CHF/JPY, Opportunità, parliamone!Signori, dobbiamo assolutamente parlare del cambio CHF/JPY. 😉
In un contesto macroeconomico in cui le banche centrali di tutto il mondo stanno preparando adeguamenti ai propri tassi d'interesse, quest'anno ci si aspetta un'alta volatilità nel mercato forex, creando così numerose opportunità di trading, molto più di quanto avviene durante periodi di tassi d'interesse stagnanti.
Ecco cosa facciamo oggi: cominciamo, come sempre, con un'analisi macro per individuare le opportunità a medio termine.
Poi passiamo all'analisi tecnica sui grafici: pattern, stagionalità, prezzo, eccetera.
Come ho già spiegato qualche settimana fa, parlando del cambio USD/JPY, la Banca Centrale del Giappone (BOJ) sembra finalmente pronta ad aumentare i tassi dopo oltre un anno di attesa e di speculazioni. Questa volta sembra che sia quasi certo che avverrà. Potrebbe accadere già durante la prossima riunione di questo mese (19 marzo), o forse durante la successiva riunione prevista per il 25 o il 26 aprile.
La Bank of Japan aveva bisogno di prove che salari più alti potessero alimentare l'inflazione, e questo sta avvenendo. Inoltre, sembra che alcuni funzionari della BOJ siano favorevoli a un aumento dei tassi già a marzo.
Se ti stai chiedendo perché l'aumento dei salari sia ora correlato all'inflazione, te lo spiego velocemente. Lo riassumo in due concetti:
1. Se le aziende devono pagare salari più alti ai propri dipendenti, i loro costi di produzione aumentano. Questo può portare le aziende ad aumentare i prezzi dei loro beni e servizi per mantenere i margini di profitto, contribuendo così all'aumento dell'inflazione.
2. Se i salari medi aumentano, le persone hanno più denaro da spendere. Questo può portare a un aumento della domanda complessiva, cioè la domanda totale di beni e servizi nell'economia. Se la domanda supera l'offerta disponibile, i prezzi tendono ad aumentare, generando inflazione.
Detto questo, sottolineo nuovamente che non sappiamo ancora quando avverrà l'aumento dei tassi, ma quando accadrà, sarà un evento storico visto che la BoJ non fa un aumentato tassi d'interesse dal febbraio 2007.
Guardando anche ai dati del COT, le posizioni short sullo Yen sono al livello più alto degli ultimi sei anni. Questo è un dato interessante.
Inoltre, in seguito ai possibili aumenti da parte della BOJ, abbiamo visto anche una buona performance nelle ultime settimane dei titoli bancari giapponesi, come:
-MITSUBISHI UFJ FINANCIAL GROUP -SUMITOMO MITSUI FINANCIAL GROUP INC
-MIZUHO FINANCIAL GROUP
Detto tutto ciò, è probabile che lo Yen si rafforzi nei prossimi mesi!
FRANCO SVIZZERO
D'altra parte, ci aspettiamo un indebolimento del Franco svizzero. Perché? Molto probabilmente la BNS (Banca Nazionale Svizzera) sarà la prima a tagliare i tassi d'interesse! Attualmente si trovano al 1,75% e potrebbero effettuare il primo taglio di 25 punti molto presto.
L'inflazione continua a scendere, come dimostrano gli ultimi dati pubblicati il 4 marzo con un tasso all'1,2%, il valore più basso dall'ottobre 2021.
Se guardiamo all'inflazione core, che esclude i cambiamenti dei prezzi dei beni volatili come il cibo e l'energia, è ancora più bassa, pari all'1,1% a febbraio, in discesa dal febbraio 2023.
La Svizzera è stato il paese che ha raggiunto l'intervallo target per l'inflazione più rapidamente rispetto a tutte le altre grandi banche centrali.
Il Franco svizzero ha avuto una performance straordinaria soprattutto l'anno scorso, ma ora credo che la situazione possa iniziare a cambiare.
In sostanza, le banche centrali non vogliono vedere le proprie valute apprezzarsi troppo, ma nemmeno svalutarsi troppo.
Su CHF/JPY, ci troviamo proprio di fronte a una situazione del genere, in cui lo Yen è troppo svalutato e deve guadagnare forza, mentre il Franco svizzero potrebbe indebolirsi.
Queste decisioni delle banche centrali, completamente opposte, potrebbero creare ottime opportunità su questo tasso di cambio.
ANALISI TECNICA
Guardando il grafico, vediamo chiaramente che si è formata una fase di accumulazione dall'inizio dell'anno, con il prezzo che si è mosso in un range compreso tra 171.800 e 169.200 (Rettangolo Verde), range rotto proprio il 7 marzo.
Se facciamo uno zoom out sul grafico, notiamo che negli ultimi 3 anni questo cambio ha registrato una performance del +43%!
C'è anche una notevole divergenza sull'indicatore Wyckoff, iniziata addirittura a metà giugno 2023. Inoltre, noto anche la rottura di una trend line di lunga data.
Attualmente sono in posizione short, con un primo target a 163.000 e un target finale per fine anno a quota 140.000 circa!
Ovviamente, gestirò le posizioni in maniera attiva e come sempre vi terrò aggiornati.
Se l'analisi vi è piaciuta, lasciate un Mi piace, doveroso questa volta! 🤘
Giappone
CHF/JPY, Occasione in vista, parliamone! Signori, dobbiamo assolutamente parlare del cambio CHF/JPY. 😉
In un contesto macroeconomico in cui le banche centrali di tutto il mondo stanno preparando adeguamenti ai propri tassi d'interesse, quest'anno ci si aspetta un'alta volatilità nel mercato forex, creando così numerose opportunità di trading, molto più di quanto avviene durante periodi di tassi d'interesse stagnanti.
Ecco cosa facciamo oggi: cominciamo, come sempre, con un'analisi macro per individuare le opportunità a medio termine.
Poi passiamo all'analisi tecnica sui grafici: pattern, stagionalità, prezzo, eccetera.
Come ho già spiegato qualche settimana fa, parlando del cambio USD/JPY, la Banca Centrale del Giappone (BOJ) sembra finalmente pronta a tagliare i tassi dopo oltre un anno di attesa e di speculazioni. Questa volta sembra che sia quasi certo che avverrà. Potrebbe accadere già durante la prossima riunione di questo mese (19 marzo), o forse durante la successiva riunione prevista per il 25 o il 26 aprile.
La Bank of Japan aveva bisogno di prove che salari più alti potessero alimentare l'inflazione, e questo sta avvenendo. Inoltre, sembra che alcuni funzionari della BOJ siano favorevoli a un aumento dei tassi già a marzo.
Se ti stai chiedendo perché l'aumento dei salari sia ora correlato all'inflazione, te lo spiego velocemente. Lo riassumo in due concetti:
1. Se le aziende devono pagare salari più alti ai propri dipendenti, i loro costi di produzione aumentano. Questo può portare le aziende ad aumentare i prezzi dei loro beni e servizi per mantenere i margini di profitto, contribuendo così all'aumento dell'inflazione.
2. Se i salari medi aumentano, le persone hanno più denaro da spendere. Questo può portare a un aumento della domanda complessiva, cioè la domanda totale di beni e servizi nell'economia. Se la domanda supera l'offerta disponibile, i prezzi tendono ad aumentare, generando inflazione.
Detto questo, sottolineo nuovamente che non sappiamo ancora quando avverrà l'aumento dei tassi, ma quando accadrà, sarà un evento storico visto che la BoJ non fa un aumentato tassi d'interesse dal febbraio 2007.
Guardando anche ai dati del COT, le posizioni short sullo Yen sono al livello più alto degli ultimi sei anni. Questo è un dato interessante.
Inoltre, in seguito ai possibili tagli da parte della BOJ, abbiamo visto anche una buona performance nelle ultime settimane dei titoli bancari giapponesi, come:
-MITSUBISHI UFJ FINANCIAL GROUP -SUMITOMO MITSUI FINANCIAL GROUP INC
-MIZUHO FINANCIAL GROUP
Detto tutto ciò, è probabile che lo Yen si rafforzi nei prossimi mesi!
FRANCO SVIZZERO
D'altra parte, ci aspettiamo un indebolimento del Franco svizzero. Perché? Molto probabilmente la BNS (Banca Nazionale Svizzera) sarà la prima a tagliare i tassi d'interesse! Attualmente si trovano al 1,75% e potrebbero effettuare il primo taglio di 25 punti molto presto.
L'inflazione continua a scendere, come dimostrano gli ultimi dati pubblicati il 4 marzo con un tasso all'1,2%, il valore più basso dall'ottobre 2021.
Se guardiamo all'inflazione core, che esclude i cambiamenti dei prezzi dei beni volatili come il cibo e l'energia, è ancora più bassa, pari all'1,1% a febbraio, in discesa dal febbraio 2023.
La Svizzera è stato il paese che ha raggiunto l'intervallo target per l'inflazione più rapidamente rispetto a tutte le altre grandi banche centrali.
Il Franco svizzero ha avuto una performance straordinaria soprattutto l'anno scorso, ma ora credo che la situazione possa iniziare a cambiare.
In sostanza, le banche centrali non vogliono vedere le proprie valute apprezzarsi troppo, ma nemmeno svalutarsi troppo.
Su CHF/JPY, ci troviamo proprio di fronte a una situazione del genere, in cui lo Yen è troppo svalutato e deve guadagnare forza, mentre il Franco svizzero potrebbe indebolirsi.
Queste decisioni delle banche centrali, completamente opposte, potrebbero creare ottime opportunità su questo tasso di cambio.
ANALISI TECNICA
Guardando il grafico, vediamo chiaramente che si è formata una fase di accumulazione dall'inizio dell'anno, con il prezzo che si è mosso in un range compreso tra 171.800 e 169.200 (Rettangolo Verde), range rotto proprio il 7 marzo.
Se facciamo uno zoom out sul grafico, notiamo che negli ultimi 3 anni questo cambio ha registrato una performance del +43%!
C'è anche una notevole divergenza sull'indicatore Wyckoff, iniziata addirittura a metà giugno 2023. Inoltre, noto anche la rottura di una trend line di lunga data.
Attualmente sono in posizione short, con un primo target a 163.000 e un target finale per fine anno a quota 140.000 circa!
Ovviamente, gestirò le posizioni in maniera attiva e come sempre vi terrò aggiornati.
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Giappone e BoJ 🇯🇵💴A fine del 2023, il PIL reale del Giappone è diminuito dello 0,7%, segnando la prima contrazione di PIL dal terzo trimestre del 2022, e questo pone in dubbio la possibilità di un rialzo dei tassi da parte della BOJ entro aprile, come previsto da molti analisti.
L’inflazione annuale è scesa al 2,6% a dicembre 2023, il livello più basso da luglio 2022, principalmente per il calo dei prezzi alimentari.
La produzione industriale è diminuita dello 0,65% a dicembre 2023, mentre il PMI manifatturiero è rimasto in contrazione e il PMI servizi è stato rivisto a rialzo a 53,1.
Il tasso di disoccupazione è sceso a livelli marginali del 2,4% e la Banca del Giappone ha mantenuto il tasso di interesse a breve termine al -0,1%.
L'impennata del mercato azionario Giapponese ha fatto salire il valore delle partecipazioni della Banca del Giappone in ETF a un nuovo record di circa 70 trilioni di yen (466 miliardi di dollari), livello paragonabile alle entrate fiscali nazionali annuali.
In questo modo la BOJ diventa il più grande singolo detentore di azioni giapponesi, diventando il più grande vincitore sul mercato, almeno sulla carta. Il valore delle attività rappresenta un altro grattacapo per il Governatore Kazuo Ueda, alle prese con la complessità di uscire dalla politica ultra-accomodante della banca.
La BOJ ha iniziato ad acquistare ETF nel 2010 per ridurre il premio al rischio nei mercati finanziari, e lo ha fatto solo tre volte nel 2023, in un primo segnale di allontanamento da misure non convenzionali, stimando che un terzo delle partecipazioni siano legate al Nikkei 225, mentre il resto all'indice Topix.
La questione su come gestire queste partecipazioni è troppo complessa per una decisione unilaterale della BOJ, e richiederà un'ampia discussione tra le parti, compreso il governo e le autorità finanziarie, ma il nodo da sciogliere è quali benefici potranno trarre i cittadini giapponesi da queste partecipazioni.
L'economia giapponese è in calo, evidenziando una preoccupante stagnazione, dove secondo l'economista Shinke è dovuta alla mancanza di una forza trainante per la crescita. In questo contesto la BoJ si trova davanti al dilemma, dove, qualora aumentasse i tassi d'interesse per contrastare l'inflazione potrebbe indebolire l'economia, mentre mantenerli bassi rischierebbe di prolungare la stagnazione.
La crescita dei salari, che non riesce a tenere il passo, potrebbe fare da motore propulsivo spingendo la BoJ a cambiare l’attuale politica monetaria, anche se molti analisti rimangono scettici chiedendo una base economica più solida, lasciando l’economia giapponese in una fase critica.
Anche i prezzi faticano a decollare, tranne nelle località sciistiche guidate dal turismo dove turisti stranieri pagano prezzi elevati per lo sci, portando a salari più alti in alcune aree. L'afflusso di denaro turistico porta svantaggi alla gente del posto, facendo aumentare la disuguaglianza rendendo quest’attività sempre più elitaria.
Il Giappone potrebbe offrire sconti e sistemi di prezzi duali che soddisfano sia i turisti che i cittadini locali, bilanciando la crescita dei salari, e assicurarsi che i benefici vadano oltre le specifiche regioni, impegnandosi a sviluppare una visione più ampia del turismo oltre le stazioni sciistiche.
Nonostante il potenziale, con la spesa dei turisti stranieri che può aumentare i salari in aree specifiche, diviene fondamentale gestire questo afflusso con attenzione per evitare di esacerbare la disuguaglianza e garantire che i benefici raggiungano una popolazione più ampia. Bilanciare lo sviluppo economico con la stabilità sociale e l'inclusività rimane una sfida chiave.
Seppur il turismo e le esportazioni siano in crescita, risulterebbe non abbastanza per compensare il calo dei consumi interni dovuti alla debole domanda, per cui potrebbero non essere sostenibili a lungo termine. Questo complica le intenzioni della Banca del Giappone di porre fine alla politica dei tassi di interesse negativi in vigore dal 2016, ponendo di fatto il Giappone come quarta economia al mondo, superata dalla Germania 🇩🇪, dove l’economia tedesca non è molto migliore al momento; entrambe le economie dovrebbero essere sorpassate dall'India nei prossimi anni. 🇮🇳
Allora ci si chiede: “Come mai il Nikkei225 è a un passo dai massimi storici dal 1989 se il Giappone è in recessione?”
La risposta potrebbe essere che il mercato azionario sembra più concentrato su cambiamenti a lungo termine come una migliore governance aziendale che hanno portato forti utili aziendali, complice il rallentamento economico della Cina che spinge gli investitori verso il Giappone, e uno yen debole che aumenta i profitti degli esportatori. Aggiungiamo anche che una serie di decisioni vantaggiose per gli azionisti da parte delle autorità sta guidando gli afflussi verso Tokyo. E il nuovo interesse di Warren Buffet sarà stato un altro catalizzatore?
Lo yen si è indebolito contro il dollaro anche a causa dell'aumento dell'inflazione negli Stati Uniti e delle aspettative di tassi d'interesse americani più alti più a lungo, chiamato “higher for longer”.
La BOJ esita ad aumentare i tassi per evitare di soffocare la crescita dei salari e danneggiare gli investitori al dettaglio che beneficiano del yen debole, creando un potenziale conflitto: aumentare i tassi per combattere l'inflazione ma il desiderio di mantenere un yen debole per ragioni economiche e sociali.
Un improvviso riavvolgimento dei carry trade (prestiti in Giappone a basso interesse per investire in attività ad alto rendimento) potrebbe essere innescato da una volatilità crescente, creando un pericolo per i mercati finanziari, permettendo a uno yen forte di danneggiare gli investitori al dettaglio che traggono profitto dai carry trade, causando instabilità finanziaria. Al tempo stesso ci si trova in un limbo politico, ritardare i rialzi dei tassi potrebbe peggiorare l'inflazione ed erodere la fiducia.
Gli analisti prevedono un 67% di possibilità che la BOJ ponga fine ai tassi negativi entro aprile, ma l’impatto effettivo dipenderà dalle comunicazioni della BOJ e dalle decisioni della FED. L’abbandono dei tassi negativi, sommato a un eventuale indebolimento dello yen, potrebbe spingere i rendimenti obbligazionari oltre l’1%, mettendo in discussione il controllo della curva dei rendimenti (YCC).
Avendo il Giappone il secondo più grande stock di obbligazioni governative al mondo, dopo gli Stati Uniti, gli spostamenti del rendimento obbligazionario decennale potrebbero avere ripercussioni sull'economia reale, sul sistema finanziario e sui flussi globali di investimenti, generando volatilità nel mercato obbligazionario.
Le sfide per la BoJ rimangono incentrate a mantenere bassi i tassi per sostenere la ripresa economica, ma al contempo contrastare l'inflazione crescente che erode il potere d'acquisto delle famiglie.
Gli scenari all’orizzonte sono che la banca centrale potrebbe optare per misure non convenzionali per stimolare l'economia senza alzare i tassi, magari sostenendo la domanda interna che potrebbe accelerare la normalizzazione della politica monetaria, mentre una recessione prolungata potrebbe avere conseguenze negative sull'economia globale.
Ueda sembra più concentrato sull'inflazione e sui salari a lungo termine che sulla crescita economica a breve termine, sottolineando di voler vedere un "circolo virtuoso" di aumento di salari e prezzi rimanendo in attesa di negoziazioni salariali che portino a guadagni maggiori rispetto allo scorso anno, facendo entrare in gioco anche i sindacati che chiedono aumenti più elevati sostenuti dal Primo Ministro del governo.
La recessione ha indotto alcuni operatori di mercato a posticipare le previsioni di fine dei tassi negativi, ma Ueda non sembra cambiare, ribadendo che riconsidererà la necessità di politiche monetarie accomodanti solo al raggiungimento dell'obiettivo di inflazione del 2%, ma rimanendo ottimista sull'andamento dei salari, prevedendo una loro crescita reale graduale e addirittura superiore all'inflazione al netto dei prodotti freschi nell'anno fiscale a partire da aprile 2025.
Gli investitori e le imprese dovranno prepararsi a un possibile aumento dei tassi di interesse nei prossimi mesi. Il governo e la BOJ potrebbero dover agire di concerto per mitigare gli effetti negativi della recessione e continueranno a collaborare per raggiungere l'obiettivo di inflazione del 2%.
Conclusioni:
La recessione in Giappone pone la BOJ di fronte a scelte difficili. La banca dovrà trovare un equilibrio tra il sostegno alla crescita e la lotta all'inflazione, mentre tiene conto dei rischi per la stabilità finanziaria. I prossimi mesi saranno cruciali per capire come la BOJ gestirà questa situazione delicata, e osservare quali saranno le implicazioni significative per l'economia giapponese e per i mercati finanziari globali.
L'economia giapponese rimane in una fase critica. Il futuro dell'economia dipenderà da vari fattori, tra cui l'inflazione globale, la politica monetaria della BOJ e le riforme strutturali del governo. La posizione economica futura del Giappone rimane incerta, con fattori sia interni che esterni in gioco.
Graficamente, il futures dello Jen Giapponese, ticker 6J, si trova in una posizione al quanto scomoda, a poco più dell’ 1% dai minimi storici, segnando di fatto un triplo minimo dopo il quale entreremo in mondi inesplorati.
Al tempo stesso il cross USD/JPY si trova a circa l’1% dai massimi storici, dove la stessa BoJ potrebbe intervenire per difendere lo Yen come già fatto in passato facendo massicci acquisti della propria valuta.
Alla luce di quanto descritto sopra e con un medio orizzonte temporale si potrebbero valutare molteplici strumenti finanziari traendo profitto dall’apprezzamento dello YEN Giapponese
Fonte:
Raccolta dati
Letture approfondite
Conoscenze personali
Grazie della lettura 🫶🏼
USDJPY 146.700 SHORTIl dollaro si mantiene stabile, mentre gli operatori valutano i dati sull'inflazione Usa e le tensioni in Medio Oriente, dopo che Stati Uniti e Gran Bretagna hanno lanciato attacchi aerei e navali contro obiettivi Houthi nello Yemen.
L'attenzione rimane puntata sul Medio Oriente, dove gli attacchi degli Usa e del Regno Unito contro gli obiettivi Houthi hanno segnato un ampliamento delle conseguenze della guerra tra Israele e Hamas a Gaza.
Rimango convinto che il dollaro non crescerà molto e valuto un ingresso short per un breve trade 30/50 pip.
Costruziuone didattica su pattern armonici
CHFJPY SHORT 170.450Trade puramente accademico sviluppato sui pattern armonici. Siamo ad un punto dove si evidenzia uan zona di supply interessante, lo yen sta vivendo momenti confusionali dovuti anche alle calamità avverse che si sono verificate negli ultimi giorni.
I trade intraday non hanno un supporto strategico pe ril lungo periodo ed hanno una validità di 30/50 di range operativo.
NIKKEI SHORT 35500Ai tempi ero un fan del Giappone. Appassionato di auto giapponesi, della loro cultura perfezionista e della loro storia, ora mi ritrovo a dover convivere ocn un conflitto di interesse.
Come mai un paese che è sempre stato un gioiellino per quanto riguarda efficienza ed organizzazione si ritrova a dover far fronte ad una delle crisi più importanti che ha mai vissuto?
Ostinazione . Essere convinti che la strada giusta sia quella che non percorre nessuno. Essere convinti che la propria politica vecchia di secoli possa avere la meglio contro l'evoluzione delle politiche sociali, statali, economiche e lavorative che invece cambiano con le generazioni.
Tutto questo sta portano il Giappone alla deriva in modo conoscente e prevedibile.
Posso riassumere le problematiche in 2 punti fondamentali: continuare a sostenere che i titoli di stato possano fare il lavoro "sporco" della banca centrale (che dovrebbe alzare i tassi di interesse) e mantenere una politca immigratoria lavorativa cosi restrittiva che il 95% delle richieste di ingresso per motivi lavorativi nel paese viene rifiutata per mancanza di credenziali.
Questo genera inevitabilmente 2 cose: inflazione e difficiltà produttiva, cose in cui il Giappone è sempre stato il fiore all'occhiello.
Attenzione alle coppie scambiate con lo Yen possono subire dei flashcrash improvvisi.
USDJPY PENDING SHORT 137.500Il dollaro ha forza per arrivare a 108 e potrebbe far salire oltre i 138/140 la coppia japponese. In questo scenario nel breve termine potrebbe essere interessante uno short oltre i 137 con possibile storno di 100PIPS.
Seguiamo anche l'indice Nikkei intrappolato in un canale.
COME L'INDUSTRIA OROLOGIERA GIAPPONESE E' IMPATTATA DALLO YENRicordo come qualche anno fa leggevo nei tanti libri acquistati il concetto di “bene rifugio”, asset o bene fisico che tende ad apprezzarsi durante particolari contesti avversi al mondo finanziario ricollegati spesso a periodi di forte instabilità dei prezzi. I più citati erano sicuramente l’oro, lo Yen giapponese, il Franco svizzero, il Bund tedesco e il decennale americano.
Grazie alla ricerca e all’utilizzo dell’analisi intermarket ho scoperto la nascita di altri beni rifugio nel 2022, che si sono apprezzati durante il bear market: un esempio su tutti può essere l’azienda americana Northrop Grumman (sicuramente aiutata dal contesto geopolitico ancora in attivo):
Essa si trova al momento ai suoi massimi storici e non accenna ad arrestarsi; a titolo di esempio, condivido la sua forza rispetto al suo benchmark di riferimento, l’S&P500:
L’azienda inizia a sovraperformare il benchmark in concomitanza con l’inizio del bear market; da qui il suo ruolo di bene rifugio.
Tutto questo per quanto riguarda l’America; se ci affacciassimo al Giappone, potreste rimanere stupiti; esistono infatti due aziende che stanno mostrando una forza alquanto impressionante; queste sono Seiko e Citizen, due prestigiosi produttori di orologi da polso.
SEIKO E CITIZEN
La Seiko Holding Corporation (quotata alla borsa di Tokyo) è un’azienda che basa il proprio business su:
• Produzione e commercializzazione di orologi da polso, da tasca e da parete
• Dispositivi elettronici
• Semiconduttori
• Gioielli
• Progetti ottici
Come industria orologiera si presenta come il maggior produttore giapponese, prima di Citizen e Casio.
Appartengono a Seiko altri marchi come Grand Seiko, Credor, Pulsar, Lorus, Alba, Orient Watches ed Epson.
Da inizi 2022 ad oggi le performance sono di rilievo:
• +41.45%
Citizen è il secondo produttore giapponese di orologi da polso, anch’essa con sede principale a Tokyo.
Oltre gli orologi, è anche un produttore di apparecchiature elettroniche, macchinari industriali e gioielli.
L’azienda, come Seiko, possiede altri marchi come:
• Alpina
• Bulova Watch Company
• Campanola
• La Joux-Perret
• Arnold & Son
• Miyota Movement
• SmileSolar
Anche Citizen segna delle grandi performance dagli inizi dell’anno:
• Guadagna 24.30 punti percentuali
COME LO YEN E LE ESPORTAZIONI GIAPPONESI HANNO RESO IN QUESTO PERIODO LE DUE AZIENDE DEI BENI RIFUGIO
Il tipo di analisi che prediligo per avere una visione chiara e oggettiva dei motivi per i quali le aziende, i tassi di cambio, le materie prime e le obbligazioni si muovono in un determinato modo è quella intermarket, attraverso innumerevoli correlazioni; a tal proposito vi mostrerò ora quella che esiste tra le due aziende e la loro valuta di riferimento, lo Yen giapponese:
Citizen e Yen sono legati da una correlazione inversa nata nella crisi del 2008 e mantenutasi da allora intatta. Possiamo osservare come i ribassi registrati dall’azienda siano stati accompagnati da un rafforzamento dello Yen (all’interno dei rettangoli di color rosso), mentre un suo indebolimento (all’interno dei rettangoli di color verde) abbiamo rafforzato la stessa. Il coefficiente di correlazione conferma quello osservato a livello grafico.
Non cambia la situazione se si considera Seiko:
Le osservazioni fatte precedentemente valgono allo stesso modo dal momento in cui i coefficienti di correlazione rapportati allo Yen si mantengono piuttosto simili.
Per quale motivo esiste questo tipo di correlazione?
LA FORZA E LA DEBOLEZZA DELLO YEN IMPATTANO SULLE ESPORTAZIONI GIAPPONESI
La forza e la debolezza di una valuta vanno ad impattare sulle esportazioni della nazione di riferimento, in questo caso il Giappone. Se lo Yen si indebolisce è più facile per le aziende giapponesi esportare i loro prodotti per il fatto che è come se “costassero meno” per gli importatori di altre nazioni (ad esempio Europa e Stati Uniti). Per capire questo concetto, ricorro ad un esempio molto semplice.
Immaginiamo che Seiko e Citizen vogliano esportare 2 orologi al prezzo di 50K ¥; oggi, 50K ¥ valgono 342€ e 342$ circa: questo significa che i tassi USDJPY e EURJPY quotino a 145 circa (1€ e 1$ valgono circa 145 ¥).
Ipotizziamo due scenari:
• Lo Yen si rafforza e i tassi di cambio USDJPY e EURJPY arrivino a quotare 100
• Lo Yen si indebolisca e gli stessi tassi di cambio arrivino ad una quotazione di 200
Cosa accadrà agli europei ed agli americani che volessero acquistare i due orologi?
• Nel primo caso andrebbero a pagare di più rispetto a prima, non a 342€/$ bensì 500
• Nel secondo caso pagherebbero meno, 250€/$ circa
A parer vostro, quando gli americani e gli europei avranno più incentivi ad acquistare orologi di Seiko e Citizen? Nel caso 2, perché “acquisterebbero” i due orologi a prezzi più bassi.
Aggiungiamo ora ai due grafici precedenti riguardanti lo Yen e le due aziende anche le esportazioni giapponesi, con una linea di color rosso:
Cosa si può osservare?
• Le esportazioni hanno una correlazione diretta con le aziende e inversa con la valuta.
Questo conferma l’ipotesi precedente.
È dunque molto importante osservare questo tipo di correlazione, che ci suggerisce che:
• Le esportazioni diminuiscono con conseguente indebolimento delle due aziende a causa di un apprezzamento dello Yen
• Le esportazioni aumentano con conseguente rafforzamento delle due aziende a causa di un deprezzamento della stessa valuta
COME LA SITUAZIONE POTREBBE CAPOVOLGERSI PER CITIZEN E SEIKO?
È chiaro le due aziende siano strettamente legate al valore della loro valuta di riferimento, che le ha rese a tutti gli effetti due beni rifugio all’interno di un’autentica tempesta. Come è vera quest’ultima affermazione e per le correlazioni osservate, potrebbe essere vero il contrario: cosa accadrà qualora lo Yen iniziasse a rafforzarsi?
I motivi per i quali esso ha subito delle pesanti perdite sono da ricollegare alla politica monetaria espansiva della Bank of Japan che, rispetto al resto dei Paesi sviluppati, continua a mantenere i tassi interesse ancorati al di sotto dello 0%:
Essendo l’indice dello Yen calcolato contro un paniere di altre valute, è piuttosto normale il suo indebolimento, infatti:
• Il rialzo dei tassi di interesse impatta positivamente sul valore di una valuta, attirando capitali esteri sulla stessa; quando si creano divergenze di politica monetaria tra nazioni come osservato nella grafica precedente, un tasso di cambio penderà a favore della valuta che offre un rendimento più alto.
Andiamo ad osservare i più conosciuti cambi valutari con lo Yen come fattor comune:
La valuta si ritrova a perdere contro le altre maggiori valute mondiali, che offrono interessi più alti.
Tornando a monte del discorso, quando lo Yen potrà rinforzarsi? Un suggerimento può arrivare da questa particolare correlazione positiva tra la valuta e il future Federal Fund scadenza febbraio 2023 che va a prezzare quello che il mercato sconta in termini di tassi di interesse alla stessa data:
• Quanto più il Federal Fund Future scadenza febbraio ’23 segna nuovi minimi, tanto più il mercato, a quella scadenza, sconta una FED più aggressiva
È da Q4 del 2021 che lo stesso future è ribassista ed è sempre dalla stessa data che è correlato fortemente allo Yen giapponese. Se dovessero mantenersi queste correlazioni, si potrebbe pensare che lo Yen potrebbe iniziare a rafforzarsi quando gli investitori inizieranno a scontare una FED meno aggressiva come sta accadendo, tra le altre cose, nelle ultime settimane.
La correlazione positiva osservata è spiegabile dal fatto che all’interno del paniere dello Yen una grande percentuale sia rappresentata dal dollaro USA e perché gli stessi Stati Uniti d’America rappresentino il secondo partner commerciale dello stesso Giappone, dopo la Cina.
Una FED meno aggressiva potrebbe dunque impattare positivamente sullo Yen, rafforzandolo; a sua volta, per le correlazioni osservate precedentemente, la valuta impatterebbe negativamente sulle esportazioni giapponesi e sulle due aziende Seiko e Citizen.
Da considerare un ulteriore aspetto: si vocifera di come il mondo sia in procinto di entrare in una recessione: se così fosse e se lo Yen riacquistasse il suo ruolo di bene rifugio, apprezzandosi, questo potrebbe rappresentare un ulteriore ostacolo per le industrie protagoniste di questa analisi.
LE OPPORTUNITÀ IN GIAPPONE SE SI SFRUTTANO LE CORRELAZIONI
Il mio modo di fare analisi e divulgazione impatta in maniera decisa sul modo che ho di spaziare sui mercati finanziari; conoscere questo tipo di informazioni mi permette di cercare delle opportunità e successivamente cogliere la palla al balzo.
Metaforicamente parlando, chi potrebbe passarmi quella palla al balzo? Magari Powell alla prossima riunione della Federal Reserve del 2 novembre in cui verrà stabilito il nuovo tasso di interesse.
Immaginiamo che lo stesso rilasci dichiarazioni “accomodanti”; a quel punto cosa potrebbe accadere per le correlazioni osservate?
• I future sui Federal Funds registrerebbero dei rialzi accompagnati dallo Yen, correlato inversamente alle due aziende analizzate
Che si possano prospettare delle buone opportunità short su Citizen e Seiko?
Grazie per l’attenzione, Matteo Farci
[PERCHE' LO YEN E' VISTO COME UNA VALUTA RIFUGIO]Per capire cosa porta gli investitori di tutto il mondo a considerare la valuta Yen come un porto sicuro nei periodi di instabilità dobbiamo andare a scavare all’interno del paese della stessa valuta: il Giappone.
Tutti conosciamo, per sentito dire, l’efficienza dei servizi giapponesi, sappiamo inoltre l’assoluta dedizione della popolazione nei confronti del lavoro, ma sicuramente, almeno una volta, abbiamo sentito parlare anche del debito pubblico del Giappone. (Se non l’avevate mai sentito, ecco la vostra prima volta.)
Il debito pubblico in Giappone non ha rivali. Esso è circa 3 volte più grande dell’intera produzione economica annuale del paese e ciò lo porta ad essere di gran lunga il più grande rapporto debito/PIL nel mondo, con aumenti annuali a ritmi interessanti. (Nel 2013 il debito ammontava a 1 quadrilione di yen)
Eppure i mercati sembrano continuare a non preoccuparsene troppo, anzi, mostrano da decenni un’incrollabile fiducia nelle capacità del governo nipponico di onorare questo debito e di conseguenza questo ha portato i mercati globali a vedere lo Yen giapponese come un porto sicuro. Per questo, ogni volta che cresce l’avversione al rischio, lo Yen tende infatti ad apprezzarsi, come stiamo vedendo anche in queste settimane di grande incertezza sui mercati finanziari.
Perché i mercati si fidano di un Giappone pieno di debiti? 👇
Prima di tutto perché il paese nutre da decenni una credibilità finanziaria non indifferente (fa quello che dice) e soprattutto perché detiene la sovranità monetaria, infatti possiede una vera e propria banca centrale, la BoJ (Bank of Japan), che può stampare moneta autonomamente e di conseguenza può finanziare la spesa pubblica in diverse modalità.
Ma andiamo a farci un giro all’interno del debito giapponese per capire cosa c’è alla base della piramide che, nonostante questi numeri sulla carta allarmanti, riesce ad avere la fiducia della maggioranza tra gli investitori.
L’arma segreta del Giappone riguarda la costituzione e ripartizione del suo debito, esso infatti è quasi integralmente nelle mani dello stesso Giappone. Questo avviene perché i titoli di stato non sono molto esposti al circuito finanziario internazionale per via della non appetibilità degli interessi e questo rende il debito quasi immune alla speculazione estera.
Nel pratico, la popolazione, con i propri risparmi e le imposte, finanzia la spesa pubblica e gli investitori sono certi della solidità del lavoro giapponese e dell’ inattaccabilità da parte di speculatori.
La solidità lavorativa è sostenibile grazie alle grandi industrie ripartite su diversi settori all’avanguardia, che garantiscono la crescita del reddito pro capite, che a sua volta dipende dalla crescita della produttività. Nel pratico, se il reddito dei cittadini sale e la pressione fiscale Giapponese è bassa (circa 30%), ci sarà più possibilità di pagare le imposte nel lungo periodo per far fronte al debito. Per portare un esempio concreto; Dalla crisi del 2008, il reddito pro capite giapponese è cresciuto complessivamente di circa il 14%, molto più che nell’Eurozona e negli USA.
Ma come funziona il meccanismo di debito? 👇
La banca centrale sovrana stampa moneta da passare al governo, che in cambio emette obbligazioni (a tasso zero o negativo) per rifinanziare questo debito, che ri passa in cambio alla BoJ e agli altri investitori istituzionali, che comprano questi titoli a prescindere dal rendimento.
Questo meccanismo è molto simile a quelli di Quantitative easing (sai cos'è?) , con la differenza che gli investitori istituzionali Giapponesi (banche, fondi pensione, assicurazioni etc) quando acquistato questi titoli (grazie anche ai risparmi del settore privato) non li rivendono a mercati secondari e da questo ne consegue l’assenza di liquidità e quindi la stabilità sui titoli giapponesi , che rendono il mercato poco appetibile per le speculazioni. La conseguenza è che il paese è il primo creditore di sé stesso e la spinta psicologica al rafforzamento della valuta, ogni qualvolta ci siano momenti di incertezza sui mercati, viene naturale.
Non è chiaramente tutto oro quello che luccica, infatti lo Yen, molto economico, potrebbe essere attaccato su altri fronti e potrebbe risentire delle politiche monetarie delle altre banche centrali che hanno più libertà di manovra sui tassi d’interesse.
Per riassumere il tutto, la risposta al perché lo Yen è visto come un bene rifugio è da ricercare nel fatto che il Giappone è da sempre considerato un paese che primeggia nel settore dell’elettronica, dell’auto e della tecnologia e detiene una solida forza lavoro. A ciò, sommiamo il discorso del debito giapponese, che è quasi per intero nelle mani dei giapponesi stessi, per cui è più protetto da attacchi speculativi.
Eri già a conoscenza del perché lo Yen è considerato una moneta rifugio? Conoscevi la situazione debitoria del Giappone? Scrivimelo nei commenti 👇