È la fine del dominio del dollaro USA?È la fine del dominio del dollaro USA?
La posizione del dollaro USA come principale valuta di riserva globale è messa in discussione dal fatto che i paesi sono desiderosi di isolarsi dall'influenza di Washington.
Per decenni, il dollaro ha dominato il sistema monetario globale. Attualmente, circa il 60% delle riserve valutarie detenute dalle banche centrali è in dollari USA e quasi il 90% di tutte le transazioni valutarie prevede l'uso del dollaro.
Tuttavia, lo status di riserva del dollaro ha iniziato a diminuire nel 2014, quando alcune grandi potenze globali hanno iniziato a de-dollarizzare le loro transazioni commerciali. La guerra in Ucraina e le conseguenti sanzioni hanno accelerato il processo di de-dollarizzazione. Ad esempio, le autorità cinesi sono state sorprese dal sequestro delle riserve valutarie della banca centrale russa in seguito all'invasione dell'Ucraina. In caso di conflitto tra Stati Uniti e Cina, anche gli asset cinesi potrebbero essere a rischio.
Tra i recenti eventi di de-dollarizzazione ricordiamo:
- Durante un incontro con la stampa al forum di Davos a gennaio, il ministro delle Finanze dell'Arabia Saudita Mohammed Al-Jadaan ha sorpreso i giornalisti affermando che la nazione ricca di petrolio era disposta a prendere in considerazione la possibilità di commerciare in valute diverse dal dollaro USA per la prima volta in 48 anni.
- La scorsa settimana, società energetiche cinesi e francesi hanno concluso il primo accordo in assoluto sul gas naturale liquefatto (GNL) in Cina utilizzando la valuta renminbi yuan. L'operazione ha comportato l'importazione di 65.000 tonnellate di GNL dagli Emirati Arabi Uniti e rappresenta una pietra miliare significativa negli sforzi di Pechino per sfidare la posizione del dollaro USA come "petrodollaro" universale per il commercio di gas e petrolio.
- Anche il Brasile ha recentemente annunciato un accordo con la Cina per commerciare direttamente nelle rispettive valute, evitando il dollaro statunitense come intermediario.
- Anche l'India si sta impegnando per ridurre il predominio del dollaro USA nel commercio internazionale, lanciando programmi separati per regolare le transazioni nelle proprie valute. Di recente, la Reserve Bank of India ha permesso alle banche centrali di 18 Paesi di aprire conti speciali in rupie (SVRA) per regolare i pagamenti in rupie indiane.
Complessivamente, la quota del dollaro USA sul mercato globale è scesa dal 71% al 59% negli ultimi due decenni e potrebbe ridursi ulteriormente in futuro. La vittima principale di questo scenario sono gli Stati Uniti, poiché l'utilizzo della valuta nel commercio globale è un gioco a somma zero. Ogni volta che uno yuan, un real o una rupia vengono scambiati sul mercato globale, un dollaro non viene scambiato. Se si affermano alternative credibili, il dominio dell'America sul mercato globale sarà compromesso.
DXY
DXY ribassista? 🤔📉- Possibile andamento ribassista per l'indice del dollaro per la prossima settimana fino ad area 101,8 ?
- Aspettiamo le importanti notizie di prossima settimana della FOMC.📊😳
- Nel caso di effettivo ribasso del DXY aspettarsi pair contrastanti il dollaro come eur/usd, xau/usd ecc... andare long.📈
Rialzo dei tassi USA a rischio? Rialzo dei tassi USA a rischio?
Negli ultimi giorni abbiamo assistito al secondo e al terzo fallimento di una banca nella storia degli Stati Uniti. Rimane da chiedersi se questi fallimenti siano stati l'ultimo e quali altri effetti a catena potrebbero verificarsi.
Nei mercati valutari, l'indice del dollaro è sceso al di sotto di 104, raggiungendo un minimo di tre settimane per la terza sessione consecutiva. Il fallimento della Signature e della Silicon Valley Bank ha scatenato la speculazione che la Federal Reserve statunitense potrebbe adottare un approccio meno aggressivo alla politica di inasprimento nella prossima riunione, con Goldman Sachs che ha addirittura suggerito una pausa. I mercati monetari indicano ora una probabilità superiore al 70% di un rialzo di 25 punti base la prossima settimana, con una netta inversione di tendenza rispetto alla settimana precedente. Tuttavia, il rapporto sui posti di lavoro negli Stati Uniti pubblicato venerdì, migliore del previsto, sostiene la tesi di un ulteriore aumento dei tassi. Gli investitori attendono gli importanti dati sull'inflazione statunitense di martedì, che forniranno indicazioni sulla traiettoria di rialzo dei tassi della banca centrale.
Le valute sensibili al rischio, come il dollaro australiano (+1,40%) e il dollaro neozelandese (+1,45%), sono state quelle che hanno registrato le performance migliori di fronte al calo del dollaro USA. Anche la sterlina britannica è in testa alla classifica, con un apprezzamento del +1,3%. Forse suggerendo un voto di sfiducia nei confronti delle banche tradizionali, il Bitcoin ha registrato un'impennata del 18% nelle ultime 24 ore, superando i 24.200 dollari, il guadagno giornaliero più significativo in quasi un mese. Altrove, l'oro è salito del +2,4% a 1.911 dollari, il livello più alto da oltre un mese.
DXY ritesta 200 EMAIl DXY si trova in una zona neutra dopo aver ritestato il livello 0.5 di fibonacci (dato dall'estensione tra il 2021 e il 2022)
La 200 EMA è appena stata recuperata e una continuazione oltre i 105 punti potrebbe portare il DXY a riprendere la salita
Se invece verrà respinto la correzione potrebbe continuare
Resistenza al rimbalzo dell'indice del dollaro USALa resistenza al rimbalzo settimanale dell'indice del dollaro USA è un incubo per il mercato azionario e il circolo valutario.Ogni volta che l'indice del dollaro USA sale, il mercato azionario e il circolo valutario introdurranno un declino o precipiteranno!
Candela di inversione sul Dollar IndexIl TVC:DXY si trova in fase di inversione di trend di medio periodo dopo il grande impulso che aveva portato l'indice rappresentativo del dollaro da circa 89-90 di maggio 2021 al massimo di 114.80 di settembre 2022. Da allora la tendenza si è chiaramente invertita con un movimento impulsivo al ribasso, che nelle ultime settimane ha trovato un respiro ed un ampio ritracciamento. La scorsa settimana ha raggiunto l' EMA20 weekly , dove sul timeframe daily ha creato una candela bearish .
Tuttavia, il trade anticipa un po' i tempi perchè, sul timeframe weekly, la scorsa settimana ha chiuso invece con una candela di indecisione. Dunque i due timeframe non sono completamente sincronizzati. Motivo per il quale preferisco impostare uno stop loss molto ampio, in una zona difficile da raggiungere piuttosto che immediatamente sopra la candela daily.
Il mio piano trading prevede:
- Entry a 103.83
- Stop Loss a 105.90
- Target: minimo l'area intorno a 103. Più ambizioso invece 101.65 che rappresenta una zona di acquisto e l'estensione Fibo 261.8% della candela di venerdì. Non imposterò target in macchina, ma procederò con una gestione attiva.
DISCLAIMER: Le analisi contenute in questo articolo sono proposte a scopo puramente informativo e non rappresentano alcuna raccomandazione diretta al lettore. Il trading può mettere a rischio il vostro capitale di cui siete i soli responsabili
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CapitalRock
📈Price action trader
💰Investitore di lungo termine con focus sul mercato azionario americano
L'indice USD punta a 104,820 dopo la riunione della Federal ReseL'indice USD punta a 104,820 dopo la riunione della Federal Reserve USA?
Abbiamo appreso che quasi tutti i funzionari della Federal Reserve degli Stati Uniti si sono espressi a favore di un rialzo dei tassi di 25 punti base in occasione dell'ultima riunione del FOMC tenutasi tra il 31 gennaio e il 1° febbraio.
Solo pochi funzionari si sono espressi a favore di un rialzo più consistente di 50 punti base o hanno dichiarato che "avrebbero potuto sostenerlo". Tuttavia, nell'ultima riunione sono state pronunciate molte più frasi dovish rispetto alla riunione di dicembre. Tuttavia, i funzionari non si sono spinti a considerare una pausa nei rialzi dei tassi. L'unica volta che questo argomento è stato affrontato è stato in riferimento alle banche centrali estere e alle loro potenziali strategie.
Naturalmente, dalle riunioni è emersa anche la nota obbligatoria che, sebbene i rialzi dei tassi abbiano iniziato ad allentare la pressione inflazionistica, i funzionari hanno convenuto che c'è ancora molto lavoro da fare per riportare l'inflazione sotto controllo e sono decisamente consapevoli del rischio di non fare abbastanza, per cui lo stillicidio di linguaggio dovish continuerà probabilmente per un po' di tempo prima che una prospettiva dovish superi una hawkish. Soprattutto perché la riunione si è svolta prima della pubblicazione dei dati sui posti di lavoro e sulle vendite al dettaglio di gennaio, più caldi del previsto. Questo potrebbe contribuire a sostenere l'USD nel breve e medio termine.
Osservando il DXY dopo la pubblicazione dei verbali, sembra che questo abbia aiutato l'indice del dollaro a spingersi verso la metà di 104, dove sta incontrando una certa resistenza. L'indice deve solo rompere 104,700 per eclissare il recente massimo di una settimana e tornare ai massimi del mese. Un obiettivo al di sopra di questa fascia potrebbe includere 104,820, che si allinea con la 200-EMA e con alcuni picchi raggiunti a gennaio.
FALSA PARTENZA PER IL DOLLAROLa prima settimana di contrattazioni del 2023 vede ancora una volta come protagonista il dollaro.
L'indice del dollaro americano ha iniziato la settimana mostrando i denti, arrivando a registrare il +2%, situazione che ha portato a ribasso i principali asset forex.
La fase euforica rialzista del dollaro è durata poco a causa dei dati macroeconomici di venerdì, andando a riassorbire tutto il movimento rialzista della settimana e chiudendo a +0.4%.
Analizziamo i dati macroeconomici usciti la scorsa settimana:
Il tasso di disoccupazione ha sorpreso le aspettative a ribasso; Le proiezioni degli economisti prevedevano un dato superiore a quello precedente (da 3,6% a 3,7%), ma il dato rilasciato dalla Bureau of labor statistics è stato del 3,5%.
Disoccupazione ai minimi pre-pandemia.
Non Farm Payroll 223K contro 256K precedente e 200k previsto.
Mercato del lavoro che rallenta ad un ritmo inferiore rispetto le aspettative.
Guardando al passato, ogni volta che la Banca Centrale Americana ha intrapreso il cammino dei rialzi dei tassi, il mercato del lavoro ha segnalato forti rallentamenti, arrivando a registrare decrementi superiori a -200k.
Nuovi lavori JOLTs 10,458M contro 10,512M precedente e 10,000 previsto.
Jobs openings più forti delle aspettative.
La strada per raffreddare il mercato del lavoro sembra quella giusta ma il percorso è ancora lungo.
L'indice ISM non manifatturiero scende per la prima volta sotto la soglia dei 50 da maggio 2020.
Il settore dei servizi ha registrato un calo, principalmente dovuto dalla diminuzione dei nuovi ordini.
Sempre nella stessa settimana è stato rilasciato anche il Purchasing Manager Index, ovvero l'indice che monitora la salute del settore manifatturiero.
Il continuo deterioramento di questo indice continua, arrivando a registrare 48,4 contro il 49 precedente.
Gli indici azionari venerdì hanno colto l'occasione della debolezza del dollaro, apprezzandosi di oltre il 2% e frenando il movimento ribassista di dicembre.
Vi ricordo che Dicembre 2022 è stato l'anno peggiore per gli indici azionari dal 2008.
Buon Trading
M&A_Forex
DXY evening star validaSolo per aggiornare lo studio sull'indice, la precedente analisi era su una evening star mensile, pattern che è diventato valido e quindi scomposto con il timeframe settimanale, dimostra l'intenzione di assestarsi su altri supporti, candidato numero uno è 102, in caso di assestamento in questa zona, procederò al calcolo di altre aree di supporto più basse.
AUDUSD SHORTAudUsd è finalmente pronto per un movimento ribassista, sia nel breve che nel medio termine.
Il prezzo ha formato un doppio massimo, oltre che le ripetute respinte dalle MA200 e EMA200, divergenza sugli oscillatori e dal punto di vista macro possiamo un dollaro americano che potrebbe prendere forza come bene di rifugio oltre che altre conferme tecniche sulle altre principali coppie valutarie.
Sul grafico una possibile operazione con RR 1.3,
personalmente man mano che il prezzo mi viene a favore preferisco incassare parzialmente e con i profitti cercare nuove entrate su TF più bassi seguendo l'analisi di medio.
Trade Long sul Dollaro (DXY, DX)In questo grafico ho riportato un setup long sul Dollar Index (DXY). Infatti il dollaro è in una zona di accumulazione come possiamo notare dalla divergenza che si è creata tra il prezzo e l'indicatore di accumulazione e distribuzione. Vi ricordo inoltre la presenza di una tendenza stagionale rialzista per le prime settimane dell'anno su questa valuta.
S&P500 NASDAQ100 DAX30 Index _ Cerando il rimbalzo interessante Cercando un rimbalzo ....
Analizzando nello specifico i tre indici principali, vi mostro come gli indicatori utilizzati, creati da una Combo basata sul Trading System di Ichimoku Kinko Hyo, in modo più innovativo
possano farci notare subito ad occhio nudo la situazione attuale.
La Media bicolore definita Kijun Trend, ha iniziato a puntare in tutti e tre gli Index di riferimento verso il basso. Il cambio di colore da Blu a Rosso indica ovviamente il cambio direzionale degli stessi.
Potrebbe, quindi, crearsi la condizione favorevole per una operatività di tipo Short di medio periodo, sul rimbalzo dai minimi di questi giorni, mantenendo come bussola principale il Dollar Index
Partiamo proprio dal Dollaro, qualora trova stabilità sopra l'area attuale di supporto a 103,559, consolidandosi ed iniziando ad accumulare in modo crescente, portandosi pian piano sopra i 105.60
confermerebbe l'indebolimento degli Indici.
Nel frattempo che questo accada ...
Andiamo a vedere nello specifico le tre situazioni apparentemente simili, ma allo stesso tempo differenti nelle tempistiche e nell'assetto degli Indici:
Parto dall'S&P500:
Vorrei vedere un rimbalzo in area 3.900-3950, qualora il prezzo non si va a posizionare sopra quest'area, quasi sicuramente potrebbe essere occasione di vendita
con uno Stop decisamente ravvicinato e ben definito in area 4.030
Nasdaq100:
Ahimè, essendo rimasto sempre un passo indietro rispetto agli altri , perdendosi anche una buona fetta del Santa Rally degli scorsi giorni, il prezzo è già precipitato nell'immediato
direzionandosi velocemente verso i minimi annuali.
Per attuare la mia strategia dovremmo valutare in un rimbalzo di circa 500 punti, portando il prezzo in area che va dai 11.400 a quota 11.550. (Che potrebbe anche non essere impossibile)
Varrebbe in questo caso lo stesso discorso dell'S&P cercando la vendita il più in alto possibile, ma mai portando sopra la media.
Viceversa, lascerei stare.
Dax30:
Qui, Ragazzi, a livello di struttura siamo ancora in gioco, mano nella mano con l'euro-dollaro che ha spinto molto, il trend è partito prima e di conseguenza ancora strutturalmente forte.
Ma noi dobbiamo seguire anche le bussole e regolarci di conseguenza, per questo entra in gioco il Dxy che ci deve fare un po da guida.
Resta il fatto che gli indicatori parlano chiaro, non dovrebbe esserci scampo neanche qua, e forse c'è più probabilità di riuscita nel Trade, poiché ci serve una spinta, un rimbalzo fino ad area 14.100/14.180.
Il supporto che mantiene vivo il trend, è situato in area 13.700. Quindi è un bel tira e molla, addirittura da sfruttare anche qualche trade a rialzo fino al top di precedentemente indicato,
per poi innescare l'ordine di vendita. Stop in area 14.474
Detto questo, le mie sono solo idee, basate su studi effettuati e ancora da arricchire e approfondire sempre di più, sono nuovo sulla piattaforma,
faccio tutto per passione a questo fantastico mondo che ci coinvolge tutti!
Se vi piacciono le mie analisi mi farebbe piacere un like e magari arricchire gli argomenti
iscrivendovi alla pagina, stimolandomi ad essere più frequente.
Un Saluto a tutti !
La evening star sul mensile DXYLa candela del mese di Novembre ha fatto -5,11%. Per trovare una performance simile bisogna tornare al 2010, non è un caso che anche in quel periodo, si manifestarono vari pattern(tra cui anche un'altra evening star) su resistenze importanti, disegnate da strutture annuali molto antiche. Solitamente questo pattern è un'inversione abbastanza lunga dato che qui siamo nel mensile, dovesse venire invalidata(perché può succedere, i pattern rappresentano le intenzioni, non sono una regola), sarebbe un segnale fortissimo per la ricerca di un altro livello in cui andare a stampare massimi relativi a questo rialzo dell'indice.
Tra una settimana si capirà meglio, anche se il mercato qui sta anticipando le sue intenzioni, i rialzi dei tassi d'interesse da parte della FED sono stati molto aggressivi, ci sta tutto un ritracciamento o addirittura un'inversione per cercare un livello su cui appoggiarsi, ne ho scritto qualcuno, calcolato su strutture d prezzo mensili(in nero) e annuali(in verde).
Possibili colpetti di coda del dollaro a cavallo di queste ultime settimane, dovesse fare come ho scritto, cioè invalidare il pattern, sarebbe un segnale fortissimo.
EURO DOLLARO E INDICE DEL DOLLARO, CAPIAMOEra da più di un mese che l'indice del dollaro non tornava sull'ultimo minimo (105.340) che vale a dire quindi che l'euro non torna da un mese sull'ultimo massimo (livello 1.04800 circa). Ci sarà una rottura al rialzo di questo massimo e quindi un proseguimento da parte dei buyers o sarà solo una resistenza dove il prezzo rimbalzerà e inizierà la sua discesa? Vedremo
Gli economisti di Credit Suisse rimangono rialzisti sul dollaro L'indice del dollaro USA vedrà una spinta finale più forte verso il massimo di 121,02 del 2001 – CS
Gli economisti rimangono rialzisti sul dollaro USA e vedono spazio per una spinta finale al rialzo potenzialmente più avanti nel quarto trimestre.
Il rally dell'USD è visto esagerato nel breve termine
“L'ultimo passaggio a un nuovo massimo del ciclo per il DXY non è stato confermato dallo slancio settimanale, suggerendo un trend stancante. Sebbene manteniamo le nostre prospettive rialziste di base e di lunga durata, riteniamo che l'inizio del quarto trimestre possa assistere a una fase di consolidamento, prima di una spinta finale potenzialmente più forte dell'USD per un movimento a 118,37 nel DXY, potenzialmente il massimo di 121,02 del 2001".
"Un buon supporto è visto da 109,29 a 107,68, che è un gruppo di livelli che include la media a 55 giorni, il ritracciamento del 23,6% dell'intero trend rialzista 2021/2022 e il minimo di settembre, che cerchiamo idealmente di dimostrare un solido pavimento. Se la debolezza dovesse estendersi (non il nostro caso base), ci aspetteremmo un forte supporto successivo a 105,01/104,64".
Cosa osservare sul Dollar Index, per anticipare i mercati USDAttualmente stiamo osservando il Dollar Index (DXY) per anticipare la ripresa del dollaro , per operare su UsdJpy, UsdCad e AudUsd.
Come spiega la Teoria di Dow, un mercato in trend configura sempre prese di profitto ridotte, entro il 33%, entro massimo il 50% , partendo dal segmento di trend di origine. Attualmente le prese di profitto sul Dollar Index, come si può vedere nel grafico mensile, sono pari al 33%. Pertanto il contesto strategico suggerisce una continuazione, della tendenza primaria rialzista.
Valuteremo a fine settimana la chiusura, per anticipare la potenziale ripresa per la prossima settimana.
SE L'AZIONARIO RIMBALZASSE? DELLE BUONE SCELTE: ORO ED ETF "XME"IL DOLLARO COME BENE RIFUGIO E L’INDICE DI FORZA SPX/DXY
Dall’inizio del 2022, ogni qualvolta si sono registrati dei ribassi sul benchmark di riferimento S&P500 (nell’immagine seguente evidenziati da dei rettangoli di color rosso), le incertezze (o paure) degli investitori sono aumentate, con relativo incremento del VIX che, negli stessi momenti, si è correlato inversamente all’S&P500 stesso. Nell’immagine possiamo osservare la forte correlazione inversa tra i due.
Chi si poteva comportare da bene rifugio? Sicuramente un asset correlato positivamente all’indice di volatilità, che andava dunque ad apprezzarsi all’aumentare delle incertezze. Quest’ultimo è stato il dollaro americano:
La sua forte correlazione diretta con l’indice di volatilità è testimoniata dal coefficiente di correlazione stesso che si attesta negli ultimi 20 giorni a valori di +0.91 (correlazione diretta quasi perfetta).
Il suo ottimo comportamento da bene rifugio è ben evidenziato dalla grafica che segue, dove vado a correlare la stessa currency con l’S&P500:
Ogni qualvolta il riferimento azionario ha registrato dei ribassi (all’interno delle zone evidenziate dai rettangoli di color rosso) il dollaro si è apprezzato; viceversa, all’interno delle zone evidenziate dai rettangoli di color azzurro (corrispondenti ai ritracciamenti dell’S&P all’interno del bear market) possiamo osservare come il dollaro abbia registrato prestazioni più deboli (perché veniva meno la forza derivata dalla sua qualità di safe heaven). Da quest’ultimo piccolo ragionamento, cosa ne deriva? Una correlazione inversa tra questi ultimi due!
Per concludere il paragrafo, possiamo creare un indice di forza tra S&P500 e US Dollar (SPX/DXY):
• Quanto più l’indice di forza registra dei ribassi, tanto più il dollaro sovraperforma l’SPX (etf del benchmark)
• Quanto più l’indice di forza registra dei rialzi, tanto più SPX sovraperforma il US Dollar
Come potrà mai essere il coefficiente di correlazione tra l’indice di forza e il VIX? In territorio negativo, come mostra l’immagine. Negli ultimi 20 giorni, essa si attesta addirittura a -0.96 (ancora più forte della correlazione positiva tra US Dollar e VIX che, come abbiamo visto precedentemente, si attesta a +0.91).
Com’è da leggere questa informazione?
• Se il dollaro registra delle sedute di contrattazioni migliori dell’S&P500 (con l’indice di rischio che registra allo stesso tempo dei ribassi) siamo in clima di risk off; viceversa, di risk on!
Questo significa che l’indice di forza SPX/DXY può essere considerato un ottimo indicatore risk on/risk off per il contesto di mercato che viviamo da inizio anno. A conferma di ciò arriva la sua correlazione diretta con un altro indicatore di rischio che utilizzo sempre, quello tra il settore azionario dei beni ciclici rispetto a quello dei beni difensivi (o di prima necessità):
Ci tengo a ricordare un concetto fondamentale: l’indice di forza tra XLY (beni ciclici)/ XLP (beni di prima necessità) costituisce un ottimo indicatore di rischio perché:
• Quando gli investitori concentrano i loro acquisti maggiormente su aziende cicliche (ossia tutte quelle che sono fortemente influenzate dai cicli economici, come il settore automobilistico) rispetto a quelle difensive (ossia tutte quelle che non sono influenzate dai cicli economici come, ad esempio, Procter & Gamble), l’indice di forza tende ad apprezzarsi segnalando il “risk on nei mercati”
• Quando gli investitori concentrano maggiormente i loro acquisti su aziende difensive rispetto a quelle cicliche, l’indice di forza tende a deprezzarsi segnalando il “risk off nei mercati”
SE L’AZIONARIO AMERICANO RIMBALZASSE FORTEMENTE, QUALI POTREBBE ALCUNI TRA I MIGLIORI ASSET? ORO ED ETF “XME” METALS & MINING
Il 3 e il 4 ottobre abbiamo assistito a due forti sedute di rimbalzo dell’azionario americano. La domanda che molti si porranno è:
“Se il rimbalzo continuasse per qualche tempo, quali potrebbero essere gli asset migliori?”
Facciamo dunque un’ipotesi:
Ipotizziamo che l’S&P500 rimbalzi di 15 punti percentuali e vada a rivisitare la struttura di prezzo dei 4150$ evidenziata nella grafica da un rettangolo di color grigio.
Bisogna chiedersi a questo punto che comportamento dovrebbe mostrare l’indice di rischio SPX/DXY se le stesse condizioni di mercato mostrate nel paragrafo 1 dovessero persistere:
• Vista la correlazione inversa tra S&P500 e VIX, se il benchmark dovesse apprezzarsi, il VIX dovrebbe deprezzarsi
• Vista la correlazione diretta tra dollaro americano e VIX e quella inversa tra S&P500 e lo stesso dollaro, se il benchmark dovesse apprezzarsi e il VIX deprezzarsi, allora la currency dovrebbe a sua volta “svalutarsi”
Da questo ne conviene che:
• Se le condizioni di mercato persistessero e l’S&P500 rimbalzasse di 15 punti percentuali, allora l’indice di forza SPX/DXY dovrebbe sicuramente apprezzarsi
Avendo capito che gli antagonisti del risk-on sono il dollaro e il VIX (con i loro relativi apprezzamenti), nasce dunque la necessità di ricercare un asset che si muova in controtendenza rispetto ad essi che è rappresentato, in questa analisi, dall’oro!
Infatti:
• Esso, dal mese di maggio, è correlato in maniera fortemente inversa al dollaro (coefficiente di correlazione negli ultimi 20 giorni pari a -0.82)
• Esso, da inizi agosto 2022, è correlato inversamente all’indice di volatilità; il coefficiente di correlazione presenta un valore di -0.73 per i 20 giorni precedenti
Dopo queste due grafiche vien da chiedersi: quale può essere la correlazione tra oro e indice di rischio SPX/DXY?
Da inizi maggio 2022 la correlazione appare diretta, con l’indice di correlazione che ad oggi segna un +0.78, simboleggiando una correlazione forte.
Prima ho ipotizzato che nell’eventualità in cui il benchmark rimbalzasse oltre di 15 punti percentuali, l’indice SPX/DXY dovrebbe muoversi al rialzo.
Chiediamoci: che prestazioni ha dimostrato l’oro da inizi maggio ad oggi ogni qualvolta lo stesso indice di forza si è apprezzato?
Sono state buone prestazioni. Osservate i rettangoli di color rosso:
• Dal 18 maggio al 7 giugno ha realizzato una performance del +2.04%
• Dal 14 luglio al 15 agosto un +5.04%
• Dal 26 settembre al momento della scrittura dell’analisi (4 ottobre, ore 18:40) un +6.3%
Spero di essere stato chiaro sul fatto che se le condizioni di mercato dovessero persistere, l’oro potrebbe essere tra i migliori asset. Ma…non solo! Una delle correlazioni che sto osservando attentamente da qualche tempo è quella esistente tra lo stesso metallo prezioso e l’ETF SPDR S&P METALS & MINING.
Esso presenta ticker “XME” e fornisce esposizione al segmento “metalli ed estrazione mineraria” che comprende le seguenti sotto industrie:
• Alluminio
• Carbone e combustibili di consumo
• Rame
• Metalli diversificati ed estrazione mineraria
• Oro
• Metalli preziosi e minerali
• Argento e acciaio
Le prime 5 partecipazioni nel paniere sono:
• Peabody Energy Corp: 4.63%
• Consol Energy Inc: 4.26%
• Hecla Mining Corp: 4.23%
• Newmont Corp: 4.16%
• Royal Gold Inc: 4.13%
Che correlazione esiste tra esso e l’oro?
Fortemente positiva. Il coefficiente di correlazione a 20 periodi si attesta a valori di +0.91. La grafica mostra come ad un apprezzamento dell’oro corrisponda il rafforzarsi di XME (idem se si tratta del deprezzarsi dello stesso metallo prezioso e dello stesso indebolirsi dell’etf metals & mining).
Quali potranno dunque essere le prestazioni di XME all’interno delle fasi rialziste dell’indice di forza SPX/DXY?
• Dal 18 maggio al 7 giugno ha realizzato una performance del +13.4%
• Dal 14 luglio al 15 agosto si è apprezzato di 22.8 punti percentuali
• Dal 26 settembre al momento della scrittura dell’articolo (4 ottobre ore 19:45) un +14.2%
Perché queste forti prestazioni? Per la grande correlazione diretta tra lo stesso ETF e SPX/DXY:
Si pensi che, ad oggi, la forte correlazione positiva tra i due si attesta al +0.94, ben superiore a quella che aveva mostrato l’oro, di +0.78.
Spero di non avervi ubriacato troppo con queste correlazioni, purtroppo sono appassionato.
Se l'azionario rimbalzasse del 15%? i migliori asset: oro e..etf metals & mining
Matteo Farci
indice USD: un ulteriore calo potrebbe rivedere 109,35Analisi dei prezzi dell'indice USD: un ulteriore calo potrebbe rivedere 109,35
•DXY aggrava le perdite in un contesto di ampia propensione al rischio.
•Un ritracciamento più profondo potrebbe vedere rivisitato il minimo settimanale a 109,35.
DXY si aggiunge all'aspro inizio settimana e martedì mette alla prova il quartiere delle 111.00.
Nel contesto attuale appare probabile la prosecuzione della flessione correttiva e con il prossimo target al minimo settimanale a 109,35 (20 settembre). La perdita di quest'ultimo potrebbe testare nuovamente il supporto provvisorio alla SMA a 55 giorni a 108,61.
Le prospettive di ulteriori guadagni del dollaro dovrebbero rimanere invariate fintanto che l'indice viene scambiato al di sopra della linea di supporto a 7 mesi vicino a 107,20.
Nel lungo periodo, DXY dovrebbe mantenere la sua posizione costruttiva mentre si trova al di sopra della SMA a 200 giorni a 102,60.
i mercati iniziano la settimana con ottimismo daily report basi 3 ottobre 2022, 22:38
Di cosa devi prenderti cura martedì 4 ottobre:
Il biglietto verde ha ripreso il suo declino all'inizio della settimana, terminando lunedì con perdite su tutta la linea FX. La coppia EUR/USD è stata in grado di registrare un modesto anticipo e si è attestata intorno a 0,9820, con la valuta condivisa tra le peggiori rispetto al dollaro USA. I PMI S&P Global Manufacturing rivisti al ribasso hanno pesato sull'EUR.
I mercati finanziari sono stati scambiati con ottimismo, nonostante i persistenti timori di recessione. Le turbolenze politiche e finanziarie nel Regno Unito continuano a innescare reazioni volatili del mercato e ad aprire la strada. Il governo del Regno Unito ha proposto un potenziale taglio delle tasse di un'aliquota del 45% sul reddito, ma il ministro delle finanze britannico Kwasi Kwarteng in seguito ha affermato che stavano abbandonando l'idea. L'annuncio ha sostenuto GBP/USD, che ha chiuso la giornata vicino a un massimo intraday di 1,1333. A seguito delle notizie del Regno Unito, gli indici europei sono tornati alle prime perdite e si sono stabilizzati in verde.
Il biglietto verde ha cercato di avanzare in vista dell'apertura statunitense, ma i dati locali tiepidi lo hanno riportato sul percorso ribassista. L'ISM Manufacturing PMI si è contratto a 50,9 a settembre, mantenendo a malapena il territorio di espansione.
Wall Street si è ripresa da dove erano rimasti gli indici europei e ha registrato un sostanziale aumento, minando ulteriormente la domanda per l'USD. I rendimenti dei Treasury USA sono scesi, con il rendimento del Treasury decennale in calo di circa 15 pb.
La coppia AUD/USD ha riguadagnato la soglia di 0,6500 in vista della decisione di politica monetaria della Reserve Bank of Australia. USD/CAD si attesta vicino al suo minimo intraday intorno a 1,3630.
Infine, il dollaro ha registrato avanzamenti irregolari rispetto ai suoi rivali rifugio, con USD/CHF ora scambiato a 0,9930 e USD/JPY a 144,75.
L'oro è salito alle stelle e flirta con $ 1.700 l'oncia troy, mentre anche i prezzi del greggio sono aumentati. Il WTI è attualmente scambiato a circa $ 83,50 al barile.
I rendimenti dei titoli di Stato sono stati nettamente inferiori, ma si sono spostati dai minimi intraday prima della chiusura.
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