Marco_Bernasconi

PETROLIO, A CHE PUNTO SIAMO ARRIVATI? SIAMO QUASI AL FONDO? SI!!

Long
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Petrolio: ultima fase della discesa, prima del lento recupero

Ce lo hanno insegnato all’universita’. I prezzi sono il risultato dell’equilibrio tra domanda ed offerta. Se la prima non cresce, i prezzi scendono. I prezzi scendono anche quando e’ l’offerta ad essere superiore alla domanda.
La settimana scorsa, nell’approfondimento scritto sul petrolio, avevamo evidenziato due catalyst per il recupero delle quotazioni:
1) Il recupero della domanda
2) La progressiva riduzione dell’offerta.
Il recupero della domanda dipende dal progressivo ritorno alla normalita’ che si associa ad un progressivo recupero della domanda di petrolio a livello mondiale. sappiamo che gran parte di essa e’ legata al trasporto aereo, marittimo e a motore. Ma la domanda di petrolio e’ anche legata alla domanda di energia in generale che a sua volta dipende dal recupero dell’attivita’ produttiva.
E cosi, mano a mano che le economie di tutto il globo danno i primi cenni di ritorno alla normalita’, dovremmo assistere ad un lento recupero della domanda di energia e di petrolio. Molti aerei sono ancora fermi. Molti voli continuano ad essere cancellati, ma non tutti. Il ritorno alla normalita’ inizia a dare i primi segnali positivi. Questo spiega il tentativo di rimbalzo del petrolio della scorsa settimana, subito negato dai sell off degli ultimi giorni.
Molto piu’ interessante il pattern dell’offerta. Le attivita’ estrattive continuano ad andare avanti rendendo sempre piu’ difficile il processo di storage del petrolio. Secondo un’analisi condotta da Goldman Sachs, entro tre-quattro settimane al massimo, si arrivera’ alla completa saturazione del mercato. Non ci sara’ piu’ spazio per stivare il petrolio. Questa scadenza potrebbe essere ritardata di un paio di settimane grazie alla funzione di tampone assunta dal governo USA che ha consentito a 9 produttori di petrolio di consegnare il petrolio al dipartimento dell’energia. Tale petrolio andra’ ad aumentare le riserve strategiche.
Si arrivera’ quindi a fine maggio-inizio giugno con una situazione di completa saturazione del mercato.
A quel punto scatta la fase due, caratterizzata dalla progressiva chiusura dei siti produttivi e relativa contrazione dell’offerta.
Tale offerta dovra’ contrarsi per quasi il 20% della produzione attuale. Sarebbero 18 milioni di barili al giorno l’attuale sbilanciamento tra domanda ed offerta.
E cosi, entro due-tre mesi, potremmo assistere ad un nuovo equilibrio del mercato del petrolio. Il graduale recupero della domanda associato al ritorno alla normalita’ andra’ a “matchare” la graduale contrazione dell’offerta legata, appunto, alla graduale chiusura di molti siti produttivi.
In questo nuovo equilibrio potremmo assistere ad un recupero dei prezzi del petrolio. Esso potra’ essere violento all’inizio e poi molto lento nel medio-lungo periodo.
Il primo rialzo sara’ legato al venir meno della pressione che caratterizza il mercato dei futures in questi giorni. I rialzi successivi saranno frutto del graduale riequilibrio tra domanda ed offerta. Esse tenderanno probabilmente a muoversi all’unisono. Al recupero della prima, corrisponderanno progressive riaperture di siti precedentemente chiusi (sempre che questo sia possibile).

In sintesi, potremmo dire che siamo vicini al bottom del prezzo del petrolio. I sell off di questi giorni sono ancora espressione degli elevati costi di storage, dell’eccesso dell’offerta sulla domanda e della necessita’ da parte dei gestori degli ETF di rollare in anticipo le proprie posizioni da un future all’altro.
Riguardo questo ultimo punto, segnaliamo che il sell off di ieri e’ stato legato appunto a questo processo. I nuovi paletti imposti dal regolatore obbligano i gestori degli ETF ad essere esposti congiuntamente alla prima e alla seconda scadenza dei futures cosi da ridurre l’impatto del rollover. In questi giorni abbiamo assistito a forti vendite sulla scadenza a pronti proprio a causa di questo cambio nelle regole di vigilanza.
Questi aggiustamenti di breve periodo continueranno a pesare sul petrolio ma tenderanno ad essere sempre meno marcati mano a mano che il mercato sottostante tendera’ a raggiungere nuovi livelli di equilibrio.
Suggeriamo quindi di monitorare attentamente l’andamento del mercato dei futures, la dinamica degli spread di prezzo tra le scadenze. Solo quando gli spread tra una scadenza e l’altra tenderanno ad assottigliarsi sensibilmente, potremmo dire che sara’ arrivato il momento di acquistare il petrolio tramite ETC o CFD. Al momento e’ ancora necessario pazientare un po’.

E mentre il petrolio cerca di uscire gradatamente da una delle piu’ grandi crisi, anche le economie di tutto il globo iniziano a scaldare i motori e questo si riflette sull’andamento dei prezzi di borsa.
Essi, soprattutto in USA, sono gia’ proiettati verso il nuovo equilibrio, hanno gia’ superato la pandemia. La notizia diffusa ieri secondo cui un vaccino potrebbe essere introdotto sul mercato gia’ entro la fine di quest’anno ha spinto ad ulteriori acquisti.

Questa settimana entreremo ancora piu’ nel vivo della reporting season. Probabile che assisteremo ad alcune sedute di consolidamento in cui gli operatori vorranno avere piu’ chiarezza sulla situazione in cui vertono le societa’ leader di ogni settore.

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