IL RISK OFF COVA SOTTO LA CENEREIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 21.04.2023
-CONTESTO
Giornate di profonda incertezza per le price action dei principali asset class, special modo per il valutario dove le majors sono oramai ferme in chiaro trading range espressione della non direzionalità del dollaro USA.
Meglio le dinamiche sui cross che offrono maggiori spunti operativi, e che mettono in evidenza un tono di risk off che sembra essere più chiaro nel valutario rispetto al mondo equity che rimane leggermente indietro.
Questa chiusura di ottava ha visto nelle prime ore della sessione europea la pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio UK, dati che mostrano un buon rallentamento delle vendite , in calo su base annuale del -3.1% su base mensile del - 0.9% , dati che sono certamente influenzati anche dalla forte pressione dell’inflazione. Ricordiamo infatti che l’inflazione in UK rimane stabile sopra il 10% al 10.1% e questo pesa fortemente nelle tasche dei cittadini UK.
Non si ferma il quadro macroeconomico di questa mattina, con i PMI del Regno Unito ancora in calo per il settore manifatturiero, oramai al 46.6 in calo dal precedente 47.9, mentre il comparto servizi rimane di gran lunga più tonico con un 54.9 rispetto al 52.9 precedente, concedendo respiro ai dati del composite PMI che si attesta ancora in territorio positivo al 53.9.
Nel frattempo prosegue la stagione degli utili USA, con la pubblicazione dei dati in pre market di titoli minori in termine di capitalizzazione, ma ugualmente interessanti, come procter&gable e HCA, entrambe con dati fiorenti sia negli utili che nei ricavi, ma si guarda oramai alla prossima settimana con i dati di COCA COLA, MICROSOFT E GOOGLE che saranno driver delle sessione pomeridiane.
-FOREX
In un contesto di velato risk off, con un dollaro americano che prosegue una fase di lateralità compresa per il dollar index tra le resistenze di 102.25 e i supporti di 101.60, sembra tuttavia segnata la strada per il biglietto verde, con una FED alle porte, pronta ad alzare ancora i tassi e mettere maggior pressione all’economia USA.
Se da un lato il dollaro è in attesa di sviluppi , oggi dobbiamo notare un buon mood di risk off per le altre majors, con le oceaniche in caduta libera, sipettivamente il dollaro neozelandese e l’australiano che perdono lo 0.63% medio e lo 0.50% medio, mentre brillano le valute rifugio con lo yen giapponese che guadagna uno 0.61% medio e un franco svizzero che prende un +0.28% medio.
Fa bene anche la moneta unica con un +0.36% su base gionraliera, ma le performance piu interessanti si attestano sui cross come nzdjpy con un +1.05% e audjpy con un+1% in itraday, ma non sono da meno i corss con il franco svizzero che manifestano buoni eccessi nelle performance medie su base settimanel con cadchf che si porta ad un -1.44% settimanale come nzdchf con un -1.43%.
-EQUITY
Velato risk off anche per il comparto azionario, con il dax a guidare l’europa a ribasso con affondi sui 15777pnt, primo supporto statico di rilievo oltre il quale possiamo guardare con fiducia a 15656 pnt.
Grande lateralità anche per gli indici americani, con il nasdaq fermo tra i 12854 pnt e i 13124 pnt prima e 13200 pnt poi, le attese salgono dunque per le trimestrali microsoft e google della prossima settimana.
Non da meno la debolezza dell’sp500 che sembra voler approdare ai primi supporti tecnici di 4100 pnt msebbene le migliori aree di attenzione si attestano a 4071pnt.
-COMMODITIES
Il mondo dei metalli sembra ora giunto ai target di breve periodo con il gold che prosegue la sua correlazione diretta con l’azionario Usa e pertanto rallaenta la sua corsa , sostenuto anche da una forte incertezza del dollaro. Le quotazioni si attesano ora sotto i 2012$ e sembrano guardare con fiducia ai 1970$ prime aree di supporto tecnico.
Ancora chiusura del gap per il wti che giunge ai 77$ , ma non trova slancio ribassista per completare la ricopertura dei prezzi fino ai supporti di 75.75$, guardando ancora una volta alle resistenze di 78.90, chiave per poter sperare in nuovi allunghi ribassisti.
Rimaniamo dunque in attesa dei tanti market movers che ci attendono la prossima settimana, preludio alle banche centrali di maggio.
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Metalli
Il Palladio dopo un -60% merita una chanceIl Palladio sta soffrendo per almeno due avversità. La prima è la prudenza legata ad una eventuale recessione che potrebbe manifestarsi in più della metà del mondo che, seppure attesa come non profonda, avrebbe ripercussioni sulla sua domanda visto il prevalente impiego industriale e segnatamente nel settore automobilistico.
infatti viene usato come catalizzatore nelle marmitte delle automobili a benzina. Considerando il trend delle auto elettriche per il futuro verrà meno anche un pezzo di domanda.
La seconda spina nel fianco è la concorrenza mossagli dal Platino, suo parente povero il quale molto meno costoso ben si adatta nell'impiego automobilistico seppure con minore efficacia. Rispetto ai massimi del 2022 mentre il Palladio ha perso il 60% del suo valore, il platino stando fermo ha ridotto drasticamente la competitività del fratello più prezioso. Questo comporta che le aziende automobilistiche, seppur non a parità di prestazioni, hanno la possibilità di abbattere enormemente il costo di produzione del componente.
In ottica contrarian il palladio si presta molto bene ad una strategia di mediazione dei prezzi a size crescente a partire dai livelli attuali.
Sul grafico mensile marzo ha consegnato una candela di incertezza (doji) che frequentemente troviamo in corrispondenza di cambi di trend. Ad oggi il suo massimo è stato già violato per cui un segnale long è già presente. La violazione del minimo di marzo decreterebbe il fallimento dello scenario long.
Il Silver ci riprovaI metalli preziosi attraversano un periodo di grazia, particolarmente oro ed argento. L'oro è spinto dalla potente relazione inversa con i rendimenti reali ed il dollaro. Entrambi attesi in calo. Considerazioni simili valgono per l'argento il quale, come noto, si muove con un beta>1 rispetto al gold. Per l'argento, a differenza del gold, il diffuso impiego industriale particolarmente nelle applicazioni legate alla green economy gli assicurano un'ulteriore sostegno.
Dopo il tentativo di breackout dei 25$ fallito lo scorso gennaio il silver potrebbe ora essere risuscito a scavalcare l'ostacolo.
Sul grafico daily è ben visibile il tentativo di consolidare definitivamente questo livello per segnare nuovi massimi relativi. Notiamo la pin bar di ieri per cui da oggi attendiamo l'eventuale break del suo massimo a 25,460$ che segnerebbe la conferma rialzista. Ad oggi da notare la nota stonata dei volumi che non sono all'altezza di quanto sta accadendo. Il primo target ovviamente è il precedente massimo relativo 26,235$. Il tentativo rialzista sfumerebbe con la rottura del minimo della candela di ieri posto a 25,157$.
LA STAGIONALITA' DEL DOLLARO AUSTRALIANO!Dopo un inizio 2023 sottotono per le valute dei paesi del pacifico, il mese di marzo e l'attuale mese di aprile si stanno rilevando mesi di ripresa per AUD e NZD.
In un'analisi pubblicata l'8 Marzo, evidenziai la possibilità di vedere uno scenario rialzista per i messi successivi, e così è stato.
Dai minimi creati il 7 Marzo, AUD si è apprezzato di oltre il 2%, con picchi al 3,7%.
Come spiegato nello scorso articolo, AUD beneficia di un'ottima stagionalità nei mesi di Marzo e Aprile.
Cosa è la stagionalità?
La stagionalità si ha quando, in una serie storica, si riscontrano dei cambiamenti periodici e simili tra di loro, in questo modo possiamo avere delle conferme in più sulla probabilità di aspettarci un rialzo oppure un ribasso.
Attenzione al mese di maggio, statisticamente, al contrario dei mesi attuali, è un mese di possibili performance negative.
La borsa Australiana è tornata a testare i massimi annuali di febbraio, segnando una performance del 10% dai minimi di Marzo.
Sempre nello scorso articolo ho analizzato l'ottima correlazione che è presente tra il DOLLARO AUSTRALIANO E L'ORO, poiché l'Australia è un importante esportatore di queste materie prime.
L'oro, proprio nel mese attuale, ha registrato nuovi massimi annuali, toccando soglia 2050$ all'oncia.
Non dimentichiamoci che in questi mesi il Dollaro americano ha continuato il suo deprezzamento, situazione che favorisce l'apprezzamento delle altre valute.
Nonostante il movimento rialzista di questi 2 mesi, è bene evidenziare come AUD e NZD a confronto delle altre valute su base YTD rimangono le più deboli, situazione che rende difficile l'acquisto.
Buon trading a tutti
Sarà recessione? Nel dubbio si comprano Euro!ANALISI COT REPORT del 16.04.2023
-CONTESTO
Eccoci nuovamente alla rubrica settimanale dedicata alla lettura dei mercati attraverso il posizionamento dei big players sul mercato dei futures, mercato che rimane a nostro parere sempre più confuso e a caccia di un’indicazione chiara sul futuro delle economie mondiali.
Le posizioni sui mercati si dividono di fatto in due grandi filoni di pensiero, entrambi con dati validi a supporto della loro tesi: da un lato chi crede nella recessione imminente per gli Usa e a cascata per il mondo occidentale e l’economia globale, dall’altra parte chi crede che le economie mondiali sono molto più robuste di quanto si possa credere e che le banche centrali interverranno prima della vera crisi.
A sostegno del primo filone di pensiero, quello legato all’imminente recessione, troviamo le parole ed i verbali della FED, che evidenziano un’aspettativa del PIL in calo costante per i prossimi 3 trimestri, che portano alla conclusione di un anno di ovvia recessione tecnica. A dar voce a queste prospettive di rallentamento economico, non solo in America ma nel resto del mondo, anche il FMI , che si è riunito per il consueto appuntamento di primavera e che ha posto la sua attenzione sugli ancora altissimi livelli di inflazione presenti nelle economie mondiali e la necessità delle banche centrali di mantenere politiche economiche aggressive, senza tuttavia colpire il delicato sistema finanziario. Decisamente un contesto fragile, che sembra di quasi impossibile gestione e che potrebbe portare a pesanti pressioni al sistema economico americano e mondiale per qualsiasi scelta si metta in campo.
La forte inflazione mondiale mette a dura prova i paesi a basso reddito, che importano dall’estero energy e food in dollari e che hanno affrontato un 2022 davvero difficile ampliando di fatto la fascia di popolazione in povertà. Chi crede nella fase di imminente recessione mondiale trova ancora supporto nei PMI , con il manifatturiero che mette in evidenza un rallentamento della domanda, dei livelli di produzione e il calo drastico anche nelle assunzioni. I posti di lavoro secondo questi report sono in calo, con il ridimensionamento della produzione le aziende si preparano ai tagli del personale, ponendo le basi per la fase di disinflazione e successiva recessione.
Ancora a sostegno di questa tesi, il comparto obbligazionario, che continua a premiare le scadenze lunghe oltre i 10 anni, mentre si penalizzano le scadenze brevi che continuano la lora caduta nei prezzi, special modo le brevissime sotto i 2 anni, lasciando ancora la curva dei tassi improntata al ribasso e alla aspettativa di recessione.
Di contro la tesi opposta, chi crede in un’economia mondiale robusta, che può superare le aggressioni delle banche centrali , che trova supporto in un buon rapporto dul mercato del lavoro Usa, che non vede partire ancora la disoccupazione , ferma al 3.5% e pertanto ancora una buona stabilità reddituale che da fiducia ai consumatori e alla domanda aggregata. Ulteriore supporto viene dagli ultimi dati sull’inflaizone Usa, che vede si un dato Core in aumento al 5.6, dal 5.5% , ma che vive anche un forte rallentamento nel dato più genereci del consumer price index che è calato dal 6.0% al 5.0%. l’effetto base incide senza meno in questa lettura e sapere che si paragonano i dati su base annuale al +8.5% dell’anno scorso pone dubbi sulla bonta del dato, che vengono tuttavia spazzati via dai rilevamenti mensili, che mostrano un +0.1% dal precedente +0.5%. i sostenitori di una prospettiva di ripartenza leggono con fiducia a questi dati e sperano che la leggera fase di rallentamento in atto sarà ben presto un ricordo , spazzato via da una FED che non andrà oltre i rialzi tassi di 25Bp e che si focalizzerà sui tagli del osto del denaro già in questo 2023.
I mercati per gli ottimisti sono già al bottom, e ogni dato positivo per le economie mondiali sono motivo di acquisto, spingendo oramai l’Europa sui massimi di periodo, e con l’America che guarda fiduciosa al futuro, ma sarà davvero già il momento di improntarsi al risk on?
Limitandoci alla lettura dei mercati, delle price action di questa settimana, non possiamo non notare che l’obbligazionario non ha cambiato ancora idea e la prospettiva di risk off rimane, la forza dell’azionario a nostro parere si manifesta maggiormente in Europa dove le politiche meno aggressive della BCE e la buona liquidità a sostegno del sistema bancario fanno la differenza su dei listini a maggior composizione bancaria.
In America potrebbe essere presto per parlare di risk on, e la stagione delle trimestrali Usa che sta per iniziare potrebbe dare maggior luce sul futuro che le aziende Usa vedono davanti a loro, special modo per il settore bancario cosi fragile e messo sotto pressione.
Gli operatori secondo quanto riportato dai dati del COt Report si stanno focalizzando sulle coperture, con i metalli preziosi a guidare gli acquisti , le valute rifugio che seguono il mood di risk off, e ancora tante posizioni corte sull’azionario Usa. Sarà interessante tuttavia osservare cosa accadrà on le trimestrali Usa che se dovessero porre sostegno alla corrente di risk on, potrebbero generare ricoperture importanti delle posizioni nette corte generando forti impulsi rialzisti.
Ma procediamo con ordine:
-FOREX:
il settore valutario trova ancora il dollaro Usa in netta vendita, con gli operatori che scaricano le posizioni long, e danno spazio nei portafogli ad asset rifugio come l’Euro , la sterlina, ed il franco svizzero. Lo yen resta fermo al palo penalizzato ancora da tassi negativi, che lasciano prediligere franco svizzero, ugualmente sicuro ma che riconosce delta tassi migliori.
Quini per il valutario aggiungiamo un sassolino all’idea di risk off.
EURUSD
Forte incremento di posizioni nette long per l’euro, che passano a 163338 dai precedenti 143393. Quasi 20000contratti in più, segnale di grande fiducia per la moneta unica, che rimane prediletta rispetto al dollaro Usa, ponendo le basi per ulteriori allunghi rialzisti
La struttura tecnica di euro trova base a 1.0520 come ultimo minimo di medio periodo prima della spinta attualmente in atto che ha portato le quotazioni a 1.1025. crediamo in allunghi rialzisti fino 1.1175 per poi cercare rientri nel trading range di fine 2022 , che ha tenuto le quotazioni sopra 1.1175 e sotto 1.15.
GBPUSD
Incalzano anche gli acquisti sulle sterline, sebbene in maniera più timida con soli 12395 contratti long, avvicinando il portafoglio delle mani forti ad una posizione netta long, posizione che tuttavia ora si attesta a -2398 contratti.
Il quadro tecnico sembra meno lanciato a rialzo rispetto all’euro, con le quotazioni che faticano a rimanere strutturalemnte sopra 1.2450 e che potrebbero tronare nel range che vede supporti a 1.1840. la chiave sembrano essere le medie mobili che fanno da primo supporto dinamico a 1.22, baluardo necessario per parlare di ulteriori allunghi rialzisti.
USDJPY
Fatica a cambiare l’approccio degli operatori sullo yen giapponese, che li vede ancora netti corti a -57207 contratti.
La strutturale debolezza dello yen, compete con la discesa del dollaro Usa, e porta le quotazioni a 133.75 proiettandosi anche sulle resistenze di 138.00figura. tuttavia il quadro confuso che proiettano le medie mobili sembrano dare voce alla fase di indecisione e di lateralità tra il dollaro e lo yen giapponese.
AUDUSD
Anche il dollaro austalino stenta nella ripartenza, dando peso alla teoria del risk off, con posiizoni nette corte a -37937 contratti.
Il quadro tecnico , anche qui abbastanza confuso, vede la forza delle resistenze a 0.6783 porre le basi per ritewst dei supporti a 0.6565-50. Solo rotture rialziste con chiusure daily oltre 0.6780-0.68figura potrebbero dare vita ad allunghi strutturali di questo asset.
USDCAD
Ancora tanta posizione netta corta per il dollaro canadese che trova le mani forti con -59579 contratti netti , ma che tuttavia grazie agli ultimi slanci rialzisti del wti sembra poter porre le basi di una riaprtenza, con 1930 cntratti in ricopertura questa settimana.
Il quadro tecnico vede un buon affondo di usdcad, non lontano dai supporti di 1.3225, area che si potrebbe raggiungere con la nuova forza del dollaro canadese e una strutturale debolezza del dollaro americano. Difficile credere ora in rotture ribassiste dell’ampio trading range che sta vivendo questo asset ,che trova le sue resistenze a 1.3860
USDCHF
Forza per il franco svizzero, che in un clima di risk off, sembra favorito come asset rifugio anche rispoetto allo yen, riconoscendo un delta tasso migliore. Le mani forti al momento si ricoprono di ben 1269 contratti, portando la posizione netta a soli -6734 contratti.
Il quadro tecnico evidenzia la forza del franco svizzero rispetto al dollaro americano, con la rottura dei supporti a 0.9050 e l’affondo sotto 0.8925, per priettarsi verso i minimi di 0.8765.
NZDUSD
USDINDEX
Calano ancora le posizioni long sul dollaro americano, con le mani forti che si assestano a 13264 contratti long, grazie ad un delta tasso ancora interessante al momento, ma che cala nella prospettiva di un taglio tassi da parte della FED.
Il dollaro Usa resta per noi , in questo 2023 un asset perdente ad ogni scenario, con i tagli tassi probabili che lo pongono in debolezza verso altre valute miglio, e anche per un’economia in recssione là dove la FED dovesse mantenere tassi alti. In ogni caso dunque trovaiamo un futuro non roseo per il biglietto verde, che ora si porta al test dei suporti a 100.83, livello lltre il quale non escludiamo affondi verso 9.50 come supporto primo, sotto quota 100.
-EQUITY:
Più incerto il comparto equity, che vede ancora posizionamenti netti short, ma che trovano in questa settimana, pesanti ricoperture di posizioni, il che lascia incerto il sentiment di risk off che il settore valutario aveva fino ad ora delineato.
Rimane a nostro avviso elemento discrimanete le trimestrali Usa che entreranno nel vivo la prossima settimana.
SP500
Ancora -307612 contratti netti corti per l’SP500 che sebbene viva un assetto di vendite fortissime, non possiamo non considerare la ricopertura di 13847 contratti di questa settimana.
La ricopertura di posizioni short sembrano aver dato buono spunto rialzista alle quotazioni che si portano al test delle resistenze di 4200 pnt. Presto per parlare di risk on, ma è certo che eventuali capovolgimenti nel sentiment delle mani forti, porterebbero a forti acquisti sui futures e a rilanci delle quotazioni anche verso i massimi di 4375 pnt.
Le trimestrali come detto, saranno la chiave di lettura prima della FED di maggio.
NASDAQ
Migliore il quadro dei tech, che non sono lontani da posizionamento netti long, con le mani forti con soli 2130 contratti short, e una ricpoertura di ben 16255 contratti long questa settimana.
Il quadro tecnico è palesemnte migliore per i rialzisti, che trovano impostazioni delle medie mobili a rizlso , massimi e minimi crescenti e supporti tecnici a 12854 pnt, proiettandosi al test deei 13242pnt prima e 13732 poi.
Il mondo dei tecnologici sembra essere convito del taglio tassi fed che darebbe spinta rialzista ai titoli ciclici… le trimestali ancora una volta saranno giudici.
DOW
RUSSEL
-COMMODITIES:
Il comparto delle commodities decisamente misto, con l’energy che fatica a ripartire, special modo il ngas, mentre il wti vive lo spolvero delle quotazioni, grazie alla decisione dell’opec + di tagliare circa 1.1mln di barili giorno. Il taglio che dovrebbe derivare special modo dall’Arabia saudita ha portato a buoni acquisti, ma procediamo con ordine.
NAT.GAS
Fatica il ngas con -140895 contratti nelle mani dei large speculators, e un incremento di ben 10410 contratti nelle posizioni short per questa sola settimana.
Il quadro tecnico riamne in evidente pressione ribassista, sotto le resistenze di 2.22$ ma ancora reggono i supporti di 1.97$, la speranza per i compratori è riposta in un approdo ai valori medi di 3.0$
CRUDE OIL
Meglio il crude oil che con l’opc + che guarda al taglio dell’offerta, grazie all’arabia suadita, intaenta a tagliare 1.1mln di barili giorno, porta ad unaricopertura di 9505 contratti long, con una posizione netta long di 135632 contratti.
Le quotazioni ora al break out degli 82.50$ si proiettano verso nuovi massimi di periodo che potrebbero anche posizionaris a 93.05$. strada indubbiamente lunga da percorrere, quindi cautela massima.
GOLD
Bene la ettimana per i metalli prezioni , che godono del dollaro usa debole e dei rendimenti obbligzionari sotto pressione. Le mani forti sembrano crede ancora in questi asset andando a prendere 27806 contratti long questa settimana.
Il quadro tecnico vede gli approdi rialzisti del gold fino 2075$, sebbene i massimi battuti siano limitati a 2049$, per vivere poi una sessione di respiro venerdi.
Il quadro tecnico rialzista a nostro parere non è invalidato e i suporti a 1959 $ prima restano ancora buoni livelli da monitorare per delle ripartenze verso i massimi storici.
- OBBLIGAZIONARIO USA:
Riaprtono i rendimenti obbligazionari, che faticano a rompere i minimi di perido nelle scadenze lunghe , mentre le scadenze brevi on tentano nemmeno approdi sui suporti. La corva resta fortemente improntata al risk off, e la recessione sembra essere una certezza per i traders obbligazionari.
2y
Il 2 anni lascia i supporti di 3.55% con il mondo delle mani forti che ricopre diverse posizioni short, che restano tuttavia ancora -496841 contratti.
L’intero comparto obbligazionrio ancora non trova posizionamenti netti long su nessuna scadenza, conil 10 anni aocnra in netta vendita per le mani forti, dando pesa noteole alla possibilità di uno scenario di rsick off.
Sarà dunque interessante vivere la settimana legate alle trimestrali usa che saranno preludio agli appuntamenti con la FED di maggio , che speriamo faccia chiarezza alle prossime mosse di politiche monetarie.
buon trading
Salvatore Bilotta
SILVER --- PROSEGUIMENTO DELLA FASE RIALZISTA ? Con la rottura della FLD, del 13 Marzo, appartenente al ciclo annuale, con il massimo del ciclo a 80G con quest'ultima candela e dove prima c'è stata la chiusura del ciclo a 6M con scostamento di 4 Settimane, ma soprattutto con i massimi dei cicli a 18M e 1A molto vicini possiamo ipotizzare un proseguimento verso l'alto del prezzo e dove ci può essere un allungamento di questi cicli in un range già iniziato e che finisce con il ciclo più grande a metà Settembre. Il ciclo Annuale inverso partito il 7 Marzo 2022 con il massimo del ciclo a 80G può essersi già chiuso e dopo una discesa del prezzo con il minimo del 6 Marzo dove ha chiuso il ciclo a 6M è ripartito verso l'alto proprio in funzione della ripartenza di quest'ultimo, per questo motivo mi aspetto una continuazione LONG del prezzo
Oro lanciato verso il doppio massimoIl 4 Aprile il prezzo dell'oro ha raggiunto per la terza volta nella sua storia i 2000$. Adesso sembra lanciato ad attaccare il doppio massimo a 2078$, toccato a Marzo 2021 ed in precedenza ad Agosto'20 dove c'è ancora il ATH a 2089$.
Tecnicamente al momento non c'è molto da dire, non si hanno segnali di inversione, ne su weekly, ne su daily. La crescita è spinta da presunti possibili venti di recessione sull'economia mondiale. Recessione che continua ad essere posticipata dagli analisti, perché i dati macro ad oggi non sono drammatici. Soprattutto quelli a livello di disoccupazione.
GOLD --- CHIUSURA CICLI A 36M E 18M In questa analisi andremo a vedere come potrebbe comportarsi il prezzo dell'Oro, dal minimo di Agosto 2018 con un prezzo di 1160$ dove è partito un ciclo a 36M e che ha visto il suo massimo il 7 Agosto 2020 con un prezzo di 2075$ andando a chiudersi con il doppio minimo fra il 24 Ottobre e il 3 Novembre 2022.All'interno di questo grande ciclo ne abbiamo avuto un'altro di 18M partito il 30 Marzo 2021, massimo il 9 Marzo 2022 e chiuso il 4 Novembre 2022. Con la rottura della FLD a 40W possiamo ipotizzare sul prossimo massimo del ciclo a 20W un target di 2200$ proseguendo la sua salita l'Oro può superare i suoi massimi storici
Obiettivi dell'oro se la Fed sospende i rialzi dei tassi Obiettivi dell'oro se la Fed sospende i rialzi dei tassi
L'oro è riuscito a risalire fino a 2.020 USD/oz, approfittando della rinnovata debolezza del dollaro e dei rendimenti del Tesoro.
I recenti dati degli Stati Uniti hanno mostrato un rallentamento della crescita del settore dei servizi, un numero di posti di lavoro nelle aziende private inferiore alle aspettative a marzo e un calo degli ordini di fabbrica per il secondo mese consecutivo. Ciò suggerisce che l'economia potrebbe raffreddarsi in presenza di un aumento dei tassi di interesse. Di conseguenza, il mercato prevede che il mese prossimo la Fed manterrà il tasso sui fondi fermo, seguendo un percorso simile a quello della Reserve Bank of Australia che ha deciso di sospendere i rialzi dei tassi questo mese. Gli investitori hanno recentemente aumentato le loro scommesse sul fatto che la Fed opterà per una pausa nei rialzi dei tassi dopo la riunione del 2-3 maggio, portandole al 60% circa, rispetto al 43% circa del giorno precedente.
L'oro è particolarmente sensibile alle prospettive dei tassi, perché i tassi d'interesse più bassi riducono il costo opportunità di detenere oro non redditizio.
Se la Fed decidesse di sospendere i rialzi dei tassi a maggio, come potrebbe reagire il prezzo dell'oro? I mercati vedono una probabilità di circa il 60% che la Fed faccia una pausa. I prezzi target potrebbero includere 2.027, 2.032, 2.036 e 2.040 dollari, con i primi due che rappresentano i livelli di difficoltà recenti. Se vogliamo guardare indietro all'ultima volta che l'oro è stato così caro (marzo 2022), potremmo considerare come obiettivi più alti un paio di picchi giornalieri a 2.070 e 2.060 dollari.
La decisione della Fed è ancora lontana, quindi il rischio di ribasso è ancora presente nel frattempo.
Borsa, Wall Street indecisa giù il Nasdaq a 2000 $ l'oro.Contrastata la Borsa di Wall Street, Nasdaq -1.70% mentre l'oro accelera al rialzo e si posiziona sopra i 2000 $.
C'è indecisione sul futuro dei mercati azionari, ed il bene rifugio per eccellenza ne sa qualcosa l'oro che così torna al di sopra della quotazione dei 2000 dollari per oncia.
Questa è la terza volta che l'oro si porta al di sopra del livello di 2000 dollari, la prima volta nel 2020, la seconda volta nel 2022 e ad ogni tocco è sceso di almeno 350/400 dollari, sarà così anche questa volta?
Chi lo sa! Ma intanto sono molti gli economisti a dubitare delle capacità rialziste degli indici azionari e pertanto l'oro potrebbe approfittare e rimanere al rialzo per un po.
Tra gli economisti più scettici vi è il famoso Roubini il quale intravede rischi legati ad una persistenza dell'inflazione e ad un ulteriore rialzo dei tassi si in USA che nella zona EU.
Scettico anche Il "capo "boss" di JPMorgan Jamie Dimon che avverte: "la crisi bancaria non è ancora finita".
Chi potrà salvare il mercato azionario? Questa volta neanche Trump!
Tornato a casa dal "giudizio di New York", Trump con il suo breve discorso di saluti, conferma la candidatura del 2024 ma non propone azioni politiche per migliorare il Paese, non parla di come affrontare l'inflazione, di come contrastare la Cina e fermare la guerra Russo Ucraina. Che sia stanco anche lui?
Scende anche la Borsa di Milano per il secondo giorno di fila.
A Piazza Affari il Ftse Mib torna sui supporti di area 26850 punti indici, supporto fondamentale per sostenere ulteriori rialzi.
Scende anche la Borsa di Francoforte con il Dax che chiude a -0,55% sul supporto di brevissimo di area 15500 punti indice.
CIGNO NERO, I MERCATI HANNO PAURA?Condivido con voi questo piccolo spunto riguardante l'andamento del VIX e dello SKEW.
Per chi non sapesse cosa rappresentano questi due indici:
VIX (Indice della paura): Misura le aspettative di volatilità del mercato azionario basate sulle opzioni dell'indice S&P 500, scadenze brevi (30 giorni).
Oscilla tra valori che vanno da 8 (minimo registrato) a 96 (massimo registrato).
Con un valore del VIX sopra ai 30, generalmente, siamo in presenza di un mercato con alta volatilità e l’atteggiamento degli investitori inizia ad essere più incerto e timoroso.
Al di sotto della soglia dei 20-15, si parla di mercato poco volatile.
SKEW: Misura le aspettative di volatilità ma la differenza sostanziale, rispetto al VIX, è che lo Skew index si focalizza maggiormente sulle opzioni out-of-the-money, vale a dire quelle che hanno una scadenza molto lontana.
Oscilla attorno ai valori di 100-170.
L’indice ha raggiunto un picco a 158 punti nell’agosto del 2018, alcuni mesi prima dell’inizio della fortissima correzione ribassista che ha interessato i mercati.
Mentre il Vix mostra una certa tranquillità, l'indice SKEW racconta uno scenario diverso.
Il riassunto dell'umore dei mercati può essere questo: Tranquillità nel breve termine ma paura nel lungo termine.
Cos’è un evento "Cigno Nero"?
E' un evento imprevedibile con conseguenze potenzialmente gravi.
Gli eventi "Cigno Nero" si contraddistinguono per la loro estrema rarità.
In questi giorni l'oro sta registrando nuovi massimi annuali a 2020$ l'oncia, ormai prossimo a rompere i massimi storici a 2075$ l'oncia.
Complice di questo movimento rialzista di GC è il movimento ribassista dei rendimenti a 10 anni americani che continuano la loro discesa dopo i dati macroeconomici dei nuovi lavori JOLTs che mostrano un rallentamento.
Per la prima volta da maggio 2021, i job openings sono scesi sotto i 10 milioni mostrando che il mercato del lavoro continua a raffreddarsi.
Questi dati potrebbero spingere la FED a non valutare un ulteriore rialzo di 25 PB.
L'indice FEAR & GREED si trova in territorio neutrale.
Negli ultimi giorni l’indice SKEW è tornato a salire e scambia intorno a 135 punti: vedremo se ritornerà sui valori di dicembre lanciando un nuove segnale di warning.
Buon trading a tutti
Rame un futuro...roseo Copper XcuusdSecondo Goldman Sachs , il rame raggiungerà livelli record nel 2023 a causa dell'incombente carenza di offerta e della crescente domanda. Tuttavia, gli analisti delle materie prime della CIBC (Canadian Imperial Bank of Commerce) sono leggermente meno ottimisti riguardo al rame. Questo perché si aspettano che una recessione pesi su quella domanda prevista.
Trafigura, il più grande commerciante privato di metalli al mondo, ha previsto che il rame salirà a un livello record quest'anno poiché il rimbalzo in Cina continuerà a esaurire le scorte già basse.
Nelle ultime quattro settimane le scorte di rame nei magazzini monitorati dalla borsa di Shanghai sono diminuite del 28%, mentre la domanda nel più grande consumatore mondiale continua a crescere.
C'è ancora speranza per l'oro di raggiungere i 2.000 dollari? C'è ancora speranza per l'oro di raggiungere i 2.000 dollari?
Il prezzo dell'oro ha toccato un massimo di 1.971 $/oz prima di ritirarsi e trovare un supporto al di sopra di 1.960 $. Il rialzo dei titoli azionari e l'aumento dei rendimenti dei Treasury rendono difficile per XAU/USD continuare il suo recente rally. Anche i timori di un contagio bancario più ampio si sono attenuati, danneggiando la domanda di asset più sicuri. Il mercato ha accolto con favore l'accordo della First Citizens Bank di acquistare tutti i depositi e i prestiti della fallita Silicon Valley Bank. Il vicepresidente della Federal Reserve, Michael Barr, ha suggerito che i problemi della SVB sono dovuti a una "terribile" gestione del rischio e che potrebbe trattarsi di un caso isolato.
Inoltre, il DXY è scambiato a 102,60, in rialzo dello 0,20%, e questo aggiunge peso all'oro, perché i mercati si aspettano ancora che la Federal Reserve aumenti i tassi di interesse di 25 punti base a maggio. La possibilità che l'inflazione sia maggiore della possibilità che la crisi bancaria si diffonda ulteriormente ha portato gli investitori a prezzare circa il 39% di possibilità di un rialzo di 25 punti base a maggio.
Nonostante ciò, l'oro è ancora destinato a registrare guadagni mensili di circa l'8% e sul grafico mensile si nota un modello engulfing rialzista, che suggerisce una prospettiva rialzista a breve termine.
Gli investitori guardano anche all'indice dei prezzi PCE (Personal Consumption Expenditures) core, atteso per la fine della settimana, per avere maggiori indizi sui piani di restrizione monetaria della Fed. Se l'indice PCE core si attesterà al di sotto del 4,5%, la Fed dovrà fare meno sforzi per aumentare i tassi, il che dovrebbe indebolire il dollaro USA e consentire all'oro di guadagnare. In questo caso, l'obiettivo degli acquirenti potrebbe essere 1.900 dollari.
Reazione della sterlina e dell'oro all'inflazione britannica e aReazione della sterlina e dell'oro all'inflazione britannica e al rialzo dei tassi USA
Nelle ultime 12 ore si sono verificati due eventi significativi che hanno provocato un'impennata dei prezzi di GBPUSD e oro.
Il primo evento è stato l'inaspettato aumento dell'inflazione nel Regno Unito, che è passata dal 10,1% di gennaio al 10,4% di febbraio 2023, segnando il primo aumento in quattro mesi. Il fattore principale di questo aumento è stata l'impennata dei prezzi di cibo e bevande, che hanno registrato il ritmo più veloce degli ultimi 45 anni. Questa lettura dell'inflazione potrebbe alimentare le argomentazioni secondo cui la Banca d'Inghilterra deve aumentare nuovamente i tassi di interesse. Tuttavia, i dati potrebbero essere arrivati troppo tardi per influenzare la decisione sui tassi di interesse della Banca, prevista per domani. Ciononostante, la sterlina ha registrato un'impennata rispetto al dollaro USA, prima di calare e poi risalire alla notizia del secondo evento.
Il secondo evento si è verificato un'ora fa, con l'annuncio da parte della Federal Reserve statunitense dell'ultima decisione sui tassi d'interesse, che prevedeva un rialzo di 25 punti base. Mentre la maggior parte del mercato aveva previsto questa mossa, alcuni partecipanti ritenevano che la Fed avrebbe potuto mettere in pausa i rialzi dei tassi. Nel discorso successivo alla decisione, il presidente della Fed Jerome Powell ha riconosciuto che i recenti indicatori economici, in particolare i dati sull'occupazione, sono risultati più forti del previsto. Tuttavia, Powell ha osservato che le recenti turbolenze nel settore bancario dovrebbero portare a un inasprimento delle condizioni di prestito, che contribuirà a contrastare i solidi dati economici. Tuttavia, Powell ha aggiunto che è troppo presto per stabilire come la politica monetaria debba rispondere alla recente crisi bancaria, ma che questa avrà un ruolo nelle future decisioni di rialzo dei tassi.
L'oro sta seguendo un percorso simile a quello della coppia GBP/USD e sembra incontrare una certa resistenza a 1.970 dollari.
Gold XAUUSD verso i $2.000Aumenta lo shopping di acquisti di oro fisico su base mensile di un buon 16%, con la banca centrale turca il maggiore acquirente dopo aver aggiunto 23,3 tonnellate. Segno che le Banche Centrali stanno “fiutando” qualcosa.
Gli acquisti di oro da parte delle banche centrali sono aumentati su base annua a gennaio, aggiungendo complessivamente 31 tonnellate di metallo prezioso alle riserve globali, secondo le ultime statistiche rilevate dal World Gold Council.
L'acquisto di lingotti fisici è aumentato del 16% su base mensile ed è stato inserito con comodamente all'interno della forbice attesa tra 20 e 60 tonnellate di acquisti segnalati che sono stati effettuati negli ultimi 10 mesi consecutivi di scambi commerciali, ha affermato il WGC nel suo mensile aggiornamento.
Ciò ha comportato una netta inversione della performance vista nel gennaio 2022, in cui le banche centrali in particolar modo cinque banche centrali hanno acquistato oro a gennaio, con la Turchia che è stata il maggiore acquirente, che ha aggiunto 23,3 tonnellate alle sue riserve per portarle a 565 tonnellate, afferma il rapporto.
Il dollaro USA è in bilico: Caos bancario e inflazioneIl dollaro USA è in bilico: Caos bancario e inflazione
La Federal Reserve statunitense sta per iniziare la sua riunione politica di due giorni e annuncerà la sua ultima decisione sui tassi di interesse 48 ore dopo. Durante la riunione, i funzionari valuteranno se aumentare i tassi di interesse a causa dell'inflazione, considerata ancora elevata, o se dare maggior peso alle attuali turbolenze dei mercati finanziari. Purtroppo, il periodo di blackout pre-riunione vieta ai funzionari di commentare la situazione.
Le azioni di UBS, che erano scese di oltre il 14%, sono riuscite a riprendersi chiudendo in rialzo dell'1,2% dopo che la banca ha fornito un pacchetto di salvataggio d'emergenza da 3 miliardi di franchi svizzeri (3,2 miliardi di dollari) per la sua rivale nazionale in difficoltà, Credit Suisse. Le grandi dimensioni del bilancio del Credit Suisse, che alla fine del 2022 ammontava a circa 530 miliardi di franchi svizzeri, sono fonte di preoccupazione per il sistema bancario globale, poiché sono il doppio di quelle di Lehman Brothers quando è crollata nel 2008.
La Federal Reserve, in risposta alla crisi del Credit Suisse e ai fallimenti di alcune banche regionali statunitensi, ha iniziato a offrire swap valutari giornalieri alle banche centrali di Canada, Gran Bretagna, Giappone, Svizzera e zona euro per alleviare lo stress da finanziamento nei mercati globali.
Con tutto questo, gli operatori non sanno se la Federal Reserve alzerà il suo tasso di riferimento mercoledì (ora statunitense). Lunedì l'indice del dollaro è sceso al di sotto di 103,5 per la terza sessione consecutiva, poiché gli investitori prevedono che la Federal Reserve non aumenterà i tassi come previsto in precedenza a causa delle crisi bancarie.
I futures sui Fed funds riflettono una probabilità del 70% di un aumento dei tassi di un quarto di punto percentuale, con un 30% di possibilità di non cambiare. Anche un calo significativo delle aspettative di inflazione a breve termine sta contribuendo all'aspettativa di una pausa nei rialzi dei tassi da parte della Fed, dato che il mese scorso le aspettative di inflazione a breve termine hanno raggiunto quasi i minimi di due anni.
In altre notizie, lunedì il prezzo del petrolio è sceso al punto più basso degli ultimi 15 mesi a causa dei timori che i rischi del settore bancario globale possano portare a una recessione. Il prezzo dell'oro, che era salito del 6,4% nella settimana precedente, è sceso a 1.980 dollari l'oncia lunedì, ma è rimasto vicino al massimo di un anno di 2.009 dollari raggiunto all'inizio della sessione.
Rialzo dei tassi USA a rischio? Rialzo dei tassi USA a rischio?
Negli ultimi giorni abbiamo assistito al secondo e al terzo fallimento di una banca nella storia degli Stati Uniti. Rimane da chiedersi se questi fallimenti siano stati l'ultimo e quali altri effetti a catena potrebbero verificarsi.
Nei mercati valutari, l'indice del dollaro è sceso al di sotto di 104, raggiungendo un minimo di tre settimane per la terza sessione consecutiva. Il fallimento della Signature e della Silicon Valley Bank ha scatenato la speculazione che la Federal Reserve statunitense potrebbe adottare un approccio meno aggressivo alla politica di inasprimento nella prossima riunione, con Goldman Sachs che ha addirittura suggerito una pausa. I mercati monetari indicano ora una probabilità superiore al 70% di un rialzo di 25 punti base la prossima settimana, con una netta inversione di tendenza rispetto alla settimana precedente. Tuttavia, il rapporto sui posti di lavoro negli Stati Uniti pubblicato venerdì, migliore del previsto, sostiene la tesi di un ulteriore aumento dei tassi. Gli investitori attendono gli importanti dati sull'inflazione statunitense di martedì, che forniranno indicazioni sulla traiettoria di rialzo dei tassi della banca centrale.
Le valute sensibili al rischio, come il dollaro australiano (+1,40%) e il dollaro neozelandese (+1,45%), sono state quelle che hanno registrato le performance migliori di fronte al calo del dollaro USA. Anche la sterlina britannica è in testa alla classifica, con un apprezzamento del +1,3%. Forse suggerendo un voto di sfiducia nei confronti delle banche tradizionali, il Bitcoin ha registrato un'impennata del 18% nelle ultime 24 ore, superando i 24.200 dollari, il guadagno giornaliero più significativo in quasi un mese. Altrove, l'oro è salito del +2,4% a 1.911 dollari, il livello più alto da oltre un mese.
Gold: Pavimento a 1.815 $ con Price Action di ripartenzaBuongiorno a tutti,
eccomi qui come ogni fine settimana per vedere un mercato interessante da seguire nei prossimi giorni.
Come sempre, nel mio metodo di lavoro, il mio piano settimanale serve per darmi una linea da seguire nei prossimi giorni: questo significa che dovrò attendere delle conferme su daily chart per operare in linea con l'analisi weekly.
Oggi prendo il Gold che forma una TAB ( Tail Bar ) di tenuta del pavimento con minimo a 1.815 $ dopo che la settimana precedente aveva mostrato una FTW Combo Long.
In questo caso quindi nei prossimi giorni dovremmo salire oltre il massimo settimanale per la convalida e cercare di trovare degli spunti come un trigger del mio metodo su time frame daily che mi dia la conferma del setup.
Il fallimento della mia view si avrebbe con ritorni sotto i 1.800 $.
Un target iniziale di prezzo invece per le prossime settimane si potrebbe stabilire attorno a 1.950 $.
Anche per oggi è tutto, vi auguro un bel fine settimana e un buon TRADING SIMPLE!
GOLD,TIENE PER UN LONG!Buongiorno Traders, oggi parliamo del gold ed una possibile continuazione long.
Settimana scorsa il metallo d'eccelenza formava una FTW weekly di tenuta dei 1800$/oz, durante le contrattazioni di questa settimana il metallo giallo ha tentato di tornare sotto i 1800$/oz non riuscendoci, lasciandosi dietro un bello spike e recuperando, mantenendo valida la dinamica di tenuta e continuazione long della FTW. Su grafico daily si nota chiaramente la tenuta di pavimento, con la formazione di un doppio minimo. Qui la mia operatività della settimana sarà quella di cercare un setup daily long di continuazione, sopra i 1870$/oz. La mia view long andrebbe a fallire con un forte ritorno sotto i 1800$/oz, andando cosi ad invalidare anche la mia FTW long settimanale. Buon trading a tutti.
XAGUSD AGENTO SILVER SHORT📊XAGUSD 20.200📉 TP💲20.000
L'argento vive un momento di spinta ribassista trasportata dall'oro che è possibile raggiunga nel breve 1750 per poi ripartire verso l'alto. Graficamente abbiamo superato di poco una resistenza a 20.104 che potrebbe fungere da breve slancio per poi un possibile rientro ed affondo short.
Inserisco un pending short a 20.200 ultimo massimo.
Dollaro Australiano sotto pressione, che succede?Il Dollaro Australiano dai picchi di fine gennaio ha perso oltre il 9%, accennando una piccola ripresa solo nei primi giorni del mese di febbraio.
Questa settimana sta registrando forti perdite, posizionandosi al primo posto tra le valute più deboli della settimana.
Che cosa sta succedendo all'economia Australiana?
Partiamo dai dati macroeconomici più recenti.
Martedì, durante la sessione asiatica è stato rilasciato il dato relativo la decisione della Bank of Australia sul tasso d'interesse.
Il tasso è stato alzato al 3,6%, 25 punti base rispetto al dato precedente.
Con questa mossa sono stati aggiunti 325 punti base da maggio 2022.
Di seguito lascio il commento del presidente della RBA:
“Nella riunione odierna, il Consiglio ha deciso di aumentare l'obiettivo del tasso d’interesse di 25 punti base a 3,6%.
L'inflazione globale rimane molto elevata e le prospettive per l'economia globale rimangono contenute, con una crescita inferiore alla media prevista per quest'anno.
La crescita nei prossimi 2 anni dovrebbe essere al di sotto della tendenza.
La crescita dei consumi delle famiglie è rallentata a causa delle condizioni finanziarie più restrittive.
Il tasso di disoccupazione rimane vicino al minimo degli ultimi 50 anni ma con il rallentamento della crescita economica, la disoccupazione dovrebbe aumentare.
Il Comitato riconosce che la politica monetaria opera con un certo ritardo e che il pieno effetto degli aumenti dei tassi d'interesse deve ancora essere avvertito.
La priorità del Consiglio è riportare l'inflazione al target del 2%.
L'alta inflazione rende la vita difficile alle persone e danneggia il funzionamento dell'economia.”
Dopo il rilascio di questi dati il dollaro australiano ha subito un forte deprezzamento, oltre l'1%.
Ma.....di solito gli aumenti dei tassi d'interesse non dovrebbero rafforzare una valuta?
Questo è quello che ci insegna la teoria, ma nella pratica non è sempre così.
Attualmente, a differenza dei dati americani, i dati australiani ci mostrano una debolezza maggiore.
Questo che cosa comporta?
Analizzando i diversi dati possiamo contestualizzare meglio la reazione ribassista che ha avuto il prezzo dopo il rilascio dei tassi.
A differenza della situazione americana, dove le principali borse da inizio anno hanno registrato buone performance rialziste, la borsa australiana è rimasta ai minimi annuali.
Questo ci mostra chiaramente la poca fiducia e il risk off che è presente nell'economia australiana.
Un tasso d'interesse più alto non può che portare un ulteriore ondata di pessimismo sui mercati, facendo allontanare gli investitori e di conseguenza capitali, situazione inversa rispetto la normalità.
Un altro spunto che ho potuto analizzare è la stagionalità di AUD.
Nel mese di Gennaio e Febbraio il dollaro australiano tende, dal 2000, ad essere debole.
Al contrario Marzo e Aprile sono mesi di apprezzamento.
Non dimentichiamoci che il dollaro australiano è comunemente correlato ai prezzi delle materie prime, in particolare quelli dell'oro, poiché l'Australia è un importante esportatore di queste materie prime.
Insomma, mettendo insieme alcuni dei punti che analizzo costantemente per le mie idee di trading, notiamo come tutti i dati ci indicano una debolezza giustificata di AUD.
Buon trading a tutti
M&A_FOREX
XAUUSD GOLD - SHORTContinua l'influenza ribassista con posizione aperta a 1880.
Come in passato accennato l'oro come materia prima è stata "conquistata" dalla Cina, in quanto gli approvvigionamenti futuri sono in gran parte stati già acquistati dai cinesi.
La guerra inoltre ha scontato la possibilità che possa essere un bene rifugio non migliore di altri (sempre che ce ne sia rimasto uno!).
Il trend ribassista del Fiber mi porta a pensare che un target possibile per oro sia area 1750.
XAUUSD GOLD - LONG Q2 TARGET 1900Oro. Bellissima materia prima, un conduttore eccezionale dai mille impieghi. Eppure secondo tanti analisti il periodo dell'oro potrebbe essere finito.
Da quando la Cina ha comprato più del 50% delle riserve di OANDA:XAUUSD ancora da estrarre gli Americani (rosiconi come sempre) stanno "screditando" il valore dell'oro. Non scordiamoci che la Cina è uno degli Stati ad aver acquistato la maggior porzione di debito pubblico statunitense ed ha in cassa trilioni e trilioni di dollari contanti tali che se immessi nel mercato tutti insieme trasformerebbe all'istante il biglietto verde in carta igienica. Non ultimo l'utilizzazione dei filamenti d'oro nella tecnologia chip sarà nel breve futuro rimpiazzata dalla più economica e funzionale "gel conduttore" (questo riguarda anche il caro vecchio MCX:COPPER1! che porterà la Cina a chiedersi come impiegare il rame... facciamo tornare di moda il pentolame in rame? Torniamo a fare le tubazioni caldaie in rame dopo aver osannato il PVC? Ci sono... grondaie! Quanto sono belle le grondaie in rame che diventano verdi nel tempo con la catena a sgocciolatoio... bah... so ca..i loro).
Tornando all'oro, temo che ai fantastici 2000, e non intendo gli anni 2000 con Gigi Dag ed il grande Silvio, saranno molto difficili da raggiungere nel medio periodo (6/9 mesi).
Tuttavia... 1900, terminato il ribasso che vedo attorno ai 1750 come punto di ripartenza, possono essere un tagert onesto.
Come sempre, commentate!