NEWSLETTER#102: NFP e CINANON FARM PAYROLL
Le buste paga non agricole negli Stati Uniti sono aumentate sostanzialmente in linea con le aspettative dopo i recenti scioperi e le distorsioni degli uragani, ma la disoccupazione è aumentata più del previsto.
L'indagine sulle famiglie è stata più debole, mostrando che l'occupazione su quella base è scesa di 355 mila dopo un calo di 368 mila a ottobre.
Ciò ha portato il tasso di disoccupazione a salire dal 4,1% al 4,2%.
Nel complesso, questo rapporto mantiene la narrativa del taglio dei tassi di dicembre a 25 punti base a favore di un risultato invariato.
INFLAZIONE CINESE
L'inflazione CPI cinese di novembre è rallentata allo 0,2% su base annua ed è il livello più basso da giugno 2024.
“La ragione principale del rallentamento sono stati i prezzi dei generi
alimentari.
La pressione deflazionistica dovrebbe dare alla PBoC spazio per un ulteriore allentamento in futuro”
Notizie macroeconomiche della giornata di domani
- Decisione sul tasso d'interesse (04:30) (AUD)
- CPI Germania (08:00) (EUR)
- Vertice OPEC (11:00) (USD)
- Rapporto sull'ottimismo delle piccole imprese (12:00) (USD)
Buon trading a tutti
CINA
NEWSLETTER#86: CAD, CINA E USDBANCA CENTRALE CANADESE
Il mercato, nella riunione della BOC di oggi pomeriggio, si aspetta un taglio di 50 punti base ma non è da sottovalutare un taglio di 25.
Le misure principali dell'inflazione non hanno mostrato ulteriori segni di rallentamento a settembre, mentre il mercato del lavoro ha visto di recente solidi incrementi, con un leggero calo del tasso di disoccupazione.
Il contesto della crescita evidenzia anche alcuni timidi segnali di miglioramento, come indicato dal BoC Business Outlook, che nel terzo trimestre ha riportato un aumento delle aspettative di vendite future.
Un taglio di 25 punti base potrebbe aiutare il CAD a recuperare parte del terreno perso nelle settimane precedenti.
CINA e USD
Dopo il taglio dei tassi a 1 e 5 anni annunciato dalla PBoC lunedì e tutta una serie di stimoli per portare la crescita del Pil attorno al 5% quest’anno, oggi gli indici azionari cinesi salgono di oltre l’1,5%.
Attenzione ai beige book che verrà pubblicato questa sera.
Gli investitori utilizzeranno il report per comprendere meglio le prospettive della banca centrale.
Notizie macroeconomiche della giornata
- Decisione sul tasso d'interesse (15:45) (CAD)
- Vendite di case esistenti (16:00) (USD)
- Fiducia dei consumatori preliminare (16:00) (EUR)
- Beige Book (20:00) (USD)
Buon trading a tutti
NEWSLETTER#84: FMI E CINASETTIMANA DEL FMI
La riunione del Fondo Monetario Internazionale (FMI) si terrà dal 21 al 26 ottobre.
Di solito, questo evento ha un'influenza moderata sulle principali coppie di valute, ma con un calendario economico piuttosto scarno, potrebbe catturare l'interesse del mercato.
I partecipanti saranno particolarmente attenti alle previsioni del FMI riguardanti le principali economie globali, in particolare quelle di Cina e Stati Uniti.
È importante ricordare che, a settembre, la Cina ha introdotto una serie di misure di stimolo per rilanciare la propria economia: la Banca Popolare Cinese ha ridotto i tassi di interesse, alleggerito i costi dei mutui e promesso di iniettare ulteriori fondi nel sistema finanziario.
CINA
L'incremento del PIL al 4,6% nel terzo trimestre (più basso rispetto al 4,7% precedente ma più alto rispetto le aspettative) e i report mensili di settembre hanno in gran parte superato le aspettative, tuttavia le statistiche di base rivelano che c'è ancora molto da migliorare.
La crescita del PIL cinese è ora del 4,8% su base annua. I numeri del terzo trimestre mantengono la Cina a breve distanza dal raggiungere il suo obiettivo di crescita per l'intero anno di circa il 5%.
Notizie macroeconomiche della giornata
- Indice predittivo USA (16:00) (USD)
Buon trading a tutti
NEWSLETTER#69: CINA E DOLLAROCINA E DOLLARO
Le misure della Cina per sostenere il mercato immobiliare e azionario, della scorsa settimana, hanno portato a una corsa all'acquisto di azioni cinesi, in vista della festa nazionale dal 1° al 7 ottobre.
Le conseguenze di questo annuncio sono state le seguenti: Rafforzamento del dollaro australiano e neozelandese con conseguente deprezzamento del dollaro americano.
Questa settimana vedremo diversi dati importanti per gli Stati Uniti.
Con molta probabilità il dollaro uscirà dalla fase laterale che lo caratterizza da oltre 2 settimane.
PIL REGNO UNITO
Si stima che il prodotto interno lordo reale del Regno Unito sia cresciuto dello 0,5% nel 2° trimestre (da aprile a giugno) 2024, rivisto al ribasso rispetto a un aumento dello 0,6% della prima stima.
“Esaminando le nostre stime mensili più tempestive del PIL, è stato recentemente stimato che l'economia non ha mostrato alcuna crescita a luglio 2024, poiché l'aumento del settore dei servizi è stato compensato da un calo della produzione e delle costruzioni”.
Notizie macroeconomiche della giornata
- Indice dei direttori agli acquisti di Chicago (15:45) (USD)
- Speech Powell (20:00) (USD)
Buon trading a tutti
NEWSLETTER#55: UK e CINAUK, MERCATO DEL LAVORO SOLIDO?
Alle 8:00 sono stati pubblicati i dati occupazionali del regno unito.
Il tasso di disoccupazione è diminuito dal 4,2% al 4,1% ma la crescita dell’occupazione a luglio è stata più forte del previsto.
Vi ricordo che attualmente i mercati stanno scontando un taglio entro dicembre di soli 50 punti base per la BOE, rispetto ai 100 previsti per la FED.
La reazione della sterlina a questi dati è stata inizialmente rialzista per poi, nell’ultima ora, ricoprire il movimento a ribasso.
SURPLUS CINESE
Questa mattina sono usciti i dati relativi all’export e l’import cinese.
Le esportazioni sono cresciute dell’8,7%, i massimi da febbraio 2023.
Al contrario le importazioni hanno avuto uno sviluppo meno sorprendente, registrando un piccolo aumento dello 0,5%.
Di conseguenza ad agosto è aumentato il surplus commerciale di circa 50 miliardi.
Notizie macroeconomiche della giornata
- Previsioni economiche UE (11:00) (EUR)
- Report OPEC (13:00)
Buon trading a tutti
NAS100 17.800 - SHORT Continua il teatrino delle poche aziende che stanno tirando su questo indice in modo abbastanza pericoloso. Tutto va bene, stappiamo bottiglie, evviva la IA... CHE BELLO! Verrebbe da dire!
Tuttavia lasciare il potere di movimento a poche aziende rispetto alla grande quantità interna è davvero pericoloso... lo so, l'ho ripetuto diverse volte, ma analizzate virtualmente un indice che contiene 500 aziende, mi riferisco in questo caso al SP500... di cui la maggiornaza non se la sta passando bene, altre sono in stallo e solo 4 di 500 stanno performando in modo avulso e costante aumentando la loro capitalizzazione a livelli indegni... cosa succede se qualcuno inizia a vendere per fare cassa? Vi lascio solo pensare al ribasso alla quale potremmo assistere ed io non penso siamo poi tanto lontani da quel momento!
Ci sono 3 grandi problemi da affrontare o quanto meno su cui è opportuno riflettere:
1 America: elezioni a novembre, debito delle carte di credito e mercato immobiliare in rallentamento;
2 Cina: economia in deflazione, immobiliare in collasso e fiducia dei risparmiatori ai minini, banche a rischio ed esportazioni dimezzate;
3 Germania: non riparte. Il grande motore europeo è in crisi, inutile negarlo.
Apro uno short e me lo terrò allungo. attendo i 15.000 quindi chiunque legga questa mia analisi, tenga presente che fino ai 18.000 rafforzerò la mia posizione. Potete seguirla nei miei profili.
OIL / WTI LONG - 67.00L'idea che il petrolio sia in caduta libera è un fattore che aiuta notevolmente le industrie in particolare modo in questo periodo molto intenso di consegne e produzione.
La cina, che è un motore industriale molto importante, continua a soffrire di una deflazione che non auspica ad un buon rendimento previsto pe ril 2024, di fatto hanno lo stesso obiettivo del 2023 che non sono stati in grado di raggiungere.
Il range previsto per l'anno 2024 è il 63/83 quindi possiamo partire adesso long per terminare la costruzione di un operazione con SL 61 e TP 80.
Baba, trend cercasi Alibaba, ancora calma piatta, dopo la lunga corsa al ribasso ancora non si riesce a vedere la luce in fondo al tunnel, fluttua in un ampio trading range, dove ogni velleità viene prontamente riassorbita. Pesano sicuramente le decisioni del governo cinese (difficilmente prevedibile), Taiwan, e anche le scelte societarie sicuramente non hanno aiutato.
Tecnicamente neutro, ma a questi prezzi il colosso MI fa comunque gola, la media dei vari modelli di investimento danno un fair value intorno ai 150$(Fonte investing.com). Al netto di tutte le problematiche personalmente è un titolo che voglio in portafoglio per il lungo periodo. Ovviamente con una esposizione a dir poco marginale.
EURUSD LONGVANTAGE:EURUSD
Sebbene l'Europa abbia grandi problemi sull'approvvigionamento delle materie energetiche e tuttora non è ben chiaro come affronteremo la stagione invernale, i segnali che giungono dagli Stati Uniti non sono rassicuranti.
La convinzione che il dollaro possa continuare la sua scalata arrivando a vette fin oggi mai esplorate per il mio modesto punto di vista è molto poco probabile.
Il presidente degli Stati Uniti è un noto "guerra fondaio" e fino ad oggi le sue uniche priorità non sono state mettere pace tra i paesi ma sviluppare degli attriti per stimolare tutti a tutelarsi nel malaugurato caso dovesse scoppiare una guerra. In questo modo si allarga il potere della Nato, sottomettendo in sostanza i Paesi che ne fanno parte e quelli che ne stanno richiedendo l'adesione, e, come primo produttore di ingegneria militare, aumenta il principale business americano. Il problema è che la Cina non ha paura degli americani in quanto ha già ricordato in varie occasioni che detengono un grande percentuale del loro debito pubblico e che le loro banche sono piene (parliamo di trilioni) di dollari contanti che immessi nel mercato trasformerebbe all'istante il biglietto verde in carta straccia. Non ultimo l'oriente sta perseguendo una politica economica totalmente differente, direi opposta a quella occidentale, se da una parte si aumentano i tassi di interesse dall'altra si alleggeriscono.
La Russia ha dimostrato che le sanzioni non hanno avuto alcun effetto poiché la dipendenza dell'eurozona dalle materie prime russe è innegabile e molti paesi, Italia compresa, ha dovuto ripiegare con dei trust per aggirare le sanzioni e continuare a comprare materie prime dalla Russia. Inutile dire la situazione ridicola che si è generata.
Il conflitto con Taiwan è l'ennesima prova di come la Cina da 20 anni a questa parte abbia lavorato come un "frate cappuccino" in silenzio e con una strategia commerciale ramificata e devastante comprando aziende, terreni e territori, acquisendo il controllo della produzione e distribuzione di materie prime e semilavorati. Di recente ha acquistato il 40% delle estrazioni dell'oro fino al suo completamento. L'oro è una materia finita e la Cina nel giro dei prossimi 15 anni controllerà il suo prezzo. Ma torniamo all'isoletta di Taiwan che dopo 100 anni torna ad essere un tassello caldo. Sebbene l'impronta giapponese sia forte ed abbia contribuito alla crescita dell'economia e delle strategie commerciali è di fatto un territorio che spetta alla Cina. Gli americani non potevano mancare a mettere lo zampino per generare attriti e cercare di portare a casa un'altro conflitto da alimentare.
La Cina rivendica quel territorio che sarà un punto nevralgico per lo scambio commerciale ed ha come alleati un'altro grande paese, la Russia.
Potrei dilungarmi oltre con dei retroscena ed aneddoti divertenti ed interessanti, la storia è collegata alla finanza più di quanto non lo sia un supporto ed una resistenza. Prevediamo nei prossimi 12 mesi un index a 80 ed un euro che, nonostante sia un tappetino agli americani, possa tornare e superare 1.1
Cina: è il momento giusto?In diverse occasioni mi sono espresso in favore di possibilità d’investimento nel mercato cinese ed è dalla fine dello scorso anno che sto accumulando posizioni in prodotti con focus relativo alla Cina.
In particolare, da febbraio 2021 a marzo 2022 il mercato cinese, che in questo caso analizzerò con un ETF di “Xtrackers”, mostra uno storno delle quotazioni del 48% circa.
Complici di questo disastro sono stati sicuramente diversi fattori, crisi immobiliare (caso Evergrande), duri lockdown, interventismo del governo in alcuni settori strategici (es. Tecnologico). Consapevoli di questa situazione di deterioramento, dalla fine dello scorso anno, si è innescato da parte del governo e della Banca Centrale Cinese, un atteggiamento volto a sostenere l’economia interna.
In particolare la possibilità di agire tramite la riduzione dei tassi d’interesse, in totale controtendenza rispetto alle principali economie alle prese con tassi eccessivamente bassi (in incremento) e fiammata inflazionistica.
Come ben sappiamo, un atteggiamento permissivo da parte dei banchieri centrali, ha un effetto positivo sui mercati azionari ed obbligazionari.
Questo effetto lo possiamo apprezzare confrontando l’andamento dell’ETF China, contro l'americano S&P500 (grafico sotto).
I risultati parlano da soli
Dal 15/03/2022 ad oggi, l’ETF China fa registrare un recupero del 29% contro una performance negativa dell’S&P500 del 10%.
Questo trend potrebbe continuare, considerate le difficoltà che Europa e Stati Uniti sono oggi costretti ad affrontare.
La forza relativa ed il maggior momentum dell’economia asiatica, rappresentano una buona opportunità in ottica di diversificazione che in questa fase non può mancare in portafoglio.
CINA: I MIGLIORI TITOLI DEL SETTORE AZIONARIO CICLICOBuongiorno.
Dopo aver scritto due analisi riguardanti la Cina, in particolare:
1. Cina vs America vs Europa: l’azionario cinese è ripartito definitivamente?
2. Cina: i migliori settori del mercato azionario
da oggi andrò a proporre una serie di analisi che avranno l’obiettivo di ricercare i migliori titoli all’interno dei migliori settori (selezionati appunto nell’analisi numero 2). Partirò con la selezione dei migliori titoli all’interno dell’etf “CHIQ”, ossia quello del settore dei beni ciclici (o discrezionali).
COME SELEZIONERO’ I MIGLIORI TITOLI?
La selezione avverrà attraverso lo stesso procedimento applicato nell’analisi 2 (Cina: i migliori settori del mercato azionario) grazie all’utilizzo di indici di forza. Essi verranno costruiti attraverso un rapporto (o un paragone) tra un particolare titolo e il suo indice di riferimento, come vi illustrerò tra poco. Se il prezzo dell’indice di forza mostrerà una traiettoria rialzista sarà il titolo a sovraperformare il settore; viceversa, una traiettoria ribassista paleserà la debolezza di un titolo rispetto allo stesso settore.
I titoli che analizzerò per la selezione dei migliori saranno quelli che più contribuiscono all’andamento dello stesso etf “CHIQ”, ossia le prime 10 partecipazioni in peso, per due motivi:
• Analizzare tutti i titoli dell’etf richiederebbe svariate ore
• Voglio analizzare i titoli più “popolari” di cui anche voi avrete già sentito parlare
Le aziende che prenderò in esame saranno:
1. Alibaba, 9.66% in peso
2. Jd.com, 8.85% in peso
3. Meituan, 8.70% in peso
4. Byd Co, 5.64% in peso
5. Nio Inc, 4.99% in peso
6. Pinduoduo Inc, 4.67% in peso
7. Li Auto Inc, 4.17% in peso
8. Li Ning Co, 3.42% in peso
9. Yum China Holdings, 3.34% in peso
10. Geely Automotive, 2.53% in peso
ALIBABA / ETF DEI BENI CICLICI CINESE
La linea di prezzo dell’indice di forza denota come Alibaba, multinazionale attiva nel campo del commercio elettronico, non stia sovraperformando il benchmark di riferimento; il rettangolo di lateralizzazione del prezzo mostra l’egual forza del titolo rispetto al settore.
Alibaba, per questo motivo, non sarà considerato tra i titoli migliori.
Nonostante questo si cadrebbe in errore se si pensasse che le prestazioni degli ultimi mesi del titolo siano stati deludenti, infatti:
Dal 15 marzo 2022 ad oggi 26/06 le prestazioni si attestano al +64%, mica male!
JD.COM / ETF DEI BENI CICLICI CINESE
Stesso destino anche per JD.com, società di e-commerce con sede a Pechino: essa non verrà considerata una delle migliori del settore in quanto, negli ultimi due mesi, ha denotato debolezza rispetto al suo riferimento.
Tuttavia, analizzando le performance del titolo dai minimi segnati dal prezzo il 15 marzo, appare un bel +54.58%, di poco inferiore al +64% di Alibaba.
MEITUAN / ETF DEI BENI CICLICI CINESE
Al contrario di Alibaba e Jd.com, il titolo Meituan (che è una piattaforma di shopping cinese per prodotti di consumo e servizi di vendita al dettaglio) mostra una forza superiore rispetto al settore dei beni ciclici, motivo per il quale sarà selezionato come uno tra i migliori. La forza dell’azienda rispetto al benchmark si materializza a partire dal 15 marzo 2022 con la formazione da parte dell’indice di forza di un canale rialzista che ha visto tuttavia una pausa negli ultimi due mesi palesata da una lateralizzazione da parte dello stesso.
Le performance del titolo sono poderose:
+91% dai minimi del 15 marzo 2022; questo significa che il titolo ha quasi raddoppiato il suo valore in poco più di due mesi.
BYD / ETF DEI BENI CICLICI CINESE
Questo indice di forza ha bisogno di spiegazioni? Credo proprio di no!
BYD company, società manifatturiera fondata nel 1995 e con sede a Shenzhen, sovraperforma il benchmark da quasi due anni, a partire dal lontano agosto 2020. L’azienda sarà considerata come una delle migliori del settore. La maggior forza del titolo è espressa nel grafico dal canale ascendente parallelo.
Le performance di BYD sono di poco inferiori a quelle registrate da Meituan, infatti:
Dai minimi del 15 marzo si registra un poderoso +89%, poco meno rispetto al +91% fatto registrare da Meituan. La prestazione di BYD è stata accompagnata dalla formazione da parte del prezzo di un canale rialzista.
NIO / ETF SUI BENI CICLICI
Nio, casa automobilistica con sede a Shanghai specializzata nella progettazione e sviluppo di veicoli elettrici, rientra tra i migliori titoli vista la forza maggiore espressa rispetto al settore a partire dall’11 maggio 2022 (ombreggiata nel grafico dal color azzurro).
La forza espressa dal titolo a partire dal minimo del 12 maggio 2022 fa rabbrividire:
+101%, quotazione poco più che raddoppiata. La linea di prezzo si ritrova ora a testare i massimi del 5 aprile 2022: riuscirà a superarli?
PINDUODUO / ETF SUI BENI CICLICI
Pinduoduo, che è la più grande piattaforma tecnologica incentrata sull’agricoltura in Cina, rientra tra i migliori titoli. La forza maggiore espressa dall’azienda rispetto al benchmark di riferimento inizia il 15 marzo 2022 ed è ben rappresentata dal canale rialzista formato dall’indice di forza.
Per quanto riguarda le performance del titolo, esse possono essere considerate “spaventose”:
Esso riesce quasi a triplicare il suo valore passando dal 15 marzo al 24 giugno da 22.6$ ad azione a 66$. Pinduoduo miglior titolo analizzato fin’ora.
LI AUTO INC / ETF SUI BENI CICLICI
LI Auto Inc è un’ulteriore azienda che rientra tra le migliori del settore. Il produttore di veicoli elettrici con sede a Pechino mostra una forza maggiore rispetto all’etf “CHIQ” dal minimo del 10 maggio 2021. Questa forza maggiore subisce una brusca accelerazione dal minimo del 10 maggio 2022: l’indice di forza forma una parabola rialzista a testimoniare la forza incredibile dell’azienda, infatti:
Dal 10 marzo 2022 l’azienda automobilistica guadagna 114 punti percentuali, raggiungendo i 40$ ad azione dopo aver infranto la resistenza a 36$.
LI NING CO / SETTORE DEI BENI CICLICI
Li Ning Company è un’azienda produttrice di abbigliamento e accessori sportivi fondata nel 1990 con sede a Pechino. Essa non rientrerà tra le migliori viste le sue deboli performance rispetto al settore di riferimento denotate dal canale discendente evidenziato nel grafico dell’indice di forza.
Tuttavia, le prestazioni registrate dal minimo del 15 marzo 2022 sono del +40%, percentuale non trascurabile ma nettamente inferiore rispetto a quelle osservate per le aziende precedentemente analizzate:
YUM CHINA HOLDINGS / SETTORE DEI BENI CICLICI
Yum China Holdings è una società di fast-food, tra le più grandi aziende di ristorazione al mondo.
L’indice di forza mostra un’estrema debolezza della stessa azienda rispetto al suo settore di appartenenza; per questo motivo, essa non rientra tra le top.
Nonostante la debolezza mostrata rispetto al settore dei beni ciclici, l’azienda riesce a registrare comunque un bel +34% dai minimi del 14 marzo 2022:
GEELY AUTO / SETTORE DEI BENI CICLICI
Geely Auto Group è un produttore di automobili cinese fondato nel 1997 con sede a Hangzhou.
L’azienda, al pari di Nio e Li Auto, mostra una forza superiore al settore che, nell’indice di forza mostrato, è traducibile con un canale parallelo rialzista colorato di rosso.
Le performance dell’azienda, dai minimi del 15 marzo 2022, sono degne di nota: +86%, con andamento del prezzo di tipo parabolico.
CONCLUSIONI
Le migliori aziende analizzate sono state:
1. Meituan (+91% dal 15 marzo)
2. BYD (+89% dal 15 marzo)
3. Nio (+101% dal 12 maggio)
4. Pinduoduo (+190% dal 15 marzo)
5. Nio (+114% dal 10 marzo)
6. Geely Auto (+85% dal 15 marzo)
Le altre quattro che non sono rientrare in questa particolare classifica hanno tuttavia mostrato delle buone prestazioni:
1. Alibaba (+64% dal 15 marzo)
2. JD.com ( +54% dal 15 marzo)
3. Li Ning CO (+40% dal 15 marzo)
4. Yum China (+34% dal 15 marzo)
Qualora voleste studiare la forza delle successive aziende presenti nell’etf “CHIQ”, vi rilascio il link in cui vengono mostrate quali esse siano: www.globalxetfs.com
Spero l’analisi sia stata di vostro gradimento, vi auguro una buona giornata. Matteo Farci
CINA: I MIGLIORI SETTORI DEL MERCATO AZIONARIOBuongiorno. Dopo aver illustrato attraverso un’analisi con l’aiuto di svariati grafici tecnici la superiorità che il mercato azionario cinese sta mostrando nei paragoni di Stati Uniti ed Europa, che potete leggere al link:
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Stamani voglio mostrarvi con l’aiuto di diversi indici di forza relativa quali sono i migliori settori all’interno dello stesso mercato cinese.
Per qualsiasi domanda commentate. Buona lettura!
QUALI SONO I SETTORI CHE SOVRAPERFORMANO IL CSI300?
Come capire quali sono i migliori settori del mercato cinese? E’ piuttosto semplice, in quanto ci viene in aiuto l’analisi intermarket: si vanno a creare degli indici di forza relativa con lo scopo di paragonare i diversi settori azionari di una nazione con il loro benchmark di riferimento che, trattandosi di Cina, non è altro che il CSI300. I settori che sovraperformano l’indice di riferimento sono da considerare i “migliori”, quelli che sottoperformano lo stesso sono da considerare “deboli”.
• SETTORE TECNOLOGICO VS CSI300
Come potete osservare in alto a sinistra della grafica, abbiamo l’etf “CHIK” del settore tecnologico dell’indice di forza al numeratore e l’etf “000300” del CSI300 al denominatore dello stesso indice: questo significa che quando la linea di prezzo si muove al rialzo, è il settore tecnologico a sovraperformare il benchmark di riferimento; viceversa, con una linea di prezzo in ribasso, sarà il benchmark a sovraperformare il settore. Questa piccola precisazione appena fatta sarà valida per tutti gli indici di forza che osserverete in questa analisi.
Tornando a noi, possiamo osservare come il settore tech stia sovraperformando il benchmark da più di un mese a questa parte; per questo motivo, possiamo considerare lo stesso come uno dei migliori settori.
• SETTORE DEI BENI CICLICI VS CSI300
Il settore dei beni ciclici sovraperforma il rifermento da addirittura un mese e mezzo circa, dall’11 marzo 2022; ne consegue dunque una grande forza, superiore al settore tech. Il settore ciclico è da annoverare tra i migliori.
• SETTORE ENERGETICO VS CSI300
Guardando la grafica avrete già la risposta: il settore energetico sovraperforma il CSI300 da più di un anno. Le due trendline rialziste di color rosso continua e tratteggiata ne sono la prova.
Il settore energetico rientra dunque tra i migliori settori dell’azionario cinese.
• SETTORE IMMOBILIARE VS CSI300
Il settore del real estate non riesce a sovraperformare il benchmark. Questo è dimostrato dal trend discendente dell’indice di forza a testimoniare una debolezza relativa dell’immobiliare; per questo motivo lo stesso non verrà preso in considerazione per la scelta dei migliori settori.
• SETTORE UTILITY VS CSI300
Stesso discorso anche per il settore utility: non verrà preso in considerazione in quanto l’indice di forza testimonia il fatto che il settore non sta sovraperformando il benchmark.
• SETTORE INDUSTRIALE VS CSI300
Anche il settore industriale non verrà preso in considerazione per la scelta dei settori migliori. La sua debolezza rispetto al CSI300 è ben definita dal canale parallelo discendente sull’indice di forza.
• SETTORE DEI BENI PRIMARI VS CSI300
Il grafico di prezzo non indica una vera e propria forza del settore dei beni primari rispetto al CSI300. Tuttavia, i due minimi rialzisti consecutivi e il triangolo ascendente potrebbero suggerire il fatto che i titoli del settore consumer staples possano continuare a performare bene (essendo i segnali tecnici rialzisti); per questo motivo, il settore può essere considerato, a parer mio, tra i migliori.
• SETTORE HEALTHCARE VS CSI300
Anche il settore healtcare rientra tra i migliori settori vista la sovraperformance, seppur debole, rispetto al CSI300 iniziata il 9 maggio 2022.
• SETTORE FINANZIARIO VS CSI300
Grande debolezza del settore finance rispetto al CSI300, denotata dal testa e spalle ribassista. Lo stesso sarà escluso per la scelta dei settori migliori.
• SETTORE DELLE COMUNICAZIONI VS CSI300
Il triangolo ascendente e i minimi consecutivi rialzisti dell’indice di forza denotano una forza superiore (se non troppo) del settore delle comunicazioni rispetto al CSI300. Il settore rientra dunque tra i migliori.
• SETTORE DEI MATERIALI VS CSI300
Grande forza del settore dei materiali certificata dalla trendline rialzista di color rosso applicata all’indice di forza. Da agosto 2021, tuttavia, la linea di prezzo crea un triangolo simmetrico, con massimi via via decrescenti; tuttavia ciò non mi fa cambiare idea: vista la forza espressa dal settore nel lungo periodo, lo stesso si presenta “coerente” per la scelta dei migliori settori.
Quali sono stati dunque i settori migliori, ossia quelli che hanno dimostrato maggior forza rispetto al benchmark di riferimento?
• SETTORE TECH
• SETTORE DEI BENI DISCREZIONALI
• SETTORE ENERGETICO
• SETTORE DEI BENI PRIMARI
• SETTORE HEALTHCARE
• SETTORE DELLE COMUNICAZIONI
• SETTORE DEI MATERIALI
Nella prossima analisi andrò a selezionare il miglior settore in assoluto tra i migliori sette.
Spero abbiate apprezzato il lavoro, vi auguro una buona giornata.
Matteo Farci
CINA VS USA ED EUROPA: LA SUPERIORITA' DEL MERCATO CINESEBuongiorno lettori, l’analisi che proporrò stamani ha come argomento principale la forza che il mercato azionario cinese sta dimostrando nelle ultime settimane, specie se paragonato all’azionario statunitense e a quello europeo. Gli argomenti principali dell’analisi saranno:
• Analisi del CSI300
• Analisi di forza relativa tra CSI300 ed S&P500
• Analisi di forza relativa tra CSI300 e STOXX600
• Analisi di forza relativa tra i diversi settori azionari cinesi vs americani e cinesi vs europei
Buona lettura!
CSI 300 SULLA VIA DEL DEFINITIVO RECUPERO?
Per chi non lo sapesse, il CSI300 è un indice azionario che replica la performance dei primi 300 titoli quotati alla borsa di Shanghai e a quella di Shenzhen.
Dai massimi a 5930 CNY circa raggiunti dall’indice il 18 febbraio 2021, abbiamo assistito per il successivo anno ad uno storno del -36.46% che ha portato il prezzo sui minimi del 27 aprile 2022 ad attestarsi sui 2790 CNY circa. Gli stessi hanno rappresentato un bottom di mercato: sono stati quelli i minimi dai quali il prezzo è ripartito, segnando in poco meno di due mesi una buona performance di +15.79%.
Interessanti le medie mobili a un mese, due mesi e tre mesi, che spesso applico al prezzo, che hanno lo scopo di visualizzare il trend a 30, 60 e 90 giorni:
Dopo la rottura della media mensile (di color blu) il 27 maggio e della media a due mesi (di color verde) il 2 giugno, anche la media a 3 mesi (di color rosso) subisce lo stesso destino: la rottura di questi tre indicatori mi fornisce un segnale “bullish”, ossia di forza del prezzo. Quest’ultima durerà? Questo è piuttosto difficile dirlo; possiamo però sfruttare diversi parametri tecnici che ci possano indicare dove il prezzo potrebbe incontrare delle resistenze qualora volesse continuare la sua risalita:
La media mobile a 200 periodi, che nel passato ha agito prima da supporto e dopo da resistenza, rappresenterebbe il primo ostacolo; i successivi ostacoli potrebbero essere rappresentati dalla struttura a 4700-4780 CNY e, a dei prezzi più alti, dalla struttura a 5030-5080 CNY.
Da non trascurare un ulteriore fattore:
L’area dei ritracciamenti di Fibonacci indicati nella grafica da un rettangolo di color rosso potrebbe costituire un ulteriore resistenza: qualora tale area non venisse superata al rialzo, l’ipotesi potrebbe essere quella che l’impulso rialzista del prezzo partito il 27 aprile 2022 possa essere solo il ritracciamento del più ampio impulso ribassista disegnato dal prezzo a partire dal massimo relativo del 14 dicembre 2021.
CSI300 VS S&P500 E STOXX 600
Condividendo degli indici di forza relativa è possibile visualizzare graficamente come il CSI300 cinese sia ben più forte da inizio anno rispetto alle sue controparti statunitense ed europea:
Considerando l’indice di forza tra CSI300 ed S&P500, possiamo osservare il cambio di tendenza evidenziato dalla curva parabolica di color blu a partire dal minimo del 1 gennaio 2022; questo cambio si ha avuto dopo una grande forza dimostrata dell’azionario americano rispetto a quello cinese a partire dal massimo del 20 marzo 2020.
Come specifico all’interno della grafica, la parabola rialzista di color blu è la naturale conseguenza di un S&P500 in fase orso e di un CSI300 in fase di recupero. Riagganciandomi a quest’ultima frase, voglio mostrarvi un qualcosa di interessante:
Correlando l’indice di forza al VIX, ossia l’indice di volatilità (o di “paura”, come spesso viene definito) dell’S&P500, possiamo notare una correlazione fortemente positiva che, negli ultimi 20 giorni, si attesta a 0.93: questo potrebbe significare che se il VIX continuasse a mantenersi a valori alti come quelli che stiamo oramai osservando da inizi 2022, è probabile che, per la stessa correlazione, l’indice di forza possa continuare la sua cavalcata al rialzo, con gli investitori che andrebbero, dunque, a preferire azioni di titoli cinesi piuttosto che azioni di titoli statunitensi. Questo succederà? Vedremo, potrebbe essere un’ipotesi.
Considerando l’indice di forza tra CSI300 e STOXX600 la musica cambia di poco:
Possiamo affermare che la situazione Cina vs Europa è pressoché identica a quella Cina vs Usa: stesso trend ribassista da parte dell’indice da marzo 2020 ad inizi 2022 (a certificare la maggior forza dello STOXX600 rispetto al CSI300) da cui nasce poi la stessa parabola rialzista che certifica un cambio di tendenza a favore dell’azionario cinese.
Stesso discorso se correliamo l’indice al VSTOXX, ossia all’indice di volatilità dello STOXX600:
Vorrei ancora ricordarvi un qualcosa di importante sugli indici di volatilità VIX e VSTOXX:
• Tanto le incertezze sugli indici S&P500 e STOXX600 continueranno a persistere, tanto persisterà l’alta volatilità. Data la correlazione indiretta tra gli stessi indici e gli indici di volatilità, è probabile che se questi ultimi continueranno a mantenere la stessa impostazione e vista la loro correlazione diretta con gli indici di forza CSI300 vs S&P500 e CSI300 vs STOXX600, questo potrebbe favorire l’azionario cinese.
INDICI DI FORZA SETTORIALI
Dopo aver appurato la ripresa da parte del CSI300 e la sua maggior forza rispetto ai “cugini” S&P500 E STOXX600, ora entrerò più nel dettaglio del quadro andando ad osservare gli indici di forza settoriali.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI TECNOLOGICI
Per creare questi indici di forza ho usato i seguenti ETF:
• “CQQQ”, che rappresenta il tech cinese
• “XLK”, che rappresenta il tech USA
• “FSTY1!”, che rappresenta il tech europeo
Nella zona della grafica ombreggiata di color azzurro osserviamo la grande forza del tech USA e di quello europeo rispetto a quello cinese (coincidente con il periodo febbraio 2021-aprile 2022); tutto cambia da due mesi ad oggi, nella zona ombreggiata di color rosso: il tech cinese registra delle ottime performance, che si riflettono con l’inversione di tendenza da ribassista a rialzista dei due indici di forza.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI CICLICI
Per creare questi indici di forza ho utilizzato i seguenti etf:
• “CHIQ”: settore ciclico cinese
• “XLY”: settore ciclico statunitense
• “STRX”: settore ciclico europeo
Gli indici dei settori dei beni ciclici hanno andamenti molto simili a quelli dei settori tecnologici visti pocanzi: l’unica differenza sono i minimi che hanno certificato la fine della superiorità USA ed Europea rispetto a quella cinese: negli indici di forza tecnologici tali si erano formati a metà aprile 2021, mentre in questo caso a fine marzo 2022; per il resto c’è poco da aggiungere: è da tre mesi circa che il consumer discretionary cinese si dimostra più agguerrito.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI INDUSTRIALI
Per costruire questi indici di forza “industriali” ho utilizzato i seguenti etf:
• “CHII”: settore industriale cinese
• “XLI”: settore industriale americano
• “EXH4”: settore industriale europeo
Come si può evincere guardando la grafica, dai massimi del 24 marzo 2020 (cerchiati in color verde) ai minimi del 21 aprile 2022 (cerchiati in arancio) abbiamo assistito ad una maggior forza dei settori industriali americani ed europei; tuttavia, durante lo stesso arco temporale, il cinese ha provato “episodicamente” a mostrare i muscoli, non riuscendo tuttavia a cambiare le tendenze in atto.
I trend ribassisti hanno seguito quelle che possiamo definire trendline dinamiche ribassiste; abbiamo osservato la rottura di quella dell’indice di forza Cina vs Usa ma non ancora di quella Cina vs Euro: questo sta a significare che il settore cinese si sta dimostrando più forte rispetto a quello americano che non a quello europeo; tuttavia la sua forza rispetto ad entrambe le altre due nazioni è certificata da due impulsi rialzisti evidenziati con due trendline rialziste, rappresentate con delle frecce di color rosso.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI IMMOBILIARI
Questi indici di forza sono stati costruiti grazie agli etf:
• “CHIR”: settore real estate cinese
• “XLRE”: settore real estate americano
• “FSTL1!”: settore real estate europeo
E’ dal 2 luglio 2020 che i settori immobiliari americano ed europeo presentano una forza maggiore rispetto a quello cinese; questo è dimostrato dalle due trendline dinamiche ribassiste nera e blu che ho applicato ai due indici di forza. Da inizi aprile 2022 si ha avuta la formazione di due triangoli simmetrici: la loro rottura avverrà al rialzo o al ribasso? Ciò lo commenteremo nel futuro più prossimo. Quello che possiamo affermare ora è che il settore immobiliare cinese si dimostra piuttosto debole, non solo se paragonato agli altri due Paesi, ma anche analizzato singolarmente. Infatti:
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI DELLE COMUNICAZIONI
Per costruire questi indici di forza ho utilizzato gli etf:
• “CHIC”: settore delle comunicazioni cinese
• “XLC”: settore delle comunicazioni americano
• “FSTT1!”: settore delle comunicazioni europeo
Dai minimi dell’11 marzo 2022 il settore delle comunicazioni cinese sta registrando una forza relativa maggiore rispetto agli stessi settori americano ed europeo (complici anche i breakout al rialzo delle trendline ribassiste che denunciavano un’estrema debolezza cinese). Sarà interessante osservare se questa forza si manterrà costante nei prossimi mesi.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI DEI MATERIALI
Etf utilizzati per la costruzione degli indici:
• “CHIM”: settore dei materiali cinese
• “XLB”: settore dei materiali americano
• “FSTN1!”: settore dei materiali europeo
Anche in questo particolare settore la Cina ha iniziato a mostrare i muscoli, in particolare dopo i minimi del 25 aprile 2022 cerchiati in verde e dopo i successivi breakout delle trendline ribassiste del 13 giugno 2022 (cerchiati in rosso) che testimoniavano la precedente debolezza dello stesso paese rispetto agli altri due.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI ENERGETICI
Etf utilizzati per la costruzione degli indici:
• “CHIE”: settore energetico cinese
• “XLE”: settore energetico USA
• “FSTE1!”: settore energetico europeo
Notate qualcosa di particolarmente diverso se si paragonano gli indici sui settori energetici e gli altri indici settoriali osservati precedentemente? Direi di no; la Cina mostra i muscoli da ormai metà aprile 2022. Anche in questo caso possiamo notare i breakout delle trendline ribassiste seguiti ai minimi cerchiati in color verde.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI DELLE UTILITIES
Etf utilizzati per la costruzione degli indici:
• “CHIU”: settore utilities cinese
• “XLU”: settore utilities americano
• “FSTU1!”: settore utilities europeo
La Cina mostra dei segnali di recupero anche nel settore utilities; la differenza rispetto agli altri grafici settoriali sono i breakout delle trendline ribassiste non ancora avvenuti.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI SANITARI
Etf utilizzati per la costruzione degli indici di forza:
• “CHIH”: settore sanitario cinese
• “XLV”: settore sanitario americano
• “FSTH1!”: settore sanitario europeo
La grafica non mostra niente di nuovo: dopo aver subito la forza da parte di Usa ed Europa, la Cina riesce a riprendersi iniziando a sovraperformare dalla fine di maggio. Da cosa è dimostrato ciò? Come per gli altri casi, dai breakout rialzisti verificati sulle trendline dinamiche ribassiste degli indici di forza!
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI DEI BENI PRIMARI
Etf utilizzati:
• “CHIS”: settore consumer staples cinese
• “XLP”: settore consumer staples americano
• “FSTO1!”: settore consumer staples europeo
Osservando la grafica vi renderete conto che non c’è alcuna considerazione da aggiungere rispetto a quello commentato precedentemente: gli indici del settore sanitario e quelli dei beni di prima necessità appaiono pressochè identici, probabilmente per la loro natura “difensiva”.
• INDICI DI FORZA TRA SETTORI FINANZIARI
Etf utilizzati per la costruzione degli indici:
• “CHIX”: settore finanziario cinese
• “XLF”: settore finanziario americano
• “FSTF1!”: settore finanziario europeo
La forza della Cina non si smentisce nemmeno se si considera il suo settore finanziario: dopo aver subito per diverso tempo la forza dei settori finanziari americani ed europei, dimostra la sua forza rispetto ai due diversi paesi con il breakout rialzista del rettangolo di consolidamento (sull’indice di forza Cina vs Usa) e con quello sul triangolo ascendente (sull’indice di forza Cina vs Europa).
CONCLUSIONI
Tutti gli indici di forza relativa condivisi in questa analisi hanno palesato la forza che la Cina sta mostrando, in particolare da fine aprile 2022. Essa non è stata certificata solamente dall’ultimo impulso rialzista formato dall’indice CSI300 analizzato nel primo paragrafo, bensì dal dualismo con Stati Uniti ed Europa rappresentato dagli indici di forza settoriali. Questa rinnovata “linfa vitale” cinese può avere un lungo corso? E’ difficile dirlo, tuttavia possono esserci delle condizioni di politica monetaria da osservare attentamente che potrebbero suggerire il fatto che la Cina possa essere presa seriamente in considerazione dagli investitori; queste condizioni non sono altro che le divergenze che si stanno formando tra Usa, Europa e la stessa Cina: mentre le Federal Reserve e la Banca centrale Europea stanno attuando un tipo di politica “aggressiva” con il rialzo dei tassi di interesse con lo scopo di andar a calmierare un’inflazione da record, la People Bank of China attua una politica definita “accomodante”, tagliando i tassi di interesse con lo scopo di favorire un’espansione economica (politica monetaria che tipicamente sostiene i mercati finanziari) e per sostenere, in particolare, i settori dell’agricoltura, le micro e le piccole imprese.
Questo servirà per far rialzare definitivamente la Cina?
Grazie per l’attenzione, Matteo Farci
Fine dei giochi... si torna alla riscossa.La Cina apre i libri contabili delle aziende agli usa e gli investitori importanti sono subito pronti a puntare sui titoli cinesi che hanno perso di più nell'ultimo anno e fra questi non può mancare Alibaba.
Interesse LONG da parte di istituzionali, professionali e riduzione degli short da parte degli investitori privati di breve periodo
questo è quello che si evince dall' indicatore Miracle Viewer
Questa volta ci sono tutti a puntare su BABA e anche io ho aperto le mie posizioni in attesa di un aumento dei prezzi.
Mercato Bond - Quali strade intraprendere? Un buon portafoglio d’investimento, non può prescindere dall’inserimento di una componente obbligazionaria, al fine di stabilizzare la volatilità, ridurre il rischio ed aggiungere asset class che vengono in dottrina denominate come “Risk Free”.
Il comparto obbligazionario, nella maggior parte dei casi, grazie ad una correlazione con l’azionario inferiore ad 1, riesce ad attutire, ed in alcuni casi a sostenere (si veda l’ETF “TLT” nell’arco temporale 2008 – 2009) il valore del portafoglio.
Questa relazione è tanto più vera, quanto maggiore è il margine di manovra delle banche centrali sui tassi d’interesse.
Nelle ultime settimane, lo storno dei mercati non ha risparmiato neppure gli investitori più avversi al rischio, con una prevalente componente obbligazionaria. La motivazione, è da ricercarsi ovviamente negli incrementi dei tassi d’interesse e nel timore di manovre più dure del previsto -considerato l’andamentale inflattivo - che hanno ovviamente determinato perdite in conto capitale sulla quotazione dei bond.
I gestori più attenti, tuttavia, hanno spostato l’attenzione sul mercato dei bond Cinesi. La Banca Popolare Cinese, diversamente da FED e BCE, ha sostenuto l’economia con una sensibile riduzione dei tassi. Gli effetti sono tutti verificabili sul grafico sopra.
Nel grafico a sinistra abbiamo rispettivamente l’andamento di:
- Linea Rossa: mercato governativi cinesi;
- Linea Verde: mercato governativi americani;
- Linea Blu: mercato governativi eurozona
Notiamo come da novembre i bond cinesi abbiano per distacco superato le performances dei rispettivi americani ed europei.
Il grafico a destra riporta la forza relativa tra obbligazioni cinesi ed americane. L’inclinazione della curva non lascia spazio ad interpretazioni.
Premesso che non è facile individuare ex-ante queste relazioni, il metodo per non perdere opportunità è avere un portafoglio costruito in maniera sapiente, con opportuna diversificazione sia tra asset class che geografica (oltre che valutaria).
Cina - La politica monetaria come opportunitàLa banca centrale cinese, in controtendenza rispetto ad altre banche centrali, considerate le difficoltà economiche interne, conferma un atteggiamento espansivo e di sostegno, coerentemente ad una struttura di tassi d’interesse con interessanti soglie d’intervento.
Abbiamo parlato, già in diverse occasioni, dell’impostazione tecnica dell’indice cinese (studiato osservando l’MSCI CHINA) che sembrerebbe voler muoversi in controtendenza rispetto agli altri principali indici mondiali, fornendoci una notevole alternativa d’investimento.
In particolare, negli ultimi mesi, mentre l’SP500, il Nasdaq e l’Eurostoxx facevano segnare nuovi massimi, l’indice MSCI CHINA stornava di circa il 34%, cominciando a creare da agosto 2021 una struttura in sideway, dove probabilmente è iniziata una fase di accumulazione.
A questo punto, l’abbassamento dei tassi d’interesse e l’atteggiamento espansivo da parte della banca centrale, potrebbero essere un elemento di boost per l’azionario. Nel momento in cui scrivo l’indice guadagna oltre il 4%.
Metto in evidenza tra le idee correlate le mie precedenti analisi sull’indice.
Mercato cinese: possibile opportunità?Tutti i mercati in questa fase stanno osservando un periodo di ritracciamento, generato dai timori inflattivi, nuovi lockdown, nonché possibili politiche monetarie meno accomodanti. Mentre le borse occidentali solo nelle ultime sedute hanno vissuto uno storno nell’ottica del 5/6% , se spostiamo la nostra attenzione sul mercato Cinese, potremo osservare una situazione totalmente diversa.
Analizzando un ETF replicante l’andamento dei principali titoli Cinesi, potremo notare come esso, seppur con un trend di fondo rialzista, riscontrabile dall’andamento dei minimi ciclici crescenti, abbia fatto registrare dagli ultimi massimi del 2021, uno storno delle quotazioni del 35% circa.
In che maniera poterne approfittare?
Sappiamo benissimo che, per quanto in una fase attuale di difficoltà, quella Cinese è una delle economie più forti e con ulteriori margini di crescita per il futuro, nonché una delle più influenti.
In un’ottica di medio/lungo periodo e con una quota “satellite” del nostro portafoglio, può essere interessante andare a valutare degli ingressi, cercando di accumulare posizioni durante questa fase di debolezza, eventualmente evitando di investire tutto in un’unica soluzione, ma andando anche a parzializzare gli ingressi su eventuali ulteriori ribassi, o successivamente andando ad implementare un approccio di piramidazione sulla forza.
Con questa idea, cerco di trovare asset con un buon potenziale, ma che possano essere nel complesso sottovalutati, rispetto ai mercati Europei o Americani, che seppur in fase di pullback, al momento sono ancora molto vicini ai massimi storici.
Cina, quando tutti la bastonano è tempo di comprarlaNella nostra vita quotidiana in occasione di una scelta di acquisto siamo portati a individuare il prodotto cui siamo abituati, che conosciamo e che sappiamo già ci garantirà la migliore esperienza possibile. Soprattutto ci rassicurerà perché sappiamo in anticipo, se fosse un prodotto alimentare ad esempio, quello che ci regalerà mettendolo a tavola.
Magari il prodotto in questione non sarà il migliore in assoluto ma certamente quello che ci garantirà il rapporto fatica/soddisfazione da noi atteso. Ma se qualcuno vi chiedesse chi produce materialmente il bene (non la grande marca distributrice), dove viene prodotto, quali sono gli ingredienti, quale sia l’origine della materia prima e quale la data di scadenza c’è un’alta probabilità che di sbagliare molte risposte.
Negli investimenti facciamo, mediamente per carità, la stessa cosa: tendiamo a rivolgerci a quei mercati che ci garantiscono il rapporto fatica/soddisfazione che ci attendiamo. In finanza comportamentale è un fenomeno ben noto. Si va dall’ancoraggio che ci induce a fare il minimo/nessuno sforzo per prendere una decisione in condizioni di incertezza partendo semplicemente da una convinzione che sta dentro di noi ma che non è detto che sia corretta, all’home bias che, sempre per esigenze di sopravvivenza all’immane sforzo di informarsi, ci suggerisce di operare la dove conosciamo il contesto (comfort zone finanziaria) anche se questo fosse pessimo.
Nelle scelte di investimento, sempre mediamente per carità, si finisce per operare mixando al meglio gli ingredienti che si hanno a disposizione, nelle modalità che ci detta il nostro buon senso e con le aspettative che ci fanno stare bene nutrendoci di speranza piuttosto che di analisi. Ma tutto ciò succede sempre mediamente per fortuna e non sempre.
Tornando alle scelte di acquisto, se invece si fosse più esigenti si cercherebbe di selezionare quei prodotti che ci garantiscono la migliore esperienza complessiva possibile quando sarà a tavola. Per fare ciò non ci si deve far condizionare dalla marca, si dovrebbe vedere dove viene realizzato e l’origine della materia prima, cercando di scegliere quello con la data di scadenza più lontana che lascia intendere sia stata prodotta più di recente.
Tutto ciò ad un certo punto non basta più per cui, si potrebbe essere indotti dal desiderio di migliorare ancora di più l’esperienza gustativa spingendoci a individuare le più vocate zone di produzione visitando una serie di aziende e magicamente si potrebbe scoprire che esistono prodotti di una bontà assoluta che fanno cadere nel dimenticatoio quelli che fino al giorno prima pensavo fossero ottimi. Spesso ad un prezzo nettamente più basso.
Portando a termine la metafora, se chiedessi quale sia l’indice azionario che avreste voluto comprare 15 anni fa probabilmente la risposta più gettonata sarebbe gli USA. La scelta non sarebbe sbagliata e limitando l’analisi alle aree economiche più importanti si scopre che il migliore in assoluto in effetti è stato il Nasdaq composite.
Tuttavia a ben vedere il Nasdaq si è imposto solo all’ultima curva allorché, causa pandemia, la FED ha portato velocemente i tassi di interesse a breve praticamente a zero vanificando la performance della Cina che, con il segmento on-shore, fino a quel momento era il mercato più profittevole. Infatti poiché il valore attuale di un titolo growth è stimato come l’attualizzazione finanziaria dei futuri flussi di cassa e profitti, quanto più è basso il livello dei tassi di interesse tanto più alto è il risultato dell’operazione di attualizzazione. E vice versa. Essendo la capitalizzazione del Nasdaq a prevalenza di titoli growth è stato possibile assistere alla rapida crescita dell’indice proprio in pandemia grazie al taglio dei tassi operato dalla FED.
Per accorgersi delle performance dei mercati cinesi bisognava necessariamente non essere tra quei consumatori che sbrigativamente afferrano dallo scaffale il prodotto “noto” ma essere, … sempre mediamente, tra quelli che assorti leggono attentamente le etichette o pagano una parcella di consulenza per garantirsi anche l’uso appropriato in termini di quantità e modalità di consumo. Infatti parliamo pur sempre di un mercato emergente, volatile, capace di far provare l’ebbrezza di un -75% in occasione della crisi del 2008. Insomma da approcciarsi preferibilmente in ottica di lungo termine lasciando ai professionisti la frequentazione sul piano del trading.
Parlare della Cina come nazione sul piano politico, come società su quello sociologico sarebbe molto interessante e soprattutto utile per meglio comprenderne i mercati finanziari ma è un esercizio che non possiamo permetterci in questa sede. Io immagino la Cina come una valanga o una eruzione vulcanica avverso la quale poco o nulla si può opporre.
Parliamo di un paese enorme, con una piramide demografica vantaggiosa ed una politica che progressivamente è passata dall’unico figlio agli attuali tre ammessi per famiglia allorquando ha intuito che l’evoluzione demografica del paese nel lungo periodo avrebbe portato il paese ad accumulare un gap importante con altri paesi concorrenti. Un paese con una sterminata platea di 400 milioni di millennial pronti a far sentire gli effetti delle loro scelte di consumo su e-commerce (dove l’obiettivo è quello di superare l’attuale 50% di quota di mercato globale divenendo leader indiscusso) e tecnologia.
Una classe dirigente che non ha bisogno del consenso del dei cittadini per fare ciò che ritiene utile. Questo rende possibile i famosi piani di programmazione quinquennali con obiettivi che si spingono fino al 2060 (orizzonte temporale che si sognano i governanti occidentali). Parliamo di obiettivi veri di chi sa che al prossimo piano quinquennale sarà ancora seduto li al potere e non come avviene nei governi dei paesi sviluppati dove, “vittime” della democrazia che li costringe ad essere giudicati ed eventualmente rieletti dai cittadini, presentano progetti la cui affidabilità è inversamente proporzionale all’orizzonte temporale richiesto.
Una quantità sterminata di popolazione che, contrariamente alle immagini patinate e scintillanti che ci giungono dalla parte più moderna del paese, affolla le campagne in condizioni di arretratezza assoluta. Gente che come in una catena di montaggio viene continuamente “strappata” alle campagne per essere opportunamente trapiantata nelle aree urbane con il compito di essere carburante per la realizzazione dei programmi del governo. Gente che verrà trasformata in classe media, la vera spina dorsale della nuova visione del partito comunista che prevede una nuova composizione della formula della domanda aggregata (più o meno la grandezza della ricchezza prodotta) che vede sempre più importante la C di consumi a scapito del contributo della bilancia commerciale.
Un paese che ora è lontano parente di quello che fino a qualche lustro fa eccelleva nella manifattura a basso costo e che oggi è attore protagonista nella innovazione tecnologica, che mira a riportare a casa quanta più parte possibile delle catene di produzione sparsa per il mondo e che incentiva con opportune riforme fiscali il rientro dei capitali rendendo meno conveniente ad esempio la quotazione nei mercati stranieri, americani soprattutto.
La stessa stretta sui settori immobiliare e tecnologico hanno un denominatore comune nella tutela sia della classe media attraverso la difesa del reddito disponibile che della imprenditorialità più spiccia attraverso lo sgretolamento delle posizioni dominanti nei settori più importanti per la crescita del paese. La convinzione è che un paese senza monopoli/oligopoli sia più adatto a fare germogliare quelli che J.M. Keynes chiama spiriti animali, cioè la voglia i intraprendere.
La stessa vicenda Evergrande a detta del governo cinese e di molte e qualificate fonti internazionali non dovrebbe avere effetti sistemici. Le attività immobiliari in Cina sono molto frastagliate ed accanto a grandi gruppi di “sviluppatori” come vengono chiamati persistono una miriade di aziende più piccole con la conseguenza che i 305 mld di dollari di debito di Evergrande rappresentano appena il 3% del complessivo debito immobiliare cinese. Inoltre il settore pesa per circa il 15% sul PIL del paese e se dovesse implodere Pimco stima che produrrebbe una contrazione del 1% del PIL. Anche il settore bancario sembra non essere particolarmente esposto tanto che se anche l’intero debito diventasse non più esigibile tutto insieme le banche continuerebbero a mantenere salvi i requisiti patrimoniali di sicurezza richiesti dalla vigilanza.
Allora Riguardando il grafico degli indici capiamo che mentre gli altri paesi, al netto degli sconvolgimenti tecnologici che rappresentano un fenomeno assolutamente trasversale a tutti i concorrenti, in questi quindici anni hanno fatto fine tuning (aggiustamenti) la Cina era impegnata in grandi manovre su tutti i piani che ne hanno determinato una crescita a dir poco tumultuosa.
La Cina in questo momento è padrona del proprio futuro e questo fa si che, a mio giudizio, si rifletta direttamente sulle performances dei propri mercati finanziari, sempre più aperti agli stranieri tra l’altro e interconnessi tra loro tramite il progetto Stock Connect che rende possibile agli stranieri tramite la piazza di off-shore di Hong Kong operare anche sul mercato delle A share sulla piazza on-shore di Shenzhen e Shanghai. Il tutto nella cornice di una maggiore attenzione ai cambi con il governo ora molto attento alla stabilità del Renmimbi, valuta in cui sono denominati gran parte delle A share.
Il mercato delle A share presenta delle peculiarità che lo rendono molto interessante, come su accennato, per un approccio di trading. Intanto con questo mercato è possibile prendere esposizione su tutto quel mondo fatto da aziende soprattutto di medie dimensioni e con business tipicamente domestico. Inoltre oltre il 30% dei 3.500 titoli che lo compongono non è coperto da analisi di società di gestione restando sconosciuti al grande pubblico. Tutto ciò rende il mercato il luogo ideale per i gestori attivi che non hanno interesse a coprire l’indice ma a generare soprattutto alfa attraverso attività di opportuno stock picking.
Ora a differenza dei mercati off-shore di Hong Kong in cui oltre il 75% delle transazioni sono appannaggio di operatori istituzionali, tipicamente investitori non umorali e soprattutto di lungo termine, le A share sono riservate direttamente solo ai residenti ed indirettamente agli stranieri tramite il citato Stock Connect. Il risultato è che circa l’83% delle transazioni sono fatte dai retails che come noto soffrono di due patologie: la visione di breve termine e la umoralità che guida le operazioni. Il risultato è una volatilità media nettamente maggiore rispetto agli altri indici di casa.
Osservando l’indice China A50 che raccoglie le prime 50 aziende per capitalizzazione, sul time frame mensile adatto ad una panoramica pluriennale coerente con l’analisi che si va facendo, si può notare la fase rialzista che dura dal 2014 dopo che la FED aveva creato il panico sui mercati mondiali attraverso la sua intempestiva riduzione degli acquisti di titoli sul mercato (Taper tantrum).
Si nota la formazione di un triangolo ascendente con protagonista l’area dei 15.000 punti che ha frenato per tre volte i tentativi di allungo dell’indice e trasformandosi in ostica resistenza, violata con decisione in occasione della ripartenza del paese dalla fase più dura della pandemia. Successivamente, nei mesi più recenti, il nuovo atteggiamento del paese meno tollerante come detto verso la eccessiva concentrazione di potere di mercato in settori strategici come quello tecnologico e il giro di vite nel settore dell’educazione e del gaming nel tentativo di difendere il potere di sviluppo e di spesa soprattutto della nuova classe media, hanno reso possibile un ritracciamento delle quotazioni confezionando un movimento di pull back su quella importante area dei 15.000 punti.
Solitamente la violazione di un importante livello come quello illustrato acquista ancora più solidità se il movimento viene suggellato con un pull back il quale ribadisce la volontà degli operatori di non volere tornare nuovamente sotto il supporto. Questo si desume da una accelerazione dei volumi in occasione del rimbalzo sul supporto. Ovviamente questo movimento rafforza il quadro rialzista ma non ci mette al riparo da eventuale rottura del livello di supporto, come si sa nel trading è tutta una questione di probabilità desunte dalla osservazione di dati oggettivi (volumi, open interest, …) e psicologia che rendono uno scenario più probabile rispetto ad altri.
Anche sul time frame settimanale il quadro è coerente con una ripresa delle quotazioni, infatti si osserva la violazione della trendline discendente disegnata dai massimi di febbraio con quello che sembra essere un movimento ancora di pull back sulla stessa resistenza dinamica e statica di area 15.600.
Sul grafico giornaliero il quadro si conferma ancora rialzista con una sequenza di massimi e minimi crescenti.
In conclusione, non bisogna sottovalutare la nuova capacità di autodeterminazione del governo cinese che come un treno in corsa è lanciato nel sorpasso ormai agli USA sul piano del PIL prodotto e della leadership in campo tecnologico. Il percorso non sarà lineare ma costellato da fasi di debolezza che quando si presentano vanno lucidamente interpretate nel contesto in cui si verificano decidendo se classificarle come sconto sul valore del paese ed in quel caso accumulare nuove posizioni.
Non è oggi pensabile non avere la Cina nei portafogli di investimento tenendo conto che la stessa classificazione come paese emergente col passare del tempo le andrà sempre più stretta. Già oggi il peso nell’indice MSCI emerging markets non rispecchia in pieno il ruolo che il paese ha nell’economia globale e questo è un altro punto a favore immaginando che il gap sia destinato a contrarsi nel prossimo futuro.
La Cina rimane in definitiva un tema divisivo sul piano dell’opinione pubblica. E’ facile che polarizzi i giudizi sui lati estremi della scala piuttosto che spalmarsi omogeneamente finendo per creare due roccaforti dove da una parte troviamo coloro che rimproverano al paese la condotta non sempre lineare ed accettabile in base al metro di giudizio dei paesi più maturi e democratici e che potrebbe essere sintetizzato con un’espressione di mia figlia la quale afferma che se i cinesi si fossero dati una calmata smettendo di mangiare pipistrelli vivi il mondo sarebbe un posto migliore per tutti (pandemia), cui si contrappongono coloro che vedono nel modello cinese un esempio di capacità, tenacia, lungimiranza e determinazione nel pensare, programmare e perseguire un futuro migliore e da protagonisti per se stessi
Possibile recupero fino alla resistenza evidenziataIl mercato cinese sembra stia in procinto di recuperare terreno , dopo un iniziale tentennamento gli interessi di investitori Istituzionali e corporations è decisamente rivolto verso posizioni LONG nonostante la loro posizione netta attuale sia SHORT ma in decisa riduzione.
Tutto ciò è visualizzabile dall'indicatore Miracle Viewer che ha come obiettivo principale quello di estrarre gli interessi short / long dei vari attori che fanno il prezzo.
Questa idea è basata sul segnale generato dall' advisor algoritmico MarketMiracle di cui potrai trovare il link scorrendo scorrendo in basso di seguito a questa pagina.
L'indicatore che vedi nel grafico è Miracle Viewer troverai una spiegazione dettagliata del suo funzionamento sul manuale dell'advisor
Testa e spalle - mercato cineseCon i mercati dei paesi sviluppati che realizzano nuovi massimi, uno dei doveri dell’investitore e dell’analista tecnico, oltre a provare ad individuare i trend dominanti, è quello di andare a trovare settori o mercati che possono rappresentare un’opportunità nel futuro.
Da diverso tempo, malgrado le difficoltà strutturali note ai più, considero il mercato cinese in una fase favorevole all’accumulazione graduale di posizioni.
I dati macro ci raccontano di una situazione difficoltosa, riduzione del prodotto interno lordo in Q3 al 4,9%, inferiore rispetto alle aspettative ed al Q2 in cui era pari al 7,9%, inflazione costante, tasso d’interesse di riferimento al 3,85% (uno dei tassi più bassi per la storia economica Cinese), pericolo di bolla immobiliare.
Analizzando l’ETF “XTRACKERS MSCI CHINA”, fondo passivo che offre un’esposizione ad aziende cinesi di grande e media capitalizzazione (con circa 741 partecipazioni) possiamo notare il completamento di un pattern “testa e spalle”, tipica figura d’inversione, che porta ad un ritracciamento di circa il 30% rispetto ai massimi precedenti.
Da luglio 2021, notiamo come i prezzi sembrano voler consolidare in un range ben definito. E’ durante questi consolidamenti che si gettano le basi per la continuazione del trend in corso o per una graduale inversione.
In ottica di diversificazione di portafoglio e volendo evitare l’investimento in singole aziende cinesi, sto cominciando ad espormi per il tramite di questo ETF settoriale.
Sia chiaro, non è mia usanza mediare su titoli in perdita, tuttavia si tratta di uno strumento molto diversificato (oltre 700 partecipazioni) relativo ad uno dei mercati e delle nazioni più influenti al mondo e sul quale costruisco una precisa strategia di ingressi, con una quota percentuale del mio capitale che in massima esposizione non sarà superiore al 7,5% e con orizzonte temporale ampio.
Lo shop online per i client Vip asiatici Avevo acquistato tempo fa questo titolo ma non mi ero reso conto del business da loro operato.
Di fatto vendono prodotti occidentali di alta moda online in forma "club" un po come privalia buyvip o vente privee per noi italiani.
I prodotti sono davvero di marce eccellenti e non possono che far gola alla clientela cinese più attenta alla qualità.
Il prezzo del titolo è al momento assolutamente a sconto, tipranks lo colloca a 16 usd, SimplyWst a 51 usd
Analizzando il chart e il profiler dei volumi direi che potremmo tranquillamente posizionarci a metà fra i due ovvero in corrispondenza del maggior volume sul grafico daily.
L'advisor Market Miracle Advisor è d'accordo sul momento di ingresso tanto che sta fornendo da giorni segnali di ingresso sul titolo,
ora che lo vedo a ridosso della trendline che ha sostenuto i prezzi, vedendo che piano piano la situazione in cina sta lentamente migliorando mi sono deciso di mediare il prezzo di ingresso sul titolo.
L'attuale fase 1,3 indica che la situazione è ancora potenzialmente a rischio discesa, non c'è una conferma della tendenza alla riduzione degli short da parte degli istituzionali ma voglio vedere il bicchiere mezzo pieno e cercare di prendere il miglior prezzo sul titolo.
Questa idea è basata sul segnale generato dall'advisor MarketMiracle di cui potrai trovare il link scorrendo scorrendo in basso di seguito a questa pagina.
Chiedi invece se vuoi saperne di più sulla fase di mercato e come fare per individuare i migliori titoli da tradare.