L'EUR/USD si risveglia, i livelli chiave per l'ottavaInteressante fase di breve termine per il cambio Euro/Dollaro che dopo aver sperimentato un massimo relativo a 1.1062 non perde ulteriore terreno, intensificando anzi la solidità della fascia di supporto compresa tra 1.0990 e 1.0960$.
Ciò a sua volta conferma l'assenza di sostanziali vendite, almeno per il momento.
Infatti grazie alla formazione di un folto gruppo di doji e hammer della valenza neutrale, che seguono la formazione di un interessante piercing pattern completato il primo ottobre, i prezzi ci sono portati oltre la linea di tendenza che sovrasta il forte supporto a 1.1040$.
Questo interessante formazione è coadiuvata dall'andamento del cci sul grafico giornaliero, che disegna un interessante divergenza classica, assumendo una chiara tendenza rialzista e valori positivi.
Questo netto cambio di prospettiva nella struttura dei prezzi dell'Euro/Dollaro non deve però far credere che le difficoltà siano superate e che siamo di fronte ad un consistente cambio di tendenza, ad esempio aspettandosi una violenta salita oltre 1.1230$ .
Occorre sottolineare come rimanga molta strada da fare per convincere la maggioranza degli operatori sulla solidità della spinta rialzista, che vede la propria giustificazione nella prudenza dei venditori dopo l'improvviso annuncio di un quantitative easing da 60 miliardi di dollari al mese della Fed.
Dunque la prospettiva è di valutare correttamente se le probabilità che il nascente trend rialzista di breve termine si trasformi in un consistente movimento ascendente di medio termine, ad esempio aggredendo rispettivamente le resistenze più immediate a 1.1120 e 1.1180$.
Questi livelli di prezzo saranno fondamentali per giudicare come sano il breakout del canale ribassista che tiene in scacco le quotazioni del cambio dagli inizi di luglio.
Infatti la fase dal punto di vista speculativo appare estremamente interessante perché adesso nuove posizioni ribassiste partiranno da livelli di prezzo più alti, prospettando rendimenti maggiori nell'eventualità riprenda il forte trend al ribasso, con l'obiettivo di aggiornare i minimi relativi sotto 1.0870$.
Strategie operative su Euro/Dollaro
Per le posizioni long: collocare entro le prossime due sedute di mercoledì e giovedì ordini pendenti a ridosso di 1.1029 e 1.0960, rischiando al massimo 60 pips rispetto al prezzo medio ed un target oltre 1.1080.
Con un profilo di rischio minore su time frame a 4 ore e orario valutare ingressi all'interno della fascia di supporto compresa tra 1.0970 e 1.0920, rischiando complessivamente 60 pips di stop ed un target oltre 1.1040$.
Per le posizioni short: iniziare a collocare a ridosso di 1.1040 nuovi ordini al ribasso utilizzando una liquidità questa volta minore, con la prospettiva di incrementare le posizioni ribassiste lungo l'ampio cuscinetto di resistenze a cavallo tra 1.1120 e 1.1190$.
Con un profilo di rischio minore ed una prospettiva di medio termine, attendere il test di quota 1.1080 incrementando le vendite a 1.1140 e 1.12, con stop unico 1.1260 e target sotto 1.0940$.
Quantitativeeasing
Dax future: livelli chiave per la settimanaChiusura di settimana festosa e spumeggiante sui mercati azionari internazionali con il Dax future che riconquista dopo sole sette sedute i massimi relativi a 12.485 punti.
Il ritorno di fiducia sui mercati azionari è giustificato dalla possibilità concreta di nuovi accordi non soltanto in materia di dazi, ma anche sul fronte di hard brexit, con la speranza infine che il nuovo piano annunciato da Powell di acquisti per 60 miliardi di dollari al mese, il ciclo economico americano possa riprendere il percorso di crescita.
Dal punto di vista strettamente tecnico i corsi recuperano in una sola giornata ben tre livelli di resistenza 12.280 12.390 12.470, allungando la spirale rialzista a 12.554 punti, massimo relativo dal 4 luglio scorso.
Adesso mancano una manciata di punti per aggredire il livello fondamentale di 12600/650, (a seconda delle scadenze considerate) puntando ad obiettivi che non si vedevano da agosto 2018 ad oltre i 12.730 punti.
Grazie alla formazione tra mercoledì e giovedì di una piercing pattern e alla una long white di venerdì sì completa una fase di stabilizzazione dei supporti crescenti che ha reso possibile l'exploit rialzista.
A questo si aggiunge il doppio minimo crescente dell' indicatore di trend cci che già in chiusura di giovedì a -43 punti, segnalava un'impennata della pressione rialzista confermata sul grafico orario dalla stabilizzazione dei supporti a 12.080 e 12.150 punti.
Ciò a sua ha riportato l'indicatore su valori quasi d'ipercomprato e le prospettive per la prossima settimana dunque si fanno decisamente positive, nonostante lo strappo dei prezzi verso l'alto verificatosi un'apertura di venerdì.
Infatti anche se dovesse verificarsi la stabilizzazione di livelli di supporto intraday come 12.340 e 12.420, la struttura rialzista di insieme risulterà comunque consolidata e intatta e la probabilità di raggiungere nuovi massimi oltre 12.560 punti rimane molto alta.
Lo scenario più avverso per questa settimana sarà probabilmente legato alla sostenibilità di due supporti fondamentali quali 12.370 e 12.250 punti, che rappresentano lo spartiacque tra una tendenza rialzista di brevissimo termine e la ripresa delle vendite a medio termine.
I venditori cercheranno a tutti i costi di ampliare la controffensiva spingendo i corsi al di sotto di 12.000 punti, rinnovando prospettive assolutamente deleterie di ulteriori ribassi sotto quota 11.800, scenario al momento decisamente improbabile.
Strategie operative sul DAX future
Per le posizioni long: attendere con pazienza il consolidamento dei supporti intraday a 12.320 e 12.280 che rappresentano buoni punti di ingresso al rialzo, con un rischio contenuto a 12.195 e prospettive di target superiori ai 12.470 punti.
Con un profilo di rischio maggiore attendere già per lunedì o martedì il test di quota 12.370, che potrebbe rivelarsi un buon punto di ingresso, con target immediato 12.530, stop a 12.305 punti, con un rapporto rischio/rendimento più sbilanciato.
Per le posizioni short: attendere la conferma della resistenza più alta a 12.560, inoltre verificare la sostenibilità del livello apparentemente consolidato come 12.470 punti.
Questo cuscinetto di 100 pt è l'ideale per effettuare ingressi a basso rischio su grafici più dinamici a 15 e 5 minuti, con prospettive di target sotto 12.340 pt.
Mentre vendita al ribasso a prezzi più bassi espongono a rischi di stop loss elevati ed in questo caso è meglio usufruire di strumenti complementari al future come ETF, opzioni sul Dax30 e turbo certificates.
Perchè EURUSD è Sceso?Il 12 Giugno avevo analizzato, sia dal punto di vista Tecnico che Quantitativo, il Futuro movimento di EURUSD.
L' Analisi Tecnica diceva che era rimasto "incastrato" sotto il 76,4% di Fibo utilizzato in maniera dinamica e, se non fosse riuscito a confermare Rottura del livello tondo in area 1,18 (con chiusura superiore) sarebbe, molto probabilmente, sceso.
Come ha fatto praticamente.
L' Analisi Quantitativa concordava con questa tesi e, dopo essere salito dello 0,60% circa a Giugno, e dopo aver raggiunto e superato il livello target in relazione alla chiusura di Maggio, mi aspettavo che ritornasse almeno in area 1,17 per poi, a Luglio, risalire della stessa percentuale ( 0,60%, come mediamente ha fatto negli ultimi 10 anni) e raggiungere nuovamente area 1,1750 circa.
Tutto questo si è materializzato (ed ancora con più veemenza) proprio Giovedì pomeriggio con l'Intervento di Draghi che ha palesato tutte le sue intenzioni.
Ma perchè l'Euro è sceso in dinamica assoluta di quasi 3 figure?
Te lo dico con le parole di Salman Ahmed, Chief Investment Strategist di Lombard Odier Investment Managers, che ho recentemente letto in una sua intervista e che sono quelle che, più di tutte, racchiudono il vero significato di ciò che è successo.
“Draghi, nonostante abbia preannunciato la fine del Quantitative Easing (QE) entro dicembre 2018 (dopo un ulteriore tapering da settembre in poi), è riuscito a fornire un messaggio decisamente accomodante sull’outlook della politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE).
La forward guidance sui tassi di interesse è stata rafforzata – con il caveat della promessa sull’assenza di un ulteriore rialzo dei tassi almeno fino all’estate 2019 – e con le promesse di un “prolungato periodo” di reinvestimenti.
Inoltre, il commento odierno di Draghi – secondo il quale il Consiglio Direttivo può adeguare tutti i suoi strumenti politici qualora necessario – ha dato l’impressione di nascondere un ulteriore messaggio, quello del “qualunque cosa serva.
Durante questo ciclo di politica monetaria, nonostante abbia incontrato una forte opposizione da parte della Bundesbank e dei suoi alleati, la BCE, sotto la guida di Draghi, è riuscita ad adottare una politica di maggior supporto monetario.
Oggi sembra che ci sia un altro bilanciamento con risultati accomodanti, visto che Draghi ha utilizzato sapientemente la conferenza stampa per adottare, sia a parole che con le azioni, un atteggiamento meno aggressivo.
Continuiamo a stimare che non ci saranno rialzi dei tassi di interesse fino al quarto trimestre del 2019 e pensiamo che la BCE rimarrà in sintonia con i sorprendenti dati negativi, soprattutto perché stanno emergendo dei rischi commerciali e altri legati alla situazione italiana.
La soglia necessaria per vedere un cambiamento della decisone in merito al QE è molto elevata ma la BCE conserva una flessibilità sufficiente per mantenere una politica economica accomodante nell’Eurozona, nonostante la fine del programma di QE.
E’ probabile che queste condizioni possano far arretrare l’euro da qui in poi, poiché i differenziali di interesse rispetto agli Stati Uniti potrebbero aumentare ulteriormente.
Inoltre, l’atteggiamento ancora abbastanza accomodante della BCE dovrebbe aiutare ulteriormente gli asset di rischio europei che hanno visto aumentare i propri premi di rischio a seguito degli sviluppi in Italia.
Quindi, la liquidità a livello globale si sta muovendo verso una posizione più restrittiva, ma la BCE sta svolgendo il suo ruolo nel cercare di garantire che la fine del QE avvenga in maniera graduale e ancorata”.
#bund #spread e #draghiFari puntati alla riunione di giovedì 14 giugno della bce.
Draghi durante il suo discorso post annuncio tassi dirà stop al quantitative easing? annuncerà le condizioni del tapering? Tassi in aumento? queste e molte altre le domande che fino a giovedì rimarranno prive di risposta.
Intanto qualcuno si muove sul mercato e quello che potrebbe accadere è che il BUND, titolo obbligazionario tedesco utilizzato spesso come barometro delle borse, dia le prime indicazioni riguardo a dove si posizioneranno i big boys.
Sono un paio di giorni che il BUND cerca l'affondo dei livelli di supporto di 159,50 / 160 euro per contratto. Più spesso questa zona oggi ed in particolare nei giorni passati, è stata interessata da importanti volumi e vedremo come reagirà nei prossimi giorni.
C'è da dire che questa settimana in corso è particolarmente strana, anche a causa del cambio dei contratti futures, il famoso rollover delle "triple witch" ovvero la scadenza delle tre streghe, scadenza che trova coinvolti il regolamento di tutti i futures ovvero i futures sull'equity, sulle currencies, le commodities i bonds etc.
I livelli da monitorare per il BUND sono supporti forti tra 157 - 158 - 159.30 mentre le resistenze sono poche ed in particolare solo ai livelli di 160 e 160.50.
Buon Trading
SantePTrader
EUR/USD Settimana impegnativa!Il cross valutario euro dollaro dopo la pesante discesa partita da 1.24 ha trovato finalmente supporto sull'ultimo baluardo a difesa di ulteriori crolli. Il livello di 1.15 che oltre ad essere un importante supporto psicologico individua anche la trendline di lungo periodo, la quale accompagna il trend rialzista da molto tempo. Attualmente il prezzo si trova in una fase di indecisione, ma crediamo che possa salire ulteriormente , almeno fino a testare di nuovo, la soglia di 1.20 che corrisponde allo 0.5 di Fibonacci. Bisogna inoltre fare attenzione alla FED che domani, con molta probabilità indicherà un ulteriore incremento dei tassi di interesse, mossa che potrebbe spingere euro ulteriormente in ribasso ed alla BCE che con molta probabilità indicherà un uscita dal QuantitativeEasing spingendo la coppia al rialzo. Come si può notare, data la possibile manifestazione di due notizie dall'esito opposto, invitiamo alla cautela a causa della Volatilità che potrebbe manifestarsi. Ad ogni modo crediamo che questa coppia abbia già scontato molto ed ogni discesa può essere una buona opportunità di acquisto nel medio termine.
EUR/USD aggiornamento 21/04/2018Il cambio valutario euro dollaro ha confermato, nelle ultime sessioni di borsa un indebolimento del trend rialzista con una crescente presenza di venditori a dettare l'andamento delle quotazioni. Da un analisi del COT, con gli ultimi dati aggiornati si nota come i Big abbiano mantenuto le loro posizioni di acquisto, inoltre dato che la probabilità di un uscita dal QE ed un incremento tassi zona euro è sempre più alta, riteniamo che la tendenza di lungo termine sia sempre rialzista con un target in zona 1.30 . A fronte di ciò, diciamo che la rottura al ribasso della trendline rialzista sia un segnale negativo per il breve termine ed una perdita di area 1.22500 spingerebbe probabilmente le quotazioni a tornare in area 1.20.
#bce #draghi & #quantitativeeasingOggi super #mariodraghi ha entusiasmato gli animi dei #trader azionari annunciando una bella novità, ovvero la #bce ha deciso di eliminare l'espansione del #quantitativeeasing.
A sorpresa, ha proseguito #draghi, la crescita economica dell'#euro zona è più forte del previsto, assieme cresce anche l'inflazione e si presume che il target di 1,9% di inflazione atteso per il 2019 nella zona euro possa essere centrato, ha così lasciato invariati i tassi di riferimento con il tasso principale a 0% e quello sui depositi ancora negativo allo -0,40%.
#draghi non si è lasciato sfuggire il commento rispetto alla volontà di imporre dazi da parte degli #usa di #trump, che ritiene una mossa commerciali dannosa sopratutto se non concordata unilateralmente, in questo caso con europa e cina, e sopratutto ....a tutto discapito del cambio #eurusd che attualmente non godo di protezionismo nonostante l'elevato rafforzamento nei confronti del dollaro.
Si è anche espresso rispetto alla bacchettata dell'EU all'Italia ed ai suoi conti pubblici, ma sopratutto alla crescita economica italiana che è sotto la media europea.
Il mercato ne ha subito approfittato mettendo a segno un importante rialzo, tra i rialzi più brillanti c'è quello dell'indice italiano, con la quarta giornata consecutiva positiva e con una percentuale di guadagno che supera l'1%, infatti subito dopo ave segnato l'avvio in gap up attorno ai 22000 punti circa il 6 marzo, il #ftsemib ha superato brillantemente la prova della resistenza a 22420 punti proprio oggi portandosi così a ridosso dei 22700 punti di indice futures, prossimo obiettivo sarà la resistenza dei 23000 punti, superata quella il mercato sicuramente potrà chiudere il gap del #selloff del 5 febbraio 2018.
Ottimo anche il recupero del #dax che si porta a ridosso della resistenza di 12350 punti fondamentale il suo superamento per tornare all'obiettivo di resistenza dei 12650 punti, stesso dicasi per l'#eurostoxx che ritorna sopra quota 3400 punti, per gli indici usa c'è ancora una fase di galleggiamento con l's&p500 che gira attorno al supporto/resistenza di 2725 punti, grande spartiacque tra venditori e compratori.
BUON TRADING
santeptrader
EurSek, il meeting Riksbank potrebbe invertire la rottaDopo l'annuncio del progressivo rilascio da parte della banca centrale svedese del QE, nonostante un aumento dei tassi sia possibile solo da metà 2018, la coppia EurSek potrebbe perdere quota, dove sta navigando in una zona di lateralità-consolidamento. L'euro sembra tuttavia ancora molto forte, anche in maniera piuttosto anomala, quasi spinta da mani forti che vogliono chiudere l'anno sui massimi, però l'economia svedese resta una degli migliori nella zona europea.