LA FED, I BOND, ED IL GRANDE INCUBO!Nell'ultimo periodo abbiamo assistito ad un mondo completamente capovolto negli ultimi 3 mesi, a causa del #Coronavirus. Questo ha portato a storni di mercato superiori al 30-35% sulla maggior parte degli indici principali. Ma come spesso succede, mercati e Paesi reagiscono con tempi e modi diversi.
Capita così di vedere un'America tornata verso quota 3.000 punti (SP500), con il Nasdaq addirittura a +4% YTD. Questo per diversi motivi tra cui:
1) Trump in campagna elettorale che non vuole assolutamente arrivare a novembre con una delle più grandi crisi della storia
2) Una Federal Reserve che praticamente sta tenendo in piedi il mercato
In tutto questo, le richieste di sussidi di disoccupazione continuano a mostrare numeri da Grande Depressione ( 40 Milioni le nuove richieste dalla diffusione Covid ) e come sempre succede, se la gente non lavora non ha reddito, se non ha reddito non consuma, se non consuma le imprese non fatturano, se le imprese non fatturano non fanno utili. E così succede che a fronte di un calo degli utili del 1Q nell'ordine del 30%, il mercato metta a segno incurante uno dei recuperi più veloci di sempre. Come direbbe J.M.Keynes, il mercato può rimanere irrazionale più di quanto tu possa rimanere solvente (dedicato agli shortisti).
Ma se andiamo dall'altra parte dell'oceano, ci accorgiamo che a fare maggiormente le spese del Covid sono stati i mercati Europei, con recuperi decisamente inferiori (vedi Eurostoxx 50 e soprattutto FTSE Mib) costantemente inceppati in una diatriba nord-sud e lenti nel reagire a livello fiscale e governativo (solo la BCE fortunatamente per noi ha reagito in modo rapido ed imponente intervenendo sul mercato dei Titoli di Stato, evitando per l'Italia un nuovo caso "spread").
In particolare esaminando addirittura l'andamento del FTSE MIB dal 2004 ad oggi, ci rendiamo conto che (purtroppo) è uno di quei pochi mercati in cui non si può certo dire "il mercato azionario nel lungo periodo sale sempre" .
Eppure, una strategia di medio-lungo termine in mercati incerti è essenziale, con adeguata diversificazione (vedi ad esempio una piccola parte di oro in portafoglio in ottica strategica) per far fronte ad ulteriori problematiche che potrebbero verificarsi.
Un altro tema da tenere sotto occhio è quello legato ai bond, in particolare il segmento High Yield americano. Questo perchè i programmi della FED (almeno per ora) non sono sufficienti in quanto i programmi PMCCF e SMCCF (acquisti di bond sul mercato primario e secondario) valgono solo per i cosiddetti "fallen angels", ovvero obbligazioni declassate da Investment Grade ad High Yield DOPO il 22 marzo.
Perciò qui la Fed sostiene circa 50 Miliardi di titoli (potenzialmente) a fronte di un mercato da 1.4 Miliardi (indice BLOOMBERG BARCLAYS U.S. CORPORATE HY BOND INDEX)
Sarà sufficiente? Chissà, ad ogni modo, ciò che facciamo noi è costruire portafogli robusti ed adattivi, il resto non ci è dato saperlo!