I mercati azionari soffrono la svolta restrittiva delle banche centrali. Permane il trend rialzista dei rendimenti obbligazionari. Prezzo del petrolio piu’ tranquillo, Brent torna sotto 100 Dollari/barile. L’offensiva militare russa in Ucraina si sposta verso Donbass e sud-est.
Le Borse europee ieri, 7 aprile, si sono indebolite nel pomeriggio, scontando il duplice messaggio “hawkish” (restrittivo) emerso dalle minute degli ultimi Comitati di politica monetaria della FED (Banca Centrale Usa) e dell’ECB (Banca Centrale Europea), terminando tutte in flessione: Milano -0,3% Francoforte e Londra -0,5%, Parigi -0,6%. A Wall Street, S&P500 +0,42%, Dow Jones +0,25%, Nasdaq +0,06%.
Come noto, nei verbali dell'ultima riunione (Federal Open Market Committee) della banca centrale Usa si evince la prospettiva di 1 o più aumenti dei tassi da +0,5% ciascuno, e la volonta’ di ridurre, gia’ a partire da maggio, l’iperbolico attivo di bilancio, vicino ai 9 trillioni di Dollari, al ritmo massimo di 95 miliardi di Dollari/mese.
Anche dai verbali, diffusi ieri, 7 aprile dell'ultima riunione del consiglio direttivo della Bce emerge l’impegno ad agire tempestivamente per raffreddare l'inflazione troppo elevata e persistente. La Banca Centrale Europea non vuole tuttavia escludere la possibilità di attuare, se del caso, misure di sostegno all’economia, se l’attuale conflitto in Ucraina impattasse negativamente sull’economia dell’Euro zona.
Ieri l’Onu (Organizzazione delle Nazioni Unite) ha deciso, a larga maggioranza, di escludere la Russia dal Consiglio dei Diritti Umani: da notare l’astensione dell’India ed il voto contrario della Cina.
Si avvicinano le elezioni Presidenziali in Francia, previste per il 10 aprile ed eventualmente il 24 aprile in caso di ballottaggio. La risalita nei sondaggi del candidato di destra Marine Le Pen (Front national) preoccupa gli investitori, a causa delle sue posizioni dichiaratamente anti-UE.
Sulla chiusura negativa delle Borse Europee potrebbe aver pesato anche l’approvazione definitiva del 5’ round di sanzioni contro la Russia e l’approvazione a larghissima maggioranza, da parte del Parlamento Ue, della risoluzione di un embargo totale e immediato sulle importazioni di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas russi. La sua attuazione richiedera’ tuttavia ulteriori passaggi.
Il mercato obbligazionario rimane agitato per la solida e talora allarmante risalita dei rendimenti delle obbligazioni governative e corporate. Stamane, 8 aprile, notiamo quello del Treasury Note a dieci anni a +2,65%. La curva dei rendimenti per scadenza e’ straordinariamente piatta e addirittura invertita di circa 3bps sul tratto 2-10 anni.
Qualche analista ricorda che simili circostanze, nel passato, hanno anticipato una recessione, anche se il quadro macro resta per ora espansivo. In Europa, lo spread tra Btp decennali ed omologhi Bund tedeschi allarga leggermente oltre quota 167 bps, ricordandoci come gli emittenti sovrani della “periferia” europea possano facilemente soffrire di sfiducia e iniziative speculative. Il rendimento del BTP decennale italiano è +2,35% (ore 12.00 CET).
Sul fronte bellico, in parallelo ad un ritiro delle truppe russe di terra da Kijv e dal nord, si registra un marcato riposizionamento di forze offensive nella parte orientale dell’Ucraina, cioe’ nella regione del Donbass e nella fascia costiera sud-orientale sul mare di Azov, dove prosegue il tragico assedio della citta’ portuale di Mariupol.
Mentre si teme una nuova offensiva militare russa concentrata su Donbass e sui porti di rilevanza strategica per i commerci di materie prime (Mariuplo, Melitopol, Odessa), i negoziati tra le parti per far tacere le armi sembrano ad un punto morto, pur non essendosi ufficialmente interrotti.
Il prezzo del petrolio, dopo il calo delle ultime 2 settimane, e’ poco mosso stamane, 8 aprile: il WTI (Greggio di riferimento Usa) vale 96,8 Dollari/barile, +0,8% rispetto alla chusura di ieri: la settimana si chiuderebbe in ribasso del -2,5%, dopo il -12,1% di quella precedente. Stabile anche il prezzo del gas naturale sulla piattaforma di riferimento europea TTF Amsterdam: -1,3% a 108,1 Euro/Mwh (ore 12.00 CET).
Le Borse azionarie dell’AsiaPacifico chiudono deboli una settimana contrastata: il Nikkei giapponese +0,3%, e -2,6% nel bilancio settimanale. Hang Seng di Hong-Kong -0,6%, e -1,4% nella settimana.
Il Sensex indiano ha chiuso a +0,7%, con un rialzo di +1,5% settimanale. CSI300 di Shanghai &Shenzen +0,5% e -0,5% nella settimana, nonostante Pechino prometta un allentamento della politica monetaria e nuovi stimoli per sostenere i consumi privati.
Mattinata di oggi, 8 aprile, di ampi rialzi per le Borse europee, a conclusione di una settimana fiaccata dai messaggi "hawkish" delle Banche Centrali e dalle notizie poco incoraggianti sul conflitto in Ucraina. I guadagni medi avvicinano +1,7% e qualcosa di piu’ per la Borsa italiana, dove torna in auge la prospettiva di nuove aggregazioni bancarie, con Banco BPM nel mirino del colosso francese Credit Agricole.
Sul mercato valutario nessuna grande novita’, ma il Dollaro conferma una buona forza relativa e guadagna frazionalmente, +0,2% nel fixing contro Euro, a 1,087 (+1,4% nel bilancio settimanale) e similmente verso Yen a 124,1 (ore 12.15 CET).
I future di Wall Street sono marginalmente positivi, in media +0,1%, mentre l’oro consolida il livello 1.930 Dollari/oncia e l’argento scambia a 24,8 Dollari/oncia, +0,3% (ore 12.30 CET).
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