ALTCOIN KO? I cicli parlano chiaro - Analisi Ciclica 2.0📉 In questo video analizziamo con l’Analisi Ciclica 2.0 tre protagoniste del mercato altcoin: Solana, XRP ed Ethereum. Dai grafici emerge una possibile partenza di cicli inversi importanti (trimestrali o semestrali) proprio dai massimi recenti.
⏳ Tuttavia, il vero segnale arriverà solo con la chiusura del ciclo mensile lato indice, che ci dirà se ci sarà abbastanza forza per rompere i massimi e vincolare l’inverso al ribasso — segnale che indicherebbe una nuova fase rialzista.
⚠️ Attenzione però: le altcoin mostrano una forza relativa inferiore rispetto a Bitcoin, che in questo ciclo sta catalizzando l’attenzione:
Entrate istituzionali tramite ETF
Adozione da parte di aziende strategie come quella di MicroStrategy
Decisioni strategiche di stati sovrani come gli Stati Uniti, che ora considerano Bitcoin una riserva di valore
📌 In un ciclo così dominato da Bitcoin, è fondamentale essere prudenti con le altcoin. Il rischio/rendimento non è più quello dei cicli passati: Bitcoin oggi è il vero leader.
👇
GUARDA VIDEO ANALISI COMPLETA SU CANALE YOUTUBE CICLICA TRADING
#Solana #XRP #Ethereum #Bitcoin #AnalisiCiclica #Crypto2025 #LinguaDiBayer #ETFBitcoin #MicroStrategy #CicloInverso #Altcoin #Criptovalute #AnalisiTecnica
📅 Data di pubblicazione: 25/05/2025
Nota: Le informazioni fornite in questo video sono a scopo educativo e non costituiscono consigli finanziari. Investire in criptovalute comporta rischi e dovresti fare le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
Contiene uno script IO
BITCOIN: siamo al TOP? E' come il ciclo del 2021? NOIn questo video analizziamo se il ciclo attuale del Bitcoin è davvero simile a quello del 2021… oppure no.
✅ Esaminiamo 5 indicatori chiave per capire se BTC ha già toccato un top o se c’è ancora margine di salita.
📊 Scopri cosa ci dicono:
- Golden Cross sul grafico giornaliero
- Il comportamento storico post-Golden Cross
- Il funding rate, il fear and gread index, e persino i dati di interesse pubblico
📈 Passiamo poi all'Analisi Ciclica 2.0 dove identifichiamo la nascita di un nuovo ciclo biennale e segnaliamo l’imminente chiusura del ciclo T+2 (mensile), con possibili movimenti da monitorare già dalla prossima settimana.
🎯 Concludiamo con uno scenario operativo su timeframe piccoli, utile per anticipare se ci sarà un’ultima spinta verso l’alto o una chiusura ciclica prima di una nuova fase rialzista.
🔔 GUARDA IL VIDEO COMPLETO NEL CANALE YOUTUBE DI CICLICA TRADING - Iscriviti al canale per non perdere le prossime analisi dettagliate e aggiornamenti in tempo reale!
#Bitcoin #AnalisiCiclica #Crypto2025 #BTC #GoldenCross #CicloBiennale #BTCUpdate
📅 Data di pubblicazione: 24/05/2025
Nota: Le informazioni fornite in questo video sono a scopo educativo e non costituiscono consigli finanziari. Investire in criptovalute comporta rischi e dovresti fare le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
Aplifon, sentiamoci chiaro"L'obiettivo del nuovo piano di buyback è dotare Amplifon di azioni proprie in portafoglio per servire: piani di incentivazione azionaria, sia esistenti sia futuri, riservati ad amministratori, dipendenti e/o collaboratori di Amplifon o delle sue controllate" .
Sarà vero? Il piano di buyback annunciato nel giorno in cui il titolo tocca scende al livello di marzo 2020 (ricordate il COVID?) mi fa sospettare più ad un tentativo di sostentamento del prezzo, per altro riuscito come da manuale.
A meno di sorprese di questo pomeriggio chiuderà la settimana sopra la EMA20, che interpreto come un segnale di voglia di emergere da parte del prezzo di AMP. Un'apertura di candela settimanale in verde potrebbe essere un segnale rialzista (debole, se non sostenuto da forti volumi nei primi giorni della settimana).
Nel caso penso ad un ingresso attorno ai massimi di questa settimana (19-23 maggio) con uno stop loss cortissimo (ingresso sopra 19,48 € e Stop Loss appena sotto 19,185 €, ovvero il minimo attuale della candela odierna). Ovviamente pochissimo capitale con eventuali ingressi ulteriori in caso di conferma della mia idea. primo target 20,50 € con riposizionamento degli obiettivi attorno ai 22,50 € nel caso il primo livello fosse "bucato" nettamente (a mio avviso sarà una resistenza ostica, visto che lo è già stata in passato e ha fatto più volte da supporto)
Una chiusura di candela sotto 19,20 € oggi, venerdì 23 maggio, invaliderebbe questo mio ragionamento.
PS: scusate il grafico. E' il più pasticciato della mia WL, ma tutte quelle righe per me hanno un'importanza
Il WTI disegna un doppio minimo- ANALISI DEL TREND E FASI DI MERCATO
Il WTI apre la settimana con gli acquisti che riportano i prezzi sotto la resistenza, la struttura in h4 sembri voler disegnare un doppio minimo ma ne avremo la certezza solo dopo aver completato il pattern con una candela la cui chiusura sia al di sopra del livello identificato come swing nel grafico al prezzo di 64.88$, nota anche come neckline del pattern. La media a 21 inizia il suo incrocio con quella a 100, confermando la voglia dei compratori di voler portare i prezzi più in alto.
- ANALISI VOLUMETRICA
Dal volume profile presente sulla sinistra del grafico, che comprende i volumi da inizio aprile sino ad oggi si evidenziano i Lvn (low volume node) a 61.5$ e 60.17$ che rappresentano possibili punti di swing dove i compratori potrebbero prendere il controllo del mercato e riportare i prezzi verso l'alto. La LVA (low volume area) del volume profile annuale (quello ancorato sulle destra del grafico) che rappresenta la parte bassa dell'area ad alti volumi del composito al momento svolge la funzione di resistenza.
- STRATEGIE E DECISIONE DI TRADING
I LVN sopra indicati rappresentano livelli dove poter valutare ingressi long dopo aver avuto la conferma dalla formazione di pattern che dimostrino la voglia di acquisti. È mio dovere ricordare che il trend in atto ribassista si può definire terminato solo dopo aver rotto al rialzo e fatto accettazione il livello di swing a 64.88$, in alternativa si potrebbe anche verificare una fase di lateralità che sarebbe terreno fertile per gli swing trader.
Se queste analisi ti piacciono e le trovi utili metti un LIKE/BOOST ai vari articoli e segui il mio profilo, così potrò continuare a fare questo lavoro gratuitamente.
Buon trading
Pietro Perrino
IL GOLD SOFFRE IL RISK ON -ANALISI DEL TREND E FASI DI MERCATO
Il Gold apre la settimana con un ampio Gap down, dopo aver fatto da principale asset rifugio durante l'ultimo periodo dove la paura e l'incertezza ha fatto da padrone, il ritornato mood di risk on (almeno per il momento) e la forza del dollaro non beneficiano il metallo giallo. Tecnicamente i prezzi si stanno chiudendo in un triangolo delimitato dalla parte superiore dalla trendline ribassista e dalla parte inferiore dal supporto dei 3200 $ evidenziato in grafico con il rettangolo di colore verde. Nel grafico h4 i prezzi al momento hanno superato al ribasso la media a 200 nonostante il fascio di medie sia ancora aperto al rialzo, mentre su timeframe più bassi come l'h1 il fascio di medie inizia la sua inversione al ribasso.
-ANALISI VOLUMETRICA
Il volume profile ad intervallo fisso presente sul grafico h4 che comprende i volumi da inizio Aprile ad oggi evidenzia molto chiaramente i livelli d'interesse come i LVN (low volume node), il primo quello in corrispondenza del supporto a quota 3200$, il secondo al prezzo di 3276$ brekkato al ribasso proprio questa mattina in apertura della sessione europea, ed il terzo al momento molto più in alto a quota 3376$. Questi tre Lvn delimitano le tre distribuzioni principali (cluster) con i relativi HVN (high volume node) che rappresentano i livelli a maggiori scambi volumetrici ovvero livelli attrattivi dei prezzi.
-STRATEGIE E DECISIONE DI TRADING
Il vero segnale per posizioni short è la rottura del LVN (supporto) dei 3200$ e con la formazione del pattern BAR, consentirebbe di rientrare nell'area ad alti volumi del composito annuale, con un primo target l'HVN a quota 3160 e poi eventualmente più in basso fino al POC annuale (target di lungo periodo).
Per lo scenario long bisognerebbe uscire dal triangolo sopra descritto, rompendo al rialzo sia il Lvn a quota 3376$ che la trendline ribassista.
Se queste analisi ti piacciono e le trovi utili metti un LIKE/BOOST ai vari articoli e segui il mio profilo, così potrò continuare a fare questo lavoro gratuitamente.
Buon trading
Pietro Perrino
Non Perdere il Prossimo Upswing dell'S&P 500 - Analisi CiclicaPreparati a cogliere il prossimo upswing dell’S&P 500 con un’analisi ciclica avanzata su tre timeframe chiave:
8 giorni: identificazione del potenziale ciclo quadriennale lato indice
1 giorno: conferma del minimo di partenza del T+4 e proiezioni di rialzo fino agli swing T+3 e T+4
12 minuti: setup operativo per un ingresso long sfruttando il vincolo del quinto settimanale inverso
In questo video approfondirai:
Il segnale di avvio del nuovo ciclo T-3, valutato sui dati giornalieri
Proiezioni di prezzo fino al completamento degli swing ciclici
Confronto con il DAX per mostrare il “ritardo” dell’S&P 500
Strategia a brevissimo su 12 minuti
❓ Perché guardare questo video?
Scopri dove posizionarti prima del rally
Impara a leggere i cicli di mercato su diversi orizzonti temporali
Ottieni un piano d’azione con livelli di swing chiave
Per guardare l'analisi completa visita il canale youtube di Ciclica Trading.
🔔 Iscriviti al canale e attiva la campanella per non perdere le prossime analisi cicliche e i livelli strategici sull’S&P 500!
#SP500 #AnalisiCiclica #Timeframe #Upswing #Mercati
📅 Data di pubblicazione: 11/05/2025
Nota: Le informazioni fornite in questo video sono a scopo educativo e non costituiscono consigli finanziari. Investire in criptovalute comporta rischi e dovresti fare le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
_________________________________________________________________________
Analisi DXY - la Cina come "Sputnik moment".Analisi settimane macroeconomica e prospettive future.
Il dollaro statunitense ha registrato il terzo guadagno settimanale consecutivo, proseguendo il suo recupero dai minimi pluriennali raggiunti a metà aprile. L’indice del dollaro (DXY) ha consolidato ulteriormente la propria posizione al di sopra della soglia chiave di 100,00, un livello psicologico rilevante che, tuttavia, non è stato ancora superato con decisione.
Dopo aver subito una flessione di quasi il 9% rispetto ai massimi di marzo, con un temporaneo calo sotto quota 98,00 il mese scorso, il biglietto verde ha messo a segno un progressivo rafforzamento nelle ultime settimane. Tale ripresa è stata agevolata dal miglioramento del clima nelle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, con sviluppi immediati attesi già nel fine settimana, in occasione di un incontro tra rappresentanti delle due nazioni in Svizzera.
L’apprezzamento della valuta statunitense è stato inoltre sostenuto dall’incremento dei rendimenti dei Treasury, che hanno raggiunto nuovi massimi su più scadenze nella seconda parte della settimana. Sebbene il movimento rialzista del dollaro sia rimasto contenuto, l’aumento dei rendimenti ha contribuito a consolidarne la forza, specie dopo che la Federal Reserve (Fed) ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse mercoledì, con il Presidente Jerome Powell che ha ribadito un approccio prudente e improntato alla stabilità monetaria.
Questa settimana, la Casa Bianca ha evitato l’introduzione di nuovi dazi, ma il contesto commerciale ha subito un'evoluzione significativa. L’attenzione si è concentrata sulle crescenti speculazioni riguardo a una possibile riduzione dell’imponente tariffa del 145% sulle importazioni statunitensi di prodotti cinesi, precedentemente annunciata dal presidente Donald Trump. Tale ipotesi rappresenterebbe un allentamento sostanziale rispetto alla sua precedente strategia protezionistica. In un intervento preliminare a un importante incontro di sabato, il presidente ha suggerito che un’aliquota più contenuta, intorno all’80%, potrebbe essere "adeguata", lasciando intravedere un potenziale cambio di rotta nella politica commerciale americana.
A rafforzare il sentiment positivo sul dollaro statunitense, Washington e Londra hanno svelato giovedì un nuovo quadro commerciale bilaterale. L’intesa prevede un miglioramento delle condizioni di accesso al mercato e una semplificazione delle procedure doganali per le esportazioni statunitensi destinate al Regno Unito, mentre la Gran Bretagna beneficerà di un’esenzione tariffaria limitata su specifici settori, tra cui automotive, acciaio e alluminio.
Tuttavia, la reazione dei mercati è rimasta relativamente contenuta. Molti analisti hanno giudicato l’accordo di portata ridotta, considerandolo più un insieme di concessioni reciproche che una revisione strutturale delle relazioni commerciali bilaterali. In effetti, gli Stati Uniti manterranno un dazio di base del 10% sulla maggior parte dei prodotti britannici, rafforzando l’idea che un ritorno ai livelli tariffari precedenti al cosiddetto "Giorno della Liberazione" sia improbabile, indipendentemente dagli accordi in corso.
L’apparente ammorbidimento della postura commerciale di Trump segnerebbe un ulteriore ripensamento rispetto alle posizioni precedentemente rigide, in risposta alla volatilità dei mercati finanziari. Nelle ultime settimane, il presidente ha ridimensionato le minacce di imposizione generalizzata di nuovi dazi a seguito di una forte correzione azionaria, ha moderato le critiche rivolte al presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, e ha esaltato i successi commerciali ottenuti con Canada e Messico—risultati che, tuttavia, si sono rivelati prevalentemente simbolici.
Gli economisti avvertono che, sebbene una revisione delle tariffe possa alleviare alcune pressioni sui prezzi, le persistenti barriere commerciali continuano a rappresentare un fattore di rischio per l’economia globale. I potenziali effetti inflazionistici derivanti da tali misure potrebbero infatti indebolire la domanda dei consumatori e rallentare la crescita economica. Qualora i rischi di ribasso si acuissero, la Federal Reserve potrebbe trovarsi nella posizione di dover riesaminare il proprio approccio monetario prudente e basato sui dati.
Mercoledì, la Federal Reserve ha deciso di mantenere invariati i tassi di interesse, in linea con le aspettative del mercato, ma ha evidenziato l’emergere di rischi crescenti sia sul fronte inflazionistico che occupazionale nei prossimi mesi.
Nel comunicato diffuso al termine della riunione, la banca centrale ha sottolineato che l’economia statunitense continua a espandersi a un ritmo sostenuto. Tuttavia, la crescita più contenuta registrata nel primo trimestre è stata in larga parte attribuita all’incremento delle importazioni, poiché consumatori e imprese hanno cercato di anticipare l’impatto dei nuovi dazi imposti.
Durante la conferenza stampa successiva alla riunione, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha ribadito la solidità strutturale dell’economia statunitense, pur riconoscendo l’aumento dell’incertezza. Ha precisato che le future decisioni di politica monetaria saranno strettamente legate all’evoluzione dei dati macroeconomici e che il percorso della Fed potrebbe includere una riduzione dei tassi o un prolungato periodo di stabilità.
"La traiettoria futura potrebbe prevedere un allentamento monetario o il mantenimento dell’attuale livello dei tassi", ha dichiarato Powell, sottolineando l’adozione di un approccio più flessibile da parte della banca centrale, in un contesto caratterizzato da tensioni commerciali e da fattori di rischio globali che potrebbero influenzare le prospettive economiche.
Nelle ultime sedute, il dollaro statunitense ha mostrato segnali di stabilizzazione, attenuando le preoccupazioni legate alla stagflazione (una condizione economica caratterizzata da crescita debole e inflazione persistente) e fornendo un temporaneo impulso al sentiment degli investitori. Tuttavia, la valuta americana continua a essere soggetta a pressioni ribassiste, influenzata da un insieme di fattori avversi, tra cui l’impatto dei dazi, il rallentamento della crescita economica interna e il deterioramento della fiducia degli operatori di mercato.
L’inflazione rimane al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato dalla Federal Reserve, con gli ultimi dati relativi all’indice dei prezzi al consumo (IPC) e al PCE che confermano la persistenza delle pressioni inflazionistiche. A complicare ulteriormente il quadro di politica monetaria della Fed è la tenuta del mercato del lavoro, che continua a mostrare una resilienza superiore alle attese, riducendo le probabilità di imminenti interventi di allentamento sui tassi di interesse.
In aggiunta, le aspettative di inflazione al consumo hanno registrato un incremento. L’ultimo sondaggio condotto dalla Fed di New York indica che gli americani prevedono un aumento dei prezzi del 3,6% nel prossimo anno, in rialzo rispetto al 3,1% di febbraio, il livello più elevato da ottobre 2023. Tuttavia, le aspettative di lungo periodo restano ben ancorate, segnale di una persistente fiducia nella capacità della Fed di contenere le pressioni inflazionistiche.
Sul fronte occupazionale, il mercato del lavoro ha mantenuto una relativa stabilità ad aprile, con il numero di occupati non agricoli (NFP) rivisto a 177.000 e il tasso di disoccupazione fermo al 4,2%. Tuttavia, gli analisti avvertono che tali dati potrebbero non riflettere ancora pienamente l’impatto delle misure tariffarie introdotte dopo il "Giorno della Liberazione", un elemento che potrebbe emergere con maggiore evidenza nelle prossime rilevazioni.
Nel complesso, il dollaro statunitense continua a muoversi in un contesto di elevata volatilità, influenzato da un mix di inflazione persistente, incertezza sulle politiche commerciali e indebolimento dei fondamentali macroeconomici. Di conseguenza, i mercati si preparano a una fase di turbolenza prolungata, con un andamento prudente per la valuta americana.
Nella prossima settimana, l’attenzione dei mercati sarà focalizzata sui dati relativi all’inflazione, con la pubblicazione dei report di aprile sull’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) e sull’Indice dei Prezzi alla Produzione (IPP). Questi indicatori forniranno elementi chiave per valutare l’evoluzione delle pressioni inflazionistiche e il loro impatto sulle prospettive di politica monetaria della Federal Reserve. In un contesto caratterizzato da inflazione persistente e segnali economici contrastanti, tali dati potrebbero risultare determinanti per le aspettative sui futuri interventi della banca centrale in materia di tassi di interesse.
Contestualmente, un ampio gruppo di esponenti della Fed è atteso per una serie di interventi che manterranno alta l’attenzione degli investitori sulla comunicazione della banca centrale, in seguito all’ultima riunione del Federal Open Market Committee (FOMC). Le dichiarazioni dei funzionari potrebbero offrire ulteriori indicazioni sulla traiettoria della politica monetaria e sulla valutazione dei rischi macroeconomici.
Oltre alle dinamiche legate alla Fed, i mercati continueranno a monitorare con attenzione gli sviluppi sul fronte commerciale, con particolare riferimento ai negoziati tra Stati Uniti e Cina.
Nonostante le aspettative di progressi, le trattative hanno finora registrato risultati limitati, alimentando incertezza sulle prospettive delle relazioni economiche tra le due principali economie globali.
Analisi tecnica DXY
L' indice del dollaro statunitense ha continuato la sua ripresa costante, seppur lenta, chiudendo la terza settimana di rialzo registrando un +0,39% e un +0,78% da inizio mese.
Sul grafico giornaliero, una rottura sostenuta al di sopra del livello psicologico di 100,00, chiudendo la sessione giornaliera al di sopra delle Kijun Sen, potrebbe aprire la strada a un test della media mobile semplice (SMA) a 50 giorni a 102,60, seguita dalla più significativa SMA a 200 giorni a 104,30, appena al di sotto del massimo del 26 marzo di 104,6.
Tuttavia, i rischi al ribasso rimangono evidenti. Una nuova inversione ribassista potrebbe riportare in gioco il minimo del 2025 a 97,92, segnato il 21 aprile, con il minimo di marzo 2022 a 97,92.
Per ora, è probabile che la pressione al ribasso persista finché l'indice rimarrà al di sotto delle medie mobili.
Riflessioni finali.
La politica tariffaria adottata dall’amministrazione Trump non deve essere interpretata esclusivamente in chiave protezionistica, ma anche come uno strumento volto a fronteggiare criticità economiche di rilevante entità, che gli Stati Uniti potrebbero aver sottovalutato per troppo tempo. L’attuale governo si trova a dover affrontare una serie di sfide cruciali:
• Gestione del debito pubblico, con l’obiettivo di rifinanziare le scadenze dell’anno in corso a rendimenti più contenuti.
• Controllo dell’inflazione, cercando di mantenere la stabilità dei prezzi in un contesto di crescente pressione sui costi.
• Prevenzione della stagflazione, evitando una combinazione di crescita economica debole e inflazione elevata.
Tali obiettivi, senza un intervento diretto sul sistema fiscale—ipotesi considerata solo in ultima istanza dall’amministrazione Trump—appaiono perseguibili principalmente attraverso l’imposizione di dazi, misura che verrà comunque implementata. L’applicazione di tariffe doganali potrebbe rappresentare l’unico strumento efficace per mitigare gli effetti derivanti dall’elevata domanda interna e dal forte impulso ai consumi registrato negli ultimi anni.
Naturalmente, questa strategia ha un impatto significativo sulla politica monetaria della Federal Reserve, che si trova a dover bilanciare il difficile compito di contenere l’inflazione senza alimentare rischi di stagflazione. Inoltre, la banca centrale deve gestire le pressioni esercitate dal presidente Trump, il quale ha più volte sollecitato un orientamento più accomodante, con toni particolarmente incisivi. In questo contesto, la Fed dovrà mantenere un approccio prudente, basato sull’analisi dei dati economici e sulla valutazione delle implicazioni derivanti dalle misure tariffarie.
Il processo di de-dollarizzazione sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nel panorama economico globale, con implicazioni significative per i mercati finanziari e valutari. Dall’inizio dell’anno, il dollaro statunitense ha registrato un progressivo indebolimento, accompagnato da una flessione dei mercati azionari americani. In contrasto, l’Europa ha mostrato una dinamica più favorevole, con la Germania che, nell’ultima settimana, ha raggiunto nuovi massimi storici.
Negli Stati Uniti, il mercato azionario è stato sostenuto principalmente dagli investitori retail, mentre gli investitori istituzionali di lungo termine hanno mantenuto un atteggiamento prudente, segnando l’undicesima settimana consecutiva di performance negativa. Tale scenario ha determinato una sovraperformance dell’Europa rispetto agli Stati Uniti, sia in termini di mercato azionario che di forza valutaria. Per la prima volta, l’euro mostra un vantaggio competitivo così marcato rispetto al dollaro e potrebbe riportare gli investimenti all’estero verso il Vecchio Continente.
A far leva su un ritorno in patria degli investimenti, da parte dell’investitore europeo, sul fronte delle valutazioni azionarie (multipli), i mercati europei risultano molto più convenienti rispetto a quelli americani, alimentando l’interesse degli investitori verso il Vecchio Continente. La de-dollarizzazione, dunque, appare come un fenomeno in evoluzione, con dinamiche che sembrano essere in parte influenzate dagli stessi Stati Uniti. L’obiettivo implicito dell’amministrazione americana è, infatti, quello di indebolire il dollaro per favorire la competitività delle esportazioni americane, mantenendo al contempo l’economia fortemente ancorata alla valuta statunitense.
Nel contesto delle tensioni commerciali, Scott Bessent sta assumendo un ruolo di mediazione nelle trattative sui dazi, mentre l’accordo commerciale raggiunto in settimana tra Stati Uniti e Regno Unito sembra, in fin dei conti, avere come obiettivo strategico la Cina. Tale intesa tra i due Pesi, infatti, se la si legge tra le righe, mira a incidere sulla supply chain cinese destinata al mercato britannico, con possibili ripercussioni sulle dinamiche commerciali globali.
Quindi verrebbe, infine, da definire la Cina stessa come un vero e proprio “Sputnik moment” nei confronti del mondo ma soprattutto verso gli USA, confermandosi sempre più attore centrale nello scenario economico internazionale. Dopo le restrizioni sui semiconduttori e le recenti misure riguardanti l’intelligenza artificiale, il Paese continua a essere al centro delle strategie economiche e geopolitiche globali, con implicazioni di vasta portata per il commercio e la tecnologia.
SEGNALE INCROCIATO!Bellissimo questo segnale incrociato, in stile fratelli Derrick di Holly e Benji!!
Andando ad analizzare questa coppia, USDJPY, ed utlizzando solamente queste due indicatori che sono: l'HEINKIN ASHI WAPPO (ma io lo uso sulla candele "normali" e non su quelle heikin ashi) ed il MSB (Market Structure Break & Order Block) che li trovo semplicemente fantastici!
Al momento in cui mi è arrivato questo doppio segnale, dalla stessa parte e quindi LONG, molto spesso capita che i due indicatori non sono allineati tra di loro...ho deciso di entrare con una piccola size con uno stop stretto di circa 40pips ed un target messo sopra il massimo registrato il 2 maggio.
Il risultato, di questo trade, è quello che si vede...target ampiamente raggiunto e superato e man mano che questo saliva verso lo spazio ho modificato il mio stop alzandolo pian piano fino a farlo diventare uno stop profit che, per fortuna, non è mai arrivato!!
QUESTO è UN MERO COMMENTO AD UN'OPERAZIONE FATTA ED ESEGUITA DIETRO UNO STUDIO E OPERANDO CON CAPITALE PROPRIO E PRENDENDO IL GIUSTO RISCHIO, NON VUOLE ESSERE UN INVITO A FUTURI INVESTIMENTI.
I RISULTATI PASSATI NON SONO GARANZIA DI RISULTATI FUTURI!
Oro ad un Bivio: il lungo ciclo spinge, il breve può invertire🔴 Oro ad un Bivio: Il Lungo Ciclo Spinge, ma il Breve Può Invertire | Analisi Ciclica 2.0
In questa video analisi con il metodo Analisi Ciclica 2.0, partiamo da un Timeframe a 8 giorni, dove emerge un ciclo di 16 anni vincolato a fare nuovi massimi. Tuttavia, nel medio periodo, stiamo chiudendo lato inverso un ciclo di 4 anni (T+7i) in massima estensione, che potrebbe portare a una correzione entro breve.
🔎 Cosa vedremo nel dettaglio?
📌 Medio-lungo periodo: il ciclo dominante a 16 anni continua la sua spinta.
📌 Medio termine (grafico daily): possibile avvio di un ciclo mensile, se ciclo quadriennale siamo a rischio di forte correzione.
📌 Brevissimo periodo (42 minuti): analisi dettagliata per intercettare una delle due opzioni in essere
Questa è un'analisi curata nei minimi dettagli, con indicazioni chiare e livelli da monitorare. Lascia un like e iscriviti per non perdere i prossimi aggiornamenti! 📊🔥
#gold #gold2025 #analisigold #analisiciclicagold #previsionigold
📅 Data di pubblicazione: 04/05/2025
Nota: Le informazioni fornite in questo video sono a scopo educativo e non costituiscono consigli finanziari. Investire in criptovalute comporta rischi e dovresti fare le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
S&P 500: ecco i cicli che contano oraIn questo video analizziamo l’indice S&P 500 con l’Analisi Ciclica 2.0, partendo dai cicli superiori (timeframe 8 giorni) fino ad arrivare al dettaglio sul timeframe a 12 minuti, dove si legge chiaramente la struttura del ciclo T-3.
Dall’ultimo minimo potrebbe essere partito un nuovo ciclo importante: minimo un T+6, massimo un T+7.
Vedremo insieme:
✅ La lettura completa multi-timeframe dei cicli in atto
✅ L’evoluzione attesa sul grafico giornaliero
✅ Il livello spartiacque per rimanere nella view rialzista
✅ Il minimo di controllo che, se violato, cambierebbe completamente la prospettiva
✅ La proiezione ciclica per la settimana entrante
Un'analisi dettagliata, fondata su tempo e struttura ciclica, senza congetture.
youtu.be
#sp500 #analisiciclica #analisi #previsionisp500
📅 Data di pubblicazione: 03/05/2025
Nota: Le informazioni fornite in questo video sono a scopo educativo e non costituiscono consigli finanziari. Investire in criptovalute comporta rischi e dovresti fare le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
Andata e Ritorno per Euro-Dollaro questa settimana Buonasera, settimana interessante su Euro-Dollaro che parte lunedì con la rottura della mini congestione di scorsa settimana, aggiorna i massimi di periodo nella prima seduta della settimana a 1,1572 per poi ripiegare velocemente fino a 1,1307 nella notte tra martedì e mercoledì e continuare a lateralizzare sopra 1,13 per tutta la restante parte di settimana.
Partiamo con il dire che la dashboard in basso a sinistra è abbastanza contrastata, non vede una netta predominanza di una valuta rispetto all'altra, nei timeframe minori il Dollaro si difende meglio, prevale la forza dell'Euro nei lunghi (dopotutto veniamo da una forte salita).
A livello volumetrico dobbiamo fare delle distinzioni:
- nel timeframe daily appare chiaro che l'impostazione è indiscutibilmente rialzista, dove siamo anche in presenza di una forte zona volumetrica tra l'area attuale fino a 1,1275, quindi la zona attuale consente una valida base per tentare dei long.
- nei timeframe minori (ad esempio H1) abbiamo una prima area di supporto a 1,134, prima di ritrovarsi nella ben più solida area già citata ad 1,1275; tuttavia anche sopra abbiamo delle piccole zone di resistenza come 1,139 prima, 1,143 poi ed eventualmente infine 1,154.
Valuterei dei pattern rialzisti in area 1,134 prima ed 1,13/1,1275 poi per aprire delle piccole posizioni long con target i livelli sopracitati.
La settimana entrante sarà piena di dati importanti (dati inflazione UE oltre ai NFP e la disoccupazione USA di venerdì) in grado di movimentare le quotazione del cambio, tenendo sempre presente che qualsiasi dichiarazione da parte del presidente Trump potrebbe influenzare pesantemente le quotazioni.
EURUSD: se da minimo partito T indice rialzo per chiusura T+2i#EURUSD se ultimo ciclo indice t-3 ribax porta in chiusura il ciclo T indice, ci sono buone probabilità che dal minimo del 25 aprile sia in partenza o è partito il nuovo ciclo T indice. Il suo swing può essere individuato nel livello di prezzo a 1,13977 (vedi freccia BLU). Mi sono allarmato il max con freccia ROSSA per un primo controllo. Se quello appena descritto accade significa che la coppia andrà a chiudere un ciclo mensile inverso e come condizione di chiusura ha bisogno di un T-1i ribax, pertanto potremo assistere ad alcuni giorni rialzisti fino al compimento del T-1i ribax e fino alla chiusura della struttura del T+2i in corso,
Analisi Ciclica 2.0: BITCOIN tocca lo swing del T+4 semestrale In questo video approfondiamo l’ultimo scenario di Bitcoin dopo il tocco dello swing del ciclo T+4 (semestrale) indice: partendo dall’ultimo minimo, analizziamo le due possibili ipotesi di inversione e i livelli chiave da monitorare.
▶️ Ricorda: per la panoramica sui cicli superiori, guarda il nostro video dedicato ➤ youtu.be
▶️ 1H Timeframe: confronto rapido con Ethereum e Solana per cogliere le similitudini e le divergenze sui cicli brevi
▶️ Zone di rimbalzo BTC: ecco i price level più interessanti dove potremmo assistere a reazioni di prezzo nei prossimi giorni
GUARDA VIDEO ANALISI COMPLETA
👍 Iscriviti al canale e attiva la campanella per non perdere le prossime analisi cicliche!
#Bitcoin #AnalisiCiclica2.0 #Ethereum #Solana #Crypto #BTC
📅 Data di pubblicazione: 26/04/2025
Nota: Le informazioni fornite in questo video sono a scopo educativo e non costituiscono consigli finanziari. Investire in criptovalute comporta rischi e dovresti fare le tue ricerche prima di prendere decisioni di investimento.
Punto della situazione sul DaxSiamo arrivati ad un punto importante per il Dax, infatti dopo un forte rimbalzo da area 19000, le quotazioni si sono riportate in area 21600, che per il momento sta facendo da tappo ad ulteriori rialzi.
In primo luogo, diciamo che prima di parlare di ripresa del trend rialzista vorrei vedere superata area 22.200, infatti anche superando 21.600 per ora io ragionerei in ottica di rimbalzo; secondo, per maggiore serenità operativa, in ottica di long di medio termine, mi piacerebbe veder tornare il VSTOOX sotto la zona psicologica dei 20, altrimenti le quotazioni resterebbero troppo nervose.
Ora invece ragioniamo lato short, un mancato superamento di area 21600 potrebbe riaprire la strada per i ribassisti ed eventualmente riportare le quotazioni in area 20500/450 prima, per poi eventualmente espandere in area 19500 ed infine allungare sino a 19000 dove è presente una valida zona supportiva.
Importante supporto rotto per il crude oil ma.....?Il supporto in area 65$ che durava e sosteneva il prezzo del crude oil da ormai 3 anni è stato rotto questo mese, solitamente un ribasso di questo tipo preannuncia un segnale di rallentamento della domanda e spesso anche una recessione in arrivo.
I forti ribassi sono iniziati il 2 Aprile con l'annuncio dei dazi da parte del presidente Trump; infatti in poche sedute i prezzi del crude oil sono passati dai 70$ dollari al barile, fino a scendere ai 55$ dollari, prima di tentare un rapido recupero, anche in scia alla pausa dei dazi annunciata dallo stesso presidente.
Ciò che è interessante valutare ora è il futuro movimento dei prezzi dell'oro nero, infatti un recupero, preferibilmente entro fine mese, della soglia 65$ dollari potrebbe comportare un annullamento del movimento ribassista in corso e rimettere tutto in discussione, al contrario a livello tecnico questo movimento di recupero potrebbe configurarsi come il più classico pullback dopo la rottura ribassista, con successivo ritest del livello, per poi riprendere la via della discesa verso obiettivi più bassi.
Inutile dire che molti di questi movimenti saranno alimentati dalle mosse e dalle dichiarazioni del presidente americano e, di conseguenza, dalle implicazioni economiche che queste avranno, tuttavia ritengo interessante monitorare ciò che avverrà nelle prossime settimane a ridosso del livello spartiacque a 65$.
Un rapido recupero potrebbe riportare i prezzi verso il livello dei 75$ (nel medio termine), al contrario una conferma del cedimento aprirebbe la strada verso ulteriori ribassi che avranno come target 51$ prima ed un secondo obiettivo di medio termine in area 40$.
Settimana di pausa di consolidamento per Euro-DollaroBuon pomeriggio, settimana di consolidamento per Euro-Dollaro che dopo i forti rialzi registrati ultimamente decide di lateralizzare a ridosso dei massimi di periodo.
Prima parte di settimana di scarico dove è prevalsa la cautela, poi arrivati in area 1,125 sono tornati gli acquisti, proseguiti per la seconda parte di settimana che si è chiusa nella zona alta del range.
Trend indiscutibilmente long su tutti i timeframe, come dimostra anche la dashboard in basso a sinistra che evidenzia un dollaro debole in tutti i timeframe (estrema debolezza), al contrario dell'euro forte sempre su tutti i timeframe, eccetto il 15 minuti (forse a lasciar presagire un accenno di scarico alla riapertura delle quotazioni.
A livello operativo non tenterei uno short (ok dovrà anche scendere prima o poi, ma non abbiamo vantaggio statistico a cercare gli short con questo trend), al contrario, secondo mio modello, ogni ritracciamento è un occasione buona per rientrare, con 1,1275 prima area dove tentare un long, seguita da 1,12 come secondo livello cui poter entrare, sotto 1,12 lo scarico potrebbe diventare più pesante; al rialzo abbiamo 1,142 come primo target (area massimi di periodo) che, se rotti, potrebbero condurre ad area 1,18, target di medio periodo di questo movimento.