Dopo un mese di gennaio particolarmente positivo, impulso che è derivato dal piccolo rally che si è avviato adottobre 2022, l'S&P500 è arrivato nuovamente a fare i conti con dei livelli chiave che, almeno dal punto di vista psicologico, toccano la sensibilità degli operatori.

Si tratta della trendline ribassista che ci "perseguita" oramai dal 2022 in maniera pressoché ininterrotta e del test della media mobile a 200 periodi.
Nel corso dei mesi i livelli sono stati testati almeno 4 volte, come da grafico, con una differenza: dall'ultimo trimestre del 2022 la pressione ribassista sembrerebbe essersi ridotta, con l'S&P500 che ha faticato (e per il momento non è riuscito) ad aggiornare i minimi.

Non sono uno di quelli che crede alla fine del momento difficile (che comunque dura da circa 12 mesi) , tuttavia devo prendere atto che malgrado i soliti timori (escalation del conflitto, inflazione, recessione) non abbiamo assistito a particolari flash crash del mercato, e tutto sommato dal gennaio dello scorso anno lo storno è stato poco superiore al 15% circa.

La maggior difficoltà per gli investitori nel 2022 è derivata dalla mancanza di un porto sicuro: quasi tutte le asset class hanno chiuso in territorio negativo.

Personalmente mantengo ancora il mio piano di copertura delle posizioni, con uno short attivo sul future a scadenza marzo 2023. Sinceramente mi ero preparato a scenari ben peggiori dell'attuale, con possibilità di storno superiori al 40% dell'indice e pertanto con mediazioni al ribasso soprattutto su MSCI WORLD.

Ho cominciato da un paio di mesi a costruire posizione sull'obbligazionario, a mio avviso quest'anno sarà fondamentale caricare correttamente anche su questo comparto (che da investitore con obiettivi di crescita del capitale non amo particolarmente), ma che ammetto essere importante per godere finalmente degli effetti di una politica monetaria restrittiva (incremento delle cedole sui bond) ma anche in prospettiva per poter realizzare eventuali capital gain nel caso in cui le banche centrali dovessero accorgersi di aver spinto troppo con l'incremento dei tassi.

Chiudo con un esempio automobilistico: davanti a noi abbiamo una strada lunga, potrebbero nell'imminenza esserci dei tornanti, quindi si viaggia in terza marcia piuttosto che in sesta, ma al momento giusto bisognerà farsi trovare pronti con le idee chiare e le allocazioni di capitale giuste, per accelerare e spingere al massimo i nostri portafogli.






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