Marco_Bernasconi

TANTA TANTA CONFUSIONE SUL FUTURO, COSA PREVARRA'?

Marco_Bernasconi Aggiornato   
SP:SPX   Indice S&P 500
Lo abbiamo sottolineato piu’ volte in questa sede. L’andamento dei mercati finanziari, soprattutto di quelli azionari, e’ il risultato di dove si sposta il focus.
E cosi’ se fino a soli due giorni fa il focus era sulla “FED put”, in sole 24 ore, il focus si e’ spostato sulla crudezza dei dati macro e dei dati micro: gli operatori hanno aperto gli occhi e hanno capito che la FED puo’ aiutare a ridurre i rischi finanziari, puo’ senza dubbio agevolare e velocizzare la fase di ripresa economica post crisi, ma poco puo’ fare per tamponare i dati sull’andamento dell’attivita’ economica che inevitabilmente stanno rappresentando la picture cosi come e’: una picture di un’economia in “shutdown”.
Che qualcuno ha spento l’interruttore lo si evince dai dati usciti ieri sulle vendite al dettaglio e sulla produzione industriale in USA.

Mai si era assistito negli ultimi 35 anni ad una flessione mensile delle vendite al dettaglio dell’ 8.7%. E tale dato e’ mitigato dal fatto che le famiglie nel mese di marzo hanno sensibilmente aumentato gli acquisti per generi alimentari e bevande (+26.5%) e per prodotti per la cura della persona. Gli altri settori hanno subito contrazioni a doppia cifra: Bar e Ristoranti hanno subito una flessione del 26.5% mentre le vendite di capi di abbigliamento si sono dimezzate.
E i dati saranno peggiori ad aprile. Essi non beneficeranno dell’incremento degli acquisti di generi alimentari (nelle prime settimane si e’ assistito ad un vero processo di panic buying) e le misure di lockdown si faranno sentire in modo ancora piu’ forte sui settori dell’abbigliamento, dell’entertainement e della ristorazione che sono praticamente paralizzati.

Non diversi per natura i dati sulla produzione industriale. La flessione nel mese di marzo e’ stata pari al 6.3% e mostra anch’essa il calo piu’ marcato dal dopo guerra.


Produzione industriale in calo, vendite al dettaglio in calo, si tradurranno ben presto in ulteriori licenziamenti e perdite di potere di acquisto da parte dei consumatori. Non solo. Nella seconda parte dell’anno si assisteranno a flessioni marcate anche degli investimenti in macchinari e altre tipologie di investimenti, espressione della marcata crisi di liquidita’ delle imprese. Le linee di credito ed i finanziamenti verranno usati per tenere a galla la gestione corrente, per sopravvivere. Gli investimenti potranno attendere.
Espressione di tale brusco rallentamento anche l’indice di New York sulle “condizioni generali del business”. Esso ha subito una contrazione di 56.7 punti crollando a -78.2 punti, livello piu’ basso dal 2001.

“ma si… ma poi tanto tutto si riprendera’ non appena torneremo alla normalita”!
Questo e’ quello che si dice.
Ma l’analisi pecca di superficialita’.
In primo luogo, ci vorra’ molto tempo per riassorbire i posti di lavoro persi con questa crisi. Basta guardare quanto ci e’ voluto per recuperare le perdite di posti di lavoro post crisi del 2009 (circa 10 anni)
In secondo luogo, (strettamente collegato al punto 1) bisogna capire di che “normalita’” stiamo parlando.
In questa analisi possiamo guardare a cosa sta accadendo in Cina, paese in cui le misure di lockdown sono state tolte. Il ritorno alla normalita’ e’ molto lento ed e’ come assistere ad una citta’ di Wuhan che va al rallentatore. I mezzi pubblici sono ancora piuttosto vuoti. Alcuni bar e i ristoranti sono operativi ma la clientela e’ piu’ che dimezzata. Altri ristoratori hanno preferito tenere aperti solo quelli a piu’ alta frequentazione. Molti sono ancora chiusi. I negozi di abbigliamento sono aperti ma le persone sono fatte entrare in modo graduale, con la stessa tecnica seguita per i supermercati. E’ l’addio agli acquisti compulsivi. Se per acquistare cibo si e’ disposti a fare la fila… si sara’ disposti a fare la fila anche per fare shopping o per sbirciare qua e la qualche capo di abbigliamento? In sintesi, le vendite dei canali fisici sono ancora a forte rischio a vantaggio dell’uso dei canali online. Probabile che le societa’ di packaging e logistica siano avvantaggiate da questo nuovo trend. Oltre ad Amazon e similari ovviamente.
Le abitudini delle persone sono cambiate. In molti non pranzano piu’ al ristorante, si portano il pranzo da casa. Dopo il lavoro i lavoratori tornano a casa e non si incontrano piu’ nei pub. Le aziende sono tornate operative, le postazioni disinfettate ogni giorno, il personale e’ sottoposto ad un controllo della temperatura giornaliero. Qualsiasi caso di infezione accertato, porta alla chiusura dello stabilimento e alla quarantena. E’ un ritorno alla normalita’ a singhiozzo.
Difficile quindi parlare di “normalita’”. Se andra’ bene, la fase 3 sara’ come un ritorno al passato. Tutto andra’ piu’ lento, compresa la crescita macro.
Commento:
L’analisi di preapertura ed i commenti che invio durante la giornata non costituiscono indicazioni di operatività . Si tratta di rumors provenienti dai miei contatti nelle trading room italiane e internazionali. E’ il pensiero degli operatori professionali, che a volte può essere completamente diverso dall’operatività indicata che è frutto dell’analisi tecnica del mio metodo per quello specifico giorno. I commenti vanno invece intesi e interpretati come “sentiment” dell’operatore professionista in una ottica temporale più ampia.

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