ORO (XAUUSD) | La direzione del movimento dei prezzi questa settSalve trader, Oro in un intervallo di tempo giornaliero, questa analisi è stata preparata in un intervallo di tempo giornaliero ma è stata pubblicata per una visione migliore in un intervallo di 2 giorni.
La tendenza dell'oro è generalmente all'interno di un ciclo progressivo, dal quale vengono completate le onde 1, 2 e 3, con l'onda 4 e l'onda 5 rimanenti.
Struttura dell'onda 4: è simile a un triangolo a causa della sua profondità ridotta.
Questo triangolo può essere considerato come espansione e contrazione.
Preferibilmente abbiamo contato come un triangolo contratto.
Da questo triangolo si formano le onde a, b, c e d che ora sono all'interno dell'onda e.
Dall'onda e, si forma la microonde a e l'onda b correggerà un massimo dello 0,618% dell'onda a, quindi l'onda c viene posizionata sul fondo del canale grigio e in questo intervallo avrà luogo l'ascesa per l'onda 5 al target 2050 .
Se il fondo del canale è rotto, il trend non dovrebbe spostarsi più del lato inferiore del triangolo, altrimenti l'analisi sarà field.
Nello scenario del triangolo disciplinare, siamo all'interno dell'ultima onda d, che è formata da cinque onde.
Se il lato superiore del triangolo viene rotto prima che tocchi di nuovo il piano inferiore, l'aspettativa di questo scenario è più alta.
Va notato che il movimento al rialzo che può essere correttivo o guida è iniziato e la resistenza del 1830 è molto vitale per determinare se il correttivo o il vantaggio è una continuazione della tendenza.
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Metalli
ARGENTO | La zona migliore per cadere🔥Salve trader, Argento nell'intervallo di tempo giornaliero, questa analisi è stata preparata nell'intervallo di tempo giornaliero ma è stata pubblicata per una visione migliore in un lasso di tempo di 2 giorni.
Il conteggio delle onde eseguito per il tempo settimanale argento crea diversi scenari di movimento, ma in tutti questi scenari un movimento verso l'alto la dimensione dell'onda (1) è confermata nell'analisi corrente.
Nell'analisi corrente, l'onda 1 è composta dall'onda 5 in tempi più alti. Siamo all'interno dell'onda 2.
L'onda 2 è all'interno dell'onda a e l'onda a forma la sua onda sotto forma di cinque onde a forma di triangolo, e l'onda 5 si forma attorno a Fibo 0,38 o il lato inferiore del triangolo, quindi si forma l'onda b. E inizia la correzione per l'onda a.
L'onda b è relativamente lunga e dispendiosa in termini di tempo considerando il tempo trascorso sull'onda a e in termini di prezzo si può intuire che Fibo si muova di 0,618.
Se la mossa supera Fibonacci 0,618, si può dire che Wave 2 è già stata completata.
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Analisi dei prossimi giorni per XAU/USDBuonasera, come previsto nelle scorsa analisi (che lascio in allegato) l'oro è uscito con forza dal rettangolo, in cui il prezzo era rimasto congestionato per dei giorni, arrivando al picco massimo di 1814 dollari circa, secondo la mia previsione il prezzo dovrebbe tornare all’interno del rettangolo o in alternativa potrebbe toccare il supporto (che prima faceva da resistenza) a 1790 circa, per poi provare a ripartire per andare a superare i 1815 dollari
ANALISI INTERMARKET E INFLAZIONE: LA REAZIONE DEGLI OPERATORIBuongiorno ragazzi, oggi voglio parlare dei dati riguardanti l’inflazione pubblicati dal US bureau of labor statistics, andando ad analizzarli e vedendo come i diversi asset (obbligazionario, forex e indici azionari) abbiano reagito.
SUL CPI NON HA ANCORA INFLUITO IL “CROLLO” DEL PETROLIO E DEL NATURAL GAS
Se avete letto la mia precedente idea, ipotizzavo il fatto che questo mese (o il prossimo) il CPI avrebbe registrato un decremento dato dal fatto che il petrolio e il natural gas avessero perso rispettivamente il -27,13% e il -44,02%:
Questo non è stato il mese relativo al picco inflazionistico, in quanto esso ha registrato un incremento anno su anno di +6,8% e mese su mese del +0,8%. In particolare, addentrandoci nel rapporto, vediamo come l’energia sia aumentata del 33% rispetto allo scorso anno e del 3,5% rispetto al mese precedente. In particolare, considerando solamente l’incremento mese/mese, le materie prime energetiche hanno visto un incremento del +5,9%, gli oli combustibili un +3,5%; ci sono stati aumenti del 6,1% per quanto riguarda il carburante per motori e la benzina e un modesto +0,3% per quanto riguarda l’elettricità.
Guardando altre categorie, il cibo è aumentato del +0,7% e del 6% circa a/a, gli autoveicoli usati un +2,5% m/m e l’abbigliamento un +1,3% m/m. Vi rilascio qua sotto il link per il rapporto completo in maniera che possiate osservarlo:
www.bls.gov
COME HANNO REAGITO I DIVERSI ASSET FINAZIARI?
Innanzitutto, sottolineiamo il fatto che l’inflazione ha raggiunto un incremento tale da ritornare nel 1982 per poterlo vedere di uguale entità, e questo credo dica tutto.
Un’inflazione al 6,8% è molto alta. Basti pensare che un’economia, per poter essere considerata sana e sostenibile, necessita di un’inflazione al 2% o valori prossimi (1,9%/2,1%, ad esempio), tant’è che una banca centrale ha il compito di doverla “regolare”. Ricordate quali sono stati i motivi di tale incremento?
1. Aumento del prezzo spropositato delle materie prime
2. Problemi sulla catena di approviggionamento
3. Grandissima domanda da parte dei consumatori nell’era post-covid
Questi sono solo alcuni dei 3 motivi, probabilmente i più importanti, tra i quali andrei ad aggiungere anche le politiche monetarie ultra-accomodanti.
La Fed è passata da toni tranquilli e pacati (“l’inflazione è solo transitoria, si abbasserà presto”) a toni più “falco” come si dice a wall street, ossia a toni più aggressivi, annunciando dapprima l’inizio del tapering e, successivamente, facendo intendere che probabilmente il tapering stesso sarebbe stato accelerato in quanto l’economia avrebbe avuto tutte le carte per reggersi con le sue gambe.
Ma ritorniamo a noi: come hanno reagito i mercati all’aumento inflattivo più grande dal 1982?
DOLLARO AMERICANO
Dal grafico giornaliero vediamo come il dollaro si trovi in un trend rialzista; guardate le due medie mobili: esse si trovano a grande distanza tra loro (media a 50 periodi sopra la media a 200 periodi = trend rialzista) e ciò testimonia la forza del prezzo; da considerare anche la distanza tra il prezzo stesso e la media a 50 periodi, altra prova della grande forza della price action. Vi ho segnato con dei segmenti di color nero le strutture per me importanti. Dagli inizi di novembre ad oggi si è avuta la formazione di un triangolo simmetrico a causa del rintracciamento del prezzo: a questo scopo ho utilizzato il rintracciamento di fibonacci per poter visualizzare i livelli in cui il prezzo potrebbe rintracciare prima di ripartire: sono i livelli 38.2, 0.5 e 61.8. Ora guardiamo il grafico intraday a 30 minuti:
Tendenzialmente, quando i dati sull’inflazione sono alti e superano le aspettative (era previsto un aumento m/m del +0,7% invece il dato è stato dello +0,8%) il dollaro va ad apprezzarsi, in quanto il miglior modo per combattere l’inflazione è il rialzo dei tassi di interesse (e il tasso di interesse stesso va ad aumentare il valore della moneta); quindi, molti operatori si sarebbero aspettati un rialzo del dollaro. Invece, all’uscita della notizia, il prezzo ha fatto una candela ribassista del -0,22% per poi rimangiarsi il guadagno fatto da inizio contrattazioni del +0,20%, perdendo dalle 14:30 alla chiusura dei mercati un -0,46% e chiudendo in complesso la giornata in negativo con un -0.16%.
Perché il dollaro si è deprezzato e non il contrario? Per un semplice motivo: credo che il mercato avesse già scontato la notizia le settimane precedenti. Il mercato si aspettava già diverse settimane un dato che battesse le aspettative tant’è che i giornali statunitensi ne parlavano già da diverso tempo e, come diversi giornali, anche alcuni specialisti. Ricordate sempre la tendenza del mercato di scontare tutto prima, quello sul dollaro credo sia un esempio perfetto.
Voglio approfittare del contesto per dire che probabilmente il dollaro sta già scontando il tapering (e la sua accelerazione) e forse anche l’aumento dei tassi di interesse che avverrà nel 2022, e questo potrebbe essere testimoniato dalla sua forte price action.
MONDO OBBLIGAZIONARIO: OBBLIGAZIONI E RENDIMENTI DEI TITOLI DI STATO USA A 10 ANNI
Utilizzando sempre dei grafici a 30 minuti, vi ho condiviso a sinistra il rendimento del decennale americano e a destra la relativa obbligazione. Dall’apertura dei mercati fino alle 14:30 i rendimenti sono saliti del +1,96% (ricordiamo che i rendimenti salgono quando vengono vendute obbligazioni, e infatti a destra vediamo come le obbligazioni siano scese del -0,26%) mentre, all’uscita del dato, il rendimento è andato a segnare un -4,40% nel giro di 3 ore per poi riguadagnare un +2% circa tra la metà e la fine della seduta di contrattazioni; a destra vediamo il comportamento inverso della relativa obbligazione.
Anche questo comportamento è strano, no? Ho detto nelle mie idee precedenti che i rendimenti delle obbligazioni tendono ad alzarsi quando si ha paura di inflazione e, ripeto un’altra volta, come non si può non avere paura di un’inflazione a livelli così alti? A quanto pare si può non averne, e questo è testimoniato dal decremento del rendimento.
Come mai è successo questo? Credo per lo stesso motivo del dollaro: il mercato aveva già scontato da diverso tempo questo dato, e il mondo obbligazionario ancor prima del dollaro stesso, testimoniato dall’appiattimento della curva dei rendimenti. A proposito di ciò, che forma ha avuto la curva dei rendimenti venerdì, a fine contrattazioni?
La curva del 10 dicembre è addiritura più appiattita di quella che avevamo visualizzato per il 3 dicembre:
Ricordo che l’appiattimento si ha in periodi di transizioni economiche (tra un’espansione e un rallentamento economico) e avviene in quanto gli investitori iniziano nuovamente a comprare obbligazioni (specie a media/lunga scadenza) in quanto iniziano a scontare l’abbassamento dell’ inflazione a causa dell’aumento dei tassi di interesse: questo ragionamento che ho fatto è probabilmente il motivo per cui vi dico che la notizia era già stata scontata, ancor prima che la scontasse il dollaro, e questo dimostra ancora una volta quanto sia importante saper leggere il mondo obbligazionario. Per maggiori informazioni, vi inoltro una mia idea in cui spiego da vicino come si comporta il mondo obbligazionario:
S&P500 E NASDAQ
Vediamo ora la reazione dell’S&P500 e del Nasdaq, condividendo il loro grafico a 30 minuti:
I due indici non si sono comportati diversamente rispetto agli altri asset visti in precedenza; all’uscita del dato, entrambi hanno formato una candela verde (+0,40% dell’S&P e +0,80% del Nasdaq) per poi andare a rimangiarsi tutto le mezz’ore successive, per poi infine riprendersi e andare a chiudere in complesso la giornata positivamente, con un +0,78% per lo Standard and Poor e un +1,1% per il Nasdaq. I due indici si trovano ormai vicinissimi ai loro massimi storici, con una distanza del 0,75% per l’S&P e un 2,74% per il Nasdaq.
Continuando a parlare di indici, ci tengo a farvi notare una cosa curiosa, per farvi capire quanto i mercati se ne siano infischiati del dato più alto da decenni: il Nasdaq è un’indice con un peso fortemente tecnologico, i quali titoli sono growth, ossia aziende che puntano alla crescita, concentrando i loro guadagni nel futuro e non nel presente. Con questo non voglio dire che le revenue trimestrali del presente non siano alte (anzi), bensì parte dei loro guadagni sono riutilizzati per espandere le aziende stesse e produrre guadagni ancora più alti nel futuro. Ciò è testimoniato dai bassi (o assenti) dividendi offerti agli azionisti. L’inflazione è chiaramente una nemica in questo contesto, poiché se è vero che essa erode i guadagni futuri delle aziende, è altrettanto vero che le aziende growth sono quelle che più ne risentono, in quanto la loro crescita e le loro future revenue potrebbero essere proprio limitate dall’inflazione stessa (sono stato chiaro? Se non lo sono stato commentate l’idea, sarò ancora più chiaro). Con una lettura così alta del CPI, quindi, cosa ci saremo dovuti aspettare? Chiaramente uno storno dell’indice. Ma ciò non è successo.
La cosa curiosa è che se analizzassimo uno per uno gli etf settoriali, vediamo come XLK, ossia l’etf tecnologico, sia stato quello a performare addiritura meglio, con un bel +2,01%, andando a segnare oltretutto nuovi massimi storici:
Questa è un ulteriore conferma del fatto che il mercato avesse già scontato tutto e del fatto che il mercato stesso non abbia più paura in quanto sconta il rialzo dei tassi di interesse. Infatti, se così non fosse, l’etf XLK non avrebbe guadagnato da inizi anno un +33,82%.
Se per caso voleste un’altra conferma del fatto che l’inflazione non ha fatto paura, vi riporto la correlazione tra lo stesso etf e il rendimento del decennale americano. Ricordando che se i rendimenti si alzano per paura dell’inflazione e che ciò non è avvenuto, è chiaro che la correlazione tra i due asset debba essere necessariamente inversa, e infatti:
COME SI E’ COMPORTATO L’ORO?
Il metallo prezioso per eccellenza ha guadagnato un modesto +0,46%. Tuttavia, come vi riporto nel grafico, i volumi di giornata sono stati abbastanza bassi rispetto alla media degli ultimi 30 giorni, in quanto la media registrava volumi di 203,4K mentre il volume giornaliero era pari a 140K. I volumi ci dicono quanta partecipazione c’è nel mercato: dal momento che l’oro è visto come un bene rifugio, personalmente mi sarei aspettato maggior partecipazione da parte dei compratori (in quanto l’oro tendenzialmente sale in queste giornate) ma ciò non è accaduto, infatti l’aumento di +0,46% non è chissà cosa.
Possiamo vedere un aumento di volumi se scendessimo a livello intraday, volumi che tuttavia si vanno poi a sgonfiare:
Quindi, infine, penso che l’oro abbia fatto poco e nulla. Secondo il detto “l’oro è una protezione contro l’inflazione” e secondo il fatto che l’inflazione ha avuto un incremento molto molto alto, mi sarei aspettato una candelona rialzista e grandi volumi e tutto questo, come potete vedere, non è accaduto.
COME SI E’ COMPORTATO IL VIX?
Ricordo come il VIX, ossia l’indice di volatilità relativo all’S&P500, venga considerato da tanti come “l’indice della paura”, in quanto va ad innalzarsi tipicamente in momenti e giornate incerte e turbolente (come è successo, ad esempio, quando è stata scoperta la nuova variante omicron del covid). Nella grafica vi riporto i dati riguardo i valori del cpi da aprile 2021 (ossia da quando i valori hanno superato la soglia di attenzione della FED, fissata intorno a 2 punti percentuali) fino all’ultimo dato:
Con delle frecce nere sono andato ad indicare le candele relative alla data di uscita del cpi, da maggio fino all’ultimo di dicembre. Notiamo innanzitutto come il VIX non abbia risentito del dato, dal momento che è riandato a visitare valori di “tranquillità” (ossia sotto i 20 punti). Notiamo però come, dal dato di aprile a quello del 10 dicembre, il vix si sia mosso in territorio di “paura” solamente una volta, ossia il giorno dell’uscita del dato relativo ad aprile, il 12 maggio. E’ forse un caso che si sia mosso sopra i 20 punti quando il dato, per la prima volta, aveva infranto la soglia prossima al 2%, andando a segnare un incremento praticamente doppio? E perché per i successivi dati, ancora più alti, gli operatori non hanno reagito in quel modo? Io andrei a considerare il fatto che la maggior parte degli operatori fosse cosciente dei problemi legati all’energia (prezzi che correvano verso massimi relativi via via crescenti), alla catena di approviggionamento e alla forte domanda di beni, per cui era probabile che i dati del cpi successivi sarebbero stati visti al rialzo: gli operatori stavano quindi iniziando a scontare il tutto in anticipo? E’ forse questa la ragione per il quale il VIX, dopo il 12 maggio, non sia più andato a visitare territori di turbolenza? E’ una ipotesi. Voi, invece, cosa ne pensate?
EFFETTO GRANAGLIE E PREZZO DEL COTONE E DEL PETROLIO SUI DATI RIGUARDO I CEREALI E L'ABBIGLIAMENTO
Innanzitutto vi condivido il grafico sulle tre granaglie principali, ossia soia, mais e grano:
Notiamo come il mais e la soia siano scesi dai massimi di maggio, mentre il grano è l’unico dei tre a dimostrarsi forte. Volevo vedere se il decremento generale dei loro prezzi si fosse riflesso nel dato sull’inflazione e infatti, se aprite il rapporto che vi ho mandato, potete osservare nella sezione “CEREALI E PRODOTTI DA FORNO” che il dato, per quanto sia visto comunque al rialzo, sta iniziando a creare nel suo aumento un “appiattimento”, infatti, mese/mese, osserviamo che da agosto a settembre si aveva avuto un aumento del +1,1%, da settembre a ottobre un +1%, mentre nell’ultimo dato, da ottobre a novembre, un +0,8%. E’ un caso che questo dato stia contraendo proprio nel momento in cui le granaglie iniziano a perdere valore?
Un’ultima curiosità: a fine ottobre avevo pubblicato un’idea in cui discutevo del possibile aumento dell’abbigliamento a fronte degli aumenti dei prezzi del petrolio e del cotone:
guardando i dati sull’inflazione, noto come, al contrario della contrazione del dato riguardo i cereali, il dato riguardo l’abbigliamento sia in espansione, in particolare da agosto a settembre abbiamo avuto un -1,1%, da settembre a ottobre un 0% (il dato è stato visto in incremento), mentre da ottobre a novembre addiritura un aumento del +1,3%: grazie all’analisi intermarket e ad altri possibili fattori, sono riuscito a prevedere il tutto con un buon anticipo.
MATTEO FARCI
IPOTESI DEL PREZZO FUTURO DELL'ORO CON L'ANALISI INTERMARKETBuongiorno a tutti, ieri parlavo dell’importanza di intrecciare nelle analisi diversi strumenti per avere una visione sempre più chiara e più ampia dei mercati finanziari.
In particolare, vi ho parlato dell’importanza di saper leggere i segnali dati dal mondo obbligazionario. Continuando a collegarmi ad esso, oggi voglio correlare lo stesso strumento con il prezzo del petrolio e i valori dell’inflazione per poter fare un’ipotesi sul prezzo che potrà avere l’oro nel prossimo anno.
LA DIFFERENZA TRA I RENDIMENTI NOMINALI E I RENDIMENTI REALI
Si parla spesso delle tante correlazioni che esistono per l’oro: la correlazione inversa con il dollaro statunitense, quella con l’inflazione e quella con il bitcoin sono forse le più chiacchierate.
La correlazione di cui voglio parlare oggi è quella esistente con i tassi di interesse reali, che non sono altro che il rendimento, nel mio esempio, dei titoli di stato a 10 anni americani, aggiustati all’inflazione. Il famoso “US10Y”, ossia il rendimento del titolo di stato a 10 anni, è nominale, non reale; diventa reale dal momento che esso si indicizza all’inflazione; esso è determinato semplicemente calcolando lo spread tra il rendimento di un dato titolo di stato e l’inflazione (ricordo a voi che uno spread non è altro che una sottrazione).
Mi piace ragionare sempre per via grafica. Purtroppo non sono riuscito a costruire la correlazione qui su tradingview, ma posso comunque condividervi un link in cui la correlazione di cui parlo è ben determinata (la correlazione è tra i rendimenti dei titoli di stato reali a 10 anni con, appunto, l’oro):
www.filepicker.io
Come possiamo vedere nell’immagine, quando i tassi di interesse reali tendono a scendere, l’oro si comporta in maniera inversa, andando ad apprezzarsi.
Ora ragioniamo insieme per capire al meglio come i dati siano indicizzati:
Vi riporto i dati anno su anno dell’inflazione USA (dati reperiti su investing.com):
10.11.2021 (Ott) 6,2%
13.10.2021 (Set) 5,4%
14.09.2021 (Ago) 5,3%
11.08.2021 (Lug) 5,4%
13.07.2021 (Giu) 5,4%
10.06.2021 (Mag) 5,0%
12.05.2021 (Apr) 4,2%
13.04.2021 (Mar) 2,6%
Vediamo che dai dati di marzo agli ultimi di ottobre si ha avuto un costante incremento.
Ora guardiamo il grafico relativo ai rendimenti USA a 10 anni:
I rendimenti si sono mossi al rialzo in maniera aggressiva da agosto 2020 a marzo 2021. Questo, come ho spiegato nella mia precedente idea, è dovuto al fatto che per gli operatori, con un inflazione così alta e un clima di risk on nei mercati, non aveva senso tenere obbligazioni con un rendimento intorno al 1,5%/1,6%/1,7% dal momento che l’inflazione avrebbe poi eroso i guadagni. Ricordo che i rendimenti salgono essenzialmente per due motivi: aspettative di crescita economica e paura per inflazione alta. Continuando ad osservare, vediamo come i rendimenti abbiano poi cessato la loro forza rialzista andando a formare un canale parallelo con due top (evidenziati con dei rettangolini gialli, a 1,7% circa) e due bottom (evidenziati con il rettangolino azzurro, a 1,15%).
Basandoci sui dati riguardanti l’inflazione che vi ho condiviso prima, vi ricordo che uno degli obiettivi della FED è quello di tenere a bada l’inflazione intorno al valore del 2%; effettivamente, vediamo come l’inflazione di marzo fosse del 2,6%, quindi non troppo preoccupante, fino ad arrivare i mesi successivi a valori ben più preoccupanti del 4%,5%,6% ed oltre. In quello stesso periodo, vediamo appunto come i rendimenti a 10 anni nominali abbiano lateralizzato, mentre gli stessi indicizzati all’inflazione abbiano invece iniziato un trend discendente, con massimi sempre decrescenti.
Questo potete osservarlo nel link di Fred Economics che ora vi condivido:
fred.stlouisfed.org
Perché i nominali hanno lateralizzato mentre quelli reali hanno iniziato un trend ribassista? Questo è proprio dovuto alla sottrazione tra il valore dei nominali meno l’inflazione, e questo è l’effetto.
Mi sono voluto dilungare per rendervi ben chiara la situazione.
LA CORRELAZIONE TRA ORO E RENDIMENTI REALI
Vi condivido il grafico dell’oro in cui vi segno delle aeree molto importanti:
L’oro, dagli inizi di marzo 2021 quando, nello stesso periodo, gli us real interest rates hanno iniziato il loro trend ribassista, ha guadagnato il 6,20% circa. Nei rettangoli azzurri vi ho segnato i periodi in cui la correlazione tra i due asset è più evidente; vi consiglio di paragonare i rialzi dell’oro di metà marzo/metà maggio e di metà settembre/metà novembre con gli stessi interessi reali: la correlazione sarà molto attendibile. Se vi chiedete come mai la correlazione non è perfetta ogni giorno della settimana (nel senso, se l’oro fa un candela rossa, gli us real interest rates fanno una candela verde) vi rispondo che tale correlazione è molto più apprezzabile nel medio/lungo periodo, ma non nel breve (e questo potete chiaramente vederlo nel link dell’immagine che precedentemente vi ho condiviso):
www.filepicker.io
IL PESO CHE HA IL PETROLIO E I SUOI RAFFINATI NEL PANIERE DEL CONSUMER PRICE INDEX
L’ente statunitense che rilascia i dati sull’inflazione è il US BUREAU OF LABOUR STATISTICS. Entrando nel sito ufficiale, in particolare nella pagina che ora vi linkerò, vediamo come un grafico ad istogrammi ci raffiguri il fatto che si, l’inflazione è molto alta, indicando il fatto che la causa maggiore di tale incremento è il prezzo dell’energia:
www.bls.gov
Nell’ultima pubblicazione si può notare come i prezzi dell’energia, anno su anno, siano aumentati di ben il 30%, mentre si hanno avuti incrementi più modesti per tutte le altre categorie, compresi il cibo, i servizi e quant’altro (non esaminerò tutto il paniere del cpi in questa idea, vi consiglio di cliccare sul link e vedere voi stessi).
Ora utilizziamo una grafica per comparare i dati sull’inflazione con i prezzi del petrolio:
Come potete vedere, ho paragonato gli aumenti del petrolio con i dati sull’inflazione, e ho trovato riscontro positivo, nel senso che a un aumento del petrolio è corrisposto un aumento del cpi. In particolare, come specifico nella grafica, da fine marzo a inizi luglio il petrolio è aumentato del 33,6%, mentre il cpi è passato dal 2,6% al 5,4%; dagli inizi di luglio alla fine di agosto il crude oil ha rintracciato del 20% circa, mentre il cpi e' rimasto stabile intorno a valori del 5,3%/5,4%. Infine, da fine agosto a fine ottobre, a un incremento del crude oil del 40% è corrisposto un aumento del cpi, che è passato dal 5,4% al 6,2%. Se vi chiedete perché i valori di inflazione non siano diminuiti in corrispondenza di luglio e agosto, visto il rintracciamento del 20%, credo possa essere imputabile al fatto che in quello stesso periodo, nel paniere dell’inflazione, registrasse numeri molto alti la vendita di auto usate, i cui prezzi erano aumentati tantissimo anno su anno.
COME PUO’ INFLUENZARE L’INFLAZIONE IL RECENTE CROLLO DEL PETROLIO?
Sappiamo come il petrolio abbia rintracciato pesantemente nelle ultime settimane. Ciò è dovuto a diversi fattori, come la paura per la nuova variante omicron di covid. Il dato che uscirà oggi sul cpi come potrà essere dal momento che il petrolio ha rintracciato di circa il -27%? Secondo le ultime stime, le agenzie prevedono un incremento (si pensa oltre il 6,7%) fatto sta che aspetteremo il dato ufficiale per esaminare al meglio la situazione, infatti molto spesso le previsioni vengono smentite da altri numeri (come è accaduto, ad esempio, per l’ultimo dato sui non farm payrolls).
CORRELAZIONE TRA INFLAZIONE, PETROLIO E CURVA DEI RENDIMENTI PER FARE UN’IPOTESI SUL PREZZO FUTURO DEL GOLD
Per quanto riguarda il mondo obbligazionario, la curva dei rendimenti si sta appiattendo (ho trattato bene questo argomento nell’ultima idea, pubblicata ieri. Il link lo condivido in basso):
I rendimenti a 10 anni dei titoli di stato sembrano non vogliano più salire oltre il l’1,7%, probabilmente perché stanno (o hanno) già scontato il futuro aumento dei tassi di interesse.
Per quanto riguarda l’inflazione, abbiamo visto come nell’ultimo dato del 6,2% abbia influito pesantemente il prezzo dell’energia, che però ora sta scendendo (per i prezzi dell’energia, si fa riferimento anche ai prezzi del natural gas chiaramente) ; il petrolio in questi ultimi giorni ha tentato un rimbalzo, tuttavia si trova ancora lontano dagli 85$ di qualche settimana fa; provando ad ipotizzare il prezzo del petrolio nel prossimo trimestre, vi aspettate che risalga attorno a quei valori? Tutto dipenderà dall’OPEC, dai casi covid e dalla domanda mondiale (mi aspettavo che nell’ultima riunione di inizi dicembre l’organizzazione tagliasse l’aumento mensile di 400k barili, ma ciò non è successo, forse perché l’OPEC stessa si aspetta nei primi mesi dell’anno una contrazione della domanda). Quello che penso è che il petrolio farà fatica, almeno nel breve periodo, a ritornare a quei valori, in quanto non ha ricevuto la forza necessaria dall’OPEC, che dapprima ha comunicato il fatto di prevedere una contrazione di domanda, e in secondo luogo non ha tagliato la produzione. Inoltre, in tante nazioni del mondo, ci sono nuove restrizioni per i viaggi, e questo significa minor consumo di carburante da parte del settore aereo.
Sarà importante seguire da vicino i report dell’OPEC (il prossimo il 13 dicembre) , dell’EIA e della IEA, molto utili per capire le dinamiche di domanda e offerta. Se si rivelerà vera la contrazione della domanda, è chiaro che il petrolio farà molta fatica a risalire agli 85$.
Questa situazione cosa potrà significare per l’inflazione? Che forse i dati di ottobre (o novembre) hanno visto il loro picco. E quindi, se i rendimenti a 10 anni nominali rimanessero effettivamente a quei valori visto il contesto economico americano e l’inflazione iniziasse un trend neutrale/debolmente ribassista (dico debolmente ribassista perché oggi, 9 dicembre, non c’è nulla che mi faccia pensare a un crollo del petrolio), che aspetto potrebbe avere la curva dei rendimenti a 10 anni reali nel prossimo trimestre? Probabilmente, visto lo spread che vi ho descritto prima, neutrale/debolmente rialzista (in quanto, se l’inflazione dimuisce ma il rendimento nominale oscilla a valori di 1,3%/1,4%, rimanendo quindi stabile, l’interesse reale tende di nuovo a crescere).
Se quindi i rendimenti reali hanno toccato il loro bottom per iniziare un trend neutral/debolmente rialzista e vista la correlazione inversa nel medio periodo con il gold, cosa possiamo aspettarci dal metallo prezioso? Che il suo prossimo trend sarà neutral/debolmente ribassista?
Inoltre ricordo che il futuro aumento dei tassi di interesse (in Q1 o Q2 2022) andranno sicuramente ad abbassare il cpi stesso.
Mi rendo conto che l’analisi è molto lunga ma ci ho lavorato diverse ore. Mi rendo anche conto che è un’ipotesi ottenuta analizzando diversi strumenti, dal momento che ho creato un “minestrone” di inflazione, curva dei rendimenti, interessi nominali, reali e prezzo del petrolio. Ma è un’ipotesi, non un consiglio finanziario. Questa è comunque la mia idea, vedrò nei prossimi mesi cosa succederà, nel frattempo spero che tutti questi ragionamenti vi possano essere utili, grazie mille per l’attenzione.
BREVE ANALISI TECNICA SUL GOLD
Vi ho condiviso un grafico settimanale in cui vediamo la formazione di un bellissimo triangolo discendente, che è una figura di analisi tecnica ribassista. Dopo aver toccato i massimi storici ad agosto 2020, il prezzo ha rintracciato, andando a testare il supporto a 1676$ numerose volte (vi ho evidenziato tali situazioni con dei rettangolini gialli) e andando a formare sempre dei massimi decrescenti con la conseguente formazione del triangolo discendente. Nella settimana dell’8 novembre abbiamo assistito anche ad un falso breakout, evidenziato con una freccia rossa.
Le due cose da tener d’occhio in questa “mini” analisi tecnica sono due:
- Il triangolo discendente
- I volumi: notiamo come l’impulso rialzista partito da maggio 2019 fino al massimo storico di agosto 2020 sia stato accompagnato da volumi alti (evidenziati nel
rettangolo azzurro) . A partire invece dallo stesso agosto fino ad oggi, i volumi si sono notevolmente abbassati, e questo è ben visibile nel rettangolo giallo.
Quindi, che c’è da dire? Che la visione intermarket potrebbe essere lateral-ribassista, e la price action sembra voglia confermare questa tendenza, in quanto una figura di analisi tecnica ribassista e volumi in diminuzione rispetto alla media non precludono solitamente un rialzo del prezzo.
MATTEO FARCI
ORO (XAUUSD) | La direzione del movimento dei prezzi 🏹Salve trader, Oro in un intervallo di tempo giornaliero, questa analisi è stata preparata in un intervallo di tempo giornaliero ma è stata pubblicata per una visione migliore in un intervallo di 2 giorni.
La tendenza dell'oro è generalmente all'interno di un ciclo in avanti e da questo ciclo le onde 1, 2 e 3 sono completate e le onde 4 e 5 rimangono.
La struttura della quarta onda: a causa della sua profondità ridotta, è simile a un triangolo e questo triangolo può essere considerato come espansione e contrazione (preferibilmente conteggiato come triangolo di contrazione).
Da questo triangolo si formano le onde a , b , c e d che ora sono all'interno dell'onda e .
Composto da onda e microonde a e onda b correggerà un massimo dello 0,618% dell'onda a e quindi l'onda c viene posizionata sul pavimento del canale verde e in questo intervallo la salita per l'onda 5 avverrà fino al target 2050.
Se il fondo del canale è rotto, il trend non dovrebbe spostarsi più del lato inferiore del triangolo, altrimenti l'analisi sarà field.
Nello scenario del triangolo disciplinare, siamo all'interno dell'ultima onda d , che è formata da cinque onde.
Se il lato superiore del triangolo viene rotto prima di colpire di nuovo il pavimento del canale, l'aspettativa di questo scenario è più alta.
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ARGENTO | La zona migliore per cadereSalve trader, Argento in timeframe giornaliero, questa analisi è stata preparata in timeframe giornaliero ma è stata pubblicata per una migliore visualizzazione in timeframe di 2 giorni.
Il conteggio delle onde eseguito per il tempo settimanale argento crea diversi scenari di movimento, ma in tutti questi scenari un movimento verso l'alto la dimensione dell'onda (1) è confermata nell'analisi corrente.
Nell'analisi corrente, l'onda 1 è composta dall'onda 5 in un momento più alto e la mantovana è all'interno dell'onda 2.
L'onda 2 è all'interno dell'onda a e l'onda a forma le sue quattro onde sotto forma di cinque onde a forma di triangolo, e l'onda 5 si forma attorno a Fibo 0.38 o il lato inferiore del triangolo, seguita dall'onda b e dalla correzione. Inizia per l'onda a .
L'onda b è un'onda relativamente lunga a causa del tempo trascorso sull'onda a e in termini di prezzo si può intuire che Fibo si muova di 0,618.
Se la mossa supera Fibonacci 0,618, si può dire che Wave 2 è già stata completata.
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Palladio, nell'ombra forse tesse trame rialzistePer il Palladio non dovrebbe essere un buon momento visto il suo prevalente impiego industriale nel settore auto come catalizzatore nelle marmitte. Tuttavia nel grafico si può cogliere qualcosa di interessante.
I prezzi sono scesi del 44% circa dai massimi del maggio scorso, un 50% in più rispetto al cugino platino contribuendo così a ridurre lo svantaggio di costo relativo nei processi produttivi rispetto a quest’ultimo. Infatti, come noto, anche il platino può essere impiegato utilmente tanto che, a prescindere dalla diversa efficacia che mostrano nell’impiego, ci si sta attrezzando per una graduale sostituzione che probabilmente potrà diventare apprezzabile non prima del 2023.
Il motivo è molto convincente: il platino costa la metà del palladio. Tuttavia, a dispetto dello scenario certamente ostile che caratterizza il settore auto, il grafico del palladio mostra una conformazione costruttiva per una visione long che si può apprezzare certamente sul veloce time frame a 4 ore. Qui i prezzi hanno abbozzato, in un’area abbastanza anonima, un tentativo di opposizione allo stillicidio di un regolare ed inesorabile calo dei prezzi. Si nota un pattern di triplo minimo i cui minimi non sono allineati esattamente ma leggermente crescenti e questo non è di per se un handicap della figura.
Inoltre notiamo massimi recenti decrescenti che insieme ai minimi di cui sopra formano però un triangolo simmetrico che potrebbe minare la visione long prospettata. Infatti i volumi che stanno accompagnando la formazione grafica sono in calo e questo rafforza l’idea di una pausa del trend ribassista coerente con la figura di triangolo in questione. Ancora si può notare la violazione, per ora, al rialzo del suddetto triangolo con la tipica accelerazione dei volumi che di solito conferisce valore al movimento che sta proseguendo però con volumi labili, forse troppo labili tenuto conto anche della violazione dell’area di resistenza statica evidenziata nel grafico a 1775 dollari.
Quindi il quadro sembrerebbe contrastante ma se si osserva ancora meglio si possono apprezzare sia il pull back del lato superiore del triangolo avvenuto con un hammer, sia la violazione della suddetta area dei 1775 che con la candela in corso se venisse confermata in chiusura in questa forma sarebbe un ulteriore pull back con hammer annesso. Facendo la somma di tutto ciò a mio avviso la rottura convinta del livello di 1810, 23% di Fibo del movimento ribassista in corso e resistenza statica dei precedente massimo decrescente relativo potrebbe segnare l’inizio di un importante movimento di ritracciamento dei prezzi con arrivo in area test dei 1910 e con il permesso della ema50 in appiattimento che incrocia in area 1830.
Ovviamente per rottura convinta come al solito si intende soprattutto con partecipazione importante del mercato cioè, ancora una volta, dei volumi.
Platino sempre più giu!Classico disclaimer: analisi amatoriale fatta al posto di dormire... se dormissi farei meno danni!!!
Testa e spalle settimanale completo? Quasi...
Divergenza MACD? Oh yes!
Fibonacci controllato? bien sûr!
Target appetibile? Seguro!
Quasi quasi mi posiziono per la rottura della neckline, per poi ritestarla e quindi andare verso l'abisso e oltre!!!!
GOLD, che gain!Ieri siamo arrivati finalmente a target con il gold facendo un gain eccezionale!
Il prezzo ha tirato un colpo precisissimo sul 50% di Fibonacci per poi andare in leggero pullback.
Se non vi ha chiuso in automatico la posizione perchè è stato veramente preciso al millesimo, potete chiudere anche adesso, nonostante penso che possa scendere ancora un po’ è inutile rischiare di sprecare un così bel trade per pochi euro.
[PORTAFOGLIO] Analisi intermarket delle posizioniIl rounding bottom è una figura di inversione che sta ad indicare un lento cambio di forza tra venditori e compratori.
In questo caso il grafico è la rappresentazione del rapporto tra il Dollar Index e il Bloomberg Commodity index: strumento fondamentale nella mia analisi intermarket.
Fine delle politiche espansive, inizio del tapering, inflazione elevata e previsione di rialzo dei tassi d'interesse sono tutte avvisaglie per un nuovo ciclo economico alle porte. Il denaro si starebbe quindi spostando su nuovi asset e in questo panorama quello che è attualmente più sottovalutato e con maggiori prospettive è il Dollaro Americano.
Sebbene i tassi d'interesse siano ancora a zero, secondo indicatori anticipatori ci sarebbero già delle buone prospettive per vederli al rialzo già dalla metà dell'anno prossimo e sarebbe quindi logico aspettarsi una fase di accumuno di Dollari, confermata anche dalla sua ripresa di forza.
Il rounding bottom del sintetico rappresenta in forma grafica proprio questa fase di "spostamento" dei capitali che passerebbero dalla materie prime al biglietto verde.
In coerenza con la mia aspettativa di cambio di ciclo economico sono già da un bel po' (forse anche con troppo anticipo ;) ) compratore di Dollari sui cambi con l'EURO e il FRANCO SVIZZERO.
Mantengo sempre la posizione sul NIKKEI che, proprio per il costo elevato delle materie prime, non ha performato in questa fase di risk-on, ma che spero lo faccia quando inizieranno a scendere. Al contempo sono LONG di CADJPY, valuta risk-on per eccellenza.
A bilanciare il portafoglio c'è il SILVER che ho deciso di acquistare per la duplice veste di asset rifugio correlato all'oro e di materia prima che comunque ho preferito a quest'ultimo perché in relazione ha performato meno e potrebbe dare ancora qualcosa.
Questa è la condizione delle posizioni che attualmente sono aperte nel mio portafoglio.
AREGENTO:
attualmente in guadagno
CADJPY
attualmente in perdita
USDCHF
attualmente in guadagno
EURUSD:
attualmente in guadagno
NIKKEI:
attualmente in perdita
IMPORTANTISSIMO
Questo è il mio personale diario di trading. L'intento di pubblicare le mie attività su questo sito è solo narcisistico masochismo.
Vi esorto a NON replicare le operazioni non conoscendo nulla né della mia strategia né mio modello di gestione del rischio.
In ogni caso la decisione di agire in base a quanto scritto è solo affare vostro.
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Domande, dubbi, perplessità? SCRIVI sui commenti.
Che i GAIN siano con Voi!
Oro ipotizzo un' entrata long per diversificare il mio portafolgio azionario, ho pensato di aggiungere dei metalli, quindi ho ipotizzato visto che si stia formando un pattern di compressione una entrata long, se il ciclo dovrebbe essere rispettato il target di prezzo da come immagino sia @1754 1767$
Gold, sedotti e abbandonati?Probabilmente una delle difficoltà che si riscontra approcciandosi al gold è quello di tenere un profilo eccessivamente semplicista proprio dal punto di vista concettuale.
Sono noti alla nausea i collegamenti tra il suo prezzo e l’inflazione da un lato e la generica avversione al rischio dall’altro.
In relazione all’inflazione un equivoco che può sorgere è quello di capire a quale variazione dei prezzi riferirsi. I mercati, è noto, tendenzialmente vivono non nel presente come facciamo noi nel nostro anonimo quotidiano ma sempre con l’attenzione su quello che succederà domani, a volte dopodomani.
Negli USA l’ultimo dato sui prezzi al consumo evidenzia un valore di 6,2%. Si tratta di qualcosa che non si osservava da 31 anni eppure il gold certo è salito ma non ha avuto la reazione che ci si poteva aspettare di fronte a qualcosa che non si vedeva da un terzo di secolo.
A ben vedere la correlazione va stimata non tanto col livello nominale dei prezzi al consumo quanto con i tassi di interesse reali, cioè brutalmente col rendimento di un investimento obbligazionario senza rischio (treasuries) al netto della svalutazione monetaria. Va cioè valutata la capacità di ottenere una crescita del capitale sufficiente a stare dietro all’aumento dei prezzi, cioè ottenere un capitale tra un anno che mi permetterà di acquistare ciò che oggi con esso compro prima di investirlo.
Il concetto complica le cose perché ci obbliga ad occuparci anche di una roba complessa come la stima del livello dei tassi di interesse nominali nel futuro prossimo. Si tratta di una variabile che il FOMC, il braccio armato della FED, ha difficoltà a mettere a fuoco come dimostrano i dot plots rilasciati in occasione delle riunioni periodiche. Figuriamoci cosa può essere a confronto il nostro sforzo di immaginazione.
Per capire se l’inflazione attuale sia alta (ma alta rispetto a cosa?) certamente si può fare riferimento da una parte al cosiddetto effetto base, che sta creando stress aggiuntivo. Cioè, dal marzo 2020 il calo anomalo del livello generale dei prezzi dovuto alla pandemia ha introdotto nel calcolo dell’indice dei prezzi al consumo una serie di dati mensili negativi che non si vedevano da decenni. Si consideri che con l’inflazione si misura, su base mensile, l’incremento percentuale del livello generale dei prezzi e da quello si ottiene una proiezione del tasso annuo.
Ovviamente facendo il confronto coi mesi depressi del 2020 in cui compariva il Covid 19 e che ha prodotto una variazione profondamente negativa della variazione mensile dei prezzi, il tasso annuo di inflazione che si ottiene oggi è anomalmente alto come il 6,2% in America appunto.
Questo i mercati lo sanno ma non sanno ben stimare gli altri effetti indotti sull’inflazione dai colli di bottiglia presenti nei processi produttivi delle aziende che causano minore produzione che non basta per tutti (esempio è la carenza di chip). Inoltre è da considerare il rialzo robusto delle materie prime industriali ed alimentari che ugualmente provocano aumento nella componente variabile della struttura dei costi di produzione delle imprese che come tale è destinata a rientrare quando le cose si normalizzeranno.
Il tutto a condizione che il Covid 19 non riprenda forza sufficiente nel mondo a produrre nuovi lockdown generalizzati il che se da un lato rappresenterebbe un sollievo per il costo delle materie prime dall’altro non risolverebbe quello dei colli di bottiglia nella produzione.
Un’altra variabile, è la stima del comportamento di spesa dei consumatori i quali, soprattutto negli USA, nelle economie con PIL molto dipendenti da essi è da monitorare attentamente e negli USA i dati dicono che gli americani stanno rinviando le spese importanti, segno che credono nella transitorietà del rialzo dei prezzi.
Sempre negli USA un altro elemento che contribuisce a giustificare l’attendismo della FED è la composizione del mercato del lavoro con la difficoltà a fare rientrare in gioco una parte importante delle persone che hanno perso il posto a causa della pandemia e che tuttavia non cercano attivamente un nuovo lavoro.
Questo fenomeno produce una traslazione verso il basso di tutta la struttura del mercato del lavoro con una revisione al rialzo ad esempio della cosiddetta disoccupazione strutturale, per definizione non migliorabile e verso il basso del livello di occupazione che le autorità monetarie ritengono congruo con una risalita dei tassi di interesse. Questo potrebbe tradursi in un anticipo del tapering.
Dopo essersi occupati di tutto questo c’è da fare i conti con la forza del dollaro americano visto che le sue quotazioni sono in dollari e che un aumento di questo rende indirettamente più costoso il suo acquisto sui mercati. Il dollaro viene da un periodo di forza originatosi in coincidenza con le preoccupazioni cominciate a serpeggiare in estate sulla possibile non transitorietà del livello dei prezzi
Un evidente pattern di testa e spalle ribassista ha dato autorevolezza al movimento, rafforzato dalla violazione anche di 1,15 supporto statico importante, anche se non assecondato da volumi coerenti con la figura, in particolare non si è registrato il classico aumento dei volumi che deve accompagnare la rottura della nek line
Tornando al gold, guardando le quotazioni, i massimi del 2011 a 1.921.70 non sono ancora violati.
Ok, è vero che ad agosto abbiamo assistito ad una gita fuori porta oltre i 2.000 dollari ma la figura di doji che ci troviamo di fronte selezionando il time frame mensile sulle nostre piattaforme sta li a ricordarci che è stata una ragazzata, lo scorrazzamento del nostro cane al parco al mattino presto quando preso dalla foga si spinge oltre il limite cui è avvezzo.
Anche sul weekly una lunga candela verde, con volumi in espansione, ci aveva illuso che il break out fosse cosa fatta salvo osservare subito dopo la formazione di una chiara bearish engulfing che, osservata in corrispondenza di un top importante, con estensione dei real body nettamente maggiori rispetto ai precedenti, con un picco di volumi associato alla candela rossa (che segna il top di periodo), ingoia il corpo verde di quella precedente prefigura un molto probabile scenario ribassista. Almeno di breve come si addice ai pattern formati da una, due o comunque poche candele.
Il movimento ribassista che ne è seguito ha trovato argine in area 1.670 corrispondente all’ultimo minimo crescente fatto segnare dai prezzi nel precedente movimento rialzista
Questa circostanza, manuale di Dow alla mano, ha indotto a considerare il movimento come una correzione visto che un trend (quello rialzista) resta in vita finchè non inverte, cioè finchè l’evidenza di un nuovo minimo più basso del precedente pone il germe dell’inversione.
La stessa area corrispondeva ad una correzione del 19% rispetto ai massimi relativi e dunque si trattava di un movimento contenuto entro il limite del 20% generalmente considerato come limite entro cui classificare come correttivo un movimento, anche se personalmente è un concetto che rifiuto perché troppo generico e non contestualizzato.
A rincarare la dose si nota che l’area in questione corrispondeva a un ritracciamento dello 0.23 di Fibonacci del movimento rialzista iniziato dal novembre del 2015 in area 1.050 dollari.
In area 1.670 la tenuta del supporto è avvenuta con la formazione di un doppio minimo che ha, per ora, soddisfatto le aspettative dei traders in termini di ricompensa del rischio assunto visto che sta regalando un reward/risk di 2:1
La correzione di agosto ha permesso la formazione di un nuovo minimo allineato ai precedenti confezionando un triplo minimo in pectore che va monitorato anche perché il completamento della figura avverrebbe con la violazione proprio di area 1.920 che, ricordo, oltre ad essere semplicemente l’ultimo massimo relativo è soprattutto l’area dei massimi assoluti di 10 anni fa.
A questo punto occorre dare un senso al titolo della presente analisi portando in primo piano il comportamento sfuggente che il gold ha tenuto negli ultimi mesi
Infatti una osservazione frequente cui si fa riferimento da almeno un secolo è quello del cosiddetto triplo attraversamento. Si tratta di un filtro per valutare la bontà di una inversione di trend secondo cui la fine di un trend (ribassista nel nostro caso) diviene molto più probabile se conseguente alla violazione di tre trendline ribassiste che hanno compresso i prezzi nell’ultimo movimento.
Si tratta a ben vedere di altrettante seduzioni e quindi illusioni rialziste per i traders che pongono fiducia nell’inversione stessa.
Ora occorre valutare la bontà del movimento rialzista in atto. Innanzitutto il trend di lungo termine (da weekly in su) è rialzista visto che abbiamo massimi e minimi crescenti e che, come detto, l’attuale movimento ribassista per le caratteristiche fin qui mostrate è da classificare come correttivo.
Inoltre lo scenario fondamentale di un'inflazione stabilmente elevata associata alla prudenza delle autorità monetarie che sembrano ritardare l'inizio del rialzo dei tassi stanno mantenendo i rendimenti reali schiacciati, per ora a livelli bassissimi, rafforzando il quadro rialzista del gold.
Per converso non si può ignorare la scarsa partecipazione degli operatori visto che in occasione della violazione della terza trend line rbassista l’istogramma dei volumi non ha avuto alcun sussulto.
Inoltre, sul weekly, per adesso abbiamo una candela dal corpo rosso con associato un livello di volumi leggermente più alto di quello che dovrebbe essere la candela di break out.
A questo punto il campo perfetto dove monitorare i prezzi mi sembra sia quello daily dove possiamo seguire un eventuale movimento di pull back sulla terza trendline appena violata osservando soprattutto la partecipazione del mercato, cioè i volumi. Il livello dove il movimento potrebbe trovare argine è quello dei 1.830 dove oltre a trovare il contatto con la suddetta trendline abbiamo anche il supporto statico offerto da ben quattro tentativi rialzisti fermati tra luglio e settembre scorsi.
In conclusione, un punto fermo mi pare quello di considerare il trend di lungo come rialzista e che la recente accelerazione trova una giustificazione nello stillicidio ugualmente rialzista dei dati mensili sull’inflazione costantemente più alti del consensus degli operatori.
Sul piano tecnico, come visto, non mancano gli elementi che si possono monitorare e che potrebbero salvarci dalla nuova cocente delusione cui potremmo incappare dichiarando senza riserve il nostro amore (acquisto del break out) scambiando una falsa partenza per accettazione tacita della nostra proposta d’amore. Salvo assistere ad un nuovo movimento all’indietro e rimanere vittime dell’ennesima seduzione e abbandono.
Con la beffa del terzo attraversamento.
GOLD, era già tutto previstoCome avevo già detto nell’articolo precedente del Gold ( GOLD,in distribuzione ), il prezzo era solo in attesa, caricando il tiro.
Ieri siamo arrivati molto vicini alla MML, punto nella quale inizierò a scaricare qualche contratto, per poi puntare al target che rimane il 50% di Fibonacci.
Vedete come la chiusura della metà ciclica annuale in corrispondenza del B1 trimestrale sia stata quasi perfetta, non ci rimane che vedere il Gold toccare prima il TP e magari cercare il Bottom del range di nuovo nelle zone basse dei 1700 😉
Gold pronto per una nuova risalità?Analisi tecnica : Dopo un bel movimento al rialzo,un bel po' di accumulo, oggi finalmente c'è stato un forte impulso verso la nostra area ( rettangolo verde)
Avevamo una zona di vendita a 1867 con target 1826 ed è stata rispettata.
Il prezzo ora si trova in una zona d'acquisto, vediamo come si comporta l'oro nei prossimi giorni.
Non è un consiglio di investimento, ma un idea personale.
Trading Gold 🥇📈 - Analisi del 22-11-2021Il sistema Algotrading Multiday è : long dalla chiusura del 08/11/2021
performance posizione: -0,49%
performance YTD: 5,12%
performance 1 anno: 7,25%
In chiusura mantenere
Numero operazioni chiuse ultimo anno 31
Profit/loss medio per operazione ultimo anno 0,23%
Percentuale trade in gain ultimo anno 67,74%
Percentuale trade in loss ultimo anno 32,26%
Commento
Forte discesa che ha fatto saltare 2 supporti, sarebbe molto importante in chiusura ritornare sopra 1829.
Trend rialzista in bilico.
Supporti:
1° 1840 $
2° 1829 $
Resistenze:
1° 1856 $
2° 1872 $
Mi raccomando osservare, discutere, Like se via piace, ma come sempre per l'operatività usare sempre la propria testa!!
ANALISI TECNICA E FONDAMENTALE ARGENTO: REPORT SILVER INSTITUTEBuongiorno ragazzi, stamani vi rilascio un aggiornamento relativo al mercato dell’argento grazie al nuovo report del 17 novembre del Silver Institute, di cui ho già parlato nella mia idea precedente relativa all’argento.
Per chi non lo sapesse, Il Silver Institute è un'associazione internazionale senza scopo di lucro che trae i suoi dati dall'industria dell'argento; ciò include le principali case minerarie d'argento, raffinerie, fornitori di lingotti, produttori di prodotti in argento e grossisti di prodotti di investimento in argento. Fondato nel 1971, l'Istituto funge da voce dell'industria per aumentare la comprensione da parte del pubblico dei numerosi usi e valori dell'argento.
Vi rilascio ora i punti salienti del suo report:
La domanda industriale di argento rimbalza a un nuovo massimo nel 2021. Le previsioni sugli investimenti in argento fisico aumenteranno del 32% nel 2021 per un massimo di 6 anni. Si prevede che ogni area chiave della domanda di argento aumenterà nel 2021, compreso un record per la domanda industriale, nonostante le sfide riguardanti le catene di approvvigionamento in corso.
Nell’anno in corso la domanda globale di argento dovrebbe raggiungere 1,29 miliardi di once (la prima volta che super il miliardo di once dal 2015).
La ripresa della domanda industriale dalla pandemia vedrà questo segmento raggiungere un nuovo massimo di 524 milioni di once (Moz). In termini di alcuni dei segmenti chiave, si stima che la domanda fotovoltaica aumenterà del 13% a oltre 110 Moz, un nuovo massimo, evidenziando il ruolo chiave dell'argento nella green economy. Infine, la domanda di leghe per brasatura e saldatura è destinata a migliorare del 10% nel 2021, aiutata da una ripresa negli alloggi e costruzioni, anche se questo sarà ancora al di sotto dei livelli pre-pandemia.
Per quanto riguarda gli investimenti fisici, nel 2021 dovrebbero aumentare del 32%, o 64 Moz, di anno in anno fino a un massimo di sei anni di 263 Moz. La forza sarà guidata da Stati Uniti e India.
Nel 2021, la produzione di argento estratto dovrebbe aumentare del 6% su base annua a 829 Moz. Questo recupero è in gran parte il risultato della capacità della maggior parte delle miniere di operare a pieno ritmo di produzione durante tutto l'anno dopo le interruzioni forzate nel 2020 a causa della pandemia. Quei paesi dove la produzione ha avuto l'impatto più pesante lo scorso anno, come Perù, Messico e Bolivia, avranno i maggiori incrementi. Nel frattempo, i forti prezzi dell'argento e dei metalli sottoprodotti quest'anno hanno migliorato la redditività nel settore dell'estrazione dell'argento nonostante l'aumento dei costi di input. Margini medi nel settore sono attualmente ai massimi dal 2012 e solo il 5% delle miniere d'argento primarie globali operava con costi superiori al prezzo dell'argento nella prima metà dell'anno.
Si prevede che la produzione di gioielli e argenteria si riprenderà parzialmente dal 2020, in aumento del 18% e del 25% rispettivamente, a 173 Moz e 40 Moz. Entrambi i mercati beneficeranno di una forte ripresa in tutti i paesi chiave, in particolare in India in quanto l'economia e il sentimento dei consumatori si sono ripresi più rapidamente del previsto e poiché le restrizioni sono terminate in tempo per la stagione delle feste.
Dopo aver letto il report, posso affermare che la domanda di questa materia prima è in fase di aumento, così come la sua produzione. Da non dimenticare il suo ruolo come metallo industriale e il ruolo stesso che ricoprirà nella green economy; inoltre, in un periodo di espansione economica come quello che stiamo vivendo, tutte le industrie ripartono a pieno regime, e per permettersi ciò hanno la necessità di materie prime: di conseguenza, basandoci sulla legge della domanda e dell’offerta, più domanda c’è nei riguardi di una commodity, più il suo prezzo salirà, e questo sembra stia accadendo sull’argento.
Probabilmente, leggendo un report di questo tipo, ci aspetteremo di vedere il grafico del prezzo in un trend rialzista, ma questo non vale per il sottostante in questione. Nel grafico condiviso, possiamo vedere come il prezzo stia ormai lateralizzando da luglio 2020, andando a formare un canale parallelo. Il prezzo ha formato un massimo relativo a 29,91$ ad agosto 2020 e successivamente un altro il 1 febbraio 2021 a 30,35$ (dovuto ad uno short squeeze, come probabilmente ricorderete); per quanto riguarda invece i minimi del canale, essi si sono attestati intorno ai 21,80$ (nel grafico condiviso ho utilizzato una linea rossa per congiungerli, e questo vale anche per i massimi).
Vi ho evidenziato con dei rettangolini rossi e blu quelle situazioni in cui la media mobile ha avuto la funzione di supporto prima e resistenza poi: collegandomi alla sua funzione di resistenza, è curioso vedere quello che sta accadendo nelle ultime settimane: il prezzo ha formato un testa e spalle rialzista: il prezzo aveva rotto al rialzo la neckline, generando un segnale rialzista; tuttavia, esso non ne ha voluto sapere di strappare al rialzo infatti, arrivato alla media a 200 periodi, è rientrato all’interno della neckline invalidando, probabilmente solo per il momento, una visione long.
In basso vi ho condiviso anche le posizioni nette speculative sull’asset riguardanti gli speculatori; utilizzo questo indicatore per cercare di capire quale sia il sentiment del mercato. Osservandolo, possiamo vedere come il ribasso del prezzo del periodo maggio-agosto 2021 sia stato accompagnato da un decremento delle posizioni long rispetto a quelle short; in queste ultime settimane, al contrario, vediamo come il prezzo si sia ripreso, accompagnato da un aumento delle posizioni long rispetto a quelle short; con ciò deduco che le posizioni degli speculatori siano da tenere d’occhio in quanto non hanno generato nessun segnale di tipo contrarian.
Adesso vedremo cosa avrà intenzione di fare il prezzo; basandomi sul lato fondamentale non posso che essere rialzista, dal lato tecnico lo sarò invece soltanto quando il prezzo romperà al rialzo la media a 200 periodi, andando quindi a validare anche il testa e spalle.
Matteo Farci
GOLD - Continuazione del trend longIl time frame giornaliero del GOLD mostra, dopo aver effettuato un doppio minimo in corrispondenza dei due rettangoli in basso celesti (1° minimo a metà Agosto 2021 ed il 2°minimo a fine Settembre 2021), come è partito un trend rialzista attraverso un canale di movimento (area grigia) durato oltre un mese.
La forza rialzista è stata confermata a seguito di due importanti eventi:
1) il break out nella giornata del 4 Novembre della trend line dinamica che fungeva da diverso tempo da resistenza
2) Il break out del 10 Novembre dell'area inizialmente di offerta/resistenza diventata successivamente di domanda/supporto (rettangolo verde).
I due eventi sopra rafforzano la presa di posizione da parte dei compratori con possibile ulteriore futuro movimento rialzista di breve sino al raggiungimento, come primo target, dell'area di offerta/resistenza intorno ai 1920$ che rappresenta anche un picco massimo raggiunto ad inizio Giugno 2021 (rettangolo rosso).
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!