Nuovo rally “tech” e nuovi record per Nasdaq ed S&P500: da confermare.
La Federal Reserve farà 1 solo taglio 2024, la speranza slitta al 2025.
Settimana delle 3 streghe (venerdì) con Wall Street mai così “carico”.
Segnali di ripresa in Cina, ma non dai prezzi delle case, che calano.
Ieri il Presidente della Bce (ECB-Banca centrale Europea) Christine Lagarde ha spiegato che la Banca centrale è attenta al corretto funzionamento dei mercati finanziari, poichè la stabilità dei prezzi e la stabilità finanziaria sono strettamente collegate, riaprendo alla possibilità di acquisti di obbligazioni governative in caso di turbolenze sui mercati.
Anche questo ha contribuito a chiusure positive per le Borse europee che, la scorsa settimana, avevano perso slancio dopo i risultati delle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo, e ancor più per l’inattesa mossa del Presidente francese Macron di indire elezioni politiche anticipate dopo il trionfo delle “destra antieuropea” del Front National di Marine Le Pen.
Milano è salita +0,74%, sebbene sotto ai massimi di seduta, trainata dalle azioni bancarie che avevano perso di più la settimana scorsa. In ripresa anche Parigi, +0,91%, Francoforte +0,30%, incerta Londra, -0,07%, in attesa che giovedì 20 si riunisca la Bank of England: la speranza e’ che lasci intendere l’intenzione di tagliare i tassi a luglio.
Sulle Borse europee sembra comunque prevalere un sentimento prudenza, dopo le turbolenze della settimana scorsa, con Londra che “gioca” la leadership continentale di capitalizzazione a danno di Parigi.
Wall Street ha chiuso positiva ieri: Dow Jones +0,49%, Nasdaq +0,95% e S&P 500 +0,77% ed al 30’ massimo storico da inizio anno. Negli Usa, dopo i dati “flat” di maggio sull’inflazione, si è riaccesa la speranza d’un taglio dei tassi d’interesse a settembre: secondo il FedWatch Tool la probabilità è salita dal 45,1% di una settimana fa al 59,5%.
Tuttavia il taglio potrebbe essere l’unico nel 2024: così prevede la ’dot plot’ basata sulle previsioni dei 18 banchieri membri del FOMC, organo di politica monetaria della FED (Federal Reserve, Banca centrale Usa).
Quella appena iniziata è una settimana a potenziale alta volatilità per le Borse Usa: mercoledì 20 lavoreranno ad orario ridotto per il Juneteenth (giorno che commemora la liberazione degli schiavi afroamericani), e venerdì 22 affronteranno le “3 streghe”, cioè la scadenza contemporanea delle opzioni sulle azioni, dei future e delle opzioni sugli indici.
Inoltre oggi negli Usa avremo i dati sulle vendite al dettaglio e verso fine settimana quelli sulla produzione industriale di maggio, utili alla FED per calibrare le future mosse di “easing monetario”.
Sebbene il Chairman della FED Powell la scorsa settimana non abbia espressamente esclusa la possibilità di tagli al costo del denaro, a frenare gli entusiasmi ci ha pensato Neel Kashkari domenica 16: il Presidente della Regional Fed di Minneapolis ha detto che è «ragionevole» pensare che la la Banca centrale «non taglierà i tassi prima di dicembre».
Gli fa eco Patrick Harker della Philadelphia Fed, che ha detto che un solo taglio, sulla base dei dati attuali, è la previsione appropriata per l’anno in corso e che sarebbe meglio vedere diversi mesi di miglioramento dell’inflazione prima di operare scelte.
Le elezioni Europee, con l’affermazione della destra radicale e l’anticipato ricorso alle urne in Francia, ha riacceso la paura per la traiettoria “pericolosa” dei debiti pubblici europei, quello francese in 1’ luogo ma anche quello Italiano, il più osservato e temuto in Europa.
Ieri, 17 giugno, pur in un contesto di lievi rialzo dei rendimenti dei Govies europei, abbiamo apprezzato la chiusura in leggero ribasso dello spread tra BTp decennali italiani e omologhi Bund tedeschi: 153 bps, dai 156 della chiusura di venerdì scorso, col rendimento del BTp decennale benchmark a 3,94%, dal 3,91%.
Sul tema si è espresso il Ministro italiano dell’Economia Giorgetti: “Spero che a breve la situazione si stabilizzi, ..dopo le reazioni un pò nevrotiche, quasi “pavloviane” ai risultati elettorali europei”: peraltro il Governo Italiano attende l’ufficializzazione della procedura di deficit eccessivo da parte di Bruxelles, che potrebbero implicare manovre correttive tra 0,5 e 0,7% del GDP dei prossimi anni.
Stamane, in Asia, chiusure in rialzo per le Borse cinesi, trascinate dai titoli “tecnologici”: Shanghai +0,5%, Shenzhen +0,7%: dal colosso asiatico giungono ancora dati deboli dal comparto immobiliare/costruzioni: i prezzi delle nuove case in Cina sono scesi -3,9% annuo da -3,1% di aprile, ovvero al ritmo più rapido da 9 anni.
Seul ha chiuso in rialzo, +0,7%, Hong Kong incerta, -0,2%, e Mumbai, +0,4%, dopo che l’agenzia di rating Fitch ha alzato le stime di crescita 2024 per l'India a +7,2%, da +7,0%: uno sviluppo “esuberante” che tuttavia non scoraggerebbe la Reserve Bank of India (Rbi) dal tagliare i tassi di -0,25% nel meeting di luglio.
L'azionario Asia sembra muoversi in “simpatia” con quello americano, dopo che ieri sera Wall Street ha raggiunto un altro record grazie ai big tech. I futures su Wall Street anticipano riaperture in linea con le chiusure record di ieri sera. (ore 13.30 CET)
Partenza positiva per le Borse europee che dopo lo scivolone della scorsa settimana, replicano il trend positivo di ieri e guadagnano in media +0,6% (ore 13.30 CET), in attesa dei dati finali sull’inflazione EU che dovrebbero confermare +2,6% della 1’ lettura, in risalita dal +2,4% di aprile.
Si attenua la tensione sul mercato obbligazionario: lo spread tra Btp/Bund scende sotto150 bps, col rendimento del decennale benchmark a 3,91%.
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