ANALISI INTERMARKET E INFLAZIONE: LA REAZIONE DEGLI OPERATORIBuongiorno ragazzi, oggi voglio parlare dei dati riguardanti l’inflazione pubblicati dal US bureau of labor statistics, andando ad analizzarli e vedendo come i diversi asset (obbligazionario, forex e indici azionari) abbiano reagito.
SUL CPI NON HA ANCORA INFLUITO IL “CROLLO” DEL PETROLIO E DEL NATURAL GAS
Se avete letto la mia precedente idea, ipotizzavo il fatto che questo mese (o il prossimo) il CPI avrebbe registrato un decremento dato dal fatto che il petrolio e il natural gas avessero perso rispettivamente il -27,13% e il -44,02%:
Questo non è stato il mese relativo al picco inflazionistico, in quanto esso ha registrato un incremento anno su anno di +6,8% e mese su mese del +0,8%. In particolare, addentrandoci nel rapporto, vediamo come l’energia sia aumentata del 33% rispetto allo scorso anno e del 3,5% rispetto al mese precedente. In particolare, considerando solamente l’incremento mese/mese, le materie prime energetiche hanno visto un incremento del +5,9%, gli oli combustibili un +3,5%; ci sono stati aumenti del 6,1% per quanto riguarda il carburante per motori e la benzina e un modesto +0,3% per quanto riguarda l’elettricità.
Guardando altre categorie, il cibo è aumentato del +0,7% e del 6% circa a/a, gli autoveicoli usati un +2,5% m/m e l’abbigliamento un +1,3% m/m. Vi rilascio qua sotto il link per il rapporto completo in maniera che possiate osservarlo:
www.bls.gov
COME HANNO REAGITO I DIVERSI ASSET FINAZIARI?
Innanzitutto, sottolineiamo il fatto che l’inflazione ha raggiunto un incremento tale da ritornare nel 1982 per poterlo vedere di uguale entità, e questo credo dica tutto.
Un’inflazione al 6,8% è molto alta. Basti pensare che un’economia, per poter essere considerata sana e sostenibile, necessita di un’inflazione al 2% o valori prossimi (1,9%/2,1%, ad esempio), tant’è che una banca centrale ha il compito di doverla “regolare”. Ricordate quali sono stati i motivi di tale incremento?
1. Aumento del prezzo spropositato delle materie prime
2. Problemi sulla catena di approviggionamento
3. Grandissima domanda da parte dei consumatori nell’era post-covid
Questi sono solo alcuni dei 3 motivi, probabilmente i più importanti, tra i quali andrei ad aggiungere anche le politiche monetarie ultra-accomodanti.
La Fed è passata da toni tranquilli e pacati (“l’inflazione è solo transitoria, si abbasserà presto”) a toni più “falco” come si dice a wall street, ossia a toni più aggressivi, annunciando dapprima l’inizio del tapering e, successivamente, facendo intendere che probabilmente il tapering stesso sarebbe stato accelerato in quanto l’economia avrebbe avuto tutte le carte per reggersi con le sue gambe.
Ma ritorniamo a noi: come hanno reagito i mercati all’aumento inflattivo più grande dal 1982?
DOLLARO AMERICANO
Dal grafico giornaliero vediamo come il dollaro si trovi in un trend rialzista; guardate le due medie mobili: esse si trovano a grande distanza tra loro (media a 50 periodi sopra la media a 200 periodi = trend rialzista) e ciò testimonia la forza del prezzo; da considerare anche la distanza tra il prezzo stesso e la media a 50 periodi, altra prova della grande forza della price action. Vi ho segnato con dei segmenti di color nero le strutture per me importanti. Dagli inizi di novembre ad oggi si è avuta la formazione di un triangolo simmetrico a causa del rintracciamento del prezzo: a questo scopo ho utilizzato il rintracciamento di fibonacci per poter visualizzare i livelli in cui il prezzo potrebbe rintracciare prima di ripartire: sono i livelli 38.2, 0.5 e 61.8. Ora guardiamo il grafico intraday a 30 minuti:
Tendenzialmente, quando i dati sull’inflazione sono alti e superano le aspettative (era previsto un aumento m/m del +0,7% invece il dato è stato dello +0,8%) il dollaro va ad apprezzarsi, in quanto il miglior modo per combattere l’inflazione è il rialzo dei tassi di interesse (e il tasso di interesse stesso va ad aumentare il valore della moneta); quindi, molti operatori si sarebbero aspettati un rialzo del dollaro. Invece, all’uscita della notizia, il prezzo ha fatto una candela ribassista del -0,22% per poi rimangiarsi il guadagno fatto da inizio contrattazioni del +0,20%, perdendo dalle 14:30 alla chiusura dei mercati un -0,46% e chiudendo in complesso la giornata in negativo con un -0.16%.
Perché il dollaro si è deprezzato e non il contrario? Per un semplice motivo: credo che il mercato avesse già scontato la notizia le settimane precedenti. Il mercato si aspettava già diverse settimane un dato che battesse le aspettative tant’è che i giornali statunitensi ne parlavano già da diverso tempo e, come diversi giornali, anche alcuni specialisti. Ricordate sempre la tendenza del mercato di scontare tutto prima, quello sul dollaro credo sia un esempio perfetto.
Voglio approfittare del contesto per dire che probabilmente il dollaro sta già scontando il tapering (e la sua accelerazione) e forse anche l’aumento dei tassi di interesse che avverrà nel 2022, e questo potrebbe essere testimoniato dalla sua forte price action.
MONDO OBBLIGAZIONARIO: OBBLIGAZIONI E RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO USA A 10 ANNI
Utilizzando sempre dei grafici a 30 minuti, vi ho condiviso a sinistra il rendimento del decennale americano e a destra la relativa obbligazione. Dall’apertura dei mercati fino alle 14:30 i rendimenti sono saliti del +1,96% (ricordiamo che i rendimenti salgono quando vengono vendute obbligazioni, e infatti a destra vediamo come le obbligazioni siano scese del -0,26%) mentre, all’uscita del dato, il rendimento è andato a segnare un -4,40% nel giro di 3 ore per poi riguadagnare un +2% circa tra la metà e la fine della seduta di contrattazioni; a destra vediamo il comportamento inverso della relativa obbligazione.
Anche questo comportamento è strano, no? Ho detto nelle mie idee precedenti che i rendimenti delle obbligazioni tendono ad alzarsi quando si ha paura di inflazione e, ripeto un’altra volta, come non si può non avere paura di un’inflazione a livelli così alti? A quanto pare si può non averne, e questo è testimoniato dal decremento del rendimento.
Come mai è successo questo? Credo per lo stesso motivo del dollaro: il mercato aveva già scontato da diverso tempo questo dato, e il mondo obbligazionario ancor prima del dollaro stesso, testimoniato dall’appiattimento della curva dei rendimenti. A proposito di ciò, che forma ha avuto la curva dei rendimenti venerdì, a fine contrattazioni?
La curva del 10 dicembre è addiritura più appiattita di quella che avevamo visualizzato per il 3 dicembre:
Ricordo che l’appiattimento si ha in periodi di transizioni economiche (tra un’espansione e un rallentamento economico) e avviene in quanto gli investitori iniziano nuovamente a comprare obbligazioni (specie a media/lunga scadenza) in quanto iniziano a scontare l’abbassamento dell’ inflazione a causa dell’aumento dei tassi di interesse: questo ragionamento che ho fatto è probabilmente il motivo per cui vi dico che la notizia era già stata scontata, ancor prima che la scontasse il dollaro, e questo dimostra ancora una volta quanto sia importante saper leggere il mondo obbligazionario. Per maggiori informazioni, vi inoltro una mia idea in cui spiego da vicino come si comporta il mondo obbligazionario:
S&P500 E NASDAQ
Vediamo ora la reazione dell’S&P500 e del Nasdaq, condividendo il loro grafico a 30 minuti:
I due indici non si sono comportati diversamente rispetto agli altri asset visti in precedenza; all’uscita del dato, entrambi hanno formato una candela verde (+0,40% dell’S&P e +0,80% del Nasdaq) per poi andare a rimangiarsi tutto le mezz’ore successive, per poi infine riprendersi e andare a chiudere in complesso la giornata positivamente, con un +0,78% per lo Standard and Poor e un +1,1% per il Nasdaq. I due indici si trovano ormai vicinissimi ai loro massimi storici, con una distanza del 0,75% per l’S&P e un 2,74% per il Nasdaq.
Continuando a parlare di indici, ci tengo a farvi notare una cosa curiosa, per farvi capire quanto i mercati se ne siano infischiati del dato più alto da decenni: il Nasdaq è un’indice con un peso fortemente tecnologico, i quali titoli sono growth, ossia aziende che puntano alla crescita, concentrando i loro guadagni nel futuro e non nel presente. Con questo non voglio dire che le revenue trimestrali del presente non siano alte (anzi), bensì parte dei loro guadagni sono riutilizzati per espandere le aziende stesse e produrre guadagni ancora più alti nel futuro. Ciò è testimoniato dai bassi (o assenti) dividendi offerti agli azionisti. L’inflazione è chiaramente una nemica in questo contesto, poiché se è vero che essa erode i guadagni futuri delle aziende, è altrettanto vero che le aziende growth sono quelle che più ne risentono, in quanto la loro crescita e le loro future revenue potrebbero essere proprio limitate dall’inflazione stessa (sono stato chiaro? Se non lo sono stato commentate l’idea, sarò ancora più chiaro). Con una lettura così alta del CPI, quindi, cosa ci saremo dovuti aspettare? Chiaramente uno storno dell’indice. Ma ciò non è successo.
La cosa curiosa è che se analizzassimo uno per uno gli etf settoriali, vediamo come XLK, ossia l’etf tecnologico, sia stato quello a performare addiritura meglio, con un bel +2,01%, andando a segnare oltretutto nuovi massimi storici:
Questa è un ulteriore conferma del fatto che il mercato avesse già scontato tutto e del fatto che il mercato stesso non abbia più paura in quanto sconta il rialzo dei tassi di interesse. Infatti, se così non fosse, l’etf XLK non avrebbe guadagnato da inizi anno un +33,82%.
Se per caso voleste un’altra conferma del fatto che l’inflazione non ha fatto paura, vi riporto la correlazione tra lo stesso etf e il rendimento del decennale americano. Ricordando che se i rendimenti si alzano per paura dell’inflazione e che ciò non è avvenuto, è chiaro che la correlazione tra i due asset debba essere necessariamente inversa, e infatti:
COME SI E’ COMPORTATO L’ORO?
Il metallo prezioso per eccellenza ha guadagnato un modesto +0,46%. Tuttavia, come vi riporto nel grafico, i volumi di giornata sono stati abbastanza bassi rispetto alla media degli ultimi 30 giorni, in quanto la media registrava volumi di 203,4K mentre il volume giornaliero era pari a 140K. I volumi ci dicono quanta partecipazione c’è nel mercato: dal momento che l’oro è visto come un bene rifugio, personalmente mi sarei aspettato maggior partecipazione da parte dei compratori (in quanto l’oro tendenzialmente sale in queste giornate) ma ciò non è accaduto, infatti l’aumento di +0,46% non è chissà cosa.
Possiamo vedere un aumento di volumi se scendessimo a livello intraday, volumi che tuttavia si vanno poi a sgonfiare:
Quindi, infine, penso che l’oro abbia fatto poco e nulla. Secondo il detto “l’oro è una protezione contro l’inflazione” e secondo il fatto che l’inflazione ha avuto un incremento molto molto alto, mi sarei aspettato una candelona rialzista e grandi volumi e tutto questo, come potete vedere, non è accaduto.
COME SI E’ COMPORTATO IL VIX?
Ricordo come il VIX, ossia l’indice di volatilità relativo all’S&P500, venga considerato da tanti come “l’indice della paura”, in quanto va ad innalzarsi tipicamente in momenti e giornate incerte e turbolente (come è successo, ad esempio, quando è stata scoperta la nuova variante omicron del covid). Nella grafica vi riporto i dati riguardo i valori del cpi da aprile 2021 (ossia da quando i valori hanno superato la soglia di attenzione della FED, fissata intorno a 2 punti percentuali) fino all’ultimo dato:
Con delle frecce nere sono andato ad indicare le candele relative alla data di uscita del cpi, da maggio fino all’ultimo di dicembre. Notiamo innanzitutto come il VIX non abbia risentito del dato, dal momento che è riandato a visitare valori di “tranquillità” (ossia sotto i 20 punti). Notiamo però come, dal dato di aprile a quello del 10 dicembre, il vix si sia mosso in territorio di “paura” solamente una volta, ossia il giorno dell’uscita del dato relativo ad aprile, il 12 maggio. E’ forse un caso che si sia mosso sopra i 20 punti quando il dato, per la prima volta, aveva infranto la soglia prossima al 2%, andando a segnare un incremento praticamente doppio? E perché per i successivi dati, ancora più alti, gli operatori non hanno reagito in quel modo? Io andrei a considerare il fatto che la maggior parte degli operatori fosse cosciente dei problemi legati all’energia (prezzi che correvano verso massimi relativi via via crescenti), alla catena di approviggionamento e alla forte domanda di beni, per cui era probabile che i dati del cpi successivi sarebbero stati visti al rialzo: gli operatori stavano quindi iniziando a scontare il tutto in anticipo? E’ forse questa la ragione per il quale il VIX, dopo il 12 maggio, non sia più andato a visitare territori di turbolenza? E’ una ipotesi. Voi, invece, cosa ne pensate?
EFFETTO GRANAGLIE E PREZZO DEL COTONE E DEL PETROLIO SUI DATI RIGUARDO I CEREALI E L'ABBIGLIAMENTO
Innanzitutto vi condivido il grafico sulle tre granaglie principali, ossia soia, mais e grano:
Notiamo come il mais e la soia siano scesi dai massimi di maggio, mentre il grano è l’unico dei tre a dimostrarsi forte. Volevo vedere se il decremento generale dei loro prezzi si fosse riflesso nel dato sull’inflazione e infatti, se aprite il rapporto che vi ho mandato, potete osservare nella sezione “CEREALI E PRODOTTI DA FORNO” che il dato, per quanto sia visto comunque al rialzo, sta iniziando a creare nel suo aumento un “appiattimento”, infatti, mese/mese, osserviamo che da agosto a settembre si aveva avuto un aumento del +1,1%, da settembre a ottobre un +1%, mentre nell’ultimo dato, da ottobre a novembre, un +0,8%. E’ un caso che questo dato stia contraendo proprio nel momento in cui le granaglie iniziano a perdere valore?
Un’ultima curiosità: a fine ottobre avevo pubblicato un’idea in cui discutevo del possibile aumento dell’abbigliamento a fronte degli aumenti dei prezzi del petrolio e del cotone:
guardando i dati sull’inflazione, noto come, al contrario della contrazione del dato riguardo i cereali, il dato riguardo l’abbigliamento sia in espansione, in particolare da agosto a settembre abbiamo avuto un -1,1%, da settembre a ottobre un 0% (il dato è stato visto in incremento), mentre da ottobre a novembre addiritura un aumento del +1,3%: grazie all’analisi intermarket e ad altri possibili fattori, sono riuscito a prevedere il tutto con un buon anticipo.
MATTEO FARCI
Dollaro
Eur/Usd: Tenuta di 1,1280 e possibile movimento verso 1,1500Il cambio eur/usd nelle ultime tre settimane è riuscito a rimanere al di sopra di area 1,1280 in close settimanale dopo il mio trigger LAST KISS/PIN BAR di cui avevamo parlato un paio di settimane fa.
Personalmente sono dentro long da area 1,1300 perché la price action ci sta indicando chiaramente la possibilità di un movimento di rimbalzo possibile con obiettivo area che passa tra 1,1450 e 1,1530.
Qualora si tornasse sotto 1,1270/50 in close daily con aumento di vola ovviamente si andrebbe a cambiare la struttura che riporterebbe in zona i venditori e quindi mi farebbe facilmente chiudere il trade con un costo di posizione.
Il mio deal BUY EURO lo gestirò di giorno in giorno in classico stile "SET & FORGET".
Anche per oggi è tutto, vi ricordo che domani alle ore 15 sarò live in diretta per seguire i mercati da vicino!
Buona domenica e buon trading SIMPLE!
Eur/Usd: Attendiamo conferme di breve termineIl grafico weekly/daily del cambio principale del mercato valutario ci dice chiaramente di fare attenzione e attendere conferme operative nel breve termine ( daily chart ) per operare con successo ( long/short ).
Dal mio punto di vista direi che ci possono essere gli estremi per un posizionamento long con obiettivi 1,1450/1,1500 nei prossimi giorni ma SOLO ed ESCLUSIVAMENTE se il mercato mostrerà chiari segnali di trading del mio piano.
Venerdì si è creata una Indecision bar che mantiene i prezzi in zona 1,1300 e questa potrebbe diventare una buona base per un long verso gli obiettivi detti in precedenza, d'altronde dobbiamo attendere il breakout dei massimi posti in area 1,1350 per valutare un posizionamento long.
Ricordo che siamo ancora in un TREND perfettamente BEARISH ed è quindi molto importante che il mercato non ritorni sotto i minimi della settimana scorsa a 1,1220 perché questo potrebbe innescare un forte ulteriore movimento down con obiettivi 1,1150 e 1,1030.
Short o long quindi ma solo su conferme che si dovranno concretizzare nei prossimi giorni attraverso la mia attenta lettura delle dinamiche di prezzo.
Anche per oggi è tutto!
Vi auguro un buon trading SIMPLE!
Eur/Usd: Atteso rimbalzo nelle prossime settimaneSul cambio troviamo uno stop alla discesa dato da una classica Pin Bar su livello chiave.
Per la prossima settimana cercherò di leggere la price action su grafico daily attendendo ( se ci saranno ) possibili trigger di acquisto.
Gli obiettivi di questo possibile rialzo sono area 1,1450 prima e 1,1500 poi.
Al momento nel breve non valuterò trigger di vendita.
Per il momento è tutto, vi auguro come sempre un buon trading SIMPLE!
Eur-Usd, dobbiamo entrare nel trend!!La netta accelerazione del dollaro, contestualmente all'indebolimento dell'Euro, ha favorito un'evidente caduta della quotazione che, seppur già all'interno di una chiara tendenza ribassista, ha spinto il prezzo in pochi giorni dall'area 1,16 all'attuale 1,13 . Dopo diverse candele consecutive di ribasso sarebbe auspicabile (anche senza utilizzare Fibonacci!) attendere una correzione tecnica, un movimento di "presa di respiro", fino alla zona 1,14 che rappresenta il primo dei due livelli di resistenza, sul quale ricercare un chiaro segnale di Price Action short e valutare un'entrata in vendita con target in area 1,12. Attendo che il prezzo mi dia l'ok a tale strategia o che mi mostri qualcosa di differente da valutare...
Saluti e buon trading! Maurizio
Eur/Usd: Price Action invita ad ulteriori ribassiIl cambio eur/usd ha chiuso la settimana con una price action che chiama ulteriori minimi per le prossime settimane.
In base al mio metodo operativo si è creata una FTW combo su grafico settimanale in linea con la "big picture" della struttura di più ampio respiro.
Molto probabilmente nei prossimi giorni cercherò delle entry short tra 1,1590 e 1,1640 con obiettivo area 1,1450 e 1,1370.
La view short verrebbe a fallire solo con ritorni in close weekly al di sopra di 1,1700.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon trading SIMPLE!
Eur/Usd: Livelli chiave per i prossimi giorniIl cambio eur/usd ha chiuso il mese di settembre in chiara debolezza con un massimo in area 1,1900 e dei minimi poco sotto 1,1600.
La price action di medio termine ma anche di breve non chiama inversioni di tendenza, è però possibile vedere un momento di ossigenazione al rialzo nei prossimi giorni.
Per questo, nel mio piano di trading, cercherò solo di affrontare questo mercato in ottica short sui rimbalzi e ovviamente su chiare informazioni di prezzo ( di vendita ) se si verranno a creare.
Le zone più interessanti al momento per conferme di trigger short sono zona 1,1630 - 1,1700 e 1,1750 dove passano livelli di interesse oltre ad essere percentuali ricorrenti di ritracciamento dell'ultima leg ribassista.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon trading SIMPLE!
DOLLARO al LIVELLO CHIAVEDOLLARO per ora non abbiamo ancora rotto i 2 livelli di supporto ...
se li rompiamo gli INDICI saranno un pò più sicuri ..
altrimenti da qui può partire un nuovo rally che potrebbe indicare anche una
possibile correzione degli INDICI
OSSERVIAMO QUALE SARA' LA SUA PROSSIMA DIREZIONALUITA'
Eur/Usd: Chiari livelli di vendita per la prossima settimanaIl cambio principe del mercato forex ha, come di consueto, una struttura chiara con trend e livelli molto sentiti nel breve.
Ora, visto la tendenza short delle ultime settimane e il ritracciamento avvenuto nei giorni scorsi, si deve attendere cosa ci indicherà la price action sui livelli principali di offerta ovvero:
- Area 1,1800, zona dove si trova l'ultimo massimo decrescente su daily chart,
- Area 1,1860/1,1900 dove passano gli ultimi veri segnali di trading che hanno poi portato giù il pair,
- Area 1,1950 ovvero il livello successivo dove potremmo trovare i venditori.
A questo punto, per la prossima settimana, la mia operatività si focalizzerà su questi punti chiave dove le conferme di vendita, se avverranno, potrebbero dare ottime opportunità di breve periodo.
Per oggi è tutto, vi auguro un buon trading SIMPLE!
EURUSD PROBABILE MOVIMENTO - EURUSD PROBABLE MOVEMENTIT: Dopo il lungo deprezzamento dell'euro avvenuto con i dati NFP americani di agosto, rafforzando il biglietto verde su tutti i mercati forex, ci aspettiamo per la settimana a venire una prima ripresa di riequilibrio del pair.
EN: After the long depreciation of the euro occurred with the US NFP data in August, strengthening the greenback on all forex markets, we expect a first recovery of the pair rebalancing for the coming week.
Eur/Usd: Attenzione ad area 1,1600 e 1,1700Il cambio eur/usd in questa fase discendente e di forza del dollaro americano è da tenere monitorato per possibili ritorni di forza di euro.
Il maggior livello di domanda del pair è la zona che passa per 1,1600 dove negli scorsi mesi ( tra settembre e novembre 2020 ) si era creato un classico pavimento con una price action bullish che poi ha portato il corso dei prezzi a salire.
Dobbiamo però attenzionare anche cosa potrebbe succedere da questi livelli ( 1,1700 ) poichè anche questi possono diventare alquanto importanti per un rimbalzo del cambio, vediamo infatti che a 1,1700 erano partiti forti acquisti proprio a cavallo di marzo/aprile 2021.
Diciamo che dai livelli attuali fino ad area 1,1600 segnali di price action di acquisto possono diventare informazioni interessanti da utilizzare in ottica di trading di breve termine.
Per oggi è tutto, vi auguro un buon trading SIMPLE!
AUD/USD PRONTO AL RITRACCIO O FALSA ROTTURA?Dollaro Australiano contro Dollaro Americano, sembra essere pronto.
La figura che ha tutte le sembianze di un testa e spalle si è conclusa ed è stata violata.
L'ampiezza, nonchè la volatilità che potrebbe derivarne ha un target che assume importanza in quanto un vecchio supporto del precedente swing rialzista.
Ciò che preoccupa è la debolezza della rottura. Su timeframe minori (grafico orario) possiamo vedere come il prezzo in seguito a una fase ribassista (nonchè ultima parte della spalla destra del pattern) si sta chiudendo in quello che potrebbe essere interpretato come un cuneo, nonchè, come un motivo di inversione.
Nonostante il breakout ribassista sia già avvenuto, bisognerà aspettare una rottura più decisa che giustifichi una operazione short.
Eur-Usd, per ora solo short!Dopo il rafforzamento del dollaro abbiamo assistito ad un cambio di trend dell'Eur-Usd anche nel settimanale con una conferma della spinta daily che ha violato con forza l'area 1,20. Continuo a preferire un eventuale segnale di trading sulla zona appena menzionata, magari dopo una breve correzione tecnica, ma già ieri il prezzo disegnava un possibile set up short con un Usd in netto rafforzamento. Possibile target (indipendentemente dall'entrata) è la zona di supporto 1,17. Non valuterei al momento operazioni in acquisto, almeno fino ad un ritorno sopra la resistenza 1,20.
Buon week-end, Maurizio.
Eur/Usd: Cosa faccio dopo il Sell Off?Il cambio eur/usd nell'ultima settimana ha visto un rafforzamento di dollari in grande volatilità e direzionalità passando da 1,2140 a 1,1850 in pochi giorni.
Il grafico settimanale, che ci mostra una chiara price action più lineare, ora ci indica una struttura che assomiglia più a un trading range con livelli chiave da monitorare a 1,1900, 1,1750 e 1,1600.
Per la prossima settimana quindi il mio approccio sarà "wait and see" ovvero cercherò di capire e analizzare che tipo di price action si verrà a creare in queste zone per cercare dei trade di breve termine con supporto anche di quello che avverrà sui cambi maggiori con usd.
Per oggi è tutto, vi auguro un buon TRADING SIMPLE!
Usd in recupero su Yen
L'advisor algoritmico MarketMiracle ha generato un segnale di ingresso LONG per il cross valutario USD JPY
Il prezzo di ingresso è 109,41 ed il target price 110,5577 per un profitto possibile del 1,05 %
Il market sentiment è positivo quindi dovrebbe agevolare il movimento
Analizzando sul grafico mi aspetto un movimento dei prezzi come quello indicato
Questa idea è basata sul segnale generato dall'advisor MarketMiracle di cui potrai trovare il link scorrendo in fondo a questa pagina.
Eur/Usd: Attacco a 1,2240 target di breve termine Il cambio eur/usd ha un'ottima impostazione rialzista già da qualche settimana.
Personalmente ho comprato e incrementato euro long soprattutto dopo il pavimento di prezzo formato in area 1,2000 pre NFPR circa una settimana fa.
Settimana scorsa poi arriva la conferma con indecision bar giovedì che fa swing e rompe al rialzo tenendo il supporto di breve FONDAMENTALE a 1,2050 e chiudendo un venerdì sui massimi.
Se diamo uno sguardo alla forza del dollaro sulle altre valute principali nonchè al Gold direi che il tutto conferma ancora di più il possibile movimento rialzista che mi aspetto già la prossima settimana.
Per il momento è tutto!
Vi auguro un buon trading SIMPLE!
Doppia resistenza per EUR/USDL'Euro Dollaro avrà la forza necessaria per continuare la sua salita?
Dal 31 marzo un deciso movimento rialzista porta le quotazioni a chiudere a 1,19817 la settimana appena conclusa, ora però i prezzi si devono confrontare con una confluenza di resistenze; una statica a quota 1,19899 corrispondente al massimo dell'11 marzo, poi ritestato il 18 dello stesso mese, ed una dinamica costruita unendo gli estremi superiori (corpo candela) degli swing del 7 gennaio e 26 febbraio.
Dall'analisi del volume profile ad intervallo visibile da inizio anno, si può ossrvare come i prezzi attualmente si trovino in un'area di bassa densità volumetrica e questo potrebbe favorire un rapido spostamento delle quotazioni, qualunque sia la direzione in oggetto.
Inferiormente sono presenti volumi significativi in area 1,19050 mentre superiormente i più importanti sono a quota 1,21300 con Poc a
1,21268.
Due gli scenari significativi:
- Superamento delle resistenze statica e dinamica e proseguimento del movimento rialzista, importante però la chiusura di un TF elevato sopra i riferimenti grafici e volumi significativi sarebbero indicativi di una certa attendibilità del movimento.
- Reazione ribassista alle resistenze, facendo attenzione che non si tratti solamente di una fase di accumulazione prima di un'ulteriore spinta.
LIVELLI:
- 1,21896 massimo del 22 gennaio 2021 prossimo livello importante di resistenza in caso di proseguimento del movimento rialzista
- 1,19899 attuale resistenza con i quali i prezzi si stanno confrontando
- 1,17041 area di supporto corrispondente al minimo del 31 marzo dal quale si è originato l'attuale movimento rialzista
La situazione grafica merita di essere indagata con attenzione; potrebbe fornire interessanti spunti operativi.
Buon trading a tutti!!!
SETTIMANA FOREX 29/03/2021Buongiorno traders, come ogni lunedi diamo un'occhiata a tutta la nostra watchlist per vedere quali potrebbero essere gli strumenti più significativi da monitorare per la settimana, le nuove possibili opportunità di trading di brevissimo periodo, sempre con il nostro metodo di Price Action e grafici giornalieri.
Buona Settimana Santa!
Maurizio.
DOLLAR INDEX vicino a resistenza coerente con Cot ReportI prezzi del Dollar Index dopo un'altra settimana rialzista ora si confrontano con un'importante resistenza statica a quota 93,190 corrispondente al massimo dell'11 novembre 2020.
Si sono alternate settimane rialziste e ribassiste in una generale visione long dai primi giorni di gennaio 2021.
Dall'analisi del volume profile ad intervallo visibile risulta evidente che le quotazioni stanno uscendo dalla value area portandosi verso zone del grafico dove la rarefazione volumetrica potrebbe permettere un incremento della volatilità.
Poc a 90,430 e altra massa volumetrica di rilievo a 91,950
Il livello 93,190 rappresenta un'area importante da monitorare in quanto potrebbe significare lo spartiacque tra una visione di forza rialzista ed un possibile rafforzamento della zona di volumi che intercorre tra la resistenza e i 91,800
COT REPORT
I dati derivanti dal CFTC sarebbero coerenti con una visione ribassista dello strumento finanziario, con un aumento dell'Open Interest a certificare tale orientamento
STAGIONALITA'
Per i prossimi 10 giorni, negli ultimi 15 anni, si è verificata un'incidenza di +47% di pattern long.
Da tenere sotto controllo, perché potrebbe essere di aiuto per le scelte operative sia di breve periodo che di più ampio respiro
LIVELLI
94,315 Resistenza massimo del 2 Novembre 2020
93,190 Resistenza massimo dell'11 novembre 2020
91,290 Supporto minimo del 18 marzo 2021
90,430 Poc Volume Profile intervallo visibile
89,980 Supporto minimo del 23 febbraio 2021
89,165 Supporto minimo del 6 gennaio 2021
Buon trading a tutti!!!
GBP/USD INZIA LA DISCESA? 🏂🏻
Buonasera Trader,
come puoi vedere iniziamo la nostra analisi dal grafico a 4 ore (H4).
Dal grafico è evidente come la resistenza posta sul livello 1.40083 nelle ultime 3 settimane abbia respinto il prezzo prepotentemente, andando contestualmente a creare il corridoio delimitato dai livelli 1.40083 - 1.37778.
Per cercare di cavalcare l'onda e sfruttare quindi il movimento, ci spostiamo sul grafico a 15 minuti (M15).
Come possiamo subito notare, il minimo precedente individuato nel livello 1.39357 è stato oltrepassato.
Il prezzo ha già retestato la resistenza così creata, dobbiamo quindi solo aspettare un chiare segnale ribassista che ci consenta di entrare short .
Seguiranno degli aggiornamenti, quindi se non vuoi perderli lascia un like 👍