Questa settimana si riuniscono 3 banche centrali: FED, BoJ e BOE.
Dalla FED nessun taglio dei tassi ma indicazioni su Settembre.
Stasera inizia con Microsoft la reporting season delle “big tech”.
Prezzo del petrolio debole alla vigilia della riunione del meeting Opec+.
Nel corso di questa settimana, oltre alla Federal Reserve (Banca centrale Usa-FED) si riuniranno la Banca centrale giapponese (BoJ) e quella britannica (BoE). Certamente l’attenzione è molto alta per la “2 giorni del FOMC”, organo di politica monetaria della FED, che inizia oggi martedì 30 luglio, e dal quale non sono previste decisioni sui tassi, quanto piuttosto indicazioni sulle mosse future.
Intanto ieri le Borse europee hanno chiuso in rosso, dopo una partenza incerta, la 1’ seduta della settimana, tirate giù dale azioni del settore automobilistico e del lusso: Parigi -1,0%, Milano e Francoforte -0,5%, Madrid -0,4%, Amsterdam -0,3%, Londra invariata. Quasi immobile Wall Street: Dow Jones -0,1%, Nasdaq e S&P500 +0,1%, all’avvio della settimana più intensa per la presentazione delle trimestrali.
La messe di dati delle Società della tecnologia è cospicua, e comprende quelli di Microsoft, Meta Platforms, Amd, Amazon, Ibm, Intel e Apple: inoltre, oltre a vagliare le parole dei banchieri centrali Usa per capire se si stiano orientando per un taglio a Settembre, venerdì 2 agosto avremo il rapporto sull'occupazione di luglio, per il quale si prevedono190 mila nuovi occupati, dopo i 206.000 di giugno.
Mercoledì conosceremo le intenzioni di politica monetaria della Banca del Giappone (BoJ): il Governatore Kazuo Ueda non ha fatto trapelare nulla, ma il mercato ha recentemente spinto al rialzo, dopo un luogo period di deprezzamento, lo Yen, incorporando implicitamente un inasprimento del costo del denaro, specie dopo che gli ultimi dati hanno rivelato un'accelerazione dell'inflazione.
Giovedì sarà la volta della Bank of England: c’è incertezza sulle conclusioni che il Governatore Andrew Bailey tirerà alla fine della Riunione: lo spazio per tagliare il tasso di riferimento rispetto al 5,25% attuale ci sarebbe, dato che il mercato del lavoro sta rallentando, tuttavia spaventa l’inflazione dei servizi e la corsa dei salari.
I mercati obbligazionari, specie quello dei Titoli di Stato, sono tranquilli e sembrano incorporare l’ammorbidimento imminente della politica monetaria dell’ECB (Banca centrale Europea). Ieri, 29 luglio, lieve calo dello spread BTP/Bund a 137 punti base dai 139 di venerdì: è sceso anche il rendimento del BTP benchmark a 3,71% dal 3,76% della vigilia.
Si è ridimensionato l’entusiasmo verso le cryptovalute, dopo la fiammata del weekend innescata dalle parole del candidato Presidente Usa Donald Trump, che avevano spinto Bitcoin sopra 70 mila dollari. Trump ha promesso che, se fosse eletto Presidente, costituirà una riserva statale di criptovalute e farà degli States la capitale mondiale del Bitcoin.
Il prezzo del petrolio resta debole, afflitto dalla prospettiva di una domanda sotto le attese in Cina: quello del WTI (West Texas Intermediate) stamane, 30 luglio, perde -0,4% a 75,5 Dollari/barile, nella settimana in cui i Ministri dei Paesi dell'Opec+ (cartello dei maggiori esportatori mondiali) si incontreranno per discutere di eventuali aggiustamento alla produzione.
Macro europea: stamane, 30 luglio, sono stati pubblicati i primi dati sul GDP (Pil) del 2’ trimestre: nell’area-Euro è cresciuto +0,3% trimestrale, ma in Germania è sceso -0,1%, sovvertendo le previsioni di consenso di una lieve crescita. Su base annuale il Pil è aumentato +0,6% nell'Eurozona e +0,7% nell'Ue, in lieve accelerazione dal +0,5% e +0,6% del trimestre precedente.
Cresce più velocemente di tutti il PIL trimestrale Irlandese, +1,2%, Lituano, +0,9%, e Spagnolo, +0,8%. Trend negative per Lettonia, -1,1%, Svezia, -0,8%, e Ungheria, -0,2%. Senza infamia e senza lode Francia, +0,3%, e Italia, +0,2%.
In tale contesto, fatto di crescita anemica ed inflazione in calo, il mercato assegna una probabilità dell’80% ad un 2’ taglio dei tassi a Settembre da parte dell’ECB, ma i dati dei mesi estivi saranno cruciali, specie se l’aumento dei prezzi si rivelasse ancora “vischioso”.
Oggi, 30 luglio, potrebbe essere il 1 giorno di reazioni “violente” ai numeri del 2’ trimestre delle Big Tech Usa, visto che in serata pubblicerà Microsoft. Alcune Società che hanno pubblicato nei giorni scorsi hanno segnalato la debolezza della domanda, cosa abbastanza inedita negli Usa, ma più comune in Europa: insomma si notano tagli alle previsioni più frequenti che nei trimestri passati.
Prevalgono i segni negative per le Borse asiatiche: a Tokio il Nikkei ha chiuso in lieve rialzo, +0,15% forse per merito dell’incoraggiante calo del tasso di disoccupazione a giugno: 2,5%, dal 2,6% di Maggio, alias il 1’ miglioramento in 5 mesi.
Tra gli altre Borse dell’area vediamo Seoul -1,0%, Hong Kong -1,4%, il Shanghai Composite -0,4% ed il Shenzhen SZSE -0,5%.
I future su Wall Street anticipano riaperture “piatte” in attesa che il mercato si muova sulle novità della “reporting Season”, in pieno svolgimento.
Sul mercato valutario notiamo il lieve calo dell’Euro sul Dollaro, 1,082 da 1,086 precedente, e la stabilità dello Yen giapponese, che vale 167,7 verso US Dollar e 154,9 verso Euro. (ore 13.00 CET).
Spread BTP/Bund stabile a 138 punti base, col rendimento del BTP decennale benchmark a 3,69%.
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