Contiene un'immagine
TLM - Falling Wedge Reversal su Grafico SettimanaleNell'ambito delle analisi di oggi, ho focalizzato la mia attenzione sulla criptovaluta TLM, esaminando attentamente il grafico settimanale. Emerge una prospettiva intrigante con la formazione di un "Falling Wedge Reversal", suggerendo la potenziale imminenza di un'inversione di tendenza al rialzo. Al momento, ci troviamo in prossimità della resistenza, dopo un primo impulso, ed esistono indicazioni che supportano l'ipotesi di una rottura imminente, seguita da un retest.
Analisi del Pattern:
La struttura del "Falling Wedge Reversal" è chiaramente delineata nel grafico settimanale di TLM. Questo modello è spesso interpretato come una configurazione di inversione rialzista, caratterizzata da una discesa dei prezzi contenuta all'interno di linee convergenti. La vicinanza alla resistenza suggerisce una fase cruciale in cui potrebbe verificarsi una rottura di tendenza.
Posizionamento Attuale:
Attualmente, ci troviamo in una fase di consolidamento vicino alla resistenza, in seguito al primo impulso rialzista. Questo scenario potrebbe indicare una crescente pressione rialzista e il potenziale per una rottura imminente del livello di resistenza chiave.
Previsioni di Rottura e Retest:
La mia inclinazione attuale è orientata verso una rottura a breve termine della resistenza del "Falling Wedge". Tuttavia, è importante notare che una strategia prudenziale dovrebbe includere la considerazione di un retest successivo alla rottura. Tale retest potrebbe fornire ulteriori conferme della validità della rottura, offrendo opportunità di ingresso in posizioni long.
Criptovaluta HEX - Falling Wedge PatternNel corso dell'analisi odierna, ho rivolto la mia attenzione alla criptovaluta HEX, concentrandomi sull'identificazione di pattern significativi nel grafico giornaliero. Al momento, sto osservando la formazione di un "Falling Wedge", un modello tecnico che spesso precede inversioni al rialzo. La struttura della correzione del wedge appare particolarmente pronunciata, alimentando le aspettative di un imminente movimento al rialzo.
Analisi del Pattern:
La figura del "Falling Wedge" è chiaramente delineata nel grafico giornaliero di HEX. La sua natura discendente, contraddistinta da linee di supporto e resistenza convergenti, indica un progressivo indebolimento della pressione ribassista. La marcata inclinazione di questa correzione suggerisce un potenziale accumulo di forza compradora, favorevole a un'accelerazione al rialzo.
Previsione di Breve Termine:
Basandomi sulla configurazione del "Falling Wedge", mi aspetto un possibile "pump" a breve termine. La natura compressa del modello suggerisce che il prezzo potrebbe presto rompere al rialzo dalla struttura, generando un movimento rialzista. Tuttavia, è essenziale monitorare attentamente l'evoluzione del prezzo e confermare tale previsione attraverso segnali di forza aggiuntivi.
Possibile Formazione di Pattern "Cup & Handle"In data attuale, ho condotto un'analisi tecnica sulla criptovaluta GRV, focalizzandomi sul grafico giornaliero. Durante la mia osservazione, ho identificato un potenziale pattern "Cup & Handle", un modello tecnico spesso associato a inversioni di trend rialzisti. Tuttavia, per confermare questa ipotesi, è consigliabile attendere una valida rottura della resistenza chiave situata a $0.21.
Analisi del Pattern:
La formazione del pattern "Cup & Handle" è evidente nel grafico giornaliero di GRV. La fase di "Cup" è stata caratterizzata da una significativa diminuzione del prezzo, seguita da un consolidamento dei prezzi nella fase di "Handle". Questo modello è spesso interpretato come un segnale di potenziale inversione al rialzo.
Punto di Rottura Critico:
La resistenza cruciale identificata si trova a $0.21. Raccomando la massima cautela e l'attesa di ulteriori conferme prima di prendere decisioni operative. Una rottura convincente di questa barriera potrebbe fornire un segnale di forza rialzista e giustificare l'adozione di posizioni long.
Osservazioni Finali:
Al momento, la criptovaluta GRV merita sicuramente di essere monitorata attentamente. Nonostante sia consigliabile attendere ulteriori conferme, il riconoscimento del pattern "Cup & Handle" suggerisce la possibilità di un'inversione di medio termine. Si consiglia di mantenere una vigilanza costante sull'andamento del prezzo e di adottare un approccio disciplinato nel prendere decisioni di trading.
Ricordo l'importanza di considerare altri fattori di mercato, notizie e eventi correlati che potrebbero influenzare il contesto generale delle criptovalute. Inoltre, è fondamentale implementare una gestione del rischio appropriata per proteggere gli investimenti durante le fluttuazioni di mercato.
Dot Plot e Tassi: La Settimana Cruciale delle Finanze GlobaliSettimana importantissima per quanto riguarda le politiche monetarie di tutti i più grandi paesi. Sono completamente cambiate le aspettative sulle politiche monetarie. Secondo gli analisti e le proiezioni non ci saranno aumenti dei tassi ma saranno fondamentali le dichiarazioni dei governatori delle varie banche centrali. Inoltre la Federal Reserve pubblicherà le nuove proiezioni economiche(dot plot).
I principali treasury americani hanno avuto una correzione di circa il 10% rispetto al picco del 27 luglio quando una narrativa più aggressiva della FED ha spinto i rendimenti obbligazionari ai massimi dal 2008 esercitando una forte pressione al ribasso sull'azionario. Durante l'ultimo mese e mezzo però il tono di Powell si è ammorbidito notevolmente e stando ai dati, non gli si può dar torto L'inflazione ha ripreso il suo percorso discendente sia nella componente generale (3,2% ad ottobre dal 3,7% di settembre) che in quella «core» (4% dal 4,1%) nonostante la vischiosità dell'inflazione degli affitti, senza la quale Bloomberg stima che il CPI core avrebbe già raggiunto l'obiettivo della FED del 2%.
Insomma con il PIL che ha retto molto meglio delle attese, il mercato del lavoro in moderazione, i tassi di rendimento obbligazionari lontani dai massimi di periodo, gli utili societari tornati a crescere dopo 3 trimestri in rosso. L’ultimo dato che manca per avere una panoramica generale per analizzare meglio cosa succederà mercoledì è il dato inerente all’inflazione. Ma com’è uscito? In effetti il dato di oggi non si è rivelato quel dato shock che in molti si aspettavano con l'inflazione generale in linea con le aspettative al 3,1% e l'inflazione «core» stabile per il 2° mese consecutivo al 4% a causa della oramai rinomata vischiosità dei prezzi degli alloggi che a novembre sono saliti dello 0,4% VS il +0,3% del mese precedente. Dal nostro punto di vista, il dato di oggi è molto più positivo che negativo in quanto ha dissipato un po' di entusiasmo circa le aspettative sui futuri tagli dei tassi e renderà meno «traumatica» la narrativa prudente di Powell nella Conferenza post meeting del FOMC di domani dal quale continuiamo ad attenderci un miglioramento nelle proiezioni su PIL, PCE e FED FUND RATE nel 2024.
Ma perché i dati inerenti all’inflazione sono molto più positivi che negativi? Lo possiamo notare da come gli investitori, nonostante dati sull'inflazione di novembre misti, mantengono un sentiment positivo sull'azionario, con i principali indici in leggero rialzo. Sorprendentemente, le obbligazioni, inizialmente colpite, hanno iniziato a recuperare terreno con diminuzione dei rendimenti su tutte le scadenze nelle ultime ore.
Le persone hanno un ottica abbastanza negativa sull’economia americana ma le cose stanno andando molto meglio del previsto. Tutti si stanno concentrando sul dato inerente all’inflazione in linea e agli NFP a rialzo(rialzo dovuto a circa 44.000 lavoratori rientrati a lavoro dopo lo sciopero del settore automobilistico,sennò il dato era in linea con le attese). Nel passato quando c’è stato sia un’accelerazione della disoccupazione e un crollo dei consumi e quindi dei prezzi la FED ha sempre fatto dietrofront sui tassi d’interesse. Questa situazione è molto simile al soft landing del ‘95 con tassi che si ristabiliscano al calare dell’inflazione.
Apriamo ora una breve parentesi sulla Bank of Japan. Attualmente, resta l'unica banca centrale con tassi d'interesse negativi, nonostante un'inflazione superiore al 3% e un gravoso debito pubblico. Al contempo, gestisce il tasso a breve termine e ha imposto un limite per il debito a 10 anni, mantenendo una politica monetaria espansiva, ma con un occhio attento all'inflazione in crescita.
Dopo anni di politica monetaria accomodante, sorge la domanda: seguirà la Bank of Japan l'aggressività di FED e BCE? Un possibile aumento dei tassi potrebbe spingere gli investitori giapponesi a privilegiare i rendimenti nazionali, dismettendo quelli esteri e potenzialmente innescando un'onda di cambiamenti a livello internazionale, specialmente sui treasury.
La prospettiva si orienta verso posizioni short swing su USDJPY, anticipando variazioni significative nelle politiche monetarie nei prossimi mesi. Parallelamente, confermiamo la nostra strategia di posizioni long sui principali indici americani, puntando a sfruttare un promettente rally natalizio e mirando a nuovi massimi storici, come previsto nelle analisi precedenti.
FTSE MIB - MTY in Chiusura (aggiornamento)Mi sono accorto che il grafico precedente era davvero poco chiaro...ad ogni modo
-------
Siamo in chiusura di MTY, ma credo che stiamo anche per far partire il prossimo TCY, quindi direi non il momento giusto per aprire posizioni short, semmai alleggerire la posizione presa il 20 Novembre sul setup di Max segnalato
Questo vale ovviamente per me.
Il target del TCY in corso sta credo sull'angolo evidenziato, quindi intorno a 28990 / 28995 idealmente da raggiungere entro domani mattina prima ora (meglio oggi in chiusura).
Ho indicato i possibili scenari cui possiamo assistere. Se superiamo la fascia 29400/29450 mi attenderei un possibile Max tra il 27 e 28 Novembre, che potrebbero quindi essere la conclusione del TCY Max. In questo scenario la conclusione del TCY Index (la cui partenza non è ancora confermata) sarebbe attesa tra il 7 e 8 Dicembre.
Andiamo con ordine, guardando il TYL ed il TCY. Il MTY certamente ha le ore contate e così pure il ITM (atteso completarsi entro la prima metà di Gennaio '24 (idealmente a Dicembre '23)
UN DATO ANTICIPATORE CHE OGNI INVESTITORE DOVREBBE MONITORAREBuongiorno a tutti!
L’analisi di oggi si concentra su un particolare indicatore macroeconomico che ha la capacità di prevedere le tendenze future, un elemento chiave che ogni investitore dovrebbe tenere d’occhio.
1. LE ASPETTATIVE DI INFLAZIONE DEI CONSUMATORI
Venerdì 8 dicembre è stata una giornata significativa poiché sono stati rilasciati due dati macroeconomici cruciali: le buste paga del settore non agricolo (NFP) e il tasso di disoccupazione. Ecco i dettagli:
• Le buste paga del settore non agricolo (NFP) hanno registrato un valore di 199K, superando le aspettative di 188K e mostrando un incremento rispetto alla precedente lettura di 150K
• Il tasso di disoccupazione si è attestato al 3.7%, inferiore sia alle aspettative del 3.9% che alla precedente lettura, anch’essa del 3.9%
Tuttavia, questi non sono stati gli unici dati rilevanti della giornata. Un altro dato di rilievo è stato l’indice di fiducia dei consumatori, rilasciato dall’Università del Michigan, che ha mostrato un aumento a 69.4 punti, in netto miglioramento rispetto ai 61.3 punti della precedente rilevazione.
Infine, un sottoindice del dato sulla fiducia dei consumatori, sempre rilasciato dall’Università del Michigan, ha suscitato particolare interesse: si tratta delle aspettative di inflazione dei consumatori per l’anno a venire. Questo dato, illustrato nella figura successiva, sarà il protagonista dell’analisi di oggi.
Le aspettative di inflazione dei consumatori. Grafico mensile
Si può notare un cambiamento significativo nelle aspettative dei consumatori riguardo all’inflazione. In dettaglio:
• La rilevazione di novembre indicava un tasso di inflazione previsto del +4.5%
• L’ultima rilevazione ha segnato un tasso del +3.1%, un livello che non si registrava da marzo 2021
Le aspettative di inflazione sono state sicuramente influenzate dalla recente diminuzione dei prezzi della benzina. Come si può vedere nel grafico successivo, dal picco raggiunto l’11 agosto 2023, il prezzo di questa risorsa energetica ha registrato un calo di oltre 30 punti percentuali, scendendo a 2.04$.
Il recente crollo dei prezzi della benzina; importanti la resistenza a 2.32$ e il supporto 2.02$. Grafico giornaliero
La correlazione tra i prezzi della benzina e le aspettative di inflazione dei consumatori è evidenziata nel grafico seguente. Questo dimostra come le variazioni nel costo della benzina possano avere un impatto diretto sulle previsioni inflazionistiche.
La correlazione positiva tra prezzi della benzina e aspettative di inflazione a un anno. Grafico mensile
2. LE ASPETTATIVE DI INFLAZIONE DEI CONSUMATORI SONO UN LEADING INDICATOR
Potreste chiedervi perché ho condiviso questo specifico dato macroeconomico, derivante da un sondaggio. La ragione è semplice: esso funge da indicatore anticipatore. In particolare, come dimostrano le prossime tre figure, le aspettative di inflazione a un anno tendono a prevedere il tasso di inflazione, calcolato su base mensile rispetto all’anno precedente.
Le aspettative di inflazione dei consumatori hanno anticipato l’indice dei prezzi al consumo a/a negli anni ’80. Grafico mensile
Le aspettative di inflazione dei consumatori hanno anticipato l’indice dei prezzi al consumo a/a negli anni 2000. Grafico mensile
Le aspettative di inflazione dei consumatori hanno anticipato l’ultimo picco dell’indice dei prezzi al consumo a/a nel 2022. Grafico mensile
Analizzando un periodo storico più esteso, si può notare una forte correlazione positiva tra le aspettative di inflazione dei consumatori e il tasso di inflazione effettivo rilevato. Questo suggerisce che le previsioni dei consumatori tendono ad essere un indicatore affidabile dell’inflazione futura.
La correlazione positiva tra aspettative di inflazione dei consumatori e tasso di inflazione anno/anno. Grafico mensile
3. ASPETTATIVE DI INFLAZIONE DEI CONSUMATORI, FEDERAL RESERVE E…OBBLIGAZIONI
Data la capacità predittiva delle aspettative di inflazione dei consumatori, è naturale chiedersi se queste possano influenzare le decisioni di politica monetaria della Federal Reserve; la risposta è affermativa. Infatti, uno degli obiettivi della Federal Reserve è proprio la stabilità dei prezzi.
Le aspettative di inflazione sono attentamente monitorate perché possono influenzare le spese correnti dei consumatori. Ecco perché:
• Se ci attende un’inflazione del +10% per l’anno prossimo, è plausibile che i consumatori aumenteranno la loro domanda e quindi le spese per acquistare prodotti che probabilmente costeranno di più l’anno successivo
• Al contrario, se si prevede un’inflazione del +0.5%, è probabile che i consumatori posticiperanno alcune spese che costeranno meno l’anno seguente
Nel primo scenario, un aumento delle aspettative di inflazione porterà ad un aumento del tasso di inflazione effettivo a causa dell’aumento della domanda di beni e servizi. Nel secondo scenario, ci sarà una diminuzione, che potrebbe essere uno dei fattori scatenanti di una deflazione.
Ecco perché un calo così significativo delle aspettative di inflazione, al 3.1%, deve essere attentamente monitorato. C’è, tuttavia, un altro motivo importante: le aspettative dei consumatori possono influenzare direttamente le decisioni di investimento degli investitori.
Facciamo un esempio: come illustrato nel grafico seguente, esiste una correlazione positiva tra le aspettative di inflazione e l’indice TIP/IEF.
La correlazione positiva tra TIP/IEF e aspettative di inflazione dei consumatori. Grafico mensile
• Quando le aspettative di inflazione crescono, le obbligazioni indicizzate all’indice dei prezzi al consumo (ETF TIP) tendono a sovraperformare quelle non indicizzate con una duration simile (ETF IEF)
• Al contrario, quando le aspettative di inflazione calano, è l’ETF IEF a sovraperformare l’ETF TIP
Questo fenomeno non è casuale, ma un riflesso delle dinamiche del mercato.
Spero che queste informazioni vi offrano nuovi spunti di riflessione. Ricordate, tuttavia, che questo “indicatore anticipatore” che ho presentato oggi non è infallibile. Non dovreste aspettarvi che ogni sua lettura anticipi ogni variazione successiva dell’indice dei prezzi al consumo. Un’altra insidia che presenta è la sua volatilità, che è notevolmente superiore rispetto al tasso di inflazione tradizionale.
Alla prossima!
MIB: continua il rallyIl nostro indice, dopo aver raggiunto i 30.000 punti, sembra essere ancora in forma per celebrare il 2023. DAX ed Eurostoxx hanno segnato nuovi massimi storici, mentre gli indici USA, leggermente in ritardo rispetto ai massimi di gennaio 2021, continuano a guadagnare punti. La prossima settimana sarà decisiva, con il duplice appuntamento della FED e delle scadenze tecniche delle "tre streghe". Se, al termine di questa settimana, i livelli di prezzo manterranno questa spinta, potremo assistere a ulteriori rinnovi dei massimi per l'intero mese di gennaio; in caso contrario, sarà bene iniziare a considerare la chiusura del ciclo biennale inverso iniziato a gennaio 2021, che comporterebbe una significativa correzione.
La presente è la mia visione e non rappresenta un sollecito ad operare, investire o disinvestire.
Russel 2000: Il Cavallo da Corsa del 2024?L'Indice Russell 2000, rappresentativo di 2.000 aziende a bassa capitalizzazione, costituisce il segmento più esclusivo del Russell 3000, abbracciando quasi il 98% delle azioni quotate negli Stati Uniti. Ogni giugno, assistiamo a un riequilibrio dell'indice con nuovi ingressi e uscite.
Attualmente, l'attenzione del mercato americano è rivolta ai dati sull'occupazione e alla lotta contro l'inflazione, dando priorità alla domanda. Nonostante ciò, la struttura a medio termine si trova in un'ampia tendenza laterale, con chiari livelli di resistenza e supporto che delineano il quadro.
L'indice Russell 2000 reagisce fortemente alla crescita del PIL, gestita attentamente dalla Federal Reserve per controllare l'inflazione. La sua traiettoria è strettamente legata alla crescita economica degli Stati Uniti, con le small caps che, a causa di bilanci più fragili, elevato debito variabile, margini di profitto più bassi e scadenze più lunghe, mostrano una maggiore vulnerabilità.
Quest'indice, tra i quattro principali indici azionari americani, ha registrato la peggiore performance con un modesto +3,5% dall'inizio dell'anno. Il Russell 2000, riflesso delle small cap statunitensi, si distingue come un indicatore altamente reattivo in periodi di miglioramento delle condizioni di mercato. La sua storia di successo si manifesta soprattutto durante la transizione della Federal Reserve da politiche di rialzo a politiche di riduzione, specialmente in fasi di stagnazione economica.
A partire dal 6 novembre, ha addirittura superato il Nasdaq 100, solitamente un avversario ostico durante le turbolenze di mercato, confermando la sua forza in scenari di incertezza con un guadagno del 7.1%.
Le small cap statunitensi, trascurate negli ultimi anni, presentano valutazioni più vantaggiose rispetto al Russell 3000, con un P/E di 12,6 e un rapporto price to book di 1,75 per l'anno in corso. Queste opportunità si delineano come potenziali stelle pronte a brillare con un cambio di politica monetaria.
In un contesto di mutevolezza, monitorare attentamente gli sviluppi dell'indice Russell 2000 potrebbe rivelarsi una mossa strategica nell'arena finanziaria.
Nell'ultimo venerdì, nonostante l'ISM Manufacturing PMI non abbia soddisfatto le aspettative, il Russell 2000 ha registrato un'impressionante impennata. Il mercato sembra focalizzato sulle aspettative di tagli ai tassi, evidenziate dalla dichiarazione neutrale del presidente della Fed Powell, senza contrastare le valutazioni del mercato.
Due motivazioni spiegano questa sorprendente performance:
1) Crollo dei rendimenti obbligazionari: A differenza delle "Magnificent Seven," capaci di prosperare nonostante tassi più elevati grazie a bassi livelli di debito, il mercato più ampio sta affrontando sfide legate ai costi di finanziamento. Il repentino calo dei rendimenti ha aperto la strada a un ritorno a un mercato pre-2020, favorevole alle small caps.
2) Ampia ripresa del mercato azionario: Si osserva un ampliamento della ripresa negli Stati Uniti e globalmente. Mentre l'S&P 500 si avvicina ai massimi dell'anno, il Russell 2000 ha ancora spazio per crescere, con performance solide anche in Europa e nei mercati emergenti.
Con il miglioramento del sentiment a novembre, gli investitori cercano valore in azioni ancora inespresse. Le small caps indebitate, tra le peggiori performer dell'anno, stanno ora ritornando con forza, considerando un possibile picco nei fondi Fed e nei rendimenti.
Potrebbe esserci una pausa intorno al 15 o 20 del mese, influenzata dalla vendita delle perdite fiscali. Tuttavia, nella seconda metà del mese, questa pressione dovrebbe esaurirsi, aprendo la strada a un autentico rally natalizio che potrebbe estendersi fino a metà gennaio, con un obiettivo di 1925, entusiasmando gli investitori prima della consueta correzione tipica di quel periodo.
Nel prossimo appuntamento dedicato all'analisi approfondita di un asset, ci concentreremo ancora di più sull'Indice Russell 2000, esplorando le opportunità di investimento attraverso un'analisi tecnica dettagliata.
Le prospettive future delineano un'avvicinamento al taglio dei tassi da parte della Fed nel corso del prossimo anno. Gli occhi degli investitori saranno puntati su settori sensibili ai tassi, come l'immobiliare, le banche e le small cap. La nostra previsione? Un promettente guadagno a due cifre per il Russell 2000 nel 2024.
Bitcoin (BTC) Analisi Tecnica e Fondamentale📈 Technical analysis BTC/USDT
The price of Bitcoin has broken the upper boundary of the parallel price channel it has been in for over a month with an impulsive movement. Currently, we are witnessing a test of the resistance level at 42,000, upon which the further direction of the price movement depends. If BTC consolidates above it, we expect the formation of a new price range of 42,000 - 44,000. From there, new impulsive price movements towards the next target of a significant resistance block at 48,000 are possible, which could serve as a trend reversal level. In this zone, we will be looking for reversal patterns to initiate short positions.
However, it's worth noting that nearly two months of upward movement have occurred with minimal retracement. RSI indicators are in the overbought zone, increasing the likelihood of a local correction before the continuation of the uptrend. If, under selling pressure, the price consolidates below the level of 38,500, we would expect a correction in the range of 0.38-0.5 Fibonacci levels. A retest of the global ascending trendline may occur in this range. Additionally, this area includes the 1W Imbalance zone, where it's necessary to close gaps at horizontal levels of trading volumes.
📉 Bitcoin market global analysis
The price of Bitcoin has precisely reached the 0.5 Fibonacci correction level from the entire decline since reaching its all-time high (ATH) in 2021. The next growth target is the 0.61 Fibonacci level, where a strong resistance level is also located.
On the daily logarithmic chart, momentum indicator readings suggest that Bitcoin is already in the overbought zone, and 42,000, 45,000, 48,000 levels may pose strong resistance. The RSI indicator has formed a bearish divergence, indicating the need for a local corrective movement. The acceleration of the latest upward impulse, like the previous ones, occurred during short sellers' position liquidations. However, this is the smallest of the liquidations since BTC broke above 30,000. Thus, the impact of this growth factor is also weakening.
If sellers push below the support level of 38,500, we would expect a correction of the entire uptrend since the beginning of this year to the 0.5 Fibonacci level and a retest of the 200-week moving average. In the same area, the weekly Imbalance zone is located at 34,000-31,000.
However, on a global scale, the BTC price is forming patterns that preceded bull markets in previous cycles.
💠 Analisi di zone e livelli per prendere decisioni di trading
L’indice di paura e avidità è nella zona di avidità a 74.
La capitalizzazione di mercato totale del mercato delle criptovalute è aumentata a 1.501 miliardi di dollari e l'indice di dominanza di Bitcoin è salito a 54,2.
Secondo l'analisi dell'accumulo di grandi blocchi di ordini nei registri degli ordini di borsa, la liquidità estrema è al livello di 38.500 e le zone di domanda e offerta si trovano ai seguenti livelli:
🟢 Zona di domanda: 30.000 - 35.000
🔴 Zona di rifornimento: 41.000 - 48.000
Livelli per posizioni lunghe:
38.500 - blocco di supporto significativo
34.000-35.000 - possibile zona di nuovo test della linea di tendenza
30.000 - livello di supporto psicologico
28.000 – nuovo test della media mobile a 200 settimane
Livelli per le posizioni corte:
45.000 - blocco di resistenza significativo
48.000 - 0,61 Livello di correzione di Fibonacci
📊 Analisi fondamentale
Secondo CoinShares, nelle ultime 10 settimane, l'afflusso di fondi nel mercato delle criptovalute ha raggiunto 1,7 miliardi di dollari. Tuttavia, le misure restrittive normative sulle società di criptovaluta potrebbero ritardare l’inizio di un mercato rialzista se gli investitori iniziassero a disinvestire dalle attività di criptovaluta. Alla luce delle notizie negative, la scorsa settimana gli utenti di Binance hanno ritirato attivamente fondi dalla piattaforma, determinando un deflusso netto di 1,2 miliardi di dollari in sole 24 ore. Tuttavia, la notizia dell’approvazione di un ETF spot sul Bitcoin potrebbe fornire un altro potente catalizzatore di crescita.
Negli ultimi sei mesi, i ricavi dei miner Bitcoin (BTC) sono diminuiti di oltre il 30%, con guadagni di novembre di circa 270 milioni di dollari in meno rispetto a quelli di ottobre. Il calo è attribuito alla volatilità della principale criptovaluta, alla forte concorrenza e all’aumento dei prezzi dell’elettricità. Considerando che la ricompensa mineraria di Bitcoin si dimezzerà nuovamente dopo il prossimo dimezzamento, è semplice calcolare il prezzo BTC richiesto affinché il mining rimanga redditizio.
Il mercato azionario ha risposto positivamente alle recenti dichiarazioni di Jerome Powell. Inoltre, l’inclusione di Uber nell’indice S&P500 ha rafforzato la fiducia degli investitori, contribuendo a un’ulteriore crescita dell’indice S&P500. Attualmente sta subendo un nuovo test del livello 4600.
🌐 Prossimi eventi nell'economia globale
Si prevede che le seguenti date porteranno una maggiore volatilità sia nei mercati azionari che in quelli delle criptovalute:
➤ 13 dicembre 2023, 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Fed.
➤ 31 gennaio 2024, 21:00 - Nuova decisione sul tasso di interesse della Fed.
📈 È possibile prevedere l'improvvisa azione del prezzo di Bitcoin (BTC)?
Quando il mercato è fortemente influenzato dalle notizie, preferiamo affidarci ai segnali del nostro indicatore di trading. Il nostro indicatore di trading, come sempre tempestivo, ha segnalato l'attuale impulso al rialzo del mercato e ha fornito i punti di ingresso più vantaggiosi per posizioni lunghe con un rischio minimo. Grazie agli ultimi aggiornamenti, sono stati raggiunti i livelli massimi di take profit per tutti i segnali e il movimento dei prezzi è stato:
Bitcoin +10,24%
ETH +10,46%
NMT +13,41%
Inoltre, vorrei condividere la previsione dell'ultimo aumento di Bitcoin da parte della nostra intelligenza artificiale, che non solo indica la direzione, ma costruisce anche la traiettoria di ulteriori movimenti dei prezzi:
Finalmente è arrivata la conferma della forza del trend!Buongiorno a tutti. L’analisi di oggi si concentra sulle prestazioni dei mercati finanziari statunitensi nel mese di novembre, con un’attenzione particolare alle ragioni che mi portano ad avere un’ottimistica previsione per il mese di dicembre. Scoprirete che il mio ottimismo è alimentato da una tanto attesa “convergenza” tra due indici di sentiment. Ora, senza ulteriori indugi, iniziamo!
Il mese di novembre ha visto un notevole rialzo per i mercati finanziari statunitensi. Come illustrato nel grafico, tutti gli indici principali hanno registrato rendimenti positivi:
• L’S&P500 ha guadagnato un +8.62%
• Il Nasdaq è cresciuto del +8.68%
• Il Russel 2000 ha visto un incremento del +11.56%
• L’iShares Microcap ha avuto un aumento del +12.60%
Le prestazioni dei principali indici statunitensi a diversa capitalizzazione. Grafico giornaliero
Il grafico seguente mette in evidenza le performance degli 11 settori dell’S&P500. I settori ciclici hanno registrato un’ottima performance, con il settore immobiliare in testa che ha guadagnato un +13.70%. Al contrario, i settori difensivi, come quello dei beni difensivi e sanitario, hanno mostrato una crescita meno significativa. Il settore energetico, influenzato dal trend ribassista del petrolio, ha registrato la performance più debole con un incremento di soli +0.18% punti percentuali.
Le prestazioni dei settori dell’S&P500. Fonte: Finviz
Le obbligazioni di diverso grado di rischio hanno anch’esse mostrato performance positive:
• TLT, che riflette il movimento dei titoli di stato a lunga duration, ha registrato un incremento del +9.27%
• LQD, che segue il movimento delle obbligazioni societarie investment grade, ha guadagnato 6.9 punti percentuali
• HYG, che riflette il movimento delle obbligazioni societarie ad alto rendimento, ha realizzato un +4.3%
Le diverse prestazioni dei bond statunitensi. Grafico giornaliero
Considerando le performance mensili, gli investitori che detengono un portafoglio classico 60/40 (60% S&P500, 40% TLT) avranno sicuramente motivo di essere entusiasti. Come illustrato nel grafico successivo, questo tipo di portafoglio ha realizzato una performance di 9.40 punti percentuali nel mese di novembre.
Rendimenti mensili (2023) di un portafoglio 60/40 classico, orientato negli Stati Uniti.
La figura successiva fornisce una spiegazione per questi acquisti. Gli investitori hanno mostrato una forte propensione al rischio durante tutto il mese di novembre, iniziando a scontare uno scenario di crescita economica. Questo ottimismo è stato alimentato da aspettative di inflazione al ribasso e da previsioni di un allentamento della politica monetaria.
Queste aspettative sono derivate dalle tendenze dei tre indici di forza SPHB/SPLV, TIP/IEF e LQDH/LQD.
(Se stai leggendo una mia analisi per la prima volta e non conosci questi tre indici, ti consiglio di guardare il video in fondo alla pagina o di approfondire l’argomento cliccando sul link seguente):
Le tendenze dei tre indici di sentiment. Grafico giornaliero
È naturale che qualcuno possa chiedersi: “Qual è la conferma della forza del trend”? La risposta è… una divergenza che si è trasformata in una convergenza!
Il grafico successivo illustra la correlazione positiva tra due indici di sentiment sulle aspettative economiche: SPHB/SPLV e IWC/SPY. Questa correlazione può essere facilmente spiegata:
• Quando le aspettative economiche sono di crescita, le società cicliche ad alta volatilità (SPHB) tendono a sovraperformare quelle difensive a bassa volatilità (SPLV). Lo stesso vale per le microcap rispetto all’S&P500: in un contesto di aspettative di crescita economica, le microcap cicliche dovrebbero offrire performance migliori rispetto alle società dell’S&P500 data la maggiore volatilità, legata alla loro sensibilità alla domanda dei consumatori statunitensi (le microcap operano a livello nazionale, non internazionale)
La correlazione positiva tra SPHB/SPLV e IWC/SPY. Grafico settimanale
Ho approfondito IWC/SPY in maniera fortemente dettagliata al seguente link:
Secondo la logica precedentemente citata, gli indici SPHB/SPLV e IWC/SPY dovrebbero rimanere sempre in convergenza. Tuttavia, come illustrato nel grafico successivo, questi indici sono stati in divergenza per un periodo di tempo significativo.
La divergenza tra i due indici di sentiment. Grafico giornaliero
Questo ha rappresentato per me un segnale di attenzione, per una ragione molto semplice:
• Le divergenze possono talvolta anticipare un’inversione di tendenza
Tuttavia, dal 10 novembre, anche IWC/SPY, dal minimo raggiunto, sembra aver invertito la sua tendenza di brevissimo periodo, come mostra la figura successiva.
IWC/SPY ha invertito la sua tendenza di brevissimo termine. Grafico giornaliero
Questo mi rende più ottimista per l’ultimo mese dell’anno. Ma significa che sarà necessariamente positivo? Prestate attenzione a quanto segue:
• Tasso di disoccupazione e NFP: 8 dicembre (da monitorare per le aspettative di crescita economica)
• Comunicazione sul tasso di inflazione: 12 dicembre (se fosse in aumento, potrebbe influenzare l’indice TIP/IEF, che potrebbe tornare rialzista)
• Riunione della Federal Reserve: 13 dicembre (da tenere d’occhio per le aspettative sull’allentamento della politica monetaria)
Rimaniamo sintonizzati! Un saluto a tutti.
DOLLAR INDEX SOTTO PRESSIONE!La sotto performance dell'USD continua mentre i tassi e i rendimenti statunitensi rimangono sotto pressione ribassista.
Nell'immagine precedente possiamo notare la debolezza del dollaro nei confronti delle altre valute su base mensile.
Il calo dell’inflazione statunitense è diventato un punto di debolezza fondamentale per l’USD poiché alimenta le aspettative del mercato di una svolta accomodante della Fed nel 2024.
Detto questo, ritengo che i mercati siano andati ben oltre, scontando già tagli dei tassi da parte della Fed.
La FED potrebbe deludere le aspettative accomodanti del mercato, in parte perché la recente tendenza disinflazionistica potrebbe rallentare nei prossimi mesi.
Ciò potrebbe aiutare il dollaro USA a consolidarsi all’inizio del 2024.
Ieri sono stati rilasciati i dati relativi il PIL trimestrale, 5,2% contro 4,9% precedente.
Gli aggiustamenti verso l'alto del PIL sono stati attribuiti principalmente all'aumento delle scorte e della spesa pubblica.
Dal punto di vista del mercato, l'aspetto degno di nota di questo rapporto potrebbe essere la decelerazione della spesa dei consumatori.
Anche Dollar Tree ha rivisto al ribasso la sua guidance, sottolineando le sfide affrontate dai consumatori a basso reddito.
Entrambi i fattori suggeriscono un imminente rallentamento dell'attività dei consumatori, che potrebbe alleviare i timori per l'inflazione.
I primi segnali provenienti da Germania e Spagna sono stati incoraggianti: l’inflazione nell’eurozona sta diminuendo più rapidamente del previsto, anche sul fronte core.
I mercati stanno già scontando un allentamento di 75 punti base da parte della Banca Centrale Europea nel 2024, senza nessuna possibilità di ulteriori aumenti.
Soprattutto, l’attenzione sembra essere molto più focalizzata sul deterioramento delle prospettive di crescita che su un ben noto rallentamento dell’inflazione.
Detto ciò, un'inflazione più bassa non è quasi mai positiva per una valuta e potrebbe limitare lo spazio di rialzo dell'euro.
Buona trading a tutti