SILVER: Possibile ripartenza rialzistaSILVER si trova in un'area per una possibile ripartenza rialzista e presenta oggi un setup.
In caso di netta violazione a ribasso dell'attuale area, significherebbe ingresso di vendite e di conseguenza un ribasso sarebbe plausibile sino alla zona verde sottostante
Argento
Silver (US$/OZ), Strategia rialzista di lungo periodoSilver (US$/OZ), Strategia rialzista di lungo periodo
Data analisi: 25/ 05 /2021
Prezzo: 27.95 $
Target Price Gold di lungo periodo:
1° Target Price: 30.974 $
2° Target Price: 39.312 $
3° Target Price: 49.955 $
4° Target Price: 80.667 $
5° Target Price: 130.37 $
6° Target Price: 180.06 $
7° Target Price: 210.78 $
📈 ARGENTO: ENGULFING CONFERMATO O FALSO BREAKOUT?Che dite, l'engulfing long di ieri sarà confermato e quindi avremo un cambio di trend di medio termine con un possibile ritorno sopra i 25$, oppure si è trattato di un falso breakout e ripartirà la pressione in vendita con un ritorno del prezzo sul supporto 22$?
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Saluti, Maurizio.
Il ritorno dell'argentoQualche settimana fa ho finalmente preso posizione sul mio amato argento. Ho scelto però di sfruttare la leva naturale comprando un ETF tematico sui minatori. E' dal periodo covid che l'argento sottoperforma l'oro in modo esagerato nonostante la sua doppia natura bene rifugio/metallo realmente utile a livello industriale. Perchè la scelta?
- Supporto dell'analisi a grafico, la price action dell'argento è chiara
- Macroeconomia : la situazione ancora incerta a livello globale è un buon driver
- Semplice diversificazione
Riporto il grafico su cui ho analizzato di XAG/USD e l'ingresso
l'attacco ai massimi recenti vale un 25% almeno, nel caso si punti ai massimi di 10 ani fa anche molto di più. La chiusura mensile forte fa ben sperare!
Gold e Silver, curiosità importanti."Le materie prime hanno influenzato l'intera storia umana, hanno causato guerre, portato la pace, stimolato spedizioni in terre sconosciute, dato vita a incredibili operazioni di spionaggio, stabilito nuovi equilibri fra paesi e uomini".
Antonio Giraudo.
Chiunque, io per primo, rileggendo articoli che liquido per scontati, scopro che molte volte c'è sempre qualcosa che ancora devo apprendere. Ma il lavoro svolto, è in particolar modo indirizzato a chi approccia il mondo finanziario-economico ed il trading on line, offrendo una didattica semplice nel linguaggio e facile da comprendere per approcciare l'operatività.
Premessa dovuta per consigliare, al compimento dei primi passi, di iniziare studiando pochi, pochissimi strumenti finanziari per comprenderne a fondo tutti gli aspetti. Troppi asset assieme non permettono, o quantomeno confondono, l'apprensione dello strumento. Questo non vuol dire evadere il tanto lavoro che viene richiesto per poter trarre profitto da questa disciplina. Quando iniziai non vi era tutto il materiale che oggi si reperisce in rete, studiai libri, (non ricordo quanti), rimasi sveglio giorno e notte per osservare il minimo movimento dei prezzi nei grafici e comprenderne le motivazioni, osservarne i modelli che si ripetevano con sistematicità. Voglio dire che scegliendo uno o due asset e approfondendoli, non si rischia di perdere il focus principale. Nulla vieta, a seguire, di aggiungere ed acquisire la conoscenza di nuovi strumenti.
Oro e Argento sono due metalli preziosi, correlati fra loro, ma se dovessimo trovare una differenza in campo analitico fondamentale potremmo definire l'argento più industriale dell'oro. Di conseguenza si evince che l'argento risponde bene sia visto come bene rifugio che come materia prima industriale. Per far comprendere quanto l'argento possa essere legato anche ad un analisi di carattere fondamentale basti vedere la discesa avuta l'11 maggio 2023, all'uscita di trimestrali sotto le attese, di aziende che ne fanno domanda.
L'argento rispetto all'oro è un mercato tendenzialmente più volatile e bisogna sapere che è 4 volte più piccolo per dimensione, (sappiamo quanto è preziosa la volatilità per tutti i colleghi traders). In qualsiasi caso sono due metalli molto legati al fattore domanda/offerta. L'argento viene utilizzato in una miriade inimmaginabile di campi: vi sono i vettori spaziali che lo utilizzano in maniera importante, le autovetture ne posseggono buona quantità, se poi consideriamo le automobili elettriche ancor più; viene utilizzato nella depurazione dell'acqua, negli specchi, all'interno dei pannelli fotovoltaici, nell'elettronica, in campo odontotecnico, l'argento viene utilizzato quasi dappertutto. Qual è la differenza rispetto all'oro? L'Argento viene recuperato in minima parte, mentre l'oro come ben si può immaginare ha un recupero importante. Basti pensare che a parte qualche tonnellata affondata assieme ai galeoni spagnoli, la quasi totalità dell'oro estratto è a tutt'oggi fruibile.
Guardiamo cosa influenza sensibilmente questi due metalli.
- Non credo di dover spendere molte parole sui tassi d'interesse, è materia dei giorni nostri. Stiamo osservando come l'aumentare dei tassi da parte delle banche centrali per combattere l'inflazione stia influenzando gli interi mercati azionari, obbligazionari, delle valute e non fanno sicuramente eccezione i mercati delle commodities.
- Molto importante domanda e offerta, una forte domanda fa lievitare il prezzo mentre scarsa domanda lo abbassa. Stesso discorso per l'offerta, se vi è gran quantità di prodotto il prezzo è basso, se il prodotto scarseggia, se la produzione è bassa, il prezzo aumenta.
- L'avversione al rischio è facilmente spiegabile con l'apprezzamento dell'oro quando vediamo mercati molto nervosi, ancor più se vi sono motivazioni geopolitiche. L'oro è la materia prima per eccellenza che negli anni si è sempre continuata ad apprezzare, di conseguenza quando gli investitori non vogliono rischiare, acquistano oro. Lo S&P 500 possiamo affermare che è il benchmark per eccellenza dell'azionario, (riskon), se sale, per le dinamiche spiegate in precedenza, scende l'oro, se scende, viceversa, sale l'oro (riskoff). Non dimentichiamo che è strettamente correlato inversamente anche al Dollaro americano; l'oro si paga in dollari, un dollaro debole rafforza l'oro, un dollaro forte indebolisce l'oro.
- I prezzi energetici non credo si prestino a particolari domande. E' normale che se aumenta il prezzo del petrolio, del gas, del carbone, necessari all'estrazione, il trasporto e la lavorazione dei metalli preziosi, di conseguenza viene impattato il costo della materia prima.
- Quello che magari bisogna approfondire un po' è la stagionalità, mentre con altre commodities ha un impatto diretto, con i metalli è soprattutto legata al precedente fattore elencato, ovvero i prezzi energetici, per la stessa ragione che se aumenta il gas impatta oro e argento. Esempio: il gas vive di costi in base alla stagionalità. In estate vi è poca domanda che cresce d'inverno. Come si evince è tutto collegato; ma tutto estremamente importante al fine di fare le proprie valutazioni operative.
Se si vuole fare del trading la propria professione, (io affermo sempre, un aiuto al vostro stipendio mensile sicuro, o ancora, una forma d'investimento alternativo), tutte questi meccanismi di mercato bisogna farli propri.
Argento, Silver, Xagusd i fondamentali sono buoni, però....La domanda di argento per uso solare è destinata ad aumentare di circa il 15% quest'anno. Le stime di Bloomberg mostrano che le installazioni solari globali potrebbero crescere fino a 316 GW quest'anno dopo un anno record nel 2022, sebbene questo obiettivo possa essere eccessivamente rialzista.
Una crescita di questa portata si tradurrebbe in una maggiore domanda di argento, anch'essa probabilmente a livelli record.
Il prezzo rimane in una zona ancora sottovalutata a mio avviso.
Argento, una conferma short (per vendere meglio!)Lo scenario tecnico dell'argento nel grafico giornaliero ci mostra una tendenza ribassista iniziata ad inizio maggio, dopo il doppio massimo in zona $26. La quotazione ha violato verso il basso il livello di supporto $24,30 e pare stia realizzando un classico pull back di correzione a fronte del quale sarebbe ideale cercare un segnale di Price Action in vendita che ci permetta di entrare nel downtrend con un target in area $22. Attenzione però al quadro settimanale che ci mostra una situazione leggermente più rialzista e una media mobile vicino al prezzo, motivo per cui (anche per una questione di miglior rapporto rischio/rendimento) sarebbe meglio vendere nella zona sopra menzionata piuttosto che sui livelli di breve periodo $23,50 . Valuterei invece opportunità long solo in caso di un nuovo ritorno della quotazione sopra la media mobile nel grafico giornaliero.
Saluti e buona settimana di trading, Maurizio.
XAGUSD AGENTO SILVER SHORT📊XAGUSD 20.200📉 TP💲20.000
L'argento vive un momento di spinta ribassista trasportata dall'oro che è possibile raggiunga nel breve 1750 per poi ripartire verso l'alto. Graficamente abbiamo superato di poco una resistenza a 20.104 che potrebbe fungere da breve slancio per poi un possibile rientro ed affondo short.
Inserisco un pending short a 20.200 ultimo massimo.
Visione di Trading per XAGUSDIdea di trading per l'argento, che attualmente si trova in una zona laterale che sta durando da diversi giorni.
Potrebbe trattarsi di una zona di accumulazione, ed in questo caso, alla rottura superiore, salirebbe; o di una zona di consolidazione, ed in questo caso, alla rottura inferiore, scenderebbe.
I volumi sono un po' discendenti, anche in daily, e questo ci fa capire che potrebbe scendere; al contrario, l'RSI è rialzista (anche se è stato rotto), cosa che ci fa capire che potrebbe salire.
Sempre dal punto di vista dell'analisi tecnica, in H4/Daily sembrerebbe che ci sia stata una zona di distribuzione, seguita poi da un movimento ribassista, quindi potrebbe trattarsi di una consolidazione prima di continuare a scendere, perché mi viene difficile credere che il "bottom" della zona di distribuzione H4/Daily ci sia già stato e anche perché sembrerebbe un pullback della zona appena rotta.
Ad ogni modo, a me non piace tentare di prevedere il futuro, quindi aspetto sempre che il prezzo mi faccia capire cosa ha intenzione di fare.
I punti chiave per entrare a mercato, a seconda della tipologia di trader (conservativo o aggressivo) sono i seguenti:
- Long appena una candela chiude con il corpo sopra la zona. Al contrario per uno short. Questa è un'entrata da trader aggressivo, perché il semplice fatto che chiuda sopra è un buon segnale ma non una conferma assoluta;
- Long nel pullback dopo la rottura: rompe, sale un po', poi scende e torna a toccare la zona senza rientrarci (ovvero senza chiudere candela dentro la zona), si può entrare direttamente sulla candela di retest oppure aspettare la seconda candela di conferma. Stessa cosa, chiaramente al contrario, per uno short. Questa è un'entrata per trader un po' più conservativi, perché c'è una conferma in più;
- Long appena rompe il nuovo massimo: rompe la zona, sale un po', poi scende tornando a toccare la zona senza rientrarci e, alla rottura del massimo formato dal movimento rialzista avvenuto prima di tornare a toccare la zona, entrare. Stessa cosa, chiaramente al contrario per uno short. Questa è un'entrata per trader molto conservativi, perché ci sono tre conferme: rottura della zona, pullback e rottura della nuova struttura.
Ricordo sempre che questi non sono consigli né finanziari, né operativi, ma semplicemente la mia idea di quello che potrebbe accadere. Ognuno deve fare le proprie valutazioni, per decidere anche dove mettere stop loss e take profit in base al tipo di entrata. Nella teoria tutti i grafici fanno movimenti perfetti che ci fanno capire dove entrare, ma poi, spesso, fanno movimenti che sporcano i livelli, per cui bisogna essere capaci di capire se è possibile entrare o se è meglio lasciar perdere.
SILVER Prossimi 3 MesiNei prossimi 3 mesi l'Argento subirà una diminuzione del prezzo in funzione della chiusura del ciclo INDICE a 18M e il minimo del ciclo INVERSO a 40W, ma prima probabilmente il prezzo dovrebbe avere un rialzo fra la metà di Febbraio e la prima settimana di Marzo come segnato sul grafico per poi come ho già detto in precedenza subire la flessione del prezzo.
Argento previsioni 2023L'argento, come l'oro, è un metallo prezioso che offre protezione agli investitori durante i periodi di incertezza economica e politica.
Dopo l'invasione russa dell'Ucraina all'inizio di quest'anno, la fuga verso il bene rifugio ha successivamente spinto i prezzi dell'argento oltre la soglia dei 26 dollari l'oncia, valore che era stata visto l'ultima volta nell'agosto 2021.
Tuttavia, questo rally d'argento si è rivelato un fuoco di paglia. Un'aggressiva campagna di aumento dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve statunitense, insieme a un dollaro USA in costante crescita, ha tenuto sotto pressione i prezzi del metallo grigio.
Tuttavia, ci sono molte ragioni per credere che a lungo termine l'argento rimbalzerà, forse tornando ai livelli visti l'ultima volta durante la grande truffa dell'argento alimentata da Reddit all'inizio del 2021.
Intanto l'argento spot ha già guadagnato il 20% negli ultimi tre mesi. Le potenziali forze alla base del prossimo rally dell'argento includono: domanda monetaria, domanda industriale, scorte basse, rigidità del mercato fisico, picco dell'argento e rapporto oro-argento.
L'aumento dei rendimenti obbligazionari indica che gli investitori pensano che la Federal Reserve americana farà tutto il necessario per abbattere l'inflazione, e avrà successo, senza far crollare l'economia. Ma, una volta che la Fed non può più negare che è sbagliato essere in grado di controllare l'inflazione, e che l'economia è più debole di quanto pensa, si tornerà ad una politica monetaria accomodante, cioè l'allentamento quantitativo (buono per l'oro e l'argento).
A mio parere, la reazione positiva dei metalli preziosi al calo dell'inflazione, all'inizio di novembre, conferma quanto si diceva da tempo sulle materie prime. È un preludio a ciò che accadrà nell'intero spettro delle materie prime quando il dollaro finalmente si indebolirà dopo mesi di forza. (le materie prime tendono a salire quando il dollaro scende). L'indice del dollaro USA ha toccato il massimo di un anno di 114,10 il 27 settembre, ma da allora è sceso a 105,01, con un calo dell'8,6%.
La pervasività delle pressioni sui prezzi è problematica e probabilmente ci vorranno due o più mesi di diminuzioni prima che la Fed prenda in considerazione il passaggio da falco a accomodante, il che significa abbassare i tassi di interesse e tornare al suo programma di acquisto di obbligazioni sovrane noto come allentamento quantitativo o QE
Analisi Commodities: Rame, Argento, Oro, Natuaral Gas e SoiaSulle commodities si sta concentrando una serie di movimenti correttivi molto interessanti.
La correzione in atto ha colpito tutto il settore dalle soft, a quelle sui minerali. In questo quadro “stona” solo il petrolio che sta tenendo meglio perdendo solo il 17% dai massimi.
Il Natuale Gas su grafico daily è arrivato a testare l’area di supporto, l’avevo già segnalato qualche giorno fa “ Natural Gas -14% intraday ”, al momento sta reggendo ma è una situazione delicata, per cui stop in macchina se chiude sotto 5,3$.
Gold , grafico weekly, in appoggio sull supporto, la sua correzione l’avevo segnalata in tempi non sospetti a Marzo “ Oro su weekly un segnale di inversione ”. Su questo supporto si può provare qualche operazione da furto, ma per acquisti seri da posizione attendo area 1680/700$.
L’ argento su Grafico monthly, ha pericolosamente ha rotto il supporto, perdendo il il 34% dai massimi di Febbraio per cui è meglio attendere qualsiasi ingresso.
Rame , grafico monthly, anche il rame ha preso una bella scoppola, in 4 mesi perde circa il 30% e si sta avvicinando ad un’area di supporto, ma attenzione che assieme all’argento sono sempre anticipatori del ciclo economico in quanto legati al settore industriale e se si aprano periodi di recessione i supporti vengono ben disintegrati.
Se guardate le soft commodities, il coffee è quello che tiene meglio, perdendo solo un 15% dai massimi, mentre grano , mais stanno scendendo. Il mais nell’ultima settimana segna -17%, il grano 20% in 15 giorni.
Tiene meglio la soia, che dai massimi perde solo il 15% e su grafico weekly ha fatto un interessante candela di inversione.
📉 Argento: breakout, segnale e short!Dopo l'evidente movimento discendente che ha caratterizzato l'Argento dalla metà di aprile fino alla metà di maggio (in correlazione con il rialzo del Dollar Index), la quotazione di questo metallo prezioso, così come quella dell'oro, è entrata in una fase di pausa/accumulazione che ha dapprima mostrato un ritorno/pullback verso la resistenza $22,40 e successivamente una graduale discesa verso il minimo biennale in area $20,70. Stavo attendendo una "mini lateralità" o un leggero ritorno verso la media mobile ma, proprio nella giornata di ieri, è venuto fuori un movimento netto di breakout ribassista che potrebbe favorire una pressione in vendita tale da poter spingere la quotazione anche in zona target $19. Per una possibile entrata "sell" attenderei un pullback verso il livello appena violato, con un nuovo segnale di Price Action short in area $20,70 / $21 nei prossimi giorni.
Maurizio
Argento situazione delicata su supportoLa situazione del Silver si sta facendo molto delicata.
A Marzo ha raggiunto i massimi in concomitanza con il Gold, ed entrambi hanno avuto una situazione similare con la creazione di una shooting star che ne ha decretato la fine del trend rialzista, visibile sopratutto su grafico weekly.
Adesso dai massimi di Marzo a 27,5$ sta perdendo circa il 17,6% ma sopratutto è arrivato verso un importante area di supporto tecnico dato dal 50% di Fibonacci, che fa da linea Maginot tra la possibilità di un rimbalzo ed un'accelerazione ribassista.
I livelli successivi di supporto li troviamo a 18,9$ a 18,10$ e poi a 17$.
L'argento è molto legato al settore industriale ed utilizzato, anche assieme al rame, con indicatore anticipatore del ciclo economico.
ARGENTO: SEGNALE SHORT!Come l'Oro, anche l'Argento ci mostra nel grafico giornaliero una bellissima tendenza ribassista favorita dal movimento long del dollaro. A partire dalla metà di aprile la quotazione ha realizzato un percorso discendente ripido e continuo per trenta giorni per poi mostrarci un paio di settimane di correzione tecnica che potrebbe essere terminata con la candela PIN di due giorni fa. Tale pattern di analisi tecnica, con falso breakout del livello chiave di resistenza e della Ema 21, disegna di fatto un bel segnale di Price Action che potrebbe favorire la rottura della flag di continuazione e la ripresa del down trend con target minimo sul supporto $20,50 e possibile ritorno anche sotto i $20. Chi non ha già tradato la candela Pin dell'altro ieri potrebbe considerare il breakout del supportino $21,75 (sotto il minimo di oggi) come entry level per un possibile trade short.
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Maurizio
Sesta settimana di ribassi. E' ora d una pausa? 13.05.2022Si conclude una settimana storica con SP500 che si allunga verso il basso per la sesta settimana consecutiva, cosa che non avveniva da diversi anni.
Il Nasdaq raggiunge l'area 11.500 che avevamo individuato come target la settimana scorsa e da li rimbalza vigorosamente.
Apple rompe al ribasso la struttura rialzista su scala settimanale, ultimo fra i FAAMG.
La settimana finisce con figure di hammer, il che lascia aperta la strada, dopo 6 settimane ininterrotte di ribassi, ad una fase di consolidamento e qualche rally correttivo importante sui titoli tecnologici.
Prudenza in ogni caso perché a questo punto i canali di regressione sono molto ben delineati.
Si rigirano al ribasso rame e argento. Vediamo il quadro.
ARGENTO E DINTORNIIl grafico daily dell'argento ad oggi si presenta così.
La struttura canalare parallela discendente visibile sul grafico daily è stata violata da qualche giorno. Subito dopo la rottura, accompagnata da volumi non indifferenti, un Hanging Man che poteva far pensare ad una veloce inversione del prezzo. La stessa però non è stata confermata portando solo ad un retest dell'area supportiva e ad una nuova candela fortemente bullish.
All'interno del canale, prima della rottura, il prezzo si muoveva in un triangolo laterale. La rottura e l'ampiezza del triangolo stesso potrebbe portare il prezzo in area 29.90/30$, nonché una fortissima vecchia area di resistenza. Le stesse zone di prezzo son state toccate in seguito alla paura ed al lockdown dovuto al covid. Così allo stesso modo, oggi, le incertezze e la paura della guerra, possono portare gli investitori a rifugiarsi in questo asset che al pari dell'oro, si è dimostrato più volte essere un ottimo paracadute.
Palladio Oro Argento Platino breakout con volumi 23.02.2022L'avvio delle sanzioni verso la Russia fa calare la scure del Dollaro sul Rublo, che affonda verso i minimi. Le turbolenze geopolitiche accelerano il passo dei preziosi che, con in testa l'oro, rompono le resistenze di periodo e aprono scenari rialzisti interessanti.
Gli indici azionari proseguono al ribasso anche se Dow Jones e S&P500 non hanno ancora rotto i supporti chiave.
Vediamo il quadro.
Tutti gli indici USA sotto la MM200 gg 17.02.2022Giornata storica con gli indici USA che passano tutti sotto la media a 200 giorni, riprendendo ad espandersi verso il basso.
Oro e preziosi rompono al rialzo le prime resistenze e mostrano tutti obiettivi interessanti.
Il petrolio continua a generare segnali tecnici di debolezza. Attenzione al supporto in area 90.
ANALISI MACRO DELL'ULTIMA SETTIMANA: COME HA IMPATTO LA FED?Buongiorno ragazzi! La passata è stata una settimana molto turbolenta essendo stata influenzata negativamente dalla Federal Reserve e dal suo presidente Jerome Powell. L’obiettivo di questa analisi è analizzare il comportamento che gli investitori hanno avuto durante e l’ora successiva la conferenza della Fed. Vi riporterò in breve i punti salienti e poi passeremo subito ad analizzare i grafici.
LE PAROLE DI POWELL
Per quanto riguarda il tema riguardante l’economia e la sua ripresa, Powell dichiara che “gli indicatori dell’attività economica e dell’occupazione hanno continuato a rafforzarsi. I settori più colpiti dalla pandemia sono migliorati negli ultimi mesi, ma sono stati colpiti dal recente forte aumento dei casi di Covid-19”. Per quanto riguarda il tema sul mercato del lavoro e tasso di disoccupazione, ha dichiarato che “si è assistito ad un aumento di posti di lavoro solido tanto che il tasso di disoccupazione è “diminuito sostanzialmente”.
Per quanto riguarda invece uno dei temi più sensibili dell’ultimo anno, ossia l’indice dei prezzi al consumo, il presidente ha affermato che “con un'inflazione ben al di sopra del 2% e un mercato del lavoro forte, il Comitato prevede che presto sarà opportuno aumentare i tassi”.
Dobbiamo prestare maggior attenzione all’affermazione del presidente riguardante la possibilità che i prezzi (e quindi l’inflazione) potrebbero continuare a salire. Quest’ultimo dato, che tanto era stato considerato transitorio, sta iniziando a diventare preoccupante?
La riduzione dei bilanci, inoltre, avverrà presto (non si è specificata una data certa).
Quindi, riassumendo in breve, l’outlook nei confronti dell’economia statunitense è positiva visti i continui miglioramenti nel mercato del lavoro che, sulla stessa linea d’onda, hanno fatto abbassare il tasso di disoccupazione. Per questo motivo e per il fatto che l’inflazione inizi a diventare un problema (“inizia a diventare” per la Fed, credo che per i cittadini questo problema persista invece ormai da più di un anno) si prevede un aumento dei tassi di interesse (altro tema caldissimo degli ultimi mesi) in cui non si è precisato quando avverrà (verosimilmente a marzo).
La conferenza stampa di Powell è datata al 26 gennaio. Vediamo ora le reazioni degli operatori sui due bechmark di riferimento (S&P500 e NASDAQ).
S&P500 E VIX, NASDAQ E VXN E DIVERSI SETTORI
Come potete ben osservare, entrambi gli indici, dall’inizio della conferenza stampa e per l’ora e mezza successiva (dalle 20 alle 21.30) hanno perso abbastanza terreno. In particolare, l’S&P ha perso un -2,9% circa mentre il Nasdaq un -3,6% circa; come mai il Nasdaq ha perso di più? A parer mio il motivo è da ricercare nelle parole di Powell relative alle preoccupazioni inflazionistiche: un’inflazione più persistente del previsto va a danneggiare maggiormente gli indici pesantemente growth, com’è appunto il Nasdaq, in quanto erode i guadagni futuri delle aziende.
Guardando queste performance, appare chiaro che gli investitori abbiano mal digerito le dichiarazioni della Fed. Voglio fare un’analisi riguardante i volumi, in particolare quelli scambiati prima della conferenza stampa e quelli scambiati in contemporanea: notate nei rettangolini rossi (in basso) di entrambi i benchmark come, prima dell’evento, essi fossero abbastanza bassi. Sapete il motivo? Gli investitori stavano aspettando per poter prendere una posizione decisa, scommettendo, per dire, a conti fatti, e non ipotizzando le parole qualche ora prima. Per essere più chiaro, sappiamo quanto questi eventi siano in grado di destabilizzare un mercato, per cui che senso aveva per gli operatori scommettere ore prima sulle parole che avrebbe potuto dire Powell? Hanno aspettato e non hanno scommesso, e ciò è dimostrato dai bassissimi volumi di scambio. Alle 20 hanno iniziato a digerire le parole di Powell e allora sì che hanno aperto (o comunque chiuso) delle posizioni, e ciò è facilmente riscontrabile nell’aumento repentino degli stessi volumi evidenziati nei rettangolini di color azzurro. Questa quantità di contratti aperti in long o in short rappresenta l’emotività momentanea degli operatori, che poi si è andata a calmierare le ore successive, quando i prezzi di entrambi gli indici hanno continuato a perdere terreno. Con quest’ultimo appunto riguardo i volumi voglio trasmettere delle cose per me importanti: l’importanza di capire l’emotività e di quanto questa possa far schizzare il prezzo e come agiscono in generale gli operatori in questi particolari eventi: se non avete le idee chiare, state attenti a prendere delle posizioni, perché qualsiasi dato macro o qualsiasi intervento della Fed possono essere imprevedibili; e collegandoci all’emotività, era abbbastanza scontato che anche i due indici rappresentativi della stessa schizzassero per aria: VIX +18%, e VXN +10%.
ANALISI SETTORIALE
Adesso andiamo invece a considerare le performance dei singoli settori:
Vi ho condiviso dei grafici orari, evidenziando con il rettangolino rosa le candele immediatamente successive alle dichiarazioni di Powell: molto male il settore tecnologico con un -2.34%, settore immobiliare (-2.33%), settore delle comunicazioni (-2.04%) e settore dei beni discrezionali con un -2.24%; si difendono meglio degli altri il settore delle utilities con un -0.74%, il settore dei beni di prima necessità con un -0.69% e il settore finanziario con un -0.9%. I restanti settori perdono tra il punto e il punto e mezzo percentuale.
Ora focalizziamo l’attenzione sul motivo per il quale alcuni settori abbiano fatto peggio di altri: è un caso che il settore tecnologico e quello delle comunicazioni abbiano perso oltre 2 punti percentuali? No! Il motivo è da ricercare nelle componenti degli etf stessi: il settore tecnologico, nemmeno a dirlo, è pesantemente growth, e come spiegavo nel paragrafo precedente, è normale che gli investitori abbiano svenduto più contratti (o azioni, o abbiano chiuso operazioni long) di un settore che potrebbe essere più penalizzato di altri (viste le prospettive di inflazione persistente e aumento dei tassi di interesse); stessa cosa vale per l’etf XLC del settore delle comunicazioni: le prime tre partecipazioni dello stesso etf sono Meta, che occupa un peso del 22.36%, Alphabet inc classe A con un peso dell’11.28% e Alphabet inc classe C con un 10.5%. Queste tre partecipazioni, compattate con loro, costituiscono il 44.14%, quasi la metà dell’intero paniere; vediamo le performance orarie di queste 3 aziende:
Sono abbastanza negative, Meta arriva a perdere oltre 2 punti e mezzo percentuali. Ora capite perché XLC non è stato risparmiato dalle vendite?
Comportamento anomalo da parte del settore Real Estate, che tipicamente va a performare bene in periodi di moderata/alta inflazione dal momento che gli immobili costituiscono di per sé una protezione contro la stessa vista la possibilità da parte dei possessori di immobili o edifici residenziali di distribuire l’aumento dei prezzi dei beni appena menzionati ai consumatori (per fare qualche esempio, un aumento dell’inflazione è accompagnata da un aumento dei prezzi delle case e degli affitti e grazie a questo i possessori riescono a distribuire tale aumento ai compratori).
Ritornando a considerare le performance settoriali orarie post-FED , vi siete chiesti come mai il settore delle utilities, dei beni di prima necessità e finanziari sono quelli che hanno sofferto di meno? I primi due settori menzionati sono difensivi e value! Il fatto di essere difensivi conferisce loro una determinata protezione in giornate come quelle del 26 gennaio (ad alta volatilità); il fatto di essere value ha permesso agli stessi di essere meno soggetti alle parole di Powell riguardo i tassi di interesse e soprattutto nei riguardi dell’inflazione (perché questi due parametri vanno pesantemente ad influenzare le aziende ad alta crescita ma non quelle con un business forte e focalizzato sul presente come, appunto, le aziende e settori value). Lo stesso discorso vale per il settore finanziario, che è value ma non difensivo. Per dimostrarvi ciò che ho appena considerato, guardiamo le performance orarie del settore value e growth:
Come potete osservare, il value ha perso molto meno (-1.29% contro un -2.03%).
ANALISI DEL MERCATO OBBLIGAZIONARIO
Adesso analizziamo il mondo obbligazionario prima e dopo la conferenza della FED. Vi condividerò due grafici: nel primo saranno visualizzati i rendimenti delle scadenze brevi della curva dei rendimenti (rendimenti dei titoli a uno, due, tre, cinque e sette anni), mentre nel secondo i rendimenti delle scadenze più lunghe; nel rettangolo di color rosa andrò ad evidenziarvi le candele formate dai titoli immediatamente e durante la conferenza:
Riagganciandomi alle diverse performance dei diversi titoli, vi voglio far notare diverse situazioni che chiarirebbero concetti che ho già ripetuto nelle mie idee precedenti:
1. Le scelte di politica monetaria vanno sempre ad influenzare maggiormente la parte breve della curva. Questo perché la parte breve è influenzata dalle aspettative per la politica monetaria della Federal Reserve: aumenta quando ci si aspetta che la FED aumenti i tassi e diminuisce quando ci si aspetta che i tassi di interesse vengano ridotti; questo è riscontrabile a livello grafico? Direi proprio di si! E’ dimostrato dal fatto che le scadenze brevi abbiano registrato incrementi tra il 4.5% e il 10%, mentre le scadenze lunghe tra il 2.3% e il 4.2%!
In particolare, sono proprio i rendimenti a 2 anni ad essere più influenzati dalla politica monetaria, tant’è che risultano quelli con la performance maggiore (un massiccio +10%). Per logica, quindi, potevamo aspettarci che i rendimenti a più lunga durata registrassero performance meno importanti, e così è stato. Questi sono i migliori momenti per poter visualizzare se determinate informazioni da noi studiate nei libri siano effettivamente vere e riscontrabili, e io opero sempre in questo modo, andando a ricercare le “verità”.
2. I rendimenti a più lunga scadenza, soprattutto quelli di riferimento a 10 anni (considerati il bechmark) non rispondono direttamente alle decisioni della Fed, ma più ad aspettative sull’inflazione e alle leggi di domanda e offerta; ed è proprio per le aspettative sui prezzi al consumo che a parer mio hanno fatto quel movimento; dopotutto Powell si è dimostrato “più spaventato del solito” nei riguardi di questa tematica; è possibile che abbia spaventato gli investitori che, come lui, credevano nella transitorietà del fenomeno? E’ plausibile.
3. Lo stesso discorso che ho fatto per l’S&P500 e per il NASDAQ lo ripropongo anche per gli asset obbligazionari: vedete come le candele che hanno preceduto le 20:00 del 26 gennaio (le candele precedenti alla riunione della Fed) abbiano il corpo molto piccolo? Ciò significa “calma piatta”, riferita al fatto che gli operatori non avevano ancora preso delle decisioni o delle posizioni prima delle dichiarazioni di Powell. Anche il mondo obbligazionario, quindi, si è comportato come quello azionario; prestate molta attenzione a queste situazioni!
BITCOIN
Per quanto riguarda le performance della crypto, cosa possiamo dire?
Avevamo affrontato una discussione secondo la quale BTC si stesse correlando positivamente ai mercati azionari, in maniera particolare al settore tech:
Conoscendo questo tipo di correlazione, come vi immaginate che BTC si sia comportato? Quasi in maniera speculare allo stesso settore tech!
Focalizzate l’attenzione sul rettangolino azzurro (che evidenzia come negli altri grafici visti in precedenza l’arco temporale in cui è andata in onda la conferenza di Powell): vedete la grande correlazione positiva? Vedete come le performance siano state molto simili tra loro?
Questa è l’importanza delle correlazioni: capirle è fondamentale in giornate di questo tipo.
La domanda da farsi ora è questa: in quali mercati gli investitori hanno immesso la loro liquidità?
VALUTE RIFUGIO: YEN E FRANCO SVIZZERO
Le valute rifugio per eccellenza sono state anche stavolta (come avevamo constatato nelle idee precedenti) un rifugio sicuro? Vediamolo in due grafici a timeframe 15 minuti:
La risposta è no! Stavolta anche esse, indistintamente, sono scese. Lo yen, tra le 20:00 e le 22:00 cade del -0.27% mentre il Franco, nello stesso arco temporale, del -0.36%. Anche in questo caso vi ho evidenziato i volumi prima e durante la conferenza: vale lo stesso discorso fatto per il mercato azionario e obbligazionario.
DOLLARO AMERICANO
Il protagonista, stavolta, è stato il dollaro americano. Vediamolo in un grafico a 15 minuti e spieghiamo il motivo:
All’inizio della conferenza di Powell e per le due ore successive la valuta ha registrato un +0,37%, molto meglio rispetto a tutti gli altri asset visti fin’ora. Il motivo è da ricercare nell’effetto che gli aumenti dei tassi di interesse hanno nei confronti di una valuta: sapete che correlazione c’è? Non ne esiste soltanto una, ma diverse:
1. Tipicamente una banca centrale aumenta i tassi di interesse per andare a calmierare un’inflazione causata da una ripresa e successiva espansione economica. Gli investitori di tutto il mondo, chiaramente, preferiscono andare ad investire in un paese con un’economia in ascesa, sana e forte: questo significa che lo stesso paese andrebbe a subire un grande afflusso di capitali esteri. Acquistare un asset straniero significa chiaramente acquistarlo nella valuta locale: ciò si correla alla legge della domanda e dell’offerta: più moneta richiedo, più quella moneta andrà a rafforzarsi.
2. Ricollegandoci al fatto che i tassi di interesse vengono tipicamente alzati per calmierare un’economia in surriscaldamento, possiamo fare il discorso opposto per i tassi che vengono abbassati per andare a cercare di rafforzare un’economia in recessione; in questo caso come si comportano gli investitori?
Tenderanno ad acquistare valute dei paesi con economie in espansione e a vendere valute dei paesi in recessione: è così quindi che si va ad operare su cambi valutari in cui una delle valute è considerata forte (con dei tassi di interesse positivi) e una debole (con dei tassi di interesse negativi).
3. I tassi di interesse vanno ad influenzare anche i forex-trader: diversi broker, alla chiusura delle contrattazioni, effettuano le cosiddette operazioni di swap: queste consistono in un versamento da parte a parte (da broker a trader) del tasso di interesse delle monete del cambio in cui si è aperto un trade. Facendo un esempio molto pratico: immaginiamo che io, Matteo Farci, abbia aperto una posizione long sul cambio Euro/Dollaro Usa. Assumiamo l’Euro con un tasso di interesse del 5% e il Dollaro con un 1%: io andrò a versare il tasso di interesse sulla moneta che ho venduto (ossia l’1%) e mi verrà versato il tasso sulla moneta che ho acquistato (il 5%): capite il vantaggio?
Mi rendo conto che non è un argomento semplicissimo da capire, penso dedicherò un’analisi che focalizzerà l’attenzione nei riguardi questi concetti, in quanto è fondamentale capirli visto il fatto che tutte le banche centrali mondiali si stanno muovendo con le loro politiche monetarie.
LA REAZIONE DEI METALLI PREZIOSI
Molto spesso sento dire che l’oro è una protezione contro l’inflazione e ciò potrebbe essere vero, nel lungo periodo. Il discorso è che se lo fosse stato anche nel breve, probabilmente alle dichiarazioni di Powell riguardanti la non transitorietà dello stesso fenomeno inflattivo il metallo prezioso si sarebbe dovuto apprezzare. Questo è successo?
Direi di no. Entrambi gli asset (l’altro è l’argento) hanno perso oltre il mezzo punto percentuale. La mia opinione riguardo a ciò trova diverse logiche:
L’oro, nel breve periodo, non ti protegge dall’inflazione.
La discesa è dovuta all’apprezzamento del dollaro USA che abbiamo analizzato nel paragrafo precedente (l’oro è scambiato in dollari, per cui se il dollaro aumenta il suo valore va a sfavorire gli investimenti sul gold da parte di investitori detentori di altre valute, perché andrebbero a pagare di più per acquistare la stessa quantità di contratti).
Prestate attenzione alla correlazione inversa tra i rendimenti dei titoli di stato reali (rendimenti nominali aggiustati all’inflazione) e l’oro stesso, che trovate in questa grafica:
fred.stlouisfed.org
E’ chiaro che se il valore sul dato dell’inflazione rimane costante e invariato mentre il rendimento a 10 anni, come abbiamo visto prima, schizza per aria l’oro per, appunto, la correlazione inversa, sarebbe sceso in quasi ugual proporzione, e ciò è riscontrabile nel grafico FRED che vi ho condiviso!
Aprite in particolare questo link e andate a selezionare il 26 gennaio:
fred.stlouisfed.org
Vedete quanto la correlazione sia inversa?
Per quanto riguarda invece l’argento, esso ha seguito sostanzialmente il movimento dall’oro, da cui è da sempre influenzato.
I MERCATI HANNO RAGGIUNTO IL BOTTOM?
La preoccupazione di diversi operatori in questo momento è: il mercato ha raggiunto il suo minimo? Adesso risalirà? Rivedremo i massimi storici? A parer mio è difficile da dire e da prevedere. Quello che posso dire è che, a causa dell’alta volatilità, né l’S&P500 tantomeno il NASDAQ hanno avuto una settimana con una vera e propria direzionalità infatti, come vedrete nei due grafici giornalieri in basso, il prezzo si è mosso all’interno dei rettangolini da me colorati di color rosa:
Quello che ho appena evidenziato è più chiaro in dei grafici a timeframe più bassi, come quelli orari, in cui possiamo notare altre cose interessanti:
Innanzitutto entrambi i grafici sono molto simili tra loro; i due prezzi hanno formato nell’ultima settimana una lateralizzazione; c’è da chiedersi se esso sarà un consolidamento (se il prezzo romperà il rettangolo di congestione verso l’alto) o una distribuzione (se esso lo romperà verso il basso). Come potete osservare, ho tracciato in entrambe le lateralizzazioni l’intervallo fisso volumetrico, il cui point of control mi visualizza l’area di prezzo in cui sono stati scambiati più volumi; è evidente che il prezzo si stia pian piano gonfiando, e quella indicata con il point of control e l’area in cui si sta combattendo la guerra tra compratori e venditori. Inoltre vi ho visualizzato i volumi: vedete come essi siano molto più accentuati quando il prezzo arriva in corrispondenza delle strutture di supporto e resistenza della lateralizzazione? Ciò sta ad indicare che sono delle aree di prezzo in cui tanti attori del mercato reagiscono, e ciò si riflette appunto sui volumi stessi. Unica eccezione la zona volumetrica indicata in entrambi i grafici con il rettangolino verde, in quanto è l’unica area in cui i volumi sono rimasti molto bassi nonostante in prezzo fosse sulla resistenza: questo è dovuto al fatto che in quelle ore di contrattazioni i mercati statunitensi fossero chiusi e di conseguenza gli operatori a mercato risultassero molti meno. Da questa analisi oraria abbiamo quindi capito come i minimi toccati dai due bechmark siano molto importanti. Vi voglio però riportare gli stessi grafici a livello settimanale per farvi notare un qualcosa di molto importante:
Ho condiviso prima il settimanale dell’S&P e successivamente quello del Nasdaq; è interessante notare che tracciando il visible range in entrambi i benchmark dalla candela settimanale del rimbalzo di marzo 2020 dopo il crollo dei mercati causati dalla pandemia e l’ultima settimana terminata il 28 gennaio 2022, ci rendiamo conto che il point of control (come vi ho spiegato prima, l’area di prezzo in cui sono scambiati più volumi) si trova al di sopra di entrambi i prezzi. Per la mia visione dei mercati, potrei quindi affermare che vedrei il prezzo più in alto le prossime settimane soltanto se entrambi gli indici riuscissero a chiudere con una candela settimanale al di sopra dello stesso point of control.
E come ultima cosa, non dimentichiamoci la volatilità. Statisticamente, a volatilità considerevoli, un mercato tende a scendere e non a salire, e queste grafiche ne sono la prova:
Vedremo quindi se questi “indici di paura” vedranno una discesa.
L’analisi termina qua. So che probabilmente è stata lunga, ma determinati concetti, a parer mio, non possono essere spiegati in due righe e anzi, se proprio devo essere sincero, avrei potuto continuare a scrivere altre 50 pagine. Volevo comunque trasmettervi le mie conoscenze che, in giorni come questi, possono aiutarvi a leggere meglio i mercati; è importante capire cosa succede ma soprattutto perché succede, e io cerco sempre di spiegare grazie a studi e logica la psicologia che sta dietro i mercati. Inoltre ci aspettano dei periodi in cui le banche centrali del mondo non interverranno con le loro politiche monetarie una volta, bensì diverse! Ed è proprio per questo che è fondamentale sapere come muoverci e, determinate volte, capire quali potrebbero essere le mosse dei mercati, attraverso analisi macro, correlazioni, volumi e volatilità potrebbero permetterci di guadagnare di più e/o limitare le perdite. Spero di essere stato chiaro, qualora non lo fossi stato cercatemi in privato su Instagram o tradingview, o commentate l’idea.
Volevo aggiungere inoltre che ho intenzione di creare un canale personale in cui condividerò tante altre idee riguardanti i mercati finanziari. Vi comunicherò quando il progetto sarà ultimato, rispettando chiaramente le linee guida imposte da tradingview.
Grazie, Matteo Farci