Peter_Braganti

WisdomTree - Tactical Daily Update - 30.03.2023

TVC:NDQ   US 100 Index
L’allarme crisi bancarie si ridimensione e le Borse “respirano”.
Alibaba si accorda col Governo ed il comparto “tech” recupera.
Il mercato dei Bond crede nella fine della fase piu’ acuta di rialzo tassi.
Molta attesa per i dati d’inflazione in Europa di marzo: si spera in forte calo

I mercati azionari accantonano per il momento la paura di nuove crisi bancarie, rassicurati dalle parole di Banchieri centrali, Ministri delle finanze, Regolatori e Organi di vigilanza. Gli indici europei ed americani ieri, 29 marzo, sono saliti con rara convinzione e continuita’ e gli acquisti hanno riguardato anche le azioni “tech” a lungo trascurate: Alibaba si e’ accordato col Governo, ed il settore respira...

Milano ha segnato +0,74%, Parigi +0,71%, Francoforte +0,92%, Londra +1,07%, Zurigo +1,12%, grazie ai recuperi del sopra il 4% di Credit Suisse ed Ubs. Chiusure in rialzo anche a Wall Street: Dow Jones +1,0%, S&P500 +1,4%, Nasdaq +1,8%, che ribaltano i cali di martedi’ 28.

Le banche restano comunque sotto stretta “sorveglianza”: il vice-presidente della Federal Reserve (FED-Banca centrale Usa), Michael Barr, ha ammesso dinanzi alla Commissione Servizi finanziari della Camera che «il sistema di regolamentazione ha fallito», mancando di prevenire ed impedire il collasso di Silicon Valley Bank e Signature Bank.
Diversi rappresentanti di rilevo della FED, della FDIC (Agenzia Finanziaria Federale) e del Dipartimento del Tesoro Usa, in momenti diversi, hanno invocato requisiti più stringenti per le banche con “attivi” sopra i 100 miliardi di Dollari, in questo “allineati” alla posizione dell’Amministrazione Biden, spiegata chiaramente dalla Segretaria al Tesoro Janet Yellen alla Commissione Bilancio della Camera Usa.
Sul fronte politico internazionale non aiuta a rasserenare gli animi la decisione della Presidente di Taiwan, Tsai Ing-wen, di aggiungere una tappa negli Usa al suo viaggio originario in America centrale: ignorate dunque le minacce di reazione di Pechino qualora la Presidente incontrasse rappresentanti di alto livello del Governo Usa.

Il comparto immobiliare americano mostra un’inattesa vivacita’: le vendite di case esistenti sono aumentate +0,8% a febbraio e le richieste di nuovi mutui sono cresciute per la 4’ settimana consecutiva di +2,0%, dopo essere state depresse per 3 mesi, e toccato -35% dal picco del 2021: forse giova il leggero calo dei tassi d'interesse, da 6,48% a 6,45%, nell’ultima settimana.

Commodities energetiche: il prezzo del gas naturale europeo resta depresso, attorno a 43 Euro/Mwh, mentre quello del petrolio ha reagito con un vistoso rialzo al dato sulle scorte petrolifere settimanali negli Stati Uniti, diminuite di 7,49 milioni di barili contro attese di rialzo di -0,30: a calare ssono oprattutto gli stock di benzina, -2,90 mln di barili: il WTI (greggio benchmark Usa) ha segnato +1,5% a 74,3 US$/brl.

Oggi il calendario macro e’ ricco: in Europa spicca l'inflazione al consumo (CPI) in Germania, l’indice di fiducia economica nell’Unione Europea, e la pubblicazione del bollettino dell’ECB (Banca centrale europea) con le nuove previsioni economiche: negli Stati Uniti e’ attesa la 3’ stima del GDP (prodotto interno lordo) del 4’ trimestre 2022 e i dati sulle nuove richieste settimanali di sussidi di disoccupazione.

In Europa, i titoli Governativi godono di un rinnovato interesse, complici i rendimenti tornati sostanziosi anche sulle scadenze brevi: ieri, 29 marzo, il Tesoro italiano ha collocato 5 mld di Euro di BoT a 6 mesi, ad un rendimento, record da dicembre 2011, del 3,076%, a fronte di richieste per 6,94 miliardi.

Fortunatamente il fenomeno e’ diffuso tra tutti gli emittenti dell’Eurozona, e pertanto non ci sono pressioni degenerative sugli spread tra Bund benchmerk tedesco e omologhi “Govies” della periferia: quello col BTP decennale italiano e’ stabile in area 183-185 bps, col rendimento del BTP sceso stamane, 30 marzo, sotto 4,10%.

Le chiusure positive delle Borse asiatiche di stamattina, 30 marzo, sono state propiziate dall’annuncio del maxi-piano di ristrutturazione e scorporo in 6 Societa’ “specializzate” del gigante cinese dell’e-commerce Alibaba, la cui azione ha fatto segnare +14% a Hong Kong, su ipotesi di quotazione delle varie sub-holding operative.

Piu’ di qualche analista ha letto nella notizia il segnale di un allentamento della smania regolamentare di Pechino sul settore tecnologico, proprio mentre l’economia cinese sta mostrando «un forte slancio» nonostante l’ambiente globale complicato: lo ha affermato il Premier cinese Li Qiang, all’apertura del Boao Forum 2023, una specie di “Davos asiatica”, promettendo anche nuovi aiuti alle imprese.

L’Indice Composite di Shanghai ha guadagnato +0,65%, e quello di Shenzhen +0,62%. Hong Kong +0,58%, e calo isolato per il Nikkei giapponese, -0,36%, penalizzato dalla debolezza del comparto bancario: Japan Post Bank -3,6%, SoftBank Group -3,5% e Nomura Holdings -1,7%, su voci di possibili richieste di accantonamenti supplementari da parte del “Regolatore”

La mattinata europea e’ stata positiva, in media +0,9% (ore 13.00 CET), ancora favorita da un “sentiment” costruttivo circa il possibile rallentamento della stretta monetaria delle maggiori Banche centrali suggerito dalle recenti crisi bancaria.

Cio’ risulta piuttosto dissonante rispetto alle dichiarazioni di alcuni membri dell’ECB che invocano nuovi, ma forse piu’ misurati, aumenti dei tassi. Non resta che attendere i prossimi dati “macro”, inflazione di marzo “in primis”.

I future su Wall Street anticipano riaperture in moderato rialzo, in media +0,5%.

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