Il Governo cinese vuole la “prosperita’ condivisa”. Big tech e lusso soffrono. Quadro macro meno brillante e prossimo tapering pesano su Borse Usa. Materie prime sotto pressione, soffrono la prospettiva incerta. Dollaro in rafforzamento e rendimenti obbligazionari ancora molto depressi.
Giornata negativa, quella di ieri, 19 agosto, per le borse europee: l’indice Eurostoxx 50 ha perso il -1,5%, il Cac40 francese il -2,4% ed il FtseMib italiano il -1,6%. La Federal Reserve che ha prennunciato la graduale riduzione delle misure strordinarie di stimolo, scenario peraltro propiziato dal nuovo calo dei sussidi di disoccupazione, e la crescita dei contagi da variante Delta, soprattutto negli Stati Uniti e nel Regno Unito sono stati i fattori piu’ incisivi sul mood degli investitori europei. La crescente incertezza sulla prosecuzione della ripresa globale e le continue novita’ negative da parte della politica cinese sull’economia favoriscono prese di profitto sul comparti azionario, che, fino a luglio, aveva segnato rialzi quasi ininterrotti. Wall Street, partita molto debole, ha invece recuperato terreno dopo il dato positivo sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, risultate inferiori alle attese e ai minimi da inizio pandemia. Gli indici principali hanno chiuso invariati: S&P500 +0,13%, Nasdaq +0,11% e Dow Jones -0,19%. I recenti dati macroeconomici americani, sia per imprese che per consumatori, sembrano indicare che la fase di maggiore ripresa dell'economia sia alle spalle: non sara’ difficile, pertanto, vedere una riduzione dell'esposizione sui settori ciclici in favore di comparti caratterizzati da una domanda piu’ stabile e difensivi. Ieri, 19 agosto, negli Usa e’ stata pubblicata l’indagine congiunturale preparata dalla FED (Banca Centrale Usa) di Philadelphia: e’ peggiorata più del previsto, pur restando in area di espansione, ma ha mostrato un rallentamento rispetto al mese precedente. Permangono, seppure attenuate, pressioni al rialzo sui prezzi di molte materie prime. Le nuove richieste di sussidio continuano invece a delineare una prospettiva positiva e sono scese al livello più basso da inizio pandemia: nella settimana passata (9-13 agosto) sono calate di 29.000, a 348.000 richiedenti, lontanissime dai 6,9 milioni del picco della primavera 2020. Notizie ancora allarmanti dalla Cina. Il Governo sarebbe fortemente orientato a realizzare una politica di redistribuzione della ricchezza, penalizzando le fasce più ricche della popolazione, attraverso misure di inasprimento fiscale sui redditi piu’ alti, sui beni di lusso, compresi abbigliamento, alcoolici e automobili: ovvia la ricaduta negativa che si osserva in questi ultimi giorni sui titoli dei comparti interessati. Inoltre, è gia’ stata stata approvata, effettiva dal 1’ novembre una normativa sulla privacy molto stringente e punitiva delle violazioni, che impattera’ pesantemente l’attivita’ di marketing dei big della tecnologia e dell’e-commerce. Cio’ che turba il mercato azionario si riflette molto marginalmente, per ora, sul comparto obbligazionario: il rendimento del Treasury a 10 anni stazione a +1,23% e quello del Bund a -0,49%. Il differenziale di rendimento tra BTP decennale e omologo Bund tedesco e' 105 bps (ore 13.15 CET), invariato rispetto a ieri, col rendimento del BTP 10 anni a +0,55%. Il contesto di diffusa avversione al rischio sostiene il Dollaro Usa, tornato sotto 1,168 verso Euro, livello piu’ basso dal novembre 2020, e indebolisce il prezzo del greggio: il WTI (West Texas intermediate) conferma i 63,2 Dollari/barile (ore 13.30 CET) toccati ieri, 17% sotto i massimi recenti del 13 luglio e attorno ai livelli di fine marzo. Su questo movimento al ribasso hanno inciso anche i dati sulle scorte Usa, con un inatteso aumento delle riserve di benzina. E’ un momento difficile anche per molte materie prime, proprio quelle che avevano corso sino a toccare nuovi massimi nella prima decade di maggio. Ad esempio, il prezzo del rame è ai minimi da 4 mesi, soffrendo del calo della domanda cinese: solo nell'ultima settimana ha perso oltre il -6%. La pepita ferrosa (iron ore) ha chuso stamani a -6%, ai minimi del 2021 e oltre il -40% sotto ai massimi di maggio. Stamattina, 20 agosto, registriamo un nuovo scivolone dei principali listini asiatici. In Giappone, il Nikkei225, -0,98%, chiude una settimana da -3%. Il Governo giapponese pensa a nuove misure di contenimento della variante Delta,causa di 20mila contagi solo ieri, 19 agosto, mentre Toyota preannuncia un taglio del 40% della produzione in settembre per carenza di chip. In ribasso anche Hong Kong, con l’Hang Seng a -1,84%, e Shanghai-Shenzen, col CSI300 a -1,91%. I mercati azionari europei hanno chiuso una mattinata senza direzione, e perdono mediamente il -0,2% (ore 13.45 CET). Anche i future sui princiapali listini americani indicano aperture in frazionale calo, in media -0,3%.
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