D-DAX
Dax, il mercato sta tornando in auge?Il principale derivato europeo tedesco mette a segno un altro importante rialzo, portando il saldo di questa ottava ad oltre il +3%.
Il contratto future sul Dax con scadenza giugno 2023 ha terminato la seduta di ieri a ridosso dei 15.500 punti, facendo registrare una variazione positiva dell’1.3%.
Grazie all’intervento delle banche centrali e dei governi la crisi finanziaria si è velocemente ricomposta e i mercati sembrano ora scommettere sul fatto che per il comparto bancario il peggio sia alle spalle.
Questo pomeriggio c’è attesa per il dato sull’inflazione in Germania, importante in chiave Bce, mentre in America è prevista la terza stima sul Pil Usa del quarto trimestre 2022 e le nuove richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione.
La situazione tecnica sui mercati azionari sta quindi migliorando e ieri il Dax ha fornito un segnale direzionale importante al rialzo.
Analizzando il grafico con time frame giornaliero sul Dax Future possiamo infatti osservare come con la mossa di ieri il mercato abbia completato un modello di accumulazione a doppio minimo decrescente, sancito dal breakout di quota 15.465 punti; ora quindi sussistono i presupporti per il raggiungimento del primo target posizionato a quota 15.700 punti, il cui recupero, confermato in chiusura di sessione, produrrebbe un ulteriore allungo in prima battuta fino a 15.900 punti.
Tuttavia ritengo che almeno in prima battuta assisteremo a delle prese di beneficio al test dei 15.700 punti, dove troviamo due precedenti massimi di swing relativi agli scorsi mesi di febbraio e marzo.
In caso di rifiuto dei 15.700 punti si creerebbero delle opportunità short di brevissimo periodo con target a 15.500 punti, dove di contro un eventuale pullback creerebbe le condizioni per rientrare a mercato lato long.
Il target del segnale rialzista attuale è da ricercare a quota 16.000 punti, poiché il mercato andrebbe a testare la resistenza offerta dal prolungamento della trendline che aveva contenuto i precedenti minimi da settembre 2022 fino al mese corrente.
Solo in caso di ritorno al di sotto dei 15.250 punti, confermato in chiusura di sessione, potremmo assistere ad un movimento correttivo più ampio con test atteso dei 15.000 punti
Pericolosissima invece sarebbe una discesa sotto i 14.900 punti, che aprirebbe le porte al test dei 14.400 punti.
EUSTX50 EUSTX50 in possibile rottura della R 4224 e successivamente area 4370 come target finale. Occhio al supporto 4080 , se rotto potrebbe continuare la spunta di ribasso.
Dax - fattore Deutsche BanKQuella che doveva rivelarsi un crisi di liquidità superata dopo il "salvataggio" di UBS si sta rilevando una situazione più complicata del previsto. Nessuno sa realmente che buco stia lasciando Credit Suisse e quanto siano implicati gli altri maggiori istituti di credito. A farne le spese venerdì scorso è stata Deutsche Bank che ha fatto tremare il DAX. Lunedì' possibile avere ancora turbolenze, sui tf minori sembrerebbe un rimbalzo il movimento registrato nelle ultime di mercato. Si potrebbe proseguire ancora verso i 15.270 (limite) e poi riprendere la discesa con target i 14.830.
EURO, COSA DICONO I NUOVI RILASCI DEL COT ? DAX AL BIVIO ! Ciao,
ogni settimana sviluppo un report basato sulle posizioni che gli Istituzionali hanno ancora aperte a mercato. Rilevo i dati, che poi studio, direttamente dalla Commodity Futures Trading Commission del Chicago Mercantile Exchange.
Condivido volentieri in modo del tutto gratuito i miei lavori ed i miei studi per poter crescere consapevolmente insieme con i miei amici ed insieme a tutti coloro che come me amano il trading.
REPORT N.53
Sabato 18 Marzo 2023
(l’ ultimo rilascio del Cot risale a martedì 7 MARZO 2023)
EURO, COSA DICONO I NUOVI RILASCI DEL COT? DAX AL BIVIO !
Ciao, questa settimana il CFTC ha rilasciato i dati mancanti sul Cot solo sino allo scorso 7 Marzo. Avevo sperato in un aggiornamento completo ma così non è stato e credo che torneremo ad un flusso regolare di rilascio del Cot dalla prossima settimana.
Con i dati a nostra disposizione sino a questo momento, se pur parziali, cercherò di ricostruire un po' cosa è successo su Eur/Dollaro in questo ultimo periodo di assenza del Cot che è stato caratterizzato da forti turbolenze geo politiche ed economiche / finanziare e capire se possiamo trarne qualche informazione utile da sfruttare a nostro vantaggio.
Partiamo con ordine dalla grande salita avvenuta proprio in apertura del mese di febbraio che ha visto Euro suonare il campanello degli 1.1050 con un grande, permettetemi l’ espressione, calcio in cxxx uguale a quello che ricevi nelle giostre quando il compagno che ti siede dietro ti spinge violentemente per farti prendere la bandiera posta in alto e vincere il premio. Nelle due settimane precedenti, infatti, gli Istituzionali avevano caricato a mercato ben 18.476 contratti long.
In realtà a questa spinta, si è aggiunta un'altra componente importante abbastanza inusuale da vedere: gli istituzionali in questo stesso periodo sono andati in “stop” se così si può dire; hanno in altre parole chiuso ben 30.094 contratti short molto probabilmente per cambio di strategia. Chiudere contratti short di futures, come sappiamo, vuol dire fondamentalmente acquistare! Queste due cose messe insieme (i long da parte degli istituzionali con visione long ed il ripensamento da parte di istituzionali che avevano posizioni short) hanno spinto Eur/Usd in soli due giorni da 1,08 circa a 1,1050 circa ed acceso la miccia del panico sui mercati che ha generato un sentiment di F.O.M.O. (Fear Of Missing Out) che purtroppo ha portato molti moltissimi piccoli investitori, a forza o per scelta, a chiudere le loro posizioni short con perdite ingentissime.
Da qui in poi come ho più volte detto nei report precedenti, siamo entrati in una fase di ritracciamento.
Gli indicatori dei Cot normalizzati di Eur/Usd e del Dollar Index messi a confronto, hanno cominciato a segnalare una convergenza indice del ritracciamento proprio dal 6 febbraio scorso.
Ricordo che il Cot normalizzato è una cosa, gli Indicatori del Cot normalizzato un'altra. Infatti come ho spiegato più volte l’ Indicatore del Cot che ho creato del Dollar Index è contro bilanciato dai flussi dei Cot normalizzati di tutte le altre valute che fanno parte del paniere del Dollar Index alle quali ho aggiunto anche il Jpy. Questo vuol dire che il mio indicatore del Cot del Dolar Index tiene conto in modo implicito, al suo interno, dell’ andamento dei Cot di tutte le altre valute. Vi metto di seguito il grafico:
Come vedete dalla foto sopra, sembrerebbe che l’indicatore del Dollar index stia riprendendo forza, in realtà non è così, (al meno basandoci sui dati Cot in mio possesso ad oggi), in quanto il ritracciamento che sta segnalando è dovuto principalmente ad una perdita di forza di tutte le altre valute. Gli Istituzionali, infatti, durante questo periodo di ritracciamento, nel mese di Febbraio e sino al 7 marzo hanno eliminato 2.556 contratti long e caricato 1.425 contratti short sul Dollar Index. Va anche tenuto presente che i contratti normalizzati del Dollar Index hanno un valore assoluto molto molto più alto di quelli della coppia Eur/Usd.
In linea con quanto abbiamo visto per il Dollar Index, lato Euro, si può prendere in considerazione che in data 13 marzo ci è stato il roll over del contrato futures e che quindi tutti gli istituzionali si sono dovuti “ripiazzare” sul nuovo contratto. Ipotizzando che questo processo sia stato fatto con qualche giorno di anticipo potremmo dire che alla data del 7 marzo (secondo gli ultimi dati ad oggi disponibili del Cot) gli Istituzionali sono ripartiti da capo caricando a mercato esattamente sotto la fascia di lateralizzazione attuale in area 1,0530 circa 234.000 contratti long e 85.432 contratti short.
La cosa è tanto più confermata dal comportamento delle ultime due candele settimanali. Ogni volta che il prezzo torna in area 1,0530 viene ricomprato e difeso in modo deciso.
A tutto questo però dobbiamo ora aggiungere la complicata situazione di stabilità finanziaria cha ha investito i mercati in queste ultime due settimane. Gli spettri del 2008 e le paure di un nuovo default bancario, prima americano e poi europeo hanno destabilizzato i mercati con un aumento vertiginoso della volatilità e nuove incertezze sul proseguo dei trend intrapresi.
Le conseguenze di tutto questo, infatti, se da una parte potrebbero spingere la Fed a valutare i fallimenti bancari come diretta conseguenza delle sue politiche monetarie di lotta all’inflazione che ha posto in campo anticipatamente rispetto all’ Europa e quindi potrebbe iniziare a rivedere al ribasso sia nei tempi che nei modi la fine degli aumenti dei tassi, dall’ altra ha trovato l’ Europa con le spalle al muro non potendo questa assolutamente pensare di fermare l’ aumento dei tassi di interesse considerata l’ inflazione ancora molto alta (a solo titolo informativo segnalo che l’ inflazione italiana è cresciuta ancora a febbraio di uno 0,2 su scala mensile).
Nelle parole della Lagarde portavoce della Bce non ci sono stati spazzi a diversi tipi di interpretazione. Sostanzialmente ha detto che il settore bancario europeo è forte, è strutturato e ben patrimonializzato e che la Bce continuerà senza indugi con la lotta all’ inflazione.
Questo potrebbe significare un rafforzamento di euro rispetto al dollaro ed un sollievo per il mercato azionario americano che finalmente comincerebbe a vedere la luce della fine degli aumenti dei tassi. In linea di massima, quindi, mettendo insieme tutto quello che ho detto sin qui protendo di più per una ripresa long di Euro dovuta all’indebolimento del dollaro (vedesi pure l’incredibile salita dell’oro che sembra abbia ripreso la sua correlazione inversa con il dollaro) e a un periodo pesante e complicato per l’ Europa.
In tutti i casi la situazione rimane appesa ad un filo di lana e potrebbe rompersi in qualsiasi momento per cui soprattutto ora credo sia opportuno rimanere a mercato il meno possibile. Come ho detto più volte finché Euro non metterà decisamente la testa sopra gli 1,07 non riterrò il ritracciamento finito. Ritengo ancora possibile un suo brusco ritorno e ritest di area 1,0450, non dovuto ma possibile.
Senza ombra di dubbio si può operare intraday nell’ ampio trading range che è venuto a crearsi tra 1,053 e 1,070
Questa forte incertezza e precarietà si è vista su tutti i grafici con le chiusure Weekly di questa settimana che su euro ha lasciato una non bella candela di indecisione con grandi spike di volatilità sopra e sotto e che nel lato indici ha visto una spaccatura con da una parte il Nasdaq in super forza che non vuole saperne di venire giù (probabilmente il settore Tec che è stato il più penalizzato dal rialzo dei tassi, ora che si paventa la fine degli stessi ha ripreso più di tutti forza e vigore) e dall’altra parte S & P che rimane ingabbiato in una condizione molto in bilico tra 3900 e 3970.
Completamente all’ opposto del Nasdaq abbiamo il Dax che rispecchia perfettamente la difficile condizione europea con una pericolosa candela rossa Weekly e con la candela Daily di venerdì che raggiungere l’ importantissima area dei 14660 che pero questa volta sembra scarica e priva di liquidità per generare il rimbalzo lasciando il Dax senza forze proprio poco sopra l ‘area di resistenza che se dovesse essere rotta aprirebbe uno short considerevole.
Questo report è stato particolarmente lungo visto il ritardo da recuperare sul Cot.
Vi lascio di seguito:
- il grafico di Euro;
- un grafico di confronto degli Indici dal quale si capisce bene l’ elevato grato di incertezza in cui stiamo navigando
- e per curiosità un grafico in h1 di Euro con tutte le aree operative intraday che avevo segnalato nello scorso report. E’ molto interessante notare come si sarebbero potute sfruttare una volta che il prezzo è tornato ad attraversarle. Ho cercato di scrivere tutto a grafico.
Per capire meglio come leggere il Cot e come lo interpreto, ho messo a disposizione di tutti, con spirito di mera condivisione gratuita, un file Power Point in cui ho riassunto gli aspetti principali in modo semplice e breve. Trovate tutti riferimenti nel campo firma sotto alla presente Idea.
Vi saluto e ci aggiorniamo durante la settimana con nuovi spunti e riflessioni.
Alla prossima settimana.
Buon trading a tutti.
Ciao Emi
Il presente Cot Report ha il solo scopo di condivisione gratuita di analisi e studi meramente didattici/informativi basati sull’elaborazione di una serie di dati, notizie, ricerche ed analisi dei mercati finanziari. Tutte le informazioni pubblicate non devono essere considerate un servizio di consulenza o una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento o raccomandazioni né personalizzate né generiche. L’ autore non avrà alcuna responsabilità per le eventuali perdite subite dal lettore per aver utilizzato i dati contenuti nelle informazioni ricevute e/o per aver fatto affidamento sulle previsioni fornite. Qualsiasi eventuale decisione operativa presa dal lettore di questo report in base alle informazioni e strategie pubblicate qui è da considerarsi assunta in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio e pericolo.
Borse europee: apertura in gap down,ora si monitorano i supportiPartenza in profondo rosso per le Borse europee, trascinate nel baratro dal pesante crollo fatto registrare ieri sera dai titoli bancari di Wall Street.
Da JPMorgan a Wells Fargo, passando per Bank Of America, le vendite sono state copiose.
A scaturire il pesante sell – off è stato il crollo di Silvergate (-42%) e di SVB Financial Group (-60%), che hanno fornito una guidance annuale molto negativa a causa dell'impatto dell'aumento dei tassi di interesse.
Al momento della scrittura il future sul Dax scambia intorno area 15.350 punti, mentre la seduta di ieri si era chiusa a 15.646 punti.
In questa ottava l’attenzione dei traders si è spostata improvvisamente dalla resistenza a 15.700 al supporto a 15.250 punti.
Nei giorni scorsi il mercato ha tentato più volte il recupero di area 15.700 punti, livello chiave in ottica rialzista poiché avrebbe garantito una ripresa del rally ed un allungo verso i massimi storici.
Dalla speranza di assistere ad una ripresa dei corsi si è passati in meno di 24 ore alla speranza che il supporto a 15.250 punti freni le improvvise vendite, per non assistere nella prossima settimana ad ulteriori crolli, scongiurando un retest del livello tecnico e psicologico dei 15.000 punti.
Monitorerò quindi con molta attenzione la chiusura odierna poiché in caso di difesa dei 15.250 punti e di close lontana dai minimi, allora valuterò operazioni long nelle prime giornate della prossima ottava con primo target a 15.500 punti, ora livello di resistenza; prima di tutto ciò sarà comunque necessario valutare le indicazioni che arriveranno nel pomeriggio dagli Stati Uniti e quindi le chiusure odierne dei principali indici.
Ricordiamo infatti che a livello macroeconomico oggi c’è anche attesa per i dati sul mercato del lavoro statunitense, decisivi per capire il futuro orientamento della Fed sui tassi d'interesse.
Vista la volatilità implicita in deciso aumento nella giornata di ieri (+12%), le operazioni long nel contesto attuale vanno ponderate attentamente, tenuto conto anche del fatto che stiamo anche assistendo ad un importante storno sull’indice EuroStoxx Banks; ricordo infatti che i rialzi del comparto azionario da inizio anno ad oggi sono stati sostenuti in buona parte dalla forza del comparto bancario e che in caso di chiusura giornaliera dell’Euro Stoxx Banks sotto quota 111 mi aspetto una ulteriore correzione.