Nvidia e la corsa AI: rischi, rally e volatilità Panoramica: perché oggi Nvidia è il barometro globale dell’innovazione tech
Nvidia non è più soltanto un titolo azionario tecnologico, ma il baricentro di una rivoluzione industriale che nel 2025 corre al ritmo dell’intelligenza artificiale generativa e di una domanda senza precedenti di chip avanzati per data center, cloud e applicazioni enterprise. Forte di utili record e di una capitalizzazione che l’ha proiettata ai vertici di Wall Street, la società è diventata la proxy dell’intero ciclo AI: ogni trimestrale viene letta come referendum sulla sostenibilità degli enormi investimenti in infrastrutture digitali e può muovere centinaia di miliardi di dollari di valore di mercato in poche sedute.
Negli ultimi mesi il profilo di Nvidia si è ulteriormente trasformato grazie a partnership strategiche con i grandi hyperscaler USA e asiatici per la costruzione di infrastrutture AI globali, accordi che consolidano il suo ruolo di fornitore standard de facto di GPU per l’addestramento dei modelli più avanzati. In parallelo, il gruppo ha dimostrato una forte capacità di adattamento alle restrizioni statunitensi sull’export di chip verso mercati sensibili come la Cina, sviluppando varianti custom in grado di rispettare il quadro normativo senza rinunciare alla presenza in aree chiave per la crescita dei ricavi.
A completare il quadro, i nuovi lanci di prodotto in ambito gaming, data center e mobilità intelligente rafforzano la leadership sulle architetture hardware per l’AI e sui sistemi ottimizzati per carichi di lavoro intensivi, dal training nei supercomputer alla guida autonoma e alla robotica, alimentando la narrativa di Nvidia come piattaforma integrata più che come semplice produttore di semiconduttori.
La combinazione di fondamentali esplosivi, sfide regolatorie e aspettative elevate ha reso il titolo uno dei principali generatori di volatilità sui mercati globali: attorno alle trimestrali i volumi di scambio toccano livelli record, gli spread sulle opzioni prezzano movimenti eccezionali e l’interesse degli hedge fund resta elevato, segno che Nvidia è ormai un driver sistemico capace di orientare sia gli indici azionari sia il sentiment sugli investimenti nell’economia dell’intelligenza artificiale.
Asset: prezzo attuale, performance, struttura di mercato
Da inizio 2025 Nvidia ha messo a segno un rally superiore al 70%, spingendosi oltre la soglia psicologica dei 200 dollari nel post earnings prima di consolidare in un ampio trading range tra 180 e 190 dollari, area in cui si concentra gran parte della liquidità sul titolo. Questa dinamica è lo specchio della leadership di Nvidia tra gli asset globali: la capitalizzazione la colloca stabilmente tra le prime cinque big tech mondiali, mentre affluiscono capitali massicci sugli ETF tematici dedicati all’intelligenza artificiale e sui derivati legati al titolo, dove opzioni e futures vengono utilizzati sia per copertura sia per operazioni speculative ad alta leva.
Sul piano della performance, Nvidia ha generato un’alpha nettamente superiore a Nasdaq e S&P 500, diventando la componente chiave nei portafogli growth e tech che puntano a cavalcare il ciclo pluriennale degli investimenti in infrastrutture AI e data center.
La struttura della domanda resta sbilanciata a favore della mano forte: investitori istituzionali e grandi gestori continuano ad accumulare sulle fasi di correzione, mentre la componente retail e i desk quantitativi operano sul breve periodo con strategie di breakout e “buy on news”, amplificando le escursioni di prezzo in corrispondenza di trimestrali e guidance.
Il contesto macro rimane complessivamente favorevole al caso Nvidia, sostenuto dall’attesa di un ciclo espansivo dell’AI, ma il rischio di correzioni improvvise resta elevato e legato a variabili esogene come le decisioni della Federal Reserve sui tassi USA, eventuali inasprimenti regolatori nel comparto semiconduttori e reazioni del mercato a dati trimestrali anche solo lievemente sotto le aspettative.
Analisi tecnica evoluta: trend, momentum, volatilità e pattern
Sul piano tecnico, Nvidia si conferma protagonista di una tendenza strutturalmente rialzista, mantenendo il prezzo stabilmente sopra la media mobile a 50 periodi (MM50) in area 175–180$, considerata da mesi la linea di spartiacque tra fasi bull e bear trend. Questa MM50 ha rappresentato un punto di ingresso privilegiato per acquisti algoritmici e accumulazioni istituzionali durante ogni test di volatilità, risultando il principale livello di difesa nei recenti ritracciamenti.
L’indicatore RSI daily, che aveva raggiunto valori estremi di ipercomprato sopra 75 in occasione dei massimi post-trimestrale, è ora sceso in zona neutra tra 55 e 60. Questo “raffreddamento” tecnico permette al titolo di scaricare la pressione di breve periodo senza compromettere l’impostazione rialzista di fondo; eventuali divergenze RSI-bullish, con minimi crescenti dell’oscillatore a fronte di prezzi stabili, potrebbero aprire la strada a nuovi spunti direzionali.
Dal punto di vista del momentum, la regressione lineare sulle ultime 50 chiusure evidenzia un allentamento dell’inclinazione positiva, segno di normalizzazione e di una fisiologica diminuzione dell’euforia. Tuttavia, finché i prezzi restano sopra la MM50 e la curva della regressione resta ascendente, il trend costruttivo di medio periodo rimane intatto.
La volatilità implicita e realizzata rimane su livelli massimi annuali, offrendo opportunità per strategie avanzate su opzioni come straddle e covered call, specie in prossimità di resistenze chiave. Il sentiment di mercato sul comparto AI resta positivo, alimentato da news su nuovi investimenti globali, partnership strategiche e risultati record di altri attori come IBM e AMD, condizioni che potrebbero stimolare ulteriori rally futuri.
Per i livelli tecnici operativi, i principali supporti si individuano tra 180–175$ (MM50 linea di difesa per posizioni bullish) e 165–160$ (swing low e cluster di domanda istituzionale), mentre le resistenze più immediate sono comprese tra 190–195$ (zona di distribuzione post–rally) e 200–205$ (massimi storici e possibile trigger per accelerazione verso 215–225$ su estensione di Fibonacci). Tra i pattern osservati spiccano la bandiera di consolidamento sopra MM50, la formazione di un doppio massimo temporaneo sui 200$ e il rischio di bear trap sotto 175$, spesso seguite da rapide inversioni sostenute da news e reazioni di mercato.
Scenario, prospettive e sintesi
L’outlook tecnico su Nvidia resta fra i più seguiti del settore, con il titolo che continua a catalizzare l’attenzione degli investitori grazie alla leadership nell’AI e alle performance record. Attualmente, la partita si gioca su livelli tecnici determinanti che definiscono le tendenze operative, senza fornire alcun orientamento su acquisto o vendita, ma solo la mappatura dei range più rilevanti.
• Sopra la MM50 (175–180$): Il titolo mantiene un’impostazione tecnica positiva, con la fascia 190–195$ come area di breakout per l’estensione verso nuovi massimi. Il superamento di questi livelli può aprire spazio per accelerazioni tipiche dei rally AI, a condizione che venga assorbita la forte volatilità e i volumi siano in crescita.
• Sotto la MM50: Se i prezzi scendono sotto la MM50, si entra in un’area dove storicamente avviene normalizzazione del trend, con maggiore flessibilità richiesta nelle strategie operative e preferenza per la gestione dinamica del rischio. Il focus si sposta verso livelli inferiori di supporto e fasi di consolidamento.
• Rottura sopra 200$: Una spinta definitiva oltre la soglia psicologica dei 200$ può generare accelerazioni importanti, avviando la fase successiva del rally e proiettando possibili target in zona 215–225$ secondo le più recenti estensioni tecniche.
La gestione del rischio rimane centrale: trailing stop, opzioni di copertura, attenzione alle date di earning e monitoraggio continuo su news macro e geopolitiche sono elementi essenziali in un contesto dove la volatilità rimane elevata. Permane anche la necessità di osservare attentamente possibili rischi correlati a regolamentazioni USA, supply chain, eccessi di euforia tipici delle “bolle AI”, e deterioramento del sentiment tech/global high-beta.
Allo stesso tempo, Nvidia resta il principale beneficiario dei mega-trend 2025: grazie agli investimenti record, partnership strategiche, e leadership consolidata, continua a guidare l’innovazione AI a livello globale. Tuttavia, la disciplina tecnica e la capacità di adattamento alle oscillazioni di scenario sono requisiti indispensabili per chi punta a seguire il trend senza esporsi a rischi eccessivi.
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Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
Pepperstone non garantisce che le informazioni qui fornite siano accurate, aggiornate o complete e pertanto non dovrebbero essere considerate come tali. Queste informazioni, provenienti da terzi o meno, non devono essere interpretate come una raccomandazione, un’offerta di acquisto o vendita, o una sollecitazione all’acquisto o vendita di alcun titolo, prodotto finanziario o strumento, né come invito a partecipare a una specifica strategia di trading. Non tengono conto della situazione finanziaria o degli obiettivi d’investimento dei lettori. Consigliamo a chiunque legga questo contenuto di cercare una consulenza personale. La riproduzione o la ridistribuzione di queste informazioni non è consentita senza l’approvazione di Pepperstone.
Oscillatori
Tech in bilico: Nasdaq tra consolidamento e breakout imminentePanoramica finanziaria del NASDAQ
Il NASDAQ conferma il proprio ruolo di barometro dell’innovazione globale e dell’appetito per il rischio sull’azionario USA, alimentato da flussi istituzionali e forti movimenti nel comparto tecnologico.
A novembre 2025, l’indice si colloca in una fase strategica di consolidamento, immersa in un contesto macro-denso di incognite tra politiche monetarie restrittive, revisione delle prospettive di crescita e volatilità elevata sulle maggiori piazze mondiali.
Dopo i “new highs” di periodo, l’indice sta mostrando segnali di pausa e riassestamento, con l’attenzione dei trader rivolta ai livelli chiave di supporto e resistenza, e ai movimenti degli operatori istituzionali.
Il sentiment resta costruttivo: la permanenza sopra la media mobile a 50 periodi e l’incanalamento dei prezzi lungo la regressione lineare di medio termine sono segnali tecnici che mantengono la struttura rialzista, pur in presenza di un RSI che oscilla su valori di neutralità (zona 49), a testimoniare una condizione di mercato in equilibrio precario, pronto a reagire a nuovi impulsi macro o micro-settoriali.
Asset tecnologico sotto i riflettori
Negli ultimi sei mesi, l’indice Nasdaq ha vissuto una progressione costante con un trend rialzista solido, complice l’euforia legata a trimestrali tech e le prospettive di una nuova stagione di investimenti in AI e hardware. Il rally è stato sostenuto da:
• Prospettive Fed: Le attese sui tassi USA e il “wait and see” della Fed sul ciclo di strette hanno tenuto basso il costo-opportunità per gli investimenti azionari.
• Dati macro USA: Il rallentamento del jobs market, con disoccupazione in lieve aumento e payrolls sottotono, ha ridotto i timori di rialzi aggiuntivi dei tassi.
• Volatilità: L’alternarsi di correzioni tecniche rapide e recuperi pronti, alimentato da dati macro-discordanti e volatilità implicita storicamente elevata.
Sul breve, il Nasdaq 100 oscilla tra i livelli critici di 24.600 (supporto principale) e 25.660–26.180 (resistenze strategiche), con il pivot giornaliero calendarizzato in area 23.074 punti. Break tecnici sopra le resistenze potrebbero innescare nuove onde rialziste, mentre la tenuta dei supporti rappresenta la condizione essenziale per la prosecuzione del trend positivo. Il recente aumento dell’ATR segnala una volatilità sostenuta e impone disciplina nella gestione della leva e nella definizione di stop-loss.
Focus sul NASDAQ
Il NASDAQ, replicando la dinamica del listino tecnologico, evidenzia una configurazione altrettanto interessante, con un’impostazione tecnica che conferma la forza relativa del comparto.
Nella seconda metà del 2025, la crescita dei prezzi è stata accompagnata da sostenuti volumi rialzisti, con la media mobile a 21 giorni a fare da magnete per i compratori.
L’RSI a 14 giorni oscilla nella fascia medio-alta, ad indicare una progressiva saturazione del movimento rialzista e la potenziale vicinanza ad un’area di ipercomprato.
Livelli tecnici chiave
• Supporto principale: 24.500 punti
• Resistenza primaria: 26.000 punti
• Target breakout: 27.500 punti
• Livello di allerta in scenario ribassista: 23.000 punti
La struttura dei prezzi mostra la formazione di un triangolo ascendente: tipico pattern di accumulazione, favorito dalla partecipazione delle mani forti e dall’ingresso di nuovi capitali nei momenti di consolidamento.
Una rottura della resistenza a 26.000-26400 punti, specie se accompagnata da crescenti volumi, rappresenterebbe il segnale di una nuova gamba rialzista, con estensione plausibile fino a 27.500-28000 punti.
Al contrario, una rottura convinta del supporto a 24.500 riposizionerebbe il quadro tecnico in ottica di pullback, con obiettivo in area 23.000 e incremento della pressione ribassista.
Scenario e prospettive
Il contesto attuale suggerisce disciplina e tempestività: strategie long sulle rotture confermate delle resistenze, implicano una massima gestione attiva del rischio tramite stop loss stretti.
Sul lato opposto, la perdita decisa dei supporti chiave aprirebbe a fasi correttive e potenziali inversioni di breve/medio periodo, con la necessità di monitorare i pattern di prezzo e il comportamento degli indicatori di momentum (RSI, MACD).
Considerazioni finali
Il Nasdaq si conferma trainante nei portafogli tech-oriented, ma il quadro resta sensibile agli sviluppi macro (politica Fed, dati NFP) e alle dinamiche geopolitiche globali. In questa fase, la gestione della volatilità e la lettura multi-timeframe rappresentano gli strumenti essenziali per intercettare i cambi di scenario e ottimizzare le performance, in ottica sia tattica che strategica.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
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Oro: Pronto al breakout? Ecco i livelli da monitorare!Panoramica finanziaria dell’ORO
L’ORO continua a rappresentare un’indicazione fondamentale della fiducia globale nei mercati finanziari e nella gestione del rischio geopolitico. Nel novembre 2025, l’ORO si posiziona in una zona tecnica cruciale, alimentata da sviluppi macroeconomici, politiche monetarie aggressive e tensioni internazionali, con i prezzi vicini ai massimi storici e una volatilità crescente sulle principali borse mondiali. Dopo aver superato quota 4.250 dollari l’oncia nel primo semestre, il metallo prezioso ha avviato una fase di consolidamento, con correzioni verso l’area 3.800–3.950 dollari, considerate da molti analisti come opportunità di accumulo strategico.
La domanda di riserva da parte di banche centrali e fondi istituzionali rimane sostenuta, con flussi record negli ETF e una crescente allocazione in oro come copertura contro l’instabilità valutaria e l’eccessiva concentrazione del mercato azionario USA. Il fenomeno FOMO (fear of missing out) ha contagiato anche gli operatori professionali, spingendo figure come Gundlach e Wilson a rivedere i modelli di asset allocation, con proposte che includono fino al 25% di esposizione in oro.
Sul fronte macro, le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, i segnali di rallentamento economico e le prospettive di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve alimentano la ricerca di protezione. Parallelamente, la debolezza del dollaro e la progressiva de-dollarizzazione delle riserve globali rafforzano il ruolo dell’oro come asset strategico in un contesto di transizione finanziaria globale
Asset Rifugio sotto i Riflettori
Nell’arco degli ultimi sei mesi, l’ORO ha registrato una crescita costante con una tendenza rialzista solida, favorita dall’acuirsi dell’incertezza globale e dal deterioramento dei dati macro USA. Il rally dell’oro è stato supportato da:
• Attese sulla Federal Reserve: A inizio novembre, i dati sul mercato del lavoro USA hanno deluso le aspettative, con un peggioramento del sentiment dei consumatori e segnali di rallentamento economico. Sebbene l’inflazione resti “sticky”, le probabilità di un taglio dei tassi a dicembre si mantengono elevate (>64%), alimentando flussi verso asset difensivi come l’oroFinanzaOnline+1.
• Banche centrali: Gli acquisti da parte delle banche centrali, in particolare dei paesi emergenti, continuano a sostenere la domanda. JP Morgan ha recentemente rivisto al rialzo le proiezioni, ipotizzando massimi oltre 5.000 USD/oncia entro il 2026.
• Volatilità azionaria: Lo stallo degli indici equity, con prese di profitto sui tecnologici e una crescente vulnerabilità dei rendimenti obbligazionari, ha rafforzato il ruolo dell’oro come bene rifugio privilegiato nei portafogli istituzionali.
Sul breve, l’ORO oscilla tra i livelli chiave di 4.100 e 4.155 USD/oncia, con la soglia di 4.100 che ha agito da resistenza tecnica multipla a ottobre e ora rappresenta un punto di snodo per il prossimo impulso. Il breakout recente ha attivato una nuova onda impulsiva di breve termine, ma il momentum mostra segnali di indebolimento. Il volume nella congestione è in calo, tipico delle fasi di attesa prima di una mossa direzionale di rilievo.
Scenario di Mercato
• Struttura grafica L’ORO mostra una configurazione di flag rettangolare in fase di completamento, coerente con una pausa tecnica dopo il rally di ottobre. Il prezzo si attesta attorno ai 4100/4.009 USD, con escursione giornaliera tra 3.981 e 4.035 USD. L’RSI (14) è in zona neutra a 55.02, con inclinazione moderatamente rialzista. L’ADX (14) si colloca a 20.63, indicando una fase di trend debole. La media mobile a 21 giorni (MA21) è posizionata a 4.007 USD, agendo da supporto dinamico.
• Livelli di prezzo chiave
• Supporto principale: 4.000 USD (base del consolidamento e MA21)
• Supporto secondario: 3.950 USD (area di rimbalzo tecnico e Fibonacci 38.2%)
• Resistenza primaria: 4.050 USD (massimo recente)
• Resistenza estesa: 4.100–4.155 USD (zona di congestione e ex supporto di ottobre) Una chiusura sopra 4.050 USD, accompagnata da volumi in aumento, confermerebbe la ripresa del movimento direzionale con obiettivi progressivi a 4.168/4.180 USD, in linea con le proiezioni di JP Morgan per il 2026.
• Zona di congestione critica Il range 4.035–4.050 USD rappresenta un’area ad alta probabilità di falsi breakout, con volatilità latente e momentum debole. In questa fascia, l’RSI tende a oscillare senza direzionalità e il volume si riduce, segnalando indecisione tra gli operatori.
• In caso di rottura ribassista sotto 3.950 USD, si aprirebbero scenari correttivi verso 3.850 USD, con potenziale inversione a medio termine. È essenziale monitorare eventuali divergenze negative su RSI e MACD, che potrebbero anticipare pressioni ribassiste.
Analisi Multi-Timeframe – ORO
Daily Chart (D1)
• Contesto: Il grafico giornaliero mostra una fase di consolidamento post-rally, con struttura laterale tra 3.950 e 4.050 USD. La candela del 11 novembre evidenzia indecisione, con corpo ristretto e volumi in calo.
• Indicatori:
o RSI (14): 55.02 – neutro, con lieve inclinazione rialzista
o ADX (14): 20.63 – trend debole, in fase di costruzione
o MA21: 4.007 USD – supporto dinamico confermato
• Osservazioni: La compressione dei prezzi e la riduzione della volatilità suggeriscono una fase di accumulo. La tenuta del supporto a 4.000 USD è cruciale per mantenere la struttura tecnica favorevole.
4-Hour Chart (H4)
• Contesto: Il timeframe H4 evidenzia una congestione più stretta tra 4.000 e 4.035 USD, con volumi decrescenti e candele inside bar. La struttura è coerente con una pausa tecnica in attesa di catalizzatori macro.
• Indicatori:
o RSI (14): 48.7 – neutro, senza divergenze
o MACD: piatto, con histogramma in contrazione
o SuperTrend: flat, senza segnale direzionale
• Osservazioni: Il timeframe H4 conferma la mancanza di momentum e la necessità di un evento esogeno (dati macro, news geopolitiche) per attivare una nuova fase direzionale.
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Eventi Chiave e News Recenti
• FOMC e Politica Monetaria USA Le minute del FOMC pubblicate il 7 novembre hanno confermato un orientamento prudente da parte della Federal Reserve. Pur riconoscendo segnali di rallentamento economico, il board ha evitato toni esplicitamente dovish, lasciando aperta la possibilità di un taglio dei tassi di 25–50 punti base nelle riunioni di fine anno. Le dichiarazioni di Powell hanno evidenziato una crescente attenzione alla tenuta del mercato del lavoro e alla stabilità finanziaria, elementi che rafforzano la funzione dell’ORO come asset difensivo in contesti di transizione monetaria.
• Occupazione USA e Dati NFP I dati sul Non-Farm Payrolls (NFP) di inizio novembre hanno mostrato una crescita occupazionale inferiore alle attese, con revisioni al ribasso per i mesi precedenti. Il tasso di disoccupazione è salito al 4.1%, mentre la crescita salariale ha rallentato. Questi segnali di debolezza hanno alimentato timori recessivi e rafforzato la domanda di ORO come copertura contro scenari di stagflazione e perdita di potere d’acquisto.
• Accumulo Istituzionale e CME I flussi verso l’ORO da parte di fondi pensione, hedge fund e riserve strategiche sono in forte aumento. Secondo i dati CME, l’open interest sui contratti GCZ5 ha raggiunto livelli record, con volumi in crescita e una netta prevalenza di posizioni long. Gli ETF sull’oro hanno registrato acquisti netti per 146 tonnellate nel solo mese di settembre, pari a 17,3 miliardi di dollari, segnalando una riallocazione strutturale nei portafogli globali.
• Geopolitica e Escalation Commerciali Le tensioni in Medio Oriente, con nuovi focolai tra Israele e Libano, e le minacce di dazi fino al 100% tra USA e Cina
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L’Oro al Centro della Volatilità Globale
L’ORO continua a catalizzare l’attenzione dei mercati globali, confermandosi asset strategico in un contesto di transizione monetaria e instabilità geopolitica. La configurazione tecnica attuale riflette un equilibrio delicato tra persistenza del trend rialzista e rischio di consolidamento laterale, con la price action compressa tra 4.135 e 4.155 USD. Questo intervallo rappresenta una zona di snodo cruciale: la sua violazione con volumi significativi potrebbe definire la direzione del prossimo impulso.
Dal punto di vista macro, le attese sui tassi USA, la debolezza del mercato del lavoro e l’aumento delle tensioni internazionali rafforzano il ruolo dell’ORO come bene rifugio privilegiato. L’interesse istituzionale, confermato dai dati CME e dagli afflussi negli ETF, suggerisce una riallocazione strutturale nei portafogli difensivi, con esposizioni crescenti al metallo giallo.
In questo scenario, l’approccio analitico richiede disciplina e pazienza operativa. La conferma tecnica di una rottura direzionale – al rialzo o al ribasso – dovrà essere validata da volumi crescenti, momentum coerente e assenza di divergenze. Fino ad allora, la gestione del rischio e la lettura multi-timeframe restano strumenti essenziali per navigare una fase di mercato ad alta sensibilità esogena.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
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PLTR Aggiornamento tecnico su Palantir. Il mio nuovo target...Buon sabato 8 Novembre 2025 e bentornati sul canale con Palantir Technologies, questa volta a differenza del primo video di oggi, con un contributo puramente tecnico che andrà a valutare price action, volumi e pattern tecnici su timeframe giornaliero, settimanale e mensile.
Spero che il contenuto sia di vostro gradimento, vi ringrazio e vi auguro un buon week end
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Battaglia sulle Valute: EUR/USD tra Tensioni e Dati ChiaveTensione sui cambi
Il mercato valutario si trova in una fase di grande incertezza, con l’EURUSD che nelle ultime 24 ore ha vissuto oscillazioni rilevanti su fondamenti macro e segnali tecnici contrastanti.
Le dichiarazioni di membri della Federal Reserve hanno confermato un atteggiamento di attesa e di decisioni basate sui dati (orientamento “data dependent”) fino a fine anno, influenzando la forza relativa del dollaro. In particolare, i rendimenti dei Treasury USA a 10 anni sono saliti a 4,9%, spingendo gli investitori verso la valuta americana come rifugio sicuro in vista dei dati sul mercato del lavoro USA attesi per venerdì.
Sul fronte europeo, le minute interne della BCE hanno evidenziato divisioni nette tra i membri del Consiglio: mentre una parte del board auspica un primo taglio dei tassi nel secondo trimestre 2026, altri membri preferiscono mantenere una linea attendista in attesa di conferme sull’andamento dell’inflazione. Questo ha provocato una pressione sull’EURUSD, che ha arrestato il rialzo consolidandosi attorno a 1,1650, dopo aver toccato massimi di settimana intorno a 1,1725.
La tenuta di quota 1,1500 è stata favorita però da un certo arretramento del dollaro, influenzato da timori di uno shutdown governativo statunitense, che riduce la pressione sul cambio. I dati macro europei, come le vendite al dettaglio, non hanno finora fornito impulsi di rilievo, mantenendo un clima di indecisioneEURUSD ha mostrato una dinamica di consolidamento sopra quota 1.1500, sostenuto da un parziale arretramento del biglietto verde dovuto alle preoccupazioni legate alla crisi politica e al rischio shutdown negli Stati Uniti. La BCE mantiene un profilo prudente: nessuna indicazione di taglio imminente dei tassi, mentre i dati macro europei – come le vendite al dettaglio – hanno avuto impatto limitato sugli scambi..
Dal punto di vista tecnico, la coppia si mantiene sopra la media mobile a 20 periodi (attorno a 1,1485) e l’indicatore RSI ha recuperato dalla soglia di 40 a 44, segnalando una momentanea riduzione del momentum ribassista. Resistenze chiave si collocano a 1,1520 e 1,1550, mentre i supporti immediati sono 1,1500 e 1,1450, livelli che possono influenzare l’andamento nei prossimi giorni in attesa di importanti dati macro.
La struttura tecnica del cambio euro-dollaro evidenzia un progressivo indebolimento del recupero rialzista iniziato a inizio settimana. Le medie mobili a 20 e 50 periodi si sono avvicinate e potrebbero convergere a breve, indicando un momentum ridotto e una possibile fase di consolidamento laterale o prossima inversione. La resistenza tra 1,1710 e 1,1730 è un ostacolo consolidato, dove nelle ultime sessioni si sono formate candele con ombre superiori marcate — chiaro segnale di pressione di vendita in questa fascia tecnica. La volatilità nelle ultime 24 ore è stata contenuta, con un range intraday ristretto di circa 60 pips, indice di un mercato in attesa e compressione.
Dal lato fondamentale, l’indice PMI dei servizi nell’Eurozona si è attestato a 51,4, leggermente sotto le attese di 51,8, causando un temporaneo indebolimento della valuta unica. Negli Stati Uniti, l’ultimo dato ADP sui nuovi occupati privati è uscito a +123.000, inferiore ai +143.000 previsti, ma non abbastanza da innescare una correzione profonda del dollaro. Questo mantiene aperto il dibattito sulla futura strategia della Fed, che almeno per ora lascia il mercato in un’atmosfera di attesa cauta.
Indicatori come lo Stochastic e RSI mostrano segnali tecnici misti: lo Stochastic è rimbalzato da zona di ipervenduto al livello medio, suggerendo ancora spazio per un rimbalzo tecnico, mentre l’RSI si muove in una zona neutrale. Entrambi indicano potenziale per momenti di breve termine di forza relativa dell’euro, ma la struttura complessiva rimane vulnerabile.
Analisi
Il quadro generale tecnico mostra una leggera pressione ribassista con supporti chiave tra 1,1620 e 1,1600. Una rottura netta e sostenuta sotto questa soglia potrebbe esporre il cambio a movimenti verso livelli critici di 1,1550 e 1,1500, dove si sono consolidate zone di compratori verso la fine di ottobre. D’altro canto, un recupero convincente sopra 1,1730 potrebbe riaprire prospettive rialziste con target su 1,1780 e 1,1820, livelli raggiunti solo una settimana fa.
La lateralità tecnica degli ultimi giorni fa pensare a una pausa che potrebbe preludere a un movimento più deciso, ma su volumi ancora insufficienti e con bassa partecipazione istituzionale, ogni tentativo di breakout appare fragile. Solo un cambiamento di scenario, come un cambiamento netto nella narrativa Fed o un’accelerazione significativa dell’inflazione europea, potrà rompere questo equilibrio precario.
Comparazione tecnica con DXY
L’indice del dollaro USA (DXY) ha perso slancio rispetto ai massimi di inizio settimana, calando a 104,65 dagli oltre 105 punti. Lo shutdown governativo USA e la conseguente incertezza sui piani futuri della Fed pesano sull’indice, che ha mostrato una debolezza negli ultimi giorni. Essendo l’euro la componente maggioritaria del DXY, una sua stabilità o debolezza può influenzare direttamente il valore complessivo del dollaro nell’indice.
Negli ultimi due giorni la debolezza relativa del dollaro ha permesso a EURUSD di stabilizzarsi sopra i supporti critici, in attesa dei futuri dati macroeconomici USA, in particolare l’atteso report sul mercato del lavoro che potrebbe polarizzare nuovamente il sentiment e far oscillare l’indice DXY e la coppia EURUSD in modo più netto.
La relazione inversa tra EURUSD e DXY rimane cruciale: quando il DXY sale, il cambio euro-dollaro subisce pressione ribassista, e viceversa. Attualmente entrambi si trovano ancora in zone di prezzo tecnicamente sensibili, dove la stabilità o la rottura di certi livelli possono cambiare direzione velocemente.
Prossimi eventi macro chiave
Le prossime sessioni saranno particolarmente ricche di eventi macro che potrebbero fornire impulsi decisivi per EURUSD e DXY:
1. Dati sull’occupazione USA (Friday, 8 novembre): Il report ufficiale sul mercato del lavoro statunitense, con il tasso di disoccupazione e la creazione di nuovi posti di lavoro (Non Farm Payrolls), sarà il driver principale. Attese per +180K nuovi posti di lavoro e una disoccupazione stabile al 3,8%. Dati più forti potrebbero rafforzare il dollaro, mentre risultati deludenti potrebbero spingere EURUSD verso l’alto.
2. Decisione BCE sulla politica monetaria (prevista il 14 novembre): Attesa una conferma sulla linea prudente con possibile revisione delle prospettive inflazionistiche. Un segnale di maggior cautela o di rallentamento del ciclo restrittivo può rafforzare l’euro.
3. Rapporto sull’inflazione nell’Eurozona (CPI, atteso entro la prossima settimana): I dati sull’inflazione saranno cruciali per valutare la possibilità di tagli tassi o la permanenza di una politica monetaria restrittiva da parte della BCE.
4. Riunioni e interventi Fed: Qualsiasi indicazione da parte dei membri Fed nei prossimi giorni, in particolare in vista del FOMC di dicembre, sarà monitorata per anticipare eventuali aggiustamenti nella strategia monetaria.
5. Situazione politica USA: Lo sviluppo dello shutdown governativo e i negoziati sul budget federale potrebbero influenzare il sentiment del mercato e la forza del dollaro.
Questi eventi rappresentano potenziali catalizzatori per la volatilità su EURUSD e DXY, e potrebbero determinare rotture significative sui livelli tecnici visti in questa analisi.
Conclusione
L’EURUSD si mantiene in una “zona cuscinetto” tra 1,1600 e 1,1730 dove prevale la cautela, con un dollaro ancora protagonista ma con spazi limitati a causa delle incertezze politiche e macroeconomiche. Le prossime uscite macro saranno decisive per definire la traiettoria di breve termine. La compressione della volatilità potrebbe preludere a un movimento esplosivo, guidato dagli eventi chiave elencati.
Questa visione integrata di tecnica, fondamentali e correlazioni di mercato offre una base dettagliata per monitorare i prossimi sviluppi e prendere decisioni consapevoli nel trading di EURUSD.
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Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
Pepperstone non garantisce che le informazioni qui fornite siano accurate, aggiornate o complete e pertanto non dovrebbero essere considerate come tali. Queste informazioni, provenienti da terzi o meno, non devono essere interpretate come una raccomandazione, un’offerta di acquisto o vendita, o una sollecitazione all’acquisto o vendita di alcun titolo, prodotto finanziario o strumento, né come invito a partecipare a una specifica strategia di trading. Non tengono conto della situazione finanziaria o degli obiettivi d’investimento dei lettori. Consigliamo a chiunque legga questo contenuto di cercare una consulenza personale. La riproduzione o la ridistribuzione di queste informazioni non è consentita senza l’approvazione di Pepperstone.
EURUSD trattiene il fiato sulla “linea di trincea” 1,1570-1,1530EURUSD: Cosa Succede?
Il mercato valutario è sospeso tra due fronti cruciali: la recente svolta della Federal Reserve e la posizione strategica della BCE, che oggi ha lasciato intendere una prudenza quasi ferrea. Solo pochi giorni fa, il 29 ottobre, la Fed ha deciso un taglio di 0,25 punti base, una mossa attesa che ha provocato una reazione immediata sulle piazze globali.
L’annuncio ha rafforzato il dollaro, consolidando la sua posizione di valuta rifugio e spingendo l’EURUSD sulle soglie di supporto chiave.
Ma la vera onda si è propagata fino a oggi — quando la BCE, davanti a dati di inflazione in rallentamento e una crescita europea superiore alle attese, ha scelto di mantenere una linea di massima cautela.
Nessuna fretta nel modulare la politica monetaria, ma piuttosto il tentativo di rassicurare i mercati, difendere la stabilità del sistema euro e frenare ogni eccesso speculativo proprio in prossimità delle aree 1.1570-1.1530, la nuova “linea di resistenza” dell’Euro sul mercato globale.
Questa doppia dinamica, fatta di iniziativa americana e difesa europea, ha cristallizzato l’attenzione degli operatori: da qui, il destino dell’EURUSD si giocherà sugli equilibri tra politica monetaria, speculazione e dati macroeconomici, in un clima che oggi non concede tregua né margini di errore.
Sul fronte tecnico, la situazione non lascia spazio a illusioni: le medie mobili evidenziano una chiara pressione ribassista e il prezzo fatica a riconquistare i livelli lasciati alle spalle. Il Momentum, fotografato da un RSI stabile tra zona neutrale e ribassista, riflette un mercato bloccato tra indecisioni e volatilità ridotta. Le candele degli ultimi giorni, brevi e strette, raccontano una guerra di nervi dove predominano tatticismo e attesa, senza alcuna formazione grafica decisiva all’orizzonte.
Parallelamente, le cronache macroeconomiche alimentano il clima d’incertezza. La BCE prosegue nella sua linea prudente, appesantita dalla necessità di gestire un’inflazione in raffreddamento e un’economia che sorprende per il vigore inatteso. Negli Stati Uniti, la Federal Reserve ha deciso di fermarsi dopo il taglio di 0,25 punti base a fine ottobre, lasciando intravedere un 2025 senza ulteriori accomodamenti monetari. Il dollaro, saldo e difensivo, continua così a esercitare pressioni sull’Euro. I dati contrariati dal fronte USA — con PMI manufatturiero sotto attese ma un biglietto verde ancora dominante — bloccano di fatto qualsiasi tentativo di ripresa dell’Euro, inchiodandolo su livelli critici.
Analisi tecnica
Il confronto tra supporti e resistenze si fa ogni giorno più intenso. La zona dei 1.15 rappresenta l’ultimo baluardo dei compratori, mentre 1.18-1.19 resta una muraglia ardua da espugnare per i rialzisti.
La regressione dei prezzi suggerisce una leggera inclinazione ribassista e paventa ulteriori affondi verso aria 1.13-1.14. Mancano però volumi decisi e pattern tecnici di svolta: l’impressione è quella di un mercato immobilizzato in attesa del prossimo input macro o geopolitico capace di rompere l’equilibrio.
Conclusione
La “trincea” fra 1.1570 e 1.1530 reggerà l’urto dei ribassisti o assisteremo all’inizio di una nuova fase discendente per l’Euro? Il sentiment generale resta improntato alla cautela: in un simile scenario solo la prontezza nella lettura dei segnali di mercato e una gestione oculata della velocità d’azione potranno fare la differenza. La tensione resta palpabile, perché ogni nuova seduta potrebbe rivelarsi quella capace di cambiare il panorama valutario europeo.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
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Capitolo 9 - Analisi AlgoritmicaUn saluto a tutti, in questo capitolo 9 andiamo a conoscere l’analisi algoritmica esamina i vari indicatori e oscillatori. Questi due termini si riferiscono agli strumenti utilizzati per analizzare i trend di mercato.
Un indicatore è un termine generico che si riferisce a qualsiasi strumento matematico o statistico applicato ai dati di prezzo (e/o volume) per analizzare il mercato.
Un oscillatore è una sottocategoria di indicatore, progettato per muoversi all'interno di un intervallo (o range) definito. Sono particolarmente utili nei mercati che si muovono lateralmente (ranging market).
In sintesi, tutti gli oscillatori sono indicatori, ma non tutti gli indicatori sono oscillatori. Gli indicatori di tendenza ti dicono "dove sta andando il mercato", mentre gli oscillatori ti dicono "quanto velocemente si sta muovendo" (momentum) e se il movimento è eccessivo (ipercomprato/ipervenduto).
Nel mondo del trading e dell’analisi algoritmica esistono diversi strumenti che aiutano a comprendere l’andamento del mercato. Gli indicatori e gli oscillatori si basano su formule matematiche applicate ai prezzi (come apertura, chiusura, massimo e minimo) o ai volumi di scambio.1. Medie Mobili (Moving Averages)2. MACD (Moving Average Convergence Divergence)3. RSI (Relative Strength Index)4. Stocastico (Stochastic Oscillator)5. Bande di Bollinger (Bollinger Bands)6. Volume e OBV (On Balance Volume)
Come sempre un saluto con un grande abbraccio.
Grazie ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
S&P500 e Nasdaq massimi di sempre, ma il VIX non confermaBuongiorno a tutti i traders, analizziamo l'andamento dell'indice della volatilità degli indici più importanti che sale mentre sale anche l'indice. La situazione è incongruente e merita attenzione. Un aumento del VIX (e del VXN) mentre gli indici S&P 500 e Nasdaq raggiungono nuovi massimi storici è anomalo. Normalmente, c'è una correlazione inversa tra gli indici azionari e i rispettivi indici di volatilità. Quando gli indici salgono (mercato "tranquillo" e ottimista), la volatilità implicita tende a scendere. Viceversa, in fasi di ribasso o incertezza, il VIX e il VXN schizzano.
Questa divergenza è un segnale di allarme che suggerisce che gli investitori non sono così tranquilli come sembrerebbe dal livello dei prezzi.
Possibili cause e scenari
Ci sono diverse ragioni che possono spiegare questa apparente anomalia. La tua intuizione è corretta: la prossima riunione del FOMC della Federal Reserve è una delle spiegazioni più plausibili.
Copertura (Hedging) in vista del FOMC: Molti operatori istituzionali e fondi di investimento acquistano opzioni di vendita (put options) sull'S&P 500 e sul Nasdaq per proteggere i loro portafogli. L'acquisto massiccio di queste opzioni fa aumentare la domanda, il che a sua volta fa salire la volatilità implicita, che è il fattore principale alla base del calcolo del VIX e del VXN. Questo tipo di "assicurazione" è comune prima di eventi ad alto rischio come le decisioni di politica monetaria della Fed. Gli investitori si stanno posizionando per un possibile aumento della volatilità, indipendentemente dalla direzione, in attesa di capire il tono e le future mosse della banca centrale.
Incertezza sulla politica monetaria: Nonostante i mercati abbiano prezzato un percorso di allentamento monetario, c'è sempre incertezza su quanto aggressiva sarà la Fed, su quando inizieranno i tagli e su quali saranno le proiezioni economiche. Gli indici di volatilità riflettono proprio questa incertezza, mostrando che c'è nervosismo "sotto la superficie", anche se i prezzi continuano a salire. Il mercato potrebbe essere polarizzato, con alcuni che spingono gli indici al rialzo e altri che si coprono per un potenziale shock.
Possibile distribuzione e divergenza: Un aumento del VIX mentre gli indici fanno nuovi massimi potrebbe anche essere un segnale che il rally è guidato da una ristretta cerchia di titoli (solitamente le big tech), mentre la volatilità implicita sull'intero mercato sta crescendo. Questo indica che la forza del rally non è diffusa e che molti investitori sono cauti. È una classica divergenza tra prezzo e volatilità che a volte può anticipare una correzione.
In sintesi, la situazione è una chiara anomalia che suggerisce un aumento della cautela e dell'incertezza nel mercato. Il fatto che il FOMC sia imminente rende l'ipotesi di una strategia di copertura la più probabile. Il mercato sta dicendo che, nonostante l'euforia sui prezzi, c'è un'ombra di nervosismo legata a quello che la Fed deciderà e comunicherà.
Un saluto a tutti e un grande abbraccio.
Grazie ciao Mauro
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Moncler: doppio minimo e breakout in vista, caccia al target!Titolo MONCLER MIL:MONC
Rapporto P/E 20,37
Dividend Yield 2,82%
📊 Analisi tecnica e fondamentale su MONCLER (WEEKLY + DAILY)
Sul grafico settimanale osserviamo come i prezzi siano compressi, a partire da novembre 2021, all’interno di un ampio trading range compreso tra 70€ e 46€.
L’unica rottura al ribasso si è verificata durante il mercato ribassista del 2022, con minimi in area 35€.
Attualmente i prezzi si trovano attorno a 48€, dopo il massimo segnato a febbraio 2025 in area 70€.
Il ritracciamento ha riportato le quotazioni tra il 50% e il 61,8% di Fibonacci, configurando un possibile doppio minimo. Sul TF weekly i prezzi stanno ora lottando con la EMA 5, mentre l'indicatore MACD non ha ancora dato un segnale di incrocio rialzista. Da monitorare inoltre la possibile death cross tra EMA 50 e EMA 200, che rappresenterebbe un segnale di debolezza strutturale.
Passando al grafico daily, notiamo come i prezzi siano ancora sotto la trendline discendente (in fucsia). Una rottura confermata al rialzo in area 48,5€ potrebbe aprire spazio a un recupero con primo target sulla EMA 200 daily a 53€.
📌 Fondamentali
Nonostante le incertezze generali sul settore del lusso, Moncler presenta fondamentali solidi:
- Fatturato in costante crescita
- EBITDA stabile oltre 1 miliardo di euro
Il quadro tecnico rimane incerto nel breve, ma il titolo mostra basi fondamentali robuste che potrebbero sostenere un recupero nel medio-lungo periodo.
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LTMC Lottomatica in un momento di debolezza preoccupanteBuon mercoledì 3 Settembre 2025 e bentornati sul canale con un primo video contributo tecnico sul titolo Lottomatica.
C'è tanto da dire: a livello di analisi grafica (candele giapponesi), cosi come a livello di analisi tecnica, volumi e indicatori.
Spero che questo contributo sia di vostro interesse e vi auguro una buona giornata
LINKUSDT: A-B-C Corrective Roadmap After Recent Local HighBuonasera a tutti!!
Hello everyone,
sharing my technical analysis on LINKUSDT's current corrective structure following the recent impulse wave that set a new local high (and quarterly high).
## The Analysis
After completing an extended Wave 3, which broke the previous August 13th high and pushed the price towards the $27 mark, LINK has entered a classic A-B-C corrective phase.
Wave A: This first leg down appears to be completing its internal Zigzag (5-3-5) structure. The natural target for this initial bearish impulse lies within the key support zone of $23.4 - $23.5. The price has already reacted near $23.6, suggesting the local bottom is close.
Wave B: Once Wave A is complete, a corrective bounce is expected. The most probable target for this Wave B relief rally is the resistance area around $25.4, which aligns perfectly with the 0.618 Fibonacci retracement of Wave A.
Wave C: After Wave B concludes, the final leg of the correction, Wave C, should follow. The projected target for this wave, based on a 1.0x extension of Wave A, is the strong support level at $22.48.
## A Potential Trading Strategy
Based on this Elliott Wave map, a potential trading plan could be:
Wait for Wave A to Complete: Avoid opening new short positions now that the target for Wave A is near.
Trade the Wave B Bounce: Look for a conservative long entry upon confirmation that Wave B has started, placing a Stop Loss below the Wave A low (e.g., below the $23.7 support).
Trade the Wave C Decline: Take profit on the long position near the Wave B target (~$25.4) and, upon signs of weakness, consider a short entry to ride the final corrective wave down to its ultimate target.
Disclaimer: This is a technical analysis and not financial advice. Please trade according to your own strategy and risk management.
4° Step - Analisi Algoritmica con semplici strategieBuona domenica a tutti i trader, nel mio video andiamo a vedere come fare analisi algoritmica con strategie davvero semplici. Gli indicatori e gli oscillatori nel trading sono degli strumenti potentissimi che ci aiutano a prendere delle decisioni più smart. Nello specifico, vedremo come sfruttare le medie mobili, il momentum e l'RSI.
Medie Mobili: Il tuo alleato per il Trend
Per prima cosa, parliamo delle medie mobili (MA). Sono perfette per capire la direzione principale del mercato, perché "lisciano" il rumore dei prezzi e ti mostrano la rotta. Se il prezzo è sopra la media mobile, il trend è rialzista. Se è sotto, è ribassista. È semplicissimo! Le medie mobili non solo confermano un trend, ma possono anche segnalare quando sta per cambiare, ad esempio se il prezzo le attraversa.
Momentum e RSI: La Forza dietro i Movimenti
Dopo aver capito la direzione, ci serve sapere con quanta forza e velocità il mercato si sta muovendo. E qui entrano in gioco il momentum e l'RSI.
Il momentum ci dice quanto velocemente stanno cambiando i prezzi. Se è forte, il movimento è rapido. Se si indebolisce, il trend potrebbe essere vicino alla fine.
L'RSI (Relative Strength Index) è un oscillatore che misura la velocità e la variazione dei prezzi su una scala da 0 a 100. Se l'RSI va sopra 70, il mercato è ipercomprato e potrebbe esserci un'inversione al ribasso. Se invece scende sotto 30, è ipervenduto e potrebbe esserci un rimbalzo.
Unendo questi strumenti, avrai una visione completa. Le medie mobili ti dicono "dove sta andando il mercato", mentre il momentum e l'RSI ti dicono "con che forza ci sta andando". In questo modo, i tuoi segnali di trading diventano molto più affidabili.
Con questo è tutto un grande abbraccio.
Grazie ciao da Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
C'era una volta l'alt season.Per la prima volta da quando sono state inventate le alternative currencies, abbiamo assistito a qualcosa che non era mai capitato. Non sono qui per stabilire se c'è stato o non c'è stato il rialzo delle alt coins, sono qui per analizzare i dati.
Più di 5 anni fa, io ho pensato di usare un indicatore di forza relativa(mercato alts escluse stablecoins) per stabilire il momento buono, in cui si poteva comprare qualche progetto alternativo a Bitcoin. Ogni volta che l'indicatore andava sotto la linea dello zero o la toccava, il mercato si trovava nella cosiddetta alt season o alts party. Questa volta c'è stato un momento in cui si sono visti rialzi stratosferici su alcuni token, ma niente di simile ai precedenti periodi del 2017 e del 2021. Il 2024 può essere visto come l'anno in cui qualcosa è cambiato nel mercato delle cripto valute, a parte il laterale di 8 mesi di cui ho parlato molte volte nelle mie analisi passate, c'è stata un'anomalia rispetto alle bullrun precedenti.
Come potete notare sul grafico, quello che è successo in questo rialzo partito verso la fine del 2022, la forza delle alts è stata molto debole rispetto a bitcoin che è stato padrone del mercato. Non so cosa succederà nel futuro, ma per vedere una bullrun sulle alts servirebbe qualcosa di mai visto e non è quello che dice attualmente il grafico.
Sai davvero cosa rivela il McClellan Oscillator?Per quanto riguarda l’articolo educativo di questa settimana, andremo a parlare dell’indicatore McClellan.
Il McClellan Oscillator è uno strumento di analisi tecnica nato negli anni ’60 grazie a Sherman e Marian McClellan, una coppia di analisti davvero in gamba. È uno degli indicatori di ampiezza più apprezzati per capire non solo come si muovono i prezzi, ma quanto è forte o debole il mercato nel suo complesso.
Che cos’è questo oscillatore?
Questo indicatore si basa su un’idea semplice ma efficace: invece di guardare solo il prezzo di un indice come il NYSE, conta quanti titoli stanno salendo e quanti stanno scendendo. Da lì calcola la differenza e la “smussa” usando due medie mobili esponenziali, una più veloce (19 giorni) e una più lenta (39 giorni). La differenza tra queste due medie dà vita all’oscillatore, che oscilla attorno allo zero.
Come si legge il McClellan Oscillator
- Se il valore è positivo, significa che la pressione è più verso gli acquisti, quindi il mercato ha una buona spinta rialzista.
- Se è negativo, invece, la pressione è verso la vendita e il mercato mostra segni di debolezza.
Quando l’oscillatore passa da sotto a sopra lo zero, può essere un segnale che il mercato sta per ripartire. Al contrario, se scende da sopra a sotto lo zero, potrebbe segnalare un potenziale rallentamento o inversione. Ovviamente il tutto deve essere analizzato anche alla strategie del trader e di come questo oscillatore possa adattarsi al proprio utilizzo
Come usarlo nel trading
Uno dei punti forti del McClellan Oscillator è la capacità di aiutare a identificare quando il mercato sta per cambiare direzione, soprattutto a breve o medio termine. Ad esempio, se l’oscillatore è molto negativo per un po’, poi risale sopra lo zero, potrebbe indicare che il mercato si sta riprendendo.Inoltre, può confermare la forza di un trend difatti se l’indice fa nuovi massimi e l’oscillatore sale insieme, è un buon segno che il movimento è solido. Infine, è utile per scoprire divergenze come ad esempio quando il mercato fa qualcosa che l’oscillatore non conferma, un campanello d’allarme che qualcosa potrebbe cambiare.
Un esempio lo possiamo vedere nel grafico qui di seguito di EURCAD, in cui siamo passati da un ipervenduto ad ipercomprato, segnale solitamente intrapreso al rialzo e che difatti ha portato il prezzo a nuovi massimi.
Vantaggi e Limiti nell’uso
- Vantaggi:
Ti dà una chiara idea della pressione di acquisto o vendita sul mercato in generale.
Aiuta a capire se un movimento è sostenuto da tanti titoli o solo da pochi “pesci grossi”.
È ottimo per analizzare mercati ampi come il NYSE o il Nasdaq. Utile per l’analisi tecnica per valutare la solidità di un trend.
- Limiti:
Funziona meglio su mercati con molti titoli, quindi meno indicato per singoli titoli o mercati ristretti.
Come tutti gli indicatori, può sbagliare e dare falsi segnali, soprattutto in momenti di grande volatilità.
In sintesi il McClellan Oscillator è un ottimo alleato per chi vuole capire la vera forza dietro ai movimenti di mercato. Usato insieme ad altri strumenti, aiuta a prendere decisioni di trading più consapevoli e a evitare brutte sorprese. Questo non toglie il fatto che un trader non può e non deve affidarsi ad un unico indicatore per poter effettuare entrate a mercato.
Il materiale fornito in questo contesto non è stato redatto secondo i requisiti legali destinati a promuovere l’indipendenza della ricerca in materia di investimenti e, pertanto, è considerato una comunicazione di marketing. Non è soggetto a divieti di negoziazione prima della divulgazione della ricerca d’investimento, ma non cercheremo di trarne vantaggio prima di fornirlo ai nostri clienti.
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Analisi tecnica del weekend – FERRARI (RACE)FERRARI MIL:RACE
Il titolo ha finalmente rotto al rialzo il canale discendente che ne conteneva i prezzi da maggio, con un deciso +4% nella seduta di venerdì. Questa breakout rafforza l’impostazione long, con primo obiettivo i recenti massimi in area 450 euro. Tutte le EMA al momento sono al di sotto dei prezzi, liberando quindi il titolo da eventuali ostacoli temporanei.
Durante la fase correttiva, i prezzi hanno ritracciato fino al 50% di Fibonacci, da cui è partita una decisa inversione al rialzo. Fondamentale anche il superamento dell’area volumetrica POC in zona 410 euro, che conferma la pressione in acquisto.
📊 Indicatori tecnici:
- MACD incrocia al rialzo, segnale positivo.
- RSI a 9 periodi in zona mediana, con ampio spazio per proseguire verso l’ipercomprato.
In caso di breakout sopra i 450 euro, attenzione al gap aperto fino a 480 euro, che potrebbe agire da magnete per i prezzi.
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OVS: occhi puntati sulla resistenza chiave📈 Analisi tecnica MIL:OVS (grafico daily)
it.tradingview.com
Titolo a bassa capitalizzazione (Market Cap ~800 mln €) e con scambi limitati.
La recente discesa ha riportato i prezzi in area 2,70 €, zona tecnica di forte congestione nel passato.
Da qui è partito un rimbalzo che ha spinto le quotazioni a ridosso della resistenza chiave tra 3,17 € e 3,28 €, in corrispondenza della media mobile esponenziale a 50 periodi (EMA50), che al momento sta contenendo i prezzi.
📌 Un eventuale break con chiusura daily sopra i 3,28 € attiverebbe un segnale long, con primo target in area 3,49 €, corrispondente al POC e (circa) al 78,6% di ritracciamento Fib del precedente movimento ribassista.
🕰️ Sul medio periodo (grafico settimanale), si segnala l’incrocio rialzista dell’indicatore Ergodic, che potrebbe sostenere un'estensione verso i massimi di periodo in zona 3,70 €.
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NFLX - OLTRE I MASSIMI, POTRA' MAI RITRACCIARE? Analisi Tecnica su Netflix (NFLX)
Buon martedì a tutti i trader,
desidero condividere con voi un’analisi tecnica su Netflix, evidenziando alcuni punti chiave che possono aiutarci a comprendere le possibili evoluzioni del titolo nelle prossime sessioni.
Negli ultimi giorni, il prezzo di Netflix ha registrato un forte incremento, raggiungendo i 1196,50 dollari. Tuttavia, nella candela di venerdì 16 maggio si è evidenziata una figura di incertezza, rappresentata da una candela Doji, che indica un possibile esaurimento momentaneo del trend rialzista.
Inoltre, si osserva una divergenza significativa tra il’indicatore RSI e il movimento dei prezzi. Mentre il prezzo continuava a salire nell’ultima settimana, l’RSI mostrava una tendenza al ribasso, senza confermare la forza del movimento rialzista. I volumi di scambio, inoltre, non hanno supportato questa fase di crescita, suggerendo un possibile indebolimento del trend e una potenziale correzione.
In considerazione di ciò, è importante monitorare i livelli di supporto chiave, che potrebbero rappresentare aree di ritracciamento e punti di attivazione di eventuali strategie long. I livelli di supporto principali sono:
Primo supporto: 1095,50$
Secondo supporto: 1065$
Se il prezzo dovesse raggiungere queste aree, si potrebbe considerare l’attivazione di un setup long sul titolo.
È altresì fondamentale tenere sotto controllo gli indici di riferimento, come il NASDAQ e lo S&P 500, poiché la loro direzione e forza influenzeranno significativamente l’andamento di Netflix. In particolare, l’area tra i 1113$ e i 1134$ rappresenta un’area di interesse qualora gli indici si mantenessero forti e stabili, ma questa dinamica sarà confermata giorno dopo giorno.
Per ulteriori dettagli e approfondimenti, vi invito a consultare il mio ultimo video, dove ho illustrato questa analisi insieme ad altre considerazioni sulla watch list.
Un grande saluto a tutti i traders
Grazie Mauro
FTSEMIB Ancora strada al rialzo per l'indice. Per quanto ancora?Buon venerdì 16 Maggio e bentornati sul canale con un aggiornamento tecnico sull'indice di Milano FTSEMIB che su grafico a candele settimanali ci mostra una resistenza storica che a mio parere va tenuta in considerazione. C'è ancora strada da fare per arrivarci, ma direi... in guardia..
Buona serata e buon week end a tutti
OP1 MAG 25 - Long su Solana (SOL/USDC) – Trading systemL’ultima operazione su BINANCE:SOLUSDC è stata chiusa a 148.75$ con un rendimento del 5.46% .
Da allora, il mercato non ha presentato condizioni favorevoli per nuovi ingressi, mantenendosi in un range laterale con volatilità ridotta e volumi modesti, poco interessanti per un’operazione direzionale.
L’uscita è stata pianificata strategicamente per consentire un eventuale rientro in un contesto più promettente. L’attesa ha permesso di evitare rischi inutili durante la fase laterale, preservando capitale e profitti in vista di una nuova opportunità con solide basi tecniche per un trend rialzista sostenuto.
Grazie a questa gestione prudente, è stato possibile limitare l’esposizione nei momenti di incertezza e rientrare con una nuova posizione long su SOL/USDC, sfruttando la rottura al rialzo di un livello chiave individuato dal mio sistema.
Ho quindi aperto una nuova operazione long su Solana (SOL/USDC), in seguito alla rottura al rialzo di un livello chiave identificato dal mio trading system. L’operazione è stata eseguita ai seguenti livelli:
- Entrata : 146.12$
- Take Profit : 176.95$ (+21.10%)
- Stop Loss : 138.15$ (-5.45%)
Disclaimer
Le informazioni fornite in questo post hanno esclusivamente scopo educativo e informativo e non costituiscono in alcun modo un consiglio finanziario, di investimento o di trading. Le operazioni descritte riflettono un'analisi personale basata sul mio trading system e non devono essere considerate come raccomandazioni operative.
Il trading su criptovalute comporta un alto livello di rischio e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. Il valore degli asset può variare significativamente e vi è il rischio di perdere parte o tutto il capitale investito. Si consiglia di effettuare sempre le proprie analisi, di consultare un professionista qualificato prima di prendere decisioni di investimento e di operare solo con capitale che si è disposti a perdere.
L'autore non si assume alcuna responsabilità per eventuali perdite derivanti dall'utilizzo delle informazioni contenute in questo post.
Stocastico: cos'è e come usarlo - STOCASTICO DOPPIOStocastico: cos'è e come usarlo nei mercati laterali e di trend con l'aggiunta di altri indicatori
📌 Cos’è lo Stocastico
Lo stocastico è un indicatore che serve a identificare se il prezzo si trova vicino ai massimi o ai minimi di un determinato intervallo temporale. Serve per identificare se il prezzo è in ipercomprato o ipervenduto. La sua utilità è particolarmente evidente nei mercati laterali, dove il prezzo oscilla all'interno di un intervallo ristretto.
Tuttavia, nei mercati con forti movimenti trend, il prezzo può rimanere in queste aree di ipercomprato o ipervenduto per lunghi periodi senza inversione, e lo stocastico potrebbe non essere utile. Questo è il motivo per cui è importante integrare lo stocastico con altri indicatori che confermino il movimento di mercato e migliorino l'affidabilità dei segnali.
✅ Formula di base dello Stocastico:
La formula di base confronta la chiusura attuale con il range massimo e minimo degli ultimi N periodi, come segue:
mathematica
Copia
%K = (Close - Lowest Low) / (Highest High - Lowest Low) * 100
Il risultato oscilla tra 0 e 100. Quando il valore è sopra 80, il mercato è considerato ipercomprato, mentre quando è sotto 20, il mercato è considerato ipervenduto.
✅ Lo Stocastico da solo non basta
Lo stocastico è uno strumento potente, ma non dovrebbe mai essere utilizzato isolatamente. Per ottimizzare le operazioni, è fondamentale combinare lo stocastico con altri indicatori. Questi strumenti, che considero fondamentali per ogni trader, sono:
Stocastico
RSI (Relative Strength Index)
MACD (Moving Average Convergence Divergence)
ADX + DI (Average Directional Index + Directional Indicators)
📈 Perché questi indicatori?
RSI: misura la forza del movimento del prezzo, confermando le aree di ipercomprato o ipervenduto.
MACD: rileva le divergenze tra due medie mobili, utile per identificare cambi di trend.
ADX + DI: misura la forza del trend e la direzione, aggiungendo conferme direzionali alle operazioni.
🧠 Perché ho creato lo Stocastico Doppio?
Lo stocastico doppio è stato creato per migliorare l'affidabilità dei segnali e ridurre i falsi segnali. Ho deciso di combinare due stocastici con periodi differenti:
%K Lento (14): agisce come filtro per determinare le zone operative (ipercomprato/ipervenduto).
%K Veloce (5): agisce come trigger per generare segnali precisi quando si verifica un incrocio tra %K e %D.
Le frecce LONG/SHORT appaiono solo quando c’è un incrocio tra %K e %D in una zona coerente (es. sotto 20 o sopra 80), riducendo il numero di falsi segnali e rumore. Questo miglioramento consente di operare con segnali più puliti, soprattutto nei mercati laterali e per le strategie intraday.
Il Dual Stochastic è ora disponibile pubblicamente su TradingView. Puoi provarlo e adattarlo alle tue strategie visitando il link qui sotto:
Stocastico Doppio - TradingView
✅ Smoothing %K e %D – Come influiscono sui settaggi?
Nel Dual Stochastic, i parametri Smoothing %K e Smoothing %D sono utilizzati per rendere l’indicatore meno sensibile ai movimenti di prezzo rapidi (rumore di mercato). Il smoothing applicato a queste linee leviga i dati e riduce il numero di segnali falsi.
📌 Cosa sono?
Smoothing %K: applica una media mobile sulla linea %K (l’oscillatore) per smussare le fluttuazioni rapide e ridurre il rumore.
Smoothing %D: è la media mobile della linea %K smussata, ed è utilizzata come linea di segnale.
🔧 Cosa succede se variano i settaggi?
Aumentando il valore di smoothing: il segnale diventa più lento e meno reattivo, riducendo il numero di segnali e i falsi segnali. Ciò potrebbe essere utile in mercati più stabili o quando si desidera ridurre i rumori di mercato.
Diminuiendo il valore di smoothing: il segnale diventa più veloce, reagendo più rapidamente ai cambiamenti di prezzo, ma aumentando anche il rischio di segnali falsi.
✅ Settaggi convenzionali per lo Smoothing:
Smoothing %K: 3–5
Questo è il valore più comunemente usato. Un Smoothing %K di 3 o 5 rende l'oscillatore abbastanza veloce da rispondere ai movimenti di mercato senza essere troppo sensibile.
Smoothing %D: 3–5
Poiché la linea %D è la media mobile di %K, il suo smoothing di 3 o 5 consente di levigare i segnali di inversione senza perdere la reattività.
📈 Impostazioni consigliate per i vari timeframe:
Timeframe Tipo di Strategia Smoothing %K Smoothing %D
1–5 minuti Scalping 1–2 1–2
15m – 1 ora Intraday 3–4 3–4
4H – Daily Swing 4–5 4–5
🎯 Conclusioni
Lo stocastico rimane un indicatore fondamentale per chi opera nei mercati laterali. Con la versione doppia che ho creato, abbiamo un potente strumento per filtrare e confermare i segnali in modo ancora più preciso.
INTRADAY LIVE CON STRATEGIA, DIVERGENZE E ACCUMULOBuongiorno a tutti i traders, oggi non trado, quindi ho pensato di fare un video in live, con setup intraday, per farvi capire come ragiono e come vedo le occasioni durante una sessione di trading. Ovviamente, il setup non è mai sempre uguale, ma se si presentano le occasioni, utilizzo il setup più idoneo in base a quello che sto vedendo sullo schermo.
Comunque, guardate in questo caso: applico il setup delle divergenze su GOOGL e un accumulo sui massimi per TSLA. Anche su TSLA aspettavo la divergenza sui massimi, ma si è verificata dopo. Quindi, voglio mostrarvi come ci si posiziona con un ingresso e uno stop, e come gestire un trade controllando le emozioni.
Sulle emozioni, vediamo anche come posso chiudere un’operazione quando non la sento più sotto controllo e non riesco a capire la direzione.
Forse questi video fatti in live, senza sapere cosa può succedere, sono più costruttivi, e magari ne farò altri con altre strategie. Penso che, visti dal vivo, si trasmetta meglio l’operatività. Vediamo, se interessa, fatemelo sapere. Grazie!
Buona serata
Ciao Mauro
Vi cito le mie tre regole che coltivo costantemente:
Pazienza, disciplina ed avere sempre un piano.
AmplifonIl prezzo del titolo Amplifon chiude un'ulteriore settimana ribassista arrivando ad una perdita da inzio anno del 34% e di oltre il 65% dai massimi toccati nel 2022, avvicinandosi al test del minimo Covid a 14,82 Euro.
Oscillatore CCI a 20 periodi in divergenza rialzista.
Titolo da monitorare nelle prossime sedute in caso di reazione da questi livelli di prezzo.
DISCLAIMER:
Tali informazioni/strumenti non costituiscono in alcun modo sollecitazione al pubblico risparmio o consulenza operativa su strumenti finanziari, devono essere considerate semplice elemento di studio, di approfondimento e di informazione.
Si declina ogni responsabilità per le eventuali conseguenze negative che dovessero scaturire da un'operatività fondata sull'osservanza delle suddette indicazioni.
NZD/JPY - POSSIBILE MOVIMENTO RIBASSISTA Cosa sta succedendo?
La coppia NZD/JPY mostra segnali di indebolimento dopo il recente taglio dei tassi della RBNZ, con un potenziale movimento verso i 81.50. L'analisi tecnica e fondamentale converge su uno scenario ribassista a breve-medio termine.
1️⃣ Analisi Tecnica
La zona 84.50 - 85.25 sembra offrire una forte resistenza alla prosecuzione rialzista. In passato tale zona è stata testata più volte sia come supporto che come resistenza rafforzando la validità della stessa.
Divergenza RSI. L'indicatore ha registrato massimi crescenti nonostante il prezzo abbia mostrato un trend ribassista. Tale segnale è spesso collegato ad un movimento ribassista del prezzo.
Sul time frame giornaliero tutte le medie mobili sono ribassiste con il prezzo che si muove al di sotto di esse.
2️⃣ Analisi Fondamentale
I driver macroeconomici supportano lo scenario ribassista:
Politica monetaria divergente. La Bank of Japan mantiene una politica ultra-accomodante (-0.1% tasso interesse), mentre la RBNZ ha avviato un ciclo di tagli (ultimo -25bps l'8/04).
Il calo dei prezzi dei prodotti lattiero-caseari (-4.2% negli ultimi 7 giorni) pesa sulla valuta neozelandese che è storicamente legata esportazioni agricole.
Piano Operativo
📉 Ingresso short
L’ingresso per questa posizione di breve - medio termine è la fascia 84.00 - 84,5
🎯 Obiettivi
Target 1: 83,5 - Target 2: 82.00 - Target esteso: sotto 80.00
⛔ Stop Loss
Una chiusura sul time frame 4h sopra 85.25 invaliderebbe l’ipotesi ribassista.
Fate le vostre opportune ricerche e tradate con responsabilità






















