Eli Lilly: analisi tecnica con Heikin Ashi e breakout Eli Lilly ( NYSE:LLY ) è una delle principali aziende farmaceutiche a livello globale, con focus su biotecnologie, oncologia, diabete e neuroscienze. Negli ultimi anni ha mostrato una crescita sostenuta grazie all’innovazione nel segmento dei farmaci contro il diabete e l’obesità. Il titolo è considerato difensivo e tende a performare bene in contesti di incertezza macroeconomica, supportato da solidi trend di lungo periodo nel settore healthcare.
Attualmente il prezzo sta consolidando tra 715 e 730 USD, area in cui ha già mostrato più volte forti rimbalzi, confermati anche da segnali tecnici come il rimbalzo dell’RSI intorno al livello 20.
📈 Strategia operativa:
Valuto l’apertura di posizioni long solo al superamento deciso dell’area 775 USD, in corrispondenza di un’importante zona di resistenza volumetrica (POC). Ritengo poco prudente anticipare ingressi long al di sotto dei 772–775 USD, data la forte pressione in vendita presente su quei livelli.
🎯 Target: area 900 USD, corrispondente al lato superiore del canale ribassista di medio periodo.
A supporto di questa visione utilizzo anche le candele Heikin Ashi, utili per filtrare il rumore di breve e identificare con maggiore chiarezza la direzione del trend.
Il segnale per aprire o chiudere la posizione sarà dato dalla chiusura di una candela Heikin Ashi sopra o sotto la EMA 10, che può fornire un’indicazione di potenziale inversione nel breve termine.
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Analisi candlestick
Oro: stiamo puntando verso nuovi massimi?ANALISI MACROECONOMICA
Per quanto riguarda l’analisi Macroeconomica, abbiamo visto come gli NFP americani siano stati positivi e abbiano dato una certa spinta al dollaro americano. I mercati americani sono vicini ai massimi, ed ora sarà importante avere il focus su due dati molto importanti, quali il CPI e la Politica Fiscale.
Gli indici USA hanno recuperato gran parte delle perdite legate ai timori sui dazi annunciati da Trump ad aprile. L’S&P 500 ha chiuso sopra i 6.000 punti per la prima volta da fine febbraio, ed è ora a -2,3% dal massimo storico.
Questa settimana sarà cruciale:
• Mercoledì esce il rapporto CPI di maggio, attesissimo per capire se i dazi già in atto stanno iniziando ad alimentare nuova inflazione. Il dato è previsto in aumento di uno 0.2%.
• Questo sarà anche uno degli ultimi dati chiave prima della riunione Fed del 17-18 giugno (il mercato sconta quasi 2 tagli dei tassi entro fine anno).
Se il CPI mostrerà un’inflazione contenuta, potrebbe essere il catalizzatore per riportare l’S&P sui massimi storici. Al contrario, un’accelerazione dei prezzi riaprirebbe timori su inflazione e crescita.
Intanto, resta forte l’incertezza sulla politica fiscale USA:
• Il nuovo disegno di legge fiscale e di spesa voluto da Trump sta generando tensioni, sia sul piano politico (frattura Trump-Musk) sia sul piano dei mercati, che temono un impatto negativo del deficit sul futuro della crescita.
• Wall Street monitora attentamente l’equilibrio tra eventuale stimolo fiscale e rischi legati all’aumento del debito.
Focus anche sui negoziati USA-Cina: una sospensione di 90 giorni su molti dazi Trump scadrà l’8 luglio. Lunedì a Londra ci sarà un incontro chiave tra membri del governo USA e rappresentanti cinesi per provare a definire un accordo.
Ulteriori news di questa settimana da tenere in considerazione sono:
Lunedi 9 Giugno : dato sul PIL Giapponese, previsto in netto calo
Mercoledi 11 Giugno : oltre al dato sull’inflazione già citato, avremo anche il dato sull’indice principali prezzi al consumo.
Giovedi 12 Giugno : in questa giornata avremo il dato sul PIL britannico, previsto in calo. Inoltre nel pomeriggio ci sarà il dato americano sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione.
Venerdi 13 Giugno : avremo il dato sull’inflazione tedesca, previsto in leggero calo.
Per quanto riguarda l’analisi delle forza valute, troviamo ben performanti CAD,NZD,GBP ed EUR, mentre mostrano debolezza AUD, USD e JPY.
Il dollaro americano ha avuto una buona ripresa grazie agli NFP, mentre lo Yen giapponese soffre a causa di una situazione interna di debolezza e non sembrano al momento esserci dei miglioramenti.
Questa si tratta di una analisi che non fornisce alcun consiglio finanziario. Ogni trader deve effettuare le proprie analisi e richerche di mercato e ne deve valutare il rischio derivante dall’investimento.
ANALISI TECNICA
Per quanto riguarda l’analisi tecnica, questa settimana andremo ad analizzare l’attuale situazione sull’Oro (XAUUSD su Pepperstone). Possiamo notare come il dato degli NFP abbia portato questo asset nella giornata di venerdi a chiudere intorno ai 3.312$.
Ora sarà interessante capire come gli operatori vorranno muoversi. Zona particolamente importante da attenzionare potrebbe essere i 3250$ in quanto potremmo avere una continuazione short oppure potremmo avere una reazione, e se ci sono le dovute conferme, potremmo vedere l’oro andare a riprendere i massimi storici.
Andando a vedere il VWAP, possiamo notare come il prezzo sia rientrato al di sotto della banda superiore e di come la banda inferiore ci indichi la zona dei 3250$ proprio come zona ad interesse di volumi scambiati.
Sicuramente sarà importante monitorare anche i dati di questa settimana per quanto riguarda l’inflazione, che potrebbe dare una spinta al prezzo verso determinate zone. Inoltre ricordiamo che queste news portano elevata volatilità sui mercati e tradare i CFD può comportare la perdita di denaro.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarre vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti. Pepperstone non garantisce che le informazioni qui fornite siano accurate, aggiornate o complete e pertanto non dovrebbero essere considerate come tali. Queste informazioni, provenienti da terzi o meno, non devono essere interpretate come una raccomandazione, un’offerta di acquisto o vendita, o una sollecitazione all’acquisto o vendita di alcun titolo, prodotto finanziario o strumento, né come invito a partecipare a una specifica strategia di trading. Non tengono conto della situazione finanziaria o degli obiettivi d’investimento dei lettori. Consigliamo a chiunque legga questo contenuto di cercare una consulenza personale. La riproduzione o la ridistribuzione di queste informazioni non è consentita senza l’approvazione di Pepperstone.
Come cambierebbe il tuo trading se usassi meglio gli ordini?Nell’articolo educativo di questa settimana, andremo a parlare degli ordini che vengono usati nel trading e che sono di vitale importanza nella strategia di ogni trader.
Come sappiamo, quando si opera sui mercati finanziari, una delle regole d’oro è tenere sotto controllo il rischio. E per farlo in modo efficace, ci sono alcuni strumenti che ogni trader – principiante o esperto – dovrebbe conoscere: ordini limit, stop, stop limit, take profit e trailing stop . Sembrano termini complicati, ma una volta capiti, diventano alleati preziosi per investire in modo intelligente e soprattutto fare in modo di adattarli al meglio alla propria strategia.
Andiamo con ordine e partiamo dagli ordini limit, che servono a comprare o vendere un asset solo quando raggiunge un prezzo che decidi tu. Sono come dei comandamenti che dai al tuo account e non appena il prezzo arriva lì, scatta l’ordine. Ne esistono di due tipi:
Buy limit : vuoi comprare un asset, ma solo se il prezzo scende fino a un certo livello (o inferiore). Lo si imposta solo il prezzo si pensa che possa scendere in una zona in cui successivamente potrà avere una risalita.
Sell limit: vuoi vendere solo se il prezzo sale fino a un certo punto. Utile se pensi che, da lì in poi, il prezzo potrebbe scendere.
Gli ordini limit ti permettono di entrare o uscire dal mercato in modo preciso anche sulla base di quella che è stata l’analisi attraverso una propria strategia, evitando decisioni impulsive o basate sull’ansia del momento.
Diversi dagli ordini limit, gli ordini stop entrano in azione quando il prezzo supera una certa soglia, perché ti aspetti che da quel punto in poi il trend si rafforzi, per questo possiamo distinguere:
Buy stop: acquisti solo se il prezzo sale oltre una certa soglia. Vuoi cavalcare l’onda dell’aumento.
Sell stop: vendi se il prezzo scende sotto un determinato livello, ci si aspetta continui la sua discesa.
Questi ordini sono utilissimi quando si vuole seguire la forza del mercato, anziché anticiparla. Ti permettono di entrare dopo che un certo segnale si è già confermato.
Perchè gli ordini STOP LOSS e TAKE PROFIT sono importanti?
Quando si ha una posizione aperta, ci sono due strumenti che aiutano a gestirla senza dover stare sempre davanti al monitor:
Take Profit: chiude automaticamente la posizione quando il prezzo raggiunge un obiettivo favorevole. Si tratta dell’obiettivo di prezzo derivante da una propria analisi di mercato e a cui si vuole incassare i profitti prima che il trend si inverta.
Stop Loss: fa esattamente l’opposto, chiudendo la posizione se il prezzo va troppo nella direzione sbagliata. Serve a limitare le perdite ed evitare danni peggiori ed è un ottimo strumento per la gestione del rischio.
Entrambi funzionano in modo automatico e ti proteggono nei momenti in cui succede qualcosa di inaspettato sul mercato. Sono fondamentali nella gestione del rischio, soprattutto in periodi di alta volatilità.
Un’evoluzione dello stop loss è il trailing stop, che segue l’andamento favorevole del prezzo, mantenendo una distanza fissa. Se il prezzo sale, anche lo stop si alza, proteggendo i profitti in automatico. Ma se il prezzo inverte, lo stop resta fermo e chiude la posizione se necessario.
In pratica, è uno stop intelligente: ti lascia spazio per guadagnare, ma interviene subito se la situazione si gira contro di te. Puoi impostare questi ordini direttamente dalla tua piattaforma di trading. In genere basta cliccare sulla posizione aperta o sull’ordine in sospeso e scegliere se inserire un limit, uno stop, o entrambi. È anche possibile preimpostarli quando crei un ordine nuovo, in modo da avere già tutto sotto controllo fin dall’inizio.
Quali sono i rischi?
Ovviamente, questi strumenti non sono infallibili. Il rischio principale degli ordini stop limit è che potrebbero non essere eseguiti se il mercato si muove troppo velocemente, oppure se non ci sono abbastanza volumi per completare il tuo ordine (soprattutto se è grande). In quel caso, potresti rimanere “a metà”, con solo una parte dell’ordine eseguito e magari dover pagare più commissioni. Inoltre vi è il rischio che in caso di alta volitilità, il prezzo non rispetti lo stop loss impostato e potremmo rischiare di perdere piu denaro di quello previsto.
Però va detto che, con strumenti come i CFD, questi problemi tendono a presentarsi meno frequentemente, perché i broker spesso garantiscono maggiore liquidità e reattività.
Questo articolo è a puro scopo informativo e non si tratta di alcun consiglio finanziario. Ogni trader deve eseguire le proprie analisi dato che il mercato dei CFD comporta come rischio la perdita di denaro.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarre vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti. Pepperstone non garantisce che le informazioni qui fornite siano accurate, aggiornate o complete e pertanto non dovrebbero essere considerate come tali. Queste informazioni, provenienti da terzi o meno, non devono essere interpretate come una raccomandazione, un’offerta di acquisto o vendita, o una sollecitazione all’acquisto o vendita di alcun titolo, prodotto finanziario o strumento, né come invito a partecipare a una specifica strategia di trading. Non tengono conto della situazione finanziaria o degli obiettivi d’investimento dei lettori. Consigliamo a chiunque legga questo contenuto di cercare una consulenza personale. La riproduzione o la ridistribuzione di queste informazioni non è consentita senza l’approvazione di Pepperstone.
Amplifon si avvicina alla resistenza ma attenzioneAmplifon registra un recupero del +30% dal minimo di aprile, toccato a 15,62€. In sette settimane ha chiuso sei volte in positivo. Tuttavia, su base annua, rimane in calo del -17%.
Sul grafico weekly di sinistra, è ben visibile il trend ribassista avviato circa un anno fa, quando aveva toccato la resistenza in area 35€, da cui è partito un deciso ritracciamento. Nel 2025 c’è stata un’accelerazione al ribasso a febbraio 2025 e in circa 30 giorni ha perso il 40%, fino al minimo di aprile.
Il rimbalzo sta spingendo Amplifon verso la resistenza principale in area 21,20€. Tuttavia, su grafico daily ieri si è formata una candela doji sul top di un uptrend, che rappresenta un primo segnale di incertezza e pattern di inversione. Oggi è in ritracciamento e ha un primo supporto a 19,60€. I livelli vettoriali successivi passano a 19,00€ con il principale a 18,35€.
Sanlorenzo: rimbalzo dal minimo di aprile ora sulla resistenzaDal grafico si può osservare la panoramica storica dell’andamento del prezzo di Sanlorenzo dalla quotazione nel 2020. Negli anni c’è stato un solido uptrend, intervallato da fasi di swing. Nel febbraio 2024 il prezzo ha toccato il suo massimo storico a 46,25€ò. Il successivo maggio questa zona è stata ritestata prima dell’inizio di una fase correttiba.
Nel 2025 c’è stata un’accelerazione ribassista con rottura del supporto a 28€ e minimo in aprile a 25,20€. Tuttavia ne è seguito un rapido rimbalzo e sul mensile si è formata una candela hammer, segnale tipico di inversione. Adesso il prezzo è a contatto con la prima resistenza in area 31,90€. I successivi livelli di resistenza sono a 33,70€ con la resistenza principale che passa a 36€.
Ethereum attenzione alla doji di inversione sul weeklyEthereum apre la settimana in fase di contrazione. Due settimane fa il prezzo aveva messo a segno un rally del 38%, come si può osservare dal grafico. Attualmente, il rialzo dal minimo di 1.385 dollari toccato a inizio aprile registra un +75%.
Questa fase di rialzo ha spinto il prezzo la settimana scorsa fino alla resistenza principale in area 2.700 dollari. Qui ETH si è fermato e ha iniziato a correggere. Sul grafico si è formata una candela doji lungo un trend rialzista, configurazione che rientra tra i pattern tipici di inversione. Infatti, oggi il prezzo è in fase di discesa. Trattandosi di un segnale sul timeframe weekly, sarebbe ideale attendere la conferma con la chiusura settimanale di domenica prossima.
Osservando il lato corto del grafico, il primo livello di supporto per Ethereum si trova in area 2.140 dollari, con un successivo supporto tecnico in area 2.000 dollari.