D-DAX
STORNI PRIMA DELLA BCEBUONGIORNO FOREX DEL 10.03.2022
I mercati finanziari stornano dai forti movimenti direzionali visti in questi giorni, tutti i comparti respirano, dalle borse, con un dax che torna alle soglie dei 14000pnt al nasdaq che ritrova i 13800, cosi come le commodities, dove il petrolio wti storna pesantemente fino alle aree di 104$, per concludere con il gold che cede sotto le aree di 2000$ per chiudere la seduta di ieri a 1976$/oc, ma è segno che tutto tornerà ai livelli pre-invasione Ucraina?
Beh non crediamo che la sola apertura a possibili soluzioni diplomatiche espressa dall’Ucraina sia sufficiente a ristabilire gli equilibri in Europa, come già richiamata in un nostro precedente articolo, “ la pace bisogna volerla in due” , e non sappiamo attualmente le intenzioni ultime di Putin, e quanto sia disposto a concludere questo conflitto ad un tavolo diplomatico.
Le sanzioni continuano, i blocchi alle importazioni di materie prime russe anche, e al netto di fisiologiche prese di profitto, palesatesi ieri, non crediamo sia giunta già a termine la corsa delle commodities, che troveranno la fine delle speculazioni solo al termine dei conflitti, o almeno con un vero cessate il fuoco.
Respira tutto il comparto geografico europea, in attesa della BCE, oggi pomeriggio alle ore 13.30 (ora italiana) per le dichiarazioni sul costo del denaro, probabilmente invariato, ma soprattutto per le parole della Lagarde, attese per le 14.30, dove molti analisti attendono indicazioni di politiche monetarie diverse, in linea con l’esigenza di aggressività dettate dall’inflazione a livelli storici, e al bisogno di una valuta forte che possa attenuare gli aumenti di materie prime, per noi europei quasi del tutto importate e pagate in dollari.
Su questa aspettativa, ieri eurusd è ripartito dai minimi di 1.0890 a 1.10950, portando con se un netto cambio di sentiment nei traders retail ,che trovano il movimento attuale come eccessivo, e meritevole di ritracciamenti, e prendono pertanto al 54% posizione corta, senza valutare a nostro parere il quadro più ampio , che vede eurusd in recupero dai minimi di visti solo in periodo pandemico 2020. Lo spazio per delle ripartenze rialziste è ampio, ma tutto dipenderà dalle parole della Lagarde di oggi pomeriggio.
Anche il dollaro americano respira, e concede spazio a tutte le majors, con il cable che si riporta al test delle aree di 1.3190-1.32 figura, area di resistenza che solo se violata potrebbe dettare ulteriori allunghi fino 1.3275, ma che non trova per ora nel cable, la forza necessaria al break out.
Interessante anche usdcad, che seguendo la deblezza del dollaro americano, ieri, ha violato a ribasso la trend line che congiungeva i minimi di breve periodo, stazionando ora ai prezzi di 1.28 figura, e dando primi trimidi segnali di traders retail che cercano già occasioni di ingresso long, per degli ingressi in up-trend forse tardivi. Attenzione pertanto a possibili ribassi oltre l’area di 1.28 figura, 1.2775 per potenziali allunghi fino 1.2675-1.2650. il tutto dovrà ovviamente essere accompagnato ancora da debolezza del biglietto verde, che ricordiamo oggi attendere i dati sull’inflazione, chiave di lettura per il prossimo meeting della FED atteso per il 16 Marzo.
Attenzioniamo pertanto l’euro, con i dati di quest’oggi, e come d’obbligo in questo periodo storico, le evoluzioni del conflitto in Ucraina.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
DAX, LONG alla prima candela oraria che chiude sopra i 13000DAX, LONG alla prima candela oraria che chiude sopra i 13000
Alla prima candela oraria che chiude sopra i 13000, vado long per i 13400
stop a 12800
IL RISK OFF PERSISTE E IL GOLD VA OLTRE I 2000$BUONGIORNO FOREX DEL 8.03.2022
Nessun risultato dai tavoli diplomatici sul fronte Ucraina, la guerra continua e con lei le tensioni aumentano al passare dei giorni. I mercati finanziari proseguono il loro mood di ribassi, con il dax sui minimi di periodo nelle aree di 12500, al di sotto delle quale troviamo un primo timido supporto a 12300-12250, ieri anche l’equity americana ha seguito le sorti dei mercati europei, con il DJ oramai prossimo ai minimi di 32250, l’S&P alle porte di 4100 e Nasdaq sulle aree di 13000 pnt.
Il risk off ora sembra più limpido, con il gold che ha superato quota 2000$ e si proietta verso i 2050$,il wti resta sostenuto a 122$ al barile, e non sembra per ora trovare spunti validi per degli storni degni di questo nome.
Il risk off, spinge a rialzo il dollar index che segna 99.50, prossimo oramai alla soglia psicologica di 100, spingono a rialzo anche lo yen giapponese e il franco svizzero, che proseguono il loro lavoro di valute rifugio, portando a ribasso diversi cross valutari come eurjpy che resta fermo alle aree di 125.25 , ma cross che evidenziano il chiaro status di risk off dei mercati sono audjpy, che trova finalmente debolezza anche nelle valute oceaniche, andando a rompere la trend line supportiva di brese sulle aree di 84.50 e sembra ora intenzionato ad approfondire i ribassi, con il sentiment dei traders retail che sta via via invertendo, come sempre contrarian long questa volta.
Eurusd, non trova la forza di reagire dai minimi di 1.0850, dopo un timido tentativo di rialzo fino alle aree di 1.0925 ieri si è riportato nel canale ribassista che guida i prezzi oramai dal 25 febbraio, senza per ora attaccare i minimi.
Continua la debolezza del cable, che cede sotto i colpi di un super dollaro, andando a rompere a ribasso i supporto di 1.31, con un chiaro sentiment, contrarian long da parte dei retail che si sono portati al 90% lunghi e non sembrano ancora aver finito la voglia di comprare i ribassi.
Inverte invece il sentiment sul dollaro australiano, dove oggi i retail sono long al 59% dopo aver visto il break out della trend line supportiva di breve nelle aree di 0.7350, ed aver effettuato un ritest da manuale, la valuta oceanica sembra essersi rimessa in linea con un mood di risk off, andando a cercare i primi ritracciamenti in area 0.7275, a questo punto ulteriori estensioni ribassiste non sono da escludere.
Respirano finalmente i cross euraud e eurnzd, che da tempo seguivano un trend ribassista, senza però effettuare ancora storni,, che solo ora nelle aree di 1.4560 per euraud, sembrano concretizzarsi, con i traders retail che richiamavamo ieri, sembrano oramai stanchi di ingressi contrarian long, e colgono rapidamente queste occasioni di storno per alleggerire le loro posizioni long, presto tuttavia per parlare di inversione, non sarà un processo facile, il sentiment resta al momento ancora all’87% long, ben lontano da possibili inversioni nette.
Seguiamo ancora con scrupolosità le dinamiche intraday, che seguono gli sviluppi geo politici e che possono pertanto mutare rapidamente.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
DAX, che colpo!Dopo aver fatto un profitto enorme partito dal pullback sulla MML a 15500 fino a ieri a 12700, adesso potremmo essere di fronte al primo segnale di inversione del trend, l’ultimo fu il 19 Marzo 2020 a 8000, sul minimo di periodo, e fu profetico perchè successivamente a questo segnale buy il primo segnale sell fu a 13000…niente male eh 5000 punti di DAX.
Detto questo siamo pure prossimi al 78.6%, che per me è il miglior livello per le inversioni, un altro segnale di conferma che potremmo essere agli sgoccioli del down trend.
DAX, giornata complicataDAX, giornata complicata
Giornata complicata sui mercati mondiali
c'è molta paura e volatilità.
Direi per oggi di non operare
Metto solo una resistenza a 12724 che se rotta potrebbe portare un pò di positività
SARà STAGFLAZIONE?BUONGIORNO FOREX DEL 2.03.2022
Ancora nessuna notizia di risoluzione del conflitto in Ucraina, continuano a rimanere alti i toni, e le ripercussioni sul sistema economico mondiale iniziano a farsi sentire, come sempre nelle guerre non ci sono vincitori.
La Russia continua a incassare sanzioni dai paesi Europei e non, con le esclusioni delle banche russe dai circuiti di pagamento, con la chiusura del Nord Stream 2 , con un rublo in caduta libera, e le tante aziende che lasciano il territorio russo, insomma al passare dei giorni la situazione diventa sempre più critica sia per la Russia messa alle strette, ma anche per il resto del mondo, con i costi del comparto energetico che vanno alle stelle.
Stanotte il crude oil , che ieri aveva già superato abbondantemente i 100$ al barile, ha toccato i livelli dei 110$, e diversi paesi come ad esempio il Regno Unito, hanno già dichiarato che faranno ricorso alle riserve strategiche pur di contenere le corsa dei prezzi. L’Opec ha nuovamente promesso un aumento di 400 000 barili giorno, livello di produzione che già è stato dimostrato essere difficile da raggiungere per i paesi dell’Opec+ , pertanto diventa difficile credere che la soluzione possa trovarsi nel lato produzione.
Nel frattempo il gold è salito nuovamente nelle aree di 1950$ dando ancora segnali ti profonda tensione a livello internazionale, e la voglia di rifugio da parte degli investitori inizia a farsi sentire.
Profondo rosso per le borse europee , che dopo un avvio di settimana speranzoso, all’insegna dei recuperi, hanno rapidamente dilaniato la possibilità di assistere a movimenti strutturali di salita, andando a testare nuovamente i minimi di venerdi scorso e nel momento in cui scriviamo registrano nuovi affondi, con il dax sotto i 13800punti.
Il quadro macro economico sembra davvero pesante, considerato che stiamo ancora combattendo con un’inflazione post pandemia, che segna livelli record sia in America, che in Europa. Ricordiamo infatti la pubblicazione di oggi ore 11.00 in Italia, dell’indice dei prezzi al consumo, che per l’eurozona è atteso ancora in aumento al +5.3% dal 5.1%.
Il fantasma della stagflazione prende sempre più forma, con le economie europee ferme nella morsa prima dei rallentamenti pandemici, ed ora del conflitto Ucraino, con i costi energetici alle stelle, ed i prezzi al dettaglio che salgono rapidamente, difficile credere al momento non pensare alla possibilità di una pesante stagflazione.
Le attese per politiche economiche più aggressive, in ovvia conseguenza anche delle riflessioni appena fate, calano, e gli analisti iniziano a credere che le banche centrali, seppur intenzionate ad alzare il costo del denaro per limitare i danni dell’inflazione, siano costretti a tener conto del forte rallentamento globale, dimostrandosi pertanto meno hawkish di quanto si potesse credere qualche mese fa.
Oggi le attese sono per la BOC, dove le aspettative sono per un rialzo del costo del denaro di 25Bp, e tutto sommato, la distanza geografica dai problemi del vecchio continente, e le capacità produttive del Canada sul fronte petrolio, farebbero pensare ad economia in netta ripresa che necessiti quindi di politiche più aggressive da parte della banca centrale canadese.
In tutto questo il comparto valutario continua ad assistere alla forza del dollaro americano, special modo contro un debolissimo euro, che paga le tensioni geo politiche attuali, con profondi ribassi, toccando , per eurusd, i minimi di 1.1084, con i trader retail che continuano a comprare moneta unica spingendosi in posizioni di mean reverting attualmente all’82% long.
Anche la sterlina non fa meglio, con l’approdo ai livelli di 1.3275 , oramai proiettato ai minimi di dicembre 2021 sulle aree di 1.3175-70 e ancora con i traders retail che spingono a comprare la debolezza oramai con posizioni al 76% long.
Decisamente più toniche le oceaniche, che godono come il Canada, di un distacco geografico notevole dai problemi europei, con il dollaro australiano ancora sui livelli di resistenza di 0.7290-0.7250, e con i retail ancora corti all’84%.
Ancora eccessi notevoli quindi per i cross euraud e eurnzd, alle prese per euraud con i minimi di 1.53 figura, e un 95% dei traders retail in posizione long, ancora intenti a comprare , senza dare spunti di stanchezza e fine di un trend decisamente notevole.
Seguiremo oggi i dati sull’IPC eurozona e la BOC di oggi pomeriggio per vedere come si sposteranno gli equilibri del mercato.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
DAX: odore di ripartenzaPremesso che la situazione è quella che tutti conosciamo e il mercato può girarsi da un momento all'altro, al momento dal punto di vista esclusivamente grafico e con l'aiuto dell'analisi ciclica e di Elliot, abbiamo tutti gli incastri ben ordinati per ritenere concluso sia il lungo ciclo biennale (già proposto un anno fa su indice mib) con i suoi quattro regolari sotto cicli, che terminata l'onda 4 di Elliot su un ritracciamento da manuale. Quindi i prossimi step saranno la chiusura del ciclo trimestrale inverso e l'onda 5. I target al momento sarebbero solo frutto di fantasie, è necessario attendere per avere qualche indicazione appena sufficiente.
Ripeto, questa è una visione riferita a una situazione di mercato non soggetta a fattori esogeni importanti e tragici come quelli in corso.
La violazione del minimo appena fatto, già nei prossimi 2- 3 giorni potrebbe cambiare e non di poco la situazione.
Una violazione oltre questi tempi sarà da valutare.
PANIC SELLING?
BUONGIORNO FOREX DEL 17.02.2022
Gli equilibri dell’Europa dell’Est catalizzano le attenzioni degli operatori, la Russia riconosce l’indipendenza delle regioni controllate dai separatisti filo russi, e scende in campo per sostenerne il controllo. Le borse cedono di schianto con il dax che vede affondi del -4%.
Alta tensione in Europa e nel mondo, Putin ieri in un discorso aperto ha riconosciuto l’indipendenza delle regioni dei Donetsk e Luhansk, che erano sotto il controllo dei separatisti filo russi, attivando un’azione militare atta al mantenimento del controllo della regione. Immediata la risposta dei leader europei, che hanno offerto sostegno al governo ucraino, e sono già al vaglio pacchetti di sanzioni per la Russia.
La tensione è altissima, e i mercati non hanno tardato a reagire , special modo il comparto equity, con il dax che ieri ha segnato i suoi minimi alle aree di 14380 con un movimento del -4%, andando a rompere i minimi che avevano fatto da supporto tecnico fin dal maggio 2021.
Le borse americane chiuse per il President’s day , daranno oggi il loro segnale, che difficlmente potrà smentire quanto accaduto ieri, salvo nuovi scenari geopolitici, che possano in qualche modo distendere i toni.
Anche il comparto valutario ha subito assunto i toni del risk off, mostrando estrema forza delle valute rifugio come il Franco Svizzero, e a seguire anche il dollaro americano che ha recuperato qualche posizione sulle altre majors.
I movimenti del mercato fx sono stati tutto sommato composti, con un eurusd che ha perso i guadagni fatti nella mattina di ieri, portandosi a ridosso di 1.13 minimo del 14 febbraio, offrendo ai traders retail occasione per entrare in posizioni lunga, ma dobbiamo riconoscere che in un contesto di tale incertezza, è difficile dire quale sia il posizionamento più o meno corretto da assumere sul mercato in questo momento.
La volatilità resta altà, con movimenti bidirezionali, segno di un mercato confuso , che segue le news provenienti dal fronte ucraino, pronto a cambiare la propria posizione rapidamente.
Per ora se dovessimo assistere ad ulteriore forza del biglietto verde, eurusd potrebbe andare a testare i supporti di 1.1260-50, per poi approfondire fino alle aree di 1.1225, ma capovolgimenti di sentiment non sono da escludere, e la tenuta di 1.13 ne sarebbe la prima chiave di lettura per poi vedere ripartenze fino ai precedenti massimi di 1.14.
Anche il cable, soffre la forza del biglietto verde, e dopo aver ritestato le aree di 1.3640-50 nella mattina di ieri, ha ripiegato sulle aree di minimo a cercare 1.3575, primo supporto tecnico di breve. I traders retail iniziano a ridurre le loro posizioni short approfittando del movimento di lateralità che domina per ora la sterlina, che potrebbe andare al break out di 1.3575 per vedere affondi fino 1.35 figura, minimi di febbraio, aprendo la strada a capovolgimenti di sentiment.
Australia resta per ora confinato nella sua compressione di volatilità, al di sotto di 0.7225 con un no sentiment da parte dei trader retail che continuano ad alternare posizionamenti long/short, relativamente ai movimenti di brevissimo, senza avere indicazioni di trend direzionali.
Usdcad sta andando a testare la parte alta del range che intrappola i prezzi dal 28 gennaio tra 1.28 e 1.2650, con i traders retail che vendono i movimenti rialzisti nella speranza che anche questa volta le resistenze reggano e possano permettergli di rivedere i loro prezzi, ma tutto sarà dettato dalla forza o meno del dollaro americano.
Iniziano ad essere interessanti i cross euraud e eurnzd, che tipicamente legati a sentiment di risk off /risk on, questa volta non sembrano rispondere a queste dinamiche, rimanendo psantemente ancorati ai minimi di 1.57 figura per euraud e 1.6840 per eurnzd, mantenendo i trader retail in sofferte posizioni long contrarian. Inseriamo pertanto detti cross tra gli asset da monitorare per eventuali mean reverting.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
DAX, breakout annuale, vendiamo!Dopo quasi un anno e diversi tentativi andati a vuoto, il Dax riesce finalmente a rompere l'importante zona di supporto dei 15mila punti con la forte candela short di ieri che, complice il clima di guerra creato ad hoc, riporta l'indice sul livello successivo in zona 14.300 . Anche nei grafici settimanali, le tendenze dei listini (sia europei che americani) virano al ribasso per cui sarebbe a questo punto interessante attendere uno storno tecnico verso i rispettivi livelli di resistenza (area 15mila nel caso del Dax) per valutare un eventuale segnale di Price Action short ed entrare in vendita seguendo il trend.
Maurizio
Impulsi tecnici ribassisti su tutti gli indici 18.02.2022Analisi weekly su grafico a linea.
Il DAX registra la chiusura settimanale più bassa degli ultimi 11 mesi e si avvia a testare l'area 14.800-15.000 che ha finora frenato tutte le discese dei prezzi.
Settimana storica per il Nasdaq che cambia struttura dopo quasi 2 anni. Gli indici USA proseguono al ribasso trainati dal Russell che invece ha già cambiato struttura da alcune settimane.
Attenzione allo stato di eccesso tecnico del petrolio.
Interessante breakout dell'oro.
Bund su supporti chiave. Rendimenti del Treasury a target in area 2%.
Vediamo il quadro
DAX: aggiornamento
Se oggi il mercato si comporterà come ieri, cioè in giornata ricoprirà i prezzi dove ha bighellonato il future dalla chiusura della continua di ieri ad ora, vedremo un ulteriore discesa. Dovremo capire se il Gin di stamattina è il secondo di un nuovo settimanale o il 6^ del precedente, e nel caso, potrebbe anche essere il 12^ di un bisettimanale, In ogni caso dovrebbe scendere sotto il minimo di ieri se ricoprirà il Future già oggi (sennò lo ricoprirà lunedì e avremo un settimanale partito il 14). Se sopra chiuderà il 2Gin la discesa potrebbe essere modesta, se chiuderà il bisettimanale inverso la discesa potrebbe essere bella sostanziosa.
La presente è la mia visione non rappresenta un sollecito ad operare.
Tutti gli indici USA sotto la MM200 gg 17.02.2022Giornata storica con gli indici USA che passano tutti sotto la media a 200 giorni, riprendendo ad espandersi verso il basso.
Oro e preziosi rompono al rialzo le prime resistenze e mostrano tutti obiettivi interessanti.
Il petrolio continua a generare segnali tecnici di debolezza. Attenzione al supporto in area 90.
DAX, teniamo lo stop a 15445DAX, teniamo lo stop a 15445
Questa notte hanno provato a rompere il canale ascendente
senza successo, poi è partito il recupero che però mi sembra
in via di esaurimento...
Forse nelle prossime ore proveranno nuovamente a scendere, per precauzione
lasciamo lo stop a 15445 per lo short aperto ieri
ENI supporto critico 13 Petrolio candela key reversal 16.02.2022Mercati azionari con volumi in calo ed in cerca di direzione.Il DAX sfiora il target a 15.600 ma per adesso fallisce il test.
Il petrolio tenta di sfondare in alto e poi si ribalta pesantemente disegnando una candela di tipo key reversal. Quali impatti su ENI? Vediamo in dettaglio.