Prosegue la fase di risk-on sui mercati: si spera nell’inflazione in calo. Un 2023 di graduale ammorbidimento delle Bance Centrali? Lo vedremo.. Al G20 a Bali incontro dai toni distesi tra Biden-Xi-Jinping: bene! Le ultime statistiche dicono che l’economia UE ha “tenuto” nel 3’ Trim.
Ieri, 14 novembre, per le Borse europee e’ stata la 4’ seduta positiva consecutiva. A ispirare e dare sostegno al ritrovato “gusto per il rischio” la prospettiva che una discesa rapida dell’inflazione Usa possa ammorbidire la “stance” (attitudine) restrittiva della Banca Centrale (Federal Reserve-FED), e la decisione di Pechino di allentare la politica anti-Covid e “puntellare” il settore immobiliare.
Milano ha guadagnato +0,58% e dai minimi di metà ottobre ha recuperato il +20,0%, Londra +0,86%, Francoforte +0,62%, Parigi +0,22%. Wall Street ha invece chiuso in calo: Dow Jones -0,62%, Nasdaq -1,12%, S&P500 -0,89%.
Ad un certo punto, dopo la chiusura delle borse europee, le dichiarazioni del vicepresidente della FED Lael Brainard sembravano favorire la prospettiva di una banca centrale Usa meno "hawkish" (restrittiva).
La Signora Brainard, parlando di prospettive macro-economiche Usa, spiegava che «i recenti dati sull'inflazione sono rassicuranti e che...probabilmente, sarà opportuno rallentare il ritmo degli aumenti dei tassi”. Peccato che poche ore prima, il Governatore della FED Christopher Waller sostenesse che “e’ ancora lunga la strada prima di terminare i rialzi dei tassi d’interesse”.
In Europa si respira un’aria piuttosto simile: Fabio Panetta, membro del Board dell’EBC (Banca Centrale Europea) si auspica moderazione nelle prossime riunioni: "La politica monetaria non reagisca in modo eccessivo dopo le mosse gia’ intraprese nell’orientare in senso restrittivo la politica monetaria: un inasprimento aggressivo non è consigliabile".
Oggi, 15 novembre, dovremmo registare gli interventi pubblici di altri 2 rappresentanti del Board dell’ECB: quello del vicepresidente Luis De Guindos, e quello del Governatore della Banca centrale del Portogallo Mario Centeno.
Ieri e’ iniziato il G20 di Bali (Indonesia) dal quale sono emersi segnali di distensione tra Cina e Stati Uniti, dopo l'incontro bilaterale tra il Presidente Usa Joe Biden e l’omologo cinese Xi Jinping. Potrebbe essere un primo passo verso minori tensioni tra le due superpotenze su temi come le relazioni commerciali e il destino di Taiwan.
Qualche sorpresa positiva e’ invece venuta dalla produzione industriale di settembre nell’Unione Eurpea: l’aumento medio destagionalizzato e’ stato del +0,9% rispetto ad agosto (stime di Eurostat, Ufficio statistico dell'Unione). Quella italiana è scesa del -1,8%. Gli incrementi mensili più elevati sono stati quelli di Irlanda, +11,9%, e Belgio, +7,1%, i peggiori hanno riguardato Lituania, -8,2%, Grecia, -4,5%, ed Estonia -3,6%.
Stamattina, sul fronte macro Europeo, ha stupito positivamente l'indice ZEW di novembre sul sentiment dell'economia tedesca: è risalito a -36,7, facendo meglio del -50 atteso e del precedente -59,2. II GDP del 3’ trimestre per l'Euro-Zona ha confermato una crescita del +0,2% trimestrale (contro +0,8% del 2’ trimestre) e del +2,1% annuale (da +4,3%).
Tra i dati macro americani di oggi, grande attenzione per i prezzi alla produzione (PPI) in Usa ad ottobre, che potrebbero confermare, oppure negare, la tendenza al calo emersa nel dato sui prezzi al consumo (CPI) di giovedi scorso. Di rilievo anche l'indice manifatturiero del New York Empire State di novembre, atteso ancora in flessione.
Crisi delle piattaforme di scambio di cryptovalute: FTX, praticamente fallita ed in procedura Chapter-11, ha interrotto le attivita’ in Europa, dopo che l'Autorità di vigilanza cipriota, Cyprus Securities and Exchange Commission-CySEC, ha sospeso l'autorizzazione ad operare a partire dall'11 novembre 2022: in virtù del cosiddetto "passaporto europeo" la sospensione ha effetto in tutta la UE.
Il prezzo del metano europeo sale oggi, 15 novembre, del +5,1,% a 122,8 Euro/megawattora, all’indomani della decisione del Governo tedesco di nazionalizzare Sefe, ex Gazprom Germany controllata dal monopolista russo Gazprom. Il Ministro dell'Economia tedesco ha spiegato la scelta con il rischio d'insolvenza dell'azienda e di interruzione delle forniture.
Nuovamente in calo anche il prezzo del petrolio, col WTI (greggio di riferimento Usa), sceso stamani a 85,2 Dollari/barile, -0,8% (ore 14.00 CET). L'Opec+ (Cartello dei principali esportatori mondiali) ha tagliato di mezzo milione di barili/giorno la previsione sulla domanda nell'ultimo trimestre del 2022.
Sul fronte valutario spicca il forte recupero dell'Euro sul Dollaro, +1% a 1,04, al massimo da giugno. Le criptovalute tentano il recupero, Bitcoin +3% a 16.900 Dollari, forse aiutate dalla proposta di Binance di realizzare un “recovery fund” consortile per “stabilizzare il settore”, molto impattato dalla bancarotta di FTX.
Le Borse europee confermano stamane, 15 novembre, il mood costruttivo delle ultime 4 sedute: i segnali di raffreddamento dell'inflazione in Usa hanno favorito un ritorno di interesse per gli “asset rischiosi”, azioni in primis. A fine mattinata il progresso medio e’ del +0,5%, con rialzi simili anticipati anche dai futures su Wall Street.
In brillante recupero le borse cinesi: Shanghai +1,64%, Shenzhen +2,14%, Hong Kong +3,94%. Kospi coreano +0,3%, Nikkei giappones e ASX australiano invariati.
Il prezzo dell’oro conferma i sostanziali progressi delle ultime 3 settimane portandosi a ridosso dei 1.800 Dollari/oncia, ai massimi da meta’ agosto (vedere grafico).
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