Future sul petrolio in rialzo, cosa aspettarsi?Dopo la frenata dei giorni scorsi, il prezzo del petrolio è tornato a salire in questo venerdì.
Al momento della scrittura il greggio WTI con consegna a novembre viene prezzato sopra area 85 dollari al barile, in rialzo di oltre il 2.3% rispetto la chiusura di giovedì, che si era attestata a 83.47 dollari al barile.
L’aumento delle scorte al di sopra delle attese del petrolio Usa, comunicato ieri dall’EIA, ha tolto un po' di pressione rialzista; L'EIA, la divisione del Dipartimento dell'Energia americano, ha comunicato ieri che le scorte di greggio, nella settimana terminata il 6 ottobre, sono salite di circa 10,2 milioni di barili, contro le attese per un incremento di 0,5 milioni.
Le tensioni geopolitiche in medio oriente continuano comunque a tenere banco e al momento rappresentano il principale market mover; permangono infatti rischi circa una potenziale interruzione delle esportazioni del Medio Oriente se il conflitto a Gaza si espandesse e a causa dei continui vincoli di fornitura da parte della Russia.
Analisi tecnica future petrolio WTI
Il quadro tecnico sul future WTI è al momento positivo, anche se lunedì la pressione rialzista si è scontrata con la resistenza a 87 dollari, generando poi delle vendite che hanno portato al retest del supporto a 82.5 dollari al barile.
Per capire cosa aspettarsi nella prossima ottava sarà fondamentale monitorare la chiusura odierna.
Al momento il mercato sta scambiando sulla resistenza a 85 dollari e proprio su quest’area va focalizzata l'attenzione, in quanto qui troviamo i massimi di ieri (già oggetto di vendite) e ci troviamo poco sopra il livello mediano della candela ribassista ad ampio range di mercoledì scorso.
Vista la forza mostrata stamane in apertura la mia idea è che il mercato sia destinato a chiudere la settimana sopra gli 85 dollari, poiché il breakout del massimo di ieri ha già di fatto annullato il segnale ribassista dettato dalla candela di ieri chiusa lontano dai massimi.
Se oggi il mercato dovesse chiudere sopra gli 85 dollari aspettiamoci un’estensione dei rialzi anche nelle prime sedute della prossima ottava, con primo target a 87 dollari.
In caso di invece di falso breakout degli 85 dollari sarà lecito poi aspettarsi una correzione ed un retest degli 83 dollari.
La situazione tecnica migliorerebbe ulteriormente con il recupero degli 87 dollari, confermato in chiusura di sessione, poiché il mercato completerebbe un modello rialzista a doppio minimo decrescente ben visibile su grafico daily, anche se ritengo la cosa tutt’altro che scontata.
A quel punto sarebbe probabile una ulteriore accelerazione che dovrebbe portare fino ai 90 dollari, con target intermedio a 88.5 dollari.
Crude-oil
Crude Oil - Studio della ciclicità e del prezzoDopo la crisi degli energetici scatenata dall'esplosione inflazionistica e dal conflitto Russia Ucraina, abbiamo visto il crude oil raggiungere un massimo costo di 130 dollari al barile.
Oggi siamo sui 71 dollari circa, con una riduzione del costo della materia prima superiore al 44%.
La domanda che mi sono posto è: quanto deve scendere ancora il crude oil per valutare un ingresso deciso e quale dovrebbe essere il timing giusto (ammesso di essere in grado di individuarlo)? In quest'analisi ci vengono in aiuto alcuni studi effettuabili su dati storici e sulla ciclicità dello strumento.
Innanzitutto guardando il grafico si nota a primo impatto una cosa importante: dal 2008 in poi e ancora in misura maggiore dal 2016 i volumi sono letteralmente esplosi, creando sicuramente una variazione strutturale del mercato. Abbiamo assistito nel corso degli anni, ad una trasformazione simile su diversi mercati (S&P500, Gold), dove l'aumento dell'efficienza e della liquidità ha creato dinamiche nuove a discapito del classico trendfollowing.
Oggi assistiamo ad un mercato con quotazioni in riduzione (ma non ancora eccezionalmente basse) e per quanto mi riguarda, potrebbe essere interessante per ingressi decisi l'area attorno ai 50/55 dollari.
Andiamo a vedere con un buy and hold dal 2001, quali sarebbero stati i mesi più favorevoli per valutare un ingresso a mercato analizzando le performances mensili:
Notiamo una ciclicità molto interessante ed una vera e propria spaccatura:
- I mesi da dicembre a giugno hanno una tendenza rialzista;
- I mesi da luglio a novembre un andamento ribassista.
Questo avviene perchè il crude oil, oltre che dalla gestione per il tramite di "cartelli" e fattori politici, è fortemente influenzato dalla fisiologica domanda globale.
Se dal 2001 ad oggi avessimo semplicemente ipotizzato di acquistare a dicembre e vendere allo scoperto a luglio, avremmo ottenuto questi risultati:
Dall'osservazione del grafico e dall'inclinazione dell'equity dei profitti degli ultimi anni, si nota come questo bias che dura da oltre 20 anni, sia quanto mai attuale.
Alla luce di questa semplice, ma a mio avviso efficace analisi, per costruire il mio ingresso valuterò, oltre al prezzo, anche il periodo dell'anno, magari andando ad incrementare la size tra settembre ed ottobre/novembre.
Si tratta della mia impostazione, basata ovviamente sulla mia esposizione e sul mio portafoglio, pertanto invito chi legge l'idea a prendere spunto o ad analizzare ed implementare i dati, ma a maturare le decisioni di investimento in virtù della propria situazione patrimoniale.
Crudeoil, scalping intradayIl prezzo è in eccesso di debolezza, cercheremo un rialzo in matinata sulla quale entrare short.
Vediamo di cogliere il crude sul Pivot entro le 11:30 a 74.91 e di portarcelo a 71.7 sul primo supporto giornaliero.
Se il prezzo scenderà ulteriormente, andremo a coglierlo per un Long nel pomeriggio attorno alle 15:00.
Crudeoil, scalping intradayQuesta mattina il crude ha aperto in leggero Gap Up, ma è già stato chiuso; l’unica opportunità per uno short sarà nel caso un cui il prezzo andrà a cercare il Pivot giornaliero a 80.35 entro le 11:30 italiane, con target sul primo supporto giornaliero a 78.19.
Vista però la tendenza di questa mattina credo che non vedremo alcun short, bensì un ottimo Long in apertura del ciclo giornaliero alle 16:00 italiane.
Ovviamente pubblicherò un articolo nel pomeriggio per quanto riguarda un Long intraday, ma anticipo che l’MCS M1 ( indicatore di mia proprietà non presente su tradingview) è già in eccesso di debolezza, perciò serve solo l’ultimo colpo al ribasso per far inserire un segnale sull’indicatore; a questo punto però vedo poco forte il supporto a 78.19, perciò valuterei il secondo supporto giornaliero a 76.93, e rullo di tamburi….tale supporto è in correlazione con la MML MN, questo sì che sarebbe un ottimo supporto per il nostro Long.
Ci aggiorniamo nel pomeriggio.
Crudeoil, scalping intradayStiamo per giungere in B2 giornaliera dove dobbiamo cercare un massimo interessante da shortare, il prezzo sta per giungere sulla MML H1 correlata con la MML M15 a 81.90, bene , a noi serve un massimo superiore, ovvero la prima resistenza giornaliera a 82.21.
Abbiamo tempo fino le 11:30 italiane per arrivare a quel livello e tentare uno short, dopodichè il segnale sarà nullo.
L’MCS M1 è improntato anch’esso ad inserire un segnale short a breve.
Il primo target è il Pivot a 81.08, il secondo a 80 sul primo supporto giornaliero.
Crude Oil - Attendo un riavvicinamento alla mediaIl crude oil, dopo aver regalato buone opportunità la scorsa settimana grazie al pattern ribassista del doppio massimo, sembra voler recuperare forza. Sarà mia intenzione cercare di sfruttare questa forza, compatibilmente con i movimenti di mercato, per cercare dei setup long.
In particolare sappiamo che su questa materia prima, strategie trend following, tendono a performare abbastanza bene.
Cercherò un setup long se:
- il prezzo andrà ad avvicinarsi alla sua media;
- il supertrend resterà ancora positiva,
- l'indicatore Roc continuerà a restare in territorio positivo,
- ADX line e DMI in impostazione rialzista.
Preferibilmente preferirei che il segnale si verificasse tra le ore 15 e 22 di NEW YORK, orari che potrebbero essere caratterizzati da un bias rialzista della commodity.
Da ricordare che il trend primario del crude oil al momento è ribassista, tuttavia possiamo cercare di sfruttare sui time frame minori questi movimenti correttivi.
IPOTESI DEL PREZZO FUTURO DELL'ORO CON L'ANALISI INTERMARKETBuongiorno a tutti, ieri parlavo dell’importanza di intrecciare nelle analisi diversi strumenti per avere una visione sempre più chiara e più ampia dei mercati finanziari.
In particolare, vi ho parlato dell’importanza di saper leggere i segnali dati dal mondo obbligazionario. Continuando a collegarmi ad esso, oggi voglio correlare lo stesso strumento con il prezzo del petrolio e i valori dell’inflazione per poter fare un’ipotesi sul prezzo che potrà avere l’oro nel prossimo anno.
LA DIFFERENZA TRA I RENDIMENTI NOMINALI E I RENDIMENTI REALI
Si parla spesso delle tante correlazioni che esistono per l’oro: la correlazione inversa con il dollaro statunitense, quella con l’inflazione e quella con il bitcoin sono forse le più chiacchierate.
La correlazione di cui voglio parlare oggi è quella esistente con i tassi di interesse reali, che non sono altro che il rendimento, nel mio esempio, dei titoli di stato a 10 anni americani, aggiustati all’inflazione. Il famoso “US10Y”, ossia il rendimento del titolo di stato a 10 anni, è nominale, non reale; diventa reale dal momento che esso si indicizza all’inflazione; esso è determinato semplicemente calcolando lo spread tra il rendimento di un dato titolo di stato e l’inflazione (ricordo a voi che uno spread non è altro che una sottrazione).
Mi piace ragionare sempre per via grafica. Purtroppo non sono riuscito a costruire la correlazione qui su tradingview, ma posso comunque condividervi un link in cui la correlazione di cui parlo è ben determinata (la correlazione è tra i rendimenti dei titoli di stato reali a 10 anni con, appunto, l’oro):
www.filepicker.io
Come possiamo vedere nell’immagine, quando i tassi di interesse reali tendono a scendere, l’oro si comporta in maniera inversa, andando ad apprezzarsi.
Ora ragioniamo insieme per capire al meglio come i dati siano indicizzati:
Vi riporto i dati anno su anno dell’inflazione USA (dati reperiti su investing.com):
10.11.2021 (Ott) 6,2%
13.10.2021 (Set) 5,4%
14.09.2021 (Ago) 5,3%
11.08.2021 (Lug) 5,4%
13.07.2021 (Giu) 5,4%
10.06.2021 (Mag) 5,0%
12.05.2021 (Apr) 4,2%
13.04.2021 (Mar) 2,6%
Vediamo che dai dati di marzo agli ultimi di ottobre si ha avuto un costante incremento.
Ora guardiamo il grafico relativo ai rendimenti USA a 10 anni:
I rendimenti si sono mossi al rialzo in maniera aggressiva da agosto 2020 a marzo 2021. Questo, come ho spiegato nella mia precedente idea, è dovuto al fatto che per gli operatori, con un inflazione così alta e un clima di risk on nei mercati, non aveva senso tenere obbligazioni con un rendimento intorno al 1,5%/1,6%/1,7% dal momento che l’inflazione avrebbe poi eroso i guadagni. Ricordo che i rendimenti salgono essenzialmente per due motivi: aspettative di crescita economica e paura per inflazione alta. Continuando ad osservare, vediamo come i rendimenti abbiano poi cessato la loro forza rialzista andando a formare un canale parallelo con due top (evidenziati con dei rettangolini gialli, a 1,7% circa) e due bottom (evidenziati con il rettangolino azzurro, a 1,15%).
Basandoci sui dati riguardanti l’inflazione che vi ho condiviso prima, vi ricordo che uno degli obiettivi della FED è quello di tenere a bada l’inflazione intorno al valore del 2%; effettivamente, vediamo come l’inflazione di marzo fosse del 2,6%, quindi non troppo preoccupante, fino ad arrivare i mesi successivi a valori ben più preoccupanti del 4%,5%,6% ed oltre. In quello stesso periodo, vediamo appunto come i rendimenti a 10 anni nominali abbiano lateralizzato, mentre gli stessi indicizzati all’inflazione abbiano invece iniziato un trend discendente, con massimi sempre decrescenti.
Questo potete osservarlo nel link di Fred Economics che ora vi condivido:
fred.stlouisfed.org
Perché i nominali hanno lateralizzato mentre quelli reali hanno iniziato un trend ribassista? Questo è proprio dovuto alla sottrazione tra il valore dei nominali meno l’inflazione, e questo è l’effetto.
Mi sono voluto dilungare per rendervi ben chiara la situazione.
LA CORRELAZIONE TRA ORO E RENDIMENTI REALI
Vi condivido il grafico dell’oro in cui vi segno delle aeree molto importanti:
L’oro, dagli inizi di marzo 2021 quando, nello stesso periodo, gli us real interest rates hanno iniziato il loro trend ribassista, ha guadagnato il 6,20% circa. Nei rettangoli azzurri vi ho segnato i periodi in cui la correlazione tra i due asset è più evidente; vi consiglio di paragonare i rialzi dell’oro di metà marzo/metà maggio e di metà settembre/metà novembre con gli stessi interessi reali: la correlazione sarà molto attendibile. Se vi chiedete come mai la correlazione non è perfetta ogni giorno della settimana (nel senso, se l’oro fa un candela rossa, gli us real interest rates fanno una candela verde) vi rispondo che tale correlazione è molto più apprezzabile nel medio/lungo periodo, ma non nel breve (e questo potete chiaramente vederlo nel link dell’immagine che precedentemente vi ho condiviso):
www.filepicker.io
IL PESO CHE HA IL PETROLIO E I SUOI RAFFINATI NEL PANIERE DEL CONSUMER PRICE INDEX
L’ente statunitense che rilascia i dati sull’inflazione è il US BUREAU OF LABOUR STATISTICS. Entrando nel sito ufficiale, in particolare nella pagina che ora vi linkerò, vediamo come un grafico ad istogrammi ci raffiguri il fatto che si, l’inflazione è molto alta, indicando il fatto che la causa maggiore di tale incremento è il prezzo dell’energia:
www.bls.gov
Nell’ultima pubblicazione si può notare come i prezzi dell’energia, anno su anno, siano aumentati di ben il 30%, mentre si hanno avuti incrementi più modesti per tutte le altre categorie, compresi il cibo, i servizi e quant’altro (non esaminerò tutto il paniere del cpi in questa idea, vi consiglio di cliccare sul link e vedere voi stessi).
Ora utilizziamo una grafica per comparare i dati sull’inflazione con i prezzi del petrolio:
Come potete vedere, ho paragonato gli aumenti del petrolio con i dati sull’inflazione, e ho trovato riscontro positivo, nel senso che a un aumento del petrolio è corrisposto un aumento del cpi. In particolare, come specifico nella grafica, da fine marzo a inizi luglio il petrolio è aumentato del 33,6%, mentre il cpi è passato dal 2,6% al 5,4%; dagli inizi di luglio alla fine di agosto il crude oil ha rintracciato del 20% circa, mentre il cpi e' rimasto stabile intorno a valori del 5,3%/5,4%. Infine, da fine agosto a fine ottobre, a un incremento del crude oil del 40% è corrisposto un aumento del cpi, che è passato dal 5,4% al 6,2%. Se vi chiedete perché i valori di inflazione non siano diminuiti in corrispondenza di luglio e agosto, visto il rintracciamento del 20%, credo possa essere imputabile al fatto che in quello stesso periodo, nel paniere dell’inflazione, registrasse numeri molto alti la vendita di auto usate, i cui prezzi erano aumentati tantissimo anno su anno.
COME PUO’ INFLUENZARE L’INFLAZIONE IL RECENTE CROLLO DEL PETROLIO?
Sappiamo come il petrolio abbia rintracciato pesantemente nelle ultime settimane. Ciò è dovuto a diversi fattori, come la paura per la nuova variante omicron di covid. Il dato che uscirà oggi sul cpi come potrà essere dal momento che il petrolio ha rintracciato di circa il -27%? Secondo le ultime stime, le agenzie prevedono un incremento (si pensa oltre il 6,7%) fatto sta che aspetteremo il dato ufficiale per esaminare al meglio la situazione, infatti molto spesso le previsioni vengono smentite da altri numeri (come è accaduto, ad esempio, per l’ultimo dato sui non farm payrolls).
CORRELAZIONE TRA INFLAZIONE, PETROLIO E CURVA DEI RENDIMENTI PER FARE UN’IPOTESI SUL PREZZO FUTURO DEL GOLD
Per quanto riguarda il mondo obbligazionario, la curva dei rendimenti si sta appiattendo (ho trattato bene questo argomento nell’ultima idea, pubblicata ieri. Il link lo condivido in basso):
I rendimenti a 10 anni dei titoli di stato sembrano non vogliano più salire oltre il l’1,7%, probabilmente perché stanno (o hanno) già scontato il futuro aumento dei tassi di interesse.
Per quanto riguarda l’inflazione, abbiamo visto come nell’ultimo dato del 6,2% abbia influito pesantemente il prezzo dell’energia, che però ora sta scendendo (per i prezzi dell’energia, si fa riferimento anche ai prezzi del natural gas chiaramente) ; il petrolio in questi ultimi giorni ha tentato un rimbalzo, tuttavia si trova ancora lontano dagli 85$ di qualche settimana fa; provando ad ipotizzare il prezzo del petrolio nel prossimo trimestre, vi aspettate che risalga attorno a quei valori? Tutto dipenderà dall’OPEC, dai casi covid e dalla domanda mondiale (mi aspettavo che nell’ultima riunione di inizi dicembre l’organizzazione tagliasse l’aumento mensile di 400k barili, ma ciò non è successo, forse perché l’OPEC stessa si aspetta nei primi mesi dell’anno una contrazione della domanda). Quello che penso è che il petrolio farà fatica, almeno nel breve periodo, a ritornare a quei valori, in quanto non ha ricevuto la forza necessaria dall’OPEC, che dapprima ha comunicato il fatto di prevedere una contrazione di domanda, e in secondo luogo non ha tagliato la produzione. Inoltre, in tante nazioni del mondo, ci sono nuove restrizioni per i viaggi, e questo significa minor consumo di carburante da parte del settore aereo.
Sarà importante seguire da vicino i report dell’OPEC (il prossimo il 13 dicembre) , dell’EIA e della IEA, molto utili per capire le dinamiche di domanda e offerta. Se si rivelerà vera la contrazione della domanda, è chiaro che il petrolio farà molta fatica a risalire agli 85$.
Questa situazione cosa potrà significare per l’inflazione? Che forse i dati di ottobre (o novembre) hanno visto il loro picco. E quindi, se i rendimenti a 10 anni nominali rimanessero effettivamente a quei valori visto il contesto economico americano e l’inflazione iniziasse un trend neutrale/debolmente ribassista (dico debolmente ribassista perché oggi, 9 dicembre, non c’è nulla che mi faccia pensare a un crollo del petrolio), che aspetto potrebbe avere la curva dei rendimenti a 10 anni reali nel prossimo trimestre? Probabilmente, visto lo spread che vi ho descritto prima, neutrale/debolmente rialzista (in quanto, se l’inflazione dimuisce ma il rendimento nominale oscilla a valori di 1,3%/1,4%, rimanendo quindi stabile, l’interesse reale tende di nuovo a crescere).
Se quindi i rendimenti reali hanno toccato il loro bottom per iniziare un trend neutral/debolmente rialzista e vista la correlazione inversa nel medio periodo con il gold, cosa possiamo aspettarci dal metallo prezioso? Che il suo prossimo trend sarà neutral/debolmente ribassista?
Inoltre ricordo che il futuro aumento dei tassi di interesse (in Q1 o Q2 2022) andranno sicuramente ad abbassare il cpi stesso.
Mi rendo conto che l’analisi è molto lunga ma ci ho lavorato diverse ore. Mi rendo anche conto che è un’ipotesi ottenuta analizzando diversi strumenti, dal momento che ho creato un “minestrone” di inflazione, curva dei rendimenti, interessi nominali, reali e prezzo del petrolio. Ma è un’ipotesi, non un consiglio finanziario. Questa è comunque la mia idea, vedrò nei prossimi mesi cosa succederà, nel frattempo spero che tutti questi ragionamenti vi possano essere utili, grazie mille per l’attenzione.
BREVE ANALISI TECNICA SUL GOLD
Vi ho condiviso un grafico settimanale in cui vediamo la formazione di un bellissimo triangolo discendente, che è una figura di analisi tecnica ribassista. Dopo aver toccato i massimi storici ad agosto 2020, il prezzo ha rintracciato, andando a testare il supporto a 1676$ numerose volte (vi ho evidenziato tali situazioni con dei rettangolini gialli) e andando a formare sempre dei massimi decrescenti con la conseguente formazione del triangolo discendente. Nella settimana dell’8 novembre abbiamo assistito anche ad un falso breakout, evidenziato con una freccia rossa.
Le due cose da tener d’occhio in questa “mini” analisi tecnica sono due:
- Il triangolo discendente
- I volumi: notiamo come l’impulso rialzista partito da maggio 2019 fino al massimo storico di agosto 2020 sia stato accompagnato da volumi alti (evidenziati nel
rettangolo azzurro) . A partire invece dallo stesso agosto fino ad oggi, i volumi si sono notevolmente abbassati, e questo è ben visibile nel rettangolo giallo.
Quindi, che c’è da dire? Che la visione intermarket potrebbe essere lateral-ribassista, e la price action sembra voglia confermare questa tendenza, in quanto una figura di analisi tecnica ribassista e volumi in diminuzione rispetto alla media non precludono solitamente un rialzo del prezzo.
MATTEO FARCI
CrudeOil, perfettamente in timingDiamo uno sguardo agli sviluppi del Crude Oil…la nostra proiezione primaria che va in B2 per adesso è perfettamente in linea con quanto sta accadendo sul mercato, il prezzo si sta portando ai livelli di nostro interesse per la fine di Dicembre e noi l’attendiamo pazienti.
La proiezione secondaria, beh che dire, anche questa era già stata messa in conto, è rimbalzato su di una resistenza che avevamo sotto controllo in B1, ha effettuato un pullback fino quasi il 50% sull’ultimo uptrend di breve periodo, e adesso sta tornando in strada verso un possibile 89.66 .
Le forze sono rialziste, gli indicatori stanno ancora caricando contratti e crescendo di volume, ma sono ancora lontani dall’eccesso di forza, quindi tutto è in perfetta sincronia con i cicli e minori e maggiori, dobbiamo ancora pazientare forse un mese e rivalutare a che punto saremo, ma un’altro check lo faremo sicuramente prima di Natale.
Buona giornata e un benvenuto ai nuovi iscritti 😉
CRUDE OIL, possibile entry long nelle prossime chiusure orarieCRUDE OIL, possibile entry long nelle prossime chiusure orarie
CRUDE OIL- ADX / ADM - TS V. 2.9.1 - Livelli Intraday per il 21/05/2020
ADM - Average Daily Movement - Intraday Levels
entrata su close 1H (candela oraria)... se superato il livello indicato
Sul Contratto CLN20 - Jul '20
LONG se > 34,702
TP1= 36,063
TP2= 37,576
TP3= 40,602
Stop Loss= 32,338
SHORT se < 32,338
TP1= 30,977
TP2= 29,464
TP3= 26,438
Stop Loss= 34,702
USOIL LongLa fase correttiva ribassista sembra essere terminata prima di aver raggiunto la media mobile a 20 periodi. Adesso, molto probabilmente anche per via del fatto che il terzo paese dell'OPEC, l'IRAN abbia rallentato l'esportazioni, ha fatto si che il prezzo del greggio cominciasse a risalire di nuovo.
Da qui è maturata la mia idea di trading Long con stop loss in area 74.28 e take profit in area 84 con un rapporto rischio rendiemnto estremamente favorevole.
CRUDE OIL, indicatori che puntano verso il basso, attenzioneCRUDE OIL, indicatori che puntano verso il basso, attenzione
CRUDE OIL– ADX / ADM – TS V. 2.8.4 – Livelli Intraday per il 18/10/2017
ADM - Average Daily Movement - Intraday Levels
entrata su close 1H (candela oraria)... se superato il livello indicato
Sul Contratto CLZ17 - Dec '17
LONG se >52,532
TP1=53,077
TP2=53,683
TP3=54,895
Stop Loss=51,688
SHORT se <51,688
TP1=51,143
TP2=50,537
TP3=49,325
Stop Loss=52,532
sul mio Blog, trovate la spiegazione dettagliata di come funzionano questi livelli....
CRUDE OIL in dirittura di arrivo sui 51,80CRUDE OIL in dirittura di arrivo sui 51,80
indicatori abbastanza tirati ma dovrebbe riuscire ad arrivare a testare R1
a 51,81
CRUDE OIL CLX17 - Nov '17
CROC X1 - Supporti / Resistenze - Multiday (TF - 1H)
R3 = 53,14
R2 = 52,76
R1 = 51,81
PIVOT = 51,52
S1 = 51,23
S2 = 51,01
S3 = 50,23
CROC X3 - Last Signal (Lungo Periodo - TF 1D)
LONG da 49,68
dal 09/10/2017
CRUDE OIL – ADX / ADM – TS V. 2.8.4 – Livelli Intraday per il 13/10/2017
ADM - Average Daily Movement - Intraday Levels
entrata su close 1H (candela oraria)... se superato il livello indicato
Sul Contratto CLX17 - Nov '17
LONG se > 51,027
TP1= 51,574
TP2= 52,182
TP3= 53,397
Stop Loss= 50,173
SHORT se < 50,173
TP1= 49,626
TP2= 49,018
TP3= 47,803
Stop Loss= 51,027
sul mio Blog, trovate la spiegazione dettagliata di come funzionano questi livelli....
VENDESI PETROLIO - Pendente shortGrafico daily.
Ritracciamento del 61.8 di Fibonacci dall'ultimo swing dopo armonica discesa.
Rimbalzo su media 21 crea segnale operativo short
Ingresso prudente poco sotto la rottura del minimo di pin bar ribassista.
L'ordine verrà eliminato, se non triggerato, al raggiungimento del livello di stop.
SELL STOP 44.50
STOP LOSS 45.56
TAKE PROFIT 42.80
RISK REWARD 1/1.60
Buon trading