Probability
Ftse Mib: necessita un rimbalzo Di Fabio Pioli, trader professionista
In fondo lo diciamo sempre: se ci si concentra sui prezzi, solo sui prezzi e su nient’ altro, il mercato è molto prevedibile.
Fa sempre la stessa cosa, ossia oscilla tra supporti e resistenze, quindi si sa sempre cosa fare.
Anche in questa fase, dove il trend si è portato dalle resistenze di area 22.000 ai supporti di area 20.000 si sa perfettamente cosa fare: non si vende.
In cosa sbagliano i più, che poi sono il 99% di chi gioca (sì purtroppo loro giocano con i loro risparmi) in borsa? Due cose.
Primo, pensano che “questa volta” il mercato sarà differente da come è sempre stato e sempre sarà, magari confusi dalla gran mole di notizie che viene loro data in pasto.
Secondo, non capiscono che “non vendere” non significa “comprare” (eppure è diverso) e quindi si buttano a caso in operazioni di cui non conoscono le probabilità solo con la speranza di uscire dalla schiera di chi perde (cosa impossibile perché è solamente chi perde che si comporta così).
Si aggiunga che il periodo di grazia sta per finire perché probabilmente il prossimo movimento sarà quello forte (vedrete che finora si è scherzato) ( Figura 1 e 2 ), cosa si deduce?
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale
1) che qui, come detto, non si vende (non dico che non crollerà da qui, dico solo che chi vende qui conta sulla fortuna per guadagnare e non sulla statistica; 2) che ci aspettiamo l’ eventuale rimbalzo perché, come detto, il mercato va sempre da supporti a resistenze e viceversa; 3) che dopo il rimbalzo entreremo in posizione (se ci sarà il segnale) e forse quello sarà il trend che abbiamo aspettato finora stando doverosamente fuori e non perdendo neanche un centesimo (la pazienza è la massima virtù per guadagnare in borsa).
Posso aggiungere un dettaglio; la nostra ricerca sarà orientata allo short.
Attenzione, questo non significa che il mercato non andrà long e che magari il maxi trend non sarà al rialzo oppure che vi siano più probabilità a favore dello short (adesso le probabilità non si conoscono ancora, altrimenti saremmo già in posizione). Significa solo che se il maxi trend sarà al rialzo noi non saremo della partita perché non sapremo rilevarne le probabilità a favore.
Molto semplice, molto facile, molto operativo.
Fabio Pioli comunica che la presente esposizione presenta informazioni che potrebbero potenzialmente suggerire implicitamente o esplicitamente una strategia di investimento riguardante uno o più strumenti finanziari e pareri sul valore o il prezzo attuale o futuro di tali strumenti ed è da intendersi come una comunicazione di marketing. In quanto tale non rappresenta una ricerca preparata conformemente ai requisiti giuridici volti a promuovere l’ indipendenza di una ricerca in materia di investimenti e non è soggetta a nessun divieto che proibisca le negoziazioni da parte degli analisti e dei soggetti rilevanti prima della diffusione della ricerca in materia di investimenti
Ftse Mib: in pre-allerta.
Di Fabio Pioli, trader professionista, presidente dell’ Associazione Italiana Traders e Piccoli Risparmiatori e fondatore di CFI Consulenza Finanziaria Indipendente.
Nell’ articolo della settimana scorsa (“Ftse Mib: punti fermi”) avevamo analizzato come la scelta operativamente più razionale fosse quella di attendere l’ arrivo dei prezzi del future sull’ indice italiano Ftse Mib 40 sulle resistenze.
La settimana era iniziata con i prezzi in area 21.100 ma le prime resistenze, poste a 21.800 punti circa, sono effettivamente state raggiunte (Figura 1).
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Siamo dunque ancora solidamente nel lungo range laterale che varia, come prezzi, da 23.700 di massimo, a 22.000 di minimo della fascia inferiore (Figura 2)
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
E vi stiamo da ben 44 settimane: ben 10 mesi!
Qualcuno ci ha chiesto se, visto che la settimana scorsa i prezzi erano molto al di sotto i 22.000 punti (fatto un minimo a 21.070), il laterale 23.700-22.000 non fosse da considerarsi come rotto.
Effettivamente no. Magari fosse così facile. Allora anche al rialzo, quando ha toccato 24.110 punti e oltre, l’ estremo di 23.700 sarebbe stato da ritenersi violato e i prezzi avrebbero dovuto partire necessariamente verso l’ alto. Non è stato così perché non è così facile. Ci sono criteri ben più esclusivi per stabilire la rottura di supporti e resistenze.
Ed è proprio quelli che tutti noi stiamo aspettando in questo momento applicando il nostro piano.
Riassumiamolo: stiamo cercando uno short (ma ognuno faccia quello che vuole), lo stiamo aspettando sulle resistenze, che adesso non sono più a 21.800, lo stiamo aspettando solo su segnale che ci dia oltre l’ 80% di probabilità di successo.
Lo stiamo aspettando adesso.
Stando tutti i requisiti, entreremo in massa in posizione.
Strumenti di analisi: supporti e resistenze statici, studio lateralizzazioni.
Ftse Mib: buone notizie!Come facevamo, noi di CFI, a individuare in anticipo la discesa del mercato italiano tanto da poterne beneficiare economicamente?
La risposta è nell’ articolo della scorsa settimana: “Ftse Mib: iniziato l’ armageddon?”e, con un po’ pazienza, verrà scoperta anche nelle righe finali di questo articolo.
Ma, per capire ciò che occorre fare per guadagnare dai mercati finanziari si deve partire da ciò che non bisognerebbe fare.
Uso il condizionale perché alcune persone (ma sono, fortunatamente, sempre di meno) continuano a tenere uno o entrambi questi atteggiamenti errati:
1) affaticarsi nel “prevedere” dove andranno i prezzi;
2) collegare le “notizie” alle variazioni dei prezzi.
Spieghiamo come individuare questi due errori e, finalmente, diremo come “passare dall’ altra parte” e liberarsene definitivamente.
L’ ossessione sul prevedere i prezzi nasconde l’ incertezza totale rispetto al comportamento giusto da tenere: ci si affatica nel prevedere le future variazioni perché non si conosce il comportamento che si dovrà usare in futuro.
E questo crea stress e incertezza.
Lo abbiamo detto la scorsa settimana e lo ribadiamo in questa: il comportamento giusto da tenere era: a) non comprare, b) pianificare uno short e c) avere un sistema di segnali per fare lo short, gestirlo e chiuderlo in utile.
Perché “non comprare” era giusto indipendentemente dal risultato?
Perché se si fosse comprato (o rimasti in posizione long sui titoli, il che è lo stesso) ci si sarebbe messi contro le probabilità.
Quale pensate sia la probabilità che un mercato, che per legge naturale oscilla e che, senza oscillazione contraria, si trovi a contatto con le sue resistenze storiche (Figura 1) le rompa senza prima tornare indietro?
Evidentemente molto basse.
Fig 1. Future Ftse Mib 40 – Grafico settimanale.
Ciò, è bene ripeterlo ancora perché altrimenti confonde, indipendentemente dal risultato; non era giusto comprare o rimanere in posizione long, indipendentemente dal risultato.
IL SEGRETO PER GUADAGNARE E’ ESSERE UN PASSERO O UN GIAGUARO.Ciao ragazzi,
forse anche voi vi sarete sempre chiesti qual è il segreto per guadagnare.
Probabilmente siete su questo social proprio per scoprire qualche segreto da chi, come me, fa trading come unico lavoro da più di 20 anni.
Questa attività non è facile, magari ci provate e riprovate facendo un passo avanti e uno indietro ma niente, non c’è verso: non riuscite a procurarvi dal trading un reddito che vi permetta di vivere in tranquillità e agiatezza.
E allora, sedetevi comodi e leggete perché forse vi posso indicare qual è il segreto per guadagnare sui mercati finanziati: essere un passero o un giaguaro.
O meglio, essere entrambi.
Mi spiego. Come avrete certamente notato, leggendo attentamente le nostre note, abbiamo condiviso in tempo reale con voi e con i vostri colleghi, 14 operazioni consecutive in utile . Qualche d’una in più l’ abbiamo naturalmente fornita agli utenti ufficiali del nostro sito, dando loro i quantitativi adeguati, seguendoli passo passo e procurando loro, in questo modo, un incremento di reddito mensile , come ci prefiggiamo da sempre.
Ma come si fa ad avere 14 operazioni consecutive in utile e un totale complessivo di oltre il 94% di operazioni a proprio favore?
E’ molto semplice: bisogna essere un passero o un giaguaro . Meglio se tutti e due.
Il metodo del passero è infatti quello di essere veloci, ovvero prendere il piccolo boccone e scappare via.
Un passero vincerà sempre contro un colombo, che invece resta sul posto e si fa prendere il boccone a poco a poco.
Un giaguaro invece non cerca la piccola preda, ma sta acquattato tra i cespugli o i rami di un albero in attesa della grossa: farà poche operazioni ma, quelle che farà, avranno un grande rendimento.
Ecco che è stato possibile per tutti noi ( come si vede nel grafico ), effettuare molte operazioni come un passero , che ci hanno sfamato, e poche operazioni come un giaguaro , che ci hanno fatto innalzare considerevolmente il capitale.
Molti purtroppo si confondono in borsa: pensano di essere giaguari quando non è tempo di essere giaguari stando troppo su un’ operazione in attesa di un utile che non verrà mai e che, invece, si trasformerà in perdita.
Altri invece pensano di essere passeri ma non lo sono e non prendono il grosso utile quando si presenta , rimanendo sempre a bocca asciutta.
Spero di essere riuscito a spiegarvi, in poche righe ed in maniera divertente, qual è il metodo vincente per ottenere un reddito costante dai mercati finanziari e non essere invece voi quelli che distribuiscono il pane ai passeri e rappresentano la preda prediletta dei giaguari. Perché da soli non è facile. Da soli non è possibile perché non si conoscono le probabilità.
Il dono più bello che si possa fare è quello della libertà finanziaria.
Ftse Mib: aspettando “the big one”.Due sono gli eventi che è impossibile che non accadono circa i prezzi degli investimenti: che non oscillino e che non lateralizzino.
E l’ applicazione reale di questo principio si può riscontrare sia nel breve sia nel lungo periodo.
Ecco che, per quanto riguarda il future sul nostro indice Ftse Mib 40, nel breve periodo non era possibile che i suoi prezzi non oscillassero tra area 24.000 punti sino ad area 22.000 punti prima, per poi effettuare la fluttuazione opposta, da area 22.000 fino ai valori attuali
Allo stesso tempo, i prezzi hanno invece lateralizzato, vanificando le possibilità di guadagno di chi spera nel trend. La fascia di oscillazione è stata, come si vede in Figura 2, tra 23.000 e 22.000 punti.
Lo stesso principio, come detto, si applica su più larga scala: se guardiamo a un grafico a scansione settimanale, il mercato è rimasto compresso, per quasi dieci anni, in una cintura laterale che va dai 24.000 ( ora 23.700 ) punti ai 15.000 circa ( Figura )
Ma non ha potuto esimersi dall’ effettuare escursioni, come si legge in Figura.
Ecco perché, dall’ accostamento di queste due leggi, lateralizzazione e oscillazione, cercheremo il prossimo “big-one”, ossia il prossimo movimento di lungo periodo, al ribasso e non cercheremo una forzatura dell’ ordine naturale delle cose inseguendo un rialzo.
Come al solito, è questione di probabilità e di razionalità del piano operativo,
Al contempo non faremo niente se non dietro stretto controllo, dato dalla constatazione di un segnale, in modo da non farci influenzare dalle nostre idee, al fine di non perdere, ma dalla matematicità e affidabilità degli andamenti di borsa.
Strumenti di analisi: analisi delle onde di Elliott, supporti e resistenze dinamici.
Ftse Mib: è forse scattata la trappola?Spesso si trascurano le informazioni in proprio possesso, come descritto nell’ articolo della scorsa settimana ( “Ftse Mib: sempre la solita storia” ).
Ciò avviene non perché esse non siano sufficientemente chiare ma perché non ci si rassegna al fatto che non si può conoscere il futuro.
Recentemente, ad esempio, si sono trascurate tre verità ben chiare, ossia :
1) che eravamo giunti alle resistenze di area 23.700, livelli ben significativi in quanto rappresentanti soglie respingenti dei prezzi da circa dieci anni a questa parte;
2) che eravamo giunti sino a tali soglie senza pause ( elemento allarmante perché sappiamo che i mercati non possono non alternare salite a pause o a discese ) ;
3) e che si potevano e possono tuttora nutrire motivati sospetti perfino sulla natura del rialzo che ha portato i prezzi sino a 24.000 punti ( ciò è dovuto alla più probabile forma grafica che è tipica dei rimbalzi piuttosto che dei rialzi ).
Esistevano sufficienti elementi di prudenza. Ammettiamolo.
Ma allora perché nessuno ha venduto le sue posizioni rialziste in area 24.000?
Perché è sbagliato il focus, il punto di attenzione. Vedete, a 24.000, il mercato vale appunto 24.000. Non sai quanto varrà il giorno dopo. Ma se ti fissi sul pensare a quanto varrà il giorno dopo anziché sugli elementi oggettivi in tuo possesso, che possono guidare il tuo comportamento a prescindere dai prezzi, il giorno dopo ti sarai ritrovato a 22.000 punti, come effettivamente è accaduto e sarai di nuovo daccapo, ossia a cercare di predire quanto varrà il giorno dopo.
Con esiti disastrosi.
Facciamo l’ esempio di due titoli importanti del listino italiano: ENI e ENEL.
In meno di due settimane hanno perso entrambi quasi il 12% riportando le quotazioni sotto il livelli rispettivamente di tutto l’ anno 2017 e del Giugno 2017 .
Cosa significa questo? Che chi ha comprato da un anno a questa parte ( e molto oltre ) Eni, e chi ha comprato da sette mesi a questa parte Enel, è passato dal “guadagnare” ( tra virgolette perché non si è guadagnato fino a quando non si è chiusa la posizione ) al perdere.
E posso sentire i loro pensieri adesso: pensano di comprare ancora per mediare i prezzi e vendere tutto una volta che i prezzi saranno rimbalzati.
Ancora una volta fanno lo stesso errore senza rendersene conto. Stanno ancora cercando di prevedere i prezzi futuri, ma questo sta avvenendo solo nella loro mente.
Come se ne esce?
La borsa non è così facile come comunemente si pensa.
S e ne esce solo essendo molto, estremamente disciplinati e non seguendo i propri pensieri ma facendo qualcosa solo ed esclusivamente quando se ne conoscono le probabilità.
Conosci con precisione le probabilità si quello che stai facendo? Bene. Altrimenti meglio non fare nulla.
Strumenti di analisi: analisi delle onde di Elliott, supporti e resistenze dinamici.
Ftse Mib: tre aspetti di direzione.In questa fase il future sull’ indice italiano presenta tre aspetti grafici fondamentali e verificabili.
Da un lato, si trova alle prese con tutte le possibili linee di resistenza immaginabili:
la retta che unisce i massimi di lunghissimo periodo, che risalgono agli anni 2010 prima e 2015 poi ( linea bianca in Figura 1) e quella che congiunge i massimi crescenti di breve periodo ( linea gialla ), ad esempio.
Sotto un secondo aspetto, quello relativo alla forma, il grafico evidenzia come, oltre a trovarsi alle prese con molte resistenze, vi sia arrivato in un modo che è identificabile come un rimbalzo dai minimi, più che un movimento direzionale: la forma A – B – C, che deriva da quanto conosciuto dall’ analista americano Elliott lo affermerebbe come l’ opzione più probabile.
Il terzo elemento da considerare è la velocità di arrivo alle resistenze attuali: mancanza di alternanza di movimento, come deve invece sempre avvenire e un RSI superiore a 70 (scala bassa) rappresentano un universale indice di ipercomprato.
Sulla base di questi tre fattori i dubbi che si pongono a chi è “ scarico “ sono inferiori a quelli che attanagliano chi detiene titoli.
I primi infatti, sebbene sappiano che non si debba mai mettersi short senza segnale, pena non conoscere le probabilità di successo, riconoscono che comprare sulle resistenze, per giunta in ipercomprato e su una figura di possibile fine rimbalzo potrebbe essere una tattica suicida.
Non ne hanno la certezza, come non c’è certezza di avere sempre un incidente mortale se si viaggia ai 200 all’ ora in autostrada ma, anche se a volte semplicemente si arriva prima, sanno che non ne vale la pena.
I secondi invece hanno dubbi peggiori: non sanno se vendere e quando vendere e temono che, senza informazioni, mantenendo, potrebbero perdere una parte se non buona parte o tutto quello vedono “guadagnato” in questo momento.
E’ il solito dubbio che si riscontra se si tenta di prevedere il futuro perciò attendiamo, per tutta tranquillità, che siano segnali oggettivi e conosciuti a guidare le scelte tenendo, come prima cosa, sotto controllo il rischio.
Strumenti di analisi: analisi delle onde di Elliott, supporti e resistenze dinamici.
Ftsemib, fumo negli occhi. L'importanza di un metodo.Ebbene sì: come scritto negli articoli delle scorse settimana “Ftse Mib: il tramonto del rialzo” e “Ftse Mib: panta rei”, tutto finisce.
E tutto muta nel suo opposto.
Per quanto ci riguarda, dunque, con la rottura della trend line rialzista il trend, da rialzista è diventato ribassista .
Ma se la legge vale per il rialzo vale anche per il ribasso: anch’ esso finisce e muta nel suo opposto.
E’ possibile quindi che il movimento ribassista partito a 23.100 punti sia terminato in area 22.000 – 21.900 ( Figura 2 ).
Fig 2. Future Ftse Mib 40 – Grafico giornaliero.
Tutto finisce, tutto muta, tutto riprende, tutto cessa.
Anche se dunque il ribasso dovesse continuare, non ci si può certamente attendere che un movimento lungo in direzione negativa non subisca le sue interruzioni e i suoi rimbalzi . Inoltre, a dire tutta la verità, per ora il movimento di ribasso, oggettivamente, non ( ancora ? ) si può ancora classificare come “ di lungo periodo” ma solo di breve .
Insomma, come al solito, all’ inizio di un eventuale forte movimento in qualsiasi direzione, il mercato deve gettare un po’ di fumo negli occhi di tutti, tramite movimenti intermedi difficili da interpretare o fuorvianti.
E’ quasi impossibile assistere al contrario, ovvero ad un movimento forte che inizia in maniera repentina e inequivocabile. Iniziano tutti “alla chetichella”.
L’ unica cosa che chiunque sa per certo sono i livelli: 21.900 – 22.000 è il primo obiettivo di QUESTO movimento ribassista, 21.870 è il livello di rottura affinché il mercato sia considerato ribassista di lungo periodo, 22.400 è il livello oltre il quale il mercato tornerebbe rialzista per, eventualmente, mirare ai 23.700 punti di obiettivo rialzista di lungo periodo oppure da dove ripartirebbe al ribasso in caso di rimbalzo.
Fuori da tutta questa nebbia di prezzi e oscillazioni, l’ unica cosa che può guidare un operatore professionista è la sua guida, ossia il metodo.
Il metodo ti dice se entrare o non entrare, con quanto entrare, entro quanto tempo entrare ( minuti o ore o giorni ), a quale prezzo preciso, dove mettere gli stop- loss, in base a quale criterio modificarli, dove uscire, entro quanto uscire, ogni quanto osservare i prezzi, quando non osservarli, ecc.. ecc..
Siamo dunque entrati short? Sì, assolutamente: la guida ci ha detto di entrare.
Siamo pronti ad uscire? Sì assolutamente, seguiremo la guida.
Sappiamo dove? No, assolutamente! ( e questo è molto importante: non possiamo saperlo ). Ci guiderà la nostra guida fuori dalla nebbia. Se dovremo uscire per poi rientrare lo faremo, se dovremo rimanere perché ci verrà così indicato dalla guida, lo faremo.
Ci fidiamo di chi ci guida: il metodo .
Come dico sempre: “il futuro non lo conosci, il contortamente giusto da adottare, sì”.
Quindi, nonostante ci sia nebbia, è tutto molto chiaro
Strumenti di analisi: analisi delle onde di Elliott, supporti e resistenze dinamici.
TREND O CONTRO TREND? Approccio decisionale nel trading.La scorsa settimana, nell’ articolo “Ftse Mib: fib is in the box” abbiamo visto come il future italiano TVC:FTMIB sia compresso in una “scatola” di lungo periodo, con i bordi che vanno da 23.700 punti circa per l’ alto e 15.000 pruni in media per l’ estremo inferiore.
Abbiamo anche visto come la forma che consente questo andamento sia una forma grafica probabilmente di rimbalzo, forse nella sua fase finale e che quindi induce a prudenza.
Molti in settimana ci hanno scritto per chiederci allora una sorta di “ratifica” per la loro volontà, viste le premesse, di entrare short.
Questa, come detto nell’ articolo della scorsa settimana, non può essere data, a nostra avviso, attualmente: manca qualcosa. Cosa manca? Un elemento semplicissimo: la conoscenza delle probabilità..
Mi spiego meglio. Il trading sembra così difficile ( e sicuramente lo è ) ma non lo è a livello decisionale.
A livello decisionale è banale perché ci sono sempre solo 3 cose che possono essere fatte in ogni momento, mai di più, ossia entrare long, entrare short, non entrare.
A seconda della tipologia di trader ( colui che opera contro trend e colui che opera in trend ) ci si troverà in una e una sola delle seguenti scelte.
Colui che opera contro trend:
a) sulle resistenze venderà e sui supporti comprerà; egli avrà probabilità basse di riuscita della singola operazione ma, SE, le poche operazioni che andranno in utile le farà correre e SE sarà bravo a uscire in piccola perdita nelle molte operazioni in cui perderà, potrà sperare di guadagnare. Colui che opera contro trend, in questa fase, è entrato short, a 21.500, ha perso, è rientrato short a 21.700, ha perso, è rientrato short a 22.000, ha perso, è entrato short, a 22.300, ha perso, è rientrato short a 22.500 punti.
Colui che opera in trend:
b) o comprerà sullo storno di trend rialzista sui supporti o all’ inversione da ribassista a rialzista ( inizio di un nuovo trend rialzista) e venderà sul rintracciamento di trend ribassista sulle resistenze o all’ inversione da rialzista a ribassista ( inizio di nuovo trend ribassista); egli avrà alta riuscita della singola operazione perché si troverà sempre ( statisticamente, naturalmente, quindi ammettendo possibilità di errore ) in trend. Nella fase attuale non fa niente: attende o lo storno sul supporto per comprare o la rottura del supporto per posizionarsi short all’ inizio di un nuovo trend ribassista di lungo periodo.
c) o comprerà in corso trend rialzista e venderà in corso di trend ribassista; andrà incontro a probabilità sconosciute con stop-loss tendenzialmente troppo larghi rispetto ai risultati positivi possibili ( rapporto rischio rendimento maggiore di uno ). In questa fase compra ai livelli attuali, con stop-loss distanti ( in questo momento i supporti di medio periodo sono quantomeno in area 22.000 ) e obiettivo sconosciuto.
La strategia a) è paragonabile a colui che cerchi di prendere al volo un coltello mentre cade o prova a salire al volo su un treno di passaggio andandogli incontro; prima di afferrare finalmente il coltello può rischiare di morire dissanguato, prima di salire sul convoglio rischia di finirgli sotto ; la strategia c) è simile a chi provi a cogliere il coltello mentre viene lanciato in aria: è possibile che lo prenda al volo ma può anche rimanervi infilzato; chi opera secondo la strategia b), seguendo la metafora, attende che il coltella si posi per terra per raccoglierlo o che il treno si fermi alla stazione e riparta.
E’ quindi una questione non di possibilità di prendere il coltello ( tutti e 3 i soggetti dell’ esempio hanno una possibilità di farlo ), ma di probabilità di prenderlo e di probabilità ( rischio ) di rimanere feriti.