Vendite dettaglio Usa ancora forti a marzo: Wall Street chiuse pesante. I mercati si aspettano un 1’ taglio da parteì della Fed solo a Settembre. Economia Cina cresce +5,3% nel 1’ trimestre, rallenta produzione industriale. Borse asiatiche ancora pesante, pesa la ripresa anemica cinese.
Ieri, 15 aprile, le Borse europee hanno chiuso in rialzo la 1’ sessione della settimana, nonostante l’attacco dell’Iran a Israele nel weekend, e forse rassicurata dall’indebolimento del prezzo del petrolio e dai numeri trimestrali molto buoni di Goldman Sachs.
La vendetta di Teheran per il bombardamento israeliano all’ambasciata iraniana a Damasco non ha prodotto gravi conseguenze materiali, ha rivelato una ragguardevole capacità di difesa aerea israeliana e non dovrebbe essere seguita da altre operazioni militari: questo lascia sperare che anche la quasi certa contro-reazione di Israele possa colpire selettivamente gli alleati dell’Iran, come Hezbollah.
Peraltro, il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato di non appoggiare alcuna azione ritorsiva israeliana in risposta all’attacco iraniano del fine settimana.
Milano ha chiuso in rialzo, +0,4%, dopo aver toccato +1,5% intraday, Francoforte +0,5%, Parigi +0,4%, Londra -0,4%, nel giorno in cui Eurostat ha comunicato che a febbraio la produzione industriale nell’Unione Europea è cresciuta +0,8% su base mensile, ma calata -6,4% su base annuale.
Wall Street, dopo un avvio positivo, è pesantemente scesa: Dow Jones -0,6%, Nasdaq -1,7%, S&P500 -1,2%, scontando la robusta crescita delle vendite al dettaglio Usa a marzo, +0,7% mensile e sopra le attese.
La resilienza dei consumi privati alimenta le paure di ritorno dell’inflazione e di un rinvio del taglio dei tassi, creando un effetto “push-up” sui rendimenti obbligazionari, con quello del Treasury decennale a 4,63%, al massimo da 5 mesi.
L'evoluzione del quadro macro economico e la pubblicazione dei risultati societari del 1’ trimestre resteranno probabilmente i maggiori “driver” del mercato azionario, anche perchè negli Usa pbblicheranno “big names” come Netflix, Bank of America, e Morgan Stanley. Anche in Europa si parte con le trimestrali: LVMH e L’Oréal tra quelle piu’ “hot”.
I risultati del 1’ trimestre di Goldman Sachs hanno battuto le attese: l’utile netto di 4,1 miliardi di Dollari, supera di circa 1 milardo quello del 1’ trimestre 2023 e la stima di consenso.
Degno di nota l’impennata dei prezzi di alluminio e nichel sulle maggiori Borse merci mondiali, London Metal Exchange e Chicago Board of Trade, per effetto delle sanzioni di Stati Uniti e Regno Unito che vietano le consegne di metalli russi dalla mezzanotte di venerdì 12.
Tesla soffre la concorrenza delle auto elettriche cinesi, e annuncia il taglio del 10% della forza lavoro globale. Il suo fondatore e CEO Elon Musk spiega la scelta per eliminare alcune duplicazione di ruoli ma soprattutto per ridurre i costi e aumentare la produttività.
Sul mercato valutario il Dollaro Usa si e’ rafforzato sull’Euro, attorno a 1,06, +0,7%, e sullo yen giapponese a 154,4, +0,8%.
Tra le materie prime si sono ridimensionati sia il prezzo dell’oro, -0,6% a 2.365 Dollari/oncia, che quello del petrolio, col Wti (greggio di riferimento Usa) sceso sotto 85 Dollari/barile. Stabile quello del gas naturale europeo, attorno a 31 Euro/megawattora.
Sono invece saliti rendimenti e spread dei Governativi europei: il differenziale di rendimento tra il BTP decennale benchmark e l’omologo Bund tedesco a 140 punti base dai 137 di venerdì, col rendimento del BTP benchmark a 3,83%, dal 3,73% della vigilia.
Stamane vendite prevalenti sulle maggiori Borse asiatiche: Tokyo -1,9% sconta il possibile rinvio del tagli dei tassi della FED: Hong Kong -2,1%, al minimo dal 21 febbraio, la debolezza dalle azioni “tech”.
Non ha portato benefici l’annuncio della crescita oltre le attese del GDP cinese nel 1’ trimestre: +5,3% rispetto al 1’ trim. 2023, un dato probabilmente offuscato da quelli sulle vendite al dettaglio e sulla produzione in forte rallentamento a marzo: Giu’ il listini azionari cinesi: Shanghai -1,1%, e Shenzhen addirittura -3,1%.
In dettaglio, la produzione è salita +4,5% su base annua, rallentando rispetto al +7% di gennaio-febbraio, e inferiore alle stime di +5,4%: su base mensile il calo è stato -0,1%, e nell’intero 1’ trimestre l'espansione e’ stata un robusto +6,1%. Il tasso di utilizzo della capacità industriale nel primo trimestre è sceso da 74,3% del 1’ trimestre 2023 a 73,6%, al minimo dal 2020.
Le vendite al dettaglio sono cresciute a febbraio del +3,1%, cioè meno del 5,5% di gennaio-febbraio e del 4,5% atteso, ovvero al ritmo più contenuto da luglio 2023.
Gli indici azionari europei, partiti male, sono via via peggiorati e chiudono la mattinata con un calo medio di-1,5%. (ore 13.30 CET)
Non prevedono un rimbalzo i future sui maggiori indici di wall Street, che anticipano riaperture mediamente in calo di -0,1%, complice l’inattesa dichiarazione del Presidente della Fed di San Francisco, Mary Daly, convinta che non vi è alcuna urgenza di tagliare i tassi di interesse.
Giornata negativa per le cryptovalute, che a fine mattinata (ore 13.30 CET), perdono in media il -6%, con Solana a -12%, pur in assenza di specifiche notizie negative.
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