La tregua in Ucraina si allontana di nuovo: salgono azioni della difesa.
Domani la decisione della FED: mercati convinti di un taglio di 25 bps.
Oro, argento, rame e altri metalli industriali verso i record dell’anno!
USA: Segretario di Stato Bessent euforico: crescita reale sopra il +3%.
Le Borse europee hanno archiviato l’8 dicembre con passo incerto, mentre gli investitori continuano a puntare i riflettori sulla riunione della Federal Reserve di mercoledì, cruciale per confermare o deludere le attese di un taglio dei tassi.
I principali listini del Vecchio Continente si sono mossi in ordine sparso: Francoforte ha chiuso leggermente positiva (+0,07%), Parigi è rimasta sostanzialmente piatta (-0,08%), Madrid ha trovato un minimo slancio (+0,11%) e Londra ha ceduto -0,23%. Un quadro nel complesso fiacco, che riflette più attesa che direzione.
A brillare davvero è stato invece l’indice Stoxx Aerospace&Defense, miglior performer della seduta con +1,6%, che porta l’avanzata del 2025 a un poderoso +55%. A sostenere il comparto tre fattori intrecciati: il ritorno di interesse per i temi difensivi, prospettive geopolitiche complesse e un quadro macro che continua a spingere i capitali verso settori ritenuti resilienti.
Sul fronte macro, infatti, gli ultimi dati Usa mostrano un raffreddamento del mercato del lavoro, con un rapporto del settore privato debole e indicatori che segnalano un rallentamento generale dell’occupazione. Il tutto accompagnato da un PCE core in ulteriore decelerazione, confermando che l’inflazione continua a convergere verso l’obiettivo della Federal Reserve.
Con un taglio da 25 bps ormai ampiamente scontato, l’attenzione degli operatori si concentra sulle mosse del 2026, quando la banca centrale avrà anche un nuovo Chairman.
A complicare il quadro geopolitico, e a giustificare parte del movimento nel settore difesa, sono le notizie sull’Ucraina. La pace resta tutt’altro che vicina. Secondo indiscrezioni riportate da Politico Europe, gli Stati Uniti starebbero spingendo perché Kyiv ceda il Donbass, ipotesi che il presidente Zelensky continua a respingere. Le pressioni americane avvengono mentre in Europa cresce il dibattito su come gestire una nuova fase del conflitto.
Sul fronte europeo, la Germania si prepara intanto a un massiccio salto di qualità sul piano militare: il Bundestag dovrebbe approvare 29 contratti di appalto per 52 miliardi di euro, un importo record destinato a trasformare la Bundeswehr nella forza convenzionale più potente del continente.
Protagonista del rally borsistico è stata Rheinmetall (+3,5%), che ha annunciato un nuovo ordine di munizioni da 120 mm per i carri armati Leopard 2, nell’ambito di un contratto quadro da 4 miliardi valido fino al 2030.
Brilla anche l’Italiana Fincantieri, salita +4% grazie alle indiscrezioni di una maxi-commessa da 3 miliardi per tre fregate Fremm Evo destinate al Portogallo.
Dalla Cina arrivano segnali macro positivi: la bilancia commerciale di novembre supera i US$ 1.000 miliardi, e le esportazioni crescono +5,9% annuo, compensando il crollo verso gli Stati Uniti (-28,6%). Le importazioni aumentano dell’1,9%, contribuendo a sostenere gli indici domestici. Interessante anche la fotografia del Wall Street Journal sulla manifattura cinese, che continua ad ampliarsi a livello globale, col colosso dell’e-commerce Temu torna ai vertici delle app più scaricate negli USA.
Sul mercato valutario l’euro arretra leggermente a 1,1622 contro dollaro (-0,15%), mentre contro yen sale a 181,13. Il biglietto verde resta debole, schiacciato dall’aspettativa di un’imminente riduzione dei tassi.
Le borse asia-pacifico del 9 dicembre si muovono senza una direzione definita. Cina in rosso (CSI300 -0,6%, Hang Seng di Hong Kong -1,3%, con l’attenzione catturata dal messaggio in cui Donald Trump comunica di aver autorizzato Nvidia a spedire alcuni chip AI h200 in Cina “a condizioni di sicurezza nazionale adeguate”, affermazione che ha ricevuto una risposta positiva dal presidente Xi.
Il Nikkei giapponese avanza 0,1% dopo un’asta dei titoli di Stato giapponesi poco brillante, mentre aumentano le attese per un rialzo dei tassi BoJ entro l’anno. In India pesa la minaccia di dazi USA sul riso, mentre a Seoul il Kospi (+50% in sei mesi) conferma la leadership globale del settore semiconduttori, cresciuto addirittura dell’80%.
Sul versante delle materie prime, il petrolio apre la settimana in flessione (-1,2%). Non si prevedono scossoni legati alla Fed, mentre sul fronte geopolitico G7 ed EU discutono la sostituzione del price cap sul greggio russo con un più severo divieto ai servizi marittimi. Il Cremlino, dal canto suo, ribadisce che l’India continuerà a comprare petrolio russo “ai prezzi migliori disponibili”.
Il gas naturale USA ritraccia dopo aver toccato un massimo di 5,49 dollari, complice la notizia della ripresa delle spedizioni di GNL russe verso la Cina dal terminal di Portovaya.
L’oro resta in moderata correzione, in area 4.170 dollari, frenato dal piccolo rimbalzo del dollaro e in attesa della Fed.
I rendimenti dei Treasury risalgono: decennale 4,18%, trentennale 4,83%, biennale 3,60%. Le previsioni degli economisti puntano su tagli molto limitati, e questo spiega parte dell’aggiustamento al rialzo. Per il Tesoro USA, la crescita resta robusta: il Segretario Scott Bessent ha definito la stagione natalizia “molto forte”, prevedendo un PIL reale al 3%.
Infine, il calendario delle banche centrali si fa intenso: oltre alla Fed, arriveranno le decisioni della Bank of England e della BCE il 18 dicembre, mentre la BoJ chiuderà la stagione con il meeting del 19.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
Solo per clienti professionali. Le informazioni contenute nel presente documento sono fornite a titolo meramente informativo e non costituiscono né un’offerta di vendita né una sollecitazione di un’offerta di acquisto di titoli o azioni. Il presente documento non deve essere utilizzato come base per una qualsiasi decisione d’investimento. Gli investimenti possono aumentare o diminuire di valore e si può perdere una parte o la totalità dell’importo investito. Le performance passate non sono necessariamente indicative di performance future. Qualsiasi decisione d’investimento deve essere basata sulle informazioni contenute nel Prospetto informativo di riferimento e deve essere presa dopo aver richiesto il parere di un consulente d’investimento, fiscale e legale indipendente.
Il presente documento non è, e in nessun caso deve essere interpretato come, una pubblicità o qualsiasi altro strumento di promozione di un’offerta pubblica di azioni o titoli negli Stati Uniti o in qualsiasi provincia o territorio degli Stati Uniti. Né il presente documento né alcuna copia dello stesso devono essere acquisiti, trasmessi o distribuiti (direttamente o indirettamente) negli Stati Uniti.
Il presente documento può contenere commenti indipendenti sul mercato redatti da WisdomTree sulla base delle informazioni disponibili al pubblico. Benché WisdomTree si adoperi per garantire l’esattezza del contenuto del presente documento, WisdomTree non garantisce né assicura la sua esattezza o correttezza. Qualsiasi terzo fornitore di dati di cui ci si avvalga per reperire le informazioni contenute nel presente documento non rilascia alcuna garanzia o dichiarazione di sorta in relazione ai suddetti dati. Laddove WisdomTree abbia espresso dei pareri relativamente al prodotto o all’attività di mercato, si ricorda che tali pareri possono cambiare. Né WisdomTree, né alcuna consociata, né alcuno dei rispettivi funzionari, amministratori, partner o dipendenti, accetta alcuna responsabilità per qualsiasi perdita, diretta o indiretta, derivante dall’utilizzo del presente documento o del suo contenuto.
Il presente documento può contenere dichiarazioni previsionali, comprese dichiarazioni riguardanti le attuali aspettative o convinzioni in relazione alla performance di determinate classi di attività e/o settori. Le dichiarazioni previsionali sono soggette a determinati rischi, incertezze e ipotesi. Non vi è alcuna garanzia che tali dichiarazioni siano esatte, e i risultati effettivi possano discostarsi significativamente da quelli previsti in dette dichiarazioni. WisdomTree raccomanda vivamente di non fare indebito affidamento sulle summenzionate dichiarazioni previsionali.
I rendimenti storici ricompresi nel presente documento potrebbero essere basati sul back test, ossia la procedura di valutazione di una strategia d’investimento, che viene applicata ai dati storici per simulare quali sarebbero stati i rendimenti di tale strategia. Tuttavia, i rendimenti basati sul back test sono puramente ipotetici e vengono forniti nel presente documento a soli fini informativi. I dati basati sul back test non rappresentano rendimenti effettivi e non devono intendersi come un’indicazione di rendimenti effettivi o futuri.
Domani la decisione della FED: mercati convinti di un taglio di 25 bps.
Oro, argento, rame e altri metalli industriali verso i record dell’anno!
USA: Segretario di Stato Bessent euforico: crescita reale sopra il +3%.
Le Borse europee hanno archiviato l’8 dicembre con passo incerto, mentre gli investitori continuano a puntare i riflettori sulla riunione della Federal Reserve di mercoledì, cruciale per confermare o deludere le attese di un taglio dei tassi.
I principali listini del Vecchio Continente si sono mossi in ordine sparso: Francoforte ha chiuso leggermente positiva (+0,07%), Parigi è rimasta sostanzialmente piatta (-0,08%), Madrid ha trovato un minimo slancio (+0,11%) e Londra ha ceduto -0,23%. Un quadro nel complesso fiacco, che riflette più attesa che direzione.
A brillare davvero è stato invece l’indice Stoxx Aerospace&Defense, miglior performer della seduta con +1,6%, che porta l’avanzata del 2025 a un poderoso +55%. A sostenere il comparto tre fattori intrecciati: il ritorno di interesse per i temi difensivi, prospettive geopolitiche complesse e un quadro macro che continua a spingere i capitali verso settori ritenuti resilienti.
Sul fronte macro, infatti, gli ultimi dati Usa mostrano un raffreddamento del mercato del lavoro, con un rapporto del settore privato debole e indicatori che segnalano un rallentamento generale dell’occupazione. Il tutto accompagnato da un PCE core in ulteriore decelerazione, confermando che l’inflazione continua a convergere verso l’obiettivo della Federal Reserve.
Con un taglio da 25 bps ormai ampiamente scontato, l’attenzione degli operatori si concentra sulle mosse del 2026, quando la banca centrale avrà anche un nuovo Chairman.
A complicare il quadro geopolitico, e a giustificare parte del movimento nel settore difesa, sono le notizie sull’Ucraina. La pace resta tutt’altro che vicina. Secondo indiscrezioni riportate da Politico Europe, gli Stati Uniti starebbero spingendo perché Kyiv ceda il Donbass, ipotesi che il presidente Zelensky continua a respingere. Le pressioni americane avvengono mentre in Europa cresce il dibattito su come gestire una nuova fase del conflitto.
Sul fronte europeo, la Germania si prepara intanto a un massiccio salto di qualità sul piano militare: il Bundestag dovrebbe approvare 29 contratti di appalto per 52 miliardi di euro, un importo record destinato a trasformare la Bundeswehr nella forza convenzionale più potente del continente.
Protagonista del rally borsistico è stata Rheinmetall (+3,5%), che ha annunciato un nuovo ordine di munizioni da 120 mm per i carri armati Leopard 2, nell’ambito di un contratto quadro da 4 miliardi valido fino al 2030.
Brilla anche l’Italiana Fincantieri, salita +4% grazie alle indiscrezioni di una maxi-commessa da 3 miliardi per tre fregate Fremm Evo destinate al Portogallo.
Dalla Cina arrivano segnali macro positivi: la bilancia commerciale di novembre supera i US$ 1.000 miliardi, e le esportazioni crescono +5,9% annuo, compensando il crollo verso gli Stati Uniti (-28,6%). Le importazioni aumentano dell’1,9%, contribuendo a sostenere gli indici domestici. Interessante anche la fotografia del Wall Street Journal sulla manifattura cinese, che continua ad ampliarsi a livello globale, col colosso dell’e-commerce Temu torna ai vertici delle app più scaricate negli USA.
Sul mercato valutario l’euro arretra leggermente a 1,1622 contro dollaro (-0,15%), mentre contro yen sale a 181,13. Il biglietto verde resta debole, schiacciato dall’aspettativa di un’imminente riduzione dei tassi.
Le borse asia-pacifico del 9 dicembre si muovono senza una direzione definita. Cina in rosso (CSI300 -0,6%, Hang Seng di Hong Kong -1,3%, con l’attenzione catturata dal messaggio in cui Donald Trump comunica di aver autorizzato Nvidia a spedire alcuni chip AI h200 in Cina “a condizioni di sicurezza nazionale adeguate”, affermazione che ha ricevuto una risposta positiva dal presidente Xi.
Il Nikkei giapponese avanza 0,1% dopo un’asta dei titoli di Stato giapponesi poco brillante, mentre aumentano le attese per un rialzo dei tassi BoJ entro l’anno. In India pesa la minaccia di dazi USA sul riso, mentre a Seoul il Kospi (+50% in sei mesi) conferma la leadership globale del settore semiconduttori, cresciuto addirittura dell’80%.
Sul versante delle materie prime, il petrolio apre la settimana in flessione (-1,2%). Non si prevedono scossoni legati alla Fed, mentre sul fronte geopolitico G7 ed EU discutono la sostituzione del price cap sul greggio russo con un più severo divieto ai servizi marittimi. Il Cremlino, dal canto suo, ribadisce che l’India continuerà a comprare petrolio russo “ai prezzi migliori disponibili”.
Il gas naturale USA ritraccia dopo aver toccato un massimo di 5,49 dollari, complice la notizia della ripresa delle spedizioni di GNL russe verso la Cina dal terminal di Portovaya.
L’oro resta in moderata correzione, in area 4.170 dollari, frenato dal piccolo rimbalzo del dollaro e in attesa della Fed.
I rendimenti dei Treasury risalgono: decennale 4,18%, trentennale 4,83%, biennale 3,60%. Le previsioni degli economisti puntano su tagli molto limitati, e questo spiega parte dell’aggiustamento al rialzo. Per il Tesoro USA, la crescita resta robusta: il Segretario Scott Bessent ha definito la stagione natalizia “molto forte”, prevedendo un PIL reale al 3%.
Infine, il calendario delle banche centrali si fa intenso: oltre alla Fed, arriveranno le decisioni della Bank of England e della BCE il 18 dicembre, mentre la BoJ chiuderà la stagione con il meeting del 19.
Informazioni importanti
Comunicazioni emesse all’interno dello Spazio economico europeo (“SEE”): Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree Ireland Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Central Bank of Ireland.
Comunicazioni emesse in giurisdizioni non appartenenti al SEE: Il presente documento è stato emesso e approvato da WisdomTree UK Limited, società autorizzata e regolamentata dalla Financial Conduct Authority del Regno Unito.
Per fare riferimento a WisdomTree Ireland Limited e a WisdomTree UK Limited si utilizza per entrambe la denominazione “WisdomTree” (come applicabile). La nostra politica sui conflitti d’interesse e il nostro inventario sono disponibili su richiesta.
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