Peter_Braganti

WisdomTree - Tactical Daily Update - 10.01.2023

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La Cina svolta: ammorbidimento regole Covid e sostegno diretto all’economia.
Le Borse credono in calo inflazione e Banche centrali meno “hawkish”.
Oggi a Stoccolma parla Powell (FED): attenzione a toni e indicazioni.
Le Borse europee iniziano il 2023 meglio di quelle Usa.

La Cina ha ufficializzato l’abbandono della drastica politica “zero-Covid” alla vigilia del Capodanno lunare (22 gennaio), ed in piu’ il Governo ha promesso garanzie e sussidi a imprese e famiglie per un rapido ritorno alla normalita’ ed alla robusta crescita economica, deludente da ormai quasi 3 anni.

Le frontiere cinesi riapriranno da domenica 15 ed il Governo, attraverso i maggiori giornali quotidiani descrive la nuova strategia anti-Covid con enfasi e speranza: «la vita va di nuovo avanti» titola il quotidiano ufficiale del Partito comunista cinese.

Gli investitori, in questo inizio del nuovo anno, credono anche in un veloce rientro dell’inflazione dai picchi dell’autunno 2022, fenomeno di cui effettivamente si moltiplicano i segnali, e in un ammorbidimento della politica monetaria delle banche centrali.

Mentre per la Banca centrale europea (ECB) si pensa ad un nuovo rialzo da 50 bps, c’e’ invece chi azzarda un ritocco da soli 25 bps da parte della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa), nelle prossime riunioni di febbraio (il 2 l’ECB ed il 1’ la FED).

Il risultato finale e’ che le Borse europee ieri, 9 gennaio, hanno fatto segnare una nuova giornata positiva, la 5’ su 6 da inizio anno: Francoforte +1,29%, Milano +0,81%, ai massimi da febbraio 2022, Parigi +0,68%, Londra +0,30%.

La Borsa di New York, positiva nelle fasi iniziali, ha poi chiusa incerta, col Dow Jones a -0,34%, lo S&P 500 a -0,08%, mentre solo il Nasdaq ha conservato un progresso del +0,63%. Non dimentichiamoci che venerdì 6 gennaio tutti e 3 gli indici avevano guadagnato oltre +2%, sui dati confortanti del rapporto sul mercato del lavoro Usa.

Il “mood” (l'umore) dei mercati resta dunque orientato ad aggiungere rischio “azionario” ai portafogli, sperando che l’anno parta zoppicante per poi migliorare: non resta che attendere i prossimi dati macro, tra i quali il primo, per tempistica ed importanza, e’ quello sull'inflazione Usa a dicembre, previsto per giovedì 12, poiche’ incidera’ sulle prossime mosse di politica monetaria della FED.

Gli operatori finanziari sembrano dissentire rispetto all’opinione dello strategist di Morgan Stanley, Michael Wilson, che continua ad essere pessimista sulla crescita economica, e sulle stime degli utili aziendali, a suo dire ancora troppo elevate. La stagione della reportistica trimestrale (e di fine 2022) parte tra pochi giorni negli Usa, e ci dira’ chi aveva ragione.

A proposito di fiducia, in Europa l'indice Sentix, che misura il morale e la fiducia degli operatori finanziari della “zona Euro”, pur restando in area “negativa” (cioe’ sotto lo 0), a gennaio è salito per il 3’ mese consecutivo a -17.5 punti vs -21.0 a dicembre e battendo le attese di -18.

Come gia’ accennato, c’e’ molta attesa per il discorso (e le relative “indicazioni”) che oggi, 10 gennaio, il Chairman della FED, Jerome Powell, terra’ a Stoccolma ad un evento al quale parteciperanno anche il Chairman della BoE (Banca centrale britannica) Andrew John Bailey e Isabel Schnabel, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea.

Sul versante “macro” europeo, rassicura il dato di novembre sui disoccupati: il relativo tasso e’ pari al 6,5%, invaiato su ottobre: egualmente stabile il tasso di disoccupazione nell’Unione Europea, al 6% (fonte Eurostat). Guardando ai singoli Paesi, il peggior dato e’ della Spagna, 12,4%, della Grecia , 11,4%, e dell’Italia, 7,8%, in lieve calo dal 7,9% di ottobre. Minimi per Cechia, 2,7%, Polonia e Germania 3%.

Sul mercato valutario si accentua il recupero dell’Euro, ormai lontanissimo dai minimi di 0,96 verso Dollaro dell’estate scorsa: stamattina, 10 gennaio, il nuovo frazionale apprezzamento porta il cross Euro/Dollaro ai massimi da 7 mesi, a 1,075 (era 1,06 venerdì 6), e quello Euro/Yen a 141,5 (da 140,4). Il cambio Sterlina/Dollaro e' al massimo da 3 settimane a 1,22: Dollaro/Yen a 131,7 (da 132,5 di venerdi’ scorso).

Lo spread di rendimento tra il BTP decennale italiano e l’omologo Bund tedesco e’ sceso con decisione sotto i 200 bps, giovandosi anche della sostanziale armonia e coincidenza di visione tra la Presidente della Commissione europea Von der Leyen ed il Premier italiano Meloni: ai 194 punti base di stamane, 10 gennaio, si associa un rendimento del decennale italiano a 4,18% e di quello tedesco stabile a 2,24%.

Le Borse dell’Asia-Pacifico hanno chiuso contrastate: positivo il Nikkei, +0,78%, incerte le chiusure cinesi, con Shanghai -0,21% e Shenzhen +0,49%. Lieve flessione per l’Hang Seng di Hong Kong, negativo il Sensex indiano -1.12%.

Continua il buon momento dell’oro che, a piccoli ma continui passi, supera quota 1.880 Dollari/oncia, ai massimi da 10 mesi, sostenuta dagli acquisto di diverse banche centrali.

Per i listini azionari europei una mattinata apatica, nell’attesa delle novita’ che nel pomeriggio proverranno dal summit dei banchieri centrali di Stoccolma. Futures su Wall Street leggermente negativi. (ore 13.00 CET).

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