Petrolio USOIL in Gap upIl prezzo del petrolio ha avuto un'apertura stellare al rialzo sopra gli 81,00$, il 7% in più rispetto alla chiusura di venerdì ispirata dall'annuncio di ulteriori tagli alla produzione da parte dell'OPEC+ questo fine settimana.
Secondo Reuters, il cartello petrolifero ridurrà la produzione complessiva di petrolio di circa 1,16 milioni di barili/giorno (bpd), il che porterà al taglio complessivo della produzione a 3,66 milioni di barili al giorno.
Lcrude
Petrolio rimane deboleI prezzi del petrolio nella seduta di ieri hanno registrato un deciso rialzo, a seguito della decisione da parte della CIna di riaprire i suoi confini ha diminuito le preoccupazioni degli investitori sul lato domanda.
La riapertura ha posto fine a circa tre anni di severi requisiti di ingresso che avevano rallentato la crescita nella seconda economia mondiale e maggiore importatore di petrolio greggio.
Tuttavia le forti preoccupazioni circa un possibile ingresso in recessione da parte degli Usa, mantengono cauti i traders nonostante l'offerta di petrolio russo dovrebbe diminuire nel 2023 a causa dell'embargo dell'Unione Europea sui prodotti grezzi e raffinati.
Petrolio torna a correreI prezzi del petrolio riprendono fiato dopo il crollo della scorsa ottava che ha portato le quotazioni del LCrude vicino al supporto in area $73. L’OPEC+ si riunirà il 5 dicembre e sembra abbastanza probabile che i membri decideranno per un taglio alla produzione per sostenere i prezzi.
I timori degli investitori sono in riferimento alla drastica diminuzione della domanda da parte della Cina. Nella riunione di Ottobre il gruppo aveva fatto ricorso a misure più drastiche decidendo di tagliare la produzione di immediatamente di 2 milioni di barili al giorno, nonostante le aspre critiche da parte degli Usa.
Petrolio AIE taglia la domandaIl prezzo del petrolio mostra ancora una volatilità molto elevata sinonimo di grande incertezza da parte degli operatori sul futuro della domanda di oro nero. Secondo le ultime stime dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE) la crescita della domanda globale di petrolio per il prossimo anno dovrebbe diminuire ancora a causa della debole crescita economica in Cina, della crisi energetica dell'Europa e di un dollaro forte.
L'agenzia con sede a Parigi ora prevede che la domanda di petrolio crescerà di 1,6 milioni di barili al giorno nel 2023, in calo rispetto alla precedente stima di 1,7 milioni. Inoltre, un rapporto dell'EIA sulla ridotta attività di perforazione negli Usa, ha messo in dubbio la crescita della produzione di petrolio ai minimi dal luglio 2020.
Petrolio - previsioni EIA
Ogni mese l’Energy Information Administration Usa, (EIA), pubblica le sue prospettive a breve termine (STEO) dove indica le sue previsioni per il prezzo del petrolio per quest’anno e per il prossimo. Secondo il report di settembre, l’EIA ritiene che il prezzo del Brent sia in media di $104.21 al barile e di $ 96,91 al barile nel 2023. L’EIA ha evidenziato diversi eventi "che contribuiscono a una maggiore incertezza nel mercato del petrolio greggio”, come il potenziale ritorno a un accordo nucleare iraniano che porterebbe alla revoca delle sanzioni al paese e consentirebbe le esportazioni di petrolio greggio dell'Iran nel mercato oppure anche il rischio di uragani che potrebbero comportare potenziali interruzioni della produzione.
Petrolio batte in ritirata Il prezzo del petrolio arretra bruscamente a causa di una nuova quarantena dovuta al Covid-19 in Cina che potrebbe raffreddare la domanda di carburante. Ma questo calo potrebbe essere temporaneo poiché i rischi dal lato dell'offerta sono ancora rilevanti. Infatti, indipendentemente dall'evoluzione della situazione in Ucraina, il mondo si trova a dover affrontare una carenza di risorse energetiche.
I prezzi di petrolio, gas e carbone hanno iniziato a salire già nel 2021, diretta conseguenza degli squilibri emersi all'indomani della pandemia. Intanto India e Cina comprano il petrolio russo a forte sconto sui mercati: da fine febbraio le raffinerie indiane hanno infatti acquistato almeno 13 milioni di barili mentre i cinesi negoziano privatamente con i venditori.
PETROLIO: I PREZZI CEDONO IL SUPPORTO A $80Ieri c'è stata la tanto attesa riunione mensile dell'#Opec, dove i ministri dei paesi produttori avrebbero dovuto comunicare la loro decisione in merito all'aumento delle quote produttive. La pressione era molta, soprattutto da parte dell'America che chiedeva a gran voce un aumento delle estrazioni complessive. Tuttavia le aspettative sono state in parte disattese: infatti l'Opec+ ha deciso di mantenere i precedenti tassi di crescita della produzione, aumentando la produzione di petrolio di 0,4 milioni di barili al giorno a dicembre, secondo il piano precedentemente adottato. Secondo quanto si legge nel sito dell'OPEC, "l'incontro ha riaffermato il continuo impegno dei paesi partecipanti alla Dichiarazione di cooperazione per garantire un mercato petrolifero stabile ed equilibrato, un approvvigionamento efficiente e sicuro per i consumatori e garantire chiarezza nel mercato petrolifero durante i periodi in cui altre parti dell'energia complessi al di fuori di esso stanno vivendo un'estrema instabilità e #volatilità". In altre parole, le pressioni esterne non hanno sortito l'effetto sperato.
In ogni caso l'America per voce del presidente Biden, ha comunicato che adotterà anche altre misure per abbassare i prezzi del petrolio. Il prezzo del #petrolio è sceso dopo la decisione da parte dell'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio, rompendo il supporto chiave posto in area $80.
La situazione tecnica sembra indicare una correzione al trend di crescita, almeno finché le quotazioni rimangono sopra i $70. Monitoriamo quindi questa zona con molta attenzione.
Buon trading a tutti
PETROLIO: OCCHI PUNTATI SULLA RIUNIONE OPEC
C’è attesa questa settimana per la riunione dell'#OPEC+ dove verrà stabilito il livello produttivo per il prossimo mese.
Gli addetti ai lavori si attendono un nulla di fatto mentre i prezzi del #petrolio sono in crescita: il mercato è infatti preoccupato che una mancanza di aumento della produzione generi scompensi nell'equilibrio domanda/offerta. Durante la riunione, prevista per questo giovedì, il gruppo dovrà inoltre confrontarsi sulla situazione in Angola e Nigeria dove, a causa di vari problemi, le estrazioni sono arretrate rispetto alle quote assegnate di circa 450.000 barili al giorno.
Saranno oggetto di attenta osservazione anche i dati sulle scorte EIA per vedere se i livelli delle scorte a Cushing (punto di consegna USA) si sono stabilizzati dopo essere crollati al minimo degli ultimi tre anni.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, la resistenza a $84 sembra al momento creare una forte barriera ma, finchè i prezzi rimangono al di sopra del supporto posto in area $80, la tendenza di lungo periodo rimane orientata al rialzo.
Buon trading a tutti
PETROLIO: SITUAZIONE DI IPERCOMPRATO TECNICOIl #petrolio, una volta raggiunta l'area degli $80, sembra voler prendere una pausa per capire gli sviluppi della situazione energetica mondiale. Il passaggio dall'utilizzo del Natural Gas e del Carbone per produrre energia al petrolio, meno caro in questo periodo, potrebbe aver influenzato l'ultima crescita delle quotazioni. In ogni caso l'intero comparto rimane sotto pressione mostrando una spiccata #volatilità. I prezzi del carbone in Cina, ad esempio, hanno continuato a diminuire e hanno perso circa il 14%. I prezzi del gas in Europa e negli Stati Uniti sono diminuiti rispettivamente del 5,3% e dell'1%. I prezzi della benzina negli Stati Uniti hanno perso l'1,1%. Un ulteriore fattore che sta esercitando pressione sul prezzo del petrolio, anche se meno importante, è stato il rafforzamento nelle ultime settimane del dollaro USA.
Ma nonostante la pausa dei prezzi, la domanda di petrolio rimane forte e l'offerta rimane ancora limitata. I paesi dell'#OPEC + hanno chiarito che non vedono alcun motivo per rivedere il programma per aumentare la produzione finora.
Dal punto di vista tecnico, analizzando un grafico di lunghissimo periodo su base settimanale, potremmo essere vicini ad un punto di forte resistenza. Anche le indicazioni che provengono dalla lettura dell'indicatore #RSI mostrano che i prezzi si trovano in una zona di #ipercomprato.
PETROLIO: IN ATTESA DELLE DECISIONI DELL’OPEC+Il prezzo del #petrolio nella seduta odierna è in calo di circa lo 0.90% intorno al valore di $68.50. Questa settimana è contrassegnata da dati macro economici molto importanti tra cui il dato mensile sull'occupazione non agricola (NFP) in America e altri dati che potrebbero impattare decisamente sulla #volatilità del LCrude. Ma l'evento a cui si presterà maggiore attenzione sarà la riunione dell'OPEC+, prevista per domani, dove il gruppo si incontrerà per valutare la situazione della domanda e dell'offerta globale che non sembra aver mostrato grandi cambiamenti nonostante dati di produzione più deboli del previsto dalla Cina e un previsto calo a breve termine della produzione delle raffinerie negli Stati Uniti a causa del passaggio dell'uragano Ida, che al momento sembra creare danni inferiori alle previsioni.
Per quanto riguarda le possibili decisioni dell'#OPEC, dovrebbe venire ripristinati altri 400.000 barili al giorno: ciò significa che già a settembre l'offerta di petrolio dell'Opec+ potrebbe aumentare, ma la decisione definitiva verrà presa sulla base di una valutazione degli eventi avvenuti ad agosto.
L'aspetto tecnico mostra una permanenza delle quotazioni sotto i livelli delle nuvole #Ichimoku in area $69, che al momento fungono da resistenza, mentre il supporto lo troviamo sull'ultimo minimo di swing a $60.
Buon trading a tutti
Petrolio, rally finito?Il prezzo del #petrolio (LCrude) mostra segni di ripresa dopo una lunga fase di incertezza che lo ha trattenuto all'interno di una fascia compresa tra $57.60 e $61.40. Ieri è stato diffuso il nuovo Rapporto dell'#OPEC dove vengono indicate le previsioni e tendenze del mercato petrolifero nel suo complesso. L'analisi compiuta dall'Organizzazione ha preso in considerazione i vari aspetti che potrebbero impattare sulle quotazioni, considerando la situazione pandemica e la progressione sul piano dei vaccini come le variabili di maggiore rilevanza.
In particolare l'aumento del numero delle persone vaccinate e la revoca delle misure restrittive nei paesi OCSE avranno un impatto positivo sulla domanda mondiale di petrolio.
Secondo quanto si legge nel rapporto “la principale crescita dei consumi è prevista nel II e III trimestre del 2021" e "si prevede che la benzina diventerà un fattore chiave per la crescita della domanda mondiale di petrolio all'inizio della stagione estiva”. Il gruppo prevede un aumento delle forniture soprattutto da Canada, Norvegia e Brasile.
Il quadro tecnico evidenzia un forte zona di supporto a $57.60: il cedimento di questo livello, se confermato in chiusura di seduta, potrebbe spingere le quotazioni verso i $53.
WTI LCRUDE TRADING RANGEIl prezzo del petrolio rimane molto volatile e segnala una grande incertezza degli operatori, fotografata anche dalla scarsa direzionalità del prezzo. La notizia che si stia arrivando ad un vaccino contro il COVID-19 ha messo il buon umore agli investitori che operano nel settore dell'energia.
Ciò comporterebbe un possibile "via libera" per gli spostamenti di persone e quindi aumento del consumo di carburante, soprattutto dal settore aereo.
Il problema è che la riduzione dell'attività economica correlata alla pandemia #COVID-19 ha causato cambiamenti nei modelli di domanda e offerta di energia nel 2020 e continuerà a influenzare questi modelli in futuro. Secondo l'ultimo report dell'AIE "è improbabile che la domanda globale di petrolio riceva un impulso significativo dall'introduzione di vaccini contro COVID-19 fino al 2021".
L'aspetto tecnico indica un potenziale rialzo, ma molto limitato visto che ci troviamo vicino alla resistenza di medio periodo a $43 mentre il primo livello di supporto si trova a $36.50. Finché le quotazioni si trovano all'interno di questo #trading range è consigliabile grande prudenza.
WTI LCRUDE TENTA LA RIPRESAAncora in piena difficoltà il mercato del #petrolio, i cui prezzi rimango sostanzialmente inchiodati all’interno di un range molto stretto tra il valore di supporto a $36.50 e il livello di resistenza a $41.50.
I problemi sul tavolo sono molti, a partire dal rispetto delle quote di produzione deciso nell’ultimo accordo dove è stato stabilito che la produzione giornaliera non doveva superare i 7.7 milioni di barili.
Quasi tutti i Paesi appartenenti all'#OPEC+ Russia inclusa, sembrano aver rispettato i singoli livelli di produzione assegnati e tranne alcune eccezioni sembra che non vi siano stati problemi. La questione ruota attorno alla domanda che sembra costantemente vacillare, a causa di nuove limitazioni allo spostamento delle persone ed in particolar modo, alla pesante diminuzione dei voli aerei. Il settore Aeronautico, infatti pesa per oltre la metà sulla domanda di petrolio globale.
FX_IDC:USDWTI
Al momento le quotazioni sembrano siano in leggero recupero, soprattutto a causa di due fattori che impattano positivamente nel breve termine.
Il primo fattore è lo sciopero in Norvegia dopo che la Norwegian Oil and Gas Association (NOG) e il sindacato di Lederne non sono stati in grado di trovare un accordo sui salari dei lavoratori, costringendo la società a sospendere la produzione.
Il secondo fattore invece è la nuova tempesta che imperversa nel Golfo del Messico, che ha costretto le compagnie petrolifere ad evacuare i propri lavoratori, interrompendo la produzione.
L’aspetto tecnico, sembrerebbe anche individuare una nuova fase di crescita, nonostante i livelli di resistenza visti sopra siano molto vicini e potrebbero respingere il tentativo di rialzo delle quotazioni.
USDWTI, OPEC ripresa solo nel 2022Lunedì nero anche sul #petrolio che nella seduta di ieri ha registrato un forte sell off che ha portato le quotazioni fino ad un valore minimo di $38.89, dopo che in mattinata aveva raggiunto la resistenza a $41.50.
La pressione ribassista si è manifestata con tutta la sua forza, in un settore già sotto la pressione di dati fondamentali deboli poiché la ripresa della domanda energetica globale mostra segni di stallo. La US Energy Information Administration ha ridotto le previsioni di crescita della domanda mondiale di petrolio per il 2020 a 8,32 milioni di barili al giorno, con un diminuzione di 210.000 barili al giorno.
Nelle sue previsioni mensili, l'agenzia ha anche tagliato la stima della crescita della domanda di petrolio per il 2021 di 490.000 bpd a 6,53 milioni di bpd.
Intanto, secondo il bollettino della National Hurricane Center, è in arrivo la tempesta chiamata #Beta nella stagione degli uragani atlantici, che dovrebbe gradualmente rinforzarsi e dirigersi verso la costa del Texas per tutta la settimana.
Continuano le vendite di petrolio da parte degli Hedge Fund che hanno abbassato le stime di consumo di petrolio tanto che al vertice OPEC della scorsa settimana l’Arabia Saudita ha emesso un avvertimento insolitamente schietto nei confronti dei venditori allo scoperto.
USDWTI Lotta tra surplus offerta e deficit domandaLa crescita globale, che si era già raffreddata negli ultimi due anni, ha subito nel primo trimestre un duro colpo da parte del coronavirus. Indicatori ad alta frequenza come la domanda di carbone suggeriscono che l'economia cinese abbia subito un brusco rallentamento nel primo trimestre del 2020.
E poiché la Cina rappresenta il 17% del PIL globale, l'11% del commercio mondiale, il 9% del turismo globale e oltre il 40% della domanda globale di alcuni prodotti, gli spillover negativi nel resto del mondo sono considerevoli. Vi sono prove crescenti di forti cali del turismo, interruzioni della catena di approvvigionamento, debole domanda di materie prime e calo della fiducia dei consumatori.
Tra questi il petrolio che si trova in una situazione potenzialmente duplice: deficit di domanda e surplus di produzione. Nella prossima riunione dell'OPEC a giugno, gli arabi si sono detti pronti ad approfondire i tagli alla produzione. Alcuni investitori ritengono che vi sarà una ripresa a seguito della fine del lockdown globale.
WTI Crude Oil - Possibile rimbalzo tecnicoProsegue la fase di debolezza del contratto #LCrudeApr20 che, dopo aver rotto il livello di supporto a $50, sembra indirizzato verso una nuova discesa. I dati sulle scorte hanno evidenziato un surplus di stoccaggio, indebolendo ulteriormente il sentiment degli operatori. Il tutto nonostante la produzione di olio di scisto negli #Stati #Uniti rallenterà drasticamente nei prossimi due anni, secondo un commento dell'amministratore delegato di Schlumberger, colosso americano dei servizi petroliferi. In ogni caso il fattore di maggiore rilievo è il rallentamento economico causato dall'interruzione delle attività in molti Paesi del mondo a causa del Covid-19. Non vi è dubbio che il coronavirus colpirà il consumo di greggio cinese già questo mese e probabilmente anche tra marzo e aprile. possibile rimbalzo delle quotazioni a seguito di una divergenza con RSI
WTI, Atteso uno Storno - Correlazione con SP500A marzo, l'offerta petrolifera dell'#OPEC è scesa a un minimo da quattro anni, secondo un sondaggio di Reuters, a seguito del patto di taglio delle forniture petrolifere per calmierare i prezzi, mentre la produzione venezuelana è ulteriormente diminuita a causa di sanzioni e interruzioni di corrente. L'organizzazione dei 14 paesi esportatori di #petrolio ha pompato 30,40 milioni di barili al giorno (bpd) il mese scorso, il sondaggio ha mostrato lunedì, in calo di 280.000 bpd da febbraio e il minimo OPEC totale dal 2015. L'Arabia Saudita sta minacciando di vendere il suo petrolio in valute diverse dal dollaro se Washington emetterà un disegno di legge che esponga i membri dell'OPEC alle cause antitrust statunitensi, hanno detto tre fonti vicine alla politica energetica saudita. Molto fermento intorno al prezzo del petrolio che intanto tocca i nuovi massimi di periodo a $62.84. Ma la situazione di ipercomprato tecnico, indica che potrebbe avvicinarsi una pausa del trend in crescita. Monitoriamo con attenzione il livello di supporto a $60.