L'importanza del ribilanciamento dopo una lunga corsaL'Ancora Difensiva: Perché Ribilanciare verso i Consumer Staples Quando il Growth Vola. In un mercato azionario dominato da anni, da una corsa inarrestabile dei titoli "growth" — spesso tecnologici e proiettati verso il futuro — è facile farsi trascinare dall'entusiasmo. Quando i portafogli si gonfiano grazie a queste performance stellari, il rischio, tuttavia, si nasconde proprio dietro l'angolo. Le valutazioni tirate e i massimi storici raggiunti da molti titoli growth aumentano la vulnerabilità del portafoglio a correzioni o inversioni di tendenza. È in questo scenario che un ribilanciamento strategico, inserendo o aumentando l'esposizione a un settore difensivo come quello dei beni di consumo primari (consumer staples), diventa una mossa cruciale per la mitigazione del rischio. Il Paracadute dei Beni di Consumo. Il settore dei consumer staples comprende aziende che producono beni e servizi essenziali per la vita quotidiana. Parliamo di cibo, bevande, prodotti per l'igiene personale e per la casa. La loro caratteristica fondamentale è la domanda anelastica: indipendentemente dalla congiuntura economica, che ci sia una recessione o un boom, le persone continueranno ad acquistare dentifricio, pannolini, caffè e detersivi. Questo si traduce in flussi di cassa (cash flow) stabili, bilanci solidi e, molto spesso, dividendi costanti e sostenibili. A differenza dei titoli growth, la cui valutazione è spesso basata su aspettative di utili futuri, i consumer staples sono valutati sulla loro redditività attuale e sulla loro capacità di resistere alle tempeste. Il Pericolo di un Portafoglio Sbilanciato. Quando i titoli growth sovraperformano per un lungo periodo, si verifica un fenomeno noto come “drift” di portafoglio. Se la tua allocazione iniziale prevedeva, ad esempio, un 60% di azioni e un 40% di obbligazioni, e all'interno della quota azionaria i titoli growth erano il 50%, la loro crescita esponenziale potrebbe aver portato quella componente a pesare per il 70% o l'80% del tuo paniere azionario. Il tuo portafoglio è ora, di fatto, molto più rischioso di quanto avevi pianificato. Sei eccessivamente esposto a un singolo fattore (la crescita) e vulnerabile a qualsiasi notizia negativa che colpisca quel settore (regolamentazioni, tassi d'interesse in rialzo, concorrenza). Perché Ribilanciare Ora? Ribilanciare non significa "prevedere il crollo", ma "gestire il rischio". Vendere una parte dei titoli growth che sono sui massimi per acquistare un ETF sui consumer staples assolve a due compiti fondamentali: primo, realizzare i profitti (lock-in gains), trasformando parte dei guadagni "su carta" in profitti reali e riducendo l'esposizione a un eventuale storno che potrebbe erodere quei guadagni; e secondo, aumentare la resilienza, acquistando "a sconto" (o comunque a valutazioni relative più basse) asset che hanno tipicamente una bassa correlazione con i titoli growth. I consumer staples tendono a sottoperformare nei mercati "toro" (come quello recente), ma brillano per la loro capacità di limitare le perdite durante i mercati "orso" o le fasi di alta volatilità. Aggiungerli ora significa comprare un'assicurazione per il portafoglio proprio quando gli altri sono concentrati solo sulla velocità. Il Ruolo dell'ETF Consumer Staples. Utilizzare un ETF (Exchange Traded Fund) per questa operazione è la scelta più efficiente: offre diversificazione immediata (con un singolo strumento si acquista un paniere di decine o centinaia di aziende leader del settore come Procter & Gamble, Coca-Cola, Nestlé, ecc.), bassi costi (gli ETF hanno costi di gestione generalmente molto contenuti) e liquidità (sono facilmente acquistabili e vendibili in borsa). Conclusione: Non Solo Crescita, ma Equilibrio. L'euforia per i titoli growth è comprensibile, ma un investitore saggio sa che la performance a lungo termine non è data solo dai picchi di guadagno, ma anche dalla capacità di proteggere il capitale durante le inevitabili flessioni. Quando le valutazioni growth sono ai massimi, considerare un ribilanciamento verso un ETF consumer staples non è una mossa pessimistica; è una decisione strategica di buon senso per riportare il portafoglio al suo livello di rischio desiderato e garantirsi una navigazione più stabile, qualunque sia la direzione del vento.
Defensive
BITCOIN, SPREAD TITOLI DI STATO,GOOGLE TRENDS E DIVERSI SETTORISalve ragazzi, stamani voglio parlarvi di una correlazione che negli ultimi tempi si sta venendo a verificare tra il Bitcoin e i cicli economici, utilizzando anche uno strumento come google trends con il fine di capire l’appetito che hanno i retailers verso la crypto.
La correlazione, in particolare, è tra il Bitcoin e lo spead tra i rendimenti dei titoli di Stato Usa a 10 anni e quelli a 2 anni. Questo tipo di rapporto, direi diretto, si è venuto a creare negli ultimi tempi, in particolare allo scoppio della pandemia, dopo il crollo dei mercati finanziari a marzo 2020. La correlazione di cui parlo è questa:
Cercherò ora di provare a far chiarezza.
LO SPREAD TRA UN RENDIMENTO DI UN TITOLO A SCADENZA LUNGA E UNO A SCADENZA CORTA
Nel grafico notiamo con la linea blu lo spread (ossia la differenza) tra i rendimenti dei titoli di stato a 10 anni e i rendimenti dei titoli di stato a 2 anni. La forma e il trend di questo spread danno tipicamente informazioni utili riguardo il mondo obbligazionario e le aspettative relative all’economica presente e futura da parte degli investitori. Uno spread con un trend rialzista, come quello visto tra la fine di febbraio 2020 e fine marzo 2021, va ad identificare una curva dei rendimenti “steeping” o “inclinata positivamente”; si ha uno spread o viceversa una curva dei rendimenti di questo tipo quando i rendimenti delle varie obbligazioni a diversa scadenza salgono, creando appunto un inclinazione positiva; si ha una forma di questo tipo quando gli operatori iniziano a scontare una ripresa/espansione economica o per paura di inflazione: è così che vanno a concentrarsi su strumenti a più alto rischio e rendimento (azioni) e scaricano strumenti a basso rischio, ossia obbligazioni: per il rapporto inverso che esiste tra obbligazioni e rendimenti, più si vendono obbligazioni e più i rendimenti salgono, quindi più obbligazioni si vendono a tutte le scadenze, più la curva si inclina positivamente e più lo spread tra i 10 anni e i 2 anni si allunga (stessa cosa vale per lo spread a 20 anni meno quello a 1 anno).
Viceversa, quando si prevede un rallentamento economico (in particolare, quando la banca centrale alza i tassi di interesse per calmierare l’inflazione venutasi a creare in ripresa/espansione economica), la curva dei rendimenti tende ad appiattirsi, soprattutto nelle scadenze lunghe (a 10,20 e 30 anni, come sta accadendo appunto ora) e di conseguenza lo spread va a restringersi. Perché lo spread si restringe? Perché in linea teorica gli investitori scaricano obbligazioni a breve scadenza (questo perché non conviene tenere obbligazione quando il tasso di guadagno reale, ossia quello aggiustato all’inflazione, è praticamente nullo) facendo di conseguenza salire i rendimenti, e comprano obbligazioni a più lunga scadenza, scontando un’economia stabile nel futuro e non nel presente, facendo di conseguenza scendere i rendimenti e andando, quindi, a restringere lo spread.
Per maggiori informazioni, vi allego qui un’idea pubblicata riguardo il mondo obbligazionario e la curva dei rendimenti. Spiego tutto in maniera più dettagliata:
LA MODA DEL BITCOIN
Lo so, il titolo è un pò provocatorio. Il bitcoin è un asset che spopola già da diverso tempo tra tutti gli operatori. Agli operatori voglio aggiungerci anche tantissimi retailers che si sono aggiungi al treno del 2020, quando il suo prezzo è iniziato a crescere in maniera impressionante: basti pensare che nell’impulso del “lockdown”, il prezzo ha fatto segnare un esorbitante +700% circa. Questo è probabilmente ciò che ha interessato praticamente tutti: un asset che cresce e basta, sicuro e che ti permette, comunque vada, di guadagnare. Non avete mai sentito dire in questi ultimi 2 anni frasi del tipo:
“Compra bitcoin, sale e basta..buttati sulle crypto, diventerai ricco..le crypto sono l’unico modo per guadagnare in maniera sicura…le crypto sono lo strumento migliore del mondo…”
Ebbene..io si! E non poche volte, ma tantissime. Detto che le crypto, con le strategie giuste, sono tradabili (come qualsiasi altro strumento), il “compra le crypto, saliranno sempre” mi ha spinto a scrivere questa idea.
Ho innanzitutto utilizzato “google trends”, che è uno strumento utilissimo che ci permette di tracciare la quantità di parole ricercate sul motore di ricerca google, appunto. Ho digitato la parola “bitcoin”, impostando i settaggi in maniera da tracciare il numero di volte in cui la parola è stata cercata da 2012 ad oggi e mi è apparso questo grafico che ora analizzeremo:
trends.google.it
Guardando il grafico, notiamo essenzialmente due picchi: uno a dicembre 2017 e uno a febbraio 2021.
Ora, analizziamo il tutto riferito al grafico di BTCUSD:
Come possiamo notare, il picco di ricerca di dicembre 2017 aveva portato ad un picco del prezzo che, da qualche mese a dicembre 2017, aveva segnato un +600% circa. Stessa cosa è praticamente accaduta a febbraio 2021, tant’è che da inizi 2020 allo stesso febbraio 2021 il prezzo ha segnato una performance del +700%. Cosa possiamo notare da ciò? Che sembra che ci sia abbastanza correlazione tra il numero di volte in cui la parola viene ricercata e la perfomance relativa: più la parola è di moda, più il prezzo sale (e da qui deriva il titolo provocante).
Continuando a riferirci al grafico di google trends, vediamo come il trend, dopo aver formato una sorta di doppio massimo tra febbraio e maggio 2021, è sceso e ora sta lateralizzando. L’appetito verso il Bitcoin sta finendo? Chi lo sa.
CORRELAZIONE SETTORI DIFENSIVI E BITCOIN
Vi riporto ora la correlazione che ha avuto il Bitcoin con i 3 settori difensivi dell’S&P500: il settore dei beni di prima necessità, il settore utilities e quello sanitario. Vediamo come tutti e 3 i settori abbiano avuto una correlazione inversa con la crypto, fatta eccezione del settore sanitario tra la metà e la fine del 2020 (XLV è probabilmente salito in quell’arco temporale poichè gli operatori scontavano il fatto che il settore, appunto, avrebbe trovato un rimedio al covid creando un vaccino).
Vi siete chiesti il motivo per cui ho cercato questa correlazione? Per un semplice motivo: i settori difensivi vengono considerati tali per il fatto che vanno ad apprezzarsi in momenti di incertezza economica e relativa (o possibile) instabilità: questo lo considero una sorta di “termometro” del rischio che c’è nel mercato: è normale che se salgono settori difensivi a dispetto di settori ad alta crescita come quello, ad esempio, tecnologico, l’appetito al rischio è basso. E guarda caso, quando l’appetito al rischio è basso, salgono le difensive ma si deprezza l’asset che per sé è il più rischioso, ossia BTC.
Vediamo come la correlazione sia diversa se BTC viene paragonato a XLK (settore tech), etf che viene scambiato di più quando l’appetito al rischio è maggiore:
La correlazione diretta, come possiamo notare dal grafico, non viene rispettata solo nel periodo tra giugno-fine luglio 2021, mentre nell’ultimo periodo XLK ha iniziato a lateralizzare e la crypto ha perso circa la metà del suo valore.
Un altro indicatore da considerare per stabilire l’appetito al rischio è a parer mio paragonare il settore growth e value, e così ho fatto:
Vediamo come dagli inizi del 2021 circa il settore growth sottoperformava quello value e BTC scendeva e, considerando via via altre tappe temporali successive, questa correlazione tra il rapporto di forza relativa tra i due settori e BTC si sia mantenuta diretta.
Riassumendo, quindi, abbiamo notato come la crypto abbia iniziato a perdere valore dal momento che è diminuito l’appetito al rischio sui mercati e dal momento che è passata un po' di moda tra i “retailers”. Adesso riguardiamo l’ultimo grafico, già visto all’inizio dell’idea:
Questo per quanto mi riguarda è il grafico più importante da guardare: se è vero che quando lo spread tra i rendimenti dei due titoli di stato che ho considerato si accorcia quando si prevede nel futuro un rallentamento economico e vista la correlazione che si è venuta a creare tra questo e la crypto, nonché tra la crypto e i settori difensivi, cosa possiamo aspettarci da Bitcoin nei prossimi tempi? Forse un trend ribassista?
GLI ENORMI STIMOLI FISCALI E IL NUMERO DI RETAILERS NATO NEL 2020
Come ultima cosa ma non meno importante, vi voglio ricordare gli stimoli fiscali donati agli abitanti dei paesi più sviluppati (come il decreto ristori in Italia, per dire). Credo che tantissimi retailers siano nati anche grazie a questi stimoli e, durante i lockdown, abbiano speso tali sussidi iniziando ad investire.
C’è da dire che ora questi stimoli sono finiti, a meno che l’economia non venga rimessa nuovamente in ginocchio. Senza questi stimoli come reagirà il mercato nel suo insieme?
Dopotutto, guardate il grafico su Google Trends della breve frase “investire in borsa”:
trends.google.it
Considerate che, da novembre 2013 fino a fine 2019, il trend era ribassista, formando via via massimi sempre decrescenti. Quando poi è scoppiata la pandemia e le persone sono state costrette a stare a casa, la ricerca della parola ha fatto segnare di nuovo dei massimi pluriennali. Questo per voi è un caso? Io non credo.
Per quanto vi riguarda, quali sono gli strumenti da voi utilizzati che vi permettono di affermare che Bitcoin continuerà a crescere nel futuro?
MATTEO FARCI
Attendiamo HeraOggi vorrei condividere con voi un setup che mi ha dato più di qualche soddisfazione in passato, sperando possiate trarne qualche spunto interessante.
Attualmente non detengo posizioni su questo titolo ma quella che ho evidenziato con l’ellisse gialla è la zona di prezzo che riterrò interessante per entrare. Ho utilizzato l’ellisse e non un canale in quanto stavo già utilizzando un altro canale per una zona con volumi interessanti ( tra 3.126 e 3.00 ) e sarebbe risultato troppo caotico. Quello che mi piacerebbe vedere prima di prendere posizione sarebbe una risposta positiva dei prezzi al raggiungimento della tl rialzista di breve ( rossa ) o della tl di lungo periodo ( bianca ), per esempio un candlestick rialzista su un timeframe non più breve del giornaliero, un pattern o una divergenza sul cci. L’ellisse è un po’ limitante dal punto di vista grafico dato che impone condizioni temporali, a differenza del canale, ma riterrei interessante l’entrata anche se si verificasse l’incrocio tra prezzo e tl rossa al di fuori della stessa. In ogni caso considererei la possibilità di chiudere l’operazione in loss nel momento in cui la tl bianca venisse rotta e ritestata a ribasso.
Un'altra possibilità interessante sarebbe quella di attendere un break out con ritest e volumi della tl verde. Scelta tecnicamente più giusta in realtà ma in questo caso mi piacerebbe, se dovesse avvenire, avere già margine di profitto su quei livelli per poter modificare l'eventuale uscita in loss e ridurla il più possibile.
Hera è un titolo che ritengo solido dal punto di vista del business d’impresa ma nonostante sia considerato un titolo difensivo, con l’indice ai livelli attuali preferisco operare sul mercato italiano con lotti ridotti e non impegnarmi per tempi particolarmente prolungati. Entrare con l’intenzione di accumulare a prezzi inferiori nel caso di un calo della quotazione non penso affatto sia definibile come una scelta sbagliata ma avendo già questa intenzione su vari titoli di altri Paesi, non mi impegnerò a farlo anche qui. Non mi impongo un target a rialzo invece, dato che credo il titolo possa fare bene in futuro e mi piacerebbe averlo in carico ad un buon prezzo e tenerlo a lungo.
Come sempre questi post sono da intendersi come spunti di riflessione e discussione e non come consigli di investimento. Ogni commento è ben accetto, buon trading a tutti.


