XAUUSD: Analisi di mercato e strategia per l'11 settembre.Analisi tecnica dell'oro
Resistenza grafico giornaliero: 3650, Supporto: 3540
Resistenza grafico a 4 ore: 3680, Supporto: 3600
Resistenza grafico a 1 ora: 3638, Supporto: 3620
Ieri, l'oro si è ritirato dai suoi massimi, non riuscendo a chiudere sopra i 3650 dollari per tre giorni consecutivi. Ciò indica chiaramente un indebolimento della spinta rialzista. Si prevede che il mercato aprirà con un consolidamento o subirà una correzione al ribasso.
Dal grafico a 1 ora, la linea di tendenza rialzista è stata interrotta con il calo di oggi e il prezzo attualmente mantiene a malapena il supporto a 3620. Guardando al futuro, la domanda chiave è se l'oro riuscirà a raggiungere nuovi minimi. Se il grafico orario chiude sotto 3620, testerà direttamente il supporto intorno a 3600.
Facendo un passo indietro, se anche 3600 venisse infranto, ci sarebbero ancora oltre 100 $ di margine per un ulteriore calo, che porterebbe a una correzione al ribasso basata sulla divergenza massima del grafico a 4 ore. A quel punto, il trend diventerebbe completamente ribassista.
Prima di questo, rimaniamo cautamente rialzisti sul mercato. Possiamo sfruttare attivamente le opportunità di vendita sui massimi di rimbalzo. Oggi, il mercato di New York si concentra sui livelli di resistenza superiori di 3638/3650.
VENDI: vicino a 3650
VENDI: vicino a 3638
ACQUISTA: vicino a 3600
Idee della comunità
PLATINUM, un pennant con target 1860 dollariDopo aver provato diverse piattaforme, ho scelto le charts di Capital.com per le mie analisi: affidabilità, precisione e un’interfaccia davvero intuitiva.
Dopo lo spettacolare breakout di un pattern triangolare, cui purtroppo non avevo dato alcun credito (), il platino potrebbe cimentarsi in un nuovo brillante allungo rialzista
Da sottolineare come il breakout sia avvenuto con un movimento violento ma accompagnato da scarsi volumi, motivo che mi aveva indotto a ritenere il movimento un fake.
Adesso i prezzi sono diversi mesi che lateralizzano al cospetto della resistenza offerta dal precedente massimo in area 1350 dollari.
Esplodendo il movimento sul grafico settimanale vediamo che la fase laterale ha tutti i tratti di un pennant che si innesta sul movimento impulsivo precedente che fa da asta.
Per chi ci crede, il breakout della figura potrebbe portarlo a 1860 dollari
Bitcoin - Breakout importante!Bitcoin - Breakout importante!
Ciao trader!
Il prezzo di Bitcoin non è riuscito a creare un nuovo minimo decrescente!
Il mercato ha formato un pattern a triangolo ascendente.
Attualmente, il livello di resistenza è stato rotto!
Quindi, mi aspetto un movimento rialzista📈
TARGET 1: 116900🎯
TARGET 2: 119000🎯
XAUUSD in vendita su pullbackXAUUSD in vendita su pullback
XAUUSD ha subito un forte rigetto da 3675,00 con un singolo movimento verso il livello 3619,83 con rottura della struttura, alla chiusura giornaliera, poiché con il timeframe più alto ha iniziato un trend rialzista. Poiché il prezzo ha iniziato il pullback dal rigetto giornaliero, è altamente probabile che continui a scendere fino al supporto giornaliero a 3619,83 o inferiore. Con il prezzo a 4 ore che si avvicina al FVG, potremmo trovare un trend ribassista su timeframe più bassi con una serie di massimi e minimi decrescenti.
Possibile opportunità di vendita da 3640,00 a 3619,83
IDEA SELL PER XAUUSDSecondo la mia visione del mercato, leggendo in grafico con la schematica di Wyckoff siamo ad una probabile inizio di distribuzione, il prezzo dopo avere effettuato le prime fasi delle schematiche, sembra abbia completato le fasi di UT, UTAD e Test.
Adesso ha manifestato il secondo segno di forza, mi aspetto una notizia dell'IPC che vada a creare il BTI per poi proseguire la sua discesa.
ETHEREUM, cosa potrebbe portarlo a 8250Dopo aver provato diverse piattaforme, ho scelto le charts di Capital.com per le mie analisi: affidabilità, precisione e un’interfaccia davvero intuitiva.
L’ultima gamba rialzista di Ethereum ci dice due cose: la tenuta di un importante supporto statico in zona 1450 dollari e il breakout del pattern triangolare di pausa che ha caratterizzato gli ultimi anni
Con l’aiuto di un grafico trimestrale, e facendo ricorso alla scala logaritmica che aiuta molto con le crypto vista la loro pronunciata volatilità, possiamo inquadrare i tre quarti della vita dello strumento come costruzione di un pattern rialzista di asta e pennant
Il breakout del pattern è seguito a quello dei precedenti massimi storici per l’indice tecnologico americano cui le sorti dello strumento sembra essere legato da vicino come dimostra anche l’elevato indice di correlazione
In generale, un contesto di bassi tassi di interesse favorisce l'assunzione di rischio che nel caso delle criptovalute si apprezza con un importante aumento dell'utilizzo della leva finanziaria per finanziare attività speculative ed altamente (potenziali) remunerative.
Il probabile prossimo taglio dei tassi della Fed la prossima settimana potrebbe sancire il definitivo pullback sui livelli appena violati e chissà iniziare la strada verso il successo del pattern di asta con pennant che i manuali di analisi tecnica vogliono collocato a 8250 dollari
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🌞 BUON GIORNO A TUTTI 🌞
QUA SOTTO SPIEGATO passo per passo PPI e CPI come ci dobbiamo comportare e cosa mi aspetto in base alla uscita dei dati.
📉Fondamentale con possibili scenari di oggi:
-Perché l'oro è sceso nonostante un PPI più debole del previsto?
Ieri il PPI USA di agosto è uscito più debole del previsto:
Dato attuale: -0,1% 🔻
Atteso: +0,3%
Precedente: +0,7%
Ma nonostante il dato "soft", i mercati non hanno reagito come ci si aspettava. Perché?
➡️ La debolezza nel PPI è arrivata quasi esclusivamente dall’energia (benzina, diesel, jet fuel).
➡️ I prezzi energetici sono molto volatili e tendono a rimbalzare: quindi non vengono visti come un segnale di disinflazione strutturale.
➡️ Al contrario, i servizi – la parte "sticky" che guida l’inflazione core – non hanno mostrato segnali di raffreddamento.
🟡 E l’oro? Perché è sceso?
Nonostante il PPI debole, l’oro ha corretto leggermente. Ma non ha rotto al ribasso, nonostante 4 CPI consecutivi sopra le attese.
Perché?
📉 Il mercato sta scommettendo che la Fed ha finito con i rialzi.
👉 Questo è molto importante: il sentiment sta cambiando.
🧊 Cresce il rischio recessione → asset difensivi come l'oro diventano attraenti.
🌍 L’oro è usato come hedge contro dazi, instabilità fiscale e geopolitica.
🧨 Per questo il breakout sopra i $3.650 è stato violento:
Oggi l’inflazione non è più automaticamente ribassista per l’oro, perché il mix tra crescita, politica monetaria e geopolitica cambia completamente la narrativa.
📊 Oggi focus sul CPI
Possibili scenari:
CPI sotto le attese →
🔸 Rischio recessione + Fed dovish = l’oro potrebbe ripartire al rialzo, soprattutto se il dollaro corregge.
CPI in linea o leggermente sopra →
🔸 Possibile reazione “neutra” o leggero sell-off iniziale → seguito da acquisti su debolezza (“buy the dip”)
CPI ben sopra le attese →
🔸 Flash drop possibile , ma occhio: come successo nei CPI precedenti, l’oro potrebbe recuperare rapidamente.
🔸 Perché? Mercati iniziano a prezzare “stagflazione”, non solo inflazione → e lì l’oro storicamente performa bene.
✍️ Conclusione personale:
Il mio bias resta long su oro, ma preferisco entrare su debolezza. Il contesto macro non è chiaro, ma l’oro ha mostrato forza relativa anche con dati inflattivi alti.
Questo ci dice molto su come i grandi investitori stanno leggendo il quadro.
🌴 Attualmente sono in vacanza fino al 12 settembre, ma continuerò a pubblicare visioni e aggiornamenti.
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📬 Per qualsiasi dubbio o domanda, scrivetemi: sarò felice di rispondervi.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
-BE PATIENCE
Testa spalle inverso Il prezzo ha completato la formazione di un testa spalle inverso con target in zona 41,5€
La trimestrale oltre le attese ha portato il prezzo a rompere il canale ribassista in cui si muoveva da molti mesi
Con molta probabilità ci sarà un pullback sulla neckline nelle prossime settimane e sarà una ottima occasione da cogliere per entrare o accumulare
Analisi dell'oro dell'11 settembreAnalisi dell'oro dell'11 settembre
In attesa dei dati CPI per sbloccare la situazione
Dinamiche di mercato
Il mercato dell'oro di ieri ha mostrato la tipica volatilità pre-dati. Dopo una serie di speculazioni emotive, rialzisti e ribassisti hanno raggiunto una situazione di stallo, con i prezzi dell'oro che hanno oscillato tra $ 3.618 e $ 3.657 per tutta la giornata, chiudendo infine in leggero rialzo.
Questo stretto schema di consolidamento riflette il sentiment contrastante del mercato: da un lato, le aspettative di un taglio dei tassi della Fed e i rischi geopolitici sostengono i prezzi dell'oro; dall'altro, i prezzi dell'oro sono già ai massimi storici e un ulteriore slancio rialzista richiede nuovi catalizzatori.
L'oro è salito di oltre il 39% dall'inizio dell'anno, una performance sorprendente che lo rende una delle classi di attività con le migliori performance nel 2025.
Evento principale: Dati CPI USA
I dati CPI USA di agosto di oggi serviranno da indicatore per il mercato. Le aspettative del mercato sono per un CPI non corretto del 2,9% annualizzato (rilevazione precedente: 2,7%) e dello 0,3% mensile; l'IPC core dovrebbe attestarsi al 3,1% annualizzato e allo 0,3% mensile.
Questi dati influenzeranno direttamente la decisione della Federal Reserve nella riunione del 17-18 settembre. Il mercato attualmente stima una probabilità del 100% su un taglio dei tassi di 25 punti base da parte della Fed, ma la solidità dei dati sull'IPC influenzerà il successivo percorso di politica monetaria.
Una lettura positiva potrebbe spingere l'oro al di sotto del livello di supporto di 3.600 dollari; al contrario, una lettura debole potrebbe vedere i prezzi dell'oro testare o addirittura superare i massimi storici.
Analisi tecnica
Da un punto di vista tecnico, l'oro sta attualmente oscillando a un livello elevato, con una tendenza a un andamento laterale. Al rialzo, si presti attenzione alla resistenza di breve termine intorno a 3.655-60, mentre al ribasso, ci si concentri sul supporto intorno a 3.625-20.
L'andamento delle due giornate di contrattazione precedenti suggerisce che il sentiment rialzista sull'oro si stia attenuando. Una rottura al di sotto del livello di supporto 3.620-25 potrebbe innescare un contrattacco ribassista a breve termine, potenzialmente testando il supporto intorno a 3.605-00, e persino un pullback a 3.570.
Tuttavia, una correzione così profonda richiederebbe il supporto di fattori fondamentali negativi. I dati sull'IPC statunitense di stasera e la decisione sui tassi di interesse della BCE potrebbero contribuire a questa situazione, ma l'attuale sentiment dominante del mercato rimane focalizzato sulle aspettative di un taglio dei tassi da parte della Fed la prossima settimana.
Strategie di trading e gestione del rischio
Prima della pubblicazione dei dati, è probabile che i prezzi dell'oro rimangano volatili a livelli elevati. Si consiglia di adottare una strategia leggera, acquistando a prezzi bassi e vendendo a prezzi alti, e poi seguendo l'andamento del mercato dopo la pubblicazione dei dati.
Posizione lunga: Consigliamo una posizione lunga leggera nell'area 3620-3628, con uno stop-loss inferiore a 3615 e un target di 3650-3660.
Posizione corta: Consigliamo una posizione corta leggera nell'area 3630-3640, con uno stop-loss inferiore a 3655 e un target di 3620. Se il prezzo scende al di sotto del livello di supporto di 3620, è possibile aumentare la posizione corta e puntare a livelli di supporto inferiori.
Il mercato è volatile, soprattutto nei giorni di negoziazione con importanti pubblicazioni di dati, quando la volatilità e l'incertezza possono aumentare significativamente. Gli investitori dovrebbero reagire in modo flessibile in base alle condizioni di mercato in tempo reale, garantire un'adeguata gestione del rischio e prendere decisioni prudenti.
Grazie per l'attenzione. Spero che la mia analisi possa esservi utile.
EURUSD, un taglio della FED trigger per il breakout?Dopo aver provato diverse piattaforme, ho scelto le charts di Capital.com per le mie analisi: affidabilità, precisione e un’interfaccia davvero intuitiva.
Il cambio, negli ultimi anni, resta inquadrabile in un comodo canale parallelo
Questi giorni come si vede sono di test visto che i prezzi sembrano non volerne sapere di fare il loro compito lasciandosi respingere dalla resistenza della parte alta del canale.
Esplorando il movimento sul settimanale ci accorgiamo che forse trama qualcosa: l’abbandono del canale!
Il contesto macroeconomico, come ampiamente noto, in questo momento storico sembra tutto per l’euro e l’altissima possibilità di un taglio della FED la prossima settimana non aiuta il dollaro.
Un long che potrebbe andare a target anche con una possibile falsa rottura del breakout del canale parallelo e del precedente top.
GBPJPY, long su divergenza politica monetariaDopo aver provato diverse piattaforme, ho scelto le charts di Capital.com per le mie analisi: affidabilità, precisione e un’interfaccia davvero intuitiva.
Con le dimissioni del premier giapponese, oltre all’accresciuta incertezza sullo yen, cambia anche l’approccio al trading quando è coinvolta questa valuta.
Il possibile nuovo premier dovrebbe essere meno propenso ad un aumento dei tassi di interesse.
Questa circostanza influenza la prospettiva sulla politica monetaria e quindi il comportamento dello yen.
Nel caso del cross in esame si innesta anche la forza della sterlina visto che l’inflazione in UK ha toccato il fondo ad ottobre scorso a 1,7% e risalendo da allora all’attuale 3,8%
In precedente analisi () avevamo costruito un long che risulta ancora attivo.
Adesso i prezzi stanno formando una interessante costruzione, long ancora, che merita ancora altro long
I prezzi insistono da tempo sul livello 200 e ora i tempi potrebbero essere per un breakout.
Settimana prossima abbiamo due importanti appuntamenti: inflazione UK e giorno dopo decisione sui tassi della BOE.
Vista l’inflazione in rialzo ormai da un anno non sarebbe sorprendente se i tassi venissero lasciati fermi, ciò potrebbe essere il trigger per superamento dei 200.
In attesa è possibile un piccolo long con un testa e spalle, ovviamente rialzista, con livello di breakout proprio i 200 e la spalla destra che è anche un doppio minimo
I livelli di oggi del Morning Trading ShowIl DAX oggi si presenta impostato in negativo, dopo aver perso i supporti nella giornata di ieri. Massima estensione ribassista per oggi 23.325 (circa 1%), mentre prima resistenza rialzista 23720. Se dovesse riacquistare forza, rimangono validi i livelli di ieri, breakout a 23730 con massimo rialzo 23.820
Come chiudere un'operazione in perdita?Chiudere una posizione in perdita è un'abilità fondamentale nella gestione del rischio. Quando sei in un trade in perdita, devi sapere quando uscirne e accettare la perdita. In teoria, ridurre le perdite e mantenerle basse è un concetto semplice, ma in pratica è un'arte. Ecco dieci cose da considerare quando chiudi una posizione in perdita:
Non fare trading senza una strategia di stop-loss. Devi sapere dove uscirai prima di inserire un ordine.
Gli stop-loss dovrebbero essere posizionati al di fuori del normale range di oscillazione del prezzo, a un livello che potrebbe indicare che la tua visione del mercato è sbagliata.
Alcuni trader impostano gli stop-loss come percentuale. Ad esempio, se stanno cercando un profitto del + 12% sulle azioni, impostano uno stop-loss quando il titolo scende del -4% per creare un rapporto TP / SL di 3: 1.
Altri trader utilizzano stop-loss basati sul tempo. Se l'operazione scende ma non raggiunge mai il livello di stop-loss o l'obiettivo di profitto in un lasso di tempo stabilito, usciranno dall'operazione solo a causa della mancanza di tendenza e cercheranno migliori opportunità.
Molti trader chiudono un'operazione quando vedono un picco del mercato, anche se il prezzo non ha raggiunto il livello di stop-loss.
Nel trading di tendenza a lungo termine, gli stop-loss devono essere sufficientemente ampi per catturare una vera tendenza a lungo termine senza essere fermati prematuramente da segnali di rumore. È qui che entrano in gioco le medie mobili a lungo termine, come la media mobile a 200 giorni e i segnali di incrocio delle medie mobili, per avere uno stop-loss più ampio. È importante avere dimensioni di posizione più piccole su operazioni potenzialmente più volatili e con movimenti di prezzo ad alto rischio.
Stai facendo trading per guadagnare denaro, non per perderlo. Mantenere semplicemente aperte le posizioni in perdita con la speranza che si riprendano per poter uscire in pareggio è uno dei peggiori piani.
La peggiore ragione per vendere una posizione in perdita è a causa di emozioni o stress. Un trader dovrebbe sempre avere una ragione razionale e quantitativa per uscire da un'operazione in perdita. Se lo stop-loss è troppo stretto, potresti essere scosso ed ogni operazione diventerà facilmente una piccola perdita. Devi dare alle operazioni abbastanza spazio per svilupparsi.
Esci sempre dalla posizione quando hai perso la percentuale massima consentita del tuo capitale di trading. Impostare la percentuale massima di perdita consentita tra l'1% e il 2% del tuo capitale totale di trading in base al tuo stop-loss e alle dimensioni della posizione ridurrà il rischio di esplosioni del conto e manterrà i tuoi drawdown bassi.
L'arte fondamentale di vendere un'operazione in perdita è saper distinguere tra la normale volatilità e un cambiamento di prezzo che modifica la tendenza.
Oracle top a Wall Street: numeri e un futuro da mille miliardiOracle travolge Wall Street: numeri da rock star e un futuro da mille miliardi
L’intelligenza artificiale accelera, l’inflazione rallenta e arrivano nuove chiusure record
Le azioni hanno perso slancio ieri, nonostante il calo dei dati sull’inflazione e il rinnovato entusiasmo per l’IA. Due dei principali indici, tuttavia, hanno comunque archiviato la sessione con una nuova chiusura record.
L’S&P 500 è salito dello 0,30% a quota 6532,04, mentre il Nasdaq ha guadagnato un modesto 0,03% (circa sei punti) portandosi a 21.886,06. In controtendenza, il Dow Jones è scivolato dello 0,48% (circa 220 punti) fermandosi a 45.490,92. Per il Nasdaq si tratta della terza chiusura record consecutiva, mentre l’S&P 500 ha segnato nuovi massimi storici per due sedute di fila.
Con la probabilità di un taglio dei tassi nella prossima settimana fissata al 100% secondo il CME FedWatch Tool, non servivano ulteriori stimoli. Eppure sono arrivati dall’indice dei prezzi alla produzione (PPI). I prezzi all’ingrosso, infatti, sono diminuiti dello 0,1% nel mese, a fronte di un aumento previsto dello 0,3%. Anche la variazione annua, +2,6%, è risultata inferiore alle attese (+3,3%).
Molto più spettacolare è stata però la vicenda di Oracle (ORCL), che ieri ha messo a segno un balzo del 36% dopo quello che considero “il rapporto sugli utili dell’anno”. Nonostante dati inferiori alle stime per fatturato e utile, l’azienda ha comunicato che i suoi obblighi di performance rimanenti (RPO) per il primo trimestre sono cresciuti del 359%, raggiungendo i 455 miliardi di dollari. Inoltre ha annunciato quattro contratti multimiliardari e un incremento straordinario dei ricavi da database multi-cloud con Amazon (AMZN), Alphabet (GOOGL) e Microsoft (MSFT), cresciuti addirittura del 1529%.
Tutto ciò lascia intuire che il boom dell’intelligenza artificiale sia soltanto agli inizi.
Il rapporto Oracle ha acceso anche altri titoli del settore semiconduttori: Broadcom (+9,8%), NVIDIA (+3,9%), Taiwan Semiconductor (+3,8%) e AMD (+2,4%).
Oggi uscirà l’indice dei prezzi al consumo (CPI), che solitamente suscita maggiore attenzione del PPI. Nell’ultima rilevazione, l’inflazione mensile era cresciuta dello 0,2% (in linea con le attese), mentre quella annua si era attestata al 2,7%, leggermente sotto il previsto 2,8%. Pur non diminuendo più rapidamente come un tempo, l’inflazione continua comunque a non mostrare impennate dovute ai dazi.
Le stime per l’uscita odierna indicano un +0,3% mensile e un +2,9% annuo; anche il “core” dovrebbe crescere dello 0,3%. Se i dati saranno in linea, il mercato potrebbe reagire con entusiasmo; al contrario, un’inflazione più alta potrebbe riaccendere i timori di stagflazione.
Personalmente mi aspettavo forti movimenti anche dopo le precedenti pubblicazioni del CPI, ma la reazione era stata piuttosto contenuta. Vedremo cosa accadrà domani: l’adattamento resta la chiave.
In definitiva, le azioni avevano tutte le ragioni per salire ieri: il sorprendente outlook di Oracle ha trascinato il settore tecnologico e il PPI positivo ha dato nuovo slancio alla narrativa di un’inflazione sotto controllo. Eppure i listini hanno subito vendite sui massimi, colmando un gap, prima di rimbalzare in chiusura.
Non è il tipo di price action che tranquillizza, e la pubblicazione del CPI renderà ancora più interessante osservare la reazione del mercato.
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Oracle e il “cool PPI”
Oracle mercoledì sera ha mostrato i numeri di una vera “rock star”, con un balzo del titolo del 35%. Alcuni analisti iniziano a ipotizzare che possa diventare la prossima azienda da mille miliardi di dollari, data la solidità delle prospettive.
Il dato più sorprendente riguarda il cloud backlog (RPO), cresciuto del 359% su base annua fino a 455 miliardi di dollari. Il management prevede che possa presto superare i 500 miliardi. Inoltre stima che il fatturato OCI crescerà del 77% quest’anno, raggiungendo i 18 miliardi di dollari, per arrivare a 144 miliardi entro quattro anni.
Numeri impressionanti, che mutano profondamente la capitalizzazione di mercato e non invogliano certo a posizionarsi “short” sul Nasdaq.
Sul fronte macro, i prezzi alla produzione USA sono diminuiti inaspettatamente in agosto: il PPI primario è sceso dello 0,1% rispetto al mese precedente, contro attese di +0,3%, segnando il primo calo mensile da aprile. Su base annua è cresciuto del 2,6% (attese: +3,3%). Anche il PPI “core” ha sorpreso al ribasso, attestandosi al 2,8%.
L’ex presidente Trump non ha perso l’occasione per commentare, scrivendo che “non c’è inflazione!!!” e sollecitando la Fed a tagliare aggressivamente i tassi, non senza definire nuovamente Powell un “disastro totale”.
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In attesa del CPI
Il mercato ora guarda al CPI: stime a +0,3% mensile e +2,9% annuo, con il “core” atteso anch’esso a +0,3%. Se il dato ricalcherà la sorpresa positiva del PPI, l’ottimismo potrebbe alimentare nuovi rialzi. In caso contrario, il timore di stagflazione tornerà a dominare.
Secondo il FedWatch, le probabilità attuali sono:
• Settembre – 100% di taglio da 25 bps la prossima settimana; 8% di possibilità per un taglio da 50 bps.
• Ottobre – 75% di probabilità di un allentamento complessivo di 50 bps; 6% per 75 bps.
• Dicembre – 62% di probabilità di essere 75 bps più in basso rispetto a oggi; 5% per un taglio complessivo da 100 bps.
Ora non resta che attendere la pubblicazione del CPI e verificare la reazione del mercato.
Marco Bernasconi Trading
Rally di S&P 500 e Nasdaq, focus sui CPI USAAttesa per i CPI USA
L'S&P 500 è salito dello 0,45% e il Nasdaq dello 0,32%, raggiungendo nuovi massimi storici nella sessione di ieri. Al contrario, il Dow Jones ha ceduto lo 0,38%.
Sul fronte macroeconomico, il rapporto sull'indice dei prezzi alla produzione (PPI) è risultato inferiore alle attese, rafforzando le speranze di una riduzione del costo del denaro da parte della Fed, sia nella prossima settimana che nel corso dell’anno.
I prezzi alla produzione sono scesi inaspettatamente dello 0,1% ad agosto, mentre l’aumento di luglio è stato rivisto al ribasso. Anche su base annua, il PPI ha mostrato un forte rallentamento, suggerendo che le pressioni sui prezzi legate ai dazi non si sono ancora pienamente concretizzate.
Questo scenario offre alla Fed ulteriore margine di manovra per allentare la politica monetaria, in un momento in cui il mercato del lavoro mostra segnali di rallentamento significativo.
Gli operatori attendono ora il rapporto sull’indice dei prezzi al consumo (CPI), previsto per oggi pomeriggio.
Tech in evidenza
Il settore tecnologico è stato il migliore in assoluto. Le azioni Oracle sono aumentate di quasi il 35%, toccando un massimo storico di 317,40 dollari, dopo la pubblicazione di previsioni aggressive per il business cloud.
Anche Nvidia (+3,7%) e Broadcom (+6%) hanno registrato forti rialzi. Al contrario, Apple ha perso l’1,6%, deludendo gli investitori con il lancio del nuovo iPhone 17.
Valute stabili
Sui mercati valutari, si è registrata una relativa stabilità, fatta eccezione per alcuni movimenti sui cross oceanici (NZD/CAD, AUD/CAD) e su quelli dell’euro (EUR/JPY, EUR/AUD, EUR/NZD).
C’è attesa per le decisioni della BCE, non tanto per l’esito – ritenuto scontato – quanto per le dichiarazioni di Christine Lagarde in conferenza stampa, in particolare su dazi e sul livello dell’euro.
Nelle ultime due sedute, l’euro ha ripiegato contro il dollaro, pur mantenendo un trend rialzista. EUR/USD è sceso sotto quota 1,1700, con obiettivi a 1,1650–1,1660 nel breve termine.
Il cable potrebbe testare i supporti in area 1,3415–1,3420. USD/JPY resta bloccato nel range 146,30–147,70, frenato da forze contrastanti: da un lato la necessità della BoJ di alzare i tassi, dall’altro la volontà di mantenere lo yen debole per contrastare gli effetti dei dazi USA, attualmente al 25% con il Giappone.
Le valute oceaniche si muovono meno dell’euro, in un trading range ridotto e ancora incapaci di superare le resistenze segnalate nei commenti precedenti.
Treasuries, rendimenti in calo
Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni è sceso al 4,07% mercoledì, vicino al minimo di cinque mesi del 4,04% toccato nella sessione precedente, in seguito a segnali di rallentamento della crescita dei prezzi.
Sia i prezzi alla produzione principali che quelli core sono scesi inaspettatamente ad agosto, mentre i dati di luglio sono stati rivisti al ribasso, alimentando le speranze di disinflazione.
I timori di un’inflazione persistente hanno spinto il FOMC a mantenere i tassi invariati per tutto l’anno, nonostante i segnali di deterioramento del mercato del lavoro.
La Fed dovrebbe riprendere il ciclo di tagli la prossima settimana, con una riduzione di 25 punti base. Tuttavia, una parte del mercato ipotizza anche un taglio di 50 punti, alla luce dei dati macroeconomici.
La curva dei rendimenti continua a diventare più ripida, con i titoli trentennali che sottoperformano nettamente rispetto alle altre scadenze, complice l’elevata aspettativa di inflazione e le pressioni politiche provenienti dalla Casa Bianca.
Petrolio in rialzo
Mercoledì, i future sul greggio WTI sono saliti di oltre il 2%, sfiorando i 64 dollari al barile. È la terza seduta consecutiva di guadagni, in un contesto dominato da tensioni geopolitiche ed economiche.
I prezzi erano già in fase di accumulazione dopo il calo inatteso del PPI negli Stati Uniti, che ha alimentato le aspettative di tagli dei tassi da parte della Fed, teoricamente favorevoli alla domanda.
Il rialzo è stato rafforzato dall’intervento del presidente Trump sui social media, in merito alle incursioni di droni russi nello spazio aereo polacco, che ha innescato chiusure di posizioni per timore di nuove sanzioni sull’energia russa.
Trump avrebbe inoltre esortato l’UE a unirsi a lui nell’imporre dazi su Cina e India, principali acquirenti di greggio russo, per fare pressione su Mosca.
L’attacco israeliano ai leader di Hamas in Qatar ha riacceso le tensioni in Medio Oriente, aggiungendo un premio al rischio geopolitico.
Tuttavia, i guadagni sono stati limitati dai dati del governo USA, che hanno mostrato un accumulo di scorte di greggio superiore alle attese (+3,9 milioni di barili), insieme a un aumento delle scorte di prodotti raffinati, segnalando un calo della domanda estiva e persistenti ostacoli dal lato dell’offerta.
Mercati asiatici in rialzo
Questa notte, i mercati asiatici hanno registrato un rialzo, in seguito al calo a sorpresa del PPI statunitense, che ha rafforzato le scommesse su tagli più consistenti dei tassi da parte della Fed.
Un forte rally di Oracle, alimentato dalla domanda di servizi cloud legati all’intelligenza artificiale, ha migliorato il sentiment sui titoli tecnologici globali.
Guadagni sono stati registrati in Giappone, Cina e Corea del Sud, mentre Australia e Hong Kong hanno sottoperformato.
Per l’Europa si prevedono aperture miste, secondo l’andamento dei futures.
Saverio Berlinzani
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S&P 500: Quale impatto grafico dalla Fed del 17/09?La decisione di politica monetaria della Federal Reserve di mercoledì 17 settembre sarà determinante per la traiettoria dei mercati azionari statunitensi alla fine del 2025. A seconda della scelta di Jerome Powell, gli scenari vanno dal crollo borsistico a un nuovo record storico, passando per fasi più neutre di consolidamento.
Si delineano cinque opzioni, ciascuna con implicazioni specifiche per l’S&P 500 e il Russell 2000, che descrivo di seguito.
Primo caso: assenza di pivot.
Se la Fed decidesse di mantenere i tassi invariati per tutto il 2025, a causa di un’inflazione troppo resiliente, lo scenario sarebbe chiaramente ribassista. La mancanza di sostegno monetario soffocherebbe la dinamica del mercato, provocando un crollo del 20–30 % dell’S&P 500, che scenderebbe tra 4.800 e 5.000 punti. Il Russell 2000, più fragile e sensibile all’ambiente macroeconomico, arretrerebbe verso la sua zona di supporto critica di 1.600–1.700 punti.
Secondo caso: un pivot tecnico limitato.
La Fed potrebbe accontentarsi di un unico taglio dei tassi a settembre o ottobre, giustificato da un aggiustamento puntuale al mercato del lavoro. In questo caso, il mercato non lo vedrebbe come un segnale forte di allentamento monetario, ma piuttosto come un gesto circostanziale. Risultato: un calo dell’S&P 500 verso l’area di 6.000–6.100 punti e una correzione parallela del Russell 2000 intorno ai 2.000 punti.
Terzo caso: il pivot reale e sano.
Questo è lo scenario più favorevole per Wall Street. La disinflazione si conferma verso il 2 %, l’occupazione resta sotto controllo e la Fed avvia un vero ciclo di tagli dei tassi a partire da settembre o ottobre. In questo contesto, la tendenza rialzista di fondo riprenderebbe tutta la sua forza: l’S&P 500 si dirigerebbe verso 6.700–7.000 punti, mentre il Russell 2000 uscirebbe dalla fase di consolidamento e supererebbe il record di novembre 2021.
Quarto caso: il pivot malsano.
Qui la Fed abbassa i tassi in un contesto più fragile: l’inflazione rimane intorno al 3 %, ma è soprattutto il deterioramento del mercato del lavoro a dettare la decisione. Il mercato potrebbe comunque trovare sostegno grazie alla riduzione del costo del credito. L’S&P 500 manterrebbe il suo precedente record di 6.200 punti e probabilmente punterebbe ai 6.700 punti. Il Russell 2000, più sensibile alle condizioni di finanziamento, trarrebbe pieno beneficio da questo allentamento, superando anch’esso il suo massimo storico del 2021.
Quinto caso: il Fed Put in situazione di emergenza.
Infine, nello scenario più cupo, uno shock occupazionale provocherebbe un intervento brutale della Fed, con un «jumbo cut» e una serie di rapidi tagli. Sebbene questo sostegno potrebbe contenere la recessione, la reazione immediata sarebbe un calo marcato: l’S&P 500 entrerebbe in bear market prima di una possibile ripresa legata all’allentamento monetario. Il Russell 2000 seguirebbe lo stesso percorso.
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SELL!!SELL!!SELL!!Dopo quattro ore verrà pubblicata una prima revisione della base di calcolo dei salari non agricoli. Il mercato dovrebbe scendere a 800.000. Se lo slancio occupazionale fosse stato falso, si sarebbe potuto creare un margine per la riserva federale di tagliare i tassi di 50 punti base. La volatilità del mercato sarà notevole. Si consiglia agli investitori di essere consapevoli dei rischi connessi. ‼ ️ ‼ ️ ‼ ️
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