Marco_Bernasconi

Piano di QE.La sentenza della corte TEDESCA ci deve preoccupare?

Marco_Bernasconi Aggiornato   
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Sostanzialmente NO. In pratica, un po’ SI.

Tale sentenza, in pieno contrasto con la precedente sentenza della Corte Europea, serve da monito per la BCE invitandola a rendere conto del suo operato entro tre mesi.
Cio’ che preoccupava il gruppo di giuristi tedeschi che hanno chiesto la pronuncia della Corte Costituzionale e’ che l’azione della BCE si trasformasse da una politica monetaria ad un “monetary financing”. Con questa chiave di lettura, il piano di QE verrebbe visto non tanto come un piano di acquisto diretto a garantire la trasmissione della politica monetaria ed il raggiungimento di obiettivi di inflazione, piuttosto come un metodo per agevolare il finanziamento degli stati membri abbassandone i costi di finanziamento e la rischiosita’ percepita.
E con questa chiave di lettura, risulta anche piu’ semplice e comprensibile contestualizzare la ormai celebre frase della Lagarde “non siamo qua a chiudere gli spread”. Letta in tale contesto, tale frase suona come una pre-difesa di fronte a critiche gia’ presenti.
Nella sua pronuncia, la Corte Costituzionale Tedesca pone l’accento sull’importanza di salvaguardare i limiti del 33% per emissione, del capital Key e del minimum credit rating. Sforamenti di tali punti chiave, dovrebbero essere oggetto di dettagliata spiegazione in quanto, secondo la Corte Tedesca, finirebbero per trasformare l’azione della BCE in un “monetary financing”. E cosi, mentre il QE non Pandemic, rispetta tali limiti, per il PEPP tali limiti potrebbero essere violati e, come se non bastasse, il mercato vuole piu’ rassicurazioni in tal senso!
Quindi? dobbiamo preoccuparci? Sostanzialmente NO. In pratica, un po’ SI.

Di fatto, da oggi, l’operato della BCE verra’ svolto con meno disinvoltura. Probabile che la BCE sara’ piu’ riluttante a superare i limiti di cui sopra. Se in precedenza la BCE riteneva giustificabile, in virtu’ dell’emergenza, il superamento dei limiti del capital Key (basati sulla dimensione e sulla popolazione di un paese) per le scadenze a due anni, da oggi limitera’ gli acquisti su tali scadenze.
Tale lettura giustifica la pressione su tali bond nella giornata di ieri.

In sintesi, nonostante la BCE abbia risposto di rimanere “fully committed, nel fare tutto il necessario per garantire il raggiungimento degli obiettivi di inflazione”, di fatto il suo operato, da oggi, sara’ vigilato dalla Germania che attraverso la pronuncia della sua corte Costituzionale si e’ assicurata che la BCE non esca dalla traccia del tema, e svolga bene i propri compiti, nel rispetto di paletti predeterminati.
Il “whatever it takes”, mai pronunciato dalla Lagarde, si trasformera’ presto in “whatever we can”.
Commento:
L’analisi ed i commenti che pubblico durante la giornata non costituiscono indicazioni di operatività daily. Si tratta di rumors provenienti dai miei contatti nelle trading room italiane e internazionali. E’ il pensiero degli operatori professionali, ed a volte può essere completamente diverso dall’operatività indicata nelle mie idee che sono invece frutto dell’analisi tecnica del mio metodo per quello specifico giorno. Questa analisi di preapertura e i commenti vanno invece intesi e interpretati come “sentiment” dell’operatore professionista in una ottica temporale più ampia.

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