Peter_Braganti

WisdomTree - Tactical daily update - 01.09.2023

CBOE:VIX   Indice volatilità S&P 500
Economia Usa meno brillante: occhi aperti sui dati del mercato del lavoro.
Tante novita’, per lo piu’ incoraggianti, dalla Cina: Pechino “in azione”.
Inflazione “appiccicosa” in Europa: incerte le prossime mosse della BCE.
Agosto si e’ chiuso negativamente, ma senza disastri, per le Borse europee.


L’inflazione ad agosto e’ scesa leggermente in Italia ed in Europa, mentre i dati macro sull’economia americana forniscono indicazioni disomogenee: se i numeri piu’ recenti sui nuovi occupati nel settore privato indicano un calo, quelli sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione sono piu’ bassi del previsto: - 4 mila unità a 228 mila, contro attese di 235 mila.

La manufatturiero cinese migliora, ma per il 5’ mese consecutivo resta sotto 50, la soglia che delimita espansione da contrazione: ad agosto l’indice PMI (Purchasing managers index) e’ risalito a 49,7 da 49,3 di luglio. Inoltre l’agenzia di rating Fitch ha tagliato la crescita 2023 attesa del GDP (Prodotto interno lordo) da 5,6 al 4,8%, cioe’ al di sotto degi target di Governo.

Le Borse europee ieri, 31 agosto, hanno sofferto del contesto perturbato, chiudendo per lo piu’ negative: Parigi -0,65%, Londra -0,53%, Milano -0,29%. Francoforte ha fatto eccezione, con +0,33%. Negativo per tutti il “bilancio” del mese di agosto: Milano -2,7% (da inizio anno +21,6%), Francoforte -3,0%%, Amsterdam -6,1%, Parigi -2,4%, Madrid -1,4%, Londra -3,4% (unica borsa negativa da inizio anno, -0,2%).

Inflazione europea: cala, ma troppo lentamente e, ad agosto, è rimata invariata a 5,3% e sopra al 5,1% stimato dal consenso: migliora leggermente il dato “core”, che esclude cibo ed energia, e segna 5,3% dal 5,5% di luglio. Difficile dire quale potrebbe essere l’impatto di tali numeri sulle decisioni della BCE (Banca centrale Europea-ECB), nella riunione sui tassi del 14 settembre.

Dalle minute dell’ultima riunione della BCE di luglio spicca il voto all’unanimita’ per il rialzo da +0,25% dei tassi, ma anche la volonta’ di non fare ipotesi per settembre.

Isabel Schnabel, membro del board di politica monetaria, rimarca l’incertezza corrente, dovuta “alle pressioni di fondo sui prezzi, che rimangono ostinatamente elevate, e con i fattori interni che adesso sono ora i principali motori dell'inflazione".

Inflazione negli Stati Uniti: a luglio quella “tarata” sui tipici consumi delle famiglie (PCE – Personal consumer expenditure) e molto considerata dalla Federal Reserve per aggiustare la politica monetaria, è cresciuta +0,2% mese su mese (come a giuigno) e +3,3% su base tendenziale annuale, (dal +3,0%). Il dato PCE “core” ha fatto segnare +4,2% annuale, contro il +4,1% di giugno.

Se l’inflazione USA sta migliorando, ma piu’ lentamente del previsto, agli occhi dei decisori della Banca centrale Usa saranno molto importanti i dati del rapporto sul mercato del lavoro di agosto, in uscita oggi, 1’ settembre: il consenso prevede 170 mila nuovi occupati “non agricoli”, da 187 mila di luglio.




Il consenso degli analisti (calcolato dal FedWatch Tool di Cme Group) assegna oltre 88% di probabilita’ alla scelta della Federal Reserve di tenere invariati i tassi a settembre, mentre assegnano il 42% circa ad un rialzo di 25 bps a novembre.

China: Pechino non sta con le mani in mano e per ridare vigore al mercato immobiliare dal 25 settembre riduce i requisiti di acconto e abbassa i tassi sui mutui esistenti per gli acquirenti di 1’ e 2’ casa. L'acconto minimo non dovrà essere meno del 20% per gli acquirenti di 1’ casa e del 30% per la 2’.

Inoltre, per migliorare la liquidita’ del sistema creditizio, la Banca centrale Cinese (Pboc) ha tagliato di 2 punti percentuali, dal 6% al 4%, il coefficiente di riserva obbligatoria per i depositi in valuta estera delle banche: in tal modo si vuole "migliorare la capacità delle istituzioni finanziarie di utilizzare fondi in valuta estera".

Tra l’altro stamattina, a sorpresa, l’indice Pmi manifatturiero calcolato da Caixin (istituto di ricerca autonomo) è tornato in area di espansione 51,0 punti, rispetto a 49,2 di luglio, e contrariamente al dato “ufficiale” di pochi giorni fa.

L'indagine Caixin si incentra sulle imprese di medie dimensioni e prevalentemente esportatrici: in particolari sono tornati sopra quota 50 i sottoindici che riguardano la produzione ed i nuovi ordini, al pari di quello relativo all'occupazione, invertendo il trend di calo che durava da 6 mesi.

Infine l’Agenzia di rating Fitch ha confermato il livello "A+" al debito sovrano cinese, con outlook stabile. L’ottimo rating della Cina è dovuto alle solide finanze pubbliche, al ricco gettito fiscale e ad un’economia ancora in forte sviluppo.

Tende ad un ulteriore recupero il prezzo del petrolio: quello del WTI (West Texas Intermediate) sale +1,0% a 84,5 Dollari/barile. Forse il mercato si sta convincendo che l'Arabia saudita confermera’ il taglio “volontario” di 1 milione di barili/giorno della sua produzione, che si aggiunge ai tagli già decisi da Opec+ (cartello dei 13 maggiori esporatori di greggio).
Le Borse asiatiche reagiscono senza carticolari strappi alle buone notizie provenienti dalla Cina: Tokio +0,41% Seul +0,29% e rialzi contenuti anche per le piazze cinesi, ancora afflitte dal sussegguirsi di situazioni critiche nel comparto immobiliare e delle costruzioni: Shanghai +0,43%, Shenzhen +0,44%, Hong Kong invariata. Bene Mumbai, +0,97%.

Future positivi a Wall Street dopo la chiusura incerta di ieri (S&P500 -0,2%, Nasdaq +0,1%): la seduta di oggi sara’ sicuramente impattata dal rapporto sul mercato del lavoro Usa in agosto. Borse europee incerte, ma lievemente in progresso a fine mattinata, in media +0,2%. (ore 12.30 CET).


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