NZD (Dollaro neozelandese)
LA RECESSIONE CHE NON C’èIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 03.03.2023
-CONTESTO
Periodo contrastato per i mercati finanziari, che erano in attesa di una forte recessione, sia in Europa a causa della crisi energetica, che in America , a causa della FED super aggressiva, ma per il momento nulla nei parametri degli aggregati macro mondiali lascia pensare ad una crisi economica.
La settimana che sta per concludersi ha visto nel mirino i PMI sia cinesi che occidentali con America ed Europa, ed i dati sembrano non avvicinarsi nemmeno all’idea di contrazione economica. I parametri visti nello scorso dicembre 2022 che vedevano ancora la Cina ferma con la lotta al covid, gli Stati Uniti alle prese con l’inflazione ed i rialzi tassi, e l’Europa con la crisi energetica, sono oramai un ricordo. Le ultime rilevazioni per il mese di Febbraio 2023 mostrano forti rimbalzi in tutti i paesi del g20 e la prospettiva che forniscono le imprese di servizi e manifatturiera è ben più rosea delle previsioni.
A dar ulteriore conferma che la recessione non sembra ancora bussare alle porte, i dati sul mercato del lavoro, che vedono tassi di disoccupazione prossimi ai minimi ed in America assistiamo addirittura ad un calo , con l’ultima rilevazione al 3.4%!
Non siamo certo in recessione, più probabile una fase di timido rallentamento economico, che non collima con le esigenze delle banche centrali di contenere l’inflazione, pertanto gli operatori si dividono ancora una volta: da un lato la speranza che le politiche economiche non danneggino l’economia e che la ripartenza sarà quindi ancora più prodigiosa, e dall’altra il timore che le banche centrali non si fermeranno!
Tra i due sentiment la nostra opinione si colloca attualmente a favore della paura, per essere piu precisi rimaniamo in attesa di una fiducia che deve arrivare dai dati macro, in special modo dall’inflazione che rimane a nostro avviso l’unico vero driver anche per le banche centrali e in conseguenza per il comparto obbligazionario, a seguire l’azionario e a cascata l’intero settore finanziario.
Fino a che l’inflazione rimarrà sostenuta, tutti gli altri parametri saranno secondari, le banche centrali alzeranno via via il livello di aggressività e sarà mantenuto per tutto il tempo necessario senza curarsi troppo al momento di creare scompensi negli altri aggregati macroeconomici.
La vera strada è ignota stavolta anche alle banche centrali costrette a seguire la curva del ciclo economico che si concretizza nella lettura dei dati via via pubblicati.
-FOREX
Il comparto valutario resta incerto, il dollaro Usa che ha dominato la scena nel 2022 e che ci ha regalato un fortissimo dollaro centrismo, attende ora le decisioni della FED e nel frattempo gli operatori spostano il focus su altri asset , come il dollaro neozelandese, che chiude la settimana come l’asset migliore tra le majors, con un +0.70% medio grazie alle notizie provenienti dalla Cina. La ripartenza del polmone economico e produttivo asiatico, regala un boost importante anche ai partner commerciali ed esportatori di materie prime come la Nuova zelanda, che ora viene prediletta al dollaro australiano anche grazie ad un migliore delta tasso.
La spinta rialzista del dollaro neozelandese porta al consueto posizionamento di mean reverting dei treders retail che ora si posizionano al 72% short sul basket.
Diversi quindi gli asset in tendenza che vedono i retail a caccia del mean reverting, primo audnzd con un 78% di posizioni lunghe, ancora nzdcad con un 69% short, nzd jpy con un 77% short e non da meno gbpnzd con un 85% long.
Indubbio quindi la necessità di monitorare gli asset new zealand in questa fase.
-EQUITY
L’azionario mondiale rimane contrastato, con l’equity americana che no si allontana dai minimi di periodo , ma non trova la forza necessaria ad allunghi ribassisti importanti, mentre l’Europa resta prediletta, mostrando impressionante forza per il dax, che ad ogni approdo sui minimi trova compratori disposti ad riportare le quotazioni verso i massimi. Non escludiamo la formazione di una nuova flag lateral ribassista che sia preludio a nuove espansioni di volatilità rialzista. Come detto la parola rimane alle banche centrali e alla loro capacità di raffreddare l’economia.
-COMMODITIES
Spingono a rialzo i metalli, che gioiscono della ripartenza della Cina, e della conseguente riapertura della domanda. Il gold ritrova il test delle resistenze a 1850$ livello oltre il quale si potrebbe valutare allunghi verso i 1864$, cosi come il rame che torna a quota 4.11$ prima resistenza minor per poi guardare a 4.17$ e a 4.22$.
Attendiamo i dati sull’ISM di oggi pomeriggio per gli States , ultimo market mover della settimana
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
Il doppio fondo della NZD preannuncia la sua prossima mossa?Il doppio fondo della NZD preannuncia la sua prossima mossa?
La Reserve Bank of New Zealand prenderà la sua seconda decisione sui tassi di interesse del 2023. La decisione verrà emessa mercoledì alle 14:00 NZDT (martedì 8:00 EST). Ciò che rende interessante questo momento è che il Paese è stato appena colpito dal ciclone Gabrielle che, secondo quanto riferito, ha causato danni alle infrastrutture e alle proprietà private per oltre 12 miliardi di dollari neozelandesi. Per questo motivo, alcuni osservatori di mercato prevedono una pausa nei rialzi dei tassi della RBNZ (o un rallentamento), anche se il consenso è ancora per un rialzo di 50 punti base. Con l'incertezza presente sul mercato, il cambio NZD/USD potrebbe apparire un po' vulnerabile in vista della decisione della RBNZ.
L'NZD/USD sta attualmente testando l'area di supporto creata a gennaio a 0,62249, che è fondamentale per prevedere la sua prossima mossa. Se l'area di supporto non dovesse reggere, l'obiettivo a breve termine è 0,61648, mentre quello a lungo termine è 0,61000. NZD/USD è anche al di sotto della 200-EMA, indicando una tendenza ribassista. Se il prezzo riesce a respingere l'attuale area di supporto, potrebbe rimbalzare per ritestare il periodo 200-EMA prima di continuare la tendenza al ribasso. Tuttavia, la tenuta del supporto a 0,62249 significherebbe la formazione di un pattern a doppio fondo, indicando almeno una tendenza rialzista a breve termine. Affinché l'inversione abbia un certo slancio, il prezzo deve eliminare l'area di consolidamento passata tra 0,63523 e 0,63000, rompendo infine l'area di resistenza di 0,63523 prima di proseguire verso l'alto.
Qualsiasi rialzo del NZD/USD potrebbe essere limitato dai forti dati economici in arrivo dagli Stati Uniti. Inoltre, lunedì gli Stati Uniti sono chiusi per il Presidents Day, il che potrebbe causare un'attività di vendita repressa della coppia mercoledì NZDT/martedì EST.
AUD/NZD: analisi della coppia valutaria trans-tasmanica L'AUD/NZD è una coppia interessante da esaminare dopo la pubblicazione dei rispettivi rapporti sull'inflazione di ciascun paese nella giornata di ieri.
In Nuova Zelanda, il tasso di inflazione annuale è rimasto stabile al 7,2%, inducendo gli investitori a prevedere che l'inflazione nel Paese abbia raggiunto il suo picco e che la Reserve Bank of New Zealand possa rallentare il ritmo dei rialzi dei tassi di interesse in futuro, inducendo un calo del NZD rispetto al dollaro USA. La prossima decisione sui tassi di interesse della RBNZ è prevista per il 22 febbraio.
I dati sull'inflazione australiana sono stati superiori alle aspettative, con un tasso del 7,8%, in aumento rispetto al 7,3% della lettura precedente. Di conseguenza, il dollaro australiano è salito a un nuovo massimo di 5 mesi, quasi l'unica valuta principale che si è mossa in modo significativo rispetto al dollaro USA nella giornata, poiché il mercato ha prezzato il nono rialzo consecutivo dei tassi da parte della Reserve Bank of Australia il 7 febbraio.
Naturalmente il cross AUD/NZD ha iniziato a divergere in modo significativo, con un'enfatica rottura della linea 200-EMA, a causa delle rispettive performance contro il dollaro USA. 1,09600 sembra essere il livello di resistenza più immediato per la coppia, ma non sembra reggere bene l'attuale attività di acquisto, con il 20 EMA/ 1,09480 che funge da supporto.
Azioni in calo in attesa della Bank of Canada IL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 07.12.2022
-CONTESTO
Giornata di ribassi quella di ieri per il mercato equity, che ha trovato il break out ribassista di diversi asset, mettendo ancora una volta l’accento sulla fragilità rialzista dei mercati e di quanto possa trovare vero fondamento il rally di Natale in un contesto di recessione globale.
Non sembrano essere state sufficienti le buone notizie che vengono dalla Cina a sostenere i mercati europei ed americani, mentre il mondo asiatico ha festeggiato l’implementazione di politiche meno restrittive per la gestione ed il contenimento dei casi Covid.
Sebbene la prospettiva di una ripartenza produttiva del mondo asiatico possa essere un ottimo propellente rialzista per i mercati, questa volta non sembra essere stato sufficiente, come non è risultato sufficiente puntare su una rotazione settoriale che fino ad oggi aveva premiato gli investitori che avevano scelto asset industriali piuttosto che il comparto tech, maggiormente penalizzato in questo 2022.
Questa volta i ribassi sembrano generalizzati, e ad acuirne i movimenti non poteva mancare la forza del dollaro, che sembra prezzare un colpo di coda rialzista in vista dell’intervento della FED della prossima settimana.
Ancora le banche centrali a dettare i ritmi dei mercati, e se ieri è stato il turno della RBA, oggi sarà il turno della BOC, chiamata ad un rialzo tassi di ulteriori 50 BP, almeno queste le attese degli analisti, il che porterebbe il tasso definitivo oltre il 4% al 4.25%, superando seppur temporaneamente il dollaro americano.
Al momento non sembra essere sufficiente l’aspettativa di una BOC aggressiva per generare impulsi rialzisti su un dollaro canadese alla deriva, colpito duramente dalla caduta dei prezzi del wti, da sempre asset strettamente correlati tra loro.
-FOREX
Il mondo valutario non trova dunque direzionalità spinte sul dollaro americano, che resta in un respiro di breve termine rialzista , in attesa che la FED esponga i suoi piani per il prossimo 2023. Il sentiment che accompagna il dollar è al momento al 52% short, segno di profonda indecisione.
Una fase di congestione che colpisce anche l’euro e la sterlina, reciprocamente con un sentiment del 57% short e del 60% short, percentuali che lasciano aperte tutte le possibilità.
Restano piu spinte le percentuali sui basket Australia e nuova Zelanda, che insieme al dollaro canadese, portano il comparto delle commodities currencies ad un maggiore interesse.
Il basket australia vede un 73% di retail long, mentre il cambio principe audusd vede un 63% di retail long, segno di una certa debolezza che avvolge questo asset, che non ha trovato nelle decisioni della RBA un supporto necessario a vederne ripartenza rialzista. Ancora pesanti le prospettive inflazionistiche a fronte di politiche troppo poco aggressive.
Migliore la situazione per il dollaro neozelandese che vede i retail al 93% short, in pieno mean reverti su un asset che al momento gode del miglior tasso di interesse e che genera quindi i migliori curry trades del momento.
Anche il cambio principe nzdusd vede un 71% di retail short, ma i veri eccessi si denotano su nzdcad con un 97% short e nzdjpy con un 79% short. Tuttavia, nzdjpy paga un premio di swap interessantissimo collocandolo come naturale curry trades, contro il quale meglio non opporsi.
Anche il dollaro canadese in vista della BOC presenta diverse occasioni, generate da un profondo ribasso che sembra essere in contro tendenza con l’aspettativa di tassi di interesse oltre il 4%.
La debolezza del dollaro canadese ha portato i retail ad un 86% long sul basket mentre sul cambio principe usdcad assistiamo ad un 85% short, segno di potenziali nuovi allunghi rialzisti, tuttavia molto pericoli.
Interessanti eccessi per il dollaro canadese anche sui cross come cadchf con un 97% di retail long o aud cad con un 80% short di retail, tutti asset degni di essere monitorati per coglierne occasioni di mean reverting.
-EQUITY
Il comparto equity come accennato vede ribassi diffuci, con il dax che rompe a ribasso il supporto chiave a 14330 pnt e apre di fatto la strada ai 14150 pnt prima e 14000 pnt poi.
Anche il nasdaq vive una giornata di profondi ribassi, con l’approdo a 11530 pnt, oltre i quali si aprono strade ribassiste fino ai 10800 pnt e poi ai minimi di periodo.
Anche l’sp non è da meno e si guarda al break out della trend line che congiunge gli ultimi minimi trimestrali che passa ora a 3950 pnt, livelli oltre i quali potremmo assistere ad affondi fino 3800 pnt.
-COMMODITIES
Per il mondo commodities si aprono le strade ribassiste del WTI che oltre i livelli di 74$ al barile potrebbe estendere i ribassi fino 66$ sempre che l’opec+ non intervenga in qualche modo.
-DATI ATTESI DA CALENDARIO
Attendiamo per oggi l’intervento della BOC alle ore 16.00 che sarà market mover per la giornata odierna
buona giornata e buon trading
SALVATORE BILOTTA
VISIONE SHORT ANNULLATALa rottura degli ultimi massimi è stato un proseguimento da parte dei Buyers nel salire e non quindi una presa di liquidità per poi scendere.
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Di conseguenza, visione short annullata e operazione non aperta.
ROTTO AL RIALZO IL LIVELLO 0.59100Il prezzo rompe a rialzo il livello prima citato (0.59100) invalidando così la mia entrata short.
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Monitoro e vedo se nel pomeriggio si creano situazioni per un long o è semplicemente una presa di liquidità sugli ultimi due massimi. Se così fosse il prezzo potrebbe avere la volontà di scendere.
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Ho notato anche che ultimamente dopo ogni fase di lateralizzazione segue un impulso, lo terrò in considerazione.
LE BANCHE CENTRALI NON POSSONO FERMARSIIL BUONGIORNO FOREX DI OGGI 23.11.2022
Ancora rialzi tassi tra le decisioni delle banche centrali e questa volta è stato il turno della RBNZ, la banca centrale neozelandese, che sebbene fino ad oggi ha visto scelte meno hawkish di quelle che il mondo si aspettava con rialzi tassi da 25-50Bp, si è vista costretta questa volta ad un rialzo jumbo da 75Bp.
Nello statement che accompagna la decisione di politica monetaria, appare chiara la necessità di raffreddare l’economia, che rimane resiliente con una domanda aggregata molto forte, sebbene l’inflazione sia sui massimi degli ultimi 30 anni e le prospettive globali siano di forte decrescita, sembra non arrestare la fiducia dei consumatori, ancora forti di un mercato del lavoro tonico con la disoccupazione ai minimi.
Poco da indugiare quindi, si passa al rialzo tasso e si porta il costo del denaro oltre il 4% al 4.25% giustificando cosi il forte rialzo del dollaro neozelandese vissuto in questi ultimi mesi.
In una settimana scarna di appuntamento macro, in vista del giorno del ringraziamento americano, oggi sembra l’unica giornata di contrattazione degna di nota, con i dati dei pmi tedeschi , che seppur ancora sotto il 50% quindi in fase di recessione, mostrano un leggero miglioramento rispetto alle ultime rilevazioni, cosi come quelli del Regno Unito, che si assestano al 48.3 nel composito e al 46.2 nel manifatturiero e al 48.8 nei servizi.
Attesa per questa sera l’incontro con il FOMC per scoprire quali prospettive ci sono nel prossimo incontro della FED il 14 Dicembre, appuntamento che segnerà di fatto la fine dell’anno finanziario.
Il mondo valutario prosegue le sue dinamiche dollaro centriche, con un dollar index ancora alle prese con le resistenze di breve a 107.75 e sembra al momento aver perso il brio che lo ha guidato in questo 2022. La possibilità di posizionamenti corti in dollari sembra ora essere un aspetto da prediligere, sebbene l’appuntamento con FOMC e FED possano generare ulteriori spinte rialziste di breve, generando potenziali occasioni di trading.
Il mondo retail al momento al 65% long sul dollaro americano, trascina con se posizionamenti contrari anche sull’euro con un 66% short e sulla sterlina con un 62% short.
Sebbene i basket siano di poco sbilanciati, sembra piu interessante la dinamica sulle majors con eurusd che segna un 72% short di posizioni retail, il che apre ancora a possibili allunghi rialzisti della moneta unica fino 1.04 e 1.0425.
Interessante il posizionamento dei retail sul dollaro neozelandese, che dopo un mese di rialzi e un rialzo tassi da 75Bp visto stanotte, trova ancora un 92% di retail in posizione contrarian short a caccia dei messimi di periodo sul basket e un 67% shoprt sul cambio principale nzdusd.
Resta di fatto interessante monitorare continuazioni di trend rialziste per il dollaro neozelandese, che trova ora a suo vantaggio positici swap contro le altre majors, special modo contro lo yen giapponese che resta l’unica valuta ad avere tasso negativo.
Restano contrastati gli indici azionari mondiali, con l’euroa che ha corso molto di più ed un dax sui massimi di periodo a 14440 pnt, che offre a nostro avviso migliori opportunità di speculazione di breve, rispetto all’equity americana che resta invece meno tonica e più timorosa di una FED iper aggressiva, anche in operazioni di QT mirate al drenaggio di liquidità, a differenza della BCE ancora accomodante su questi temi.
Il nasdaq potrebbe trovare le sue prime resistenze a 12000 pnt e solo in caso di break out rialzosta portarsi fino ai 12200 pnt, cosi come l’S&P ora alle prese con i 4000 pnt pronto ad allungare a rialzo dino al test della trend line discendente che parte dai massimi di questo 2021-2022e che passa ora a 4080pnt.
Interessante per il comparto delle commodities il ngas che si porta a 7.25$ e sembra puntare a 8.0$ prima area di resistenza, per un asset che ha visto tanto interesse in questo 2022 e che potrebbe ancora riservare non poche sorprese.
buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta Trader
[SHORT] GN è il tuo momentoNulla di più semplice.
Correlati su questi livelli abbiamo:
- Trendline ribassista multi year
- Livello psicologico 2.0000
- Fib. maggiore 786
È chiaro che qui il mio interesse si fa vivo, soprattuto visto il modo con la quale abbiamo raggiunto nuovamente questo livello.
Ora da qui, la mia operatività entra in focus sui timeframe inferiori per ricercare strutture di rischio valide per eseguire e gestire i miei posizionamenti.
La visione di mercato con la quale ho intenzione di entrare è su setup short che abbiano un livello di stop loss corto ed un rendimento che mi permetta di liquidare profitto parziale (sopra al 1:2) entro i 200 pips. L'obiettivo qui è di posizionarmi con più entry a rischio contenuto, portate a breakeven e parzializzate, per poi lasciar correre la rimanenza ed aprire trade di copertura long al raggiungimento dei punti più critici (di supporto o possibile supporto).
Il processo di analisi, di esecuzione e di gestione lo lascio a voi... in quanto il vostro trading è una vostra responsabilità! ;-)
Buon trading a tutti.
Il trading su CFD a margine comporta un rischio elevato.
Assicurati di comprendere a pieno i rischi.
Le idee pubblicate non vogliono essere consigli finanziari.
Testa e spalle in fase di completamento su NZD/CHFSul cross NZD/CHF ho notato un testa e spalle rovesciato in fase di completamento.
Ipotizzo di aprire una posizione long alla rottura della neckline che unisce le due spalle.
Si potrebbe anche pensare di aprire una posizione per cavalcare il rialzo del prezzo fino a raggiungere la neckline per il completamento del pattern.
Cosa ne pensi?
TAGLIARE I COSTI , PER PREPARARSI ALLA RECESSIONE.BUONGIORNO FOREX DEL 25.05.2022
È chiaro oramai alla maggior parte di noi, e soprattutto alla maggior parte delle aziende, che l’economia mondiale è sulla strada della recessione e non si può fare altro che adeguarsi iniziando con il ridimensionare i costi a discapito in primis del marketing on line.
Ieri altra giornata pesante sui listini americani, che restano per ora ancorati ai minimi di questo 2022 in attesa di spunti tecnici per un respiro che possa dar sollievo a chi sta cercando punti strategici di ingresso long, tuttavia le notizie date dall’AD di Snap sono state benzina sul fuoco della paura: le aspettative per i prossimi trimestri sono pessime!
Seppur non uno dei più grandi attori del mondo social marketing, SNAP ha toccato una nota dolente per il prossimo futuro, ovvero il taglio drastico dei costi per la pubblicità on line di molte aziende, che in vista di tempi difficili, ricavi in calo, forte rallentamento della domanda, della produzione, beh unica arma da imbracciare è il taglio dei costi, special modo per la pubblicità on line, andando cosi a colpire le prospettive di utili di aziende come Snap, o come le più grandi Google, Meta o Pinterest che nella pubblicazione degli ultimi earnings sono state già molto chiare nella prospettiva di un drastico calo degli utili futuri.
Ovvia la reazione del mercato che ha letteralmente bruciato SNAP con un -41% trainando a ribasso con se tutti i titoli del settore, da Facebook con un -7% a twitter con un -6%.
Poche speranze dunque per l’indice Nasdaq che rimane sugli 11800pnt dopo un test dei minimi a 11590pnt, oscillando sull’open weekly , aprendosi a scenari di lateralità sui minimi piuttosto che a veri e propri storni rialzisti.
Pesano dunque le decisioni delle banche centrali , intraprendere politiche economiche aggressive, sarà una strada non facile e non priva di sacrifici, le dinamiche che si stanno monitorando in altri paesi come il Regno Unito sono da esempio per molti , il forte rallentamento economico in UK legato ai quattro rialzi tassi già effettuati, e la mancata risposta dell’inflazione che continua a salire creano le basi per una perfetta stagflazione che resta il vero timore di molti banchieri centrali.
Stanotte anche la RBNZ ha alzato i tassi portandoli al 2%, un rialzo di 50Bp atteso dagli analisti, che apre la strada ad ulteriori scelte di politica hawkish , atte proprio alla lotta contro l’inflazione che resta ai massimi degli ultimi 40 anni. Obbiettivo dunque giungere ad un tasso finale del 3.25% per il 2023, ma monitorare la congiuntura macro resta un obbligo. Tuttavia la spinta aggressiva della RBNZ è piaciuta ai mercati che hanno premiato il dollaro neozelandese, sia contro il biglietto verde, che contro le principali majors.
Interessante la reazione di nzdcad, che stava già costruendo un trend rialzista di breve, partito dai minimi di 0.8075, con una sequenza di massimi e minimi crescenti chiara in h1, che vede il mondo retail posizionarsi short al 75% mostrando un segnale di potenziale trend long di più lungo periodo, che trova le prime resistenze a 0.8363, ma con potenziali allunghi fino anche a 0.86 figura.
I differenziali tassi iniziano a pesare sui mercati valutari, pur lasciando prediletto il dollaro americano, che va verso la chiusura di questo mese di maggio 2022 con performance negativa, dopo mesi di rialzi incessanti. Oggi dopo aver toccato le aree di 101.60 dollar index sembra già andare al test delle resistenza, mostrano già nuova linfa rialzista, che deve tuttavia fare i conti con le aree di 102.40 prima per poi approdare a 103 figura.
Un nuovo attacco rialzista del dollaro americano metterebbe di nuovo pressione alla moneta unica, che sebra ora dover fare i conti con i massimi di ieri posti a 1.0750, livelli oltre i quali iniziano a cedere le aspettative rialziste, e sui primi movimenti di ribassisti della notte che lo stanno portando a 1.0675 il mondo retail è già pronto con i suoi ingressi long, portandosi verso un sostanziale equilibrio nel sentiment che attualmente vede il 59% dei traders short. Approdi dunque sulle aree di 1.0650-1.0625 non sono da escludersi, livelli dai quali sarà necessario monitorare la price action di più breve durata per eventuali affondi ribassisti.
Il calendario macro di oggi prevede un discorso della Lagarde alle ore 10 ora italiana, ed i verbali del FOMC alle ore 20.00, due appuntamenti che potrebbero risultare non privi di colpi di scena.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
INFLAZIONE USA E L’EFFETTO BASE.BUONGIORNO FOREX DEL 11.05.2022
Giornata cardine per la settimana di contrattazione che stiamo vivendo sui mercati finanziari, l’attenzione è interamente rivolta al dato sull’inflazione negli Stati Uniti che per questo mese di Maggio 2022 dovrebbe godere del cosi detto “effetto base” , rendendo il dato distorto rispetto al valore reale dei prezzi al consumo.
Se andiamo a ricercare il livello di inflazione nel maggio 2021, cioè ad un anno fa, i dati ci mostrano la prima rilevazione oltre la soglia del 2% ,per la precisione un +4.2%, il che porterebbe il dato in pubblicazione oggi a rapportarsi con un tasso già elevato dei prezzi al consumo, rendendo inefficace o poco attendibile l’attuale rilevazione.
Inizia quindi a rendersi necessaria una lettura più approfondita dei dati macroeconomici, per riuscire a capire quanto le politiche monetarie intraprese dalla FeD riescano a contenere la corsa dei prezzi, e quanto dovrà essere più o mena incisiva nelle sue prossime mosse, pertanto l’aspetto macroeconomico diventa fondamentale per tutti i traders.
In attesa della pubblicazione dell’IPC di oggi, i mercati mostrano un dollaro americano stabile sui massimi di periodo a 103.80 dopo un breve test delle aree di 104.00, il che farebbe pensare ad una fase di distribuzione, che potrebbe dare fiato al biglietto verde, special modo se i dati di quest’oggi dovessero uscire migliori delle attese, ponendo le basi per una minore aggressività da parte della FED nelle prossime riunioni.
Alla luce di questa possibilità anche il comparto equity consolida sui minimi , con il Nasdaq sulle aree di 12450 pnt, senza offrire ancora spazio a veri e propri storni rialzisti, cosi come l’S&P che resta stabile a 4000pnt, livello psicologico chiave.
Mantengono alta la volatilità le commodities, come ad esempio il Ngas, di cui abbiamo discusso ieri, che dopo un affondo asulle aree di 6.40$ riconquista rapidamente i 7.50$, mostrando chiaramente la volontà di rimanere nell’intorno dei 7$ real value dell’asset in questa fase storica.
Stabili nel loro insieme i posizionamenti dei retail sul mondo forex, con un 77% short sul dollaro americano in linea con il 75% visto ieri, cosi come il 54% long sull’euro rispetto al 57% di ieri.
Unico basket dove i retrail sembrano focalizzare l’attenzione è il dollaro neozelandese, che ieri ha messo a segno un’ulteriore giornata di ribassi che ha offerto aspettative di mean revertig al 65% dei retail oggi in posizione long, rispetto al 59% dieiri.
Restano pertanto poco mossi i sentiment sulle majors, mentre restano interessanti gli eccessi su diversi cross valutari, come nzdcad, con un 91% dei traders in posizione long, con i prezzi che hanno trovato momentaneo supporto a 0.8180 offrendo possibilità di storni al breakout delle aree di 0.8250 per possibili allunghi fino alla mm21 periodi daily che si trova nelle aree di 0.8350, offrendo pertanto ottimo R:R
Ancora interessanti le dinamiche sul dollaro canadese, con il cross cadjpy che vede il 92% dei retail in posizione corta, mentre i prezi sembrano distribuire nella fascia compresa tra 99.50 e 102.50, ultimo baluardo supportivo 99.00 figura che se violato potrebbe aprire le porte ad importanti storni ribassisti.
Rimaniamo pertanto vigili sulla pubblicazione di quest’oggi relativa all’infalzione usa, per valutare le dinamiche che si svilupperanno sui mercati finanziari.
Se la lettura di oggi
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
NZD/JPY Possibile rottura!Buongiorno a tutti,volevo farvi notare una possibilità opportunità che si sta formando sulla coppia in questione.
Il prezzo dai massimi in area 87.000 a ripiegato a ribasso formando un supporto in area 83.300 dove il prezzo a rimbalzato parecchie volte.
In caso ci fosse la rottura del supporto secondo me è possibile aprire un trade a ribasso con un buon rischio rendimento.
Stop area 84.700
Un saluto
SEGNALFOREX
T-NOTE 10 ANNI USA AL 3%... COSA SUCCEDE ORA?BUONGIORNO FOREX DEL 03.05.2022
Aumenta l’attesa per l’appuntamento con la Fed di mecoledi, i segnali di preoccupazione da parte degli investitori continuano ad aumentare, con le borse usa che ieri hanno registrato nuovi minimi di questo 2022 e i rendimenti del decennale americano che toccano il 3.00%, mentre il dollaro americano consolida sulle aree di massimo.
Resta invariata la tensione sui mercati, che non vedrà allentamenti fino alle dichiarazioni di Powell attese per mercoledì, con il rialzo tassi di 50Bp e un alleggerimento di bilancio atteso per 95mld $ /mese, composto da $60mld in treasury e $35 mld in titoli garantiti da ipoteca. A questo dobbiamo aggiungere le forti vendite che il Giappone, uno dei massimi detentori di debito USA sta costantemente effettuando sul mercato, anche a causa di un fortissimo costo di protezione dal rischio cambio considerando un usdjpy a 130.25
La FED è chiamata dunque a dare un forte segnale di lotta all’inflazione, e per mantenere salda la sua credibilità non potrà tenere un costo del denaro troppo basso per questo 2022, anno nel quale si stima un adeguamento al 2.25% come “idoneo “ a contrastare l’inflazione, mentre valori più bassi potrebbero essere visti come debolezza della FED e quindi dell’economia americana.
Presto ovviamente per fare proiezioni di cosi lungo respiro con un’economia globale tanto mutevole, limitiamoci a constatare i fatti e seguire i mercati, che al momento trovano vendite pesantissime nel comparto obbligazionario, facendo volare i rendimenti, portando il decennale usa al +3% il che sembra aver dato ulteriore fardello al comparto equity, che ha visto nuovi minimi per questo 2022 con il nasdaq che ha toccato quota 12712 pnt e S&p quota 4057pnt.
Rimaniamo con una view ribassita, ma attendiamo test delle aree di resistenza di 4237pnt per tentare ulteriori ingressi short, e 13330per il nasdaq, per avere un miglior rischio /rendimento.
Il dollar index non abbandona i massimi di periodo e resta ancorato alle aree di 103.80 massimo e 103 minimo, e crediamo plausibile un consolidamento in queste aree fino a mercoledì , mantenendo pertanto invariato anche il sentiment degli operatori retail che resta fermo all’81% corto.
Di riflesso tutto il mondo forex resta in una correlazione dollaro centrica che non permette ai cambi principali contro dollaro di prendere alcun tipo di direzionalità, mantenendo di fatto stabili tutti i posizionamenti del mondo retail con eurusd fermo ad un 80% long , usdjpy con un 77% short e cable con un 82% long.
Iper esposizioni ovviamente anche sulle oceaniche, sempre contro dollaro usa, con audusd che conferma un 85% long e nzdusd che conferma un 84% long dei retail, senza dare particolari indicazioni di contro trend.
Restano pertanto di maggiore interesse i cross come nzdcad, con un 93% long, e prezzi schiacciati sui minimi di 0.8260 , area che se dovesse mostrarsi in grado di reggere potrebbe decretare interessanti ripartenze rialziste.
Di nostra attenzione anche gbpcad, che dopo i fortissimi ribassi visti nel mese di aprile, sembra trovare supporto sulle aree di 1.6075, minimo di ieri, da quale eventuali allunghi sopra 1.62 figura potrebbero decretare la nascita di trend rialzisti, pronti ad allunghi fino 0.165 figura, ma il sentiment retail resta ancora molto spinto al 90% long, e sono ancora poche le ricerche di posizionamenti short, che decreteranno la fine del ribasso. Rimaniamo pertanto vigili sui mercati, e focalizziamoci sul mondo dei cross, che potrebbero in questa fase dare maggiori soddisfazioni ed occasioni rispetto al mondo delle majors.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta
NZD/USD ci risiamoNZD/USD dopo aver preso lo SL nell'operazione precedente fa di nuovo una candela rossa HA sempre sulla stessa resistenza io ci riprovo almeno a recuperare la piccola perdita subita in precedenza e sono rientrato short il 07/04 subito dopo aver confermato la candela,se anche questa operazione va in stop giuro che non ci riprovo più su questo livello.
La mia operatività:
Entry 0,6893
SL 0,7040
TP 0,6750
DOLLARO FORTE PRIMA DELLA BCEBUONGIORNO FOREX DEL 07.04.2022
Conferme da parte del FOMC, che nell’appuntamento di ieri sera ha ribadito la necessità di politiche economiche meno accomodanti e più neutrali, che rimandano pertanto ad un possibile rialzo di 50Bp alla prossima riunione di fine aprile.
Attese le linee guida per la riduzione di bilancio, che sembra oramai una necessità espressa a chiare lettere anche dai membri del board della FED, secondo i quali già da maggio si renderà necessario iniziare la vendita di asset.
Siamo dunque al giro di boa, la FED è indirizzata chiaramente a politiche aggressive, e i timori e le incertezze relative al contesto geo politico mondiale, seppur presenti nelle osservazioni del FOMC, sembrano non intaccare la linea guida aggressiva decisa dai membri del board.
La reazione dei mercati è stata tutto sommato modesta, i prezzi inglobavano già ampiamente quanto espresso dal FOMC, e forse le intenzioni erano proprio queste di evitare shock ai mercati, facendo lentamente metabolizzare l’idea di un cambio di rotta.
I mercati equity hanno risposto con un po di volatilità bidirezionale, di brevissimo, lasciando di fatto i prezzi nel range di giornata, con S&P ancora fermo a 4460 pnt, cosi come il Nasdaq a 14500pnt, senza esprimere alcuna direzionalità, ma solo consolidando gli ultimi giorni di ribasso , che come detto, scontavano le parole del Fomc di ieri sera.
Il settore energy si divide, con un petrolio che inizia la sua discesa sotto i 100$, grazie alle dichiarazioni dell IEA, che ha pianificato l’immissione di 120 mln di barili con l’aiuto degli stati uniti, e un Ngas che ieri ha visto i suoi massimi a 6.40$ segnando una performance per il primo trimestre 2022 a doppia cifra.
Il valutario vede la spinta rialzista del dollar index oramai alla soglia della resistenza chiave di 100, che ha permesso la spinta a ribasso di tute le altre majors, e la nascita di un interesse short da aprte dei traders retail che sono al momento al 71% corti.
La forza ,seppur non esplosiva ,del biglietto verde pone sotto pressione tutte le majors, con eurusd a ridosso dei supporti di 1.0875-1.09 e un sentiment contrarian long all’83% che potrebbe però vedere sollievo se oggi le minute della BCE dessero speranze di politiche più aggressive portando eurusd sulle reisitenze di 1.0945-50.
Interessanti le oceaniche, che con la forza del dollaro espressa ieri sera, hanno stornato dai massimi di periodo, dopo il rally a rialzo visto ad inizio settimana, che aveva portato audusd a 0.7675, e che si ritrova oggi a ridosso dei supporti a 0.7475, con un riequilibrio del sentiment netto, che vede i traders retail short al 62%, e che non esclude a questo punto possibili ulteriori allunghi ribassisti se violati i supporti di 0.7475.
Ovviamente anche usdcad, ha mostrato interessanti movimenti rialzisti grazie alla forza del biglietto verde, portandosi dai minimi di 1.24 figura a 1.2575, e riequilibrando il sentiment retail che dagli eccessi long dei giorni scorsi, si porta ad un 72% long, con potenziali ulteriori allunghi al BreakOut eventuale dei massimi della notte.
Ancora tanti i cross di interesse, che vedono eccessi importanti nel sentiment come gbpnzd ,gbpaud, cadjpy, meritevoli di storni, ma oggi il focus sarà la moneta unica con le minute della BCE, pertanto occhi puntati sull’euro.
Buona giornata e buon trading
Salvatore Bilotta