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🌞 BUON GIORNO A TUTTI🌞
ultima settimana di agosto.
attualmente continuo come da ultima analisi a cercare sempre posizionamenti long di gold da prezzi piu discount possibile,
attualmente le due opzioni sono queste:
la prima su imbalance daily molto rischiosa che personalmente eviterò.
la seconda molto meglio in fascia discount su zone chiave.
oggi è lunedi lascio correre e da domani vediamo come muoverci.
ci vediamo stasere alle 18:00 per analizzare i mercati insieme e preparare i set up.
📌 Aggiornamento Macro & Oro — 25 Agosto 2025
Venerdì scorso il discorso di Powell da Jackson Hole è arrivato con ritardo per via dei problemi di trasmissione. Situazione insolita, ma ciò che conta è il messaggio:
Sintesi del discorso di Powell:
Porta aperta a un taglio dei tassi già da settembre (se i dati lo permettono).
Economia ancora resiliente, occupazione vicina al massimo e inflazione ridotta rispetto ai picchi post-pandemia.
Rischi in aumento: inflazione legata ai dazi, crescita più debole per via di una forza lavoro rallentata dall’immigrazione.
📌Oro & Dollaro USA;
Il discorso ha spostato la Fed verso un bias accomodante. Con la politica già in territorio restrittivo e i rischi sull’occupazione crescenti, il mercato vede circa 75% di probabilità di un taglio da 25bps a settembre. Restano però i rischi inflattivi legati ai dazi, quindi l’attenzione sarà tutta sui prossimi dati.
📅 Settimana USA ricca di eventi:
Lunedì: Housing
Martedì: Ordini durevoli & Fiducia consumatori
Giovedì: Sussidi disoccupazione & PIL (2ª lettura)
Venerdì: Core PCE (dato chiave per la Fed e per l’oro)
🎯 Bias: Bullish
Con una Fed più dovish e liquidità ridotta, vedo interessanti occasioni di acquisto sui pullback fino al PCE di venerdì.
⚠️ Nota: ultima settimana estiva, volumi e liquidità ridotti. Mi aspetto più movimento dalla prima metà di settembre, quando i desk torneranno operativi.
🔍PROSSIMI APPUNTAMENTI🔍
Come di consueto, ci vediamo in live alle 14:00 per seguire l’andamento del mercato in tempo reale.
🔍Promemoria🔍
Evito di operare durante le sessioni asiatica e londinese, focalizzandomi sulle notizie delle 14:30, e sull'apertura di New York ore 15:30. Questa strategia mi consente di agire in modo più efficace, sfruttando la maggiore volatilità e liquidità di tale sessione.
Nel frattempo, vi auguro una buona giornata.
Per domande, dubbi o richieste, commentate o scrivetemi!
Sarò felice di rispondervi.
-BUON TRADING
-GESTITE IL RISCHIO
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NIO: il "Tesla" della Cina pronta a ripartire? Fondata nel 2014 e quotata al NYSE dal 2018, NIO è uno dei pionieri del mercato EV cinese. Dopo la partnership produttiva con JAC Motors, oggi punta con decisione all’espansione internazionale, in Asia ed Europa, mentre il mercato domestico diventa sempre più saturo.
📊 Prossimo catalizzatore: il 2 settembre verranno pubblicati i risultati trimestrali. Le attese sono positive: nel Q2 l’azienda ha consegnato 72.056 veicoli (+25,6% YoY), portando il totale storico a 785.715 unità.
🔎 Analisi tecnica
Sul grafico giornaliero il titolo è rimbalzato dopo il minimo a $3, formando un testa e spalle rialzista con ampiezza di circa $2,50.
Il prezzo ha rotto la neckline a $5,48, confermando lo slancio con target a $7,50.
Da segnalare il golden cross tra EMA 50 e 200 daily: l’ultima volta era il 2020, preludio a un rally impressionante del +1600%.
Su TF mensile, il primo obiettivo di medio periodo è l’EMA 50 (monthly) a $9,30 (in blu) 🚀.
⚠️ Conclusioni
Il quadro tecnico torna interessante e il settore EV resta un tema caldo. Tuttavia, la storia insegna che entusiasmo e prudenza devono sempre andare di pari passo.
📌 Se trovi utili le mie analisi, lascia un LIKE/BOOST all’articolo e segui il profilo. Il tuo supporto mi aiuterà a continuare a condividere contenuti gratuitamente! 🚀
AMPLIFON gli short istituzionali vanno via?AMPLIFON: è uno dei titoli che ho seguito su tradingview per via delle numerose posizioni short degli istituzionali. Ad oggi rimangono 3 short degli 8 che avevo tracciato. 5 posizioni short sono state chiuse tra l'11 e il 14 Agosto.
Buon segno per chi vorrebbe valutare una fase rialzista sul titolo. Da questo momento la formazione di un pattern di candlestick di tipo bullish o altre tipologie di segnali di trading bullish potrebbe avere una probabilità di successo elevata.
Avevo già segnalato i volumi anomali dopo il GAP che di solito anticipano un segnale di High o di Low significativo.
Uso sempre le charts di Capital.com per le mie analisi. Sono intuitive, lineari e super precise. Se fate trading, ve le consiglio davvero!
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Risk Disclaimer
Le informazioni fornite hanno solo scopo informativo e non devono essere considerate come consulenza finanziaria. Si prega di fare le proprie ricerche prima di prendere qualsiasi decisione di investimento.
L’ottimismo sta tornando sull’oro?Ciao a tutti, cosa ne pensate della tendenza di XAUUSD?
Dal punto di vista tecnico, la struttura attuale rimane inclinata verso un trend rialzista. L’area 3.400–3.450 rappresenta la “porta d’ingresso” decisiva che determinerà la prossima direzione dell’oro.
Di recente, un sondaggio condotto su 194 investitori ha mostrato che il sentiment di mercato rimane positivo:
59% si aspetta che il prezzo dell’oro continui a salire,
18% prevede un calo,
23% immagina un movimento laterale.
E voi cosa ne pensate? Scrivetelo nei commenti, sono curioso di conoscere la vostra opinione!
Powell apre al taglio dei tassi: rally sui mercatiFED E JP: LA DIREZIONE È TRACCIATA
La Fed ha mantenuto i tassi stabili al 4,25%-4,50% per la quinta riunione consecutiva, come previsto. Tuttavia, non c’è stata unanimità: due governatori si sono dichiarati favorevoli a un taglio del costo del denaro, segnando il primo doppio dissenso di questo tipo dal 1993.
I membri del board hanno osservato che, sebbene le fluttuazioni delle esportazioni nette continuino a influenzare i dati, gli indicatori recenti mostrano una moderazione dell'attività economica nel primo semestre. Questo contrasta con le precedenti valutazioni, secondo cui la crescita procedeva "a un ritmo solido".
La Fed ha inoltre affermato che il tasso di disoccupazione rimane basso, mentre l'inflazione resta elevata. Permane incertezza sulle prospettive economiche. La banca centrale ha ribadito che eventuali aggiustamenti dei tassi dipenderanno dai dati in arrivo, dall’evoluzione delle prospettive e dall’equilibrio dei rischi.
L’approccio resta attendista, in un contesto di crescenti preoccupazioni per gli effetti della guerra commerciale sull’obiettivo di inflazione del 2%.
JEROME POWELL
Al simposio di Jackson Hole del 2025, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha affrontato gli effetti dei dazi imposti dal presidente Trump sull’economia statunitense.
Ha osservato che le tariffe stanno già spingendo verso l’alto i prezzi al consumo e si aspetta che l’impatto continui nei prossimi mesi. Tuttavia, è probabile che si tratti di un aumento una tantum, piuttosto che di un problema di inflazione duratura, il che potrebbe spingere la banca centrale a tagliare i tassi.
La crescita più debole dell’occupazione e il quadro occupazionale fragile rendono meno probabile che i dazi inneschino pressioni persistenti sui prezzi. Questo suggerisce che l’attuale posizione restrittiva della Fed potrebbe lasciare spazio a riduzioni del costo del denaro, se i rischi al ribasso dovessero aumentare.
Powell ha infine sottolineato la necessità di flessibilità nell’approccio della Fed, in un contesto economico in continua evoluzione, con pressioni globali e tensioni politiche che rendono incerta la crescita. Nel complesso, il suo messaggio ha bilanciato le preoccupazioni per l’inflazione con un mercato del lavoro debole, mostrando agli operatori un atteggiamento più accomodante rispetto al recente passato.
BORSE USA IN RIALZO
Wall Street è salita venerdì dopo che Powell ha segnalato la possibilità di un taglio dei tassi a settembre durante il suo discorso a Jackson Hole, innescando il più forte rally cross-asset da aprile.
L'S&P 500 e il Nasdaq sono saliti rispettivamente dell'1,5% e dell'1,9%, mentre il Dow Jones è balzato di 846 punti, raggiungendo un massimo intraday record.
Powell ha osservato che il mutevole equilibrio dei rischi nell'economia "potrebbe giustificare un adeguamento della nostra posizione politica", pur avvertendo che le pressioni inflazionistiche permangono.
Gli operatori hanno rapidamente aumentato le scommesse su un taglio dei tassi di 25 punti base a settembre, portandole a circa il 91%.
Il settore tecnologico è in crescita: Tesla ha guadagnato il 6,2%, mentre Meta, Alphabet e Amazon sono salite di oltre il 2% ciascuna. Nvidia ha registrato un +1,7%, e Intel è salita del 5,5% dopo indiscrezioni su un possibile acquisto del 10% da parte dell’amministrazione Trump.
Il rally ha permesso ai mercati di recuperare dalla precedente debolezza dei titoli tecnologici a grande capitalizzazione, lasciando il Dow e l'S&P 500 con guadagni settimanali e riducendo le perdite del Nasdaq.
VALUTE
Il dollaro è crollato dopo l’intervento di Powell. L’Eur/Usd è salito da 1,1580 a 1,1740, chiudendo vicino ai massimi, con un guadagno di circa l’1% in poco più di 4 ore.
La valuta statunitense ha perso terreno a causa delle aumentate aspettative di taglio dei tassi, che ridurrebbero la forbice rispetto alle valute concorrenti. Anche l’Usd/Jpy è sceso di circa 240 pips, da 148,77 a 146,57.
I cross dell’euro sono in ripresa, anche se vicini a livelli chiave che potrebbero ostacolare la continuazione del movimento e causare possibili correzioni. Pensiamo, ad esempio, a Eur/Jpy o Eur/Nzd.
La sensazione è che la moneta unica, alla luce dei dati tedeschi su un PIL inferiore al consensus, possa presto trovare resistenze tra 1,2000 e 1,2500. Per ora, però, questi livelli sembrano ancora lontani.
Stessa sorte per il Cable e per le valute oceaniche, che tentano una faticosa risalita contro il dollaro. Tuttavia, per una ripresa strutturale delle oceaniche sarà necessaria una ripartenza dell’economia cinese.
RENDIMENTI TREASURIES
Il rendimento del Treasury a 10 anni è sceso al 4,26% venerdì, quasi 10 punti base sotto i massimi di sessione, dopo che Powell ha segnalato un probabile taglio dei tassi nella prossima riunione.
I mercati credono fermamente in un allentamento della politica monetaria nel quarto trimestre. I future sui tassi indicano un consenso per due tagli totali entro l’anno, mentre il 40% del mercato è posizionato per tre tagli.
L’irripidimento della curva dei rendimenti riflette una parziale attenzione all’inflazione e una discrepanza tra tassi a breve e lungo termine, aggravata da un indice PPI elevato e segnali di accelerazione dei prezzi negli indici ISM e S&P PMI.
SETTIMANA ENTRANTE
Le prospettive sui tassi globali resteranno al centro dell’attenzione dei mercati nella settimana che inizia domani.
Analisti e operatori attendono di valutare la sostenibilità dei segnali accomodanti della Fed emersi dal simposio di Jackson Hole.
Negli Stati Uniti, l’attenzione sarà rivolta a reddito personale, spesa, indici dei prezzi PCE e stime aggiornate sul PIL del secondo trimestre. Altri dati chiave includono ordini di beni durevoli, prezzi e vendite delle case, fiducia dei consumatori e indici di attività della Fed.
Gli utili di Nvidia offriranno nuove prospettive sul sentiment globale sull’intelligenza artificiale, dopo la recente sottoperformance del settore chip.
Sono attesi anche dati sul PIL da Canada e India. La Cina pubblicherà il suo PMI ufficiale, mentre il Giappone diffonderà i dati di fine mese.
In Europa, i resoconti delle riunioni della BCE potrebbero fornire indizi su ulteriori tagli, insieme ai dati sull’inflazione nelle principali economie dell’Eurozona.
Saverio Berlinzani
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La psicologia del rischio nel tradingLa gestione del rischio nelle posizioni di trading è uno dei pilastri fondamentali per chi vuole operare con successo nei mercati finanziari. Una delle domande più importanti per ogni trader è: quale porzione del proprio capitale rischiare in ogni singola operazione? La risposta a questa domanda non è solo teorica, ma ha un impatto diretto sulla performance e sulla sopravvivenza nel lungo termine. Il rischio per operazione si determina calcolando la distanza tra il punto di entrata e lo stop loss, misurata in pips o in unità di prezzo, moltiplicata per la dimensione della posizione. Questo calcolo serve a definire quanti soldi sono esposti in caso di perdita.
Un approccio prudente è quello di rischiare tra l’1% e il 2% del capitale totale per ogni trade. Questa strategia è consigliata soprattutto ai trader alle prime armi o a chi vuole mantenere una sicurezza elevata contro i ribassi. Rischiare poco per operazione significa aspettarsi guadagni più contenuti, ma anche avere un controllo migliore sul capitale, limitando i drawdown e mantenendo stabilità psicologica nei periodi negativi.
Si passa poi a un rischio medio, che varia dal 2% al 5% del capitale per trade. Qui i rendimenti attesi sono più elevati, ma la sicurezza del capitale diminuisce. Questo livello è ideale per trader più esperti, psicologicamente preparati a gestire drawdown più profondi e sequenze di perdite. È fondamentale in questo caso essere disciplinati e non farsi sopraffare dall’emotività, perché colpi di testa specie dopo perdite possono compromettere i risultati complessivi.
Rischiare oltre il 5% per ogni singola operazione è da considerarsi un rischio altissimo. Si parla spesso di trade "5 stelle", ovvero pochi setup di altissima convinzione dove il trader è quasi certo di un esito positivo. I potenziali profitti sono grandi, ma con due sole perdite consecutive si può perdere circa il 10% del capitale, una soglia che può dare un colpo duro alla psicologia e al conto stesso.
Infine, esiste il rischio definito "stupido" quando si supera il 10% per singolo trade. Qui la probabilità di "bruciare" l’intero conto in pochi trade è altissima. Poiché non esistono setup infallibili, questa strategia è estremamente pericolosa e da evitare categoricamente.
Uno dei problemi più comuni tra i trader inesperti è non calcolare la percentuale di rischio realmente presa in ogni operazione, affidandosi a una dimensione fissa delle posizioni indipendentemente dalla salute del conto o dalla volatilità del mercato. Questo errore può portare a esposizioni eccessive e a perdite rapide e difficili da recuperare.
Metodi efficaci per calcolare la dimensione ottimale della posizione includono il modello percentuale che normalizza il rischio per ogni trade in una frazione dell’intero capitale, e formule matematiche come il Kelly Criterion, che tiene conto della probabilità di successo e del rapporto rischio/ricompensa per suggerire la quota ideale da investire. Tuttavia, anche in questi casi, molti trader preferiscono adottare una versione più conservativa per limitare potenziali danni finanziari.
L’importanza della gestione del rischio attraverso un position sizing corretto è confermata da studi che attribuiscono a questa componente oltre il 90% del risultato di lungo termine di un sistema di trading. Il controllo rigoroso del rischio aiuta non solo a preservare il capitale, ma anche a mantenere uno stato mentale equilibrato, elemento chiave per decisioni razionali e costanti nel tempo.
L'indice FTMIB ad un passo da...Buongiorno a tutti.
Ho voluto iniziare la mia settimana dal rientro dalle ferie con una riflessione sul nostro indice azionario.
Il nostro FTMIB è ad un soffio (2,4%) dai precedenti massimi pre-crisi 2008.
Ci sono voluti ben 17 anni prima che ciò avvenisse ed il merito, a mio parere, e dovuto a molteplici fattori di carattere macroeconomico, settoriale e di politica monetaria, ma c'è qualcosa di più...
Sicuramente la politica monetaria espansiva della BCE, con il quantitative easing e le iniezioni di liquidità, hanno sostenuto il mercato rendendo il comparto azionario più attrattivo rispetto quello obbligazionario.
Sicuramente la ripresa post-covid ed il PNRR hanno rilanciato il paese ed i suoi consumi, soprattutto nei settori energetici e delle infrastrutture.
Ma a fare la differenza è stato il rendimento dei titoli finanziari.
Sono state le nostre banche a fare la differenza, spinte dall'aumento dei tassi di interesse.
Se si osserva infatti il grafico, noteremo che l'indice ha avuto nei dieci anni dal bottom (B2) un rendimento del 70%. Quelli sono stati gli anni del lento, e pseudo stazionario, recupero: gli anni dei tassi di interesse al minimo. Gli anni che avrebbero dovuto portare al vero rilancio. Ma la vera crescita è avvenuta quando i tassi sono riaumentati, a causa del fenomeno inflattivo. E' li che il settore bancario ha dato il suo contributo, riprendendo a brillare.
Avrei altre considerazioni da fare, riguardo ad altre motivazioni, meno ovvie ma - io credo - più significative (tasso di investimento - gestione amministrativa - ecc), ma spererei che a riguardo si aprisse un dibattito.
Ho solo una domanda a tal proposito: cosa accadrà al comparto bancario, e pertanto al rendimento dell'indice, quando i tassi di interesse (ora al 2,15%) si saranno completamente sgonfiati?
...purtroppo non ci vuole molto a capirlo.
Pertanto, siamo prossimi al capolinea?
Un saluto,
Silvio.
85% di probabilità di un taglio dei tassi il 17 settembre (FED)La conferenza stampa di Jerome Powell di venerdì 22 agosto era molto attesa, poiché ci si aspettava che esponesse i piani della FED per il percorso di politica monetaria da qui alla fine dell'anno. Va ricordato che il tasso sui federal funds non scende dal dicembre 2024 e che il mercato del lavoro statunitense comincia a mostrare segni di debolezza. Ma il tasso di inflazione PCE è più vicino alla soglia del 3% che al 2% e Jerome Powell è stato finora intransigente sull'obiettivo di inflazione.
Nessuna svolta da parte della Fed? Perno tecnico? La vera svolta della Fed?
Queste sono le domande che ho posto nell'articolo che ho pubblicato venerdì scorso prima della conferenza stampa di Powell a Jackson Hole.
Durante il suo discorso a Jackson Hole, Jerome Powell ha sottolineato le crescenti minacce all'occupazione statunitense. Ha lasciato intendere che l'allentamento monetario potrebbe essere presto in programma, sottolineando al contempo l'incertezza sull'inflazione dovuta ai dazi.
Possiamo quindi finalmente decidere tra:
1) Nessuna svolta della FED?
2) Il perno tecnico della FED (un taglio isolato dei tassi)
3) Un vero e proprio pivot della FED (una serie di tagli dei tassi fino a dicembre 2025)
Sì, penso che ora possiamo escludere lo scenario di nessun pivot entro la fine dell'anno. D'altro canto, resta aperta la questione se la Fed si limiterà a fare un pivot tecnico o si impegnerà in un vero e proprio pivot.
Powell è stato attento a rimanere cauto. Gli effetti dei dazi sui prezzi al consumo sono ora visibili e potrebbero alimentare un'inflazione più persistente. Questa incertezza spiega perché la Fed non si sia ancora impegnata in un percorso chiaro.
La decisione della Fed il 17 settembre, il 29 ottobre e il 10 dicembre dipenderà dai seguenti fattori:
- Inflazione PCE venerdì 29 agosto
- Il rapporto NFP di venerdì 5 settembre
- L'equilibrio di potere tra i 12 membri votanti del FOMC (ho scritto un articolo su questo argomento la scorsa settimana)
Le differenze all'interno della banca centrale complicano ulteriormente la situazione. Alcuni funzionari ritengono che sia urgente tagliare i tassi, vista la debolezza nella creazione di posti di lavoro confermata dal rapporto di luglio. Altri sono più cauti, temendo che una riduzione prematura dei tassi possa far aumentare l'inflazione. Un terzo punto di vista propone un approccio graduale: un aggiustamento limitato seguito da una pausa per valutare gli effetti sull'economia.
In ogni caso, Powell sembra aver ristabilito l'equilibrio tra occupazione e inflazione, quindi se il rapporto NFP del 5 settembre sarà deludente, un taglio dei tassi è quasi certo.
In questa fase, secondo il CME FED WATCH TOOL, la probabilità implicita di un taglio dei tassi il 17 settembre è del 85%.
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Bitcoin: il supporto di 114.500 regge bene - Obiettivi in vistaBitcoin: il supporto di 114.500 regge bene - Obiettivi in vista
Bitcoin si mantiene attualmente al di sopra di due zone di supporto chiave vicine a 114.500, mostrando segni di forza sul grafico a 60 minuti.
Il prezzo è rimbalzato dalle zone di supporto inferiori, confermando che gli acquirenti sono ancora attivi.
🎯 Obiettivi al rialzo:
Obiettivo rapido: $115.990
Obiettivo 1: $116.560
Obiettivo 2: $117.250
Finché il supporto regge, BTC sembra destinato a spingersi verso questi livelli. Una rottura al di sopra dell'obiettivo rapido potrebbe innescare un momentum verso le zone superiori.
ORO: Ribassista sotto 3343, in vista di 3332 → 3320ORO: Ribassista sotto 3343, in vista di 3332 → 3320
Panoramica sui future sull'oro
I future sull'oro hanno registrato un leggero rialzo, ma rimangono intrappolati in un intervallo di consolidamento ristretto. Il mercato è intrappolato tra segnali macroeconomici contrastanti – rendimenti reali, forza del dollaro e incertezza sulle prossime mosse della Fed – mentre i rischi geopolitici continuano a fornire supporto nel medio termine.
L'inflazione rimane il principale fattore di rischio: se dovesse persistere, la Fed potrebbe essere costretta a mantenere tassi più elevati per un periodo più lungo, limitando il potenziale di rialzo dell'oro.
🔹 Prospettive tecniche
Nel breve termine, il momentum è ribassista finché il prezzo si mantiene al di sotto di 3343, puntando a 3332. Una rottura prolungata al di sotto di questo livello estenderebbe le perdite verso 3320 e 3313.
D'altro canto, una chiusura confermata a 1 mese sopra 3346 sposterebbe il momentum, aprendo la strada verso 3355-3365, con potenziale estensione a 3375.
Supporto: 3332, 3320, 3313
Resistenza: 3355, 3365, 3375
BTC SWEEPDurante questa domenica, il prezzo è sceso con forte volatilità arrivando persino a fare uno SWEEP dei 2 EQUALS LOWS per poi tornare nella grande zona di range. Questa candela DAILY è interessante perché rischia sicuramente di chiudere nel range, quindi sopra il supporto che era stato rotto durante la giornata. Se ciò accade, ci sono possibilità che il prezzo subisca un rimbalzo rialzista nei prossimi giorni e l’ottimale per questo rimbalzo rialzista è che il prezzo rompa il massimo della candela di oggi o l’ultimo high.
Analisi Tecnica ETH/USD – Forte Trend Rialzista con Supporto Chi📈 Analisi Tecnica ETH/USD – Forte Trend Rialzista con Supporto Chiave
Direzione del trend ➡️
Il grafico evidenzia un chiaro trend rialzista, sostenuto dalla linea di tendenza ascendente (verde). Il prezzo continua a formare massimi e minimi crescenti, confermando la solidità del movimento.
Zona di supporto 🟪
La zona di supporto (3.600 – 4.000) è stata testata con successo. Da lì il prezzo è rimbalzato con forza, segnalando che i compratori stanno difendendo attivamente quest’area.
Breakout e Momentum 🚀
Dopo il retest del supporto, ETH ha superato la fase di consolidamento e ora si trova intorno a 4.843. Questo lascia presagire una continuazione rialzista, se accompagnata da volumi adeguati.
Conferma della trendline 📐
La linea di tendenza ha agito più volte da supporto dinamico. Finché ETH resta sopra di essa, il trend rialzista rimane intatto.
Prospettive 🔮
Sopra i 4.800, il prossimo obiettivo potrebbe puntare a 5.200+.
Una rottura sotto la trendline e la zona dei 3.600 potrebbe invece avviare una correzione ribassista.
✅ Sintesi: ETH rimane in un forte trend rialzista 🚀, sostenuto dalla trendline e dal supporto chiave. L’outlook resta positivo finché il prezzo si mantiene sopra i 4.800.
NEL MIRINO DELL’ORO CON PIPGUARD
NEL MIRINO DELL’ORO CON PIPGUARD
Buonsalve colleghi miei, bentornati!
👉 Da oggi userò sempre questo layout. Se vi piace, fatemelo sapere lasciando un bel boost ed un commento con la vostra opinione!
ANALISI
Ciao a tutti colleghi miei, come state? Spero tutto bene. Mi auguro che sia stata un’ottima estate per tutti quanti voi, che vi siate goduti i giorni di ferie e di festa, che siate stati in famiglia e con gli amici ❤️.
Riprendiamo il lavoro da dove l’avevamo lasciato e vediamo cosa ci dicono i mercati. Ricomincio partendo dall’oro: un’estate particolare, fatta di stalli, lateralizzazioni infinite e tanta incertezza — praticamente come un matrimonio stanco.
Dopo la chiusura settimanale di venerdì, il prezzo ha deciso di spararsi oltre 400 pips e chiudere in bellezza sopra i 3.370 $.
E mo’ che succede lunedì? Due opzioni:
Una fase laterale, la solita guerra di liquidità dove a farsela sono sempre i piccoli.
Un ritracciamento pulito, con due punti interessanti: 3.360 (il più vicino) e 3.330 (quello più cattivo, e lo ammetto… quello che mi garba di più).
Il livello chiave è 3.365 : ora supporto, ma se crolla diventa resistenza peggio del tuo capo che torna dalle ferie incazzato nero. Secondo supporto a 3.325/20.
Io aspetto un bel ritracciamento per rientrare long con un prezzo decente. Ma una cosa è certa: l'obiettivo rialzista è 3.385 .
NOVITÀ
✅ Powell continua a fare il mago: la Fed ha continuato a vendere fumo su tagli tassi e inflazione. Risultato? Il dollaro resta forte e l’oro sta a guardare.
✅ Banche centrali ingorde d’oro come non ci fosse un domani: sono sulla buona strada per comprare oltre 1.000 tonnellate nel 2025. Quattro anni di fila così, nemmeno un tossico col metadone.
✅ Il 95% dei gestori di riserve pensa di aumentare le scorte auree: praticamente tutti. Quando pure i colletti bianchi decidono che vogliono più oro, capisci che la giostra sta per partire.
SEGRETI
Qui arrivano le chicche vere, quelle che puzzano di bruciato e di accordi sottobanco:
🔓 Il “Mar-a-Lago Accord”: secondo un’analisi della Fed, ci sarebbe un buco da 863 miliardi di dollari tra il valore contabile e quello reale dell’oro USA. E il Tesoro pensa di sfruttarlo per buttar su un fondino in BTC da un milione di monete, così, per sport.
🔓 Il 95% dei reserve manager non si fida più del dollaro: tutti a comprare oro. Chi non lo fa è un coglione.
SALUTI
Ricordatevi, di lasciare un SALUTO 🚀 o un COMMENTO
Ci leggiamo presto,
PipGuard
Articolo pubblicato da PipGuard™ sulla piattaforma TradingView®
BTC, tra forza di lungo e debolezza di breve periodoDall'analisi del grafico giornaliero di Bitcoin contro il Dollaro statunitennse, emerge un quadro tecnico ben definito, caratterizzato da una solida tendenza rialzista di medio periodo, attualmente in una fase di potenziale consolidamento o ritracciamento a breve termine. Il trend primario è inequivocabilmente ascendente, come visivamente confermato dal canale di regressione lineare impostato sul grafico, che incanala l'azione dei prezzi in un corridoio orientato positivamente sin dai minimi registrati nei mesi estivi. I prezzi hanno recentemente testato con vigore la parte superiore di tale canale, coincidente con la banda di deviazione standard superiore, un'area che storicamente funge da resistenza dinamica e spesso precede pause o inversioni temporanee del moto direzionale. La candela più recente mostra infatti un arretramento da questi massimi relativi, suggerendo un'iniziale prevalenza delle forze di vendita dopo un periodo di forte spinta degli acquirenti. A supporto di questa lettura interviene l'oscillatore Stocastico (impostato a 9,6,3), il quale, dopo aver stazionato a lungo in area di ipercomprato, ha generato un incrocio ribassista delle sue medie mobili, un segnale tecnico che indica un affievolimento della pressione in acquisto e preannuncia una possibile continuazione della correzione in corso. Anche l'indicatore di Momentum, pur rimanendo in territorio positivo, mostra una flessione che corrobora la tesi di una perdita di slancio della spinta rialzista. Per quanto concerne l'operatività, si delineano alcuni livelli strategici chiave derivanti dai pivot point calcolati con il metodo Fibonacci. Un'opportunità di posizionamento long (acquisto), in linea con il trend dominante, si configurerebbe qualora il prezzo dimostrasse una tenuta solida del primo livello di resistenza, ora tramutatosi in supporto, R1, situato a $112,219.13. Questo livello assume un'importanza cruciale poiché si trova in confluenza con la mediana del canale di regressione, un'area che funge da baricentro dinamico del trend. Un rimbalzo convincente da questa zona, magari accompagnato da un nuovo incrocio rialzista dello Stocastico in una zona più neutra, offrirebbe un segnale di ingresso con un primo obiettivo verso il pivot R2 a $121,086.45 e, successivamente, un nuovo test dei massimi recenti verso R3 a $130,543.14. Qualora la pressione di vendita dovesse invece intensificarsi, la violazione confermata del supporto a $112,219.13 aprirebbe la strada a posizionamenti di tipo short (vendita), seppur da considerarsi operazioni di natura correttiva e quindi contro-trend. Il target naturale di tale movimento ribassista sarebbe il Pivot Point centrale (P) a $97,884.69, che rappresenta il fulcro principale per il periodo di riferimento e un'area di forte supporto psicologico e volumetrico. Ulteriori debolezze proietterebbero i prezzi verso i supporti successivi S1 ($83,929.34) e S2 ($74,947.62), anche se tale scenario implicherebbe un deterioramento più significativo della struttura rialzista. L'analisi dei volumi non mostra picchi anomali che possano suggerire una distribuzione culminante, ma piuttosto un andamento moderato che accompagna la fase attuale, mentre l'indicatore ATR (Average True Range) segnala una volatilità relativamente contenuta, suggerendo che i movimenti di prezzo sono, per ora, ordinati. In conclusione, l'impostazione di fondo rimane costruttiva, ma gli indicatori a breve termine suggeriscono cautela e la possibilità di una fase correttiva. L'area compresa tra la mediana del canale e il supporto R1 a $112,219.13 sarà il campo di battaglia decisivo per determinare la direzione del prossimo impulso significativo del mercato.
WTI facciamo il punto della situazioneIl trend primario, in atto dai minimi registrati nella primavera del 2025, è inconfutabilmente rialzista, come chiaramente delineato dal canale di regressione lineare ascendente. Tuttavia, dopo aver raggiunto un picco significativo in prossimità della banda superiore del canale, corrispondente a due deviazioni standard, le quotazioni hanno subito una decisa correzione, riportandosi nella parte inferiore dello stesso. Attualmente, il prezzo si trova al di sotto della linea di regressione centrale, la quale funge ora da resistenza dinamica e segnala una debolezza relativa nel breve termine all'interno del trend principale.
Il livello operativo più rilevante in questo momento è senza dubbio il Pivot Point calcolato con metodo Fibonacci, posizionato a $63.20. Le quotazioni stanno attualmente consolidando proprio al di sopra di questa soglia fondamentale, che rappresenta il baricentro del mercato e il primo vero supporto da monitorare. Un'eventuale strategia di tipo long potrebbe essere considerata qualora il mercato dimostrasse una solida tenuta di questo livello, con una chiusura giornaliera confermata al di sopra di esso. Un segnale di conforto in tal senso giunge dall'oscillatore Stocastico (9,6,3), che, pur trovandosi ancora nella parte inferiore del suo range, ha recentemente generato un incrocio rialzista della sua linea %K sulla %D, indicando un possibile esaurimento della spinta ribassista di breve periodo. Un primo obiettivo per un'operazione rialzista sarebbe il ritorno verso la linea mediana del canale di regressione, attualmente in area $68.00-$69.00, e successivamente il test della prima resistenza (R1) a $73.02. I volumi di scambio, sebbene non eccezionali negli ultimi giorni di consolidamento, sono stati robusti durante la discesa, suggerendo una pressione di vendita significativa che necessita di essere assorbita prima di una ripartenza convinta.
D'altro canto, uno scenario di tipo short diventerebbe l'ipotesi prevalente in caso di una rottura decisa e confermata del Pivot Point a $63.20. Una chiusura giornaliera al di sotto di tale soglia aprirebbe la strada a un'ulteriore e più profonda correzione. Questa visione è supportata dall'indicatore di Momentum, che si trova attualmente in territorio negativo, a testimonianza del fatto che la forza del movimento recente è stata a favore dei venditori. In caso di cedimento del supporto citato, il primo target naturale per i venditori si collocherebbe sul primo supporto statico (S1) a $53.39, un livello che rappresenterebbe un ritracciamento consistente e un'area di prezzo già testata in passato. Un'accelerazione al di sotto di P $63.20 invaliderebbe l'ipotesi di una semplice pausa correttiva, suggerendo l'inizio di una fase di debolezza più strutturata e prolungata.
In sintesi, il mercato del greggio si trova a un bivio tecnico. La tenuta del supporto a $63.20 è la condizione essenziale per poter ipotizzare una ripresa del trend rialzista dominante. Al contrario, la sua violazione fornirebbe un chiaro segnale di debolezza, con probabili estensioni verso i supporti inferiori. Si raccomanda agli investitori di monitorare attentamente l'interazione dei prezzi con questo livello chiave per orientare le proprie strategie operative.
ADBE Opportunità interessante su Adobe con scenario tecnico topBuona domenica 24 Agosto 2025 e bentornati sul canale con il primo contributo tecnico sul titolo Adobe.
Perché ritengo questa configurazione tecnica interessante? Scopriamolo insieme con questo video.
Augurandovi una buona domenica vi ringrazio per l'attenzione!
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Cicli di Bitcoin: la storia si ripete?Cicli di Bitcoin: la storia si ripete?
Bitcoin si è sempre mosso in cicli: un forte rally impulsivo 📈 (1), seguito da una sana correzione 🔻 (2), quindi un breakout al di sopra del massimo precedente 🔓 (3).
Osservando il grafico, l'attuale andamento del prezzo sta seguendo ancora una volta lo stesso ritmo. Dopo l'ultima correzione, BTC ha rimbalzato con forza, ha ritestato i massimi precedenti e ora si sta consolidando in vista del suo prossimo potenziale movimento.
Se questo pattern continua a ripetersi, la prossima fase potrebbe portare Bitcoin verso l'obiettivo di $140.000 🎯, allineandosi perfettamente con il limite superiore del canale a lungo termine.
👉 Il passato non garantisce il futuro, ma la struttura di BTC suggerisce che il mercato potrebbe semplicemente scrivere di nuovo la stessa storia.
💬 Qual è la tua propensione? Sei rialzista o aspetti un pullback più profondo?
📚 Segui sempre il tuo piano di trading per quanto riguarda l'ingresso, la gestione del rischio e la gestione delle operazioni.
Buona fortuna!
SILVER longSi mantiene la struttura rialzista con un bel recupero sul time frame daily nella giornata di Venerdì 22 Agosto che potrebbe allungare sino almeno i massimi precedenti del 23 Luglio come primo target.
Ci si attende un pò di ritracciamento (zona rettangolo verde) prima del nuovo impulso con approdo sino all'area rozza zona di possibile resistenza.
Non si esclude la possibilità di break out al rialzo dei massimi del 23 Luglio
Se l'idea ti è piaciuta metti un LIKE/BOOST.
Quanto sopra esposto non è un consiglio finanziario ma la nostra view basata sulla strategia PCTS.
Buon trading!
GBPUSD: quando l'analisi tecnica è chirurgica. Analisi macroeconomica sul cross
Fronte U.S.A.
Nel mese di luglio, le vendite di abitazioni esistenti hanno registrato un incremento del 2,0% su base mensile, recuperando sostanzialmente il calo osservato a giugno. Tale rimbalzo, sebbene incoraggiante, non modifica il quadro di fondo: il ritmo annualizzato destagionalizzato si attesta a 4,0 milioni di unità, in linea con la media registrata dall’inizio del 2025, confermando così una dinamica laterale del mercato.
Il persistere di condizioni di accessibilità sfavorevoli — tassi ipotecari elevati e prezzi delle abitazioni storicamente alti — continua a mantenere l’attività su livelli ben inferiori rispetto alle medie di lungo periodo. Parallelamente, l’offerta sta mostrando segnali di accumulo: a luglio, lo stock disponibile ha raggiunto 1,36 milioni di unità, massimo dal 2020. L’aumento dell’inventario riflette una domanda strutturalmente debole, con effetti diretti sulla dinamica dei prezzi. Infatti, il prezzo mediano delle abitazioni unifamiliari ha segnato un incremento marginale dello 0,3% su base annua, il ritmo più contenuto degli ultimi due anni, segnalando un significativo raffreddamento dell’apprezzamento immobiliare.
Sul fronte dell’edilizia residenziale, i dati mostrano un quadro misto. A luglio, i nuovi cantieri edili sono cresciuti del 5,2%, trainati da una ripresa sia nel segmento unifamiliare sia in quello multifamiliare. Tuttavia, il trend di medio periodo rimane debole: gli avvii unifamiliari risultano in calo del 6% da inizio anno, mentre i permessi edilizi segnano un arretramento del 12%. La resilienza dimostrata negli anni recenti dal comparto unifamiliare, sostenuta in passato da incentivi ai costruttori e da un’offerta di rivendita limitata, sta ora venendo meno, con vendite di nuove abitazioni che non riescono a tenere il passo con le nuove consegne.
Il deterioramento del sentiment è ben rappresentato dall’indice NAHB Housing Market Index (HMI), che ad agosto si è attestato su livelli prossimi ai minimi osservati durante la fase acuta della pandemia. Tale contesto suggerisce che i costruttori siano orientati a una ulteriore contrazione della produzione, con impatti negativi sugli investimenti fissi residenziali, già in contrazione nella prima metà del 2025 e destinati a rappresentare un freno alla crescita del PIL.
Il quadro macroeconomico appare ulteriormente complesso se si considera l’effetto di spillover del settore immobiliare: la correlazione positiva tra compravendite immobiliari e consumi in beni durevoli (materiali edili, arredamento) implica rischi al ribasso per la spesa delle famiglie. Inoltre, il potenziale rallentamento dell’occupazione nel comparto edilizio potrebbe amplificare gli effetti negativi sulla dinamica occupazionale complessiva, in un momento in cui il mercato del lavoro mostra segnali di progressivo indebolimento. Le richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, pur restando su livelli relativamente bassi, evidenziano un trend di incremento che suggerisce crescenti difficoltà per i lavoratori disoccupati a reinserirsi rapidamente nel mercato.
Alla luce di questi elementi, la Federal Reserve appare sempre più orientata verso un allentamento della politica monetaria. I verbali del FOMC di luglio hanno evidenziato l’attenzione dei policymaker ai rischi al ribasso derivanti dal settore immobiliare, mentre nel recente Simposio di Jackson Hole il Presidente Powell ha sottolineato la disponibilità a intervenire qualora l’indebolimento del mercato del lavoro e la decelerazione della crescita dovessero accentuarsi. Le aspettative di mercato prezzano con probabilità crescente un taglio dei tassi di 25 punti base già nella riunione di settembre, con ulteriori riduzioni attese entro fine anno.
Sul piano strategico, la Fed ha inoltre aggiornato il proprio quadro di riferimento di politica monetaria, abbandonando formalmente il regime di Flexible Average Inflation Targeting (FAIT) introdotto nel 2020 e rafforzando la simmetria tra i due mandati di stabilità dei prezzi e massima occupazione. Questo implica una maggiore prontezza ad agire preventivamente in risposta a eventuali nuove pressioni inflazionistiche, pur mantenendo la flessibilità necessaria a sostenere il mercato del lavoro.
In sintesi, il settore immobiliare continua a rappresentare un punto critico per la crescita statunitense, incidendo sia direttamente sugli investimenti residenziali sia indirettamente sui consumi e sull’occupazione. In tale contesto, la politica monetaria rimane il principale strumento di mitigazione dei rischi macroeconomici, ma l’efficacia degli interventi dipenderà dalla capacità della Fed di bilanciare l’obiettivo di stabilità dei prezzi con la necessità di preservare la resilienza del mercato del lavoro.
Fronte Regno Unito
Nel Regno Unito, i dati sull’inflazione di luglio hanno sorpreso al rialzo, delineando uno scenario più complesso per la politica monetaria della Bank of England (BoE). L’indice dei prezzi al consumo (CPI) headline è accelerato al 3,8% su base annua, in aumento rispetto al 3,6% di giugno e oltre le attese di consenso per un incremento al 3,7%. Parallelamente, l’inflazione core si è attestata anch’essa al 3,8%, mentre l’inflazione dei servizi – componente particolarmente monitorata dai decisori di politica monetaria – è salita al 5,0% dal 4,7% precedente.
A trainare la dinamica inflattiva sono stati i costi dei trasporti, con le tariffe aeree che hanno registrato l’aumento più marcato per il mese di luglio dal 2001, riflettendo la concomitanza con le vacanze scolastiche. Sebbene le letture siano sostanzialmente in linea con le proiezioni della BoE pubblicate ad agosto, i dati confermano il rischio che le pressioni inflazionistiche possano protrarsi più a lungo del previsto. In tale contesto, un’inflazione prossima al 4% rende politicamente ed economicamente complesso giustificare ulteriori tagli dei tassi nel breve termine.
Il nostro scenario di base continua a prevedere due ulteriori riduzioni del tasso di riferimento di 25 pb ciascuna – una a novembre e una a febbraio – con un target al 3,50% entro l’inizio del 2026. Tuttavia, la persistenza delle pressioni inflattive o la resilienza del mercato del lavoro rappresentano fattori di rischio che potrebbero ritardare l’attuazione di tale percorso.
Sul fronte congiunturale, gli indici PMI di agosto hanno offerto un quadro eterogeneo. Il PMI composito si è attestato a 53,0, segnando il ritmo di crescita più sostenuto dell’ultimo anno, trainato dalla componente dei servizi (53,6 da 51,8), mentre il PMI manifatturiero ha evidenziato ulteriore debolezza, scivolando a 47,3. La solidità del settore dei servizi suggerisce che le pressioni inflazionistiche potrebbero rimanere persistenti, inducendo i policymaker più restrittivi a considerare l’attuale resilienza economica come ragione per rinviare ulteriori misure espansive.
Nel complesso, sebbene i recenti tagli abbiano contribuito a sostenere l’attività, la combinazione di una crescita più robusta nei servizi e di un’inflazione ancora elevata riduce sensibilmente le probabilità di un allentamento aggiuntivo nel corso del 2025. È verosimile che la BoE preferisca attendere segnali più convincenti di disinflazione prima di procedere con ulteriori riduzioni dei tassi.
Analisi tecnica sul cross
Nell'analisi tecnica pubblicata la settimana scorsa avevamo sottolineato zone di prezzo in cui il prezzo avrebbe potuto reagire in quanto zone ad alta confluenza. Richiamiamo, dunque, di nuovo l'attenzione all'analisi scorsa ripartendo da li, con un focus sul daily chart.
Come anticipato nella precedente analisi – alla quale si rimanda per un quadro contestuale più ampio – l’andamento dei prezzi ha confermato la rilevanza tecnica della Senkou Span A dell’Ichimoku Kinko Hyo, che sta attualmente agendo come resistenza dinamica. Dopo ripetuti test di tale livello, il mercato ha avviato una fase di correzione tecnica durante la settimana, culminata nella sessione di giovedì con un minimo intraday a 1,34056, in prossimità della soglia psicologica di 1,3400.
Tale area, precedentemente identificata come zona di alta confluenza tecnica, risultava già evidenziata nella nostra ultima analisi, poiché coincide con:
- il livello di Pivot Point S1;
- un’area di concentrazione di volumi (price action significativa);
- il ritracciamento di Fibonacci compreso tra 0,382 e 0,50, tipico punto di potenziale inversione o consolidamento.
Successivamente, il rimbalzo dei prezzi è stato sostenuto anche dal contesto macro-finanziario: in particolare, le dichiarazioni a tono dovish del Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, al Simposio di Jackson Hole hanno contribuito a ridimensionare le aspettative di ulteriori rialzi aggressivi dei tassi di interesse. Ciò ha generato un sentiment più favorevole al rischio e ha offerto supporto alla valuta.
Nella sessione di venerdì il prezzo ha infatti messo a segno un recupero significativo, registrando una performance giornaliera del +0,85%, con massimi a 1,3544 e chiusura a 1,3527, recuperando integralmente le perdite accumulate nel corso della settimana.
Dal punto di vista tecnico, sebbene il prezzo non sia ancora riuscito a superare la resistenza dinamica fornita dalla Senkou Span A, il quadro grafico conserva una propensione rialzista. La conferma di tale scenario avverrebbe con la rottura della suddetta resistenza, seguita dal superamento del livello psicologico chiave a 1,3600.
Sul piano degli indicatori, l’RSI si attesta a 55,31, valore che indica un margine residuo di spinta al rialzo senza segnali di ipercomprato, coerente con una potenziale prosecuzione del movimento ascendente.
In sintesi, il mercato si trova in una fase di consolidamento positivo, con livelli tecnici ben definiti:
- supporto primario in area 1,3400;
- resistenza dinamica sulla Senkou Span A;
- target successivo a 1,3600 in caso di breakout confermato.
Il posizionamento rimane quindi orientato verso un possibile rafforzamento della tendenza rialzista, pur in un contesto in cui gli sviluppi della politica monetaria statunitense continueranno a giocare un ruolo determinante nel breve termine.
ANALISI DEL COT
Analisi del COT su BRITISH POUND - CHICAGO MERCANTILE EXCHANGE
Vige meno pessimismo speculativo, in quanto il net short dei non-commercial passa a −25,2k grazie a short covering (−6,3k short) e nuovi long (+7,6k). Il rapporto short/long degli speculatori (~1,31) resta ribassista, ma in rientro. Con OI in aumento, la riduzione del net short è credibile (non dovuta solo a contrazione del mercato). I commercial restano net long (+20,8k) ma ridimensionano la posizione (−14,7k w/w), segnale di maggiore copertura contro apprezzamenti della sterlina. La forte polarizzazione tra gli Asset Manager e i Leveraged Founds aumenta drasticamente il rischio di movimenti direzionali più ripidi. Un proseguimento del rafforzamento della GBP potrebbe innescare ulteriori ricoperture da parte degli Asset Manager; viceversa, shock macro sfavorevoli porterebbero i fondi leva a liquidare long con effetto amplificante.
Analisi del COT sul Dollaro Americano - Chicago Mercantile Exchange
il bias speculativo resta ancora ribassista, ma in attenuazione, con i non-commercial che restano net short per 5.988 contratti; tuttavia, la riduzione più marcata degli short rispetto ai long (-1.629 vs -1.370) ha alleggerito la posizione ribassista di circa +259 contratti. In termini di intensità, il netto speculativo equivale a circa -20,7% dell’OI (-5.988 / 28.891), segnale di pessimismo moderato, non estremo.
Il calo dell’open interest (-1.519 w/w) insieme al taglio di posizioni su entrambi i lati nei non-commercial suggerisce riduzione del rischio in attesa di catalizzatori macro (prossimi dati su inflazione/PCE, mercato del lavoro USA, comunicazione Fed). Un OI in flessione può amplificare i movimenti di prezzo al sopraggiungere di sorprese macro, aumentando il rischio di short-covering in caso di rimbalzo del dollaro.
In conclusione, l'interesse speculativo resta ribassista sul dollaro americano, ma meno aggressivo rispetto alla settimana precedente. Ulteriori segnali di raffreddamento macro USA e guidance dovish, emersa nel corso della settimana conclusasi, rafforzerebbero la tesi di un USD debole, con possibile incremento degli short speculativi dopo il de-grossing attuale.
In conclusione, la sterlina mostra segnali di una possibile ripresa del sentiment rialzista: il net short è diminuito, la partecipazione è aumentata e gli hedger restano fortemente long. Tuttavia, la forte concentrazione espone il mercato a potenziali shock in caso di aggiustamenti repentini dei grandi operatori. il dollaro americano ha ancora speculatori short, ma in misura minore rispetto alla settimana precedente. Con gli hedger ancora long, il dollaro conserva una base difensiva. Tuttavia, il calo dell’open interest segnala un potenziale indebolimento della partecipazione e un rischio di reazioni brusche in caso di news rilevanti.
Il de-grossing sulla sterlina con speculatori che riducono gli short unito a una partecipazione attiva suggerisce potenziale spazio per un rafforzamento del GBP. Il dollaro, pur conservando una posizione più difensiva, mostra iniziali segnali di indebolimento sia dal sentiment che dalla riduzione dell’open interest.
Si ricorda che i dati COT CFTC, futures-only, sono aggiornamenti settimanali basati su posizioni a mercato chiuso del martedì, pubblicati il venerdì. Vanno integrati con analisi tecnico-macroeconomica per valutare scenari futuri. Il COT non è un segnale di breve periodo, ma un indicatore di posizionamento e flussi potenziali (hedging vs speculazione).