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Analisi S&P500: Scenari per Dicembre 2023Aggiornamento sull'S&P500 del 1° Novembre 2023
Oggi desidero presentare un'analisi dettagliata focalizzata sul contratto futures dell'S&P500 con scadenza a Dicembre 2023, allo scopo di esplorare in profondità i potenziali movimenti futuri del mercato. Benché non approfondirò le ragioni macroeconomiche che mi portano ad anticipare un andamento positivo per i mesi di novembre e dicembre, intendo sottolineare alcuni elementi chiave della price action che potrebbero indicare una possibile evoluzione del mercato.
1. **Analisi della Fascia di Prezzo 4067-4120**:
La prima area che desidero esaminare è la fascia di prezzo compresa tra 4067 e 4120 punti. Dal grafico allegato, si osserva che in questo intervallo non sono stati registrati scambi significativi, creando ciò che viene definito un "liquidity void" o vuoto di liquidità. Data la natura algoritmica del mercato, non è da escludere che il prezzo possa cercare di riempire questo vuoto generando volumi di scambio. Un possibile ribilanciamento del prezzo potrebbe avvenire almeno dello 0.5% all'interno di questa fascia. Come spesso sottolineato, un mercato che si muove senza volumi è paragonabile a una casa costruita senza fondamenta. Pur essendo una previsione, non sarebbe sorprendente assistere a un ritorno del prezzo in questa area. Ho illustrato un possibile percorso del prezzo con una linea a zig-zag rossa, indicando uno scenario leggermente più ribassista.
2. **Scenario di Ranging tra le Fasce Blu**:
Il secondo scenario, potenzialmente meno ingannevole dal punto di vista psicologico, prevede un possibile movimento laterale del prezzo all'interno di due fasce blu evidenziate nel grafico, anch'esse caratterizzate da un "liquidity void". Attualmente, il prezzo si trova nella parte superiore di questo intervallo, avendo potenzialmente colmato il vuoto lasciato prima del recente calo. Potremmo quindi assistere a un movimento del prezzo volto a colmare il vuoto volumetrico generato all'inizio della settimana del 30 Ottobre, seguito da una ripresa come indicato dalla linea a zig-zag verde.
Queste considerazioni sono basate sull'analisi della price action del contratto futures di Dicembre. Sebbene ci siano ancora più di 5 settimane di contrattazioni prima della scadenza di questo contratto, ci aspettiamo che l'S&P500 possa oscillare tra una fascia di prezzo di 4400-4500 punti nella prima settimana di dicembre.
In sintesi, questa analisi è stata condotta con l'obiettivo di fornire una visione più chiara delle possibili traiettorie del mercato nelle prossime settimane. Tuttavia, è importante sottolineare che queste sono supposizioni basate sulle attuali condizioni di mercato e non garantiscono risultati futuri.
Ftse Mib: il punto dopo il +5% di settimana scorsaDopo l’ultima settimana di rialzi il quadro tecnico sul principale indice italiano è decisamente migliorato.
Il mercato sembra essersi lasciato alle spalle le tensioni bancarie che hanno caratterizzato il mese di marzo, trovando forza anche grazie alla frenata dell’inflazione in Usa e nell’Eurozona.
La scorsa ottava si è chiusa a 26.656 punti, mostrando un saldo positivo vicino al 5% (contratto future).
In questo lunedì i rialzi stanno proseguendo, con il mercato che al momento sta scambiando sopra i massimi di venerdì.
Nella precedente analisi, risalente a martedì scorso e visibile sul blog di Tradingfacile.eu, avevo scritto che c’erano le condizioni per assistere ad un ulteriore allungo sul Ftse Mib almeno fino a 26.000 punti ed in estensione 26.250.
La view è stata pienamente centrata e con il successivo recupero dei 26.250 punti il mercato ha poi completato un pattern di accumulo a doppio minimo decrescente che ha fornito ulteriore slancio.
Ritengo quindi che il movimento rialzista possa ancora continuare e mi aspetto ora un test dei 26.900 punti, livello dove tuttavia il mercato dovrebbe stornare seppur in maniera temporanea; troviamo qui infatti sia il livello mediano della barra ribassista ad ampio range del 13 marzo scorso e sia resistenza statica dettata dall’ex supporto che a febbraio aveva contenuto i primi tentativi di ribasso.
In caso di correzione le discese costruiscono ora occasione per riposizionarsi long, sia in ottica intraday che multiday, soprattutto in caso di pullback a 26.500 e sull’ex resistenza a 26.250 punti.
I prossimi target lato long sono da ricercare a quota 27.500 e 28.000 punti.
Lato ribassista invece il livello da difendere è sempre identificato a quota 25.000 punti.
Dax, il mercato sta tornando in auge?Il principale derivato europeo tedesco mette a segno un altro importante rialzo, portando il saldo di questa ottava ad oltre il +3%.
Il contratto future sul Dax con scadenza giugno 2023 ha terminato la seduta di ieri a ridosso dei 15.500 punti, facendo registrare una variazione positiva dell’1.3%.
Grazie all’intervento delle banche centrali e dei governi la crisi finanziaria si è velocemente ricomposta e i mercati sembrano ora scommettere sul fatto che per il comparto bancario il peggio sia alle spalle.
Questo pomeriggio c’è attesa per il dato sull’inflazione in Germania, importante in chiave Bce, mentre in America è prevista la terza stima sul Pil Usa del quarto trimestre 2022 e le nuove richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione.
La situazione tecnica sui mercati azionari sta quindi migliorando e ieri il Dax ha fornito un segnale direzionale importante al rialzo.
Analizzando il grafico con time frame giornaliero sul Dax Future possiamo infatti osservare come con la mossa di ieri il mercato abbia completato un modello di accumulazione a doppio minimo decrescente, sancito dal breakout di quota 15.465 punti; ora quindi sussistono i presupporti per il raggiungimento del primo target posizionato a quota 15.700 punti, il cui recupero, confermato in chiusura di sessione, produrrebbe un ulteriore allungo in prima battuta fino a 15.900 punti.
Tuttavia ritengo che almeno in prima battuta assisteremo a delle prese di beneficio al test dei 15.700 punti, dove troviamo due precedenti massimi di swing relativi agli scorsi mesi di febbraio e marzo.
In caso di rifiuto dei 15.700 punti si creerebbero delle opportunità short di brevissimo periodo con target a 15.500 punti, dove di contro un eventuale pullback creerebbe le condizioni per rientrare a mercato lato long.
Il target del segnale rialzista attuale è da ricercare a quota 16.000 punti, poiché il mercato andrebbe a testare la resistenza offerta dal prolungamento della trendline che aveva contenuto i precedenti minimi da settembre 2022 fino al mese corrente.
Solo in caso di ritorno al di sotto dei 15.250 punti, confermato in chiusura di sessione, potremmo assistere ad un movimento correttivo più ampio con test atteso dei 15.000 punti
Pericolosissima invece sarebbe una discesa sotto i 14.900 punti, che aprirebbe le porte al test dei 14.400 punti.
Btc/Usdt FLATLa strategia SPOT (Whenbull Indicator) dopo aver segnalato un segnale di take profit al prezzo di 21713$ con un profitto del 15.16%, chiude il long ad un prezzo di 20381$ con un profitto netto del 7.57% e si posiziona flat in attesa delle condizioni per un nuovo ingresso long, ad oggi la strategia conferma il bellissimo winrate del 100% per tutto lo storico di btc...
The SPOT strategy (Whenbull Indicator) after reporting a take profit signal at the price of $ 21713 with a profit of 15.16%, closes the long at a price of $ 20381 with a net profit of 7.57% and is positioned flat waiting for the conditions for a new long entry, to date the strategy confirms the beautiful winrate of 100% for the entire history of btc...
WBindicator Futures Edition SHORTAggiornamento anche dalla strategia futures che chiudo il long ad un prezzo di 20230$ con un profitto netto del 6.82%, nello stesso momento visto il trend negativo apre una operazione short al prezzo di 20230$, restiamo in attesa del prossimo segnale
Update also from the futures strategy that closes the long at a price of $ 20230 with a net profit of 6.82%, at the same time given the negative trend opens a short operation at the price of $ 20230, we are waiting for the next signal
Borse europee: apertura in gap down,ora si monitorano i supportiPartenza in profondo rosso per le Borse europee, trascinate nel baratro dal pesante crollo fatto registrare ieri sera dai titoli bancari di Wall Street.
Da JPMorgan a Wells Fargo, passando per Bank Of America, le vendite sono state copiose.
A scaturire il pesante sell – off è stato il crollo di Silvergate (-42%) e di SVB Financial Group (-60%), che hanno fornito una guidance annuale molto negativa a causa dell'impatto dell'aumento dei tassi di interesse.
Al momento della scrittura il future sul Dax scambia intorno area 15.350 punti, mentre la seduta di ieri si era chiusa a 15.646 punti.
In questa ottava l’attenzione dei traders si è spostata improvvisamente dalla resistenza a 15.700 al supporto a 15.250 punti.
Nei giorni scorsi il mercato ha tentato più volte il recupero di area 15.700 punti, livello chiave in ottica rialzista poiché avrebbe garantito una ripresa del rally ed un allungo verso i massimi storici.
Dalla speranza di assistere ad una ripresa dei corsi si è passati in meno di 24 ore alla speranza che il supporto a 15.250 punti freni le improvvise vendite, per non assistere nella prossima settimana ad ulteriori crolli, scongiurando un retest del livello tecnico e psicologico dei 15.000 punti.
Monitorerò quindi con molta attenzione la chiusura odierna poiché in caso di difesa dei 15.250 punti e di close lontana dai minimi, allora valuterò operazioni long nelle prime giornate della prossima ottava con primo target a 15.500 punti, ora livello di resistenza; prima di tutto ciò sarà comunque necessario valutare le indicazioni che arriveranno nel pomeriggio dagli Stati Uniti e quindi le chiusure odierne dei principali indici.
Ricordiamo infatti che a livello macroeconomico oggi c’è anche attesa per i dati sul mercato del lavoro statunitense, decisivi per capire il futuro orientamento della Fed sui tassi d'interesse.
Vista la volatilità implicita in deciso aumento nella giornata di ieri (+12%), le operazioni long nel contesto attuale vanno ponderate attentamente, tenuto conto anche del fatto che stiamo anche assistendo ad un importante storno sull’indice EuroStoxx Banks; ricordo infatti che i rialzi del comparto azionario da inizio anno ad oggi sono stati sostenuti in buona parte dalla forza del comparto bancario e che in caso di chiusura giornaliera dell’Euro Stoxx Banks sotto quota 111 mi aspetto una ulteriore correzione.
Dax: il mercato si prepara da una nuova mossa?Le borse europee aprono all’insegna della debolezza la settimana che vedrà protagoniste le banche centrali; mercoledì toccherà alla Fed, mentre il giorno dopo sarà la volta della BCE.
Nonostante i maggiori esponenti dei due istituti di credito abbiano più volte fatto intendere di proseguire ancora con una politica monetaria restrittiva, i mercati si aspettano comunque un rallentamento del rialzo dei tassi, alla luce dei segnali positivi che stanno arrivando dall'inflazione.
La scorsa settimana è stata caratterizzata da grande incertezza; se guardiamo il grafico giornaliero del Dax Future possiamo facilmente notare una volatilità contenuta e la formazione di numerose candele doji.
La seduta di venerdì si è chiusa a 15.195 punti; al momento della scrittura il derivato tedesco scambia invece intorno ad area 15.100 punti.
Il supporto a 15.000 punti e la resistenza a 15.200 punti stanno da diverse sedute contenendo gli scambi e solo la fuoriuscita da questi due estremi garantirebbe un nuovo movimento direzionale al rialzo o al ribasso.
Tuttavia alla luce di quanto osservato nelle ultime sessioni inizio ad essere meno confidente su un’eventuale rottura dell’estremo superiore; il mercato sembra fare sempre più fatica a sostenere i prezzi attuali e ci sono da registrare vendita in area 15.200 nelle ultime 3 sessioni consecutive.
Inoltre stamattina segnaliamo la volatilità implicita VStoxx in deciso rialzo e tornata a scambiate a ridosso dei 19 punti; un’eventuale chiusura del VStoxx sopra quota 19 punti su grafico 4 ore sarebbe da intendere come segnale di debolezza su Dax ed Euro Stoxx.
A livello grafico in caso di discesa sotto i minimi di settimana scorsa (15.020) punti, attendiamoci ulteriore discesa con test dei 14.960 punti; qui occhio poiché un eventuale breakout al ribasso innescherebbe una correzione più profonda fino a 14.600, passando per il supporto intermedio a 14.800 punti.
In generale una correzione di questo tipo sarebbe comunque del tutto normale per un mercato che da inizio anno ha già registrato un rialzo pari a quasi il 9%; ritengo quindi che un eventuale retest dell’area compresa tra 14.600 e 14.500 possa rappresentare un’occasione per rientrare long a prezzi maggiormente favorevoli, valutando anche chiaramente l’evoluzione del quadro tecnico.
Nell’ipotesi infine che il mercato dovesse registrare una nuova accelerazione al rialzo dai livelli attuali con chiusura giornaliera sopra i 15.250 possiamo aspettarci un allungo fino a 15.350 punti ed in estensione 15.500 punti.
Petrolio: è in arrivo un’espansione di volatilità?Il future sul petrolio WTI con scadenza marzo 2023 ha chiuso la seduta di ieri in rialzo dello 0.78% a 81.15 dollari al barile.
La spinta è arrivata dai dati macroeconomici statunitensi, che hanno mostrato un PIL migliore del previsto, fornendo quindi un ulteriore prova che l’economia americana possa ancora evitare la recessione, il che sarebbe di supporto per le prospettive della domanda di petrolio a breve termine.
Tra ottobre e dicembre dello scorso anno l’economia americana è cresciuta al tasso annualizzato del 2.9%, mentre le stime degli analisti si attestavano a 2.6%.
Nonostante i molti dati macroeconomici incoraggianti delle ultime settimane, la domanda di combustibili raffinati (legata all'attività industriale e alla spesa dei consumatori), resta debole secondo i dati della US Energy Information Administration.
Per questo motivo il prezzo del petrolio stenta a decollare.
Nell’ultima analisi del 10 gennaio scorso sul mio blog avevo evidenziato come in caso di breakout al rialzo dei 77 dollari sarebbe stato molto probabile che il mercato si fosse poi spinto fino al test di area 82 dollari.
Di fatto se guardiamo il grafico con time frame giornaliero si può facilmente osservare come a seguito della rottura dei 77 dollari, nella seduta dell’11 gennaio, il mercato si sia poi spinto in area 82 dollari.
Quest’ultimo livello sta ora facendo da tappo al mercato, con una volatilità in continua diminuzione; l’ultima candela ad ampio range è proprio quella del breakout dei 77 dollari.
Il trend di breve rimane positivo, ma i falliti attacchi alla resistenza a 82 dollari, uniti ad una volatilità sempre più contratta, alimentano le possibilità di assistere presto ad un’espansione di volatilità al ribasso, soprattutto se nella chiusura di quest’ultima seduta della settimana dovessimo registrare un altro rifiuto di area 82 dollari e un conseguente break di volatilità al ribasso con chiusura del 4 ore sotto i 79 dollari.
Infatti l’area di 82 dollari è particolarmente delicata poiché un breakout al rialzo di tale livello sancirebbe il completamento di un modello a doppio minimo decrescente piuttosto ampio e fornirebbe slancio rialzista con probabile test almeno di quota 89 dollari; in tale scenario saresarò pronto a rientrare long sui pullback associati innanzitutto la retest dei livelli di rottura.
In caso contrario di break al ribasso e chiusura sotto i 79 dollari aspettiamoci invece un retest dei 77 dollari.
Dax: si prospetta una settimana rialzista o ribassista?Avvio positivo per i listini europei e per il Dax di Francoforte, che al momento della scrittura scambia sopra i 15.100 punti, in rialzo dello 0.2% (contratto future).
In giornata ci sarà grande attesa per il discorso di Christine Lagarde di questa sera, anche se la BCE ha già fatto capire che continuerà ad avere un pugno duro nella lotta all’inflazione; si prospetta pertanto un aumento del costo del denaro di 50 punti base sia a febbraio che a marzo.
Alle ore 16:00 è prevista anche la pubblicazione dell’indice sulla Fiducia dei consumatori nell’Eurozona relativo al mese di gennaio.
Il derivato tedesco è riuscito a difendere in chiusura della scorsa ottava la soglia dei 15.000 punti anche se ciò potrebbe non essere sufficiente ad evitare nuovi ribassi nelle prossime sessioni.
Al momento in virtù della barra ribassista del 19 gennaio scorso non è escluso che il test dei massimi di oggi a quota 15.200 sia da intendere come massimo di swing prima di nuovi ribassi.
Questo poiché come segnalato nella scorsa analisi dopo il rollover sul nuovo contratto Vstoxx Febbraio abbiamo assistito ad una inversione con deciso aumento della volatilità implicita, tornata sopra la soglia segnalata dei 19.10 punti.
Pe tale ragione sono dell’idea che il mercato abbia maggiori probabilità di correggere in questo momento piuttosto che continuare la salita, con il primo obiettivo che è rappresentato dal test di quota 14.800 punti.
Qui rivaluterò la dinamica da un punto di vista grafico e soprattutto valuterò la situazione del Vstoxx per cercare conferme di possibili acquisti, anche se va ricordato come l’area supportiva a 14.800 non sia particolarmente significativa, mentre la discesa dovrebbe di contro incontrare maggiori difficoltà a protrarsi dotto i 14.500 punti, dove troviamo importante livello di supporto.
Ritengo quindi che al momento il test dei 14.500 potrà offrire occasione per riposizionarsi long e che in ogni caso discese fino a tale livello non modificheranno l’attuale struttura tecnica che rimarrebbe rialzista; in caso invece di chiusure giornaliere sotto 14.400 punti attendiamoci un test dei 14.000 punti.
Per tornare a supportare acquisti in questa fase ci sarà bisogno di tornare a veder l’indice di volatilità implicita VStoxx sotto quota 19.30 punti.
Dax: prese di beneficio in arrivo?In questo lunedì in cui Wall Street resterà chiusa per il Martin Luther King Day, i fari sono puntati sui futures europei e sul World Economic Forum di Davos, dove si attendono maggiori segnali sullo stato di salute dell’economia europea e statunitense.
Al momento della scrittura il future sul principale benchmark europeo (Dax) scambia vicino la parità intorno area 15.150 punti.
Nella scorsa ottava, terminata con un rialzo del +3.3%, abbiamo assistito a dei segnali decisamente positivi dovuti soprattutto al recupero ed al consolidamento sopra area 15.000 punti.
Nell’analisi di mercoledì scorso avevamo sottolineato come in caso di chiusura sopra quota 14.900 punti, sarebbe stato probabile assistere ad una prosecuzione dei rialzi fino al prossimo obiettivo situato a quota 15.100 punti (target poi raggiunto nella giornata seguente).
Ora visto il forte ipercomprato di breve e la presenza di un importante area resistiva 15.100 punti (ex supporto che aveva contenuto i primi tentativi discesa tra novembre 2021 e febbraio 2022) è molto probabile che il mercato possa andare incontro a delle prese di beneficio con il retest in prima battuta dei 14.800 punti ed in estensione 14.500 punti.
Un’eventuale correzione sui livelli citati non modificherebbe comunque la struttura tecnica del mercato che resta positiva e anzi soprattutto sul retest di 14.500 punti ritengo che sussista una concreta occasione per rientrare a mercato long.
Se invece dovessimo assistere ad una chiusura sotto i 14.400 punti ed in concomitanza ad un aumento della volatilità implicita, allora valuterò strategie di breve matrice ribassista piuttosto che rialzista, poiché aumenterebbero decisamente le possibilità di assistere ad un’estensione delle vendite e ad un retest dei 14.000 punti.
Da ricordare che domani andrà in scadenza il contratto future mensile del VStoxx, con rollover sul nuovo contratto febbraio 2023; sappiamo ormai che le dinamiche associate alle scadenze tecniche possono portare a movimenti improvvisi nei pressi delle scadenze, ma soprattutto ad un inversione di tendenza con il rollover sul nuovo contratto.
Attenzione quindi poiché già da domani potremmo assistere a rialzi del VStoxx associati quindi ad uno storno su Dax ed EuroStoxx; l’area da monitorare in questo momento è 19.10 punti, il cui recupero comporterebbe con tutta probabilità ribassi sull’azionario.
S&P500: il mercato ancora non decollaWall Street ha iniziato il nuovo anno senza sostanziali variazioni rispetto alla fine del 2022.
I mercati sono ancora caratterizzati da un’assenza di direzionalità concreta, segno che la situazione macroeconomica attuale è incerta e alimenta dubbi e paure fra gli investitori.
In questa settimana si attendono i dati sull’inflazione, che daranno maggiori indicazioni sul prossimo rialzo dei tassi della Fed e l’inizio della nuova stagione degli utili.
Per quanto riguarda l’indice dei prezzi al consumo gli economisti si attendono un rialzo del 5.7% rispetto all’anno precedente, mentre per gli utili gli analisti si attendono un calo complessivo dell’1.6% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
I futures sui principali indici americani hanno aperto la nuova settimana in leggero rialzo, mentre venerdì scorso abbiamo assistito ad una seduta particolarmente positiva.
L’S&P500 ha chiuso l’ultima giornata di contrattazioni della scorsa ottava con +2.26% a 3.915 punti (contratto future con scadenza marzo 2023).
Dal punto di vista grafico possiamo osservare come la resistenza a 3925 punti rappresenti ancora un ostacolo importante per il mercato.
Il principale indice di Wall Street sta difatti scambiando da quasi un mese tra area 3.925 e 3.800 punti.
A livello operativo il retest di questi due estremi forniscono occasioni long e short da sfruttare in intraday con target non troppo ambiziosi, anche se dopo la barra rialzista di venerdì scorso sono in aumento le possibilità di assistere ad un break al rialzo dell’estremo superiore, da attendere tuttavia confermato in chiusura.
Per chi volesse imbastire un’operatività multiday consigliamo quindi di attendere un segnale direzionale da parte del mercato, ovvero una chiusura giornaliera in area 3950 o al di sotto di quota 3800 punti.
Nel primo caso agiremo long su eventuali pullback, con primo target da ricercare a 4.000 punti ed in estensione 4.100 punti; nel secondo caso invece attendiamoci discese fino a 3.700 punti.
Ricordiamo comunque che il quadro tecnico di fondo su S&P500 è debole e solo un recupero dei 4.250 punti invertirebbe il trend di fondo.
Inoltre l’azionario di Wall Street in generale continua a mostrare una forza relativa inferiore rispetto agli omologhi europei; valutando la forza relativa tra i diversi settori osserviamo invece ancora una predominanza del comparto “Value” rispetto ai tecnologici “Growth”.
Nasdaq, l’anno terminerà in discesa?Dopo due settimane consecutive in negativo, gli indici di Wall Street aprono la nuova ottava ancora all’insegna dei ribassi.
La politica ancora falco delle banche centrali sta spaventando gli investitori ed ha accresciuto i timori di assistere ad una recessione più pesante nel prossimo anno.
Ieri inoltre hanno fatto molto discutere le parole di Mike Wilson, lo strategist di Morgan Stanley, che ha affermato che il comparto azionario il prossimo anno potrebbe essere colpito dalla peggiore recessione degli utili societari dal 2008.
Il future sul Nasdaq100 con scadenza marzo 2023 ha terminato le contrattazioni di ieri a 11.193 punti, facendo registrare un calo dell’1.4%.
Anche nella seduta odierna il mercato si sta muovendo al ribasso, complice il crollo nella notte delle borse asiatiche a causa della posizione meno accomodante della banca centrale giapponese.
Nell’analisi del 13 dicembre scorso avevo sottolineato come il quadro tecnico fosse incerto e di valutare l’apertura di nuove posizioni in acquisto solo dopo il recupero dei 11.900 punti.
Come si può osservare graficamente, questo livello ha difatti respinto le mire rialziste del mercato e catalizzato successivamente nuove vendite.
Nella stessa analisi avevo poi aggiunto che in caso di una nuova chiusura giornaliera sotto quota 11.500 punti, il mercato sarebbe stato probabilmente spinto al test dell’area tra 11.200 e 11.000 punti, dove poi avrei valutato ingressi long a basso rischio con stop limitato a 10.750 punti.
Ora il Nasdaq sta testando proprio area 11.000 punti e su tale livello sono ancora dell’idea che sussistano le condizioni per assistere ad un rimbalzo seppur di breve durata, con primo target a 11.500 punti.
In caso tuttavia di chiusura giornaliera sotto quota 11.000 punti attendiamoci un retest dei minimi annuali a 10.500 punti.
La strada per assistere ad un miglioramento della struttura tecnica su tale mercato è ancora lunga e per questo non mi aspetto una ripresa dei corsi prima del nuovo anno, complice il fatto che quasi sicuramente osserveremo una volatilità in diminuzione in queste ultime due settimane.
Per assistere ad un’inversione di tendenza e attendersi poi nuovi acquisti su un orizzonte temporale di lungo periodo, servirà un recupero, confermato in chiusura settimanale dei 13.000 punti.
Wall Street, dicembre si chiuderà senza sostanziali variazioni?Nella giornata della Fed Wall Street chiude in ribasso.
A spaventare gli investitori non è stato però il rialzo di 50 punti base dei tassi di interesse, già ampiamente scontato dai mercati, quanto piuttosto le parole del presidente Jerome Powell, che hanno lasciato intendere che la lotta all’inflazione sarà ancora lunga.
Per questo i funzionari hanno alzato le previsioni del picco dei tassi al 5,1% rispetto alla precedente previsione di settembre, che si attestava al 4,6% (attualmente i tassi sono al 4,25-4,50%).
Il PIL ha subito invece una revisione al ribasso, con i banchieri che si aspettano ora una crescita al +0,5% per l'anno prossimo rispetto al precedente +1,2%.
Il future sul principale indice americano con scadenza Dicembre 2022 ha terminato le contrattazioni di ieri a 3.998 punti, mostrando un calo dello 0.6%.
Il mercato continua a mostrare segnali di debolezza anche in questa sessione e al momento della scrittura scambia sotto i 4.000 punti.
Sebbene la volatilità abbia subito una variazione in positivo nelle ultime sedute, lo stesso non si può dire della direzionalità, che resta al momento invariata.
Nella scorsa analisi del primo dicembre avevo sottolineato che a 4.100 punti L’S&P500 avrebbe incontrato delle difficoltà, associata quindi alla possibilità di assistere ad uno storno poiché da quel livello passa ora la trendline che congiunge i massimi annuali di swing.
Sul primo test di quota 4.100 punti del 1 dicembre scorso abbiamo difatti assistito ad una correzione che si è arrestata sul solito supporto a 3950 punti; su questo livello sono poi arrivati gli acquisti all’inizio di questa ottava, ma la candela ad ampio range di martedì, con nuovo test dei 4.100 punti si è risolta con una chiusura lontana dai massimi, che lascia ora presagire la possibilità di assistere ad una correzione nel breve.
Il mercato ora sta ritestando nuovamente area 3.950 punti e nonostante vi siano ancora probabilità di rimbalzo su tale livello, sarò cauto con gli acquisti quantomeno fino a venerdì, giornata di scadenze tecniche; infatti da qui a venerdì non è escluso che l’S&P500 possa scendere al di sotto del supporto a 3.950, andando a testare il prossimo importante supporto a 3.850 punti.
Qui sarà da valutare la dinamica prezzo-tempo ma in generale se il test dovesse avvenire dopo le 15.30 di venerdì pomeriggio, ritengo che il mercato offrirà occasione per rientrare long con acquisti in buy limit, con stop a 3.750 e primo target a 4.000 punti.
Per attendere un nuovo movimento direzionale di una certa portata servirà attendere il breakout di quota 4.100 punti (confermato in chiusura di sessione), con primo target fissato a 4.250 punti.
Petrolio WTI: atteso un nuovo test dei 75 dollari?Nel giorno dell’inizio dell’embargo europeo e del price cap al petrolio russo il mercato petrolifero è stato caratterizzato da una seduta particolarmente volatile.
Il future sul greggio WTI era arrivato a guadagnare quasi il 3% ieri prima del crollo avvenuto nel pomeriggio, che ha invertito la rotta e spinto le quotazioni al di sotto dei 77 dollari al barile; la seduta si è poi chiusa a 77.4, mostrando un calo di oltre il 4%.
il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov ha affermato che Mosca sta già preparando la contro mossa, perché non accetterà il tetto dei 60 dollari al barile.
Ad alimentare l’inversione ribassista di ieri hanno inoltre contribuito i timori diffusi a Wall Street per un inasprimento della politica monetaria della Fed, visto l’ottimo stato di forma dell’economia Usa (gli ordini alle imprese di ottobre sono saliti dell’1%).
Nella precedente analisi sul petrolio (se non la trovate qui potete leggerla sul sito di tradingfacile.eu) avevo sottolineato come la dinamica tecnica non fosse cambiata rispetto alla precedente ottava e che quindi il retest degli 82 dollari avrebbe fornito occasione per riposizionarsi nuovamente in short limit, con stop a 85 dollari, primo target a 79 ed in estensione 77.50 dollari.
Dal grafico si può facilmente osservare come proprio in area 82 dollari il mercato abbia trovato difficoltà sul termine della scorsa ottava e che proprio da tale livello è partita la correzione che ha centrato in pieno i target proposti.
È probabile ora che la debolezza attuale si protragga fino a 75 dollari, dove è presente un supporto chiave che nel recente passato ha fornito sempre occasione di rimbalzo; a 74.50 è inoltre presente anche un supporto dinamico fornito dalla trendline ribassista che congiunge diversi swing di minimo fatti dal mercato negli ultimi 2 mesi.
In caso di eventuale breakout al ribasso di quota 74 dollari (confermato in chiusura di sessione) attendiamoci un’estensione delle vendite in prima battuta fino a 72.5 e successivamente a 68 dollari.
A meno che di assistere ad un recupero degli 82.50 dollari al barile, che supporterebbe poi un ulteriore allungo fino a 87 dollari, la dinamica operativa resta immutata e le eventuali salite costituiscono occasione per vendere il mercato; segnalo a tal proposito l’area compresa tra 79.20 e 80 dollari come livelli dove operare in short limit, con sto a 82.50 e primo target il retest dei 77.50 dollari.
Le parole di Powell fanno volare Wall StreetL’annuncio del presidente della FED di rallentare il ritmo dei rialzi dei tassi già da dicembre ha acceso gli animi degli investitori e catalizzato una pioggia di acquisti ieri a Wall Street.
Il future sul principale indice americano è balzato di oltre il 3% chiudendo a 4.081 punti.
Sono stati fatti dei “progressi significativi” ha affermato Powell, precisando però che la strada per la lotta all’inflazione non è ancora terminata.
Nonostante l’annuncio di un “soft landing”, è probabile però che il livello massimo finale dei tassi sarà più alto di quanto previsto nella riunione di settembre.
Il numero 1 della Fed si è detto comunque ottimista sul fatto che l’economia americana possa evitare una profonda recessione.
Analizzando il grafico su S&P500 possiamo notare come il mercato nelle scorse settimane sia riuscito a difendere e creare una base di accumulo sopra al supporto a 3.950 punti.
Questa dinamica lasciava intendere che il mercato stava di fatto riprendendo fiato per poi ripartire con il rally.
Nell’analisi di mercoledì 23 novembre auspico infatti ulteriori rialzi nel breve, con target a 4.100 punti, livello che è stato sfiorato ieri con il mercato che ha fatto segnare un massimo a 4093.5 punti.
Così come evidenziato nella scorsa analisi ribaddisco che a 4.100 punti l’S&P500 potrebbe ora incontrare delle difficoltà ed andare incontro ad uno storno, poiché da quel livello passa la trendline che congiunge i massimi annuali di swing; tuttavia a fronte dell’ennesima barra benchmark rialzista registrata ieri, una correzione arriverebbe in questo momento soltanto a fronte dell’annullamento di tale barra, ovvero con una chiusura sotto quota 3.940 punti.
In caso di pullback segnaloora 4.050 e a scalare 4.000 punti come aree dove rientrare long con acquisti in buy limit, cercando veloci retest di quota 4.090 punti, ovvero sui massimi attuali.
Ricordo sempre che la dinamica tecnica di lungo periodo non è ancora positiva ma escludo per il momento di assistere a grosse discese ed il retest di area 4.050, 4.000 e 3.950 punti costituiscono occasioni per ingressi lato long.
In caso di breakout al rialzo di quota 4.100 punti mi aspetto ulteriore salita associata al test di 4.250 punti, ultimo baluardo prima di tornare ad avere una visione long di fondo su questo sottostante.
Di contro in caso di discesa sotto quota 3.940 punti attendiamoci un test di 3.850 punti, livello dove comunque mi aspetto una reazione da parte del mercato associata alla possibilità di operare in acquisto con un rischio più contenuto.
Nasdaq: il mercato è finalmente pronto al rimbalzo?I verbali della Fed di fine mese hanno portato una ventata di ottimismo a Wall Street, che peraltro oggi resterà chiusa in occasione del Thanksgiving day, ovvero il giorno del Ringraziamento, mentre venerdì osserverà una sessione ridotta con chiusura alle 18.
Dal documento si evince che il prossimo rialzo dei tassi, già scontato dai mercati, sarà di 50 punti base e non di 75 come nelle precedenti 4 occasioni, ma soprattutto è emersa la volontà di rallentare il passo anche delle ulteriori strette future da parte della Fed.
Il future sul Nasdaq ha terminato la seduta di ieri in rialzo dello 0.92% a 11.862 punti.
Nella precedente analisi dell’11 novembre scorso avevo sottolineato che anche in caso di chiusura di ottava forte e consolidamento sopra la resistenza a 11.750 punti, sarebbero permaste le aspettative di assistere ad uno storno nella prossima ottava prima di ripaadrtire con gli acquisti.
Difatti nella scorsa ottava il mercato è andato incontro ad una correzione, difendendo però area 11.500 punti, ovvero secondo me un chiaro segnale che l’aria sta cambiando su questo mercato e che i venditori stanno facendo ora un passo indietro.
La settimana del Thanksgiving day è storicamente incline ai rialzi ed in questa ottava il saldo positivo è al momento pari al 1.79%.
Il mercato sta ora ritestando nuovamente la resistenza a 11.950 punti e ritengo che un breakout di tale livello, confermato in chiusura, fornirebbe lo slancio per raggiungere i 12.400 punti, con target intermedio a 12.250 punti.
A 12.400 punti troviamo una confluenza di resistenze statiche e dinamiche estremamente importanti, poiché da lì passa la trendline che congiunge i massimi di swing del 2022; un eventuale breakout di tale livello migliorerebbe in maniera notevole il quadro tecnico, aprendo le porte ad un recupero più ampio del comparto “growth”.
In caso di nuovo rifiuto del prezzo a 11.950 punti attendiamoci invece un nuovo retest degli 11.600 punti, ma i segnali che arrivano in questo momento dal confronto con gli altri listini suggeriscono un cambio di equilibri che dovrebbe favorire ora il comparto dei tecnologici.
Infatti ora il comparto dei tecnologici gode di forza relativa superiore rispetto ai titoli “value” tradizionali, mentre anche i rapporti di forza tra Dax e Nasdaq sembrano in questo momento favorire quest’ultimo.
Soltanto in caso di chiusura giornaliera sotto gli 11.550 punti mi aspetto una correzione più marcata, con possibile test di area 11.100-11.000 punti.
Ritengo infine che un recupero del Nasdaq dei 13.000 punti, con conferma in chiusura settimanale, invertirebbe la tendenza di lungo periodo che tornerebbe ad essere long.
Ftsemib in fase interlocutoria, cosa potrebbe succedere ora?Avvio di settimana debole a Piazza Affari su cui pesa soprattutto lo stacco cedola di varie "big", come Banca Mediolanum, Eni, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Poste Italiane.
Il future sul FtseMib con scadenza Dicembre 2022 scambia al momento della scrittura in calo dello 0.4%; la giornata di venerdì si era chiusa a 24.532 punti, mostrando un rialzo di oltre l’1%.
In questa ottava ci sarà l’attesa per i verbali delle ultime riunioni di Fed e Bce, che permetteranno di capire di più sui prossimi rialzi dei tassi, anche se Christine Lagarde ha già ampiamente affermato che i tassi di interesse dovranno salire ancora.
Nella precedente analisi sul FtseMib avevo sottolineato come il mercato avesse bisogno, dopo gli ultimi rialzi, di una fisiologica fase di consolidamento.
E’ andata a target anche la strategia short proposta in quella occasione, con il mercato che dopo aver rotto al ribasso quota 24.285 ha raggiunto velocemente i 24.100 punti, prima di tornare all’interno della precedente area di trading range.
Guardando il grafico è possibile osservare come l’indice italiano si stia ancora muovendo in laterale in questo momento e al di sotto dell’area di resistenza compresa tra 24.750 e 25.000 punti, già più volte segnalata e che rappresenta la più importante area resistiva formata dal FtseMib in questo 2022.
Il mercato si sta mostrando comunque tonico e soprattutto i mercati europei in questa fase continuano a mostrare una forza relativa superiore rispetto agli omologhi americani.
E’ possibile quindi che dopo questa fase di consolidamento il FtseMib sia pronto a ripartire con gli acquisti, tenuto conto che ora il mercato ha una base di appoggio sull’ultimo minimo di swing a 24.100 punti, comunque distante oltre 500 punti.
A seguito del recupero di venerdì scorso e all’annullamento della barra ribassista del giorno precedente data dalla chiusura di venerdì sopra quota 24.560, valuto ora acquisti in buy limit a partire da pullback in area 24.350 punti, con stop a 24.100 punti e target a 24.650 ed in estensione 24.750 punti; eventuali acquisti sul breakout di 24.650 continuano invece a non presentare un accettabile rapporto tra rischio e rendimento.
Lato short invece sarà possibile operare in caso di breakout di 24.100, poiché il mercato competerebbe ora un modello di distribuzione a doppio massimo decrescete; in tal caso il target sarebbe da ricercare a 23.750 punti, livello dove poi mi aspetto una reazione.
Ritengo comunque che un nuovo impulso direzionale in acquisto scaturirebbe soltanto in caso di breakout di livelli superiori a quota 24.900 punti.
Per ingressi long sui pullback ritengo invece opportuno attendere il retest dei supporti a 23.750, 23.500 e 23.100 punti, mentre un ritorno sotto i 23.000 punti rimane il driver da monitorare in ottica di assistere ad un ritorno della debolezza.
I 4.000 punti frenano l’S&P500, possibile correzione a breve?Settimana interlocutoria al momento a Wall Street, con gli indici azionari che hanno perso lo slancio della scorsa ottava ed ora si stanno muovendo in laterale.
Il future su S&P500 scambia ormai da diverse sedute tra il supporto di breve a 3.950 e la resistenza a 4.000 punti; la giornata di ieri è stata archiviata a 3.968 punti, mostrando un calo vicino allo 0.8%.
Lo spettro di una Fed ancora falco sta tornando pian piano a spaventare gli animi degli investitori, visto che le vendite al dettaglio di ottobre si sono confermate solide, con un aumento dell'1,3% rispetto al mese precedente a 694,5 miliardi di dollari; le attese erano per un +1,2%.
La numero uno della Fed di San Francisco tramite una dichiarazione pubblica ieri ha escluso categoricamente una pausa nel rialzo dei tassi.
Raphael Bostic, presidente della Federal Reserve di Atlanta, ha invece dichiarato che, nonostante ci siano segnali di un rallentamento dell’inflazione è necessario ancora mantenere una politica monetaria aggressiva.
Probabilmente comunque non assisteremo ad un rialzo da 75 punti base nella prossima riunione, con i consensi ora orientati su più rialzi da 50 punti base.
Da un punto di vista grafico dopo la candela rialzista ad ampio range del 10 novembre scorso, ora l’S&P500 sta attraversando una fisiologica fase di assestamento.
Il consolidamento sopra il supporto a 3.950 punti potrebbe essere visto come un segnale positivo, ma allo stesso tempo il rifiuto dei 4.000 punti in ben quattro occasioni potrebbe essere visto invece come un segnale negativo.
Su questi due livelli ritengo pertanto che si decideranno le sorti del mercato nel breve.
A supporto dell’arrivo di una correzione vi è il fatto che la dinamica di prezzo mostrata nelle ultime sessioni appare più come l’inizio di una fase distributiva, con il mercato che se dovesse rompere al ribasso i 3.950 punti completerebbe un modello testa e spalle di implicazione ribassista; inoltre il mercato si trova in una fase di ipercomprato di breve e potrebbe quindi essere necessaria una fisiologica correzione per riassorbire gli ultimi eccessi.
Tuttavia gli indici di Wall Street hanno mostrato forza relativa in aumento nelle ultime settimane e non è così scontato che ora il mercato debba arretrare in maniera significativa, perlomeno fino a che la volatilità implicita Vix si manterrà sui livelli attuali o comunque sotto quota 26.50 punti.
In caso di breakout al ribasso dei 3.950 punti sarà possibile assistere ad una correzione fino a 3.900 punti ed in estensione a 3.860 punti, livello dove ritengo che vi sarà occasione per rientrare in acquisto con un rischio più contenuto; l’obiettivo è un primo retest dei 4.000 punti mentre lo stop è a 3.750 punti.
In caso di ritorno del mercato sopra i 4.020 punti, confermato in chiusura di sessione, attendiamoci invece un allungo fino a 4.100, dove poi troviamo ulteriore area resistiva.
Ritengo comunque che il trend di foto su questo mercato sia ancora ribassista e solo una close settimanale sopra i 4.200 punti cambierebbe gli attuali equilibri.
FtseMib, pausa di consolidamento dopo i recenti rialzi?I mercati azionari sembra che abbiano finalmente invertito la rotta e messo il peggio alle spalle.
Piazza affari è reduce da sei settimane consecutive in positivo, per un rialzo complessivo di oltre il 15%.
Il future sul FtseMib ha chiuso le contrattazioni di venerdì a 24.364 punti ed oggi si sta muovendo ancora in territorio positivo.
Con il recupero dei 24.000 punti, confermato oltretutto in chiusura settimanale, la dinamica tecnica è decisamente migliorata confermando una decisa inversione di trend.
Difficile pensare però che si possa ora continuare con rialzi su questi ritmi, vista la necessità di andare a riassorbire l’attuale livello di ipercomprato e assistere quantomeno ad una fisiologica fase di consolidamento.
Tra 24.750 e 25.000 punti è presente la più importante area di resistenza formata graficamente dal FtseMib in questo 2022 e sul retest di tale livello mi aspetto pertanto una correzione fisiologica.
In ottica operativa risulta ora complicato costruire una strategia long con accettabile rapporto tra rischio e rendimento, proprio perché il mercato è piuttosto tirato e potrebbe stornare a breve, anche in maniera importante; in ottica long è pertanto preferibile attendere prima una discesa dai livelli attuali al fine di contenere il rischio e sfruttare i pullback sulle ex resistenze.
Sui livelli attuali valuto piuttosto entrate short di brevissimo respiro, tenuto conto che in caso di breakout al ribasso del minimo di venerdì scorso a 24.285 il FtseMib completerebbe un modello di distribuzione a doppio massimo decrescente, con target da ricercare in prima battura a 24.100 punti.
Su eventuali retest dei livelli compresi tra 24.000 e 23.800 punti valuterò invece nuovi ingressi in buy limit, poiché il mercato sarà chiamato a difendere le ex resistenze, ora chiamate a fungere da aree di supporto.
Più in basso segnalo area 23.500 come altro importante livello supportivo, mentre un ritorno sotto i 23.000 punti è ora il driver da monitorare in ottica di assistere ad un ritorno della debolezza.
S&P500: il mercato ancora non decollaGiornata da dimenticare ieri per gli indici di Wall Street, con i listini appesantiti dalle elezioni di metà mandato, da cui è emerso che i repubblicani sono destinati a prendere il controllo della camera.
Il future sull’S&P500 è indietreggiato di oltre il 2% chiudendo a 3.755 punti.
Il focus di oggi si sposta però sul dato dell’inflazione relativo al mese di ottobre.
Gli economisti prevedono un aumento dell’indice dello 0,6% rispetto a settembre ed ovviamente un dato più hot alimenterebbe l’ennesimo sell off.
Nell’analisi del 4 novembre avevamo sottolineato che qualora il mercato sarebbe riuscito a difendere i 3.700 punti e a formare un pattern di accumulazione, superando la soglia dei 3.775 punti, sarebbe stato lecito attendersi un più evidente rimbalzo con primo target sulla resistenza a 3.850 punti ed in estensione 3.950 punti.
Venerdì scorso l’S&P500 è riuscito a chiudere sopra i 3.775 punti, calamitando nuovi acquisti nella prima parte di questa ottava; il primo target che avevamo identificato è stato raggiunto nella giornata di martedì e su tale livello il mercato è andato poi incontro ad uno storno.
La chiusura di ieri vicino ai minimi di giornata potrebbe lasciar presagire che la correzione non è ancora terminata e che esiste ora una reale probabilità di assistere nuovamente ad un retest dei 3.700 punti, soprattutto se quest’oggi dovessimo assistere ad un breakout al ribasso dei 3.750 punti.
Da monitorare quindi la tenuta dei minimi di ieri, che se violati al ribasso rappresenterebbero un’occasione di short con target 3.700 punti.
In caso di consolidamento sui livelli attuali sarebbe invece lecito aspettarsi una ripresa del rally nelle prossime sedute, anche se è preferibile attendere il recupero di quota 3.800 punti; infatti dopo aver mollato ieri tale supporto ci aspettiamo ora che su un eventuale pullback il mercato incontrerà difficoltà.
L’obiettivo long di breve è sempre rappresentato dal test dei 3.950 punti.
Ricordiamo che oggi è attesa volatilità nella seconda parte di sessione a causa del rilascio dell’IPC, per cui raccomandiamo la massima cautela a livello operativo.
Consigliamo quindi di aspettare dei chiari segnali sui livelli chiave prima di mettere degli ordini a mercato.
FtseMib, il mercato si prepara per il rally di fine anno?Apertura debole quest’oggi per i mercati azionari europei, che restano cauti in vista dell’esito delle elezioni di metà mandato negli Usa.
Occhi puntati anche sull’inflazione americana di ottobre, il cui dato è previsto per giovedì.
La seduta di ieri si è invece chiusa in territorio positivo, in scia agli ottimi guadagni registrati al termine della scorsa ottava.
Il future sul FtseMib italiano ha terminato le contrattazioni a 23.383 punti, in rialzo dello 0.86%.
L’indice di Piazza Affari è al momento quello che gode di maggior salute; le ultime 5 settimane sono state chiuse con il segno verde e nello scorso mese di ottobre i rialzi sono stati superiori all’11%.
Il quadro tecnico è perciò nettamente migliorato ed ora il mercato è prossimo al test dell’importante resistenza a quota 23.500 punti, dove ci attendiamo delle prese di beneficio; il mercato testerebbe infatti i livelli di apertura del 9 giugno scorso, quando un importante breakout di volatilità aveva dato il là alle vendite sfociate poi nel primo importante test di quota 20.000 punti.
È possibile quindi che saranno necessarie ulteriori sessioni precedute da un’adeguata fase riaccumulativa in grado di scaricare l’ipercomprato di breve prima di assistere ad una chiusura sopra i 23.500 punti.
Monitoreremo quindi la chiusura odierna ed in caso di inversione di prezzo al ribasso in chiusura attendiamoci nelle prossime sessioni una correzione con obiettivo il retest dei 23.100 punti in prima battuta.
La strategia operativa rimane in questo momento quella di comprare le discese fino ai 23.000 punti, mentre un nuovo break al ribasso di tale livello aprirebbe al strada al test di quota 22.600 punti.
Stessa strategia anche in caso di chiusure giornaliere sopra quota 23.500 punti, operando long sui pullback intraday con obiettivo il test dei 24.000 punti, prossimo importante spartiacque di mercato.
Lo scenario cambierebbe soltanto qualora osservassimo una nuova chiusura giornaliera sotto quota 21.500 punti, mossa che alimenterebbe nuova debolezza nel breve.