Marco_Bernasconi

LA FED E' IL MESSIA O IL PIFFERAIO MAGICO....? 🤑😈

Long
TVC:FTMIB   Milano Italia Borsa Index
E’ tempo di scelte..
Guardando la reazione ed il movimento dei mercati azionari, soprattutto di quelli USA, sembra che il mercato stia prezzando uno scenario “perfetto”, caratterizzato da un’economia forte, bassa inflazione e quindi bassi tassi di interesse a lungo e recupero a V della crescita macro dopo un primo trimestre in rallentamento a causa dell’impatto del coronavirus.
Questo, in sostanza lo scenario che viene prezzato.
Se non fosse cosi, sarebbe difficile spiegare la tenuta dei livelli del petrolio a 50 USD al barile. Allo stesso modo, sarebbe difficile spiegare i rialzi della borsa USA che anche ieri ha toccato un nuovo massimo alimentata dagli acquisti sui titoli maggiormente esposti alla crescita macro.
E cosi, in tale scenario “perfetto”, sale tutto. Salgono i prezzi dei bond perche’ si scontano politiche monetarie accomodanti per lungo tempo, salgono le azioni perche’ si confida in una ripresa immediata e vigorosa del ciclo macro, sale il dollaro e sale il petrolio.
Ma proviamo per un attimo ad uscire da questa bolla di ottimismo bendato e guardiamo per un momento ai numeri, quelli sulla base dei quali le quotazioni azionarie dovrebbero muoversi.
Lo spaccato della reporting season in USA, relativa al quarto trimestre del 2019 fornisce una picture complessivamente positiva.
Fino ad ora hanno riportato il 42% delle societa’di un campione di 2031 titoli composto da titoli a grande e media capitalizzazione. Di questo, il 67% ha battuto le stime di utile ed il 9% ha riportato utili in linea con le attese, confindando solo al 24% la percentuale di societa’ che non ha battuto il consenso. A livello di ricavi, la picture e’ simile. Il 64% delle societa’ ha battuto le stime del mercato.
I settori che hanno riportato meglio in termini di utile, battendo nella maggior parte dei casi le stime del mercato sono quelli ciclici dei consumer Discretionary ed il settore tech, ma performance positive sono state registrate anche dal settore healthcare, Utilities e dai finanziari. Solo due settori hanno complessivamente deluso fino ad ora. Essi sono quello dell’Energy e del Real estate che a livello di utile non sono riusciti a battere le stime nella maggior parte dei casi. A livello di fatturato, invece, tutti i settori hanno battuto le stime degli analisti.
Letta in questo modo, la reporting season in atto da’ ragione ai bulls, a coloro che continuano a comprare ad occhi bendati tutti i titoli del listino, alternando di giorno in giorno gli acquisti sui titoli growth o sui titoli value.
Ma poi, pero’ lo spaccato dei dati forniti dalla Reuter, fornisce anche le proiezioni degli analisti degli utili e del fatturato nel prossimo trimestre. Da uno sguardo veloce veniamo subito colpiti dal colore acceso delle revisioni al ribasso. Complessivamente gli utili sono visti in calo del 2.7% nel prossimo trimestre, trainati al ribasso dalla contrazione dell’11.2% prevista per il settore dei consumer discretionary, dalla contrazione del 10.9% del settore degli industrials e dalla contrazione del 15.2% del settore Materials per finire dalla contrazione del 12.1% del settore Energy. All’interno dei settori dello S&P500, solo il settore dell’IT ha beneficiato di revisioni importanti al rialzo degli utili. A livello di ricavi gli analisti predicono contrazioni per il settore energy, industrials, materials e consumer discretionary.
In sintesi, in tale contesto di mercato, siamo chiamati a fare una scelta. Dobbiamo capire se sia piu’ giusto continuare ad aggrapparci alla speranza che le politiche monetarie espansive salvino ancora una volta tutti i mercati o se invece sia piu’ saggio seguire l’andamento delle stime di utile, perche’ nel lungo sono queste a dirigere l’andamento delle quotazioni. Dobbiamo, di fatto chiederci quanto ancora potranno espandersi i multipli di borsa, dato che, i rialzi dei prezzi non sono accompagnati da un trend al rialzo degli utili societari.
E qua entra in gioco un problema culturale. Gran parte degli analisti e degli operatori che sono nell’industria oggi, sono entrati nell’industria 10-11 anni fa e sono figli della mamma FED. Da quando seguono i mercati, soprattutto quelli USA, li hanno visti sempre salire perche’ alimentati dalla FED put, che mai ha tradito gli investitori. Per loro e’ un messia, che va venerato e rispettato e su cui ripongono completa fiducia.
E siccome il mercato (ahime’) lo facciamo noi uomini, di questo cambio culturale dobbiamo tenere decisamente conto.
Come avrebbe detto mio nonno: “ai tempi miei era diverso”.. Si, ma ora i tempi sono cambiati.
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