Rialzo dei tassi USA a rischio? Rialzo dei tassi USA a rischio?
Negli ultimi giorni abbiamo assistito al secondo e al terzo fallimento di una banca nella storia degli Stati Uniti. Rimane da chiedersi se questi fallimenti siano stati l'ultimo e quali altri effetti a catena potrebbero verificarsi.
Nei mercati valutari, l'indice del dollaro è sceso al di sotto di 104, raggiungendo un minimo di tre settimane per la terza sessione consecutiva. Il fallimento della Signature e della Silicon Valley Bank ha scatenato la speculazione che la Federal Reserve statunitense potrebbe adottare un approccio meno aggressivo alla politica di inasprimento nella prossima riunione, con Goldman Sachs che ha addirittura suggerito una pausa. I mercati monetari indicano ora una probabilità superiore al 70% di un rialzo di 25 punti base la prossima settimana, con una netta inversione di tendenza rispetto alla settimana precedente. Tuttavia, il rapporto sui posti di lavoro negli Stati Uniti pubblicato venerdì, migliore del previsto, sostiene la tesi di un ulteriore aumento dei tassi. Gli investitori attendono gli importanti dati sull'inflazione statunitense di martedì, che forniranno indicazioni sulla traiettoria di rialzo dei tassi della banca centrale.
Le valute sensibili al rischio, come il dollaro australiano (+1,40%) e il dollaro neozelandese (+1,45%), sono state quelle che hanno registrato le performance migliori di fronte al calo del dollaro USA. Anche la sterlina britannica è in testa alla classifica, con un apprezzamento del +1,3%. Forse suggerendo un voto di sfiducia nei confronti delle banche tradizionali, il Bitcoin ha registrato un'impennata del 18% nelle ultime 24 ore, superando i 24.200 dollari, il guadagno giornaliero più significativo in quasi un mese. Altrove, l'oro è salito del +2,4% a 1.911 dollari, il livello più alto da oltre un mese.
Gold
Gold: Pavimento a 1.815 $ con Price Action di ripartenzaBuongiorno a tutti,
eccomi qui come ogni fine settimana per vedere un mercato interessante da seguire nei prossimi giorni.
Come sempre, nel mio metodo di lavoro, il mio piano settimanale serve per darmi una linea da seguire nei prossimi giorni: questo significa che dovrò attendere delle conferme su daily chart per operare in linea con l'analisi weekly.
Oggi prendo il Gold che forma una TAB ( Tail Bar ) di tenuta del pavimento con minimo a 1.815 $ dopo che la settimana precedente aveva mostrato una FTW Combo Long.
In questo caso quindi nei prossimi giorni dovremmo salire oltre il massimo settimanale per la convalida e cercare di trovare degli spunti come un trigger del mio metodo su time frame daily che mi dia la conferma del setup.
Il fallimento della mia view si avrebbe con ritorni sotto i 1.800 $.
Un target iniziale di prezzo invece per le prossime settimane si potrebbe stabilire attorno a 1.950 $.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un bel fine settimana e un buon TRADING SIMPLE!
GOLD,TIENE PER UN LONG!Buongiorno Traders, oggi parliamo del gold ed una possibile continuazione long.
Settimana scorsa il metallo d'eccelenza formava una FTW weekly di tenuta dei 1800$/oz, durante le contrattazioni di questa settimana il metallo giallo ha tentato di tornare sotto i 1800$/oz non riuscendoci, lasciandosi dietro un bello spike e recuperando, mantenendo valida la dinamica di tenuta e continuazione long della FTW. Su grafico daily si nota chiaramente la tenuta di pavimento, con la formazione di un doppio minimo. Qui la mia operatività della settimana sarà quella di cercare un setup daily long di continuazione, sopra i 1870$/oz. La mia view long andrebbe a fallire con un forte ritorno sotto i 1800$/oz, andando cosi ad invalidare anche la mia FTW long settimanale. Buon trading a tutti.
Dollaro Australiano sotto pressione, che succede?Il Dollaro Australiano dai picchi di fine gennaio ha perso oltre il 9%, accennando una piccola ripresa solo nei primi giorni del mese di febbraio.
Questa settimana sta registrando forti perdite, posizionandosi al primo posto tra le valute più deboli della settimana.
Che cosa sta succedendo all'economia Australiana?
Partiamo dai dati macroeconomici più recenti.
Martedì, durante la sessione asiatica è stato rilasciato il dato relativo la decisione della Bank of Australia sul tasso d'interesse.
Il tasso è stato alzato al 3,6%, 25 punti base rispetto al dato precedente.
Con questa mossa sono stati aggiunti 325 punti base da maggio 2022.
Di seguito lascio il commento del presidente della RBA:
“Nella riunione odierna, il Consiglio ha deciso di aumentare l'obiettivo del tasso d’interesse di 25 punti base a 3,6%.
L'inflazione globale rimane molto elevata e le prospettive per l'economia globale rimangono contenute, con una crescita inferiore alla media prevista per quest'anno.
La crescita nei prossimi 2 anni dovrebbe essere al di sotto della tendenza.
La crescita dei consumi delle famiglie è rallentata a causa delle condizioni finanziarie più restrittive.
Il tasso di disoccupazione rimane vicino al minimo degli ultimi 50 anni ma con il rallentamento della crescita economica, la disoccupazione dovrebbe aumentare.
Il Comitato riconosce che la politica monetaria opera con un certo ritardo e che il pieno effetto degli aumenti dei tassi d'interesse deve ancora essere avvertito.
La priorità del Consiglio è riportare l'inflazione al target del 2%.
L'alta inflazione rende la vita difficile alle persone e danneggia il funzionamento dell'economia.”
Dopo il rilascio di questi dati il dollaro australiano ha subito un forte deprezzamento, oltre l'1%.
Ma.....di solito gli aumenti dei tassi d'interesse non dovrebbero rafforzare una valuta?
Questo è quello che ci insegna la teoria, ma nella pratica non è sempre così.
Attualmente, a differenza dei dati americani, i dati australiani ci mostrano una debolezza maggiore.
Questo che cosa comporta?
Analizzando i diversi dati possiamo contestualizzare meglio la reazione ribassista che ha avuto il prezzo dopo il rilascio dei tassi.
A differenza della situazione americana, dove le principali borse da inizio anno hanno registrato buone performance rialziste, la borsa australiana è rimasta ai minimi annuali.
Questo ci mostra chiaramente la poca fiducia e il risk off che è presente nell'economia australiana.
Un tasso d'interesse più alto non può che portare un ulteriore ondata di pessimismo sui mercati, facendo allontanare gli investitori e di conseguenza capitali, situazione inversa rispetto la normalità.
Un altro spunto che ho potuto analizzare è la stagionalità di AUD.
Nel mese di Gennaio e Febbraio il dollaro australiano tende, dal 2000, ad essere debole.
Al contrario Marzo e Aprile sono mesi di apprezzamento.
Non dimentichiamoci che il dollaro australiano è comunemente correlato ai prezzi delle materie prime, in particolare quelli dell'oro, poiché l'Australia è un importante esportatore di queste materie prime.
Insomma, mettendo insieme alcuni dei punti che analizzo costantemente per le mie idee di trading, notiamo come tutti i dati ci indicano una debolezza giustificata di AUD.
Buon trading a tutti
M&A_FOREX
XAUUSD GOLD - SHORTContinua l'influenza ribassista con posizione aperta a 1880.
Come in passato accennato l'oro come materia prima è stata "conquistata" dalla Cina, in quanto gli approvvigionamenti futuri sono in gran parte stati già acquistati dai cinesi.
La guerra inoltre ha scontato la possibilità che possa essere un bene rifugio non migliore di altri (sempre che ce ne sia rimasto uno!).
Il trend ribassista del Fiber mi porta a pensare che un target possibile per oro sia area 1750.
XAUUSD GOLD - LONG Q2 TARGET 1900Oro. Bellissima materia prima, un conduttore eccezionale dai mille impieghi. Eppure secondo tanti analisti il periodo dell'oro potrebbe essere finito.
Da quando la Cina ha comprato più del 50% delle riserve di OANDA:XAUUSD ancora da estrarre gli Americani (rosiconi come sempre) stanno "screditando" il valore dell'oro. Non scordiamoci che la Cina è uno degli Stati ad aver acquistato la maggior porzione di debito pubblico statunitense ed ha in cassa trilioni e trilioni di dollari contanti tali che se immessi nel mercato tutti insieme trasformerebbe all'istante il biglietto verde in carta igienica. Non ultimo l'utilizzazione dei filamenti d'oro nella tecnologia chip sarà nel breve futuro rimpiazzata dalla più economica e funzionale "gel conduttore" (questo riguarda anche il caro vecchio MCX:COPPER1! che porterà la Cina a chiedersi come impiegare il rame... facciamo tornare di moda il pentolame in rame? Torniamo a fare le tubazioni caldaie in rame dopo aver osannato il PVC? Ci sono... grondaie! Quanto sono belle le grondaie in rame che diventano verdi nel tempo con la catena a sgocciolatoio... bah... so ca..i loro).
Tornando all'oro, temo che ai fantastici 2000, e non intendo gli anni 2000 con Gigi Dag ed il grande Silvio, saranno molto difficili da raggiungere nel medio periodo (6/9 mesi).
Tuttavia... 1900, terminato il ribasso che vedo attorno ai 1750 come punto di ripartenza, possono essere un tagert onesto.
Come sempre, commentate!
XAUUSD GOLD - SHORTLa situazione non cambia sotto il profilo macro economico, non vedo una forza tale da spingere oro oltre i 1850.
Apro il mio short da 1844 con TP in aggiornamento. La forza del dollaro potrebbe continuare e spingere fiber su nuovi minimi e questo in correlazione con oro porta oro a raggiungere gli 800.
E' venerdi quindi la situazione di mercato potrebbe anche fare cose non propriamente "da manuale" in quanto tutti i broker si assettano per il weekend.
Seguo con SL a 1855
XAUUSD GOLD - PENDING LONGLa situazioen dell'oro segue quella del Fiber che è orientato per scendere sotto i 1.05. Mi attendo oro nelle prossime sedute sotto gli 1800 mettendo un pending long di rimbalzo a 1790. Le aree evidenziate in verde sono quielle che attenziono per un ipotetica operazione da 10/20 dollari
Capire il rapporto oro-argentoCapire il rapporto oro-argento
Il rapporto oro-argento è un parametro chiave che i trader utilizzano per valutare il valore relativo di oro e argento. Il rapporto viene calcolato dividendo il prezzo dell'oro per quello dell'argento e serve a determinare se uno dei due metalli preziosi è sotto o sopravvalutato. In pratica, il rapporto indica quanti pezzi d'argento si potrebbero acquistare per un pezzo d'oro. Comprendendo il rapporto oro-argento, i trader possono capire la forza relativa dell'oro e dell'argento e prendere decisioni di trading informate su quale metallo negoziare e quando entrare o uscire dalle posizioni.
Il rapporto oro-argento è stato utilizzato per secoli come misura del valore relativo di questi due metalli preziosi. Storicamente, il rapporto oscilla tra 47 e 80. Un rapporto più alto indica che l'oro è relativamente più costoso rispetto all'argento, mentre un rapporto più basso indica che l'argento è relativamente più economico.
Ad esempio, se il rapporto oro-argento aumenta, e i prezzi dell'oro crescono più rapidamente di quelli dell'argento, i trader potrebbero concludere che l'oro è sopravvalutato e che l'argento offre un valore migliore in quel momento. Al contrario, se il rapporto oro-argento dovesse diminuire, ciò potrebbe indicare che l'argento è sopravvalutato. Questo non è necessariamente vero, ma è una conclusione da trarre. Tenendo d'occhio il rapporto oro-argento, i trader possono decidere quale metallo acquistare o vendere in base al suo valore relativo.
Il rapporto oro-argento può anche fornire indicazioni su tendenze di mercato più ampie. Ad esempio, un rapporto in aumento può indicare che gli investitori stanno diventando più avversi al rischio e cercano la relativa sicurezza dell'oro. Al contrario, un rapporto in calo può indicare che gli investitori stanno diventando più ottimisti sulla crescita economica e stanno assumendo maggiori rischi.
DOVE ALLOCARE I CAPITALI?IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 24.02.2023
-CONTESTO
La vera domanda in questa fase dove anche il comparto azionario sembra aver rinunciato alla sua corsa rialzista, è dove posizionare la liquidità?
Viviamo ora una fase di certo più complessa di quella che ha caratterizzato il 2022, dove asset rifugio come il dollaro USA hanno offerto porto sicuro alla liquidità, data la pressione evidente che farà la FED sull’economia americana, può risultare meno credibile l’approdo ad un atterraggio morbido.
L’inflazione rimane vischiosa difficile da far scendere dagli attuali livelli, sebbene le banche centrali abbiano già messo in campo diversi rialzi dei tassi di interesse le economie mondiali sembrano dare segnali di riprese, con i PMI in netto recupero sia in Europa che nel Regno Unito, cosi come il mercato del alvoro USA che ieri ha letto ancora una volta le richieste iniziali di disoccupazione sotto le 200 000 unità, a livelli minimi che poco possono far pensare ad un rallentamento economico.
Si dovrà fare di più, e torna quindi l’obiettivo di raffreddare le economie, gelando cosi gli animi degli investitori che si trovano ora a liquidare le posizioni di risk on prese sul forte rallly rialzista visto nei mesi scorsi e a dover trovare nuova collocazione alla liquidità.
Il comparto obbligazionario vede ora rendimenti in netta salita grazie alle prospettive di un’inflazione ancora alta nel medio termine, questo porta ad interessanti rendimenti, ma di certo allontana anche la possibilità di vedere il bottom ed una più decisa ripartenza, fino a quando non si avranno dati concreti di un’inflazione in calo e di banche centrali che invertono la loro rotta.
Il valutario che nel 2022 ha offerto porto sicuro con il dollaro Usa quest’anno mette in luce la probabilità più alta di una fase recessiva per l’economia USA, perché maggiore aggressività da parte della FED, e per un tempo piu lungo, non può che portare a maggiori difficoltà per la domanda aggregata. Notizia ancora di ieri i licenziamenti di Zalando, altra società e-commerce tra le big, che si vede costretta a ridurre la produzione e quindi a tagliare forza lavoro.
Quanto potrà reggere l’economia USA? Quanto il dollaro USA potrà essere un rifugio? Se consideriamo anche i differenziali tassi, che sebbene premino ancora il dollaro USA nei confronti di molte majors, dobbiamo constatare che il delta tasso va assottigliandosi.
Resta infine il comparto dei metalli, che per gli industriali non può ora definirsi un settore sul quale puntare, se si screde ad un forte rallentamento dell’economia mondiale nel prossimo futuro, e per quanto riguarda i preziosi come il gold, il forte peso dei rendimenti obbligazionari e la forza del dollaro non pongono basi per acquisti di medio periodo.
Il problema resta… dove allocare la liquidità?
-FOREX
Il comparto valutario come detto premia ancora il biglietto verde, sebbene in misura minore rispetto al passato 2022, ma per i traders retail rimane occasione per vendere e si portano ora al 64% short sui dollari, prendendo posizione lunga su tutte le majors, come eurusd al 67% gbpusd al 54% audusd al 66% e nzdusd al 68%
Si riequilibra lo yen giapponese con i retail che passano dal 70% al 60% long, riequilibrando anche usdjpy che passa ora al 60% short.
Restano quindi in un trend di forza tutti i dollari usa, mentre per i cross rientrano diversi eccesi richiamati nelle analisi precedenti, rimangono tuttavia interessanti gli asset come cadchf con i retail long al 85% audchf con i retail long al 89% mentre il resto dei cross trova momentaneo equilibrio.
-EQUITY
Il comparto equity rimane sotto pressione in America, con il nasdaq che ieri ha vissuto pesanti ribassi fino ai 12000 pnt, per poi ritracciare nuovamente sotto le resistenze di 12250 pnt.
Tonico ancora l’europeo con il DAx che rimane sopra i supporti a 15500 pnt e non accenna a perdere terreno.
-COMMODITIES
Interessante il Ngas che recupera dai minimi, dopo la pubblicazione delle scorte di ieri, che mostrano ancora un quadro positivo, ma l’aspetto tecnico sembra aver avuto la meglio con l’approdo oramai ai valori di 2$ meritevole ora di respiri tecnici.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Attendiamo oggi il PCE, misura più seguita dell’inflaizone in America e che porterà sicuramente maggiore volatilità in questa ultima giornata di contrattazione per la settimana.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
House of Trading: la strategia di Riccardo Designori sull’oroTra le carte messe in campo da Riccardo Designori nella quarta puntata del 2023 di “House of Trading – Le carte del mercato”, compare una carta rossa (short) sull’oro. La strategia del componente della squadra degli analisti aveva come:
- ingresso 1.958 dollari;
- livello di stop loss a 1.968 dollari
- obiettivo di profitto a 1.856 dollari l’oncia.
Il Certificato scelto per questo tipo di operatività è stato il Turbo Unlimited Short di BNP Paribas con ISIN NLBNPIT16NC8 e leva finanziaria fissata al momento della trasmissione pari a 6,2x. Medio il livello di convinzione, pari a tre stelle su cinque.
Gold rialzista DATI NFP FASULLIIo il Gold lo vedo ancora rialzista, al di là del fattore macroeconomico e degli Nfp da record (ma anche molto ma molto fasulli), contratti stagionali e licenziamenti nel mese di gennaio da parte delle big tech ,tutto un giochetto direi, per me il Gold rimane rialzista per vedere massimi mai visti, pure perché ricordiamo che 1)Se pure la FED alzerà i tassi, di quanti punti alzerà? (25 punti base sono già previsti quindi dovrà stupire per stravolgere il mercato). 2)L’inflazione si sta ancorando al sistema e questo non è un bene, significherebbe avere costi di denaro sempre più alti e spropositati, e la carta prima o poi finirà per non valere più niente.
Ritornando ai dati siccome io credo (ma non solo io) che sono fasulli, bisogna vedere i mercati come digeriranno questi dati, COMMENTATE E DITEMI LA VOSTRA
Gold: Crollato dalla faticaIn soli due giorni il Gold ha risolto l'enigma della chiusura ciclo inverso con una discesa che ha coperto i prezzi fino alle 3 settimane precedenti (pure un poco oltre). Ora dovrebbe riposare e scendere almeno fino al primo supporto importante dato dai volumi in area 1800.
Attenzione comunque ai rimbalzi perché siamo vicini alla chiusura del ciclo di 20 settimane circa in basso sul lato indice.
E' proprio su uno di questi rimbalzi che lo aspetto per un ingresso short di medio periodo fino alla chiusura del successivo ciclo sempre di circa 20 settimane. Nel riquadro in basso su TF D le aree di supporto e resistenza.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare o investire sul mercato.
Gold: Segnale di price action per le prossime settimaneBuongiorno a tutti,
anche questa settimana troviamo alcune informazioni interessanti se osserviamo i prezzi dei maggiori mercati.
La correlazione tra USD, Gold, Indici è sempre un dato importante da tenere monitorato e in questi giorni possiamo vedere delle conferme di possibili inversioni ( almeno di breve termine e quindi in ottica di trading ) in alcuni asset che seguo per il mio trading.
Oggi parliamo di Xau/Usd, Gold: il grafico settimanale del metallo giallo infatti parla chiaro e ci mostra un DMLC in area sell con chiusura ribassista al di sotto dei 1.900 $/Oz.
Per quanto mi riguarda cercherò di attivarmi qualora nei prossimi giorni questo mercato mostrerà delle dinamiche di conferma su grafico daily.
L'dea, se si venisse a concretizzare, potrebbe avere come primo target di riferimento la zona che passa per 1.800 $/Oz. mentre il superamento dei massimi settimanali ovvero area 1.975 andrebbe a fallire la mia idea ribassista.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un buon week end e un buon TRADING SIMPLE!
Il silver vorrebbe scappare. Ma fa sul serio?Il momentum del silver mostra aspetti interessanti. Osservato sul weekly si nota il continuo test della trendline discendente dai massimi del 2021. Per tutto il mese di gennaio ha alternato avvicinamenti alla resistenza con continue tenute del livello di supporto statico in area 23 dollari, con annesse due false rotture.
Le quotazioni sono anche incoraggiate sia dalla forza del gold, nei confronti del quale mostra complessivamente un indice di forza relativo ampiamente >1, che dalla debolezza del dollaro americano.
Le quotazioni sono in salita ininterrotta da agosto scorso e, a conferma dell'ottimo momento di forma, con una performance doppia rispetto al gold.
Se consideriamo anche le attese degli operatori circa una minore aggressività della FED sul percorso di rialzo dei tassi, notoriamente vento contrario per i metalli preziosi, il quadro si delinea come molto costruttivo. La stessa, inattesa, tenuta dell'economia europea e la riapertura della Cina con lo stop ai lockdown per il covid giocano a favore di un maggio consumo di materie prime.
Tornando al grafico settimanale notiamo l'interessante candela della scorsa settimana che, sebbene dal corpo nero, ha mostrato una falsa rottura dei 23 dollari con rapida risalita.
Ad un giorno dal completamento della candela settimanale in corso si sta formando un bel corpo bianco. I volumi ad oggi sono scarsi per cui resta una sana prudenza ma se la chiusura settimanale sarà sopra la trendline allora si potrà prendere in considerazione un long.
Tipicamente le rotture di livelli sensibili avvengono con allunghi di prezzi. Resta da decidere, nel caso, la strategia di ingresso che come al solito va scelta tra comprare la rottura o un pull back.
Personalmente sono sempre a disagio nel comprare le rotture, che tra l'altro spesso richiedono un importante stop loss, per cui preferisco assumermi il rischio di non assistere al retest dei prezzi e acquistare un pattern di inversione sul pull back spuntando, probabilmente, un pù vantaggioso rapporto di reward/risk.
Intanto vediamo cosa vuol fare il dottor silver e nel frattempo ci chiariamo le idee
Confronto: Miniere aurifere americane e andamento del GoldIl GDX è l'Etf americano che investe nelle miniere aurifere. Attualmente quota 32,02$ e vediamo dal grafico che ha rotto l'area di resistenza che passava a 31,50$.
Sul grafico inferiore invece è inserito in comparativa l'andamento del Future GC dell'oro con il GDX. Si può osservare che usualmente hanno un andamento similare, ma in questi ultimi mesi c'è uno scostamento. Il Gold sta performando meglio avvicinandosi nuovamente ai massimi, ma attenzione perché tra 1960 e 1990$ cè una grossa area di resistenza.
Sul grafico inferiore ho cerchiato i massimi del Gold fatti ad Aprile'22 a 2078$ e il GDX che quotava 40,95$. Se confrontiamo i vecchi prezzi con l'andamento attuale, vediamo che il GDX è indietro rispetto all'oro che sta quotando 1945$.
XAUUSDCome avevo previsto il 10 Gennaio c'è stata la salita del Gold con il massimo del ciclo a 6M il 24 Gennaio, ci sarà il massimo del ciclo a 20W fino al 13 Febbraio, ma poi ci il prezzo avrà una flessione per via dei cicli INDICE a 36M 18M e 40W (INVERSO), i primi 2 andranno a concludersi il primo il 9 Febbraio e il secondo il 15 Maggio, nel frattempo avremo il ciclo inverso a 40W che concluderà la sua metà il 23 Marzo e in questo caso essendo un ciclo importante dubito che il prezzo possa continuare la sua salita
📈 Oro: vi mostro dove comprare con qualità!Approfittando della debolezza del USD, l'Oro ci mostra uno degli scenari più lineari tra i nostri strumenti Forex. Ne parliamo nel video di oggi in cui vi mostro esattamente che tipo di strategia di breve periodo adottare per un trading di qualità!
Saluti
Maurizio
LA BOJ NON TEME L’INFLAZIONEIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 18.01.2023
-CONTESTO
Più volte abbiamo richiamato l’attenzione di chi ci segue sulla necessità di separare le diverse aree geografiche del mondo come segue: da un lato l’occidente alle prese con l’iper inflazione per la quale le banche centrali hanno inasprito le politiche monetarie, e dall’altro lato l’oriente con una ricerca di ripartenza delle economie e ovvia caccia ad una sana inflazione da domanda.
Per il settore orientale stimolare l’economia è oramai un mantra, e la ricerca di consumi elevati che possano manifestarsi in una costante inflazione è uno degli obbiettivi primari.
Ora in Giappone, grazie alla svalutazione poderosa dello yen del recente 2022, l’inflazione inizia a fare capolino, con un timido 4%, che sembra molto ridotto rispetto alle inflazioni occidentali, ma la natura delle due resta profondamente diversa, motivo per il quale la BOJ stanotte ha mantenuto fermo il timone della politica monetaria.
Non si teme l’attuale corsa dei prezzi, generata in buona parte da una svalutazione monetaria che genera inflazione importata , tale da non preoccupare la BOJ, intenta a dimostrare ancora un controllo ferreo sull’economia e sebbene i rendimenti del debito sovrano siano stati lasciati liberi di portarsi al+0.50% , il controllo rimane e le politiche accomodanti anche.
Tassi ancora negativi quindi per lo yen giapponese con un -0.10% che lascia precipitare nuovamente la valuta nipponica, che perde terreno contro tutte le principali majors special modo contro le fortissime oceaniche, che oggi partono con un boost rialzista come pochi.
-FOREX
Il comparto forex dunque vive debolezza di yen giapponese che perde il -2.04% medio contro le concorrenti portando con se il mondo retail ad acquisti che portano il sentiment al +59%long.
Non da meno la debolezza del dollaro americano che torna a perdere terreno ed ad aggredire i minimi di periodo, lasciando ancora il sentiment retail in posizone long al 68%.
Anche l’euro, che ieri ha visto un rapido calo nelle quotazioni a causa delle dichiarazioni che vedrebbero un rallentamento nei prossimi rialzi tassi da aprte della BCE, oggi ritrova già l’attacco ai massimi , con il sentiment retail che rimane contrarian short al 71%.
Forti anche le oceaniche, con il dollaro neozelandese che riattacca i massimi di periodo spintendo verso nuovi break out rialzisti, trascinando in un nuovo mood di sofferenza le posizioni contrarian short dei retail attualemnte al 78%
Rimaniamo pertanto impostati su posizioni corte dollari Usa e long Majors, dando priorità alla moneta unica e al dollaro neozelandese.
-EQUITY
Ilcomparto azionario resta fermo sui massimi di periodo, con il nasdaq a 11580 pnt, l’SP sotto i 4000pnt, incapaci per ora di rompere a rialzo le ultime resistenze. Anche l’equity europea sembra aver bisogno di storni tecnici, con il dax sotto 15300 pnt, ma ancora non in grado di rompere i supporti di breve periodo e dettare potenziali ribassi sotto 15000 pnt.
-COMMODITIES
Ritraccia il gold, che dai massimi di 1928$ , in una flag ribassista si porta a 1890$ pronto tuttavia a nuovi allunghi rialzisti in caso di break out della trend line resistiva che mantiene i prezzi in un chiaro movimento correttivo lateral ribassista
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Pubblicati stammatina anche i dati sull’inflazione nel regno unito che continua a rimanere sui masimi del +10.5%, segnale che la BOE dovra ancora essere aggressiva , ma ancora attesa oggi per i dati sull’inflaizone europea alle 11, insomma i market movers non mancano, rimaniamo cauti sui mercati che potrebbero ancora essere molto volatili.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Gold: pronto per lo zagLa scora settimana si è visto un bell'allungo che probabilmente segna la chiusura del trimestrale inverso, è tempo ora di chiudere anche quello lato indice, anche in considerazione dell'esaurimento del cuneo rialzista che si era formato e visibile sul grafico D.
La situazione attuale lascia intravedere l'opportunità di un trade di medio periodo (2-3 settimane) con R:R molto favorevole.
Stop sopra il massimo della settimana scorsa.
La presente è la mia visione e non rappresenta un incentivo ad operare.
GLI ENERGY NON SEGUONO IL RISK ONANALISI COT REPORT del 15.01.2023
-CONTESTO
Torniamo dopo la pausa natalizia a trattare il cot report, analisi settimanale del posizionamento dei big players sui futures quotati al CME di Chicago per intercettare il sentiment che sta guidando i grandi speculatori sul mercato.
Il nuovo anno si apre all’insegna del Risk on sui mercati, con il comparto equity che guarda oltre l’attuale scenario di rallentamento economico mondiale e si proietta verso un 2023 di inversione, ma la narrativa che viene espressa dai prezzi, non sembra combaciare in pieno con le attuali posizioni dei non commercials, che oltre a non dare ancora ampio spazio agli indici americani, sembrano voler penalizzare ancora molto il comparto energy.
Se il 2022 ha visto una fortissima speculazione sul settore energia a causa della guerra in Ucraina, della forte domanda post pandemica, e dalle incertezze di un inverno che avrebbe potuto piegare la produzione europea, la partenza del 203 è tutt’altra natura! L’inverno è arrivato e non si sta mostrando tanto rigido quanto temuto, le scorte sono risalite ai livelli medi stagionali, special modo per il Ngas, il che pone i grandi investitori in una condizione diametralmente opposta a quella del 2023, una condizione di speculazione inversa che mette le mani forti in posizioni ribassiste molto spinte.
Di contro non possiamo non notare la voglia di prendere posizioni long sui metalli, che a ben guardare la configurazione totale dei portafogli dei Big Players, iniziamo a ritenerle nuovamente copertura per eventuali ribasi dell’equity!
Sale il mondo azionario, pur non essendo seguito dalle posizioni dei big players, e lanciandosi in rally rialzisti, sulla speranza di un’inversione di politiche monetarie, pur consapevoli che l’economia mondiale non sta brillando… il rischio che ci si va ad assumere in questo caso è alto e una adeguata copertura per i portafogli sembra obbligatoria. Ecco dunque che il gold riscopre una correlazione diretta con l’equity , che trova a nostro avviso giustificazione nel suo dovere di copertura dal rischio equity.
Ma procediamo con ordine:
-FOREX:
il mondo valutario parte in questo 2023 con un passo differente, quella che è stata la forza del dollaro USA, che ha guidato lo scenario del 2022 ,sembra aver abbandonato il timone per lasciare spazio alla moneta unica attualmente leader incontrastata nei portafogli dei big players, ma non possiamo non notare la forte ripartenza dell’interesse sullo yen, che a nostro parere rimane il gioiello grezzo per il 2023.
Sarà interessante capire quale scenario si prospetterà in questo 2023 con le banche centrali alle prese con i potenziali cambi di rotta che ridisegneranno gli equilibri e gli scenari mondiali.
EURUSD
Incalzano le posizioni nette lunghe che si portano a 134982 contratti questa serrimana, dai precedenti 129915 e sebbene i picchi massimi siano stati toccati nelle festività natalizie con 146.162 contratti long, il sentiment di fondo ci sembra delineato oramai da tempo.
Il quadro tecnico non lascia molto spazio a dubbi o domande, si rimane in un chiaro rally rialzista, partito dai minimi di 0.96 e che ora trova slancio rialzista oltre la mm100 periodi e punta dritto a 1.1150-1.1190 area della mm200 periodi , movimento che potrebbe ben vedere pause e respiri del mercato per consolidare la ripartenza sopra i supporti di 1.07 figura.
GBPUSD
Non cresce parimenti la fiducia nella sterlina, sulla quale grava un quadro economico davvero pessimo, una chiara recessione, che non vedrà rapida risoluzione anche secondo le prospettive della stessa BOE.
Questo pone i big players ancora in posizione netta corta a -29456 contratti, in aumento dai precedenti -20301 contratti, il che lascia i prezzi in un momentaneo range compreso tra 1.2325 e 1.1850, range chiaramente espresso dalle mm21 e 100 periodi weekly.
Solo eventuali break out rialzisti di 1.26-1.27 potrebbe decretare importanti allunghi rialzisti, con buona probabilità dovuti alla debolezza del dollaro più che alla forza della sterlina.
YEN
Non possiamo trascurare la costante riduzione di posizioni nette corte delle mani forti sullo Yen giapponese, che sembra ora vedere come un lontano ricordo i picchi massimi di -111000 contratti, per assestare ora le mani forti a -35377 contratti con un decremento di ben 11500 contratti circa nella sola settimana appena trascorsa.
Il quadro tecnico di usdjpy sembra chiaro nel suo nuovo trend ribassista, che trova fondamenti in un dollaro USA oramai debolissimo e uno yen in gran spolvero, per un riallineamento delle politiche monetarie in questo 2023.
Attualemnte un approdo a 125.80-75 sembra prossimo, e la necessità anche di respiri tecnici per strutturare un nuovo trend ribassista ci sembra anche doveroso, ma nel medio periodo la riconvergenza delle politiche monetarie della FED ( verso i tagli tassi ) e della BOJ ( verso tassi piùà alti) sembra porre le basi per quotazioni di gran lunga piu basse.
AUDUSD
A beneficiare della ripartenza economica della CINA , e delle quotazioni dei metalli preziosi , sembrano essere proprio le oceaniche, con il dollaro australiano in primis, che vede le mani forti spingere sulla ricopertura delle posizioni nette corte, e portarsi ora a -33690 contratti, abbandonando i minimi di -91000 contratti , e guardare con simpatia a posizioni nette lunghe.
Il quadro tecnico trova un ‘attima struttura rialzista su base settimanale, con una sequenza a massimi e minimi crescente, posta sopra la mm21 periodi, che porta i prezzi al test delle aree di 0.70, livelli oltre i quali possiamo sperare in proiezioni verso 0.7250
USDCAD
Il dollaro canadese rimane pesante, con un sentiment delle mani forti ancora impostato a ribasso , con ben -30955 contratti, in incremento di 4189 contratti questa settimana, in linea con il sentiment che abbiamo richiamato sul mondo energy.
Usdcad non da particolari spunti sul quadro tecnico, che vede un sano bilanciamento tra il dollaro usa e dil dolaro americano, lasciando le quotazioni comprese tra 1.3225 e 1.35 figura.
USDINDEX
Senza freni la caduta del dollaro usa, che ha goduto del favore delle mani forti per tutto il 2022, ma che ora non trova fondamenti per giustificare ancora acquisti lasciando scaricare le posizioni costi faticosamente accumulate, portando ora le mani forti a soli 16540 contratti long, con una riduzione di ben 1221 contratti questa sola settimana.
Il quadro tecnico rimane fortemente ribassista con potenziali approdi a 101.30 e 100.20
-EQUITY:
il comparto equity è alle prese con una netta divergenza tra le posizioni della mani forti e la narrativa raccontanta dai prezzi. Il quadro offerto dal cot report ci pone dunque forti domande sulla bontà dell’attuale salita delle quotazioni, che potrebbero essere ancora prive di quel fondamento necessario a strutturare un nuovo ciclo rialzista di lungo periodo.
S&p
L’sp vede le mani forti con ben 213174 contratti netti corti, e in scia con il nasdaq con 8151 contratti short, pone le basi di forti dubbi sull’attuale rislaita delle quotazioni, che trovano motivazione negli incoraggianti dati sull’inflazione, che cala rapida e nella congiuntura macroeconomica che sembra aver retto l’urto con la politica della FED.
Il quadro tecnico su base settimanale, pone basi per potenziali ulteriori allunghi rialzisti fino a4090pnt e in estenzione fino 4150 pnt.
COMMODITIES
Il mondo delle commodities si spaca in due: da un lato i metalli che brillano come poche volte prima, e dall’altro lato il comparto energy, che soffre una selvaggia speculazione ribassista.
De da una parte il gold trova le mani forti con 150535 contratti netti long, in aumento di ben 8869 contratti, dall’altro le mani forti vendono ngas e wti, con -172503 contratti per il NGAS e un calo di ben 22371 contratti nell’esposizione long sul wti.
Ngas
Il ngas rimane preda degli orsi,che spingono giu le quotazioni fino agli attuali 3.40 $ ma che guarda con simpatia ai minimi di 3.38$. senza dubbio il rally ribassista è meritevoli di stroni tecnici che diano la possibilità ai prezzi di riconquistare il proprio valore medio , ma come ben sappiamo sui mercati non sempre il solo quadro tecnico è sufficiente ad un buon trading.
Gold
Infine interessantissimo il gold, che supera i 1920 $ e in un mega rally rialzista sembra guardare con simpatia anche i 2000$. Anche in questo caso le mani forti stanno spingendo i prezzi con ben 150535 contratti netti lunghi, ma uno storno tecnico che permetta ai prezzi di consolidare e dare vita a movimenti più strutturali ci sembra quasi doveroso.
Rimaniamo ora in attesa degli appuntamenti con le banche centrali agli inizi di febbraio per capire la direzionalità che vorranno assumere i mercati per questo 2023.
buon trading
Salvatore Bilotta