Peter_Braganti

WisdomTree - Tactical Daily Update - 28.09.2023

FX:USDJPY   Dollaro / Yen giapponese
Nuovi rialzi dei rendimenti dei bond: ora cominciano a preoccupare.
Non si ferma la corsa del orezzo del petrolio: WTI sopra 91 US$/barile.
L’inflazione EU ferma a Settembre? Banche centrali rimarranno “hawkish”
Crisi Evergrande senza fine: spingera’ Pechino al salvataggio “di Stato”?


Prezzo del petrolio che corre verso 100 Dollari/barile, tassi di interesse probabilmente alti e per lungo tempo, problemi ancora irrisolti nel settore immobiliare cinese e, da ultimo, il rischio del “shutdown” degli uffici pubblici negli Stati Uniti pesano sui mercati azionari, rendendo marcata la discesa settembrina.

Ieri, 27 settembre, le Borse europee hanno vissuto una seduta apatica, chiudendo attorno alla parita’: Milano -0,31%, Parigi -0,03%, Francoforte -0,25%. Timidi segni positivi a Wall Street, dopo la scivolata di lunedi’: Dow Jones -0,20%, S&P500 +0,02%, Nasdaq +0,22%. I listini Usa a settembre hanno perso tra -3% e -7%.

Come noto, la scorsa settimana la Federal Reserve (FED-Banca Centrale Usa), dopo aver deciso una pausa sui tassi, ha anticipato che potrebbe alzarli di nuovo a novembre, per poi lasciarli elevati a lungo.

Neel Kashkari, Presidente della FED di Minneapolis, si e’ espresso cosi’ sul tema: «Prevedo che la Fed tenga fermi i tassi d'interesse il prossimo anno. La speranza è che la Fed abbia fatto abbastanza sui tassi. A guidare le decisioni saranno i dati, ...ma abbiamo fatto molti progressi sull'inflazione».

Un’altra fonte di tensione negli Usa è la difficolta’ a trovare un accordo tra repubblicani e democratici sul finanziamento della “macchina governativa”, onde evitare lo shutdown (chiusura forzata) delle attività federali non essenziali dal 1’ ottobre che, avvisano gli analisi, avrebbe ricadute economiche negative nel 4’ trimestre.

Restando negli Usa ieri, 27 settembre, l’atteso dato sugli ordini di beni durevoli di agosto ha battuto le attese di -0,5%, segnando +0,2%. Va detto che, al netto delle spese per la Difesa, si registrerebbe un calo del -0,7%.

Il comparto obbligazionario e’ nervoso: negli Usa i rendimenti sui Treasury sono ai massimi dei dieci anni e in Europa cresce l’allarme per l’allargamento dello spread tra BTP decennali italiani e Bund tedeschi, ormai possimo a 200 bps, nell’ambito di uun generale aumento dei rendimenti dei “Governativi” europei, e con quello del BTP benchmark che si e’ spinto sino a 4,77%, +0,05% sul closing di martedi’.
Insomma, la situazione sui mercati e’ tesa e lo rivela anche l’ascesa dell’Indice Vix, che misura la volatilità delle opzioni sullo S&P500 (maggior indice di Wall Street), che è ai massimi da maggio attorno a 18,2 rispetto a una media appena sopra 14 a luglio.




Uno dei maggiori fattori di disturbo dei mercati e’ la continua salita del prezzo del petrolio, dovuta ai timori di riduzione dell’offerta, dopo che Russia e Arabia Saudita hanno deciso un taglio volontario delle loro esportazioni.

Anche sul mercato valutario si riscontra un certo nervosismo, con l'Euro sempre sino a sfondare al ribasso la soglia di 1,05 Dollari: debole “per scelta” lo Yen giapponese, che grazie all’eccentrica politica monataria ultra-espansiva sfiora nuovi minimi record: Euro/Yen a 157,3 e Dollaro/Yen a 149,4.

Stamattina, 28 settembre, dopo un avvio marginalmente positivo, e’ prevalsa l’incertezza: a fine mattinata i maggiori indici sono “appiattiti” sulle chiusure di ieri. Anche i future su Wall Street anticipano riaperture “flat” (ore 13.30 CET)

La giornata e’ ricca sul fronte “macro”: in Europa, alle 14.00, sara’ pubblicato il dato “flash”di settembre sull'inflazione tedesca mentre quella spagnola, uscita di primo mattino, è cresciuta del +3,2%, cioe’ meno del 3,4% stimato. Le vendite al dettaglio spagnole ad agosto, in valore, sono salite del +0,4% su mese e del +7,2% su anno.

Negli Usa avremo la 3’ stima del GDP del 2’ trimestre, i dati settimanali sui sussidi alla disoccupazione e quelli sulle vendite di case.

In Italia, a settembre, (fonte Istat) cala fiducia dei consumatori, da 106,5 a 105,4, e anche quello delle imprese, da 106,7 a 104,9. Entrambi gli indici sono al 3’ mese di calo consecutivo ed al livello più basso da giugno. Peggiorano le valutazioni sulla situazione economica generale e sull’occupazione, ed anche la percezione della situazione finanziaria delle famiglie.

Restando in Italia, e spostandoci sulla finanza pubblica, ieri e’ stata approvata dal Consiglio dei Ministri la Nadef, Nota di aggioramento del Documento di economia e finanza: nel triennio 2023-2025 è previsto un defict pubblico in calo, grazie anche a “privatizzazioni” che varranno l'1% del Pil (Prodotto interno lordo) all’anno.

La crescita economica 2023 è stata rivista da +1,0% a +0.8%, ma dipendera’ dal peggioramento piu’ o meno marcato dell’ultima parte dell’anno. Nel 2024 salira’ a +1,2%, nel 2025 a +1,4% e nel 2026 a +1,0%. Il deficit programmato restera’ sopra il +3% fino al 2026 per sostenere la crescita: diffile farlo digerire ai partners europei..

Le chiusure asiatiche di stamane non sembrano risentire troppo della notizia che Evergrande ha sospeso le contrattazioni sulle propre azioni alla Borsa di Hong Kong e di quelle delle controllate nei servizi immobiliari (Evergrande Property Services) e nei veicoli elettrici (Evergrande Nev).

Evergrande e’ il piu’ grande sviluppatore immobiliare cinese, gravato da un debito stimato a fine giugno in 330 miliardi Dollari, e le sue azioni erano tornate agli scambi un mese fa, dopo una sospensione di oltre un anno. Domenica 24, la Società ha annunciato l’impossibilita di emettere nuove obbligazioni: la soluzione della crisi del Gruppo e’ lontana e pesa sulla fiducia verso le borse cinesi.

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