Sono passati ormai due mesi dall’inizio di questo 2025 e, come da tradizione, gli anni post-elettorali USA presentano sempre delle incognite e incertezze. Questa volta, si aggiungono anche tensioni e caos, derivanti dai contrasti geopolitici ed economici che si accavallano, rendendo la situazione assai complicata.
Sul fronte geopolitico, gli USA spingono per chiudere la vicenda Russia-Ucraina, mentre l’Europa appare incapace di inserirsi con un vero e proprio piano di pace. Dopo aver fornito direttamente aiuti sotto forma di armi all’Ucraina, insieme agli stessi Stati Uniti, oggi si lavora per un accordo di pace anche per ragioni squisitamente economiche. La Russia è alla finestra e la strategia sta pagando, in ragione del disaccordo totale tra gli occidentali. Le note vicende degli ultimi giorni, nel confronto tra Trump e Zelensky, lo dimostrano.
Sul fronte economico, strettamente legato a quello politico, Trump spinge sui dazi per Canada, Messico, Cina, Europa e altri paesi. Per citare un solo esempio significativo, chiede un aumento di importazioni di uova (di cui l’America è carente) dallo stesso Canada a cui impone le tariffe. I mercati finanziari, in questo caos, correggono al ribasso, con un aumento dell’avversione al rischio che colpisce i titoli azionari, rinvigoriscono il dollaro e paradossalmente causano la correzione dell’asset rifugio Oro.
Va detto che alla fine, probabilmente, in ragione del fatto che è interesse di tutti farlo, prevarrà la volontà di rimettere al tavolo USA e Ucraina e, alla fine, la pace si farà, e sui mercati tornerà a splendere il sole.
WALL STREET REAGISCE
Le azioni statunitensi hanno chiuso in rialzo venerdì, con l'S&P 500 e il Nasdaq che hanno guadagnato l'1,6% ciascuno, mentre il Dow è salito di 600 punti pari al +1,4%. Il mercato si è ritirato brevemente dopo la tensione emersa tra il presidente Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nello Studio Ovale, sollevando preoccupazioni per i crescenti rischi geopolitici.
Inoltre, le minacce tariffarie di Trump hanno riacceso il conflitto commerciale USA-Cina, aumentando l'incertezza, soprattutto tra le Big Tech. I dati economici hanno inviato segnali contrastanti: l'inflazione PCE di base è scesa al 3,7% come previsto, ma la spesa dei consumatori è scesa inaspettatamente dello 0,2% a gennaio. Nvidia è salita dello 0,6%, recuperando dal calo dell'8,5% di giovedì, nonostante i solidi guadagni. Tesla ha guadagnato il 3,9%, interrompendo sei giorni consecutivi di perdite tra le preoccupazioni per la posizione politica del CEO Elon Musk che influenza le vendite.
A causa dell'elevata volatilità, l'S&P 500 e il Nasdaq hanno registrato i peggiori cali mensili da aprile 2024 e settembre 2023, rispettivamente, in calo dell'1,4% e del 4%, mentre il Dow ha perso il 2,2%.
VALUTE
Sui cambi alta tensione, con il dollaro tornato a spingere, specie contro le majors, con l’EurUsd a ridosso di 1.0350 che per ora ha tenuto, mentre sulla Sterlina, 1.2550 per ora ha analogamente retto il colpo. UsdJpy sopra 150.50 mentre le oceaniche sono rimaste sotto 0.5600 NzdUsd e 0.6200 AudUsd.
La tenuta dei supporti, che sono vicini, lascia speranze per l’inversione di medio termine che abbiamo più volte richiamato, in ragione del fatto che i dazi non sortiranno alcun beneficio per gli Stati Uniti e per il commercio globale. E prima o poi, in ragione anche di un deficit commerciale USA a livelli record, l’amministrazione USA comprenderà che la strada maestra sarà quella di deprezzare la moneta.
PCE COME DA CONSENSUS
L'indice dei prezzi delle spese per consumi personali (PCE) degli Stati Uniti è aumentato dello 0,3% su base mensile a gennaio 2025, come nel mese di dicembre e in linea con le aspettative. I prezzi dei beni sono aumentati dello 0,5%, dopo un aumento dello 0,1% a dicembre e i prezzi dei servizi sono aumentati dello 0,2%, dopo un aumento dello 0,4% del mese precedente.
Nel frattempo, l'indice PCE core, che esclude alimentari ed energia, è aumentato dello 0,3%, leggermente al di sopra dell'aumento dello 0,2% registrato a dicembre, e in linea con le previsioni. I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati dello 0,3%, più dello 0,2% di dicembre, mentre il costo dell'energia è diminuito (1,3% contro 2,4%).
Su base annua, l'inflazione PCE principale è scesa al 2,5% dal 2,6%, facendo registrare il suo primo rallentamento in quattro mesi. Allo stesso modo, l'inflazione PCE core è scesa al 2,6%, il livello più basso in sette mesi, da un 2,9% rivisto al rialzo.
CINA PMI IN RIPRESA
L'indice PMI manifatturiero ufficiale NBS della Cina è salito a 50,2 a febbraio 2025 da 49,1 del mese precedente, il dato più alto da novembre scorso, sopra il consenso del mercato di 49,9. L'ultimo risultato è arrivato mentre le aziende riprendevano le attività dopo la pausa del Capodanno lunare.
Nel frattempo, varie misure di stimolo da parte del Governo hanno aiutato la ripresa dell'economia, in un momento difficile caratterizzato da debole domanda interna e persistenti rischi di deflazione. La produzione, i nuovi ordini e i livelli di acquisto sono cresciuti dopo le contrazioni all'inizio dell'anno. Allo stesso tempo, i cali sia negli ordini esteri che nell'occupazione si sono attenuati. Insomma, si intravedono spiragli di ripresa.
SETTIMANA ENTRANTE
Negli Stati Uniti, grande attesa per i dati sul mercato del lavoro, dai Jolts Openings ai Nfp, passando per gli Adp e i Jobless claims. Ma attenzione anche alle notizie relative alle tariffe commerciali, che potrebbero partire dal 4 marzo per Canada e Messico, così come i dati sull’ISM Manufacturing and Services PMI, gli ordini di fabbrica e i dati sul commercio estero, oltre naturalmente ai vari interventi dei funzionari della Federal Reserve.
Tantissima carne al fuoco e market movers, con la volatilità del mercato che potrebbe aumentare decisamente. Nell'area euro, gli eventi da non perdere saranno la decisione sui tassi di interesse della BCE, i dati sull'inflazione di gennaio e il tasso di disoccupazione. Occhio inoltre al tasso di disoccupazione per Giappone e Canada, così come Australia, Canada e Cina pubblicheranno i dati sulla bilancia commerciale. Infine, PMI manifatturieri e dei servizi per Cina, Spagna e Italia.
Buon trading e buona settimana.
Saverio Berlinzani
Qualsiasi materiale fornito non tiene conto dell’obiettivo di investimento specifico e della situazione finanziaria di chiunque possa riceverlo. I risultati passati non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri. AT fornisce un servizio di sola esecuzione. Di conseguenza, chiunque agisca in base alle informazioni fornite lo fa a proprio rischio.
Le informazioni qui fornite non costituiscono una ricerca di investimento. I materiali non sono stati preparati in conformità ai requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca di investimento e in quanto tali devono essere considerati come una comunicazione pubblicitaria. Tutte le informazioni sono state preparate da ActivTrades (altresì “AT”).
Le informazioni non contengono una raccolta dei prezzi di AT, né possono essere intese come offerta, consulenza, raccomandazione o sollecitazione ad effettuare transazioni su alcuno strumento finanziario. Non viene fornita alcuna dichiarazione o garanzia in merito all’accuratezza o alla completezza di tali informazioni.
Le informazioni ed i contenuti pubblicati non costituiscono in alcun modo una sollecitazione ad investire o ad operare nei mercati finanziari. Non sono inoltre fornite o supportate da TradingView. Maggiori dettagli nelle Condizioni d'uso.
Le informazioni ed i contenuti pubblicati non costituiscono in alcun modo una sollecitazione ad investire o ad operare nei mercati finanziari. Non sono inoltre fornite o supportate da TradingView. Maggiori dettagli nelle Condizioni d'uso.