NATURAL GAS (NG) - Ancora deboleIl NATURAL GAS (NG) dopo aver raggiunto un picco massimo a fine Agosto 2022 ha avviato una fase ribassista che ha portato a metà Ottobre alla rottura al ribasso di una trend line dinamica che fungeva nel passato da importante supporto.
Questa trend line di supporto è diventata, a seguito del break out al ribasso, resistenza avvertita recentemente diverse volte durante le fasi di ritracciamento. L'ultimo tocco della trend line è avvenuto a fine Novembre per poi tornare il mercato fortemente al ribasso
Gli ultimi giorni sono stati di ritracciamento avvicinandosi ad un'area statica di offerta/resistenza (rettangolo rosso in figura) che potrebbe riportare i prezzi al ribasso sino al raggiungimento di un'area più bassa di domanda/supporto (rettangolo verde in figura)
Anche la stagionalità supporta l'idea di una continuazione al ribasso per qualche altra settimana.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Analisi completa sul nostro canale youtube.
Buon trading!
Materie prime
Azioni in calo in attesa della Bank of Canada IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 07.12.2022
-CONTESTO
Giornata di ribassi quella di ieri per il mercato equity, che ha trovato il break out ribassista di diversi asset, mettendo ancora una volta l’accento sulla fragilità rialzista dei mercati e di quanto possa trovare vero fondamento il rally di Natale in un contesto di recessione globale.
Non sembrano essere state sufficienti le buone notizie che vengono dalla Cina a sostenere i mercati europei ed americani, mentre il mondo asiatico ha festeggiato l’implementazione di politiche meno restrittive per la gestione ed il contenimento dei casi Covid.
Sebbene la prospettiva di una ripartenza produttiva del mondo asiatico possa essere un ottimo propellente rialzista per i mercati, questa volta non sembra essere stato sufficiente, come non è risultato sufficiente puntare su una rotazione settoriale che fino ad oggi aveva premiato gli investitori che avevano scelto asset industriali piuttosto che il comparto tech, maggiormente penalizzato in questo 2022.
Questa volta i ribassi sembrano generalizzati, e ad acuirne i movimenti non poteva mancare la forza del dollaro, che sembra prezzare un colpo di coda rialzista in vista dell’intervento della FED della prossima settimana.
Ancora le banche centrali a dettare i ritmi dei mercati, e se ieri è stato il turno della RBA, oggi sarà il turno della BOC, chiamata ad un rialzo tassi di ulteriori 50 BP, almeno queste le attese degli analisti, il che porterebbe il tasso definitivo oltre il 4% al 4.25%, superando seppur temporaneamente il dollaro americano.
Al momento non sembra essere sufficiente l’aspettativa di una BOC aggressiva per generare impulsi rialzisti su un dollaro canadese alla deriva, colpito duramente dalla caduta dei prezzi del wti, da sempre asset strettamente correlati tra loro.
-FOREX
Il mondo valutario non trova dunque direzionalità spinte sul dollaro americano, che resta in un respiro di breve termine rialzista , in attesa che la FED esponga i suoi piani per il prossimo 2023. Il sentiment che accompagna il dollar è al momento al 52% short, segno di profonda indecisione.
Una fase di congestione che colpisce anche l’euro e la sterlina, reciprocamente con un sentiment del 57% short e del 60% short, percentuali che lasciano aperte tutte le possibilità.
Restano piu spinte le percentuali sui basket Australia e nuova Zelanda, che insieme al dollaro canadese, portano il comparto delle commodities currencies ad un maggiore interesse.
Il basket australia vede un 73% di retail long, mentre il cambio principe audusd vede un 63% di retail long, segno di una certa debolezza che avvolge questo asset, che non ha trovato nelle decisioni della RBA un supporto necessario a vederne ripartenza rialzista. Ancora pesanti le prospettive inflazionistiche a fronte di politiche troppo poco aggressive.
Migliore la situazione per il dollaro neozelandese che vede i retail al 93% short, in pieno mean reverti su un asset che al momento gode del miglior tasso di interesse e che genera quindi i migliori curry trades del momento.
Anche il cambio principe nzdusd vede un 71% di retail short, ma i veri eccessi si denotano su nzdcad con un 97% short e nzdjpy con un 79% short. Tuttavia, nzdjpy paga un premio di swap interessantissimo collocandolo come naturale curry trades, contro il quale meglio non opporsi.
Anche il dollaro canadese in vista della BOC presenta diverse occasioni, generate da un profondo ribasso che sembra essere in contro tendenza con l’aspettativa di tassi di interesse oltre il 4%.
La debolezza del dollaro canadese ha portato i retail ad un 86% long sul basket mentre sul cambio principe usdcad assistiamo ad un 85% short, segno di potenziali nuovi allunghi rialzisti, tuttavia molto pericoli.
Interessanti eccessi per il dollaro canadese anche sui cross come cadchf con un 97% di retail long o aud cad con un 80% short di retail, tutti asset degni di essere monitorati per coglierne occasioni di mean reverting.
-EQUITY
Il comparto equity come accennato vede ribassi diffuci, con il dax che rompe a ribasso il supporto chiave a 14330 pnt e apre di fatto la strada ai 14150 pnt prima e 14000 pnt poi.
Anche il nasdaq vive una giornata di profondi ribassi, con l’approdo a 11530 pnt, oltre i quali si aprono strade ribassiste fino ai 10800 pnt e poi ai minimi di periodo.
Anche l’sp non è da meno e si guarda al break out della trend line che congiunge gli ultimi minimi trimestrali che passa ora a 3950 pnt, livelli oltre i quali potremmo assistere ad affondi fino 3800 pnt.
-COMMODITIES
Per il mondo commodities si aprono le strade ribassiste del WTI che oltre i livelli di 74$ al barile potrebbe estendere i ribassi fino 66$ sempre che l’opec+ non intervenga in qualche modo.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Attendiamo per oggi l’intervento della BOC alle ore 16.00 che sarà market mover per la giornata odierna
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Petrolio WTI: atteso un nuovo test dei 75 dollari?Nel giorno dell’inizio dell’embargo europeo e del price cap al petrolio russo il mercato petrolifero è stato caratterizzato da una seduta particolarmente volatile.
Il future sul greggio WTI era arrivato a guadagnare quasi il 3% ieri prima del crollo avvenuto nel pomeriggio, che ha invertito la rotta e spinto le quotazioni al di sotto dei 77 dollari al barile; la seduta si è poi chiusa a 77.4, mostrando un calo di oltre il 4%.
il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov ha affermato che Mosca sta già preparando la contro mossa, perché non accetterà il tetto dei 60 dollari al barile.
Ad alimentare l’inversione ribassista di ieri hanno inoltre contribuito i timori diffusi a Wall Street per un inasprimento della politica monetaria della Fed, visto l’ottimo stato di forma dell’economia Usa (gli ordini alle imprese di ottobre sono saliti dell’1%).
Nella precedente analisi sul petrolio (se non la trovate qui potete leggerla sul sito di tradingfacile.eu) avevo sottolineato come la dinamica tecnica non fosse cambiata rispetto alla precedente ottava e che quindi il retest degli 82 dollari avrebbe fornito occasione per riposizionarsi nuovamente in short limit, con stop a 85 dollari, primo target a 79 ed in estensione 77.50 dollari.
Dal grafico si può facilmente osservare come proprio in area 82 dollari il mercato abbia trovato difficoltà sul termine della scorsa ottava e che proprio da tale livello è partita la correzione che ha centrato in pieno i target proposti.
È probabile ora che la debolezza attuale si protragga fino a 75 dollari, dove è presente un supporto chiave che nel recente passato ha fornito sempre occasione di rimbalzo; a 74.50 è inoltre presente anche un supporto dinamico fornito dalla trendline ribassista che congiunge diversi swing di minimo fatti dal mercato negli ultimi 2 mesi.
In caso di eventuale breakout al ribasso di quota 74 dollari (confermato in chiusura di sessione) attendiamoci un’estensione delle vendite in prima battuta fino a 72.5 e successivamente a 68 dollari.
A meno che di assistere ad un recupero degli 82.50 dollari al barile, che supporterebbe poi un ulteriore allungo fino a 87 dollari, la dinamica operativa resta immutata e le eventuali salite costituiscono occasione per vendere il mercato; segnalo a tal proposito l’area compresa tra 79.20 e 80 dollari come livelli dove operare in short limit, con sto a 82.50 e primo target il retest dei 77.50 dollari.
Natural gas, il crollo non è finitoClicca su “SEGUI” in alto per ricevere una notifica ogni volta che pubblico un nuovo articolo
Future Ue e Usa stabili guidati dal clima sereno dei mercati cinesi dove il varo di nuove misure di sostegno in Cina e altri provvedimenti riguardanti la gestione della pandemia potrebbero essere annunciati a breve.
Questa settimana vedrà le giornante più calde in giovedì 8 e venerdì 9 dicembre con il discorso del presidente della BCE, e con l’indice dei prezzi di produzione annuale degli Usa, molto importante per confermare il calo in atto della inflazione.
Il commento di Antonio Ferlito sui titoli e strumenti caldi:
Future Nasdaq 100, Future S&P 500, DAX, FTSE MIB, Ibex 35:
Il Rimbalzo ha quasi esaurito la sua forza con il rally di natale anticipato di un paio di settimane dai mercati.
Nel breve periodo sono ottimista, il calo maggiore del previsto della inflazione in Europa e Usa darà ancora spinta ai mercati grazie a l’allentamento delle politiche restrittive delle banche centrali.
Abbiamo visto la settimana scorsa che spinta può dare ai mercati ogni indicazione di allentamento della politica restrittiva e abbiamo sfruttato a dovere la situazione con una ottima operazione Acquista sull’indice NASDAQ in prossimità dei minimi di mercati, posizione tutt’ora aperta.
Dal 2023 le cose cambieranno, e ti consiglio di non perderti i prossimi articoli per essere sempre aggiornato.
Gas naturale:
Il Gas naturale come previsto è in caduta libera.
Il rimbalzo dovuto al freddo intenso presente in Usa che ha portato a un livello Alto la domanda da riscaldamento e subito svanito con anzi temperature previste più alte della media stagionale previste questo mese.
Nel lungo periodo la situazione è interessante.
L’Europa avrà bisogno di ancora più Gnl per sostituire i volumi russi la prossima estate, quando il continente ricaricherà lo stoccaggio, mentre la domanda cinese si riprenderà dai blocchi e compenserà le minori importazioni da altri acquirenti asiatici.
Nel breve periodo la situazione è negativa.
Ci sono grossi dubbi in merito alla riapertura degli impianti di esportazione, da tempo ormai off line e che stanno creando un eccesso di offerta interno molto negativo per i prezzi.
Valuterò un ingresso sul gas solo in area 4.50, prezzi che mi aspetto già a dicembre.
Petrolio:
Battuta d’arresto per il Petrolio.
Il price cap sebbene poco penalizzante per la Russia, potrebbe portare a un incremento della domanda per il petrolio americano, molto positivo per i prezzi.
Inoltre la domanda cinese di petrolio frenata dal Covid ripartirà nel 2023 e L’Opec è pronta a intervenire con un taglio alla produzione per sostenere i prezzi nel caso di un nuovo crollo dei prezzi.
Rimango comunque positivo nel lungo termine con un target di 90 $ e sono pronto a rientrare dopo aver chiuso un ottima operazione acquista in profitto.
Intesa Sanpaolo:
Le prospettive dell’Eurozona si sono deteriorate e ci sono le incognite legate a una possibile recessione e all’energia, che potrebbero portare a impatti negativi sugli attivi delle banche.
Nel 2023 quindi investire in un bancario non avrebbe senso, in quanto i prezzi attuali del settore rispecchiano pienamente il valore, con l’assenza di un premio commerciale quindi.
Il titolo Intesa secondo il mio modello vale 2.10, con un declassamento di 0.40 rispetto al prezzo precedente di 2.50.
C’è un ottima redditività derivante da margini netti elevati per il titolo, ma non c’è potenziale.
Juventus:
Si aggrava la situazione per il titolo, con un potenziale falso il bilancio che potrebbe portare a un multa vicina ai 50 milioni di euro, e nel più grave delle ipotesi la retrocessione del club.
Si è aggiunta nelle ultime ore anche l’ipotesi di aggiotaggio che aggrava ancora di più la situazione.
Il danno d'immagine è gravissimo e si rischiano class action degli investitori.
Nella mia precedente valutazione d'inizio 2022 davo un valore secondo il mio modello di 0.30, con aspetti più critici l’assenza di redditività, il debito alto e le prospettive negative in termine di fatturato.
Aggiorno il valore equo del titolo a 0.15 con un pesante declassamento del 50% alla luce del danno d'immagine e delle possibili sanzioni che molto probabilmente porteranno a un aumento di capitale per il proseguimento della gestione.
Mi aspetto a breve un commissariamento, e purtroppo per gli investitori non è da escludere l’ipotesi delisting, o nella più grave della ipotesi il fallimento.
Per opinioni e richieste più approfondite puoi mettere un like e commentare sotto l'articolo.
Brent - recupero favorito da price cap e CinaI prezzi del petrolio in rialzo dalla chiusura di venerdì, da 81$ a 88$, dopo che i Paesi Opec+ hanno concordato di mantenere invariata la produzione in considerazione dell'embargo dell'Unione europea e del price cap del G7 sul greggio russo. Recupero favorito anche dall'allentamento delle misure Covid in Cina del fine settimana.
10 GIORNI CON LE BANCHE CENTRALIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 05.12.2022
-CONTESTO
Entriamo di fatto negli ultimi 10 giorni veri di contrattazione sui mercati per questo 2022, si guungerà al 15 dicembre con l’appuntamento con BCE e BOE per poi lasciarci alla pausa natalizia, almeno per il calendario macroeconomico, pertanto i prossimo 10 giorni vedranno delinearsi le linee guida che potrebbero essere carattere dei mercati sul finire di questo 2022.
Avremo in ordine cronologico , questa settimana la RBA ed i tassi australiani, poi mercoledi la BOC, per poi focalizzarci la prossima settimana su FED , BCE e BOE… 10 giorni ad alto ritmo per gli operatori.
In attesa di questi eventi, i mercati continuano il loro mood di debolezza di dollari USA, dopo che anche i dati sul lavoro pubblicati venerdi sono stati messi in forte dubbio, date le discrepanze con le indagini sulle famiglie americane. A quanto pare il mondo del lavoro americano non è poi cosi robusto come vuol sembrare, sebbene ci siano una buona quantità di posti di lavoro, molti americani sono costretti a fare più di un attività lavorativa, non creando pertanto la ricchezza diffusa che invece emerge dal dato sui NFP. Una persona che lavora per tre, sebbene ci siano 3 posti di lavoro, resta pur sempre un solo lavoratore, pertanto la prospettiva pessimistica di un’economia in difficoltà sembra trovare adeguate fondamenta sulle quali basare le prospettive di recessione e quindi di debolezza del dollaro americano.
-FOREX
Il mondo valutario , al netto di fisiologici respiri, continua ad avere debolezza di dollari usa, con un 72% di retail in mean reverting long sul basket dollaro, il che porta splendore alle altre majors, con un 72% short sull’euro eun 68% short sulla sterlina. Prosegue anche la forza sdel franco svizzero che trova nel basket un sentiment del 76% corti, portando cosi usdchf ad un 88% di sentiment long, mantenendo cosi la strada aperta ad ulteriori ribassi.
Debole anche il dollaro canadese, che vede sul basket un 83% di retail long, un sentiment equilibrato nella debolezza con il dollaro americano, portando di fatto usdcad ad un 62% long,ma che vede maggiori squilibri sui cross come cadchf con un 97% long, o nzdcad con un 97% short.
Si conclude il mondo forex con la forza del dollaro neozelandese, che vede sul basket un 95% di retail short, e sul cambio principale nzdusd un 81% short, segnale ancora di forza, ma che non è lontano da interessanti eccessi , maturi per la ricerca di mean reverting.
-EQUITY
Il mondo equity ancora alle prese con il rally di natale, spera in banche centrali più accomodanti che possono in qualche modo aprire la strada ad un 2023 più dovish, ma se la recessione mondiale dovesse colpire più duramente del previusto, il risveglio potrebbe essere doloroso per i tori.
Il mondo equity europeo al momento ancora prediletto con il dax sotto le resistenze di 14600 pnt ma sopra i punti chiave di 14330 pnt
Il mondo america penalizza ancora il comparto tecnologico con il nasdaq sotto le resistenze di 12140 pnt con un -0.40% in premarket, debole anche l’SP in pre market sotto le resistenze di 4100 pnt pronto per potenziali allunghi ribassisti fino a 4050.
Restano tonici gli industriali con il DJ a 34429 pnt non lontano dal voler rompere a rialzo le resistenze.
-COMMODITIES
Attenzione al mondo dei metalli, con il gold e il silver in grande spolvero rialzista, non possiamo non monitorare il gold alle prese con le resistenze di 1807$ e il silver con i 24 $, mentre resta pesantissimo il nGAS con un’apertura in gap down sotto i 6$... il mondo energy ancora altamente volatile richiede la massima prudenza.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
LA CALMA PRIMA DELLA TEMPESTAANALISI COT REPORT del 04.12.2022
-CONTESTO
Regolare questa settimana la pubblicazione dei dati COT, che avevano invece visto ritardo la scorsa settimana con una pubblicazione di lunedì da parte della CFTC; pertanto, non ci ha permesso la consueta analisi settimanale sul posizionamento dei large specualtors sui futures quotati al CME di Chicago.
Questa settimana dando un rapido sguardo ai dati , ci sembra chiara la fase di attesa nella quale si stanno muovendo le mani forti che non mostrano particolari open interest su nessuno specifico asset, lasciando cosi invariate le tendenze delle precedenti settimane.
Il delta che si può comodamente notare in tabella generale rappresenta la variazione netta delle posizioni aperte tra una settimana e quella successiva, e si denota special modo per il mondo valutario uno scarso interesse su quasi tutti gli asset che faticano a vedere incrementi o decrementi oltre i 1000 contratti.
Parimenti il mondo equity sembra non volersi sbilanciare in particolari direzionalità e possiamo ben condividere l’atteggiamento prudenziale in vista degli appuntamenti con le banche centrali che si svilupperanno tra il 14 ed il 15 dicembre, appuntamenti che rappresenteranno probabilmente la fine dell’anno di negoziazioni.
Ricordiamo che il giorno 14 avremo appuntamento con la FED, attesa ad un rialzo tassi di 50Bp, ma le nubi di incertezze non sono poche da diradare, dati contrastanti dal fronte macroeconomico hanno segnato la fine dei rialzi dl dollaro, e dichiarazioni fin troppo ottimiste di Powell hanno rianimato le speranze per toni più morbidi, ma tutto è ancora da vedere, con un 2023 alle porte non certo facile per il mondo occidentale.
Crisi e possibili recessioni, sembrano essere i mood di base del 2023, e su questo sia la BOE che la BCE non potranno astenersi dal dire la loro il giorno 15, prima a parlare la BOE, che deve lottare ancora con un’inflazione sui massimi degli ultimi 40 anni, ed una crisi che potrebbe essere più lunga del previsto, mentre la BCE dovrà esser miglior equilibrista, tra la lotta all’inflazione e le difficoltà di finanziamento di molti paesi del blocco che mirano a combattere il caro energia.
Ma procediamo con ordine:
-FOREX:
il mondo valutario non trova particole interesse da parte dei big plaiers questa settimana, che lasciano di fatto invariate le loro posizioni dollari ed euro, che erano i principali market mover di questo periodo, mentre sembrano intenzionati ancora a mantenere posizioni corte sullo yen giapponese e sul dollaro canadese.
Lo yen, al netto di respiri più profondi dopo i minimi toccati in questo 2022, non trova ancora sostegno in politiche monetarie meno accomodanti e la BOJ ha più volte dichiarato di trovare l’attuale linea più che idonea al contesto economico del paese, pertanto ci sarà da attendere per vere e proprie inversioni di rotta.
Come sempre il focus per il mondo valutario rimarranno le banche centrali a partire dalla FED del 14 , dove molti operatori sperano in toni più accomodanti da parte della FED per un’apertura al 2023 in linea con un soft landing.
EURUSD
Nessuna particolare variazione nel sentiment delle mani forti che restano a 122 247 contratti netti lunghi, in attesa che si esprimano sia la BCE che la FED, per dare le linee di un nuovo equilibrio. Al momento il sentiment sembra spingere verso un riequilibrio tra i due asset, con un dollaro che lascia il suo carattere di asset rifugio per dare spazio ad un ‘euro più appetibile, con la BCE pronta ad alzare i tassi di 75BP.
Dal punto di vista tecnico l’euro è in piena forza, con un chiaro trend rialzista che trova conferma nel break out delle ultime resistenze a 1.05 figura, per proiettarsi ora a 1.0625 prima e 1.08 figura poi
GBPUSD
Attese anche per la BOE che la prossima settimana sarà chiamata ad un’ulteriore rialzo tassi, che insieme alle politiche fiscali del nuovo governo getta le basi per un periodo di difficoltà per il Regno Unito.
Le mani forti restano ancora impostate al ribasso, con 36564 contratti netti corti, e sebbene il quadro tecnico mostri anche qui un ottimo tono rialzista di gbpusd, dobbiamo sottolineare che è una tendenza dettata principalmente dal dollaro americano. Le aree di resistenza da monitorare pertanto restano 1.23 figura e 1.26 che sembrano ora possibili approdi in caso di un dollaro ancora debole.
YEN
Ancora forte scetticismo per lo yen giapponese, che trova le mani forti in posizione ribassista con 67394 contratti, in linea con l’idea di uno yen non acora da considerarsi asset sul quale puntare a rialzo se non per brevi respiri.
Il quadro tecnico di usdjpy , viene profondamente caratterizzato dalla debolezza del dollaro americano, che permette a questo asset di invertire una tendenza fortissima in questo 2022, portandosi ora alle porte dei supporti a 131.50.
Dobbiamo osservare che se gli attuali ribassi sono per lo più dettati dalla debolezza del biglietto verde, allora il potenziale ribasso in caso di forza di yen potrebbe essere ancora maggiore, rendendo questo scenario senza dubbio uno dei più interessanti per il 2023.
AUDUSD
Per quanto il mondo oceanico sembri godere ora di un certo interesse da aprte del mondo dei non commercials, dobbiamo notare la forte decorrelazione tra il dollaro australaino e il dollaro neo zelandese, che senza dobbio viene caratterizaato dalle scelte delle banche centrrali.
Infatti mentre la RBNZ ha portato i tassi oltre il 4% la RBA sembra rimanere un passo indietro, con una certa incertezza sulle mosse future, il che penalizza non poco la divisa di appartenenza. Le posizioni dei big plaiers restano con 44630 contratti corti e il quadro tecnico per quanto rialzista, rimane ancora stto le resistenze chiave a 0.68 e 0.70 poi.
NZDUSD
Per quanto descritto sopra, la RBNZ ha dato grande spendore a questo asset valutario che rappresenta ora la valuta a miglio tasso, pertanto le mani forti restano long con 24892 contratti long.
Il quadro tecnico prosegue la sua corsa rialzista verso 0.6450 prima e 0.68 poi.
USDINDEX
Stabile ancora la posizione netta lunga sul dollaro americano, sebbene abbia visto profonde prese di profitto su questo asset. Tutto lascia pensare ad un’inversione della tendenza rialzista, ma non dimentichiamo che il dollaro paga ora un ricco 4% e punta ad un tasso ultimo del 5% il che renderà il biglietto verde un osso duro da abbattere nell’immediato futuro, fino a che anche le altre banche non adegueranno i tassi di interesse e renderanno più appetibili le loro divise.
Il quadro tenico mostra un entto trend ribassista, con il break out di tutti i supporti , puntano dritto a 103.75 prima e 101.25 poi, ma tutto sarà anche deciso da Powell il giorno 14 Dicembre.
-EQUITY:
il mondo azionario resta combattuto tra la speranza di un poderoso rally natalizio a rialzo, che viene alimentato dalla possibilità di una FED più dovish già nelle prossime riunioni, e la paura di una recessione che non pare essere scongiurata fino a che i dati macroeconomici continueranno a mostrare un’economia forte che non risponde ai colpi della banca centrale.
S&p
Restano ancora short il posizionamento dei big plaiers sull’SP con 204176 contratti, mostrando tuttavia un bilanciamento con il nasdaq ( long a 9755 cntt) ma in linea con i restanti indici.
Il quadro tecnico è senza dubbio rialzista di breve , dopo la tenuta dei supporti a 3580 pnt e l’assalto a 4100, area di resistenza dinamica, dove passa la trend line resistiva che congiunge i massimi dal dicembre 2021. Una rottura di detti livelli aprirebbe le porte a 4173 pnt prima e 4330 poi, mentre una tenuta delle resistenze potrebbe riportare al test di 3950 pnt … tutto nelle mani di POwell
COMMODITIES
Per il mondo commodities restano interessanti i metalli come il gold e il silver, in grande spolvero rialzista, data la debolezza del biglietto verde e la caduta dei rendimenti obbligazionari di medio lunga scadenza.
Il gold trova le mani forti ancora long di 110 003 contratti, ma si deve considerare un asset da sempre in portafoglio alle mani forti, seguiremo con attenzione l’eventuale incremento delle posizioni attuali. Il quadro tecnico senza dubbio rialzista vede ora il test di 1807 $ resistenza chiave che apre le porte a 1850$
Anche il silver non è da meno , e se si considera un posizionamento netto lungo con 17483 contratti, sembra ancora piu interessante seguirne le dinamiche.
Il quadro tecnico mostra ancora spinte rialziste con approdi potenziali a 24$ prima e 26.50$ poi, ma anche qui il vero ritmo sarà dettato dal dollaro usa.
Rimarremo quindi attenti alle dinamiche che si svilupperanno con le banche centrali e che concluderanno questo 2022
buon trading
Salvatore Bilotta
L'oro sta puntando alla resistenza a 1857$L’oro ha preso il primo obiettivo che avevamo indicato nell’analisi del 12 Novembre, L'oro è ripartito, obiettivo 1800$ . Purtroppo l’aspettavo più in basso, per cui questo rimbalzo me lo sto perdendo.
Tuttavia dopo la presa del primo obiettivo adesso sta puntando alla resistenza verso 1830 - 1857$ , non è da escludere anche una puntata verso i 1878$. Solo chiusure weekly sopra i 1858$ potrebbero dare ancora forza per la continuazione del rimbalzo.
In coso di ritraccimento all’arrivo verso i 1850$ potrei valutare successivi ingressi verso i supporti a 1720$, ma questo scenario non ha tempi brevi, anche se i livelli migliori sarebbero ancora più sotto verso 1620-40$.
I NFP CONFERMERANNO IL RALLY DELLE BORSE?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 02.12.2022
-CONTESTO
Primo venerdi del mese ed immancabile l’appuntamento con il mercato del lavoro USA, attesa come sempre in questo 2022 a dati peggiorativi, nella speranza che gli entusiasmi che Powell ha dato ai mercati non vengano brutalmente spenti.
Nelle ultime dichiarazioni Powell ha chiaramente mostrato stupore nel rapido calo dell’inflazione USA, il che ha aperto le porte ad un rallentamento da parte della FED già nella riunione prossima di Dicembre, ma la sentenza ultima potrebbe essere data dai dati di oggi sul mondo del lavoro americano, che se dovessero mostrare incremento della disoccupazione potrebbero portare a nuovi entusiasmi per una FED accomodante, mentre la fredda delusione di una disoccupazione ancora ai minimi avrebbe l’effetto di acqua sul fuoco, mettendo in dubbio le parole di Powell su quanto sia possibile un soft landing per l’economia americana.
In tutto questo si continua a discutere in Europa sul tetto al prezzo del petrolio russo, che sembra ora aver trovato un punto di approdo sui 60$ al barile, che rimarrebbe comunque un prezzo superiore a quello attuale, il che pone ancora una volta divergenze nelle opinioni dei paesi del blocco europeo.
-FOREX
Il mondo valutario continua a trovare ribassi del dollaro Usa che perde sempre più la fiducia degli investitori che trovano ora piùconveniente credere in un riequilibrio delle divise mondiali, anche guardando alla proiezione dei tassi di interesse, che vedono ora il dollaro non lontano dal culmine, mentre altre banche centrali hanno molto spazio di azione ancora, e se si considerano valute come il dollaro neozelandese che ha i tassi al 4.25% il delta tasso con il biglietto verde inizia a on essere cosi vantaggioso.
Alla luce di questo il sentiment sul dollaro americano da parte dei retail come sempre cercatori di mean reverting si porta al 70% long, dando cosi spazio a tutte le altre majors di mettere a segno importanti guadagni.
L’euro con un 64% di retail short prosegue al sua corsa rialzista, portando eurusd che vive un 72% di posizionamento short a 1.0525pronto per allunghi fino 1.0625
Ottima anche la forza della sterlina che porta il cable a 1.2325 con un 77% di iretail short pronti a balzare a 1.2660 area di successiva resistenza.
Respira anche lo yen giapponese che trova inversione nel sentiment del basket con un 57% short dopo un intero 2022 all’insegna dei ribassi e della caccia ai minimi da parte del mondo retail
Oggi usdjpy trova un 57% long di retail e la possibilità di nuovi allunghi ribassisti resta fino agli approdi ai primi supporti a 131.25
Indiscussa la forza delle oceaniche, special modo del dollaro neozelandese che resta la divisa a miglior tasso overnight tra le majors, e subito la sua forza trova vendite da parte del mondo retail che oggi si portano al 95% short sul basket e al 83% su nzdusd. Interessante l’eccesso su audnzd che vede un 99% di retail in posizione long a caccia dello storno del trend ribassista in atto, che trova ora i primi supporti a 1.0625-1.06 figura.
-EQUITY
Il mondo equity attualmente sui massini di periodo, dopo le parole di Powell , trova toniche le borse europee con il daxz a 14520 pnt, alle porte delle resistenze di 14720 pnt
Meno brillante invece il nasdaq in pre market alle porte di 12050 pnt , pronto a rialzi in caso di dati peggiorativi sul mondo del lavoro USA cosi come potrebbe tornare a testare i supporti a 11537 pnt in caso di una disoccupazione ferma ai minimi.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Occhi puntati sui NFP: attesi solo 200K nuovi posti di lavoro e una disoccupazione ferma al 3.7% con salari medi in calo, dato che risulterebbe comunque ottimo per un rientro dell’inflazione.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Petrolio torna a correreI prezzi del petrolio riprendono fiato dopo il crollo della scorsa ottava che ha portato le quotazioni del LCrude vicino al supporto in area $73. L’OPEC+ si riunirà il 5 dicembre e sembra abbastanza probabile che i membri decideranno per un taglio alla produzione per sostenere i prezzi.
I timori degli investitori sono in riferimento alla drastica diminuzione della domanda da parte della Cina. Nella riunione di Ottobre il gruppo aveva fatto ricorso a misure più drastiche decidendo di tagliare la produzione di immediatamente di 2 milioni di barili al giorno, nonostante le aspre critiche da parte degli Usa.
📈 PETROLIO, PER ORA CERCHIAMO UN SEGNALE SHORT!Dopo la fase di lateralità che ha contraddistinto il WTI tra ottobre e novembre, abbiamo assistito a metà mese al breakout del livello di supporto $82 e una continuazione discendente fino al successivo livello chiave in area $74. La tendenza, sia nel giornaliero che nel settimanale, è ribassista e mostra il prezzo muoversi all'interno di un grande canale discendente; in linea con questo scenario, l'ideale sarebbe cercare una correzione della quotazione fino al livello di resistenza sopra menzionato per valutare un nuovo setup di Price Action short, approfittando anche dell'arrivo della Ema21 dall'alto, ed entrare in una continuazione di questo trend con target anche in zona $65. Questo quadro deve essere ovviamente confermato dalla presenza di un chiaro segnale di trading perché laddove la quotazione, dopo aver raggiunto il livello $82, dovesse violare verso l'alto la zona chiave, e magari anche la parte superiore del canale discendente, in tal caso l'ottica operativa cambierebbe e passerei a cercare opportunità di trading in acquisto. Attendiamo che il prezzo ci mostri conferme in tal senso...
Buon trading
Maurizio
GOLD (XAU/USD) - Un altro spunto rialzistaIl GOLD (XAU/USD) dopo aver sentito un'area di supporto/domanda (rettangolo verde in figura) ed aver formato un doppio minimo in corrispondenza delle giornate del 28 Settembre e poi del 21 Ottobre ha reagito portandosi al rialzo.
Il rialzo dell'ultimo periodo è stato rafforzato dal break out di una trend line di resistenza che stava accompagnando il prezzo nel precedente trend ribassista. Questo break out è stato molto forte con candele verdi con ampia volatilità.
La settimana scorsa, dopo l'ultimo rialzo, ha avviato una fase di ritracciamento dimostrando nella parte finale della stessa la volontà di ripartire con la possibilità di raggiungere una potenziale area di offerta/resistenza più elevata (rettangolo rosso in figura) in corrispondenza della media istituzionale a 200 periodi (linea grigia in figura)
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Analisi completa sul nostro canale youtube.
Buon trading!
Crude Oil - Violazione doppio minimoDurante questi giorni di chiusura della borsa americana, l'unico setup che ho trovato è sul Crude Oil.
In particolare su time frame 30 minuti mercoledi 23 e giovedi 24 si è venuta a creare una figura di doppio minimo, anche se un po' forzata.
Ingresso long a 78,20.
Vediamo come evolve il trade.
Sul grafico di lungo il Crude Oil ha un persistente downtrend che ha creato in area 75 un importante punto pivot (se si guarda il grafico giornaliero noteremo un altro doppio minimo).
E' uno strumento adatto all'operatività trend following, pertanto resto in posizione aiutandomi con indicatori che tendono a seguire i movimenti dei prezzi.
BRENT Goldman Sachs taglia previsioni sul petrolio Goldman Sachs ha tagliato le sue previsioni sul petrolio Brent di $ 10
I prezzi del petrolio scendono quasi ai minimi di due mesi poiché le preoccupazioni per la Cina pesano sul sentiment degli investitori.
Il prezzo del petrolio continua a mostrare una volatilità superiore alla sua media storica.
Questo denota molta incertezza tra gli operatori ormai da diversi mesi si trovano a dover lottare contro molti fattori economici e geopolitici che hanno grosso impatto sul prezzo dell’oro nero. Intanto la banca d'affari Goldman Sachs ha tagliato la sua stima del petrolio di $ 10 per il quarto trimestre e ora prevede il Brent a $ 100 al barile.
Il FOMC TIRA IL FRENOIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 24.11.2022
-CONTESTO
Feste oggi per gli Stati Uniti, per il giorno del ringraziamento ed i mercati rallentano, dopo aver vissuto ieri diversi appuntamenti chiave con il calendario macroeconomico.
Primo appuntamento chiave sono stati i PMI, che ancora auna volta hanno mostrato un’economia globale in rallentamento e questa volta anche gli USA sembrano non essere stati da meno, sia per il settore servizi che manifatturiero i dati sono stati tutti rivisti in calo, segnale chiaro di una congiuntura macroeconomica in netto rallentamento.
Alle ore 20.00 abbiamo avuto i verbali del FOMC che hanno messo in evidenza la possibilità di tassi FED al 5% come obbiettivo valido per il raggiungimento del tasso di equilibrio, ovvero il giusto costo del denaro in grado di arginare la corsa dei prezzi, tuttavia il FOMC è stato chiaro nelle sue dichiarazioni, facendo notare che non è importante quanto in alto andranno i tassi, ma quanto a lungo rimarranno sui livelli di massimo!
Il tempo sembra ora essere la vera discriminante, e se per ora i mercati festeggiano la speranza di vedere rialzi più modesti da aprte della FED e credere quindi che il peggio è alle nostre spalle, il Fomc mette in guardia dalla possibilità ancora lontana di assistere a tagli dei tassi di interesse.
È dunque anche possibile che la FED si fermi al 5% come costo del denaro, ma è anche si vero che mantenere per un ampio lasso di tempo i tassi alti e attendere che l’economia reale risponda in maniera concreta e duratura con un rallentamento corposo al costo del denaro, potrebbe mettere alla luce maggiori possibilità di recessione profonda.
Al momento sembra non interessare ai mercati, che restano positivi per il comparto equity, mentre a farne le spese resta il dollaro americano, sul quale ora pesa una peggiore congiuntura macroeconomica, che detta il ritmo a continue spinte ribassiste del biglietto verde.
In questo contesto il dollaro perde terreno portando dollar index al test di 105.50 con il mondo retail che continua ora gli acquisti in mean reverting di un asset che sembra aver terminato la sua corsa rialzista durata quasi l’intero 2022 portandosi ora al 73% long sul basket dollari.
Respirano dunque le altre majors, in particolar modo euro e nuova Zelanda.
La moneta unica spinge ancora a rialzo puntando al test di 1.0475-1.05 con il mondo retail che ora si trova al 75% short invertendo una tendenza di acquisti che è durata tutto il 2022 ed ora con la nascita di una nuova direzionalità rialzista sembra non resistere alla tentazione di entrare a caccia di mean reverting
Fortissimo anche il dollaro neo zelandese, che rompe a rialzo le resistenze di 0.6200 figura, e che trova in un posizionamento corto al 76% del mondo retail la benzina necessaria a ripartire dai minimi di questo 2022 e un supporto macroeconomico importante nei tassi di interesse oltre il 4% dettati ieri dalla RBNZ, mantenere oggi posizioni long nzd paga interessanti swap contro le majors concorrenti.
Perde terreno il dollaro canadese, che in scia con le cadute del wti, sembra ora non avere motivazioni rialziste valide, trascinando ora con se un 81% di posizioni corte, sul basket, mentre usdcad si porta ad un 66% di retail long con i prezzi al test di 1.3325 rotto il quale non escludiamo possibili allunghi ribassisti fino le aree di 1.3225-30.
La giornata di ieri ha spinto ovviamente a ribasso i rendimenti obbligazionari, che vedono ora nelle scadenze più lontane oltre i 5 anni, una buona tendenza ribassista che potrebbe dettare quindi inversione costruttiva nei prezzi , grazie alle aspettative di una FED che non vada oltre il 5% e un’inflazione sotto controllo.
Il calo dei rendimenti e del dollaro americano ha dato ampio respiro al gold, che gode ora di terreno fertile per allunghi rialzisti più corposi, dopo il test delle aree di 1731$ può sperare in allunghi rialzisti fino 1789$
Seguiremo oggi i verbali della BCE, che ci guideranno alla chiusura di questa settimana corta sui mercati mondiali.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
-----------------------------------------------------------------
LE BANCHE CENTRALI NON POSSONO FERMARSIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 23.11.2022
Ancora rialzi tassi tra le decisioni delle banche centrali e questa volta è stato il turno della RBNZ, la banca centrale neozelandese, che sebbene fino ad oggi ha visto scelte meno hawkish di quelle che il mondo si aspettava con rialzi tassi da 25-50Bp, si è vista costretta questa volta ad un rialzo jumbo da 75Bp.
Nello statement che accompagna la decisione di politica monetaria, appare chiara la necessità di raffreddare l’economia, che rimane resiliente con una domanda aggregata molto forte, sebbene l’inflazione sia sui massimi degli ultimi 30 anni e le prospettive globali siano di forte decrescita, sembra non arrestare la fiducia dei consumatori, ancora forti di un mercato del lavoro tonico con la disoccupazione ai minimi.
Poco da indugiare quindi, si passa al rialzo tasso e si porta il costo del denaro oltre il 4% al 4.25% giustificando cosi il forte rialzo del dollaro neozelandese vissuto in questi ultimi mesi.
In una settimana scarna di appuntamento macro, in vista del giorno del ringraziamento americano, oggi sembra l’unica giornata di contrattazione degna di nota, con i dati dei pmi tedeschi , che seppur ancora sotto il 50% quindi in fase di recessione, mostrano un leggero miglioramento rispetto alle ultime rilevazioni, cosi come quelli del Regno Unito, che si assestano al 48.3 nel composito e al 46.2 nel manifatturiero e al 48.8 nei servizi.
Attesa per questa sera l’incontro con il FOMC per scoprire quali prospettive ci sono nel prossimo incontro della FED il 14 Dicembre, appuntamento che segnerà di fatto la fine dell’anno finanziario.
Il mondo valutario prosegue le sue dinamiche dollaro centriche, con un dollar index ancora alle prese con le resistenze di breve a 107.75 e sembra al momento aver perso il brio che lo ha guidato in questo 2022. La possibilità di posizionamenti corti in dollari sembra ora essere un aspetto da prediligere, sebbene l’appuntamento con FOMC e FED possano generare ulteriori spinte rialziste di breve, generando potenziali occasioni di trading.
Il mondo retail al momento al 65% long sul dollaro americano, trascina con se posizionamenti contrari anche sull’euro con un 66% short e sulla sterlina con un 62% short.
Sebbene i basket siano di poco sbilanciati, sembra piu interessante la dinamica sulle majors con eurusd che segna un 72% short di posizioni retail, il che apre ancora a possibili allunghi rialzisti della moneta unica fino 1.04 e 1.0425.
Interessante il posizionamento dei retail sul dollaro neozelandese, che dopo un mese di rialzi e un rialzo tassi da 75Bp visto stanotte, trova ancora un 92% di retail in posizione contrarian short a caccia dei messimi di periodo sul basket e un 67% shoprt sul cambio principale nzdusd.
Resta di fatto interessante monitorare continuazioni di trend rialziste per il dollaro neozelandese, che trova ora a suo vantaggio positici swap contro le altre majors, special modo contro lo yen giapponese che resta l’unica valuta ad avere tasso negativo.
Restano contrastati gli indici azionari mondiali, con l’euroa che ha corso molto di più ed un dax sui massimi di periodo a 14440 pnt, che offre a nostro avviso migliori opportunità di speculazione di breve, rispetto all’equity americana che resta invece meno tonica e più timorosa di una FED iper aggressiva, anche in operazioni di QT mirate al drenaggio di liquidità, a differenza della BCE ancora accomodante su questi temi.
Il nasdaq potrebbe trovare le sue prime resistenze a 12000 pnt e solo in caso di break out rialzosta portarsi fino ai 12200 pnt, cosi come l’S&P ora alle prese con i 4000 pnt pronto ad allungare a rialzo dino al test della trend line discendente che parte dai massimi di questo 2021-2022e che passa ora a 4080pnt.
Interessante per il comparto delle commodities il ngas che si porta a 7.25$ e sembra puntare a 8.0$ prima area di resistenza, per un asset che ha visto tanto interesse in questo 2022 e che potrebbe ancora riservare non poche sorprese.
buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta Trader
È ORA DI RUOTARE I PORTAFOGLI?
ANALISI COT REPORT del 20.11.2022
-CONTESTO
si giunge a grandi passi verso il termine del mese di novembre, e lo sguardo degli operatori si sposta sempre di più al 14 dicembre ultimo vero appuntamento dell’anno con la fed che potrebbe dare il ritmo ai mercati per il prossimo 2023.
I dati che ci giungono dai laboratori di statistica sembrano mostrare una congiuntura macroeconomica americana ancora robusta, sebbene la disoccupazione abbia fornito un primo dato in leggerissimo aumento passando dal 3.5% al 3.7% e anche l’inflazione sembra aver fatto capolino ad una potenziale inversione di tendenza con i prezzi in calo nell’ultimo mese anche nel dato core.
Tuttavia, resta sostenuta la domanda aggregata e la fiducia dei consumatori, che non accenna a rallentare, il che non alimenta la speranza di vedere un processo costante di riduzione dell’inflazione, ancor più incerto potrebbe essere il futuro se la FED dovesse fermare il suo percorso di inasprimento monetario.
Gli operatori sono divisi tra la speranza di un giro di boa nelle scelte della FED già da questo dicembre con rialzi tassi più modesti e aperture verso un 2023 meno aggressivo, ma dobbiamo constatare che al momento condizioni concrete per un’inversione netta di rotta sembrano non esserci, special modo se consideriamo che l’inflazione resta al 7.7% un valore ben lontano dall’area target del 2%, e se rimaniamo fedeli alle ultime dichiarazioni di Powell la FED dovrebbe rimanere con tassi sostenuti più a lungo di quanto si possa sperare.
Sebbene i mercati anticipino e si muovono già in un’ottica di futura ripartenza, e nostro dovere constatare che le politiche monetarie attuali se dovessero giungere ai loro obiettivi in tempi rapidi, potrebbe indicare una profonda fase recessiva per l’economia americana, e già oggi molte delle aziende big tech americane stanno correndo ai licenziamenti per ridurre i costi in previsioni di minor produzione, pertanto la strada sembra segnata!
Meno produzione mondiale, meno lavoro e meno redditi, per concludersi in una riduzione della spesa e un controllo dell’inflazione, ma tutto questo colpirà duramente famiglie e imprese, mostrando già diversi segnali anche nel mercato immobiliare, che deve già oggi fare i conti con tassi di interesse in aumento che non stimolano certo l’acquisto immobiliare.
In questo contesto i grandi operatori sembrano iniziare a scontare l’idea che il dollaro americano abbia oramai terminato il suo ciclo di grande forza , sostenuta da una mega congiuntura economica, e si lasci spazio ad altri asset che hanno pagato pesanti perdite per il 2022 e potrebbero pertanto essere interessanti occasioni per il prossimo 2023.
Procediamo con il consueto ordine per l’analisi del posizionamento dei big plaiers sui futures al cme di Chicago
-FOREX:
il mondo valutario da sempre ottimo termometro per il sentiment mondiale dei mercati finanziari, vede prese di profitto profonde sul dollaro americano, che ha dominato la scena per tutto il 2022, ed ora che si giunge alla fine di questo anno solare sembra opportuno prendere profitto e diversificare gli asset in portafoglio, con la rinascita dell’interesse verso valute come l’euro.
EURUSD
Incrementano le posizioni nette lunghe sulla moneta unica, con ben 112666 contratti long euro, rispetto ai precedenti 107599 contratti, mettendo in evidenza una spinta rialzista nell’open interest che dura da ben 9 settimane e che trova ora ampio riscontro nei prezzi di eurusd.
La spinta rialzista è ben visibile a tutti, e ora alle porte di 1.05 sembra essere necessario anche uno storno tecnico, che resta tuttavia opportunità per nuovi ingressi long potenzialmente sulle aree di 1.02 e 1.01 primi supporti tecnici da monitorare.
GBPUSD
Sebbene il sentiment resti ancora netto corto sulla sterlina, non possiamo non notare che l’interesse verso posizioni nette long sia in netto incremento da 4 settimane, portando la posizioni dei big player a -32834 contratti dalla massima esposizione netta corta di -51211 contratti vista al 21.10.2022.
Il quadro tecnico evidenzia anche in questo caso interessanti rialziste di gbpusd che dopo il break out di 1.1645 punta ora a 1.23 prima resistenza chiave, e sebbene la congiuntura macroeconomica del Regno Unito non sia certo la migliore sulla quale porre lo sguardo, dobbiamo considerare chele massicce prese di profitto sul dollaro stanno dando nuova linfa a tutte le altre majors, sterline comprese.
YEN
Riparte l’interesse anche per lo yen giapponese, dove i big players riducono ancora grandemente le posizioni nette short andando a -65842 contratti dai -102618 visti a metà ottobre.
Sebbene il posizionamento resti ancora pesantemente corto e la BOJ non abbia ancora dato il via ad un’inversione della politica monetaria, sembra ora per i big players essere di maggiore importanza un ribilanciamento dei portafogli a discapito del dollaro usa.
Il quadro tecnico di usdjpy inizia a vacillare nella sua tendenza rialzista, con un affondo importante sotto i supporti di 145.25 per approdare ora a 140.30 primo supporto di breve periodo, che potrebbe essere preludio dopo ritest di 145.25 a nuovi allunghi ribassisti.
AUDUSD
Non da meno le posizioni sul dollaro australiano che passano da -46683 a -44749 mostrando un interesse netto di 1934 contratti, segnale anche in questo caso di apertura dei portafogli verso nuovi asset dettando la fine della supremazia del biglietto verde.
Il quadro tecnico mostra un evidente dipartenza dai minimi di questo 2022° 0.62 e dopo la rottura delle resistenze a 0.6530 gli allunghi a 0.68 sembrano ora necessitare di respiri tecnici che aprono a possibili ingressi ancora in trend rialzista. Di lungo periodo.
USDINDEX
Prese di profitto per il dollaro usa, pertanto calano ancora le posizioni nette long sul futures dolaro che passa da 30193 contratti a a26854 confermando una netta inversione di tendenza per il biglietto verde che abbandona di fatto i suoi messimi e cerca ora un nuovo equilibrio nei portafogli dei big players.
Anche il quadro tecnico sembra essere molto chiaro con una struttura ora ribassista, dopo il break out dei supporti a 109. 50 e gli approdi a 105.25 , cercando ora dei ritest delle precedenti resistenze, che potrebbero offrire occasioni di ingresso ribassista a migliori prezzi per tentare rientri verso 105.00 figura prima e 101.25 poi.
-EQUITY:
Continua la divergenza tra i prezzi del comparto equity ed il posizionamento dei big players, che sebbene stiano cercando spunti per cavalcare il rally rialzista in atto, sembrano meno determinati di quanto si pensasse, con posizionamenti netti corti in aumento su tutti gli asset equity.
Se ci sarà o meno il rally di natale sarà davvero un mistero, e in ogni caso giustificare festeggiamenti rialzisti di potenziali rallentamenti economici messi in luce dai dati via via pubblicati sembra decisamente un contro senso, ma come ben sappiamo il rally di natale è in genere una pratica che ha ben poco a che fare con l’asseto economico degli USA.
S&p
Si vende ancora s&p con ben 202645 contratti netti corti, dando ancora fiducia all’idea di una potenziale recessione negli Usa in grado di rallentare l’economia a tal punto da mettere in seria difficoltà le aziende e la loro capacità di generare profitti.
Il quadro tecnico sebbene mostri interessanti ripartenze rialziste fino alle resistenze di 4020pnt, trova ora una fase di congestione con supporto a 0875 pnt, e solo una rottura ribassista di deetti livelli potrebbe riportare i prezzi sulle aree di minimo di questo 2022 passando per i 3700 pnt.
Tuttavia, se il rally di natale dovesse davvero compiersi, con l’aiuto di dati macro peggiorativi, allora la rottura rialzista di 4020 pnt potrebbe portare le quotazioni a 4173pnt.
COMMODITIES
Io mondo delle commodities festeggia la debolezza del dollaro usa, trovando nuova linfa, per iniziare un interessante rally rialzista, accompagnato da un ‘ottimo interesse long delle mani forti, che comprano dai metalli all’energy.
GOLD
Riparte l’interesse long per il gold, con un balzo a 126269 contratti long dai 82338 contratti precedenti, segnando forse il minimo open interest per questo asset, che ha pagato a caro prezzo la forza del dollaro e dei rendimenti obbligazionari.
Anche il quadro tecnico sembra dare buone speranze per un’inversione più duratura, e dopo il break out di 1725 $ ed il tentativo di approdo a 1800$ sembra ora voler impostare un nuovo trend rialzista, che dove trovare supporto nel ritest di 1723$
WTI
Inverte l’open interest anche sul wti, con posizioni nette long che ripartono a rialzo con ben 278267 contratti long, portandosi di fatto sopra la loro media a 20 periodi di 245533 contratti.
Sembra interessante il quadro tecnico che ferma le sue discese sul doppio minimo a 77$ per aprirsi a potenziali fasi di congestione e accumulo fino alle resistenze di 93$.
Sarà interessante osservare come i mercati si faranno trovare prima degli appuntamenti con le banche centrali per il termine di un interessantissimo 2022
buon trading
Salvatore Bilotta
Crude Oil - Opportunità in trend followingDurante questa fase di volatilità sui mercati azionari, può essere interessante trovare operazioni su prodotti alternativi alle azioni o agli index futures, virando l'attenzione sulle materie prime, alcune delle quali, grazie alla loro ciclicità, possono essere particolarmente adatte per operatività in trend following.
Molto interessanti, durante questa fase, sono i segnali provenienti dal crude oil.
I timori di una riduzione della domanda, infatti, stanno determinando uno storno per questa commodity, che non poco tempo fa tendeva a quotare oltre i 100 dollari.
Come si osserva dai grafici, il prezzo tende a muoversi, seppur con volatilità, secondo una tendenza di fondo che può persistere diverso tempo.
Mercati del genere, con un'importante liquidità, ma comunque con minor "spessore" rispetto agli index futures, possono rispondere meglio ad un approccio breakout e di trend following.
Ottimi sono stati i segnali forniti su time frame da 1 ora utilizzando come strumenti di conferma indicatori adatti ad un'operatività di trend following come:
- Canale di Donchian (5 periodi);
- Supertrend;
- Directional Movement Index + Adx Line.
Questi indicatori, ovviamente, tendono a soffrire durante una fase laterale o trendless, considerando che andrebbero a generare falsi segnali.
Importante, quando parte un trend, gestire il trade allungando il più possibile i profitti. Strategie di questa natura tendono ad avere una profittabilità spesso inferiore al 50/40% , ma con un rapporto rischio rendimento favorevole.
Chi mi segue sa che in intraday al momento opero solo su index futures. Nelle prossime settimane cercherò di improntare in intraday ed intra week strategie su commodities al fine di allargare il ventaglio di prodotti tradati.
Petrolio WTI: Ancora ribassi in vista?Il West Texas Intermediate Oil questa settimana ha confermato la F.T.W. mostrando continuazione di tendenza e chiudendo nei pressi dei minimi precedenti in area 78,50.
Nei giorni scorsi ho fatto un'operazione short su alcuni miei conti di trading andando a prendere un movimento di breve da circa 84,50 fino a 78,60 dove ho preferito incassare il profitto e chiudere la settimana ma la tendenza e la struttura è ancora totalmente short.
La chiusura del mio trade è stata fatta in ottica amministrativa ( sapete che reputo molto importante questo punto ) ma nel mercato non è cambiato nulla anzi possiamo dire che è stato confermato lo scenario.
Per questo, infatti, anche nei prossimi giorni il WTI sarà uno dei miei mercati in focus: i ritracciamenti verso area 82,00/86,00 se accompagnati da uno dei miei segnali di trading preferiti su time frame daily sono da considerarsi ottimi spunti per ulteriori short.
L'obiettivo, se verrà violato al ribasso il pavimento a 78,50, è area 66,00.
La struttura di medio termine verrebbe fallita solo con rialzi al di sopra dei 95,00 con una stabile chiusura settimanale.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon TRADING SIMPLE!
Petrolio AIE taglia la domandaIl prezzo del petrolio mostra ancora una volatilità molto elevata sinonimo di grande incertezza da parte degli operatori sul futuro della domanda di oro nero. Secondo le ultime stime dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE) la crescita della domanda globale di petrolio per il prossimo anno dovrebbe diminuire ancora a causa della debole crescita economica in Cina, della crisi energetica dell'Europa e di un dollaro forte.
L'agenzia con sede a Parigi ora prevede che la domanda di petrolio crescerà di 1,6 milioni di barili al giorno nel 2023, in calo rispetto alla precedente stima di 1,7 milioni. Inoltre, un rapporto dell'EIA sulla ridotta attività di perforazione negli Usa, ha messo in dubbio la crescita della produzione di petrolio ai minimi dal luglio 2020.
L’INFLAZIONE CALA DAVVERO?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 16.11.2022
-CONTESTO
I mercati sembrano crederci, e non solo sperarci, ma essere oramai convinti che l’inflazione abbia raggiunto il Pivot e che stia ritornando verso i livelli prefissati.
Come ben sappiamo sono diversi gli indicatori macroeconomici che ci indicano lo stato inflattivo di un paese, e il solo IPC non è certo sufficiente a fotografare il quadro nel suo insieme, e sebbene i dati del Consumer Price Index siano già sufficientemente rincuoranti per chi spera in un giro di boa, ieri ci sono state buone conferme dal dato sui prezzi alla produzione. Il Producer Price Index ha confermato un calo importante nei prezzi a monte della filiera produttiva, che si assestano allo 0.2% su base mensile e all’8% dal 8.4% su base annuale.
Si continua quindi ad avere un dollaro debole, le prese di profitto dei giorni scorsi sembrano ora consolidarsi in assenza di motivazioni valide per andare nuovamente all’acquisto di dollari USA.
Usciti stamattina ore 8.00 i dati sull’inflazione UK che trova ancora nuovi massimi al +11.1% su base annuale e al 2% su base mensile, il che chiama ancora a gran voce l’intervento della BOE che dovrà intervenire in maniera aggressiva sul costo del denaro per cercare di arginare la corsa dei prezzi. I dati Uk di ieri sul mercato del lavoro avevano già gettato le basi per possibili aumenti dei prezzi, con una revisione a rialzo dei salari, indubbio sostegno ai consumi e alla domanda. Resta tuttavia stabile il dato core con un 6.5%.
Attendiamo per oggi i dati sull’inflazione in Canada ancora ferma ad un massimo del 6.9% su base annuale, e dato altrettanto importante per oggi pomeriggio le vendite al dettaglio USA per una foto allo stato di salute della domanda aggregata, nella speranza che un rallentamento nelle vendite al dettaglio possa essere ulteriore tassello da aggiungere ad un puzzle di rallentamento economico.
-FOREX
Il mondo valutario rimane con un carattere dollaro centrico ,e le attuali prese di profitto sul biglietto verde portano dollar index a quota 106.00 al test dei supporti chiave a 105.00trascinando cosi un buon 67% dei retail in posizione long, a caccia dei minimi di periodo. Come sempre il timing di ingresso resta la chiave del trading e sebbene il dollaro abbia visto già interessanti storni ribassisti dai minimi, sembra ora improbabile rivedere nuovamente i massimi di questo 2022 e andare a caccia di posizionamenti di lungo pro dollaro potrebbe non essere la strada migliore da intraprendere al momento.
Ovvia risposta per tutte le altre majors che consolidano sulle aree attuali, eurusd a 1.04 figura sembra non voler respirare dopo il forte rally rialzista delle ultime settimane, e si proietta nel caso verso 1.0615 prima e 1.08-1.0825 poi, con il mondo retail che segue la sua strada contrarian short con un 70% attuale di posizioni corte.
Anche per la sterlina si intravede una buona forza, con il mondo retail in posizione short al 57% dal 55% di ieri sul basket sterlina, e al 63% short su gbpusd sebbene faccia ora fatica a ritestare 1.20 resistenza chiave, oltre la quale troviamo 1.22 figura.
Equilibrio per lo yen, che dopo mesi di sbilanciamento short nei prezzi e long nel sentiment retail trova ora un 56% di posizioni lunghe per il mondo retail con usdjpy fermo sotto quota 140.00 figura senza ancora trovare spunti per allunghi ribassisti che potrebbero approdare a 132.00-131.50
Piu interessanti gli sbilanciamenti sul franco svizzero con un 84% di posizioni short sul basket , il che pone usdchf a ridosso dei minimi di periodo a 0.94 figura, incapace per ora di trovare spunti utili per storni degni di questo nome.
Anche le oceaniche partono a rialzo , con il dollaro australiano che spinge i retail ad un 84% short, dal precedente 77% di ieri, ora pronto audusd ad approdi verso le aree di 0.69 prima e 0.70 poi, in linea con la correlazione diretta classica con il dollaro neozelandese, che trova i retail al 78% short da un precedente 72%.
-EQUITY
Fermi sui massimi di periodo gli indici europei, che non trovano motivi validi per dare storni ribassisti in grado di aprire le porte ad ingressi in trend.
Il dax ancora fermo sulle aree di 14300 pnt non tenta approdi a 14000 pnt primo supporto di breve periodo , sebbene sarebbe ottimale cercare livelli migliori come 13600pnt.
Gli indici americani decisamente indietro rispetto all’Europa, si trovano ora al test dei 12140 pnt per il nasdaq livello inviolato, oltre il quale si aprirebbero le porte verso 12800pnt. Sebbene la nostra aspettativa di medio periodo resti moderatamente ribassista, sarebbe di maggiore interesse trovare dinamiche di prezzo sulle aree di 11400pnt.
-COMMODITIES
Fortissimo il gold, che non cede il passo nella sua corsa rialzista, attualmente a 1780$ sembra chiaramente proiettato ai 1800$ prima resistenza chiave dove sperare in qualche storno atto ad nuovi ingressi in trend. L’attuale rally dettato dalla debolezza del dollaro e dalla debolezza dei rendimenti obbligazionari di più ungo respiro sembra creare terreno fertile per una performance interessante per il trimestre in atto sul metallo giallo.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
PETROLIO (CL) - Laterale ma....Il PETROLIO (CL) ha mostrato un bottom il 26 Settembre 2022 per poi intraprendere una spinta rialzista comportando:
- il break out al rialzo di una trend line dinamica che è stata resistenza nei periodi precedenti ed accompagnava un trend ribassista
- la formazione di una figura testa e spalle di inversione.
- il superamento e successivo consolidamento al di sopra di un'area di domanda/supporto (rettangolo verde in figura)
Il rialzo del mercato ha raggiunto un'area di offerta/resistenza (rettangolo rosso in figura) per poi ritracciare sino a ritestare l'area verde di supporto ed infine recentemente risalire; il movimento di breve periodo può risultare dunque maggiormente laterale.
Il nuovo raggiungimento dell'area rossa di offerta/resistenza potrebbe riportare il mercato nuovamente al ribasso e far ripartire il trend di fondo ribassista.
Analisi completa sul nostro canale youtube!
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!