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SHORT di continuazione del trend su EURUSD!FX:EURUSD
Il prezzo continua a comunicarci direzionalità Short con continue rotture a ribasso.
Quello che faremo quindi è cercare di seguire il trend. Lo faremo aspettandolo in queste zone che abbiamo segnato e qui aspetteremo le solite evidence m1. Per la zona più alta saremo più conservativi e aspetteremo anche un cambio m5.
ANALISI INTERMARKET SETTORE TECH: IL SUO CATALIZZATORE Buongiorno a tutti, l’obiettivo dell’analisi è quello di analizzare lo scenario che il settore tecnologico americano sta attraversando dagli inizi del 2023. Esso continuerà la sua salita?
Buona lettura. Qualora qualche concetto fosse poco chiaro, commentate!
1. LE GRANDI PRESTAZIONI DEL SETTORE TECNOLOGICO
Il settore tecnologico ad oggi, come mostra la prima figura, si presenta come il secondo miglior settore dall’inizio del 2023:
Per andare ad analizzare il suo prezzo dal punto di vista tecnico e successivamente intermarket sarà utilizzato l’ETF “XLK”. Le prime 10 società all’interno del paniere dell’ETF tech sono:
• Microsoft (24.78%)
• Apple (24.21%)
• Nvidia (4.61%)
• Broadcom Inc (3.57%)
• Salesforce Inc (2.73%)
• Cisco Systems (2.60%)
• Accenture PLC (2.36%)
• Advanced Micro Devices (2.08%)
• Adobe Inc (2.08%)
• Oracle (2.03%)
Osserviamo la figura successiva:
Dopo aver raggiunto dei massimi relativi il 15 agosto del 2022, il prezzo dell’ETF ha creato un nuovo impulso ribassista che ha avuto termine il 13 ottobre 2022. Da quel punto il prezzo è successivamente ripartito, formando dei massimi via via crescenti; questi ultimi sono stati i responsabili della formazione del supporto dinamico.
Dalla prima seduta del 2023 il prezzo ha subito un’ulteriore accelerazione al rialzo che ha avuto termine il 3 aprile 2023, con una performance di oltre 20 punti percentuali: i massimi del 15 agosto e quelli nei quali il prezzo si ritrova in quest’ultimo mese vanno a costituire la resistenza dei 152$.
Utilizzando l’RSI a 14 periodi è possibile osservare come il prezzo, dal massimo del 31 marzo, stia perdendo lentamente la sua forza.
Detto ciò, l’impostazione grafica è comunque rialzista: è infatti possibile osservare un triangolo ascendente, non perfetto dal punto di vista geometrico ma pur sempre tale:
Perché il settore tecnologico è stato uno dei migliori? Ma soprattutto: continuerà ad esserlo? Proviamo a trattare questo argomento in chiave intermarket.
2. ANALISI INTERMARKET: SETTORE TECNOLOGICO, TASSI DI INTERESSE E INDICE DI FORZA TRA OBBLIGAZIONI
Qual è stato il catalizzatore che ha spinto al rialzo il prezzo dell’ETF tech?
• I tassi di interesse della Federal Reserve
Anzi, per meglio dire…le aspettative degli attori del mercato su quello che potrebbe essere, nel futuro, il livello dei tassi di interesse.
Partiamo con il definire il motivo per il quale questo settore dovrebbe essere sensibile agli interest rates:
• Le società del settore tecnologico appartengono a quella categoria definita “growth”.
A questa classe appartengono quelle aziende che, al contrario di altre, hanno un alto potenziale di crescita. Crescita di cosa? Crescita degli utili.
In questo contesto, una crescita futura degli utili è legata alla quantità di investimenti in ricerca e sviluppo (per la precisione ricerca, sviluppo e implementazione di nuove tecnologie con lo scopo di migliorare la crescita e l’innovazione) nel presente.
Come vengono finanziati questi stessi “progetti”? Tipicamente con una parte degli utili “attuali” (ecco perché, tipicamente, il prezzo delle aziende growth non è giustificato dagli utili, con relativo aumento del P/E) e attraverso del debito (finanziamenti ed emissione di obbligazioni).
È qua che giungiamo al punto fondamentale: all’aumentare dei tassi di interesse di una banca centrale aumenteranno in maniera proporzionale gli interessi delle società sui debiti da pagare ad obbligazionisti o banche per poter raggiungere i loro obiettivi; per loro sarà più difficile accedere al credito a causa dell’aumento del costo del denaro.
Ergo: un rialzo dei tassi di interesse ostacola quello stesso modello di “crescita”.
Spiegato ciò (se non fosse stato chiaro commentate!), è necessario andare a creare un indice di forza che confermi il punto precedente: esso dovrà esplicitare le aspettative sui tassi di interesse degli investitori. Esso non è altro che “LQDH/LQD”, rappresentato nella figura successiva:
Entrambi gli ETF replicano il movimento di prezzo di obbligazioni societarie americane ad alto grado di rating, con una differenza:
• LQDH, al contrario del secondo, è coperto dall’aumento dei tassi di interesse (uno dei diversi rischi che va a presentare l’asset class obbligazionaria)
Ora, probabilmente, vi chiederete:
“Cos’è che copre un ETF obbligazionario da un aumento dei tassi di interesse?
Osserviamo la figura successiva:
LQDH è formato dall’ETF LQD e da particolari contratti, chiamati interest rate swap (IRS). Questi sono stipulati tra due parti:
• Dai gestori dell’ETF
• Da un “broker dealer”
Per avere una copertura dall’aumento dei tassi di interesse i gestori dell’exchange traded fund pagheranno al broker un interesse fisso (“fixed”) e, contemporaneamente, quest’ultimo pagherà ai gestori un interesse variabile (“floating”). Ebbene, l’interesse variabile è quello che copre l’aumento dei tassi di interesse, andando a mitigare gli effetti di una politica monetaria restrittiva.
Infine, le prestazioni di LQDH saranno pari alla somma tra le prestazioni dell’ETF non “indicizzato” (LQD return) e gli interessi variabili derivati dai contratti swap (total return on swap contracts).
Possiamo affermare che il meccanismo di funzionamento di questi particolari contratti è simile a quello dei credit default swap, con una differenza:
• Nei CDS il broker (o banca) si assume il rischio di default dell’emittente, mentre negli IRS il rischio sui tassi di interesse
È logico ipotizzare che:
• Ad un aumento delle aspettative di rialzo dei tassi di interesse LQDH mostrerà prestazioni migliori di LQD; al contrario, sarà invece quest’ultimo ETF a sovraperformare
Quest’ultimo punto è vero? La risposta è racchiusa nella figura successiva:
La figura è abbastanza chiara:
• LQDH/LQD è un ottimo indice di forza capace di anticipare le mosse di politica monetaria della Federal Reserve; esso, per questo motivo, ricopre un ruolo di “leading indicator” (segnale anticipatore)
Andiamo ora ad osservare l’indice su grafico giornaliero:
È dal 7 novembre del 2022 che l’indice di sentiment crea dei massimi via via decrescenti, con la successiva formazione di un triangolo discendente, figura di analisi tecnica ribassista.
Possiamo ora rispondere alla domanda:
“Perché il settore tecnologico è rialzista da Q4 2022?”
Perché, come mostra la figura successiva, è dallo stesso periodo che gli investitori hanno aspettative sui tassi “ribassiste”:
• Quanto più forti saranno le aspettative su un taglio dei tassi di interesse, tanto più si concentreranno gli acquisti su quelle società capaci di andare a beneficiare della particolare condizione (al diminuire del “costo del denaro” aumenterà la possibilità di una potenziale crescita delle società growth per i motivi spiegati precedentemente)
3. IL TECNOLOGICO CONTINUERA’ LA SUA SALITA?
La condizione affinché il settore tech dia continuità alla sua tendenza è legata alle aspettative sui tassi di interesse.
Se si materializzasse la recessione tanto annunciata, come potrebbe reagire XLK?
Questo sarà l’argomento della prossima analisi, in cui andrò a correlare lo stesso ETF con l’oro. Vi lascio tuttavia con un dubbio:
Come è possibile che un settore risk on come quello tecnologico sia legato in maniera positiva all’asset risk off per eccellenza, l’oro? XLK è diventato un bene rifugio di breve periodo?
Alla prossima, buona giornata!
Opportunità SHORT su EURUSD? Analisi completaOANDA:EURUSD
Buongiorno e buon inizio settimana a tutti!
Oggi iniziamo con un'analisi su EURUSD.
Il prezzo ci sta comunicando una forte pressione short, infatti nelle scorse sessioni abbiamo avuto una decisa direzionalità a ribasso. Stamattina il prezzo si è riallineato nella prima supply di interesse, e qui ha iniziato a confermarci dei cambi strutturali.
Ci siamo quindi segnati due zone in cui andremo a lavorare per cercare un posizionamento.
Unica pecca di questo setup è che siamo bassi rispetto a tutto lo swing ribassista, quindi presteremo particolare attenzione prima di prendere qualsiasi posizionamento.
LA BCE RIMANE OTTIMISTA!Condivido questo piccolo articolo per analizzare gli ultimi aggiornamenti della Banca Centrale Europea, dopo l'aumento di 25 punti base di 2 settimane fa.
Analizzando le proiezioni economiche possiamo cogliere spunti interessanti per posizionamenti futuri.
Ho recuperato le proiezioni di febbraio 2023 e le ho messe a fianco alle proiezioni di maggio 2023.
L'inflazione headline rispetto a febbraio è prevista a ribasso, da un 5,9% precedente ad un 5,6% attuale, così come il tasso di disoccupazione dal 7,0% precedente è visto a ribasso, 6,8% attuale.
Al contrario, l'inflazione core è vista a rialzo, da un 4,4% precedente ad un 4,9% attuale.
Il dato più interessante da analizzare è la proiezione del GDP (Prodotto interno lordo) rivisto a rialzo, da uno 0,2% precedente ad un 0,6% attuale.
Il calcolo del prodotto interno lordo è composto da diverse componenti, una delle più importanti sono le vendite al dettaglio.
Quali sono gli ultimi dati riguardanti le vendite al dettaglio?
Dati che continuano a mostrare un rallentamento delle vendite al dettaglio.
Per dare valore a quanto detto in precedenza, riguardo all'importanza delle vendite al dettaglio nel calcolo del PIL, condivido il grafico di correlazione.
Un'altra componente importante nel calcolo del PIL è il BALANCE OF TRADE, ovvero la bilancia commerciale (Import and export).
Entrambe le componenti attualmente sono a ribasso.
Nonostante il ribasso, la bilancia commerciale ha avuto un rimbalzo a rialzo, tornando in territorio di surplus commerciale (Export>import), grazie al grande calo delle importazioni nel mese di aprile.
Attualmente dai dati macroeconomici la probabilità di una crescita economica robusta è bassa, con il ciclo dei tassi d'interesse ancora in aumento.
La previsione rialzista della BCE è contenuta, rimanendo sotto al punto percentuale su base annuale.
Per chi vuole approfondire l'argomento, consiglio di andare a vedere l'andamento dei prezzi delle case, altro indice importante nel calcolo del PIL.
Buon trading a tutti
ANALISI INTERMARKET ORO: QUANDO SUPERERA' I MASSIMI STORICI? L’obiettivo di questa analisi è quello di esaminare l’oro e tutti i catalizzatori responsabili del suo movimento. La materia prima riuscirà a superare e segnare nuovi massimi storici? Quali sono le condizioni affinché l’ipotesi si realizzi? Se al contrario dovesse ritracciare, quali livelli monitorare?
Buona lettura.
1. LA TENDENZA LATERALE DELL’ORO
La figura successiva mostra il prezzo dell’oro su timeframe settimanale:
È possibile osservare come il metallo giallo presenti una tendenza laterale da maggio 2020. Gli estremi superiore e inferiore del canale parallelo formato dal prezzo sono costituiti:
• Dalla resistenza a 2080$
• Dal supporto compreso tra i 1650$/1750$
Quali sono stati i catalizzatori che nell’ultimo triennio hanno permesso alla materia prima di raggiungere i suoi massimi storici? Come mostra la grafica successiva:
• Estate 2020: pandemia di covid-19
• Marzo 2022: conflitto Russia-Ucraina
• Maggio 2023: tassi reali in calo e dollaro debole
La pandemia e la guerra sono due tra i possibili e diversi scenari riconducibili a quella condizione definita risk-off; non c’è da stupirsi che l’oro, bene rifugio per eccellenza, abbia agito da tale raggiungendo dunque i massimi storici.
Descriviamo ora il riquadro “tassi reali in calo e dollaro debole” …perché? Cosa significa? Che rapporto esiste tra oro, dollaro e tassi reali?
2. IL RAPPORTO TRA ORO, TASSI REALI E DOLLARO AMERICANO
La figura successiva mostra la correlazione tra metallo prezioso e tassi reali:
Essa, analizzata su timeframe settimanale, si presenta inversa, motivo per il quale:
• Il prezzo dell’oro tende a salire al “deprezzarsi” dei tassi reali
Perché? Proviamo a spiegare questo concetto in maniera estremamente semplice:
• I tassi (o rendimenti) reali altro non sono che la differenza tra tassi nominali e aspettative di inflazione. I tassi reali osservabili nella figura precedente sono stati ottenuti sottraendo al rendimento nominale americano a scadenza 10 anni le aspettative di inflazione alla stessa scadenza
È da ormai diverso tempo che sentiamo o leggiamo la seguente frase:
“L’inflazione erode il valore cedolare delle obbligazioni”
Perché?
Immaginiamo di acquistare un bond dal valore nominale di 1000€ da una cedola del 3% annua con una scadenza di 2 anni: questo significa che, all’anno, andremmo a ricevere un interesse di 30€.
• Il primo anno, immaginando un tasso di inflazione pari allo 0%, potremmo acquistare 30€ di beni
• Durante il secondo anno, con un tasso di inflazione al 2%, non potremmo acquistare la stessa quantità degli stessi beni dell’anno prima con i 30€ di interesse a causa, appunto, dell’aumento generalizzato dei prezzi.
Perché questo?
• Il tasso di inflazione misura l’aumento generalizzato di beni e servizi; quanto più esso salirà, tanto più una moneta perderà potere d’acquisto. Ergo: i 30€ di cedola ricevuti con un tasso di inflazione allo 0% varranno più dei 30€ incassati con un tasso al 2%.
È importante ricordare che:
• Il valore nominale della cedola non cambia; quello che cambia è quello reale, che tiene conto dell’effettiva (o, se preferita, reale) cifra incassata
Che correlazione presenteranno dunque le obbligazioni con il tasso di inflazione anno/anno? Prendiamo in esame l’ETF TLT (obbligazioni del tesoro americano con scadenze residue superiori a 20 anni):
Come mostra la figura, sicuramente inversa!
Ovviamente i tassi reali sono strettamente dipendenti dalla politica monetaria. Osserviamo la figura successiva:
Ad una politica monetaria restrittiva corrisponderà un aumento dei rendimenti reali, al contrario un loro ribasso. Questo significa che il rialzo dei tassi di interesse renderanno più attraenti le obbligazioni, per due motivi:
• Faranno apprezzare i rendimenti nominali
• Faranno diminuire le aspettative di inflazione
Riavvolgiamo ora il nastro e chiediamoci:
“Perché il prezzo dell’oro tende a salire al ribasso dei tassi reali?”
Oro e obbligazioni americane possono essere considerate in certi contesti come due asset class simili tra loro. Ad esempio:
• Entrambi sono considerati come asset rifugio, in grado di proteggere gli investitori da momenti di turbolenza finanziaria
Qual è una differenza importante tra essi?
• Le obbligazioni pagano le cedole, al contrario dell’oro
Ecco, dunque, il motivo della correlazione inversa osservata precedentemente:
• All’aumentare dei tassi reali, aumenterà il “potere cedolare” delle obbligazioni, incentivando gli acquisti degli investitori: sarà più conveniente detenere bond rispetto al gold
• Il contrario accadrà nel caso opposto: tassi reali in ribasso incentiveranno acquisti di oro
Però…c’è sempre un però!
L’oro è correlato inversamente al dollaro americano, come mostra la figura successiva:
Il motivo è semplice:
• L’oro, come alcune tra le altre materie prime più conosciute, è denominato in dollari americani; questo significa che esso, per essere acquistato, dovrà essere pagato in quella stessa valuta. Questo significa che all’apprezzarsi del dollaro, l’oro “costerà di più” per i detentori di altre valute come euro, yen eccetera. Sarò vero il contrario nel caso opposto: al deprezzarsi della valuta gli investitori avranno più incentivi ad acquistarlo
È qui che arriviamo all’ultimo collegamento intermarket del paragrafo: qual è uno dei motivi per il quale il dollaro tende ad apprezzarsi?
L’aumento dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve rende più attraenti le obbligazioni americane, come è stato osservato e commentato qualche riga fa.
Quelli stessi bond, così come il gold, sono denominati in dollari americani; questo significa che:
• Quanto più i bond saranno attraenti, tanti più investitori vorranno acquistarli, utilizzando ovviamente dei dollari americani. Questo farà aumentare la domanda della valuta stessa e, per questa dinamica (della domanda e dell’offerta, per la precisione), la valuta tenderà a rafforzarsi. Non è un caso che dollaro e tassi reali a 10 anni americani presentino una correlazione per lo più diretta, come mostra la figura successiva:
Concludiamo questo secondo paragrafo con due schemi riassuntivi:
3. QUANDO L’ORO POTRA’ SUPERARE LA SOGLIA DEI 2080$?
Rispondere alla domanda sarà ora più semplice:
• Quanto più il mercato prezzerà un taglio dei tassi di interesse (e quindi una FED meno aggressiva), tanto più si indeboliranno i tassi reali e il dollaro americano, con annesso rialzo del gold
Quello che dovrebbe accadere è rappresentato nelle due grafiche seguenti:
Tuttavia, secondo il World Gold Council, organizzazione che pubblica dei report e delle analisi sempre molto interessanti, il metallo giallo avrebbe bisogno di un ulteriore catalizzatore. Nella figura successiva un piccolo estratto dell’ultimo report, reperibile al link:
• www.gold.org
Al gold potrebbe servire una brusca correzione del mercato azionario.
È come se, nella figura, i tre punti recitassero:
“Non è presente abbastanza risk-off tale da permette all’oro di infrangere al rialzo i suoi massimi storici”
Quale potrebbe essere un fattore capace di scatenare una brusca correzione?
• Un esempio potrebbe essere rappresentato da un brusco rallentamento degli utili; essi, come mostra la grafica successiva, sono fortemente correlati all’S&P500
Questo accadrà? L’S&P500 realizzerà un nuovo impulso ribassista? Questo lo commenteremo.
Per ora basiamoci sulle correlazioni osservate: se esse saranno rispettate e il contesto e le aspettative degli investitori si manterranno tali, è possibile che ciò potrebbe accadere. O, per correggere il tiro:
• Sarà più probabile osservare la materia prima in prossimità dei suoi massimi storici
Se il suo prezzo dovesse al contrario ritracciare, quali livelli osservare?
Come mostra l’ultima figura:
Il prezzo ha creato un primo impulso rialzista dal 4 novembre 2022 al 2 febbraio 2023: il livello nel quale si sono concentrati maggiori volumi è quello dei 1810$. Il prezzo ha successivamente ritracciato e rimbalzato proprio intorno allo stesso livello. Il rimbalzo, avvenuto il 9 marzo 2023, ha avuto fine un mese dopo, in corrispondenza dei massimi: il point of control dell’impulso si è attestato sui 1995$ ed è proprio nello stesso livello che il prezzo, ora, sta lateralizzando.
I due importanti livelli indicati grazie ai due segmenti paralleli di color rosso rappresentano, ad oggi, due importanti strutture da osservare alle quali il prezzo potrebbe essere sensibile qualora decidesse di ritracciare.
Se avete dei dubbi di qualunque tipo commentate pure.
Buona giornata.
Euro scende mentre il Cot sale-perché?Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.61
Sabato 13 Maggio 2023
(COT DEL 9 MAGGIO 2023)
EURO SCENDE MENTRE IL COT SALE PERCHE’ ?
Ciao,
si è appena chiusa una settimana impegnativa piena di notizie che in realtà non hanno sconvolto più di tanto le attese.
Nasdaq fa nuovi massimi mentre sp rimane sotto il tetto dei 4200. Le trimestrali delle big cup sono state tutte fondamentalmente positive mentre il Dow Jones rimane compresso a triangolo in una lateralizzazione che va avanti ormai da parecchie settimane ed il dax
sempre in zona max con una struttura che ha settimane ancora non è compromessa e che pertanto rimane long.
Non ostante tutto questo i mercati sembrano stanchi e si notano i primi segni di affaticamento.
Riguardo ad Euro, come avevamo ben individuato insieme nel report della settimana scorsa rispetto al nuovo pavimento che si era formato a 1.0970 ……. “….dovremmo prestare, a questo punto, attenzione anche alla rottura a ribasso di questo nuovo pavimento, in quanto la sua rottura vorrebbe dire scendere a cercare nuova liquidità prima in area 1.09 e poi in area 1.0830.”
Questa settimana ci siamo fermati con una candela ad alta volatilità, piena, di forza e senza spike a 1.0850. Spesso questo tipo di candele non hanno prosecuzione. Non dico che si fermi qui e che risalga senza ripensamenti già da settimana prossima (anche se potrebbe anche accadere) ma sotto a noi ora abbiamo una serie di aree di supporto Weekly sufficientemente importanti comprese tra 1.0830/1.0790 e poi a 1.0740 circa.
Nella prima delle due aree abbiamo anche il sostegno della rialzista che ci sta accompagnando dall’ inversione di settembre 2022.
In fondo a fine report trovate il grafico di Euro / Dollaro con tutte le aree segnate di cui ho appena parlato.
Come ho anche detto più volte durante il corso di questa settimana la mia idea long due Euro / Dollaro non rimane affatto compromessa. Al momento non ho elementi oggettivi che mi facciano presupporre qualcosa di diverso. Questi storni violenti generalmente possono essere utilizzati come occasioni di entrata per chi fa posizioni di medio lungo periodo. Durante la settimana nel canale ho lanciato l’idea di provare a mettere una posizione virtuale sui grafici e di provare a gestirla e mantenerla nel medio lungo periodo. Una posizione pari ad una leva di 0,5 del proprio conto potrebbe essere sufficiente per verificare con una prova pratica quanto tempo e quante risorse necessitiamo per gestire una posizione di medio lungo termine.
La mia idea è ulteriormente confermata dall’ analisi del Cot di questa settimana. Gli Open Interest di Euro sono aumentati di circa 6.000 come risultato netto della differenza tra 13.503 posizioni long e 7570 posizioni short, ma ….
Questa settimana vi faccio vedere la tabella dei Cot Normalizzati che calcolo per strutturare gli Indicatori.
I valori del Cot Normalizzato oscillano sempre tra -1 ed 1 e permettono un facile confronto tra tutti gli strumenti in valori assoluti:
Come vedete è molto semplice leggere questa tabella e fare gli opportuni confronti. Si nota a primo colpo d’ occhio come attualmente il Cot di Euro sia nettamente più forte del Dollaro e come il Cot Normalizzato di Euro sia in continuo e progressivo aumento avvicinandosi sempre più ai valori massimi storici dal 2008, cioè a 1 !!
Al contempo il Cot Normalizzato del Dollaro si è indebolito ma continua a rimanere positivo e stabile da 4 settimane.
Valori a 0.85 per Euro non si registrano dal 2020. Diciamo che potremmo quasi dire di trovarci quasi in una fase di iper comprato o perlomeno in una fase in cui a questi livelli si fa fatica ad inserire nuovi contratti long. E’ per questo che mi sento tranquillo nel dire che il trend e la forza di Euro al momento non sono assolutamente compromessi ma che come ipotizzavo sin da settimana scorsa affondi alla ricerca di nuovi spazi per inserire altri contratti e posizionamenti long erano e sono molto probabili in queste fasi di crescita costante.
Generalmente quando iniziano queste fasi gli istituzionali cominciano anche a piazzare ordini short in contemporanea con ordini long ed è esattamente quello che è successo questa settimana.
Quello che servirebbe ora sarebbe una progressiva perdita di forza del Cot del Dollaro con un conseguente suo ulteriore indebolimento.
Il tutto ci viene ancora una volta confermato dai nostri Indicatori. Di seguito per brevità questa settimana vi metto solo l’Indicatore del Cot di Euro dal 2020 ad oggi (che come gli altri è anch’esso costruito a partire dal Cot Normalizzato):
Come ben si vede l’Indicatore del Cot di Euro conferma la rottura della resistenza rossa. Ora quello che si potrebbe verificare nelle prossime settimane è un ritest dall’ alto, una sorta di pull-back, alla resistenza appena rotta con uno storno di posizioni long da parte degli istituzionali che gli permetta di tornare a caricare nuove posizioni. Questo storno, molto probabilmente è iniziato già questa settimana e lo potremmo cominciare a rilevare da settimana prossima. Ora manca solo di capire quanto tempo questo ciclo potrebbe durare ma questo lo scopriremo piano piano strada facendo.
Spero come sempre di aver dato nuovi spunti di riflessione ed analisi.
Ci aggiorniamo durante la settimana a partire da martedì.
Nel campo firma trovate i riferimenti twitter per seguirci da vicino.
Ciao Emi 😊
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
Aggiornamento Correlazioni. Pianificazione Settimana 19.Ciao a tutti,
condivido il mio piano trading di settimana prossima e aggiornerò questo post real time sulle operazioni che imposterò.
Prima di andare del dettaglio, un aggiornamento sulle correlazioni di mercato che consulto periodicamente. Negli ultimi 6 mesi si nota un allentamento della correlazione inversa tra USD e BTC/S&P500. Nel 2022 eravamo arrivati a valori intorno a -0.9, che in termini pratici voleva dire che sistematicamente una variazione di USD in una direzione comportava una variazione nella direzione opposta di BTC e S&P500. Progressivamente siamo arrivati ad una situazione di lieve correlazione negativa che non ritengo abbia particolare impatto nelle decisioni di trading. Generalmente parlando siamo in una situazione in cui è possibile diversificare meglio i trades perchè i mercati si muovono in maniera più disgiunta ed è positivo dal punto di vista della gestione del rischio. L'unica correlazione ancora forte è quella tra Gold e USD, seppur in lieve diminuzione.
USD (Dollar Index) chiude la settimana con un HAMMER INVERSO che sembra preludere ad una rottura dell'area di supporto. La mia view di medio termine è al ribasso ma a mio avviso il movimento ribassista è esteso: divario elevato rispetto alla ema20 e distanti dall'ultimo swing. Ormai da tempo ripeto che mi aspetterei un possibile movimento di ritraccio nel breve in favore di USD. Tuttavia non vorrei che questa idea generi problemi di MINDSET BIAS, dopo il trade in loss di 80€ sul long USDCAD della scorsa settimana. Così provo ad affrontare il forex con prudenza.
Piano trading settimana prossima.
EURUSD: FLAT - candela di indecisione weekly, attendo ampio ritraccio e nuovo swing sul weekly per posizionamento Long.
GBPUSD: FLAT - movimento rialzista esteso, attendo ampio ritraccio e nuovo swing sul weekly per posizionamento Long.
USDJPY: FLAT - si è creato un set up short sul weekly in linea con la struttura ribassista. Tuttavia il daily ha una strutura bullish. Aspetto una sincronizzazione tra le strutture weekly e daily. Motivo per il quale aspetto una settimana in più per valutare l'operatività.
AUDUSD: FLAT - si è creato un set up long sul weekly ma contrario alla struttura ribassista. Attendo nuovo swing low sul settimanale per operazioni short o un cambiamento di struttura.
NZDUSD: FLAT - la scorsa settimana è stato convalidato il set up di ripartenza long di due settimane fa. Mercato di difficile lettura in questo periodo. Resto in attesa di chiarimento.
USDCAD: FLAT - si è creato un set up short sul weekly. Ma siamo in prossimità della parte bassa di un ampio canale laterale. Attendo nuovo swing high weekly per valutare dei long oppure il break down dell'area 1.3220-1.3320 per valutare operatività short.
OIL: FLAT - mercato un po' fuori controllo e ad alta volatilità. Attendo un ritorno ad un livello di volatilità standard.
GOLD: LONG - candela weekly con TOP TAIL che chiama un ritraccio. La mia view non cambia e diventerei compratore in caso di trigger LONG in area 1.940-1.980.
S&P500: FLAT . Come sospettavo il trigger weekly LONG della scorsa settimana è stata una trappola. La mia view non cambia: preferisco attendere la rottura definitiva dell'area intorno a 4200 prima di valutare un posizionamento long. Aspetto ancora un'altra settimana .
NASDAQ: LONG - su questo mercato concentrerò la mia possibile operatività, dopo la conferma sul daily di venerdì del set up long weekly di due settimane fa.
DAX40: FLAT - movimento troppo esteso per il mio tipo di trading. Aspetto ampio ritraccio verso la ema20 weekly prima di valutare un posizionamento Long.
BTCUSD: LONG . Candela weekly inside che mantiene valido il set up long di due settimane fa. Ho in macchina un ordine di acquisto Long alla rottura dei massimi della candela OUTSIDE.
US Stocks: watchlist della settimana - LONG Amazon (AMZN) e Lam Research (LRCX). SHORT 3M (MMM).
DISCLAIMER: Le analisi contenute in questo articolo sono proposte a scopo puramente informativo e non rappresentano alcuna raccomandazione diretta al lettore. Il trading può mettere a rischio il vostro capitale di cui siete i soli responsabili
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CapitalRock
📈Price action trader
💰Investitore di lungo termine con focus sul mercato azionario americano
Opportunità a rialzo per GBPUSD! Tanto spazio per salire!FX:GBPUSD
Come possiamo vedere dal grafico, il prezzo stanotte ha accumulato e successivamente ad una presa di liquidità ha rotto a rialzo confermandoci una struttura long.
Ora quello che faremo è cercare un posizionamento long per andare a colmare tutto questo vuoto creatosi ieri con il drop ribassista.
Una volta che il prezzo arriverà in zona aspetteremo:
-engulfing m1;
-evidence volumetrica;
-riallineamento m5/m1 (nella zona bassa).
Pubblicheremo aggiornamenti non appena il prezzo ci fornirà qualcosa o ci annullerà il setup.
Per eventuali domande e/o chiarimenti, non esitate a scriverci qui sotto nei commenti.
Cot Euro, nuovo pavimento da 144 milioni di Dollari !! Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.60
Sabato 5 Maggio 2023
(COT DEL 2 MAGGIO 2023)
COT EURO, NUOVO PAVIMENTO DA 414 MILIONI DI DOLLARI !!
Abbiamo lasciato alle spalle una settimana impegnativa piena di notizie in parte contrastanti ed in parte ampiamente attese.
Dal mondo bancario americano continuano ad arrivare notizie “preoccupanti” di nuove istituti in difficoltà, sia ha la paura che il contagio arrivi anche in Europa ma il Dax sale su a pallettoni, dall’ altra sia la Fed che la Bce continuano a rassicurare il mercato e a continuare la loro lotta all’ inflazione, con la prima che, non dichiarando apertamente la propria intenzione (come aveva fatto la volta precedente) di aumentare ancora i tassi di 25 punti base a giugno, “sostiene” il mercato lasciandogli la speranza che si sia finalmente arrivati al punto di pivot, mentre la seconda, la Bce, dichiara apertamente che proseguirà con il rialzo dei tassi al fine di riportare l’ inflazione al 2%. Al contempo si parla di crisi e tutti se l’ aspettano, ma i dati sul mondo del lavoro americano risultano ancora essere solidi. Qualche mese fa si diceva che le buste paga erano in aumento solo grazie ai lavori stagionali a cavallo del Natale…. “vedrete tra qualche mese che succederà” .. leggevo su diversi articoli e puntualmente ancora una volta i Non Farm Payroll di Aprile rilasciati ieri smentiscono tutti con 253k contro i previsti di 180K e contro i 165k precedenti, questo dovrebbe spaventare i mercati azionari ma al contrario gli Indici chiudono la settimana ancora una volta in recupero in linea anche con le trimestrali che hanno praticamente visto per tutte le maggiori aziende americani utili e fatturati in crescita sopra le attese.
Come ho scritto e riscritto più volte, personalmente non credo in un tracollo ed in una crisi profonda, perlomeno non adesso, non ne vedo oggettivamente i presupposti.
Sicuramente ci sono molte incongruenze che mi fanno pensare che in pentola possa bollire, a medio lungo termine, un cambio forte, un vero e proprio passaggio da un sistema finanziario ad un altro. Un passaggio che ancora i mercati e le banche centrali non sono pronti a fare e che quindi al momento le stesse banche fanno e faranno del tutto per sostenere e mantenere in piedi, a forza di ignizioni di liquidità, l’ attuale sistema che sicuramente è malandato e che non potrà ancora avere, a mio parere, vita nel lungo periodo, ma non credo in una crisi profonda in questo momento. Noi siamo traders e dobbiamo necessariamente rimanere attaccati a quello che succede ora e non a quello che potrebbe succedere tra 2,3,6 mesi o addirittura tra qualche anno.
Ovviamente queste sono tutte mie personali analisi e pensieri che condivido con voi con piacere ed affetto e sono sempre pronto a rivedere e a mettere in discussione quello che dico in modo da mantenere le sinapsi attive e le vedute mentali ampie che mi facciano analizzare con lucidità ed oggettività nuovi dati e nuove informazioni che in questo momento disconosco o mi sfuggono.
Conoscere altri punti di vista ed avere a disposizione altre “mappe mentali del territorio” diverse dalle proprie, potrebbe aiutarci nel futuro a cogliere nuovi percorsi quando ce ne sarà la possibilità.
Ci tenevo a fare questa introduzione perché questa è stata la prima settimana scoppiettante di inizio mese ed inizio del nuovo trimestre.
Passando ad analizzare il Cot trovate qui di seguito le tabelle aggiornate con i valori degli Open Interest ed il grafico delle Forze Relative degli Indicatori del Cot:
In linea con i dati contrastanti di cui sopra, anche il grafico delle Forze Relative sembra aprirsi in due. Si sono formate apparentemente due flussi monetari con da una parte le valute più forti (a parte Euro che rimane sopra sul suo trono e che analizzeremo subito dopo) gpb, nzd e chf e dall’ altra quelle più indecise ossia aud, jpy e cad che continuano a non riuscire ad uscire dal limbo in cui si trovano già da diverse settimane nonostante la debolezza del dollaro dimostrata in questo ultimo periodo.
Di seguito vediamo invece l’ Indicatore del Cot di Euro:
L’ Indicatore del Cot di Euro continua a dare segnali di forza. Come abbiamo visto settimana scorsa, questa settimana si conferma la rottura della resistenza che viene dal passato (linea rossa superiore) e si conferma anche la formazione della W rialzista.
Se la scorsa settimana ci eravamo accorti che gli Istituzionali avevano principalmente chiuso posizioni short, questa settimana sembrerebbero aver caricato nuovi posizioni long per un totale di 3.316 contratti standard, il cui valore di mercato ho calcolato essere pari a circa 414 milioni di Euro comprati, secondo i miei studi, più o meno in area 1.0940 / 1.0970, praticamente questa volta si è formato un pavimento di circa 414 milioni di Euro esattamente sulla base Daily di questi ultimi giorni.
Se non ho sbagliato a fare i calcoli e le approssimazioni di entrata degli Istituzionali che ho fatto sono giuste, la situazione dovrebbe essere al momento quella che ho cercato di illustrare nel grafico seguente:
Questo livello coincide nel Weekly proprio con la base della Candela di questa settimana che è una Doji !!
La Doji in questione si trova al momento praticamente compressa con sopra la resistenza a 1.11 e sotto il nuovo pavimento che abbiamo appena visto.
Ora manca solo da capire se questa nuova immissione di liquidità su Euro sia sufficiente e capace di generare la forza necessaria al rompere il soffitto degli 1.11 oppure se necessitiamo ancora di altre giornate di accumulo per aumentare la forza di detonazione e la rottura degli 1.11.
Ovviamene dovremmo prestare, a questo punto, attenzione anche alla rottura a ribasso di questo nuovo pavimento, in quanto la sua rottura vorrebbe dire scendere a cercare nuova liquidità prima in area 1.09 e poi in area 1.0830.
Come mi ha detto uno dei miei mentori con lunghissima esperienza sui mercati finanziari e di cui ho molta, moltissima stima, i mercati scendono se vengono venduti o se non vengono comprati mentre salgono solo se vengono comprati !!!
Di conseguenza quindi se già rompessimo (ossia comprassimo) il soffitto a 1.11 i nuovi tp (a settimane), gli ho indicati nel grafico Weekly seguente:
Riguardo ad Sp500 e Nasdaq, come già abbiamo detto settimana scorsa, la situazione non cambia, rimangono Long !!
Stessa cosa per il Dax che al momento sembra diretto a voler fare nuovi massimi ovviamente solo dopo aver raggiunto il doppio massimo del 2022 a 16.293. Finche non andiamo a rompere l’area di supporto Weekly a 15657 non proverei a shortarlo sul semplice presupposto che deve venire la crisi e che è troppo cresciuto !! Prima di stoppare un treno in corsa come il Dax aspetterei di vedere reali segnali di rallentamento se non addirittura di retromarcia onde evitare di essere investito e trifolato.
In fondo allego i grafici Weekly di Sp, Nasdaq e Dax
Per concludere, al momento, sembrerebbe che siamo partiti a rialzo in un clima piuttosto tumultuoso e da un punto di vista ciclico temporale dovremmo prestare massima attenzione verso la terza settimana di questo mese quando le prospettive potrebbero invertirsi ……
Come sempre ci aggiorniamo durante la settimana per cercare di seguire al meglio i mercati e gli andamenti di prezzo intrasettimanali.
Ciao Emi 😊
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
Dax:
SVEZIA: LA CRISI IMMOBILIARE E IL CROLLO DELLE SOCIETA'L’obiettivo dell’analisi è quello di far luce sulle condizioni economiche svedesi andando a correlare tra loro alcuni dati macroeconomici, capaci di impattare fortemente sul settore azionario immobiliare, fortemente ciclico.
1. LA CORRELAZIONE TRA TASSO DI INFLAZIONE, POLITICA MONETARIA, INTERESSI SUI MUTUI, PRODOTTO INTERNO LORDO E AZIONARIO IMMOBILIARE
A che livello si attesta ad oggi il tasso di inflazione svedese misurato anno/anno?
Come mostra la figura, al 10.6%. La Svezia non osservava tale cifra dal lontano marzo del 1991.
Lo stesso si mantiene più forte o più debole rispetto a quello misurato per l’euro area? È possibile scoprirlo attraverso uno spread, osservabile nella figura successiva:
Lo spread (di color nero), ottenuto sottraendo il tasso di inflazione svedese a quello europeo, è piuttosto chiaro, +3.6%: l’inflazione svedese si mantiene più forte. Volendo essere ancora più precisi, la Svezia risulta essere il 15° paese europeo con l’inflazione più alta:
Il concetto che qualunque appassionato ha appreso nel biennio 2021-2023 è stato sicuramente il seguente:
• Un alto tasso di inflazione è combattuto dalle banche centrali attraverso la manipolazione dei tassi di interesse
La Sveriges riksbank, a partire dal 28 aprile del 2022, ha iniziato il suo processo di inasprimento di politica monetaria attraverso il rialzo dei tassi di interesse che, per diversi anni, erano stati ancorati allo 0%. In particolare, come mostra la figura successiva, dal 0% al 3.5%:
Ad un aumento dei tassi di interesse della banca centrale il costo del denaro diventa più oneroso: questo significa che l’interesse da pagare per poter accedere a dei prestiti (per mutui e finanziamenti, ad esempio) aumenta.
Questo significa che dovrebbe esistere una correlazione diretta tra tassi di interesse di una banca centrale e il tasso per accedere a dei mutui. Andiamo ad osservare nella figura successiva se l’ipotesi è vera:
La correlazione tra i due dati è positiva, motivo per il quale:
• All’aumentare dei tassi di interesse della banca centrale, aumenterà il costo del denaro per accedere a dei mutui
Cerchiamo ora di ragionare in maniera logica, ponendoci una semplice domanda:
“Come impatta l’aumento dei tassi di interesse sul mercato immobiliare di un Paese?”
Dovrebbe impattare in maniera negativa poiché, teoricamente, l’aumento del prezzo per accedere ad un mutuo sfavorirebbe la domanda di immobili, infatti:
• È più probabile che i consumatori accedano ad un mutuo quando esso si presenta “a sconto”
I prezzi delle case sono legati alla legge della domanda e dell’offerta. Se i ragionamenti ipotizzati fossero giusti, si potrebbe affermare che:
• All’aumento dei tassi di interesse, aumenteranno i prezzi dei mutui e diminuirà la richiesta di case, con relativa diminuzione del loro prezzo
• Al contrario, ad un taglio dei tassi di interesse corrisponderanno mutui “più accessibili e meno onerosi” e quindi un aumento della loro domanda, con relativo aumento dei prezzi delle case
Osserviamo nella figura successiva se l’ipotesi è plausibile:
Si, è plausibile!
Concentriamoci ora sull’indice dei prezzi delle case, osservando la figura successiva:
È possibile osservare come esso abbia registrato una contrazione anno/anno pari al -12.7%, lontano dalla soglia dello 0%. Questo impatterà sul PIL? Scopriamolo studiando la correlazione tra i due dati:
La correlazione tra essi (studiata su 10 periodi) è mediamente positiva, motivo per il quale è possibile affermare come il mercato immobiliare (in particolare, l’indice dei prezzi delle case) impatti in maniera importante sull’intensità economica.
Concludiamo il paragrafo con un piccolo schema:
2. IL CROLLO DEL SETTORE AZIONARIO IMMOBILIARE SVEDESE
Come avrà reagito l’azionario immobiliare svedese al crollo dell’indice dei prezzi delle case? Osserviamo le prestazioni di tre società:
• Samhallsbyggnadsbolaget, società che si concentra sulla gestione e sviluppo di proprietà immobiliari:
+522% dopo il crollo del 2020 e, dal massimo storico di novembre 2021, -91%.
• Castellum, che si occupa della gestione e sviluppo di immobili commerciali e industriali:
Oltre il +100% di prestazione dai minimi del 2020 ai massimi storici di novembre 2021 per poi perdere oltre la metà del suo valore (-60.9%).
• Fastighets AB Balder, che possiede un portafoglio diversificato di proprietà come locali commerciali, edifici residenziali e immobili industriali:
+213% dai minimi del 2020 e successivo crollo del -67% dai massimi storici.
Perché queste tre società hanno registrato delle enormi prestazioni con bassi tassi di interesse e continuano a registrare dei minimi via via decrescenti dopo l’aumento degli stessi? La risposta è semplice:
• Il settore immobiliare è un settore ciclico, ossia un settore sensibile all’intensità economica. È importante evidenziare come la domanda di immobili, che siano essi commerciali, industriali o residenziali sia fortemente legata all’intensità dell’economia
3. I TASSI DI INTERESSE PROSEGUIRANNO LA LORO TRAIETTORIA AL RIALZO?
Per rispondere alla domanda, è necessario porsi:
• Il primo interrogativo:
“Perché la banca centrale svedese dovrebbe arrestare un rialzo dei tassi?”
Un motivo, tra i diversi, potrebbe essere il seguente:
“Per stimolare l’intensità economica, evitando una recessione (quasi alle porte)”
• Il secondo interrogativo:
“Potrebbe la banca centrale svedese arrestare un rialzo dei tassi con un tasso di inflazione a doppia cifra”?
Difficile rispondere a questo, per un motivo semplice:
• Un rialzo dei tassi ha un effetto positivo sul tasso di inflazione, ma negativo sull’intensità economica
Ad oggi il mercato si aspetta un taglio? Osserviamo nella figura successiva il rendimento a 2 anni del titolo di stato svedese:
È importante ricordare che:
• Il rendimento a 2 anni è quello più influenzato dalle aspettative degli investitori sulla politica monetaria
È possibile osservare come il rendimento dello stesso bond si trovi in prossimità dei massimi di periodo, al 2.9%; questo denota il fatto che gli attori di mercato non hanno aspettative di un pivot e successivo taglio degli interest rates.
La figura precedente è e sarà una delle più importanti da osservare per capire quale potrà essere il destino dell’economia svedese e del suo settore immobiliare.
Qualora qualche concetto non fosse stato chiaro commentate pure.
Buona giornata.
Triangolo ascendente simmetrico BitcoinTriangolo ascendente simmetrico di Bitcoin BTC, il punto più basso giornaliero sta diventando sempre più alto, il prezzo più basso sta aumentando, la tendenza verde è la linea di tendenza del punto più basso, secondo la regola di tendenza, romperà la linea di tendenza rossa e quindi raggiungerà un nuovo prezzo massimo, all'interno del triangolo è uno shock, fino a quando Se superi la linea di tendenza rossa sopra, puoi uscire dall'intervallo di shock.Normalmente, questa tendenza alla fine si romperà e aumenterà.
Occasione SHORT su GBPUSD! FX:GBPUSD
Oggi vi portiamo l'analisi su GBPUSD, come potete vedere dal grafico, il prezzo sta mantenendo una struttura short nonostante fosse arrivato nella prima demand di lungo termine che valutavamo ieri. Ora quindi, dopo aver avuto un cambio m5 in seguito ad un riallineamento in supply, valuteremo un entry SHORT dalla zona delineata in rosso (quella più bassa).
All'interno di questa zona valuteremo evidence m1.
Pubblicheremo aggiornamenti qui sotto nel caso in cui il setup venisse confermato o annullato!