Peter_Braganti

WisdomTree - Tactical Daily Update - 03.04.2024

INDEX:TAIEX   TSEC WEIGHTED INDEX
Mercati azionari in calo, prevale la prudenza, e si teme inflazione in Usa.
L’industria tedesca e’ in difficolta’, tutta l’Euro-zona ne risente.
Delusione Tesla, produzione stabil e consegne in calo nel 1’ trim. 2024.
Borse asiatiche ancora deboli: la Cina e’ ripartita, ma non brilla come sperato.


Che fine avra’ fatto la baldanza delle Borse del 1’ trimestre? Certamente sull’umore degli operatori pesa il calo drastico delle aspettative sui tagli dei tassi, alimentato anche dagli inaspettati dati “positivi” su produzione e ordini manifatturiera Usa a marzo, cresciuti per la 1’ volta da settembre 2022, dalle richieste di lavori qualificati (Jolts), e dai prezzi alla produzione (PPI), nuovamente in ascesa.

Anche la risalita dei rendimenti dei Treasury, quello del decennale vicino 4,4% e quello 3 mesi oltre 5,3%, ai massimi 2024, testimonia come sia ridimensionata la prospettiva dei tagli dei tassi: i mercati incorporano una probabilita’ inferiore al 50% di un 1’ taglio a giugno, ed un effetto cumulato di 3 tagli da 60 bps, cioe’ meno dei 75 indicati dalla Federal Reserve 2 settimane fa.

A questo aggiungiamo il prezzo dell’oro ai nuovi massimi storici e quello del petrolio in forte recupero, +16% da inizio anno, ed il quadro e’ completo, pronto a spiegare il calo delle Borse di ieri, 2 aprile.

In Europa, Milano ha perso -1,2%, Francoforte -1,1%, Parigi -0,9%, Londra -0,2%. Stessa musica a Wall Street: Dow Jones -1,0%, Nasdaq -0,9%, e S&P500 -0,7%.

Ieri l’attenzione era concentrata su Tesla che ha perso -6,5% (dall’inizio dell’anno oltre -30%), dopo la pubblicazione dei dati trimestrali di produzione e vendita: nel 1’ trimestre prodotte 433 mila vetture (441 mila nel 2023), e consegnate 386 mila (423 mila nel 2023): nel 4’ trimestre 2023 consegnate 484 mila, e prodotte 494 mila: insomma, not good!

Il quadro macro europeo resta debole anche nei piu’ recenti dati macro: ieri, 2 aprile, quello sull'inflazione tedesca a marzo ha segnato un rallentamento a +2,2% annuo, minimo da maggio 2021: un buon dato, ma a quale prezzo! Nell'Euro-zona a marzo l'attività manifatturiera e’ peggiorata rispetto al trend gia’ debole di febbraio, soffrendo della debole domanda.

Purtroppo, per la prospettiva inflattiva, il prezzo del petrolio continua a salire, con un’accelerazione innescata dalle rinnovate violenze in Medio Oriente ed in particolare dal raid israeliano che ha distrutto l’ambasciata Iraniana a Damasco: quello del WTI ha toccato ieri 84,8 Dollari/barile, +1,2%.

In salita i rendimenti dei Governativi europei: quello del BTP 10 anni ha superato 3,8%, +8 bps, con contestuale allargamento dello spread Btp/Bund a 145 bps. Piu’ contenuta la salita dei rendimenti di altri ”govies” decennali europei: +4 bps a 3,26% il Bonos spagnolo, +5 bps a 3,47% il GGB greco.

Stamane, 3 aprile, il dato europeo piu’ atteso era quello dell’inflazione al consumo (CPI) nell'Eurozona: la variazione annuale e’ scesa a 2,4% da 2,6% di febbraio (fonte Eurostat), leggermente meglio delle attese di 2,5%. Le cose vanno molto peggio in Turchia, dove l'inflazione annuale e’ salita a 68,5%, in aumento dal 67% di febbraio, frutto del +3,2% mensile a marzo.

Non si placa la salita del prezzo dell’oro: nella mattinata di oggi, 3 aprile, ha aggiornato il record storico, superando 2.300 Dollari/oncia. In recupero, ed ai massimi da 2 anni, anche quello dell'argento, sopra 26 Dollari/oncia.

Sul mercato valutario, permane la debolezze di Yen giapponese (163,5 verso Eur e 151,9 verso US$) e Yuan cinese, sebbene le autorita’ monetarie, alias le Banche centrali di entrambi i Paesi, siano pronte ad intervenire a “difesa” delle proprie monete in caso di eccessiva debolezza. Euro stabile a 1,078 verso US$, Bitcoin in calo, -4,8% a 66.400 Dollari (ore 11.00 CET).

In generale, la forza dell’economia Usa, che potrebbe determinare un rinvio del 1’ taglio dei tassi, i prezzi stellari dell’oro ed in forte recupero del petrolio, la debolezza della congiuntura europea, suggeriscono cautela agli investitori, che pensano piuttosto a come difendere il “bottino” maturato nel 1’ trimestre su azioni e bond.

Occhi aperti, nel pomeriggio di oggi, ai dati Usa sull'occupazione non agricola (ADP) e all'indice ISM servizi.

In Asia-Pacifico stamane chiusure in calo: Tokyo sconta la debolezza delle azioni “tech” ed ha perso -1,0%. Le Borse cinesi non hanno sofferto della notizia del violento terremoto a Taiwan, anche se l’indice di Taipei, -0,6%, ha patito il calo delle azioni “tech” sul timore di contraccolpi per le produzioni locali. Shanghai -0,1%, Hong Kong -1,4%, Seoul -1,7%.
Quasi inosservati alcuni dati macroeconomici Asiatici di marzo: in Giappone, l'indice PMI (Purchasing managers Index) servizi e’ salito a 54,1 da 52,9 di febbraio, poco sotto il 54,9 atteso. In Cina, lo stesso indice PMI servizi, con 52,7 ha “centrato” le aspettative e migliorato il 52,5 precedente.
A fine mattinata (ore 13.30 CET), Borse europee “piatte” e futures su Wall Street marginalmente negativi, in media -0,3%. Da seguire con attenzione il discorso sull'outlook economico Usa del Chairman della Federal Reserve Jerome Powell, alla Stanford Society.
Si teme che Powell possa rimarcare nuovamente l’assenza di urgenza nel tagliare i tassi, sebbene la data di giugno continui ad essere la piu’ “papabile” anche per ragioni politico-tattiche, visto l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali Usa, a ridosso delle quali qualunque decisione puo’ essere ”scomoda”: parleranno anche altri FED members, tra cui Austan Goolsbee, Adriana Kugler e Michelle Bowman.

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