Marco_Bernasconi

GUARDIAMO AL PETROLIO PER CAPIRE DOVE ANDREMO OGGI...

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TVC:FTMIB   Milano Italia Borsa Index
Qualcosa si muove..
Dopo un venerdi nero caratterizzato da un importante shift di asset allocation a favore delle asset class non rischiose, nella giornata di ieri si e’ vissuto un clima meno catastrofico e piu’ costruttivo. Questo a causa dei primi interventi posti in essere dalla PBOC per dare sostegno ai mercati e all’economia Cinese in questa delicata fase del ciclo macro.
Per dare un’idea di come si siano spostati velocemente i flussi nella giornata di venerdi evidenziamo i flussi di acquisto sull’ETF monetario americano. Esso ha attratto flussi netti per 200 milioni di USD. Pattern simili possono essere riscontrati su ETF obbligazionari a bassa vola e basso rischio a scapito di flussi in vendita su ETF azionari.
Nella giornata di venerdi gli algoritmi di asset allocation hanno guidato i flussi. Guidati da un segnale di “risk off” hanno proceduto ad immettere sul mercato ordini diretti a ridurre sensibilmente l’esposizione alle asset class rischiose in portafoglio.
E oggi? Probabilmente assisteremo ad un processo contrario.
L’intervento massiccio sul mercato monetario e sul fixing dello YUAN da parte della PBOC ha ridato fiducia agli operatori di mercato. Con operazioni di mercato aperto per circa 53 miliardi di USD la PBOC ha immesso sull’economia un enorme quantita’ di liquidita’ diretta a sostenere la contrazione macro associata a questo periodo in cui 2/3 delle attivita’ economiche in Cina sono sostanzialmente paralizzate, messe “on hold”.
L’intervento sul mercato dei cambi che ha consentito di fissare un fixing sotto 7 contro il dollaro e’ stato un altro segnale forte che la PBOC c’e’ ed e’ pronta ad intervenire sui mercati.
Sul lato USA sono giunti altri messaggi rassicuranti. La pubblicazione dell’ISM relativo al mese di gennaio ha dato un importante messaggio di fiducia agli operatori. L’indice dei direttori degli acquisti e’ balzato sopra 50 punti per la prima volta da luglio. A trainare il dato l’ottima performance delle componenti relative alla produzione e ai nuovi ordinativi passati rispettivamente a 54.3 e a 52 dai livelli di 44.80 e 47.6. La sigla dell’accordo tra USA e CINA ha ridato fiducia alle aziende.
Infine, notizie rassicuranti anche sul fronte del petrolio. Dopo il crollo del 20% registrato dalla commodity da inizio anno, nella giornata di ieri gli esponenti dei membri dell’OPEC+ hanno concordato di fissare un Joint Technical Committe per la giornata di oggi e di domani con lo scopo di valutare la situazione attuale e l’impatto sulla domanda attuale e futura della diffusione del Coronavirus. Le prime stime parlano di una contrazione della domanda del 20%, contrazione che ovviamente pesa sui prezzi di consegna e sul sentiment del mercato.
I membri dell’OPEC+ non escludono di anticipare a febbraio la riunione fissata per marzo. Nonostante al momento la Russia sia ancora riluttante a valutare ulteriori tagli alla produzione, gli altri membri del cartello stanno valutando attentamente tale ipotesi. Questo interventismo, se confermato nelle prossime settimane, potrebbe ridare smalto al prezzo del petrolio e quindi anche ai titoli del settore energetico.
Quindi, in sintesi, la picture con cui ci troviamo ad operare questa mattina e’ meno “nera” di quella di venerdi. Nonostante i numeri sulla diffusione del virus siano preoccupanti (17400 i casi infetti e 360 le morti), il contesto e’ “schiarito” da dati macro in USA rassicuranti, una reporting season per il momento piuttosto solida e un pronto interventismo da parte delle autorita’ Cinesi e dei paesi dell’OPEC.
Va da se’ che le osservazioni scritte nel report di preapertura di ieri rimangono valide. La gravita’ economica della diffusione del coronavirus dipendera’ dal tempo che verra’ impiegato per debellarlo e per ripristinare la normalita’ nei paesi e nelle citta’ maggiormente colpite.
Cosa attenderci per la giornata di oggi?
Riteniamo che oggi sia importante seguire l’andamento del prezzo del petrolio. Segnali di rimbalzo associati al meeting dei membri del cartello potrebbero contribuire a ridare smalto ai listini. Il future sull’eurostoxx potrebbe tornare a testare i livelli di 3700.
Al contrario, una discesa del petrolio sotto 50 USD al barile potrebbe essere il catalyst per ulteriore pressione sulle asset class rischiose, azioni in primis.
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