La Banca centrale Cinese taglia i tassi di 25bps, sollievo per i mutui ipotecari. Pechino potrebbe varare nuovi, piu’ incisivi stimoli, e investimenti pubblici. Borse europee in stallo, non arretrano, e attendono nuovi dati. Calma piatta sull’obbligazionario: pesa incertezza su mosse delle Banche centrali.
Ieri, 19 febbraio, le Borse Usa erano chiuse per festeggiare il «President’s Day». Ne ha risentito anche l’attivita’ su quelle europee, quasi apatica, dominata dall’attesa dei numerosi dati macro in calendario questa settimana: le chiusure testimoniano la fase incerta: Milano -0,18%, Francoforte -0,15%, Parigi invariata, Londra +0,22%.
Molto importante, negli Stati Uniti, sara’ la pubblicazione domani, 21 febbraio, delle minute dell’ultimo FOMC (Federal Open Market Committee), quello di fine gennaio, e nel frattempo il mercato sconta un 1’ taglio di 25bps solo nel meeting di Giugno.
La tendenza nuovamente rialzista dei prezzi alla produzione (PPI) negli Stati Uniti potrebbe rappresentare una minaccia per il trend discendente dell’inflazione e impattare sulle future mosse della Banche centrale Usa (FED-Federal Reserve). Giovedi’ saranno pubblicati anche i verbali dell’ultima riunione dell’ECB (BCE-Banca centrale Europea), da cui si potranno trarre indicazioni sulla politica monetaria 2024.
A ben vedere ieri, 19 febbraio, i dati sui consumi personali cinesi durante le vacanze per il Capodanno lunare, largamente sopra le attese, avrebbero potuto generare maggior ottimismo, ma cosi’ non e’ stato. I cinesi hanno speso ben 88 miliardi di Dollari per divertimenti, ristorazione e viaggi, con una crescita di +47,3% sul 2023 (ancora frenato dalle restrizioni Covid) e di +7,7% sul 2019, ultimo anno pre-Covid.
Anche oggi, 20 febbraio, c’era un potenziale “trigger” (detonatore) rialzista dalla Cina, che non ha invece prodotto reazioni di rilievo: la Banca centrale (PboC) ha tagliato di -0,25% il tasso primario sui prestiti a 5 anni (Lpr), dal 4,20% a 3,95%: il taglio che impatta direttamente sul costo dei mutui immobiliari, e’ il maggiore della storia, oltre ad essere il primo da agosto 2023.
Sul fronte macro europeo e’ da osservare con una certa attenzione il dato odierno relativo alle negoziazioni salariali, assai monitorato dell’ECB, che lo considera di grande valore segnaletico nelle sue scelte di politica monetaria.
Intanto, sul versante politico, i Cristiano-Democratici tedeschi candidano per un 2’ mandato l'attuale Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
Annunciata la più grande operazione di m&a dell’anno, nel settore carte/pagamenti Usa: Capital One vuole acquisire Discover, Gruppo diversificato nei servizi finanziari, per 35,3 miliardi di US$, per aggregare 2 dei maggiori operatori Usa di credit cards. “L'acquisizione di Discover aiuterà a costruire una rete di pagamenti in grado di competere con gli altri colossi", ha detto Richard Fairbank, CEO di Capital One.
Sul mercato Europeo “allargato” (Ue, Efta e Regno Unito), a gennaio, sono state immatricolate 1.015.381 automobili, +11,5% rispetto al 2023 (dati Acea, Associazione dei costruttori europei): un buon segnale, dopo un 2023 brillante.
Oggi, 20 febbraio, le Borse europee sono ripartite incerte, e arrivano a fine mattinata con cali medi azzerati, orfane dei “suggerimenti” che provengono dalle chiusure di Wall Street della sera prima, e probabilmente contagiate dalla prevalente debolezza di quelle asiatiche.
In Europa non mancheranno, oltre a quelli sulla dinamica salariale, altri dati macro di un certo impatto, tra i quali gli indici Pmi (Purchasing managers index) di febbraio, e quelli sulle partite correnti e sulla produzione edilizia dell'Euro-zona.
Le Borse asiatiche hanno chiuso senza direzione: evidentemente la decisione “market friendly” della Banca centrale Cinese non e’ bastata a far dimenticare le paure degli investitori sulla ripresa economica, ed in particolare sulla perdurante crisi di alcuni mega operatori immobiliari e sulla debolezza degli scambi commerciali, ancora sotto i livelli “pre-Covid”.
Il mondo degli investimenti sembra chiedere a Pechino misure fiscali più incisive, incentivanti, e un forte impegno in termini di spesa pubblica: tuttavia, la scelta della Banca centrale Cinese non va sottovalutata, perche’ dara’ un buon sostegno monetario all'economia cinese, producendo un netto taglio del costo dei mutui ipotecari.
In Giappone, il Nikkei 225 ha perso -0,3% mentre tra i listini cinesi continentali il Shanghai Composite e’ salito + 0,4%, e quello di Shenzhen +0,5%. Tra gli altri indici asiatici Hong Kong +0,1%, Seoul -0,8%, Taiwan +0,2% e Sydney -0,1%.
Sul mercato valutario poche novita’: il cambio Euro/Dollaro e' attorno 1,078, da 1,080 della vigilia) e quello Euro/Yen a 162,0 yen, da 161,5. In rialzo, +0,2%, il cross Dollaro/Yen, a 150,4: la debolezza della valuta giapponese e’ a livelli record e continua a favorire la competitivita’ delle esportazioni nipponiche. Le crypto fanno una pausa, dopo i forti rialzi recenti, a conferma della robustezza del trend in atto.
Comparto obbligazionario senza novita’: lo spread di rendimento tra Btp decennali itliani e omologhi Bund tedeschi conferma 149 punti base, ed il rendimento del Btp benchmark 10 anni e’ attorno a 3,88%. Negli Usa prosegue il trend di risalita dei rendimenti dei Treasury.
La riaperura di Wall Street dopo il lungo weekend e’ vista in lieve calo rispetto al closing di venerdi’ 16: occhi aperti su 3 attesissime trimestrali: quella di Nvidia servira’ come conferma o meno della recente euforia, e quelle di Walmart e Home Depot ci aggiorneranno sulla salute e propensione a spendere dei consumatori Usa.
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