Due operazioni in perdita: Future S&P500La giornata di contrattazione odierna, si prevedeva abbastanza incerta a causa dell'attesa degli esiti delle elezioni midterm USA. Nella mia pianificazione, in giornate come questa, tendo a restare fermo, tuttavia ho voluto seguire due setup che mi hanno portato a chiudere in negativo.
In particolare, ritengo di essere stato vittima della mia visione ribassista, che mi ha fatto protendere per operatività short, malgrado su grafico daily era chiaro l'impulso correttivo rialzista già da un paio di sedute.
Le contrattazioni, durante la sessione asiatica, vedevano una conformazione al ribasso. Il prezzo ha toccato per ben due volte il livello di chiusura del giorno precedente. Al secondo tentativo di rottura del livello 3812, su candela abbastanza decisa delle ore 8, con i primi ingressi di liquidità europei, inserisco ordine short. Take profit in area 3792, in corrispondenza di un livello di accumulazione del giorno precedente e stoploss su livello 3822. Il trade dapprima sembra voler andare in profitto, salvo poi reagire su livello 3800 per dirigersi verso lo stoploss. Risultato: perdita di 10 punti d'indice.
Il secondo trade l'ho aperto verso le ore 13:15. Sembrava si stesse realizzando un pattern di doppio massimo, con candele al ribasso abbastanza decise. Inserisco operazione short sul livello 3826, stoploss su livello 3836 e take profit 3806. Anche in questo caso, dopo una prima fase in cui il trade sembrava in profitto, successivamente l'inversione rialzista ha portato al raggiungimento dello stoploss.
Risultato totale di giornata: 20 punti d'indice persi.
Di sicuro movimenti ampi come quelli di oggi, hanno fatto la fortuna di alcuni traders che riescono a destreggiarsi alla perfezione in condizioni di volatilità. Per la mia operatività, basata su time frame dai 15/30 minuti a salire, le condizioni odierne non hanno permesso di lavorare in maniera serena, pertanto ho tenuto gli stop particolarmente stretti, bloccandomi da pianificazione al secondo eseguito in perdita.
Quando non sono allineato con il mercato, per me è fondamentale fermarmi, chiudere il monitor, fare una passeggiata e riflettere, riprendendo la pianificazione al giorno successivo.
Bisogna mettersi nella condizione di difendere il proprio capitale nelle giornate difficili, il capitale è la nostra "materia prima", il nostro investimento, da rispettare e tutelare, in attesa di condizioni di mercato più chiare e favorevoli.
Perdita
Accettare le perdite e mantenere la calma.Periodo di drawdown per la maggior parte degli investitori, impossibile riuscire ad evitare lo storno di questi giorni per chiunque avesse aperte posizioni long, a prescindere dalla tipologia di esposizione settoriale.
Il mercato non può salire per sempre e gli ultimi 20 mesi probabilmente ci hanno fatto pensare che investire in borsa o mantenere posizioni aperte sull’azionario possa esser semplice sia dal punto di vista tecnico che psicologico.
E’ proprio la psicologia, in giornate dove prevale il rosso, a rendere più difficili le nostre decisioni, a prescindere dalla tipologia di approccio adottato negli investimenti.
Tutti commettiamo errori. A partire dall’investitore di lungo termine, con posizioni aperte in fondi diversificati ed efficienti. Egli dovrebbe sempre tenere a mente il proprio orizzonte temporale e la finalità dell’investimento e semmai preoccuparsi di bilanciare opportunamente il portafoglio e non modificarne gli assetti in maniera discrezionale, discostandosi dalla pianificazione opportunamente valutata dopo attenti studi o dopo una consulenza professionale. Eppure durante queste fasi viene quasi naturale liquidare le asset class più rischiose per la nostra intolleranza alle perdite. (Personalmente io sto individuando dei livelli dove incrementare le posizioni su ETF All Country World, dove ho un orizzonte temporale di almeno 25 anni).
Discorso simile nel contenuto, ma diverso nella pratica per il trader che svolge attività di stock picking. Spesso egli è portato a credere che la propria analisi su un determinato titolo sia infallibile o semplicemente non accetta di aver sbagliato (timing, size, strategia d’ingresso). Pertanto è in grado di tenere posizioni aperte in perdita per mesi, alimentando il loss o addirittura mediando sul titolo che puntualmente continua a perdere. A maggior ragione, quando si investe su singoli titoli, sono fondamentali la size dell’operazione ed i livelli tecnici di stop da rispettare in maniera maniacale (si veda la legge della rovina statistica).
Come mi comporto per la parte di portafoglio gestito in stock picking?
Seguo semplicemente il piano, se arrivo ai livelli di stop chiudo con serenità l’operazione, attendo che gli indicatori che utilizzo per monitorare il mercato tornino in modalità Risk On, e resto alla finestra per i nuovi segnali d’ingresso.
Qualora dovessi avere segnali sulle strategie da me impiegate, non esiterei a valutare ingressi a mercato.
Altro errore dettato dalla psicologia è la paura di riprendere l’operatività dopo una serie di stop. Dobbiamo tenere a mente che il mercato si compone di fasi e che i drawdown fanno parte del trading e che per ogni strategia adottata, dovremmo avere chiari il recovery time (in quanto tempo vengono raggiunti i massimi di equity dopo un ritracciamento) e l’entità del massimo drawdown sofferto dalla strategia nel passato.
Infine attenzione al revenge trading. Cercare di voler recuperare dalle perdite a tutti i costi, aprendo svariate posizioni che non faranno altro che peggiorare la nostra situazione. Il mercato non ci deve nulla, né tantomeno il desiderio di rivincita deve offuscare la nostra capacità di giudizio.
Investire è un processo, da pianificare, standardizzare secondo delle precise regole e replicare. Solo in questa maniera si può applicare una strategia vincente e scalabile.
Per quanto difficile, le emozioni devono restare lontane dai nostri broker e l’attività di trading, per quanto appassionante , deve risultare noiosa.