INVESTIMENTI 2024: I PORTAFOGLI ADATTI PER I POSSIBILI SCENARIBuongiorno.
L’analisi di oggi si propone di utilizzare l’approccio intermarket per creare due portafogli di investimento 50-50 (50% in azioni, 50% in obbligazioni). Questi portafogli sono pensati per due possibili scenari che potrebbero verificarsi nei primi mesi del 2024 negli Stati Uniti: un atterraggio morbido dell’economia o, al contrario, una recessione. I portafogli, che saranno illustrati di seguito, non considerano il rischio di cambio né le commissioni, e sono basati su ETF quotati negli Stati Uniti. Se desiderate informazioni su ticker e ISIN degli stessi ETF quotati sulla borsa italiana, non esitate a contattarmi. Vorrei sottolineare che queste non sono raccomandazioni di investimento, ma piuttosto un’applicazione pratica dei concetti che solitamente esprimo nelle mie analisi, stavolta applicati alla gestione di un portafoglio di investimento.
Buona lettura a tutti.
1. GLI INVESTITORI HANNO ASPETTATIVE DI ESPANSIONE ECONOMICA, RALLENTAMENTO DELL’INFLAZIONE E TAGLIO DEI TASSI DI INTERESSE
Il primo paragrafo dell’analisi sarà utile a comprendere le attuali aspettative degli investitori per i mesi a venire. Questo può essere fatto studiando tre diversi indici di sentiment: SPHB/SPLV, TIP/IEF e LQDH/LQD.
SPHB/SPLV è un indice che riflette le aspettative economiche. È composto dal numeratore “SPHB”, che replica il movimento dell’ETF Invesco S&P500 High Beta, e dal denominatore “SPLV”, che replica il movimento dell’ETF Invesco S&P500 Low Volatility.
L’interpretazione dell’indice di sentiment è la seguente:
• Quando le società ad alta volatilità sovraperformano quelle a bassa volatilità, l’indice sale, indicando che gli investitori hanno aspettative di crescita economica. Al contrario, quando le società a bassa volatilità sovraperformano quelle ad alta volatilità, gli investitori prevedono un rallentamento economico.
La figura successiva mostra l’andamento dell’indice dal 2020 ad oggi.
Le diverse tendenze dell’indice SPHB/SPLV. Grafico giornaliero
Ecco una descrizione della figura:
• Tra la fine del 2019 e marzo 2020, il mercato ha scontato una fase di recessione (fase 1), culminata con la massima contrazione di marzo 2020
• Tra marzo 2020 e l’anno successivo, il mercato ha scontato una fase di ripresa economica (fase 3), seguita da un’espansione (fase 4)
• Il periodo tra marzo 2021 e novembre 2021 è stato caratterizzato da incertezza, con l’indice in una fase di distribuzione, a causa delle aspettative di massima espansione economica (fase 5)
• Per tutto il 2022, le aspettative erano di un rallentamento economico, con SPLV che sovraperformava SPHB
• Dal 27 dicembre 2022, con alti e bassi, gli investitori scontano un’espansione economica o, se preferite, un soft landing
SPHB/SPLV è un ottimo indice di sentiment economico per i seguenti motivi:
• Quando gli investitori hanno aspettative di crescita economica, tendono a concentrare i loro capitali su asset ad alto rischio, tra cui le azioni delle società comprese all’interno di SPHB. Queste società sono considerate rischiose a causa della loro elevata volatilità, superiore a quella dell’S&P500. L’alto beta che presentano deriva da un rischio al quale esse sono soggette: la ciclicità dell’economia. Esse, infatti, tendono a registrare utili robusti in fase di espansione economica e utili in rallentamento in fasi economiche sfavorevoli
• Al contrario, quando gli investitori hanno aspettative di rallentamento economico, tendono a privilegiare asset a rischio più basso, tra cui le società a bassa volatilità, meno volatili rispetto all’S&P500. A differenza delle società cicliche, queste società non presentano il rischio ciclico dell’economia o, almeno, il loro rischio è più contenuto. Infatti, tendono a registrare utili costanti nel tempo, sia in fasi economiche favorevoli che sfavorevoli
Per questo motivo, quando la propensione al rischio degli investitori è guidata da aspettative di crescita economica, le società cicliche di SPHB sovraperformano quelle difensive di SPLV. Al contrario, quando il risk off è guidato da aspettative di rallentamento economico, le società difensive (che offrono anche alti dividendi) sovraperformano quelle cicliche.
Alcune figure rafforzano l’idea che SPHB/SPLV può essere utilizzato per misurare le aspettative economiche; infatti, come mostra la figura successiva, l’indice è positivamente correlato a un dato macroeconomico chiave: il PMI composito.
La correlazione positiva tra SPHB/SPLV e PMI composito statunitense. Grafico mensile
L’indice è anche positivamente correlato agli utili dell’S&P500.
La correlazione positiva tra SPHB/SPLV e utili dell’S&P500. Grafico mensile
La grafica precedente conferma che, quando gli utili sono in aumento, gli investitori tendono a favorire le società cicliche, che sono in grado di offrire rendimenti più alti rispetto alle società difensive. Gli utili del mercato azionario, a loro volta, sono direttamente correlati al ciclo economico, come mostrato nelle figure successive.
Il ciclo economico e quello degli utili societari
La correlazione positiva tra utili dell’S&P500 e PIL USA anno/anno. Grafico a 3 mesi
È importante notare che le società tendono a registrare profitti maggiori quando un altro indicatore macroeconomico chiave, la fiducia dei consumatori, mostra letture positive. Infatti, esiste una correlazione positiva tra questi due dati, come mostrato nella figura successiva.
La correlazione positiva tra utili dell’S&P500 e fiducia dei consumatori. Grafico mensile
Riassumendo tutti i concetti espressi fino a questo punto, possiamo affermare che:
• Più i consumatori sono fiduciosi, più è probabile che investano e spendano denaro in beni durevoli, non durevoli e servizi. Questo rafforza due variabili chiave del PIL: i consumi e gli investimenti. Queste spese e investimenti rafforzerebbero l’economia e gli utili delle società quotate, innescando una propensione al rischio da parte degli investitori che, di conseguenza, concentrerebbero i loro capitali su società cicliche. Al contrario, se la fiducia dei consumatori diminuisce, gli investitori tenderebbero a favorire le società difensive
TIP/IEF è l’indice sulle aspettative di inflazione, che misura la forza relativa tra due ETF obbligazionari:
• TIP, l’iShares TIPS Bond ETF, che replica il movimento di prezzo di obbligazioni del tesoro americano indicizzate al tasso di inflazione con scadenza media ponderata di 7.4 anni
• IEF, l’iShares 7-10 Year Treasury Bond ETF, che replica il prezzo di obbligazioni del tesoro americano con scadenze tra i 7 e i 10 anni
Il movimento dell’indice TIP/IEF riflette le aspettative degli investitori, che, attraverso l’acquisto e la vendita dei due ETF, esprimono il loro sentiment. In particolare:
• Se TIP sovraperforma IEF, il mercato ha aspettative di crescita dell’inflazione
• Al contrario, se IEF sovraperforma TIP, il mercato ha aspettative di disinflazione (rallentamento dell’inflazione)
Come illustrato nell’immagine successiva, l’indice di sentiment è positivamente correlato al consumer price index misurato anno su anno e tende spesso ad anticiparlo.
La correlazione positiva tra TIP/IEF e tasso di inflazione USA anno/anno. Grafico mensile
Osservando la figura successiva, vediamo che l’indice è in ribasso dal 19 ottobre 2023. Questo suggerisce che gli investitori prevedono che il tasso di inflazione continuerà a diminuire nei prossimi mesi, avvicinandosi alla soglia del 2%.
Gli investitori prevedono un rallentamento del tasso di inflazione. Grafico giornaliero
LQDH/LQD è un indice che riflette le aspettative sui tassi di interesse, misurando la forza relativa tra due ETF obbligazionari:
• LQDH, l’iShares Interest Rate Hedged Corporate Bond ETF, che replica il movimento di prezzo di obbligazioni societarie investment grade coperte dal rischio “tassi di interesse”
• LQD, l’iShares Investment Grade Corporate Bond ETF, che replica il prezzo delle stesse obbligazioni in LQDH, ma non coperte dal rischio tassi di interesse.
La lettura dell’indice è simile a quella di TIP/IEF:
• Se gli investitori prevedono una politica monetaria restrittiva, LQDH sovraperforma LQD e l’indice sale; al contrario, se gli stessi prevedono una politica monetaria espansiva, LQD sovraperforma LQDH e l’indice scende
Come mostrato nell’immagine successiva, l’indice di sentiment è positivamente correlato ai tassi di interesse della Federal Reserve.
La correlazione positiva tra LQDH/LQD e tassi di interesse della Federal Reserve. Grafico mensile
Dal 19 ottobre 2023, le aspettative degli investitori sono per un taglio dei tassi di interesse.
Gli investitori prevedono un taglio dei tassi di interesse. Grafico giornaliero
Scendendo più nel particolare, gli investitori prevedono tre tagli dei tassi di interesse di 25 punti base per il 2024 (per un totale di 75 punti base), rispettivamente a maggio, luglio e novembre.
Gli investitori prevedono il primo taglio di 25 bps il 1° maggio 2024. Fonte: FedWatchTool
Gli investitori prevedono il secondo taglio di 25 bps il 31 luglio 2024. Fonte: FedWatchTool
Gli investitori prevedono il terzo taglio di 25 bps il 7 novembre 2024. Fonte: FedWatchTool
Quindi, è stato evidenziato che gli investitori stanno anticipando un ritorno alla fase 4 del ciclo economico, caratterizzata da crescita economica, disinflazione e riduzioni dei tassi di interesse.
2. DUE PORTAFOGLI DI INVESTIMENTO 50-50: UNO CICLICO ED UNO DIFENSIVO
In questo paragrafo, cerchiamo di raggiungere l’obiettivo dell’analisi: creare due portafogli di investimento per i primi mesi del 2024 (primi 3-6 mesi) che dovrebbero offrire buone performance in due scenari economici diversi. Il primo scenario, un’espansione economica, è stato descritto nel paragrafo precedente. Il secondo scenario, una recessione, rappresenta l’esatto opposto del primo e, al momento, non è affatto previsto dal mercato.
Nel caso di un’espansione economica, il portafoglio mostrato nella figura successiva potrebbe essere una buona scelta: un portafoglio 50-50 ciclico.
Il portafoglio 50-50 ciclico
Ecco la ponderazione percentuale:
• 25% XLK (ETF sul settore tecnologico)
• 25% XLY (ETF sul settore dei beni ciclici)
• 16.6% IEF (ETF sui titoli di stato USA con scadenza tra i 7 e i 10 anni)
• 16.6% LQD (ETF sulle obbligazioni societarie investment grade)
• 16.6% HYG (ETF sulle obbligazioni societarie ad alto grado di rischio)
Ora esamineremo i motivi per cui sono stati selezionati gli ETF sopra menzionati:
• Come abbiamo visto, quando il mercato anticipa un’espansione economica, l’indice SPHB/SPLV tende ad essere rialzista. Come illustrato nella figura successiva, l’ETF SPHB è principalmente influenzato dal settore tecnologico e dal settore dei beni ciclici, che insieme rappresentano il 55.06% di questo ETF
La ponderazione settoriale dell’ETF SPHB. Fonte: Invesco
Pertanto, è ragionevole prevedere che questi due ETF possano registrare buone performance quando gli investitori anticipano una crescita economica, come dimostrato nelle due grafiche seguenti.
Le prestazioni del settore tecnologico quando SPHB sovraperforma SPLV. Grafico settimanale
Le prestazioni del settore dei beni ciclici quando SPHB sovraperforma SPLV. Grafico settimanale
Ora esaminiamo la parte rimanente del portafoglio, quella obbligazionaria. Potreste chiedervi perché non sono stati inclusi ETF obbligazionari governativi a lunga scadenza, come il noto “TLT”. Il motivo è illustrato nelle grafiche successive.
Partiamo dal presupposto che una crescita economica è tipicamente accompagnata da un aumento della fiducia dei consumatori. La loro domanda di beni e servizi è legata al tasso di inflazione: se aumenta, è ragionevole aspettarsi un aumento delle aspettative di inflazione.
Questo è dimostrato nella grafica successiva: le aspettative di crescita o decrescita economica sono sempre accompagnate da aspettative di aumento o rallentamento dell’indice dei prezzi al consumo.
La correlazione positiva tra SPHB/SPLV e TIP/IEF. Grafico settimanale
Ciò significa che, se gli investitori continuano a prevedere una crescita economica, a un certo punto (probabilmente) inizieranno a prevedere un aumento del tasso di inflazione. Se ciò dovesse accadere, TLT presenterebbe una performance negativa: il tasso di inflazione, infatti, rappresenta un rischio per le obbligazioni. Più esso aumenta, più gli interessi cedolari reali vengono erosi.
La correlazione negativa tra TIP/IEF e TLT. Grafico settimanale
Il motivo per cui sono stati inclusi due ETF su obbligazioni societarie è illustrato nelle due grafiche successive.
Quando gli investitori sono propensi al rischio, le obbligazioni societarie investment grade sovraperformano i titoli di stato. Grafico settimanale
Quando gli investitori sono propensi al rischio, le obbligazioni societarie high yield sovraperformano i titoli di stato. Grafico settimanale
Quando gli investitori sono propensi al rischio, tendono a investire i loro capitali in asset più rischiosi, tra cui le obbligazioni societarie, sia investment grade (leggermente più rischiose dei titoli di stato) che high yield (ancora più rischiose). Infatti, HYG e LQD sovraperformano i titoli di stato quando SPHB supera SPLV!
Un altro aspetto da considerare è che se ci si aspetta una crescita economica, ci si aspetta anche un aumento degli utili societari. Quando gli utili societari tendono ad aumentare, diminuisce la probabilità di default delle società e, per questo motivo, HYG e LQD tendono a performare bene. Questo è illustrato nella grafica successiva.
Quando gli utili societari tendono al rialzo, le probabilità di default delle società ad alto e basso grado di rischio (rappresentate dai due spread obbligazionari) tendono al ribasso. Grafico mensile
Non sono state scelte solo obbligazioni ad alto grado di rischio per una questione di diversificazione. Infatti, una diversificazione consapevole può contribuire a ridurre il rischio.
Ora, come mostrato nella figura seguente, presentiamo un portafoglio 50-50 difensivo, progettato per proteggere il capitale in contesti economico-finanziari caratterizzati da un atteggiamento di avversione al rischio, come una recessione.
Il portafoglio 50-50 difensivo
Ecco la ponderazione percentuale:
• 16.6% XLU (ETF sul settore delle utilities)
• 16.6% XLV (ETF sul settore sanitario)
• 16.6% XLP (ETF sul settore dei beni di prima necessità)
• 50% TLT (ETF su obbligazioni del tesoro americano a lunghe scadenze)
La scelta di XLU, XLV e XLP è semplice: come illustrato nella figura successiva, questi ETF sono i principali driver dell’ETF SPLV, contribuendo per il 60% al suo movimento.
La ponderazione settoriale dell’ETF SPLV. Fonte: Invesco
Il portafoglio dovrebbe comportarsi nel seguente modo:
• In caso di recessione, il mercato azionario avrebbe una performance negativa a causa della contrazione degli utili. Tuttavia, le società incluse negli ETF XLU, XLV e XLP, essendo difensive, dovrebbero avere una performance migliore del benchmark in quanto meno volatili (o, per l’appunto, a basso beta). D’altra parte, TLT dovrebbe avere un’ottima performance, essendo l’ETF tra quelli obbligazionari governativi con la più alta duration e, per lo stesso motivo, sarebbe quello a performare meglio in caso di taglio dei tassi
Le figure seguenti mostrano le prestazioni di tutti i componenti del portafoglio durante periodi di aspettative di rallentamento economico.
Le prestazioni del settore dei beni di prima necessità quando SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale
Le prestazioni del settore delle utilities quando SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale
Le prestazioni del settore sanitario quando SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale
Le prestazioni di TLT quando SPLV sovraperforma SPHB. Grafico settimanale
Nel prossimo paragrafo, esamineremo le prestazioni dei due portafogli dal 2012 ad oggi nelle fasi di risk on e risk off. Queste prestazioni saranno confrontate con quelle di un portafoglio 50-50 equilibrato, illustrato nella figura successiva, che è allocato con un 50% su SPY (ETF dell’S&P500) e un 50% su TLT.
Il portafoglio 50-50 equilibrato
Non ho presentato le metriche dei tre portafogli nel lungo periodo poiché l’obiettivo è capire come si comportano nelle fasi economiche favorevoli e non favorevoli, quindi in periodi di tempo più ristretti. Se desiderate vedere il loro comportamento dal 2008 ad oggi, potete commentare l’analisi nella sezione commenti in fondo alla pagina.
3. LE PRESTAZIONI DEL PORTAFOGLIO 50-50 CICLICO NELLE FASI DI RISK ON
Nelle figure successive, esamineremo le prestazioni del portafoglio ciclico rispetto a quelle del portafoglio equilibrato nelle fasi di risk on (quando SPHB/SPLV è rialzista) nei seguenti periodi:
• Giugno 2012 - Agosto 2014
• Febbraio 2016 - Giugno 2018
• Aprile 2020 - Novembre 2021
• Luglio 2022 - Ottobre 2023
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo giugno 2012-agosto 2014
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo giugno 2012-agosto 2014
Rendimenti annualizzati
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo febbraio 2016-giugno 2018
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo febbraio 2016-giugno 2018
Rendimenti annualizzati
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo aprile 2020-novembre 2021
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo aprile 2020-novembre 2021
Rendimenti annualizzati
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo luglio 2022-ottobre 2023
Portafoglio ciclico vs portafoglio equilibrato nel periodo luglio 2022-ottobre 2023
Rendimenti annualizzati
È interessante notare come, nelle fasi di risk on, il portafoglio ciclico tenda a sovraperformare quello equilibrato. Se osserviamo i rendimenti annualizzati, c’è stato solo un anno (il 2014) in cui il portafoglio equilibrato ha registrato prestazioni migliori.
4. LE PRESTAZIONI DEL PORTAFOGLIO 50-50 DIFENSIVO NELLE FASI DI RISK OFF
Nelle figure successive, esamineremo le prestazioni del portafoglio difensivo rispetto a quelle del portafoglio equilibrato nelle fasi di risk off (quando SPHB/SPLV è ribassista) nei seguenti periodi:
• Settembre 2014 - Febbraio 2016
• Maggio 2018 – Marzo 2020
• Novembre 2021 – Giugno 2022
Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo settembre 2014-febbraio 2016
Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo settembre 2014-febbraio 2016
Rendimenti annualizzati
Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo maggio 2018-marzo 2020
Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo maggio 2018-marzo 2020
Rendimenti annualizzati
Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo novembre 2021-giugno 2022
Portafoglio difensivo vs portafoglio equilibrato nel periodo novembre 2021-giugno 2022
Rendimenti annualizzati
Nelle fasi di risk off, il portafoglio difensivo tenda a sovraperformare quello equilibrato. Se osserviamo i rendimenti annualizzati, c’è stato solo un anno (il 2019) in cui il portafoglio equilibrato ha registrato prestazioni migliori.
5. CONSIDERAZIONI FINALI
Per concludere l’analisi, vorrei fare alcune considerazioni finali:
• I due portafogli presentati sono poco diversificati e adatti solo a specifici contesti.
• Il portafoglio ciclico, in particolare, presenta un livello di rischio significativamente più alto rispetto al portafoglio difensivo. L’unico asset che fornisce una certa protezione è l’IEF, che però rappresenta solo il 16,6% del peso totale del portafoglio.
• Entrambi i portafogli potrebbero essere ottimizzati sostituendo alcuni ETF con altri.
A presto!
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Buono studio!!!
Perché dovresti investire?Tante volte mi è stata posta da amici e clienti la domanda: "Ivan, perché dovrei investire?" La mia risposta, per quanto banale e semplice è sempre la stessa: perché no?
Prima di chiuderti a riccio nelle tue convinzioni del tipo: investendo si perdono solo soldi, l'investimento è come il gioco d'azzardo, a me non piace "scommettere" in borsa...ecc, ti pongo una semplice domanda: Ti sei mai fermato ad analizzare i rendimenti del mercato negli ultimi 10 - 20 - 50 - 100 anni? E qui inizia un imbarazzante silenzio.
Partiamo dalle basi, l'inflazione.
L'inflazione è la diminuzione del nostro potere d'acquisto in seguito ad un aumento generalizzato dei prezzi. E' la più iniqua delle tasse occulte, colpisce maggiormente le persone con redditi inferiori. Essa agisce come una continua erosione sui nostri capitali ed i suoi effetti non sono per nulla trascurabili. Nel link sotto riporto lo studio di Anima SGR, dove troviamo gli effetti dell'inflazione su un capitale di 100.000 euro con un orizzonte temporale di 20 anni ipotizzando tre scenari:
⦁ Moderato : Inflazione al 2%
⦁ Intermedio: Inflazione al 4%
⦁ Pessimistico: Inflazione al 6%
drive.google.com
I risultati parlano da soli, in ogni caso avremmo avuto un'importante erosione del capitale a testimonianza del fatto che allocare tutti i propri risparmi in liquidità è una vera e propria scelta finanziaria: quella dal risultato certamente negativo. Nella migliore delle ipotesi, con un'inflazione media al 2% (valore vicino al target della BCE) il nostro capitale dopo 20 anni, avrebbe un potere d' acquisto pari a 66.761 euro.
Quali sono stati i rendimenti generati dal mercato?
Prima di esprimermi in favore dell'importanza d'investire e di creare un bagaglio di cultura finanziaria, passerei ad analizzare i rendimenti di alcune asset class.
Indice S&P500. Si tratta di un'indice composto dalle 500 aziende a maggior capitalizzazione del mercato americano. Analizziamone i rendimenti dal 2007 a marzo 2022, lasso temporale in cui si sono verificate tre crisi di portata mondiale: 2008 Mutui Subprime, 2020 Crisi Covid, 2022 Guerra Russia- Ucraina.
Andamento S&P500
Possiamo notare come l'indice generi nell'orizzonte temporale preso in considerazione, una perfomance positiva del 200% circa, seppur con importanti storni nel 2008/2009, 2018/2019, 2020 e 2022.
Andamento mercato dei bond governativi americani a 20 anni.
Anche in questo caso, seppur con un'inclinazione meno positiva, nel periodo temporale preso in considerazione, il mercato dei bond ha creato valore, con una performance del 47% circa e con minore volatilità rispetto all'indice azionario.
Andamento Oro e Materie Prime
Oro e materie prime tendono a muoversi secondo alcune dinamiche che in un portafoglio d'investimento opportunamente diversificato, sono fondamentali.
E se proviamo ad ingrandire il nostro periodo di osservazione? Sotto troverete il grafico dell'S&P500 dal 1872 al 2022, ben 150 anni.
S&P500 dal 1872 al 2022.
Facile notare come il principale indice americano, composto da alcune delle aziende più importanti al mondo, è in un secolare trend di crescita. Il mercato azionario infatti tende a rispecchiare l'andamento dell'economia, che nel lungo periodo, grazie allo sviluppo, al reinvestimento degli utili, alla continua evoluzione tecnologica ed alla creazione di valore tende ad una crescita di fondo, intervallata da cicli di recessione.
Ma allora perché si perdono soldi sul mercato?
Ci sono diverse ragioni, ma gli errori tipici provengono da:
⦁ fai da te e mancata pianificazione;
⦁ aspetto psicologico.
Immagina la sventura di aver investito 100.000 euro il giorno prima dello scoppio della crisi da Covid 19. Nel giro di 28 giorni, avresti visto sul tuo portafoglio, nella migliore delle ipotesi, un -34%. Come ti comporteresti in una situazione del genere? Venderesti o pianificheresti nuovi acquisti? Il 90% degli operatori in una fase del genere liquida le posizioni, contabilizzando una perdita e rientrando successivamente a mercato dopo mesi o anni, con timing errato.
Altro aspetto fondamentale è la pianificazione. Hai visto che al mercato "occorre del tempo" per generare valore e godere dell'effetto del "tasso d'interesse composto", ovvero l'applicazione di rendimenti su un capitale crescente.
Devi assolutamente investire, ma solo dopo aver pianificato una serie di cose (impegni finanziari, spese ricorrenti + spese impreviste, progetti di vita, ecc) e dopo aver valutato, con l'aiuto di un professionista, il tuo grado di tolleranza al rischio, in maniera da poter costruire un portafoglio efficiente ed adatto alle tue esigenze.
Non siamo tutti uguali e per dieci persone, potrebbero esserci altrettante soluzioni d'investimento diverse.
Analisi TOP/DOWN settoriale.
Alcuni dei più semplici ma efficaci approcci d’investimento, partono da un’analisi definita di tipo Top/Down, nel quale vengono pesati i vari settori rispetto al benchmark di riferimento, andando ad estrarre tra questi coloro che tendono a performare nell’orizzonte temporale scelto.
Quest’analisi, prende in considerazione lo strumento della forza relativa, ovvero il rapporto tra l’andamento delle quotazioni di un ETF settoriale, rispetto al mercato.
I segnali di acquisto degli ETF vengono generati da semplici trigger, quali ad esempio l’incrocio dell’indicatore di forza relativa con la sua media in fase crescente, oppure un cross tra medie lente e veloci, oppure ancora la rottura di una trendline della forza relativa, o approcci di natura contrarian su divergenze tra oscillatori. Ribadisco, i segnali non riguardano singole azioni ma l’intero settore, con uno stile d’investimento lento e studiato con cadenza settimanale.
Possiamo notare dall’analisi dei grafici che alcuni settori come: beni ciclici, tecnologici, comunicazioni, industriali, seppur in determinati casi con miglioramento delle prospettive, risultano tutti stabilmente al di sotto della loro media 200 periodi (nel caso di ciclici e tecnologici potrebbe essere imminente un incrocio rialzista).
Interessante la perdita di forza del settore delle telecomunicazioni, che potrebbe risultare invitante in approccio contrarian su certe valutazioni.
I settori Healthcare, energetici, materie prime e delle utilities, hanno goduto di diversi mesi in situazione di forza relativa rialzista, attualmente ancora al di sopra della media 200.
L’ultimo grafico espone il rapporto tra componenti growth e value del Russel2000.
Da circa un anno, il mercato sembra aver premiato aziende con importanti valori fondamentali, rispetto a quelle caratterizzate da importanti fattori di crescita.
Specifico che una forza relativa crescente, può realizzarsi in due casi:
- Il settore cresce più del benchmark;
- Il settore perde meno del benchmark.
Al segnale di forza relativa, andrebbe pertanto aggiunta un analisi tecnica dell'impostazione dell'ETF.
Diversificazione, titoli di stato , effetti in conto capitale.L’innalzamento dei tassi sta lentamente, ma prevedibilmente, scuotendo i portafogli azionari, per il tramite di aggiustamenti nelle scelte di allocazione degli operatori finanziari.
In particolare, come al solito è importante andare a verificare i movimenti del comparto obbligazionario. Andando ad analizzare i rendimenti dei titoli di stato Americani, possiamo notare quanto essi siano incrementati nell’ultimo periodo ed in particolare, osservando la scadenza a 10 anni, si è quasi raggiunto uno yield dell’1,90% (valori antecedenti alla crisi del covid).
Si avranno, pertanto, nuove emissioni obbligazionarie a tassi maggiori, con contestuale perdita di valore in conto capitale relativamente le precedenti emissioni. Chi comprerebbe titoli già presenti sul mercato, se il nuovo debito verrà emesso a tassi più alti?
Andando poi ad analizzare nel dettaglio l’andamento delle quotazioni del decennale americano, notiamo che il prezzo sembrerebbe voler raggiungere un importante livello di supporto (grafico sotto) in area 94.
Cosa comporta in termini di investimento?
In una situazione del genere, si può cominciare a prendere posizione nel mercato obbligazionario, in maniera prudente, senza mai andare a dimenticare due cose fondamentali:
1) Le banche centrali potrebbero prevedere politiche ancora più restrittive, con ulteriore effetto negativo sul controvalore dei bond;
2) Il dato sull’inflazione è ancora alto. Seppur l’investimento in treasuries viene considerato in dottrina come risk free, è conveniente investire in titoli di stato ad un rendimento dell’1,90% con una dato inflattivo al 7% circa?
Negli investimenti, l’equilibrio è fondamentale. Dipende tutto dalle nostre aspettative temporali e dai nostri obiettivi. In parte la quotazione del bond americano a 95, può sembrare attraente e ghiotta per cominciare ad accumulare posizioni. D’altro canto, sarebbe folle allocare il portafoglio totalmente in bond (come ho visto fare da alcuni “investitori” durante le emissioni del BTP Italia ). La diversificazione, come al solito è la giusta risposta, e per quanto ci troviamo in una community dedita alla speculazione, alla passione per lo stock picking e cripto, non dobbiamo mai dimenticare le regole base dell’investimento di lungo termine e di gestione di portafogli multi asset.
Analisi settorialeAMEX:SPY
Giornate di comunicati “strategici” da parte delle più importanti banche centrali, le quali confermano le intenzioni di ridurre il ritmo di acquisto dei titoli di stato, per successivamente rivedere al rialzo i tassi di riferimento.
I mercati non sono stati spiazzati da questo atteggiamento ed hanno probabilmente accolto con favore la prospettiva di una politica monetaria in grado di metter freno all’inflazione.
Analizzando le performance settoriali dei vari ETF dal 06 dicembre ad oggi, possiamo sicuramente notare un andamento particolarmente indeciso, erratico e casuale, tuttavia le ultime due giornate e quelle a seguire potrebbero darci informazioni sui settori con una forza relativa maggiore.
In particolare spicca l’andamento di XLV (Settore Healthcare) + 6,50%, con un bel movimento di break al rialzo, superamento dei massimi a 90 giorni ed impostazione grafica particolarmente interessante.
A seguire notiamo la performance positiva di XLP (Beni di consumo stabili), anch’esso con un movimento degno di nota.
Buona la performance del settore tecnologico XLK, ma solo in seguito all’annuncio della Fed di voler incrementare già a partire da marzo 2022 i tassi d’interesse. L’incremento dei tassi e prospettiva di un’inflazione sotto controllo, favorirà l’ambito tecnologico? Anche in questo caso l’impostazione settoriale è interessante.
Reazione non positiva del settore relativo ai beni di consumo discrezionali, dopo il tentativo fallito di aggiornare i massimi, l’ETF si trova ancora in una fase di “respiro”.
In questo caso, come sempre, mai metter tutte le uova in un paniere ed imparare ad utilizzare l'analisi settoriale a seconda del proprio stile di trading e delle informazioni che necessitiamo. Chi cerca operazioni a più ampio respiro, dovrà ampliare il timeframe di riferimento dei grafici e comprendere le tendenze in atto. Non farsi spaventare dai movimenti e dalla volatilità del mercato e rispettare il proprio piano.
E' inutile passare ore al computer per cercare di comprendere il mercato, se poi bastano due giornate volatili a farci cambiare idea.
Altrettanto pericoloso però è non ammettere i propri errori e peccare di testardaggine.
Portafoglio ETF su SPY. Il mio approccio. Condivido la mia operatività sullo Spy (Portafoglio Etf), alla luce dei recentissimi avvenimenti.
Ho una posizione costruita con diversi ingressi nel corso del 2020 post caduta Covid. In particolare negli ultimi mesi lo SPY ha reagito bene ad un approccio di tipo “Buy the dip”, ovvero attendere uno storno per poter sfruttare la relativa ripartenza.
Ho sempre dato molta importanza a:
• Medie mobili esponenziali;
• Supporti e resistenze statiche;
• Failure Swing o divergenze con RSI ed altri oscillatori “mainstream” ;
• Condizioni di volatilità;
• Cot Report.
In particolare la scorsa settimana ho liquidato circa il 50% della posizione costruita, a seguito della divergenza con l’RSI ed il top failure swing. La scelta è stata felice, considerato che lo storno di questi giorni ha pesato su un capitale inferiore e mi consente di avere maggiore liquidità pronta da impiegare nella ricostruzione della posizione. Specifico una cosa importante: non ho fatto alcuna previsione nell’anticipare lo storno del mercato, ho semplicemente operato secondo un approccio (altrimenti avrei venduto il 100% della posizione) che mi consente in parte di restare a mercato ed in parte di essere pronto a cogliere nuove opportunità. La scelta è tanto più semplice, quanto maggiore è il profitto latente sull’operazione in corso.
Per il seguito, ho evidenziato dei livelli di mercato sensibili, dove programmerò nuovi ingressi con mediazione rispetto al top del mercato. Questa strategia è possibile solo su strumenti diversificati, efficienti ed avendo comunque un orizzonte temporale sufficientemente lungo.
Investire nelle energie pulite.Tra le tematiche d’investimento del futuro, sempre più importanza sembrano rivestire i “megatrend”, ovvero l’insieme delle tendenze destinate a cambiare per sempre ed in maniera inarrestabile le nostre vite.
Inutile precisare che questi trend possono rappresentare da un lato interessanti opportunità , dall’altro nascondono i tipici rischi insiti nel processo decisionale dell’investimento.
Tra le tematiche “disruptive” dei nostri giorni, quella della sostenibilità energetica sembrerebbe ricoprire il ruolo di protagonista. E’ sempre più attuale, infatti, il dibattito della transizione ad un modello basato su energie alternative e sulla limitazione dello sfruttamento delle risorse naturali.
Dal punto di vista dell’investimento, in che maniera possiamo riuscire a godere di questa tendenza e della crescita delle aziende operanti nel settore delle energie pulite?
Un’idea sarebbe quella di esporsi per il tramite di un ETF di tipo settoriale, che replichi l’indice S&P Global Clean Energy.
Per la mia analisi utilizzerò l’Ishares Global Clean Energy. Esso investe in società operanti nei settori dell’energia pulita, o nella fornitura e sviluppo di tecnologie per la sua produzione, sia in mercati sviluppati che emergenti, con esposizione geografica globale.
Dai minimi del covid di marzo 2020 e fino a gennaio 2021, l’Etf fa registrare una performance di circa il 300%, successivamente sviluppa un ritracciamento del 40%, che corrisponde al livello 0,50 di fibonacci, dove inizia una fase di lateralizzazione. Sarà interessante capire se le quotazioni riusciranno a rompere la struttura di consolidamento e soprattutto se al rialzo o al ribasso (questo nessuno può prevederlo).
Considerato che si tratta di un ETF di tipo settoriale, la mia esposizione è di tipo “satellite”, preferisco affidare la parte azionaria del mio portafoglio investimenti di lunghissimo periodo su strumenti meglio diversificati; tuttavia periodicamente ricerco degli “extra rendimenti” su strumenti o fondi di tipo “tematici”. Apprezzo in genere le fasi di consolidamento laterali dopo un ritracciamento, per cominciare a costruire la mia posizione.
Camtek Ltd - Verso nuovi massimi NASDAQ:CAMT
Camtek Ltd è sviluppatore e produttore di apparecchiature di ispezione e metrologia di fascia alta per l'industria dei semiconduttori. La sede principale è in Israele, tuttavia è dislocata in diversi paesi e tre continenti grazie ad 8 filiali estere.
Lato fondamentale: L’azienda capitalizza circa 2 miliardi di dollari ed è una small cap. Fattura circa 213 milioni quasi il doppio rispetto ai ricavi del 2019, a conferma di un’importante crescita anche a livello di industria che nelle ultime settimane sovraperforma l’S&P500.
Ottimi gli indici di liquidità immediata, indebitamento quasi assente, utili e vendite in costante crescita. L’azienda negli ultimi periodi ha visto incrementare anche il peso degli investitori istituzionali nel suo azionariato. Convincente la quota di possesso degli insider pari al 62%. Indici di redditività positivi, P/E ratio pari a 43x, superiore rispetto a quello del settore (29x), a conferma dell’interesse e della partecipazione allo sviluppo del trend.
Lato Tecnico: Il titolo è in trend rialzista dai minimi di marzo 2020. Da giugno 2021 attraversa una fase di consolidamento laterale, con resistenza in area 40. A fine agosto, riesce a rompere questo livello, ed al 23/09 chiude con un’interessante candela, adx in condizione ideale, tra le linee direzionali ed attorno al valore 25, forza relativa crescente rispetto all’S&P500.
Cosa si può fare: Ingresso con ordine limit a 46, stoploss fissato a livello 36,40 (20%) ed in corrispondenza di un nodo di volumi. Primo take profit in area 64 (40%) calcolato con estensioni di fibonacci, rapporto rischio/rendimento minimo 2 a 1.
Il titolo è una small cap, caratterizzata da importante volatilità, che tuttavia nell’ultimo anno è stata particolarmente direzionale e favorevole all’ottica long.
Bitcoin e Blockchain. Riprende la corsa?it.tradingview.com
Il Bitcoin ed in generale tutto il mondo delle criptovalute, hanno fatto segnare da marzo 2020 ad aprile 2021 performance da record.
In particolare abbiamo assistito ad un apprezzamento del cambio BTC/USD di oltre il 1.600%, arrivando a sfiorare quota 70.000 dollari (primo grafico). Dallo scorso aprile la criptovaluta è stata protagonista di uno storno del tutto naturale rispetto al trend in corso, con un ritracciamento in area 0,5 di fibonacci. Dopo un recente periodo di lateralizzazione abbiamo assistito ad una ripartenza arrivando a sfiorare area 50.000$.
Posto che il mondo cripto, anche se in continua evoluzione, ad oggi non è regolamentato e per potervi investire è necessario sottoscrivere contratti CFD o aprire appositi wallet, potrebbe essere interessante godere dei benefici del mondo della Blockchain in senso più ampio.
La Blockchain oltre che essere la tecnologia alla base delle criptovalute, può trovare molteplici applicazioni, non solo nel mondo dei pagamenti, ma anche nella conservazione e scambio dei dati, con i più elevati livelli di sicurezza. Per tali motivi, il suo potenziale di diffusione ed impiego a livello globale è altissimo, tant’è che viene considerata come un “megatrend” del futuro; ovvero un inarrestabile processo di cambiamento destinato a perdurare negli anni.
L’ETF Invesco Global Blockchain (ticker: BCHN) può rappresentare un ottimo strumento per prendere posizione nel settore. Esso investe con diversificazione globale sia in mercati sviluppati che emergenti, in aziende che fanno parte o che possono beneficiare della crescita dell’ecosistema Blockchain nei seguenti ambiti: informatico, servizi finanziari, servizi di comunicazione, materie prime, beni di consumo discrezionali.
E’ formato prevalentemente da aziende ad alto potenziale di crescita con forte vocazione tecnologica ed in termini di rischio, caratterizzate da un’importante volatilità.
I dividendi vengono reinvestiti nel fondo, ottimizzando l’aspetto fiscale.
Tecnicamente (secondo grafico) assistiamo da maggio 2021 ad una fase di consolidamento laterale particolarmente interessante. Qualora il canale dovesse essere violato in una delle due direzioni, potrebbe essere un importante segnale.
Essendo l’ETF descritto di natura settoriale, dovrebbe sempre essere destinata una quota residuale del proprio portafoglio d’investimento, ricordando sempre che la nostra migliore arma è la diversificazione a 360 gradi (settoriale – regionale – dimensionale – asset class - scadenze).
[PORTAFOGLIO] Aggiornamento posizione Emissioni di carbonioLONG Future Emissioni di carbonio - Dic 2021 (CFI2Z1) a 41,19
Attuale GAIN 125 punti
La posizione rimane aperta
Il Future sulle Emissioni di carbonio è l'indice su cui è quotato il "carbon credit" come certificato negoziabile chiamato anche CERTIFICATO GREEN.
Ogni certificato è un titolo equivalente ad una tonnellata di CO2, che le aziende produttrici di gas serra devono comprare/vendere per compensare le loro emissioni in ragione dei regolamenti sorti dopo la ratifica del "Protocollo di Kyoto" e successivi accordi.
Il sistema di scambio funziona come un'asta ed è regolamentato con il metodo del cap&trade. Viene fissato un tetto massimo di emissioni per ogni singola attività (cap) e permette ai partecipanti di acquistare e vendere sul mercato (trade) diritti a emettere CO2 (quote) secondo le loro necessità.
Quindi, aziende che producono Co2 in eccesso hanno 2 scelte:
1) investire su tecnologie "green" per abbatterle e rientrare nei parametri,
2) acquistare quote per coprire l'eccedenza. Altrettanto, aziende che immettono meno Co2 del loro consentito, possono mettere sul mercato le quote che hanno in più e che avanzano. Le quote possono essere negoziate anche da traders e questo è il caso mio.
Aggiornerò via via chiusure e nuove aperture il più possibile in tempo reale.
LIKE per seguire questa operazione
SEGUIMI per avere notifica delle nuove.
IMPORTANTE
L'intento di pubblicare la mia operatività su questo sito è solo narcisistico masochismo e nel caso voleste per follia replicare le mie operazioni, dei vostri eventuali guadagni e/o perdite non me ne fregherebbe proprio nulla. Le idee espresse sono esclusivamente mie. Le analisi sono solo a scopo ludico/informativo.
MOLTO IMPORTANTE
Per quanto rappresentino le mie REALI e certificabili attività nei mercati finanziari, non devono essere considerate come una consulenza o istigazione di alcun tipo.
IMPORTANTISSIMO
La decisione di agire in base a quanto scritto è affare vostro, vi esorto a non replicare le operazioni non sapendo niente del mio metodo decisionale e del mio modello di gestione del rischio.
HB
PS: qui sotto trovi i link dello storico dell'operazione.
[PORTAFOGLIO] Nuova posizione su USDCHFAggiungo al portafoglio una nuova posizione:
LONG USDCHF a 0.9458
che si aggiunge al precedente long in carico a 0.9278 dal 16/03/21
ANALISI
"Oggi ci sarebbero così tanti buoni motivi per considerarla un'operazione perfetta, tanti quanti ce ne potranno essere domani per dire quanto fosse sbagliata!".
NOTA
Dal momento che credo che «nessun piano sopravvive al contatto con il nemico», reputo che al fine della sostenibilità nel tempo di questa attività sia più importante in assoluto la gestione delle operazioni, una volta che si è in ballo, piuttosto che l'analisi che ne darebbe le genesi.
Ecco il motivo di questa mia nuova tipologia di pubblicazione che vuole essere un diario di un'operatività REALE piuttosto che un confronto a colpi di scarabocchi sui grafici.
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I MPORTANTE
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