Rischio
Il mercato è salito, ma.....ci copriamo?Da metà ottobre, l'S&P500 ha fatto segnare una performance sicuramente interessante, con un allungo del 15% circa.
Queste performance hanno richiamato ottimismo da parte degli investitori che, unitamente ai segnali di un mercato del lavoro che mostra i primi segni di debolezza ed un tono della comunicazione "apparentemente" meno aggressivo da parte della Fed, hanno preso posizione accumulando rischio.
Analizzando i grafici, ed in particolare la relazione ed i movimenti tecnici di S&P500 e Vix, sembrerebbe possibile nel breve una pausa di questo impulso rialzista.
Dati alla mano:
- Il Vix si trova su un livello che da aprile 2022 ha offerto supporto;
- L'S&P500 si avvicina ad Ema200 e trendline ribassista, livelli dove il mercato dovrebbe dimostrarsi sensibile.
Cosa faccio per proteggere il mio portafoglio ETF solo long?
Attendo di vedere la reazione del mercato in corrispondenza dei livelli indicati sopra.
Qualora dovessero esservi segnali di debolezza, è possibile aprire short sul Future dell'S&P500 (1 contratto sul micro per 20k di capitale) per coprire le eventuali perdite determinate dal ritracciamento.
La copertura non è gratuita. Questo significa che nel caso in cui dovessi attivare uno short sul Future ed i mercati dovessero proseguire in positivo, otterrei mancati guadagni che rappresentano il "costo" sostenuto per quest'operazione.
Viceversa nel caso opposto, di ribasso del mercato, i guadagni sullo short del future verrebbero assorbiti dalle perdite del long sul portafoglio ETF.
CONVERTI IL TUO RISCHIO ADEGUATAMENTE.Capita di operare su strumenti finanziari che siano denominati tramite una valuta differente, rispetto a quella depositata sul nostro Broker Account (o della fonte sulla quale sia presente il nostro capitale), che logicamente e da un punto di vista matematico rappresenterà il nostro conto nella valuta da noi scelta.
E’ necessario effettuare una conversione del rischio prima di operare, volendo essere fedeli ad i nostri criteri.
Un primo scenario ove tale pratica sarebbe necessaria, potremmo identificarlo mediante un esempio che si costruisce sul mercato interbancario (ossia il Forex), dove sono presenti strumenti (derivati o meno) che prendono in esame una coppia di valute (cross pair): questi asset si presentano come rapporti tra le due valute (xxx/yyy, dove xxx=valuta x ed yyy=valuta y) e la loro quotazione rappresenta il numero di unità di yyy necessarie a soddisfare 1 unità di xxx.
Per racchiudere il concetto in un esempio pratico ed esplicativo, usufruiamo della coppia euro-dollaro (EUR/USD) per esprimerlo.
Sostanzialmente, nel momento in cui EUR/USD quoterà 1.20, vorrà dire che la seguente equivalenza sarà vera: 1 EUR = 1.20 USD, ovvero, per avere 1 euro ci serviranno 1.20 dollari.
Per conoscere la valuta utilizzata come criterio denominativo, in una qualunque coppia valutaria, basterà prendere in esame quella al denominatore: questo ragionamento vale anche per i contratti fini alla negoziazione di queste coppie valutarie.
Nel mercato del Forex, generalmente, 1 contratto (che viene chiamato “lotto”), equivale a 100.000 della valuta denominatrice, ovvero, sempre nel caso EUR/USD, acquistare 1 lotto significa pagarlo 100.000$, 2 lotti saranno 200.000$, mezzo lotto saranno 50.000$, e così via.
Ora, per tornare a quanto sia importante convertire il rischio, il punto dal quale sono partito, mi farò forte di un altro esempio: supponiamo di aver depositato 10.000Є, e di voler mettere a rischio il 2% di questo capitale di riferimento ad operazione, ovvero 200Є(R). Nel momento in cui andremmo ad operare su coppie valutarie denominate in una valuta che differisca dall’euro, dovremmo mettere in pratica una conversione, affinché il nostro criterio di rischio in termini percentuali venga rispettato egregiamente.
Di conseguenza, assumendo l’operazione volessimo effettuarla su EUR/USD, ed ipotizzando un tasso di cambio sempre uguale ad 1.20, dovremmo moltiplicare R per quest’ultimo, ottenendo 240$: sarà il nostro nuovo R, che adopereremo in calcoli successivi, fini a determinare la “position size” (che sarebbe il numero di contratti relativo all’operazione che apriremo) del trade in questione. In soldoni, se non applicassimo questa conversione, ed utilizzassimo l’R iniziale per il calcolo ultimo della “position size”, questa sarebbe risultata in un numero di contratti proporzionalmente inferiore rispetto a quelli necessari a rappresentare un 2% di rischio del nostro capitale> In questo caso specifico, date le variabili da me elencate, utilizzando 200 come R nel calcolo finale della “position size”, avremmo rischiato l’1.6% anziché il 2 come avremmo voluto.
Questa differenza percentuale, ove esistesse, tra il rischio effettivo ed il rischio desiderato, viene chiamata “under-risking” (rischiare meno) se negativa ed “over-risking” (rischiare di più) se positiva: se nulla, potremmo attribuire all’operazione la caratteristica di “optimal risking” (rischio ottimale).
Credo sia essenziale convertire il rischio secondo questi principi, o potremmo ritrovarci in situazioni, dove potremmo essere in over-risking del doppio o triplo, rispetto quanto avremmo voluto rischiare, e viceversa. Un esempio calzante, potrebbe prendere in esame una coppia di crypto dove, se non convertissimo adeguatamente il nostro rischio, ci ritroveremmo in una position size probabilmente non adeguata al nostro profilo.
Bitcoin altcoin e considerazioni sul rapporto volatilità/rischioBuongiorno a tutti! Ieri abbiamo esaminato la situazione grafica di Ethereum su base oraria, ora vogliamo dare un'occhiata ai movimenti di Bitcoin. Come si può notare in H1 il trend di breve periodo è anch'esso rialzista e parallelo a quello notato in Ethereum. Medie mobili ben allineate e ampio canale orientato alla crescita dei prezzi ce lo confermano. Questo, a nostro avviso, convalida la tesi che vede Bitcoin trainare, nel bene e nel male, i prezzi delle principali criptovalute. La differenza importante da evidenziare riguarda il peso delle variazioni di prezzo. Infatti possiamo dire che le altcoin amplificano i movimenti del Bitcoin, vale a dire aggiungono una ulteriore volatilità a quella già elevata della criptovaluta principale. E qui diventa interessante ragionare su un argomento che divide investitori e trader, ovvero il dogma che una maggiore volatilità viene quasi universalmente riconosciuta come una caratteristica che comporta un maggior livello di rischio. Noi non ne siamo così sicuri perchè se è vero che maggiori oscillazioni di prezzo possono spaventare, nella valutazione del rischio preferiamo prendere in considerazione l'analisi fondamentale. Solo studiando a fondo le dinamiche dello strumento finanziario che esaminiamo possiamo fare un'appropriata valutazione dei rischi sottostanti. Vale a dire che secondo noi ci sono degli strumenti poco volatili che possono però essere molto rischiosi (ad esempio azioni di società decotte il cui prezzo si muove poco), mentre altri come appunto i Bitcoin che sono molto volatili ma che se analizziamo bene il quadro macroeconomico e le tendenze in atto, possono risultare con un fattore rischio comunque controllato. Ciò senza contare che una buona volatilità presenta anche delle ottime occasione di guadagno per chi le sa sfruttare in ottica di trading, mentra un investitore di medio lungo termine potrebbe non curarsene troppo. Sappiamo che con queste righe stiamo andando controcorrente e proprio per questo ci piacerebbe sentire il parere di altri investitori e traders su questo argomento che ci affascina particolarmente. Grazie in anticipo a coloro che vorranno intervenire!
Volatilità: cosa ci dicono lo Skew ed il Put/Call RatioDall’analisi del pannello della volatilità, ho visto alcuni dati difficili da ignorare. Non mi soffermerò a parlare del VIX o del VVIX; abbiamo capito che in questa fase si attestano su valori alti, in corrispondenza dei quali è compatibile una fase di storno.
Ciò che mi ha particolarmente colpito sono il Put/Call Ratio e lo Skew Index.
Sappiamo che il Put/Call ratio esprime il rapporto tra le opzioni Put (visione non rialzista) e le opzioni Call (visione non ribassista). Un rapporto maggiore a 1 va a determinare una preferenza per le opzioni di vendita, mentre per valori inferiori a 1 il sentiment degli operatori volge verso le opzioni in acquisto. Possiamo notare come nel momento in cui scrivo il rapporto è di 1.186 in fase di rialzo con una propensione per le opzioni Put. Questo può significare l’adozione di politiche di copertura o speculazione in previsione dei ribassi del mercato. Possiamo notare come a marzo 2020, il ratio ha raggiunto un valore di 1.282
Altro indice degno di nota è lo Skew. Esso viene calcolato prendendo in considerazione la differenza dei prezzi delle opzioni ATM e OTM. Generalmente, per valori dello Skew superiori a 140, ci si allontana da una distribuzione dei prezzi normale di tipo gaussiana e aumenta il rischio di movimenti anomali sia in senso positivo che negativo. La sua lettura deve essere affiancata a quella del Vix e del VVIX. In generale bisognerebbe restare prudenti per valori dello Skew superiori a 140 e del Vix elevati.
Il mio personale consiglio: se proprio non riusciamo a stare con le mani in mano e sentiamo il bisogno di effettuare operazioni (magari perché si realizza un qualche setup dei nostri sistemi), meglio adottare una size inferiore, magari la metà di quella che avremmo impiegato durante un periodo “sereno”. In questa maniera riusciremo a godere di due benefici:
• Appagamento “morale” con ingresso basato su un profilo di rischio inferiore;
• Possibilità di godere di eventuali recuperi delle quotazioni.
[📚] ACCETTARE IL RISCHIOBuongiorno traders!
Da oggi condividerò con voi contenuti diversi dalle solite analisi, cercherò di esporre alcuni concetti che mi hanno aiutato a capire a fondo il mondo del trading e che possono essere utili a chi ha iniziato da poco.
Contrariamente a quello che si potrebbe pensare (i traders più esperti lo sanno bene) in questo campo la differenza vera e propria non la fa la teorica comprensione dei mercati ma l'aspetto psicologico che ci porterà a prendere determinate scelte.
Alla base di queste scelte, in quanto trader, ci sono dei rischi con cui dobbiamo confrontarci ogni qualvolta decidiamo di entrare in operazione, tuttavia non sempre siamo consapevoli del rischio e questo può pregiudicare le nostre performance.
L'essere consapevoli del rischio implica l'accettazione che un'operazione non ha mai un risultato certo, e quindi la possibilità di essere in errore è sempre dietro l'angolo.
Sembra una cosa abbastanza semplice e scontata, ma spesso non lo è.
Come capire se realmente siamo consapevoli del rischio?
Osserviamo le nostre paure e la nostra reazione ad esse.
In particolare:
■paura che la nostra analisi si riveli errata (" La mia analisi è corretta, ora inverte ", perdiamo l'occasione di chiudere un'operazione che ha preso una brutta piega)
■paura di perdere soldi (chiudere un'operazione perché si è in profitto senza rispettare le regole preimposte)
■paura di perdere un'opportunità (" Se non entro ora mi perderò tutto questo guadagno ", entro senza rispettare le regole di entrata)
■paura di lasciare parte del guadagno al mercato (" Non chiudo ancora l'operazione, posso fare altro guadagno " senza rispettare i punti di take profit precedentemente imposti)
Quando una di queste situazioni si presenta per la nostra mente non ci saranno altre possibilità al di fuori di quella che è la nostra idea in quel momento, tenderemo a eliminare tutte le informazioni oggettive e psicologicamente dolorose che il mercato ci fornisce o che non sono allineate con la nostra visione.
In uno stato mentale di questo tipo tendiamo dunque ad effettuare scelte poco razionalie di cui, molto probabilmente, ce ne pentiremo ad operazione conclusa.
Scelte che poi potrebbero portare a una serie di azioni dannose, come per esempio entrare nuovamente in operazione nel caso di uno stop loss perchè " la mia idea è giusta ", che non faranno altro che peggiorare la situazione.
L'accettazione completa e consapevole del rischio è il presupposto per eliminare le paure : le informazioni fornite dal mercato non saranno filtrate attraverso le nostre paure ma saranno informazioni oggettive, pronte ad essere utilizzate in modo corretto.
In questo processo è utile:
☛ Avere un Trading plan , avere dei punti saldi da seguire ci renderà più sicuri anche (e soprattutto) nei momenti di difficoltà
☛ Non sovraesporsi , permetterà di gestire le operazioni con più tranquillità
☛ Sviluppare un mindset probabilistico
Personalmente all'interno della checklist per l'entrata a mercato ho inserito, tra gli altri, anche il seguente punto:
☐ Posso sopportare il rischio psicologico dell'operazione?
Un modo semplice per ricordarmi che sto per entrare nel territorio dell'incertezza dove avere la mente lucida e libera da condizionamenti è fondamentale per una buona performance.
Se ti è piaciuto questo contenuto lascia un LIKE 👍🏻
Per qualisasi dubbio, domanda o commento 👇🏻
[Formazione] Come costruire un portafoglio diversificato?In un clima di incertezza economica come quella a cui stiamo assistendo ci fa capire come sia importante avere un importante beneficio di diversificazione per il nostro portafoglio e calcolare quale sia la possibile massima perdita potenziale all'interno di esso.
E importante anche per il futuro per chi è intenzionato a posizionarsi lungo sui mercati azionari e obbligazionari dopo la repentina discesa negli ultimi mesi.
Definisco 3 gli elementi necessari per costruire un portafoglio diversificato:
1) ANALISI DEI MERCATI
2) ASSET ALLOCATION STRATEGICA e TATTICA
3) QUANTIFICAZIONE RENDIMENTO/RISCHIO e CORRELAZIONI
- I mercati finanziari e le sue analisi vengono effettuate mediante indici Benchmark che sono una proxy dell'andamento di mercato: sono panieri di titoli che permettono di definire una composizione del mercato e quanto sta performando.
Ad esempio, se volessimo sapere quanto sta performando il mercato azionario americano cosa vado ad analizzare?
Generalmente si pensa SPX500 al NASDAQ oppure DOWJONES ma non è cosi. Se voglio avere una visione globale sul mercato americano posso verificare MSCI North America ( il Morgan Stanley Composite Index Nord Americano). Lo stesso ragionamento viene fatto per Azionario Europeo , Azionario Paesi emergenti ( MSCI Europe , MSCI Emergin Markets) ma anche per Obbligazionario Area Euro ( ad esempio: JPM Euro ), Obbligazionario corporate a basso rating ( MS Global High Yield) etc. Ogni gestore ( es Ishares , Bloomberg , Thompson Reuter ) costruisce particolari indici benchmark che possono essere visibili online tranquillamente. La differenza tra esse può trovarsi sulla composizione ma anche sul grado di ponderizzazione dei singoli titoli.
Una volta definiti quali sono i mercati di nostro interesse e definita una personale view (ad esempio vision sui tassi di interesse , politiche monetarie , verificare quali sono le valute forti, quale è il nostro grado di fiducia ) su ciascun mercato di nostro riferimento si procede alla costruzione del nostro portafoglio.
In che cosa consiste la costruzione di un portafoglio?
- Generalmente si quantifica il rischio del portafoglio e quale peso dare a ciascun mercato. Esistono diverse metodologie ma quella che viene generalmente utilizzata dai principali gestori/hedge fund e banche è l'utilizzo del modello matematico-statistico Black-Litterman. E' un modello che incorpora i rendimenti attesi/volatilità e nostre VISION di mercato attraverso il quale si giunge ad un esatta e precisa composizione di portafoglio in termini di ponderazione , di rendimenti , correlazioni e volatilità dato il nostro rischio ed orizzonte temporale di investimento ( Holding Period)
Perchè è importante avere un Buon portafoglio diversificato ?
- Avere un buon portafoglio diversificato ci permette di proteggerci in parte da shock inaspettati come questo a cui stiamo vivendo minimizzando il rischio , ma soprattutto avere in mente quali sono le logiche di mercato delle "mani forti", le relative conseguenze e magari anticipando alcuni movimenti.
Sono convinto , dopo anni di esperienza , che questi argomenti sono primari anche per un operazione di trading/speculazione perchè a mio avviso ,prima dell'analisi Tecnica, è fondamentale capire quali sono le dinamiche di mercato e cosa c'è dietro ad un movimento di mercato oltre giustamente a focalizzare un supporto o TrendLine.
Ho dato solo alcuni cenni sulla diversificazione , ma se è di vostro interesse posso proporre ulteriori approfondimenti e maggiori dettagli. Fatemi sapere.
Sono davvero valide le norme ESMA?Sono davvero valide al 100% le norme introdotte dall'ESMA?
Il 1 agosto 2018, tutti i broker europei, devono sottostare alle seguenti regole:
LEVA MASSIMA:
30:1 per i cross valutari più importanti, EURUSD, USDJPY...
20:1 per i cross valutari meno importanti, AUDJPY, CHFNOK..., ORO e gli INDICI PRINCIPALI
10:1 per le materie prime diverse dall'oro e per gli indici meno importanti
5:1 per le singole azioni
2:1 per le criptovalute.
Adesso, il neofita che si avvicina al trading per la prima volta, per tentare di guadagnare di più, se prima doveva avere, ad esempio, 1000 euro, con leva 400 e EURUSD si muoveva dell' 1% in direzione favorevole, guadagnava 4000 euro, adesso, per avere lo stesso rendimento assoluto, deve depositare ben 13 volte il capitale che aveva prima (400/30), ossia 13000 euro. Il problema è il seguente: se prima potevi perdere al massimo 1000 euro, adesso può perdere molto di più. Quindi bisogna SEMPRE dedicare agli investimenti, un capitale adeguato, che devi essere disposto a perdere. Grazie per l'attenzione!
Rischio/rendimento è così importante ?Buongiorno a tutti Traders,oggi voglio parlarvi di un argomento che ritengo molto importante,più delle strategie che vengono utilizzate,ovvero il rischio rendimento !
Chiaramente il Rischio-rendimento,va calcolato in base al backtesting delle proprie strategie e non messo a "caso".
Cos'è il rischio rendimento di un'operazione :
In maniera molto semplice è la percentuale di rischio (possibile perdita) a cui ci esponiamo in confronto alla percentuale di possibile rendimento (profitto) della stessa posizione.
Ovviamente il RISCHIO-RENDIMENTO va SEMPRE associato ad un ottimo sistema di money-management,altrimenti sarà tutto inutile !
Ora analizziamo i due esempi !
P.S. non sono consigli finanziari e nessuno,ripeto nessuno dovrà applicare questi sistemi al proprio trading,a meno che non li testi nel tempo con le proprie strategie !! E soprattutto mancano molti dati che un sistema di Trading dovrebbe avere,sono sintetizzati al massimo ed hanno il solo scopo di far capire quanto sia importante il Rischio-rendimento !!
Incominciamo dall'esempio 1 :
In questa strategia sappiamo che in media apriamo 150 trade all'anno,con un risk-management del 2% ed un Win-loss (rapporto tra trade in profitto ed in perdita) del 50%.
Con un RISCHIO-RENDIMENTO di 1:2
A fine anno sappiamo che all'incirca che questo sistema ci farà portare a casa un più 150% lordo.
Ecco il calcolo:
75 (trade in profitto) * 4 (%di profitto da ogni trade) - 75(trade in perdita) * 2 (% di perdita da ogni trade)
Come sistema non funziona male,ma mettiamo a rischio i nostri soldi per 150 volte e questo per molti Traders potrebbe essere un problema dal punto di vista emotivo e probabilmente molte volte si finirà in Over-trading solo per rispettare il numero di Trade da aprire.
SBAGLIATISSIMO !
Allora decidiamo di optare per la qualità dei nostri Trade ed ora entra in gioco l'esempio 2:
All'incirca con questo sistema sappiamo che apriremo in media 80 trade annuali,rischiando sempre il 2% per posizione ed un Win-Loss del 50%.
Questa volta però il RISCHIO-RENDIMENTO sarà di 1:3.
Questo sistema sappiamo che all'incirca a fine anno ci porterà ad avere un più 160%
Calcolo:
40*6 - 40*2
Ora confrontando i due esempi notiamo come nel secondo esempio nonostante apriamo quasi la META' DEI TRADE dell'esempio 1,con un rapporto R-R maggiore,a fine anno riusciamo ad ottenere una performance maggiore !
Questo fa capire che non servono centinaia di trade all'anno (decine di trade al mese) per essere profittevoli,ma ne servono pochi mirati e di qualità !!
Ed uno dei modi per aumentare la loro qualità è quella di scegliere di tradare solo Trade dal Rischio-rendimento alti.
Optando per la qualità avremo molti vantaggi:
-si passa meno tempo davanti ai grafici
-Non si rischia di finire in Over-trading
-Riusciremo a gestire meglio le nostre emozioni visto che rischieremo meno volte i nostri soldi nel mercato
-Riusciremo ad avere molto più tempo libero che possiamo impiegare come meglio crediamo
Insomma per quanto mi riguarda penso che per quanto sia difficile da credere,concentrarsi sulla qualità e lavorando intelligentemente avremo solo benefici..
Soprattutto per chi è agli inizi ed è abituato a scambiare il suo tempo per denaro avrà difficoltà a far entrare questo concetto nella sua mente proprio perchè è abituato al fatto che se vuole guadagnare di più deve lavorare di più(straordinari),ed è fondamentale cambiare questa mentalità,ci sono passato anche io e vi assicuro che se metterete in pratica questo concetto,vivrete meglio il vostro lavoro da TRADER !!
E tu che Rischio-rendimento utilizzi ?
è stato utile l'articolo ?
Fammi sapere nei commenti !
Gli errori più comuni del trader dilettanteDISCLAIMER: Questo piccolo compendio di cose da non fare è basato sulla mia esperienza personale. Astenersi commenti saccenti di professori, formatori e professionisti se non costruttivi.
Buongiorno a tutti, è' da circa 2 anni che mi occupo di trading crpitovalute in maniera part-time. Ciò non vuol dire che lo faccia con superficialità ma anzi la mia dedizione è di diverse ore al giorno di studio continuo e operazionale con denaro reale. Dopo un primo anno altalenante e disastroso, sono riuscito ad avere una equity accettabile senza andare più in perdita.
Vi vado ad elencare gli errori più macroscopici che ho commesso nella mia "carriera" di trader dilettante, per far si che altri aspiranti trader non cadano nei miei stessi errori o che comunque possano avere dei validi spunti di riflessione.
Questo elenco di errori non è necessariamente in ordine di importanza/danno causato.
1) Iniziare a fare trading senza la benché minima nozione e studio solo perché "mio cuggino mi ha detto che si fanno un sacco di soldi in breve tempo, è facile: compri quando è basso e vendi quando è alto".
2) Non essere consapevoli che circa l'80% dei trader perde soldi e non li guadagna.
3) Non fare prima un bel periodo di apprendistato con trading su carta.
4) Non fare backtest.
5) Iniziare a tradare su mercati e coppie completamente random e/o solo e per forza BTC/USD o BTC/EUR.
6) Non studiare quanto meno le basi e un (bel) po di analisi tecnica.
7) Trascurare che il fattore psicologico è determinante quanto la tecnica (e non approfondirlo).
8) Entrare in posizione in maniera completamente sbagliata/random.
9) Aver fretta di vendere e/o di comprare.
10) Affidarsi agli "espertoni" dei vari blog e siti (compreso questo) che vendono fuffa e illusioni, senza saper fare una cernita di essi.
11) Seguire (senza cognizione di causa) i consigli e i segnali operativi di altri trader più o meno quotati.
12) Non impostare una strategia certa e funzionale al sottostante su cui si andrà ad operare.
13) Cambiare continuamente (o peggio, in corsa) strategia.
Credo abbia messo tutti i miei errori o comunque i più importanti.
La domanda ora è: adesso quindi sei a posto e sei diventato ricco? La risposta è: no. Perché ancora non ho una formazione completa o di un professionista e mi mancano tante altre cose che non ho fatto (o non ho potuto studiare). Di certo opero un trading più consapevole e certo anche redditizio.
DISCLAIMER 2 : NON vendo servizi, non do segnali operativi, non sono un professionista. Per aiuti concreti o per imparare rivolgetevi a professionisti del settore (ce ne sono di bravi anche qui su TV).
Grazie dell'attenzione, Luigi