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I principali indici Ue e Usa, Future Nasdaq 100, Future S&P 500, DAX, FTSE MIB, Ibex 35 sono stabili dopo i rialzi record delle ultime due settimane.

A sorpresa c’è stato un taglia della produzione di Petrolio netto da parte dell'OPEC.

I Paesi produttori di petrolio, tra cui Arabia Saudita e Russia, hanno concordato domenica di ridurre la produzione di altri 1,16 milioni di barili al giorno.

Proprio nel momento in cui l'inflazione iniziava a raffreddarsi è arrivato il netto rialzo del petrolio dovuto al taglio della produzione che sicuramente peserà nelle prossime rilevazioni dell'inflazione, che mi aspetto più alta del previsto.

Questo condizionerà sicuramente le politiche monetarie delle banche centrali, con la FED che potrebbe tornare a essere più aggressiva

Nel precedente articoli parlavo di un crollo epocale in arrivo, la mia visione non è cambiata.

Il crollo è stato solo rimandato, grazie all'intervento delle banche centrali, con Svizzera Usa protagoniste di immissioni di liquidità a pioggia e con la FED che è stata molto più dolce del previsto alzando i tassi di interesse dello 0.25% spaventata dalle crisi delle banche regionali.

Chi legge i miei articoli sa che ho reputato sempre dannose queste immissioni di liquidità che alla lunga possono solo peggiorare le cose aumentando il debito privato e pubblico.

Anche se i governi e le autorità insistono sul fatto che il sistema bancario sia sano, lo fanno solo per guadagnare un po’ di tempo e non scatenare una fase di panico, e la storia insegna che anche nel 2006 2007 ci furono i primi segnali di allarme con la crisi immobiliare che generò crolli di borsa molto simili a quelle attuali prima del grande crollo del 2008.

I settori più sensibili ai tassi di interesse in questa fase stanno già mostrando forti rallentamenti: la domanda di mutui negli Stati Uniti sta subendo la più'' forte contrazione in almeno 30 anni (-57% a/a a febbraio), con i tassi attuali che suggeriscono un ulteriore deterioramento.

La curva dei tassi Usa 10Y-2Y rimane fortemente invertita (-87 pb da -72 pb all''inizio del mese), continuando a segnalare un alta probabilità di recessione.

Quello che sta accadendo in USA, accadrà in Europa con qualche mese di ritardo ma in modo più soft, in quanto a differenza degli USA abbiamo un Banca centrale più accodante e un inflazione esogena e non endogena che sta per stabilizzarsi grazie al crollo del prezzo del gas.

I mercati nel breve termine stanno quindi salendo per l'intervento delle banche centrali che hanno evitato solo momentaneamente il crollo dei mercati, e perché sperano in un ritorno della domanda Cinese che è tutta da verificare.

Gli ultimi dati Cinesi non sono per nulla positivi, Il Caixin China General Manufacturing PMI è sceso inaspettatamente a 50,0 nel marzo 2022 dal picco di 8 mesi di febbraio di 51,6, mancando le previsioni di mercato di 51,7.

Ogni giorno aumentano i miei dubbi sulla solidità dello slancio della ripresa cinese, tra la continua recessione immobiliare e l'incertezza finanziaria globale.

Abbiamo sfruttato bene il mini crollo di inizio marzo del mercato con una operazione sul VIX chiusa in profitto.

Dato che a crollare per primi saranno gli Stati Uniti, lo strumento ideale in questi casi è il VIX, noto anche come l’indice della paura, che utilizza come sottostante le opzioni sull’indice S&P 500, con il quale presenta una correlazione negativa: se lo S&P 500 sale il VIX scende e viceversa.

A fine mese potrei rientrare con lo stesso target della prima operazione di 40.

Nota dell’autore:

Le informazioni e i contenuti pubblicati non costituiscono in alcun modo una sollecitazione a operare nei mercati finanziari ma sono semplicemente pareri e operazioni personali.
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